Magistrato, consigliere presso la Corte di Cassazione, Livio Pepino è presidente di Magistratura democratica dal 1998. In questo volume raccoglie interventi di Sergio Cofferati, Nicola Tranfaglia, Maria Giuliana Civinini, Angelo Caputo e altri sul tema della giustizia, del lavoro e della cittadinanza sotto il governo Berlusconi.
Dal fallito tentativo di trovare un accordo attraverso la commissione bicamerale, passando per le leggi sulle rogatorie dall'estero e sul falso in bilancio, fino all'infuocata polemica sulla proposta Cirami attraverso le varie forme del confitto d'interessi, "Le strane regole del signor B." ci offre una puntuale ricostruzione del dibattito politico e delle conseguenze dei vari provvedimenti sia dal punto di vista dei loro effetti immediati sia da quello dell'ordinamento complessivo del sistema penale.
«... La democrazia, in tutte le sue componenti, fra cui la giustizia e la libertà d'informazione e di espressione, rappresenta un sistema di anticorpi. Se questi anticorpi non funzionano i politici lestofanti hanno via libera e dilagano le prepotenze, la corruzione ed altri mali... Noi italiani potremo guarire se ci convinciamo che è in gioco la nostra stessa dignità: accettiamo di diventare sudditi o vogliamo restare persone libere?» Scrive così Paolo Sylos Labini, il "cittadino indignato", autore di questo libro.
Entro il 2004 l'Unione europea si avvia a seguire una nuova direttrice verso Est e ad aprire le porte, oltre che a Cipro e a Malta, ai paesi dell'Europa centrale e orientale. Questo volume fa il punto su questo grande passo che vedrà l'Europa, e in particolare la Convenzione, alle prese con i difficili nodi istituzionali e politici connessi all'ingresso di paesi appartenenti ad aree geopolitiche così diverse e con caratteristiche economiche così differenti.
Difendere un modello procedurale di democrazia e valutare se e in quale misura la garanzia dei diritti fondamentali possa conciliarsi col principio democratico che sta alla radice dei nostri ordinamenti giuridici: è il duplice obiettivo di questo saggio che, nel raffigurare come naturale custode dei diritti il potere legislativo piuttosto che il giudiziario, propone una prospettiva politico-giuridica controcorrente nell'odierna cultura italiana e internazionale.
Robert Dahl non nega né il coraggio dei padri fondatori né la formidabile tenuta dell'architettura istituzionale che essi costruirono due secoli fa. Ma ci invita a considerarli come uomini che pur di trovare l'accordo non esitarono a legittimare la schiavitù e che arrivarono alla storica scelta fra regime presidenziale e regime parlamentare in modo quasi casuale, scegliendo alla fine il primo perché si era fatto tardi ed era tempo di tornare a casa.
Dalla fine della guerra fredda esiste ormai una sola grande potenza mondiale. Per dieci anni, dal 1991 al 2001, ci siamo chiesti quale uso gli americani avrebbero fatto del loro potere, ma abbiamo ricevuto messaggi ambigui. Oggi, dopo l'11 settembre il quadro è più chiaro. Gli attacchi terroristici hanno permesso a una parte della classe politica americana di proporre con forza le soluzioni e le formule che erano state teorizzate negli anni precedenti. Prende corpo così un nuovo impero. Controllerà il mondo con una rete di basi militari che permetteranno di intervenire e colpire in ogni parte del pianeta, applicherà le proprie leggi al di fuori del territorio nazionale, non si opporrà alla creazione di un nuovo diritto internazionale.
Perrone evidenzia il ruolo positivo della DC per il nostro Paese, sostenendo che il partito, attraverso una politica di difesa degli interessi nazionali, ebbe la capacità di ritagliare all'Italia rilevanti margini di autonomia, nonostante la subordinazione agli Stati Uniti. Agendo in modo duttile e intelligente nella situazione che la realtà dava, la DC costruì l'ascesa dell'Italia a quinta potenza industriale del mondo.
L'Unione Europea è divenuta un sistema politico sovranazionale. Per questo suo carattere, essa interviene in numero sempre più vasto di ambiti di politica pubblica, tradizionalmente controllati dai suoi stati membri. Questo volume analizza gli effetti dell'integrazione europea sulle istituzioni e le politiche italiane.
Quali i poteri del governo? Come sono cambiati nel corso del tempo? E come funziona il nostro esecutivo? In un testo articolato in voci, le informazioni essenziali per conoscere la macchina della politica.
Violante affronta il tema delle nuove geografie politiche nell'età della globalizzazione e dei profondi squilibri a queste connesse. Caduto il muro di Berlino, il pianeta è dominato dall'egemonia americana, dalle sue logiche economiche e dai suoi stili di vita. La contrapposizione frontale tra Occidente e Islam concorre a scardinare i precari equilibri costruiti nel tempo fra Occidente e paesi arabi moderati e ridà fiato agli ideali di una nazione islamica vittoriosa, dove politica e religione finiscono per istigarsi reciprocamente.
La crisi della politica è sotto gli occhi di tutti. Da garanzia di ordine e sicurezza, essa si sta rovesciando nel proprio contrario: in fattore di insicurezza, violenza, paura. Lo dimostra un quindicennio di nuovo disordine mondiale, dalle cosiddette guerre umanitarie fino alla recente avventura irachena. Il libro mette a fuoco questa caduta, sfuggendo alla tentazione di ridurne l'origine a cause contingenti, e indicandone invece il significato profondo nell'esaurimento di quella che qui viene chiamata la 'politica dei moderni'.