È tradizione chiamare moderna l'età della filosofia che si apre con Bacone e Cartesio e si chiude con Kant e Hegel. Due secoli appena, in cui molte partite vengono giocate e in cui si scontrano e riequilibrano tendenze diverse, se non opposte, dando luogo a un campo di forze ove si delineano mutamenti concettuali decisivi per l'intera cultura dell'Occidente. Questo volume mira a gettare nuova luce su quel nodo di problemi, conducendo il lettore a ridefinire in modo più ricco e comprensivo gli stessi confini temporali della modernità. Si prendono le mosse dalle Disputationes di Francisco Suárez per giungere alle Memorie del sottosuolo di Fédor Dostoevskij, passando per i testi straordinari di Bruno, Galilei, Newton, Leibniz, Hume, Voltaire e Marx (per citarne solo alcuni) e penetrando nei più svariati campi del sapere, dalla metafisica alla filosofia naturale, dall'etica alla politica. Uno sguardo ai pensatori e alle idee che hanno plasmato la razionalità moderna e l'hanno consegnata alla posterità.
I contributi del grande pensatore tedesco in difesa di un concetto di ragione scettico, ma non rinunciatario, contro i nuovi tentativi di ritornare a forme di pensiero metafisico. Il libro tratta gli sviluppi del concetto di ragione comunicativa nel contesto delle attuali teorie del significato e dell'azione; il problema dell'inesprimibilità dell'individuale; le ragioni per cui i testi filosofici, malgrado il loro carattere essenzialmente retorico, non possono essere completamente identificati con la letteratura.
Tra il 1965 e il 1966 Hannah Arendt tenne due corsi universitari, il primo alla New York School for Social Research e il secondo all'Università di Chicago, intitolato "Proposizioni morali fondamentali". Il corso alla New School fu suddiviso in quattro lunghe lezioni. Questo volume contiene il testo delle lezioni tenute a New York, a cui sono state aggiunte in nota le variazioni più rilevanti del corso di Chicago.
"L'età della scelta" getta luce su uno dei dilemmi centrali del nostro tempo. In un'epoca in cui siamo più liberi di scegliere di quanto non lo siamo mai stati in passato, siamo sempre più sopraffatti dalle nostre scelte. Edward Rosenthal, con la sua prodigiosa conoscenza di filosofia, teoria sociale e storia, ci porta a meglio comprendere come siamo arrivati a questo punto e verso dove possiamo andare partendo da qui.
L'esperienza di Auschwitz ha segnato il nostro tempo in modo indelebile, disarmando il pensiero razionale e la sua capacità di interpretare le vicende umane e la Storia. Di fronte a tale crisi quale può essere il compito della filosofia? Essa, proprio perché è fuori dal dominio delle scienze, può tentare un recupero radicale della "dignità del pensare": in un'epoca in cui la coscienza sembra essersi rifugiata e godere della propria irresponsabilità, il pensiero filosofico, al di là della tecnica e delle sue rassicurazioni, è il luogo in cui rilanciare le domande dell'etica, della giustizia e del perché Auschwitz fu possibile.
La pubblicazione in corso della "Gesamtausgabe" di Martin Heidegger pone nuovi interrogativi agli interpreti, suggerendo loro di accostarsi al suo pensiero per colpi di sonda - quasi che un'interpretazione unitaria non possa più essere presupposta, ma debba scaturire dall'analisi di temi particolari affrontati dal pensatore tedesco in saggi e cicli di lezioni solo ora accessibili. È la via scelta in questo libro, che focalizza la sua attenzione su oggetti specifici: la politica, la civilizzazione e l'Europa, la scienza moderna, l'etica, il sacrificio, verità e ideologia, l'antropologia, la teologia e la questione del nichilismo, il postmoderno. Emergono in tal modo prospettive di lettura che mostrano non solo la pertinenza, talvolta inquietante, delle riflessioni heideggeriane (ad esempio sull'etica e il nichilismo), ma anche il loro essere al centro di buon parte della filosofia e della teologia contemporanea. Un'attualità che fa di Heidegger un classico da discutere, anche contro la sua lettera, per comprendere il nostro tempo storico.
Il libro di Onians vuole avvicinarci alle radici del nostro essere. E la via che propone è quella dell'indagine lessicale: l'analisi delle parole, per lo più greche e latine, con cui è stato dato nome alla vita, allo spirito, all'anima, al corpo, alla sorte fin dagli inizi di quella civiltà composita, sfaccettata, innovatrice che, a un certo punto (tardo) della sua storia, fu chiamata "europea". Quest'opera è un compagno indispensabile per quanti vogliono sapere di che cosa stanno parlando quando parlano di se stessi.
Descrizione dell'opera
Il volume prende in considerazione la questione del rapporto tra il sistema hegeliano e la filosofia di Fichte assumendo come punto di partenza l’avvicinamento di due delle opere più profonde, complesse e stimolanti della filosofia moderna: la Scienza della logica di Hegel e il Fondamento dell’intera dottrina della scienza di Fichte. Tra le due impostazioni filosofiche emergono così i motivi di una contrapposizione decisiva per sondare fino in fondo le possibilità di riflettere sull’assoluto, di concepire in unità il sapere e di prospettare un agire comune.
Sommario
Premessa. Introduzione. Sul concetto di «critica filosofica»: la lettura hegeliana della dottrina della scienza tra riconoscimento e critica. 1. La critica hegeliana a Fichte nella «Scienza della logica». 2. La presenza fichtiana nella dottrina dell’essenza. 3. Conclusioni. La critica hegeliana a Fichte. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Simone Furlani si è laureato in filosofia all’Università di Padova e ha conseguito il dottorato di ricerca in filosofia all’Università di Pisa. Ha studiato presso la Ludwig-Maximilian-Universität di Monaco di Baviera ed è stato borsista presso il Centro per le Scienze Religiose dell’Istituto Trentino di Cultura. Ha svolto attività di ricerca presso il dipartimento di Filosofia dell’Università di Padova.
Gli esperimenti mentali occupano un ruolo centrale in un ampio spettro di discipline filosofiche e scientifiche, chiarendo e risolvendo nel "laboratorio della mente" puzzles complicati, problemi e idee. Questo libro vuole invitare il lettore a partecipare attivamente a questa tradizione ricca e spesso sorprendente, che ha visto impegnati Galileo, Einstein, Hume, Mach, Newton, Platone, Wittgenstein, Zenone. Ogni esperimento è seguito da una discussione che ne analizza le possibili conseguenze. Nel capitolo conclusivo Martin Cohen esamina in generale il metodo dell'esperimento mentale, offrendo suggerimenti a quanti si vogliano cimentare in nuove esplorazioni servendosi di questa tecnica antica.