
Il fondo archivistico "Pietro Ingrao", "Carte CRS", consistente in 930 fascicoli e 112 faldoni, è diviso in quattro serie: A (Corrispondenze), B (Scritti e discorsi), C (Atti e materiali) e D (Foto). Le carte sono quelle raccolte presso gli uffici del Centro di studi e iniziative per la Riforma dello Stato e coprono un arco cronologico che va dal 1930 ai giorni nostri. La maggior parte riguarda però il periodo tra la metà degli anni Settanta e gli anni Novanta: gli anni della presidenza di Ingrao al CRS, seppur con il noto intervallo istituzionale del 1976-79. La mappatura dell'Archivio fornisce utili indicazioni per approfondire l'analisi della storia politico-istituzionale dell'Italia repubblicana.
Il testo è una cronologia degli eventi politico-istituzionali della storia italiana dal 25 luglio 1943 ai giorni nostri, interpolata con i principali fatti culturali, economici e internazionali. Elaborata in forma diaristica, dedica ai fatti principali brevi commenti d'autore: da Giuliano Amato a Giuseppe Vacca, passando per Pierre Carniti, Francesco Cossiga, Guido Crainz, Ernesto Galli della Loggia, Gianfranco Pasquino, Claudio Petruccioli, Italo Pietra, Paolo Pombeni, Adriano Sofri, Barbara Spinelli e altri, così da offrire al lettore un filo conduttore per l'interpretazione dell'evoluzione storica.
Quali sono le cause del declino competitivo del sistema economico italiano? Perché finora non è stata intrapresa alcuna coerente politica di intervento? Quali sono le riforme auspicabili? Perché oggi si aggira per l'Europa lo spettro della competitività? Questo volume cerca di dare risposte a tali domande. Le ragioni del declino competitivo italiano vengono ricondotte alle caratteristiche della sua cornice istituzionale, intesa come un insieme di regole formali e di vincoli informali che orienta la produzione di nuove conoscenze e la circolazione virtuosa di informazioni, condiziona l'efficienza dei meccanismi di regolazione e di protezione dei diritti di proprietà, e determina la vivacità dei processi concorrenziali e delle politiche di liberalizzazione.
Una sintesi del pensiero di Raimon Panikkar filosofo noto per il suo impegno in favore del dialogo interreligioso. Un volume che aiuta a riflettere su un tema quale quello della pace e del rapporto tra le varie confessioni religiose, che mai come in questa fase storica è stato così attuale.
Si può diventare e restare cittadini italiani, vivendo all'estero, avendo avuto un solo nonno italiano o, in alcuni casi, un antenato anche più lontano. Al contrario, per gli immigrati è difficile diventare cittadini del nostro Paese. Anche se si è nati qui ma da genitori stranieri, anche se qui si abita e si lavora. La cittadinanza italiana è un affare di famiglia: per ottenerla, il sangue conta più di qualsiasi altro tipo di legame. Il volume illustra come e perché questa concezione familista del diritto di cittadinanza si sia venuta strutturando e che cosa comporti per gli stranieri che vivono e vogliono continuare a vivere in Italia.
"Caro Veneziani, condivido il punto fondamentale da Lei così bene espresso, là dove parla della necessità di sostituire gradualmente il vecchio e inservibile bipolarismo, senza rinunciare alla necessità di una democrazia dell'alternanza. Ma non sarà allora il caso di ripensare la stessa democrazia anziché andare a caccia di nuove spaccature simili alle vecchie?" (Ralf Dahrendorf) "Veneziani attacca gli aspetti più politici della posizione liberale, e lo fa con notevole sensibilità per la tesi filosofica che difende e per quella che attacca." (Sebastiano Maffettone, "Il Sole 24 Ore")
Dal 1960, la gran parte dell'Africa si è affrancata dal dominio coloniale. Questa indipendenza, però, non soltanto non ha portato ad uno sviluppo economico e sociale del continente, ma anzi è stata seguita dall'esplosione di conflitti e guerre di ogni genere. Il volume offre un quadro per orientarsi e capire le ragioni di una violenza che spesso sulle pagine dei giornali assume le forme della "catastrofe naturale".
Tre suicidi spettacolari dell'alta società greca, in diretta televisiva, suscitano la curiosità del commissario Charìtos, ancora convalescente dopo l'ultima vittoriosa indagine. Scavando nel passato dei suicidi, questa sorta di Maigret greco scopre che i tre uomini appartenevano ad un gruppo terroristico avverso ai Colonelli, debellato perciò dai servizi segreti del regime. Dopo aver evitato il carcere, i tre erano riusciti a farsi strada nel mondo politico ed economico a colpi di tangenti e corruzione. Mentre la polizia e i giornalisti brancolano nel buio, il commissario Charìtos tenta di dipanare l'enigma che si cela dietro al concatenarsi dei suicidi pubblici, portando alla luce i segreti nascosti nel passato dei loro autori.
Il Rapporto 2006 sull'integrazione europea è diviso in due sezioni. La prima, monografica, ha l'obiettivo di fare il punto sullo stato dell'Unione europea e sulle sue prospettive in questa fase di crisi, con particolare riguardo al campo delle politiche sociali ed economiche. La seconda è invece divisa in rubriche: sugli sviluppi istituzionali, l'Unione allargata e l'economia mondiale, la costruzione dello "spazio di libertà, sicurezza e giustizia" (con particolare attenzione alla lotta al terrorismo), la politica estera e di difesa.
In cinque saggi, che sono cinque tappe esplosive, Giulietto Chiesa analizza la nuova politica americana e l'esportazione forzata della democrazia alla luce della politica spaziale americana e della militarizzazione dello spazio; scopre le facce sospettabili e insospettabili di quel "giorno zero", l'il settembre, rivelandocelo come l'evento più oscuro del nostro tempo, il "buco nero" della nostra storia; ci mostra come e perché si crea un clima di guerra e ci spiega perché il pacifismo è l'unica via d'uscita dalla politica di coloro che vogliono appropriarsi delle risorse del mondo per rifornire il loro paradiso in terra, fatto di frigoriferi e cellulari, di benessere e abbondanza.
Le menzogne uccidono. Ci sono le prove, le testimonianze, i documenti. Basta provare a cercare, basta avere voglia di sapere. È quello che ha fatto in anni di ricerca e di viaggi l'autore di questo libro utilizzando fonti "non sospette", cioè quelle ufficiali americane, inglesi, israeliane che dimostrano come il terrorismo sia stata l'arma principale di questi paesi per imporre loro un ordine mondiale. Da decenni. Da quando gli israeliani si resero protagonisti di una vera pulizia etnica contro i palestinesi, e gli americani (con gli inglesi) sostennero le controrivoluzioni in Indonesia, in Guatemala, in America Latina. Con l'aggiunta dei russi in Cecenia: una lunga lista di esempi riguardo i quali non si può restare indifferenti.
Qual è una politica estera di sinistra? Un interrogativo antico ma ancora privo di risposta. Dinanzi alle decine di regimi dittatoriali del pianeta, i progressisti possono accontentarsi di difendere lo status quo e la stabilità? Non è, invece, più coerente con la missione di una sinistra delle libertà promuovere la democrazia in tutte le sue forme e, dunque, lottare contro le tirannie? Da Carlo Rosselli ad Amartya Sen, da Arthur Koestler a John F. Kennedy, da Bill Clinton a Tony Blair, nel corso del Novecento la sinistra ha fatto dell'espansione della democrazia la sua migliore bandiera. In un mondo non meno tormentato, quella bandiera non deve essere abbandonata, a costo di sfidare le convenzioni del pacifismo e dell'antiamericanismo. Un libro non conformista che interroga la coscienza civile della sinistra italiana.