Dopo i precedenti lavori di ricerca storica attorno ai testi del Concilio Vaticano II - le 4 Costituzioni, 2 Decreti, Presbyterorum Ordinis e Unitatis Redintegratio, e la Dichiarazione Dignitatis Humanae - viene pubblicata la Sinossi del Decreto sui Vescovi Christus Dominus, approvato e promulgato dopo che l'Assemblea dei Padri espresse quasi all'unanimità - tranne 2 voti contrari - il suo placet. Lo scopo principale di questo volume è quello di coordinare la documentazione del Concilio sul Decreto Christus Dominus e individuare con rapidità ed efficacia il vero senso e la portata del significato di ognuna delle pericopi del testo conciliare. A questo scopo vengono presentate al lettore - in quattro colonne di testi paralleli - le successive redazioni che furono oggetto dello studio dei Padri conciliari fino alla promulgazione del testo. Si offre così, in una visione unitaria e totale, il processo di depurazione e perfezionamento del testo, nonché le ragioni che motivarono le singole variazioni. Le note della Commissione in calce e i riferimenti ai documenti tramite i numeri di protocollo raccolti nell'Appendix nei quali i Padri motivarono i cambiamenti richiesti, fanno di questo libro uno strumento di elevato valore per l'approfondimento del testo e del significato del Magistero. La comprensione profonda dei documenti del Vaticano II rappresenta una sfida importante per tutti gli studiosi che si avvicinano a questi testi.
A distanza di 50 anni dalla sua apertura, il Concilio Vaticano II si trova tuttora al centro di un serrato dibattito affinché possa essere debitamente compreso per imprimere un maggior dinamismo alla Chiesa di oggi. Sin dal 1978 Joseph Ratzinger, allora consultore teologico per il Concilio Vaticano II, ha incontrato i suoi ex studenti del dottorato per uno scambio di idee, consuetudine che ha mantenuto anche quando è stato eletto Papa. Nel presente volume sono raccolti in particolare gli interventi della riunione del circolo degli studenti di Benedetto XVI tenutasi nel 2010 a Castelgandolfo. È presente inoltre un corposo contributo del Card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per l'Unita dei Cristiani, che in quell'occasione è stato invitato come relatore. Il libro offre dunque a tutti i lettori un'occasione unica per conoscere più da vicino il punto di vista di Papa Benedetto XVI sul Concilio Vaticano II.
Angelo Roncalli divenne Papa il 28 ottobre 1958. Il suo fu un pontificato breve e decisivo, che segnò una svolta nella cristianità. In quattro anni e mezzo Giovanni XXIII rivoluzionò il rapporto con i fedeli, diede un rinnovato slancio all'evangelizzazione, s'impegnò apertamente per la pace mondiale, aggiornò la dottrina sociale cattolica e infine convocò il Concilio Vaticano II, aprendo la Chiesa al confronto con la complessità del presente e le sfide del futuro. Prima di essere elevato al soglio pontificio, Angelo Roncalli, figlio di mezzadri del bergamasco, era stato terziario francescano, sacerdote, diplomatico vaticano in Bulgaria, Turchia e Francia, patriarca a Venezia. Peter Hebblethwaite, facendo ampio ricorso ai diari del Pontefice e a testimonianze dirette, ripercorre tutte queste fasi, sottolineandone il valore di testimonianza, ma si concentra soprattutto sugli anni del pontificato, sui gesti - semplici e simbolici - che toccarono anche la coscienza dei non cattolici, sulla complessità del ruolo politico di Giovanni XXIII culminato con l'enciclica Pacem in Terris e sull'organizzazione del Concilio. Questa che torna oggi, a cinquant'anni dalla morte, con la cura di Marco Roncalli, è la più celebre e diffusa tra le biografie del Papa. E le sue pagine, limpide e appassionate, sono anche un'importante testimonianza del dibattito, che ha lungamente attraversato la Chiesa, tra progressisti e conservatori sulla figura di Giovanni XXIII.
Nell'anno della fede 2012, in occasione del 50° anniversario dell'apertura del Concilio, l'Autrice rilegge questo evento epocale partendo dai discorsi ufficiali dei Papi Giovanni XXIII e Paolo VI e dai sedici documenti che esso ci ha lasciato, realizzandone un compendio davvero mirabile.
L'autore non è nuovo all'impegno ecclesiologico. Ne è anzi distinto, sia perché fu per non pochi anni ordinario d'ecclesiologia, sia perché gran parte della sua vastissima produzione teologica ha per tema, diretto o indiretto, la Chiesa. Di essa egli continua a scandagliare il mistero ed il servizio in riferimento non solo alla sua natura ed alle sue funzioni, ma anche al vasto ambito delle sue relazioni, oggi tutte sintetizzate sotto il lemma del dialogo. In effetti, la presente pubblicazione è un'analisi del modo dialogico con cui la Chiesa si pone di fronte ad ogni suo interlocutore: nell'ambito dell'ecumenismo o del dialogo interreligioso, nei confronti dell'ebraismo, dell'islamismo e dello stesso ateismo. La qual cosa dimostra l'aprirsi della Chiesa ad ogni realtà, senza preclusioni di sorta. Non certamente per accomodarsi alle altrui esigenze, ma per dir una parola di fede, di speranza e d'amore a tutta la realtà cosmica, per la quale la Chiesa fu divinamente fondata.
Il concilio Vaticano II (1962-1965) ha prodotto sedici documenti: quattro «costituzioni», nove «decreti» e tre «dichiarazioni».
Dopo un primo tomo contenente le quattro costituzioni (Sacrosanctum concilium, Lumen gentium, Dei Verbum, Gaudium et spes), il volume raccoglie i nove decreti (Inter mirifica, Orientalium Ecclesiarum, Unitatis redintegratio, Christus Dominus, Perfectae caritatis, Optatam totius, Apostolicam actuositatem, Ad gentes, Presbyterorum ordinis) e le tre dichiarazioni (Gravissimum educationis, Nostra aetate, Dignitatis humanae), completando così la pubblicazione dei documenti conciliari. Il testo è fornito nella sola lingua italiana.
Sommario
Introduzione. DECRETI. Inter mirifica. Orientalium Ecclesiarum. Unitatis redintegratio. Christus Dominus. Perfectae caritatis. Optatam totius. Apostolicam actuositatem. Ad gentes. Presbyterorum ordinis. DICHIARAZIONI. Gravissimum educationis. Nostra aetate. Dignitatis humanae.
Il volumetto propone la prolusione d'apertura al Convegno internazionale «Il concilio ecumenico Vaticano II alla luce degli archivi dei padri conciliari» (3-5.10.2012), promosso dal Pontificio comitato di scienze storiche in collaborazione col Centro studi e ricerche «Concilio Vaticano II» della Pontificia università lateranense.
Il contributo si sofferma su tre nodi ermeneutici emergenti dai principali fatti e documenti del periodo di cui il Congresso si occupa: il rapporto tra l'elemento teologico e quello storico, e di conseguenza la definizione del «soggetto» dell'ermeneutica conciliare; la questione dell'«indole pastorale del Vaticano II»; e l'intreccio tra «evento» e «corpus dottrinale».
L'intenzione dichiarata, «offrire qualche pista per un'adeguata ermeneutica conciliare necessaria per comprendere il processo di recezione», trova nell'idea di riforma nella continuità, proposta da Benedetto XVI, la categoria che sembra «più conveniente per leggere la natura dell'evento conciliare e per un'adeguata ermeneutica del suo corpus nell'ottica della pastoralità».
Sommario
Avvicinarsi oggi al concilio. I. Il soggetto dell'ermeneutica conciliare. II. L'indole pastorale del concilio. III. Evento e corpus dottrinale. IV. «La Chiesa prosegue il suo pellegrinaggio».
Note sull'autore
ANGELO SCOLA, cardinale, è arcivescovo di Milano. Ha insegnato Antropologia teologica al Pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia della Pontificia Università Lateranense, della quale è stato rettore magnifico. Nel 2002 è stato nominato patriarca di Venezia e nel 2005 è stato relatore generale della XI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata a «L'eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa».
Il volume raccoglie gli interventi di Giovanni Colombo al Vaticano II e tutta una serie di suoi discorsi e conferenze nel postconcilio. Vi appaiono anzitutto le Lettere, che dal 1963 al 1965 l'arcivescovo, presente al Concilio, inviò agli Ambrosiani per illustrarne e commentarne i lavori, i dibattiti e i documenti. La chiarezza della rievocazione e la finezza dei giudizi, non discompagnata da una contenuta emozione, fanno di questo epistolario una delle più vive e mature testimonianze di quell'evento, e tuttora una guida sicura per comprenderlo. Gli altri scritti editi nel volume, e scelti tra quelli più significativi, attestano l'intenso impegno di Colombo sia a spiegare il senso esatto dei testi del Concilio e a rilevarne con puntuali precisazioni i non rari e diffusi fraintendimenti, sia a orientarne e a determinarne la giusta e illuminata applicazione. In questa linea egli tratta di vari temi - come la Chiesa, la liturgia, la teologia, il laicato, la cultura, l'arte, il lavoro, la pastorale -, richiamando la lettera e lo spirito del Concilio alle varie categorie di persone, dai medici agli operatori economici, dagli artisti ai religiosi. L'arcivescovo di Milano sa comporre un coraggioso e prudente rinnovamento e una ferma fedeltà alla tradizione: mentre non si lascia confondere o incantare da avventurose e deleterie novità, non rimane tuttavia ancorato in forme antiche felicemente superate dal Vaticano II.
"Scrivere un commento alla Lumen gentium a cinquant'anni dall'apertura del concilio non è la stessa cosa che scriverlo a evento appena concluso. Tante vicende si sono intrecciate in questi anni, segnando la storia dell'umanità e, dentro questo processo sempre più veloce e impetuoso, la storia della Chiesa. La percezione che questa ha di sé è profondamente mutata, sia per quanto il concilio ha determinato, sia per il processo di recezione - o di non-recezione - che si è sviluppato da allora ad oggi. Ma la situazione è talmente mutata che è lecito porsi la domanda se e quanto il Vaticano II costituisca ancora un tema di interesse per le nuove generazioni, che quell'evento non hanno vissuto e di cui hanno sentito parlare in modo tanto contraddittorio." (D. Vitali )
Essere fedeli laici oggi rappresenta una sfida più complessa di quanto non lo sia stata cinquant'anni fa, alla fine del Concilio Vaticano II. Un mondo in continuo divenire, e sempre più difficile da interpretare, interpella i credenti quanto alla loro coerenza nella fede, soprattutto nei comportamenti ordinari. Il metodo della dottrina sociale della Chiesa - vedere, giudicare, agire (Giovanni XIII, "Mater et Magistra", 1961) - suggerisce alcuni passi di un discernimento della società contemporanea secondo le indicazioni del magistero. Sta alla comunità ecclesiale accogliere e promuovere il contributo dei suoi fedeli laici alla conoscenza e alla valutazione del mondo di oggi, per un'evangelizzazione efficace, fondata sull'autenticità della testimonianza cristiana.
"Il tema che è stato prima di tutto affrontato, e che in un certo senso nella chiesa è preminente, tanto per sua natura, che per dignità - vogliamo dire la sacra liturgia – è arrivato a felice conclusione e viene oggi da Noi con solenne rito promulgato. Per questo motivo il nostro animo esulta di sincera gioia. In questo fatto ravvisiamo infatti che è stato rispettato il giusto ordine dei valori e dei doveri: in questo modo abbiamo riconosciuto che il posto d'onore va riservato a Dio",
Con queste parole entusiaste, il 4 dicembre 1963 papa Paolo VI salutava la promulgazione della Costituzione sulla sacra liturgia "Sacrosanctum Concilium", primo fra i documenti emersi dal Concilio Vaticano II.
A cinquant'anni da quello storico evento, la Facoltà Teologica di Sicilia ha tentato di raccogliere la preziosa eredità, declinando, nella polifonia dei contributi qui raccolti, gli accenti, le sfide e le provocazioni che quel testo ancora oggi offre alla vita, al pensiero e alla preghiera della Chiesa.
Il Concilio Vaticano II ci ha riportato alla grande Tradizione della trasmissione del Vangelo, affidata - nella Chiesa nascente e nella storia della santità umile e nasconsta - in primo luogo alla testimonianza, allo stile, al racconto. Oggi, a cinquant'anni dal Concilio, ci sono ipotesi e prassi diverse rispetto a quelle che privilegiano la fede e restano radicate nel Vangelo: c'è chi si affida al ritorno del sacro o alla funzione sociale della Chiesa; c'è tanto attivismo spesso privo di pensiero; c'è una ricerca di presenza e di consenso molto diversa dalle logiche evangeliche del seme e del lievito. La memoria del Concilio - arricchita dall'esperienza di un Sinodo diocesano che ne ha riproposto e attualizzato messaggi e stili - permette di continuare a pensare con semplicità che invece il Vangelo lo trasmettiamo anzitutto con la vita e con ciò che lo Spirito ci ispira nelle "piccole vie" della vita di ogni giorno. Tale è la materia di questo libro: i giorni concreti della vita, guardati e sentiti nella loro incidenza, nella loro forza, nella loro gioia, nel loro dolore anche. Con la sola preoccupazione di mantenere vivo il filo (e la domanda) su che cosa abbia rappresentato il Concilio nell'esistenza cristiana, su quello che soprattutto può e deve essere per il futuro che ci attende. Nella gioia di sintonie inaspettate con le parole, i gesti e gli stili del nuovo Vescovo di Roma Francesco, potendo con lui "sognare" una Chiesa povera e per i poveri.