
A partire dai secoli XII-XI si consuma la separazione tra "foro interno", il foro della coscienza, e "foro esterno", il foro giudiziario. Secondo l'adagio ben conosciuto dai canonisti medievali, "La Chiesa non giudica le cose occulte": il campo d'azione lasciato al giudice era limitato, e in seno a ogni individuo la stessa istituzione ecclesiastica riconosceva una zona di esenzione completa, sottoposta solo allo sguardo di Dio. Il Concilio Laterano IV del 1215, tuttavia, impose la confessione auricolare e con essa l'obbligo di rivelare anche gli "occulta cordis" da cui dipendeva la salvezza eterna. Un provvedimento dirompente che aprì la strada all'Inquisizione e alla sua volontà di ricercare anche i peccati di pensiero nascosti. Questo volume, affrontando il segreto e l'occulto nella loro essenziale ambivalenza, offre una stringente analisi dell'obbedienza come legame politico negli ultimi secoli del medioevo e illustra con chiarezza il ruolo svolto dal segreto nella costruzione dello spazio pubblico e del soggetto politico.
Jacques Chiffoleau è professore di Storia medievale presso le Università di Lione e Avignone. Directeur d'études all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, è autore di numerosi saggi di storia della mentalità e della società medivali.
Ricerca basata sull’indagine di una collezione di pergamene milanesi dei secc. XII-XIII che si trovano alla Bibliothèque Nationale di Parigi. Le pergamene riguardano atti degli arcivescovi di Milano, atti di compra-vendita di terreni per le chiese locali, per l’acquisto di terreni per insediamenti dei nuovi Ordini, maschili e femminili, cause di privati cittadini.
Raccolta di saggi nati dal convegno tenuto a Milano il 3-4 giugno 2008 sulle riviste religiose del primo Novecento, in particolare su come i diversi periodici avessero affrontato il problema della riforma della Chiesa.
Studi in onore della storica Franca Tonella Regis, che ripercorrono la storia e l'arte religiosa della Valsesia, con particolare attenzione al Sacro Monte di Varallo.
Nella seconda metà del XII secolo, in Milano, con la collaborazione di un gruppo di chierici dell’ordo maior dalle eccezionali personalità, l’arcivescovo Galdino della Sala si fa promotore della politica antimperiale del pontefice Alessandro III, intervenendo ai vertici dei principali enti ecclesiastici dell’arcidiocesi per sostituire sostenitori del Barbarossa con ordinari di provata fiducia. Nei decenni successivi gli uomini dell’entourage di Galdino guideranno la Chiesa ambrosiana fino al nuovo secolo quando il duro scontro tra il presule Filippo da Lampugnano e papa Innocenzo III porterà all’instaurarsi di nuovi rapporti tra le Chiese di Roma e Milano. Sui protagonisti di queste vicende sono fornite, in appendice, puntuali ed estese schede personali.
Il volume raccoglie saggi di storia religiosa, di storia francescana e di storia moderna che gli autori hanno voluto offrire a Grado Giovanni Merlo. È un regalo da parte di alcune persone che con lui hanno lavorato e condiviso in fasi differenti idee, progetti, discussioni: un dono amichevole di trame sottili che ordiscono la quotidianità, la vicinanza e la lontananza, di tessuti esistenziali, culturali e intellettuali – naturalmente non esauribili in queste poche pagine – evidenti nella varietà dei contributi, provenienti da specialisti di settori diversi: tanti frammenti di un insieme variegato in cui la diversità è sempre ricchezza.
Grado Giovanni Merlo insegna Storia del cristianesimo presso l’Università degli Studi di Milano. Presidente della Società internazionale di studi francescani, è co-fondatore del periodico “Quaderni di storia religiosa”, direttore di “Franciscana. Bollettino della Società internazionale di studi francescani”, membro del Comitato di direzione della “Rivista storica italiana” e del Comitato scientifico di molte riviste tra le quali “Franciscan Studies” e il “Bollettino della Società di studi valdesi”. Dirige la collana “Studi di storia del cristianesimo e delle Chiese cristiane” del Dipartimento di Scienze della Storia e della Documentazione Storica dell’Università degli Studi di Milano. Le sue ricerche di storia religiosa si sono concentrate principalmente su Francesco d’Assisi e il francescanesimo, su inquisitori e eretici medievali e, in particolar modo, sui valdesi. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Eretici e inquisitori nella società piemontese del Trecento, Torino, Claudiana, 1977; Eretici ed eresie medievali, Bologna, Il Mulino, 1989; Intorno a frate Francesco. Quattro studi, Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 1993; Contro gli eretici. La coercizione all’ortodossia prima dell’Inquisizione, Bologna, Il Mulino, 1996; Nel nome di san Francesco. Storia dei frati Minori e del francescanesimo sino agli inizi del XVI secolo, Padova, EFR - Editrici francescane, 2003; Streghe, Bologna, Il Mulino, 2006; Inquisitori e inquisizione del medioevo, Bologna, Il Mulino, 2008.
DESCRIZIONE: Siamo verso la fine degli anni Trenta del Novecento. Lei, Romana Guarnieri è una giovane e brillante studiosa di famiglia borghese italo-olandese, lui, don Giuseppe De Luca un sacerdote di umile provenienza meridionale, il cui sogno è promuovere la cultura cattolica a livelli sempre più alti e meno provinciali. Per la prima volta pubblichiamo qui una parte del loro ricchissimo epistolario, un carteggio tra un uomo e una donna straordinari, che attraversa molti stereotipi propri delle relazioni spirituali-amorose, ma che finisce con il superarli, quasi sempre nelle forme più sorprendenti. Si tratta di uno scambio tra due vite vero, autentico, immediato e diretto, concitato ed emotivo, nel quale i piani diversi si intrecciano.
I temi centrali si dipanano già nelle prime lettere, che parlano del loro incontro, e della impetuosa conversione di Romana, motivi iniziali di una sinfonia narrativa e relazionale che si ripeteranno con intensità e profondità crescenti: l’orgoglio, l’ambizione, l’annullamento dell’io, il desiderio, la mancanza, la ricerca e l’abbandono secondo il ritmo di quella mistica che sarà per Romana la vita stessa prima che l’oggetto dei suoi studi.
Questo epistolario è allora un’occasione per riflettere su una pista fino ad ora poco seguita, quella delle relazioni spirituali in età contemporanea: studiare non più solo il contributo femminile nella storia del cattolicesimo Otto-Novecentesco, ma vedere i cambiamenti che la nuova presenza delle donne ha prodotto nelle coscienze e nell’agire dei sacerdoti e degli uomini di fede.
COMMENTO: La corrispondenza tra due dei massimi intellettuali cattolici del '900 come esempio di direzione spirituale in età contemporanea.
GIUSEPPE DE LUCA (1898-1962) – sacerdote, editore e intellettuale – è stato uno dei protagonisti della cultura italiana del ’900. Collaboratore per molti anni della Morcelliana, fondò nel 1941 le Edizioni di Storia e Letteratura.
ROMANA GUARNIERI (1913-2004) è stata tra le maggiori studiose italiane di storia della pietà e della mistica medievale. Discepola e biografa di don Giuseppe De Luca, gli fu accanto nelle Edizioni di Storia e Letteratura, dedicandosi in particolare all’“Archivio italiano per la storia della pietà”.
VANESSA ROGHI si occupa di storia delle donne e metodologia della ricerca storica. Insegna alla facoltà di Lettere della Sapienza (Roma).
Unico tra i Riformatori, Calvino arrivò in Italia prima dei suoi libri, nella primavera del 1536, quando si recò a Ferrara per far visita a Renata di Francia, duchessa d'Este.
In questo volume, Lucia Felici ripercorre per temi la vicenda di Calvino e del calvinismo nel nostro paese: il Riformatore ne emerge da un lato come essenziale figura di riferimento per i protestanti e dall'altro come massimo avversario della chiesa cattolica.
Felici analizza inoltre i rapporti tra Calvino e gli italiani, ricostruendo le modalità di diffusione del suo messaggio in Italia e le reazioni ad esso, nonché la storia delle comunità della penisola.
Il volume è arricchito da un'ampia bibliografia.
Probabilmente il più completo studio, per completezza e precisione nella ricostruzione storica, della vita di Galileo Galilei, con particolare attenzione ai momenti più significativi del caso Galileo". " Dal 1616, data in cui l'Inquisizione condannò le tesi di Copernico e la teoria eliocentrica, l'affare Galileo" continua a essere al centro di un profondo e acceso dibattito. In tanti hanno voluto leggerlo in chiave strumentale ed è una questione che ancora oggi non può lasciare indifferenti. Questo ponderoso studio del prof. Fantoli dimostra come Galileo non cercò mai di scegliere tra Chiesa e copernicanesimo, ma di abbracciare entrambi. "
Il volume raccoglie le testimonianze inedite dei protagonisti più significativi della stagione bollente della Chiesa Fiorentina degli anni ’60.
Il conflitto fra preti di frontiera e vescovi alimentato dal fuoco del ’68, l’alluvione del 1966, il dialogo con la Democrazia cristiana nella città di Giorgio La Pira, di padre Ernesto Balducci, di don Giulio Facibeni e di Don Milani, sono solo alcuni dei viaggi nella storia ancora “quasi cronaca” dei giornalisti Mancini e Pallanti.
L’interesse del volume è anche dato dalla estrema attualità dei suoi contenuti, come l’annosa questione di don Alessandro Santoro e della Comunità delle Piagge.