
In preparazione al Sinodo sul Medio Oriente, un manuale per conoscere le chiese cattoliche orientali.
Il conquistador «non è l'europeo tipico di allora. È a cavallo fra il Medioevo e il Rinascimento. È religioso e cavalleresco e ha tutte le caratteristiche dell'uomo di frontiera. [...] La sua scala di valori comincia dal sentimento religioso [...] [...] è di fede semplice e senza fessure. È provvidenzialista, accetta le avversità con incredibile stoicismo e considera la salvezza eterna superiore a tutte le contingenze e le sofferenze di questa vita. [...] Con tutti i suoi grandi difetti, quest'uomo semplice [...] riuscì a trasformare in realtà il sogno di un ordine e in 70 o 80 anni conquistò un territorio immenso, estese la religione cattolica, fondò città che esistono ancora oggi e rese possibile l'esistenza di università» (Francisco Castrillo Mazeres)
Se queste parole di un generale spagnolo ci descrivono la psicologia dei conquistadores, Rino Cammilleri ci aiuta a comprendere la loro storia, dal "viaggio di Colombo" alla costruzione di una nuova civiltà, attraverso una feroce guerra civile fra gli stessi popoli precolombiani. Nasceva cosi il Nuovo Mondo, tra luci e ombre come ha detto Giovanni Paolo Il, ma del quale la Vecchia Europa sembra saper raccontare soltanto le ombre.
Un testo per aiutare a comprendere la nascita dello Stato nazionale e le conseguenti ferite patite da un corpo sociale che esisteva già da molti secoli.
L'Autore ricostruisce la storia del Messico per comprendere, e far comprendere, come si sia giunti alla guerra civile fra l'esercito messicano e gli insorti, prevalentamente contadini cattolici, chiamati i combattenti di Cristo Re, i cristeros.
Un nuovo volume di Suor Margherita Marchione che corona il suo complesso lavoro di ricerca e raccolta su documenti e testimonianze della santità di Pio XII, in lingua inglese. Il libro contiene molti aspetti inediti della vita di Papa Pacelli, come la cronaca degli episodi più drammatici della Seconda Guerra Mondiale, o le testimonianze di molti che devono al Papa la propria salvezza e quella delle loro famiglie duranti gli anni dell'Olocausto.
Il volume ripercorre la storia dell’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo, fondato da madre Geltrude Comensoli, dalle sue origini - individuate a partire dal 1882 - fino al secondo dopoguerra. Tale evoluzione storica viene qui indagata in una prospettiva prevalentemente economica, sociale, finanziaria e organizzativa, secondo il profilo metodologico di ricerca applicato da alcuni anni dal gruppo di ricercatori coordinato da Mario Taccolini, presso il Dipartimento di Scienze storiche e filologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In particolare il primo capitolo del libro analizza l’evoluzione carismatica della presenza della congregazione religiosa bergamasca in Italia e nella sua prima apertura missionaria mondiale. Nella seconda parte dello studio si affronta la delicata e nodale questione della gestione patrimoniale dei beni di volta in volta acquisiti dall’istituto. Nella terza viene approfondito l’aspetto legato all’andamento cronologico e qualitativo della demografia riferibile alla congregazione, tema strettamente correlato a quello della valorizzazione delle risorse umane convenute nella famiglia religiosa nel corso del tempo. Nell’ultimo capitolo, per molti versi il più innovativo, vengono enucleate le dinamiche reddituali e di funzionamento economico dell’istituto, potendo attingere le informazioni fondamentali da una lunga serie storica di dati di bilancio, analitici e consolidati, relativi alla gestione economica della stessa congregazione, con attinenza anche alle dinamiche di rapporto tra centro e periferia. Con questa monografia, trova così ulteriore e fattivo sviluppo l’intenzionalità storiografica generale del percorso di ricerca indicato, volto alla ricostruzione dei caratteri della presenza e dell’azione economica e sociale delle congregazioni religiose in età contemporanea
Gli autori
Giovanni Gregorini svolge la propria attività di ricerca scientifica presso il Dipartimento di Scienze storiche e filologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nella stessa Università insegna Storia economica e sociale nella facoltà di Sociologia a Brescia e in quella di Economia a Cremona. Ha effettuato indagini nei campi della storia finanziaria e bancaria, come pure della storia dello sviluppo economico, dell’industria e dei corpi intermedi a livello sia nazionale sia regionale lombardo. Tra le sue pubblicazioni: Il frutto della gabella. La Ferma generale a Milano nel cuore del Settecento economico lombardo (Vita e Pensiero, Milano 2003); Work, production, community. Economy and society in the one hundred and fifty years of the story of the installation of the industrial metallurgymechanic plant in Lovere, in G. Gregorini - C. Facchini, Waves of steel. The works, Lovere and the lake: 150 years of history (2006); Per i bisogni dei ‘non raggiunti’. L’Istituto Suore delle Poverelle tra Lombardia orientale e Veneto (1869-1908) (Vita e Pensiero, Milano, 2007).
"Se vuoi saperne più del demonio, leggi il Sànchez De matrimonio", recitava un adagio ancora circolante nella Spagna d'inizio Novecento, alludendo alla dovizia di particolari con cui il gesuita andaluso si addentra nei recessi dell'intimità coniugale con le sue Disputationes (1602-1605). Benché istituto santificante, confermato come sacramento dal Concilio di Trento, il matrimonio è guardato dalla teologia cattolica come luogo di una corporeità piena di ombre, che il teologo e canonista disseziona nelle sue forme - possibili e impossibili - valutandone liceità e peccaminosità. Atti, uso dei sensi, gesti con cui i coniugi possono mettersi in relazione, ma anche commozioni e movimenti sottili che sfuggono all'occhio esterno e che solo l'individuo, chiamato all'ascolto di sé e al dialogo con la propria coscienza, può percepire. È la sfera della "sessualità", intorno alla quale Tomàs Sànchez organizza un discorso di eccezionale minuzia, salvifico nei suoi intenti, ma dagli esiti paradossalmente al limite dell'osceno. Questo studio ne analizza le ragioni storiche, il contesto intellettuale, le fonti e la controversa ricezione presso le gerarchie ecclesiastiche.
Nella storia delle Chiese cristiane il monachesimo è una istituzione fondamentale che ha come scopo la ricerca della perfezione attraverso la scelta, sigillata dai voti, di un particolare tipo di vita religiosa incentrato sulla sequela Christi. Nella loro storia millenaria, in guise peculiari, in Oriente e in Occidente, le varie forme della vita monastica, diventate per lo più di tipo cenobitico e in genere istituzionalizzate, si sono radicate nelle diverse civiltà, non soltanto dal punto di vista squisitamente religioso ma, più in generale, politico, economico e culturale. In Oriente, il monachesimo è riuscito a resistere nei secoli ai cambiamenti indotti da una storia tumultuosa, che ha messo spesso in discussione l’esistenza stessa delle varie Chiese. In Occidente, soprattutto nella sua forma benedettina, esso si è imposto nell’arco millenario del medioevo come una realtà sempre più centrale, capace di fronteggiare i cambiamenti più profondi, generando, da Cluny a Citeaux, nuove risposte religiose e organizzative, per non dire delle innumerevoli familiae monastiche nate dal tronco principale. Il fenomeno monastico è una realtà variegata e complessa, messa in crisi in modo drammatico in età moderna tanto dalla Riforma protestante quanto dai processi di secolarizzazione; altrettante sfide corrosive cui tuttavia il monachesimo si è dimostrato capace, attraverso adattamenti e trasformazioni, di resistere, conservando il suo profilo identitario e quelle specificità i cui tratti essenziali furono definiti nei primi secoli dell’era cristiana. La storia che si dipana in queste pagine ha inteso indagare proprio tale periodo, insieme aureo e fondativo, concentrando l’attenzione sulla fase più antica del monachesimo, latino e soprattutto orientale. Il volume si pone così come un primo bilancio della più recente stagione di studi sul monachesimo antico: una storiografia innovativa, caratterizzata non solo da una molteplicità di tagli interpretativi, ma anche dall’allargarsi dello spettro delle fonti e da rinnovate prospettive di lettura.
COMMENTO: La prima storia del monachesimo orientale, coordinata da Giovanni Filoramo, con il contributo dei maggiori specialisti: Fabrizio Vecoli, Federico Fatti, Maria Chiara Giorda, Vittorio Berti, Roberto Alciati, Rosa Maria Parrinello.
GIOVANNI FILORAMO insegna Storia del cristianesimo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Per i nostri tipi ricordiamo Veggenti, profeti e gnostici. Identità e conflitti nel cristianesimo antico (2005). Tra le pubblicazioni più recenti: La Chiesa e le sfide della modernità (Laterza, Roma-Bari 2007); la serie Le religioni e il mondo moderno (4 voll., Einaudi, Torino 2008-2009); Il sacro e il potere. Il caso cristiano (Einaudi, Torino 2009).
La complessa realtà dell'osservanza veneta nei secoli XVII-XVIII.
La definizione dei contemporanei libellisti contro la Chiesa cattolica come “nipotastri di Voltaire” è motivata dal fatto che questo grande filosofo, scrittore, drammaturgo e poeta francese del diciottesimo secolo viene giustamente ritenuto l’antesignano di ogni atteggiamento ostile nei confronti del cristianesimo in genere, della Chiesa cattolica in particolare. Si consenta d’affermare, però, che nessuno degli attuali eredi e continuatori del suo pensiero e del suo spirito appare all’altezza dell’illustre antenato, né per originalità d’idee né per lo stile letterario, caratterizzato da sorprendenti doti d’umorismo, ironia, satira, sarcasmo, difficilmente riscontrabili nella produzione letteraria dei suoi nipotastri.
In questo libro troviamo, allora, una carrellata di tali individui, puntualmente smontati dall’Autore: Dan Brown, Piergiorgio Odifreddi, Corrado Augias, Claudio Rendina, Marco Politi ed Emma Bonino, Gianluigi Nuzzi. Quello che apparirà chiaro alla fine della lettura sarà il bilancio, sia pure sommario, di ciò che l’idea religiosa in genere ha prodotto nella storia dell’umanità e di quanto invece hanno prodotto atei e agnostici.
Edmondo Coccia, nato a Roma nel 1931, ha conseguito la laurea in lettere classiche all’Università “La Sapienza” di Roma, il baccalaureato in filosofia presso l’Università Gregoriana, il diploma di paleografia e diplomatica presso l’Archivio Segreto Vaticano, il diploma di biblioteconomia presso la Biblioteca Vaticana, e inoltre attestati di lingua tedesca presso l’Università di Vienna e di cultura irlandese presso l’University College di Dublino. Ha svolto attività didattica prima alla “Sapienza” come assistente di Lingua e Letteratura Latina Medievale, e poi nei Licei di Stato come docente di italiano e latino. Tre le sue pubblicazioni: La cultura irlandese precarolingia. Miracolo o mito?, pubblicata dal Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo; per l’Armando Editore ha pubblicato Ostia, corso di lingua latina per le scuole superiori; Restituiteci gli alunni. Lettera di un insegnante ai politici; Questi politici. Per un modo diverso di “fare politica”; Lessico dei valori morali. Ha inoltre tradotto, da francese, inglese, tedesco e latino medievale, circa 140 libri. È attualmente docente di Filologia Classica presso l’Università Telematica “Guglielmo Marconi”.
Entrare in Vaticano è un po’ come inginocchiarsi al confessionale. L’importante è mettersi dalla parte giusta. Allora è possibile raccontare quanto vi accade: di quelli che si incontrano lungo le sue strade e nei cortili, che poi sono le piazze; di quelli che porgono la mano tesa alla stretta e di altri che allungano mollemente il braccio verso il basso o che si accomiatano con il gesto di ritirare le dita per mostrare una apparente umiltà. Ma non solo di preti, anche di uomini laici, soprattutto di gente che sa sorridere di se stessa e dell’ambiente. Ed è di questo Vaticano, soprattutto degli anni passati, quando ancora non avevano preso il potere freddi amministratori con divieti e imposizioni, che io racconto alcune storie. Le quali contengono un poco di verità, solo un nocciolino. Anche per dare ragione a quel famoso cardinale che ha lasciato scritto: “Secretum regis ascondere bonum est”.
Il volume raccoglie gli Atti del XII Convegno Internazionale della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, svoltosi a Roma il 13-14 marzo 2006, e avente come tema La storia della Chiesa nella storia. Bilancio e prospettive". Il Convegno, pur senza pretese di esaustività, si propone, tramite diverse relazioni e comunicazioni, di offrire un bilancio dell'intera storiografia cristiana, riservando un'attenzione particolare agli aspetti metodologici. L'opera è suddivisa in due sezioni: la prima raccoglie le relazioni sulla storiografia antica, medievale, moderna e contemporanea; la seconda offre le comunicazioni presentate al Convegno ordinate cronologicamente.