L’aborto non è solo materia di cronaca quotidiana, e di battaglia politica. Esso non inizia con le leggi che lo legalizzano,così come non era un delitto «come un altro» quando era considerato un crimine. La polemica politica sull’aborto è quindi giusta, ma quasi sempre inadeguata. Perché lo considera soprattutto come un fare male,un malaffare,senza indagare la sua natura in quanto malessere,essere nel male,in una situazione di forte disordine e disagio. Sconfiggere l’aborto e i suoi orrori, legalizzati o illegali, significa dunque niente meno che prendersi la responsabilità di rifiutare la tentazione regressiva,egoista ed onnipotente,della conservazione dell’esistente,aprendosi al nuovo che ogni giorno nasce e ci chiede accoglienza ed amore. Significa accettare di sacrificarci per lui, per il bimbo che viene nel mondo, anziché sacrificarlo al nostro piacere, ma soprattutto al nostro, soltanto immaginato,potere su un esistente,la realtà,che invece nella sua incessante trasformazione,ci oltrepassa e ci trascende,in ogni momento.
AUTORE Claudio Risè, psicanalista, docente di Sociologia dei processi culturali e delle comunicazioni all’Università dell’Insubria (Varese), lavora da oltre un quindicennio sulla psicologia del maschile, e sui problemi derivanti dalla crisi della figura paterna. Su questo tema ha pubblicato,con San Paolo Edizioni,Il Padre l’assente inaccettabile (2007), giunto alla quarta edizione nel primo anno di pubblicazione. I suoi libri Essere Uomini e Parsifal (Red edizioni) sono stati tradotti rispettivamente in portoghese (Ser Hombres, Lyra editorial) e in spagnolo (Perceval, Editorial Ibis). Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato anche Il mestiere di padre (2004), Oltre l’omosessualità (2007), Cannabis(2007)
Come funzionano un'indagine e un processo penale? Quando si deve fare una denuncia? Chi è il pubblico ufficiale? Domande frequenti, che non trovano in genere risposte esaurienti. Per chi opera oggi nell'area sanitaria è importante saper inquadrare con sufficiente chiarezza i confini, i significati e, soprattutto, gli effetti dell'indagine e dell'azione penale. Con l'obiettivo di "mediare" tra la sfera bio-medica e quella giuridica, questo manuale fornisce gli strumenti essenziali per comprendere i principi generali del diritto penale e del diritto processuale penale, focalizzando l'attenzione sui reati e sulle leggi di particolare interesse sanitario.
In questo libro l’autore si propone di spiegare in modo molto semplice, ma preciso il contenuto della legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita e le scelte giuridiche ed etiche fatte dal legislatore in materia di fecondazione artificiale. Nell’excursus delle varie pagine vengono così toccate le questioni essenziali relative alla vita nascente.
Con una preliminare messa a fuoco sullo statuto della bioetica, sulla pluralità di prospettive presenti nel panorama attuale e sull'orizzonte laico entro il quale si inscrive il percorso d'analisi proposto, il volume affronta le implicazioni giuridiche, oltre che morali, degli interventi sulla vita resi attuabili dai progressi in ambito biomedico. Su queste basi, diviene possibile intraprendere una riflessione critica intorno alle questioni che animano il dibattito: i doveri del medico rispetto ai diritti del paziente, l'impatto della società multiculturaie sulla medicina, il consenso informato e il testamento biologico, i rischi derivanti dalle applicazioni della genetica, la procreazione medicalmente assistita e l'interruzione della gravidanza, nonché i temi bioetici di fine vita (stato vegetativo, eutanasia, cure di fine vita e dignità del morire). La sfida è individuare linee d'azione condivisibili e soluzioni applicabili, a livello normativo, nella deontologia e nel diritto, in una prospettiva orientata al rispetto delle differenze e alla valorizzazione dell'autonomia.
Lo sviluppo della tecnologia e della medicina non ha eliminato il problema della sofferenza umana e del suo senso.Alcuni protagonisti del panorama culturale e sanitario italiano entrano nel vivo del dibattito, portando autorevoli contributi sotto diverse angolature complementari.
AUTORI
Prof.Alfredo ANZANI,Vice Presidente FEAMC (Federazione Europea Associazioni Medici Cattolici),Docente di Etica Clinica, Scuole di specializzazione Facoltà di Medicina e Chirurgia,Università Vita Salute San Raffaele,Milano.
Prof.Massimo CACCIARI,Professore di Estetica,Facoltà di Filosofia Università Vita Salute San Raffaele,Milano.
Dott.Alberto CAIRO,Responsabile del Progetto Ortopedico Afghanistan per il Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Prof.Giorgio LAMBERTENGHI DELILIERS,Presidente della Sezione di Milano Associazione Medici Cattolici Italiani, Dipartimento di Scienze Mediche,Ospedale Maggiore IRCCS.
Prof.Mario MELAZZINI,Direttore dell’U.O.di Day Hospital Oncologico,Istituto Scientifico Fondazione Maugeri,IRCCS,Pavia.
S.E.Mons.Gianfranco RAVASI,Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura,Città del Vaticano.
Accanimento terapeutico? Oppure uccisione di una disabile che non ha chiesto di morire e che ha subito la morte a causa della sua condizione, ritenuta indegna di essere vissuta? Un affare privato o una vicenda che riguarda tutti?
Una donna che era già morta diciassette anni fa? Davvero aveva chiesto di essere uccisa?
Un padre che rispetta la volontà della figlia o che vuole farla morire per le proprie convinzioni?
E i giudici: hanno applicato la Costituzione e le leggi o
hanno pronunciato una ingiusta condanna a morte?
Un processo giusto o iniquo?
Molti sono i dubbi che nascono dalla vicenda di Eluana Englaro, molte le domande che bruciano: non possiamo voltare le spalle per non riflettere su ciò che è accaduto.
Il testo vuole essere una guida di rapida consultazione per gli operatori sanitari che vengono a trovarsi in situazioni concrete di disagio e difficoltà nei confronti di quanto viene loro richiesto in ordine alla soppressione certa o eventuale di un essere umano appena concepito o in una fase più avanzata dello sviluppo prenatale.
Atti della quattordicesima assemblea generale della Pontificia Accademia per la vita, svoltasi a fine 2008. L'accademia pontificia per la vita ha lo scopo di promuovere il progresso degli studi e di informare a riguardo dei problemi di biomedicina e diritto, relativi alla promozione e alla difesa della vita. Opera in accordo con il Pont.Cons. Della Pastorale Sanitaria ed è attualmente sottoposta alla protezione speciale del di Benedetto XVI.
L'autore illustra i meccanismi della clonazione, o meglio delle clonazioni, perché ne esistono diverse forme. Cosa viene donato esattamente? Quali sono le tecniche più utilizzate? Quali le prospettive per il futuro? Dopo una chiara esposizione dei concetti biologici di base, Wegnez risponde a questi e altri interrogativi, descrivendo gli esperimenti più recenti, le applicazioni terapeutiche, le questioni etiche, sociali, legislative ed economiche poste dalla clonazione. Facendo piazza pulita di leggende, miti, illusioni e false speranze, Wegnez spiega come mai la clonazione non consentirà di salvare specie in via di estinzione, né di donare animali preistorici, ma potrà forse aiutare l'uomo, per esempio, a bonificare terreni inquinati, a rilanciare l'agricoltura e a ovviare alla cronica carenza di donatori "fabbricando" in laboratorio organi complessi come il cuore o il rene.
Nel testo vengono intervistati dieci esperti su altrettanti temi di bioetica o di morale naturale. Gli argomenti e i relativi autori sono i seguenti: Aborto – Carlo Casini (parlamentare europeo); Fecondazione artificiale – Don Stefano Teisa (docente universitario); Rapporti prematrimoniali e masturbazione – Padre Lino Ciccone (moralista); Contraccezione – Maria Grazia Vianello (docente universitario); Matrimonio e divorzio – Giacomo Samek Lodovici (docente universitario); Coppie di fatto – Mario Palmaro (docente universitario); Omosessualità – Roberto Marchesini (psicoterapeuta); Droga – Antonello Vanni (ricercatore); Eutanasia – Claudia Navarini (docente universitario); Legittima difesa e pena di morte – Giacomo Rocchi (magistrato).
Le domande, poste da Tommaso Scandroglio, mettono in luce i più diffusi luoghi comuni su questi temi: il concepito è già un essere umano? Perché la donna non può decidere della sua salute ricorrendo all’aborto? Se due ragazzi si amano, che male c’è ad avere rapporti sessuali prima del matrimonio? E se due persone non si amano più, perché non divorziare? L’affetto tra due omosessuali non è uguale a quello di due persone eterosessuali? Non è meglio decidere di morire piuttosto che soffrire, come Welby? La pena di morte è sempre sbagliata?
Osserva lo psicanalista Claudio Risé nella Prefazione: «Le false notizie sulla vita, e sulla morte, in questo libro riportate esattamente nelle domande fatte da Tommaso Scandroglio, e confutate con precisione e competenza dagli intervistati, sono il risultato della separazione dell’uomo dal Padre che è all’origine della vita, e dello smarrimento, che ne consegue, dell’esperienza dell’amore, e del dono di sé, come indispensabile nutrimento dell’intero percorso di vita, e delle relazioni che lo attraversano e fanno crescere».
Le risposte date dagli autori vogliono offrire al lettore facili motivazioni per smontare quelle «false notizie» così popolari. Il libro è quindi un vademecum di scorrevole lettura per avere sempre la risposta giusta al momento giusto.