Moda e metropoli di Georg Simmel riunisce i due massimi capolavori del sociologo e filosofo tedesco: "La moda" e "Le metropoli e la vita dello spirito". Questi due saggi brevi vanno a costituire la summa delle riflessioni di Simmel sulla società moderna e sulle sue implicazioni: la moda, la vita libera e solitaria delle metropoli, lo strapotere del denaro e delle relazioni basate su di esso, la tendenza al conformismo e l'istinto alla distinzione sociale, sono alcuni tra i temi più importanti sviluppati con grande chiarezza dal sociologo tedesco. Sia "La moda" che "Le metropoli" parlano al lettore degli stessi sintomi e delle medesime conseguenze che ancora oggi caratterizzano la nostra società: la frammentazione sociale e la lotta tra differenziazione e omologazione, gli stravolgimenti dell'identità personale e i rapporti di potere e dominio all'interno della società, la nascita di alcuni caratteristici "tipi" sociali come l'indifferente, il forzato della moda, la massa acritica. E ancora l'indifferenza e la diffidenza della società metropolitana; il pragmatismo e il cinismo della vita condizionata dai ritmi e dai valori del denaro, il simulacro della metropoli e la chiave d'accesso alla moda. Moda e Metropoli contiene alcune tra le più lucidi intuizioni sulla società moderna.
La radio ha oltre cento anni, ma è un medium ancora attuale, di facile accesso e di proprietà poco concentrata. L'analisi delle radio locali a Roma segue a una precedente indagine degli autori su Radio Rai, radio nazionale ma quasi tutta concentrata nella Capitale: si è potuto così confrontare il settore privato con quello pubblico, chiedendosi cosa vuol dire fare lo stesso tipo di lavoro in piccole e piccolissime imprese, piuttosto che in un'unica grande azienda. Nelle radio private, come alla Rai, c'è molto lavoro precario, ma con la differenza di retribuzioni più basse ed anche di lavoro nero. Ciononostante esistono molte persone appassionate del proprio lavoro. Dopo un quadro del mercato del lavoro a Roma, con attenzione soprattutto al lavoro atipico nella comunicazione, la ricerca utilizza prevalentemente metodi qualitativi per capire il mondo delle radio locali, poco conosciuto e frammentato, e analizzare condizioni, vissuti, prospettive lavorative più o meno precarie di chi in quelle radio lavora. Si guarda agli intrecci tra vita e lavoro, se e come il lavoro limita il metter su famiglia e viceversa se soprattutto i figli sono di ostacolo al percorso lavorativo. Si cerca di capire quanto pesano le differenze di genere, se e quanto sono riconosciute e quali possono essere le vie di uscita dal precariato per quella che è la figura professionale prevalente: l'aspirante giornalista.
Questo manuale offre un quadro unitario della sociologia della comunicazione di cui illustra basi teoriche, concetti fondamentali, tematiche rilevanti. A partire dalla definizione delle nozioni di "informazione" e "comunicazione", sono così delineate le tre grandi aree in cui essa si articola: la comunicazione interpersonale, la comunicazione di massa, la comunicazione attraverso i nuovi media e Internet. La nuova edizione dedica maggiore spazio alla comunicazione nei media digitali, settore in cui più rapide e radicali sono le trasformazioni in corso.
Secondo le proiezioni dell'Istat, nel 2050 circa un terzo della popolazione con meno di 24 anni avrà un genitore straniero. I figli dell'immigrazione sono importanti, non solo sotto il profilo quantitativo, ma anche perché contribuiranno a determinare il livello e la qualità del capitale umano di cui l'economia italiana avrà bisogno per competere con gli altri paesi. Necessità demografiche e del mercato del lavoro rendono dunque la presenza dei figli dell'immigrazione "un bene necessario" in Italia, al pari di altri paesi europei. Imparare a conoscerli, a riconoscerne i bisogni è perciò una grande opportunità per la nostra società. In questa prospettiva, Roberta Ricucci presenta in queste pagine un percorso di conoscenza dei figli dell'immigrazione. Un viaggio che parte dalla ricostruzione del dibattito su giovani e stranieri, a livello sia internazionale sia nazionale, e prosegue attraverso la rassegna delle principali ricerche realizzate nel corso degli ultimi anni in Italia, e che termina con il problema della cittadinanza, tassello mancante nella realizzazione di percorsi di completo inserimento, per cui molti adolescenti e giovani figli di padri e madri arrivati d'altrove continuano ad essere stranieri pur sentendosi spesso italiani.
Questo volume offre un panorama esaustivo della teoria sociale precisandone i legami con altre discipline e inserendola all'interno di più ampie tradizioni storico-culturali. Gli sviluppi della disciplina, le diverse correnti e i contributi degli autori più importanti sono illustrati con chiarezza nell'intento di fornire uno strumento utile per la comprensione di tale complessa materia.
Il libro affronta problemi fondamentali come quello dei diritti sociali e la divisione del mercato del lavoro per settori, in relazione ai paesi di origine, al genere maschile e femminile. Dà uno spazio particolare ai temi, in genere poco studiati, dei rifugiati e delle donne immigrate, oltre che delle narrative degli immigrati e dei loro modi di comunicare. Ancora, dà conto delle principali religioni oggi presenti in Italia e delle problematiche connesse con queste nuove realtà e affronta argomenti scomodi come quello della devianza. Il testo è arricchito da un'ampia nota cronologica riferita ai flussi degli immigrati, alla questione dei diritti umani, alla normativa italiana ed europea.
Il volume si propone da un lato come guida alle principali teorie organizzative elaborate nell'ambito della sociologia dell'organizzazione, con lo scopo di trarne considerazioni utili per i contesti specifici in cui lavorano i "professionisti del sociale"; da un altro lato, come contributo ad un orientamento di servizio sociale trasformativo, cioè capace di orientare al cambiamento anche le organizzazioni attraverso cui si realizzano servizi e interventi per i cittadini. Il libro si presta ad essere utilizzato come manuale per gli studenti dei corsi di studi universitari in Servizio sociale e come strumento di ulteriore competenza per i professionisti impegnati nei servizi sociali, per l'adozione di pratiche organizzative congruenti ed efficaci.
Credevamo che nella modernità saremmo riusciti a lasciarci alle spalle le paure che avevano pervaso la vita in passato; credevamo che saremmo stati in grado di prendere il controllo della nostra esistenza. "Noi, uomini e donne che abitiamo la parte "sviluppata" del mondo (la più ricca, la più modernizzata), siamo "oggettivamente le persone più al sicuro nella storia dell'umanità". Lo siamo contro le forze della natura, contro la debolezza congenita del nostro corpo, contro le aggressioni esterne. Eppure proprio noi che godiamo di sicurezza e comfort senza precedenti, viviamo in uno stato di costante allarme. Questo nuovo libro di Zygmunt Bauman è un inventario delle nostre paure. È il tentativo di scoprirne le origini comuni, di esaminare i modi per disinnescarle e aprirci gli occhi sul compito con cui dobbiamo confrontarci se vogliamo che domani i nostri simili riemergano più forti e sicuri di quanto noi siamo mai stati.
Questo lavoro ha lo scopo di indagare sul peculiare modo in cui l'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, in qualità di movimento ecclesiale avente una specifica finalità pedagogica nei confronti dei ragazzi secondo i princìpi e il metodo dello scoutismo, sta declinando l'esperienza di fede in rapporto alla cultura contemporanea. L'interesse sociologico è soprattutto quello di guardare a come questa specifica forma di organizzazione d'ispirazione cattolica stia modificando le modalità della sua presenza all'interno del contesto sociale italiano, per fronteggiare le sfide della modernità. L'interrogativo di fondo, in altri termini, è il seguente: in un'associazione quale l'AGESCI, intrinsecamente incline per subcultura alla ricerca di una faticosa mediazione fra Chiesa e mondo, quali forme riesce concretamente ad assumere, oggi, l'esigenza di dare senso all'esperienza religiosa all'interno del vasto reticolo dell'azione sociale? Le interviste condotte ai suoi militanti rappresentano un prezioso contributo per delineare l'odierno profilo di questo spaccato del cattolicesimo italiano.
Dall'inizio dell'età industriale sindacati e associazioni imprenditoriali si fronteggiano per la regolazione del lavoro e delle sue condizioni. I sindacati non sono solo organizzazioni di rappresentanza, nate e cresciute per dare voce e identità ai lavoratori dipendenti, bensì anche un soggetto collettivo che intrattiene relazioni con altri attori, in particolare le imprese, spesso in chiave competitiva, altre volte in chiave conflittuale. Nelle esperienze industriali moderne, in cui il conflitto viene gestito, normalizzato, istituzionalizzato, tali relazioni sono soprattutto di tipo contrattuale. Il volume offre un quadro completo e aggiornato delle vicende della contrattazione collettiva, in una fase di significative trasformazioni.
La caratteristica distintiva dell'epoca che stiamo vivendo non può essere spiegata con i bons mots di "globalizzazione" e "impero"; piuttosto, ci troviamo di fronte alla nascita di un regime internazionale dei diritti umani e alla diffusione di norme cosmopolitiche.
Paradosso della legittimità democratica: la democrazia si basa su norme universalistiche, che però valgono soltanto all'interno di una determinata comunità politica e di un territorio accuratamente circoscritto. Che cosa sono, allora, e quale autorità possono avere quelle "norme cosmopolitiche di giustizia" che caratterizzano l'orizzonte della società civile globale? Nel raccogliere la sfida intellettuale che il tema pone, l'autrice rimanda all'idea di democrazia come sistema "iterativo", non rigido e non definito una volta per tutte, ma frutto continuamente rinnovato di negoziazioni e riformulazioni.
Seyla Benhabib, docente di Scienza politica nella Yale University, è una delle voci più autorevoli nell'odierno dibattito filosofico-politico sulle differenze, dal femminismo al multiculturalismo. Tra i suoi libri: "La rivendicazione dell'identità culturale. Uguaglianza e diversità nell'era globale" (Il Mulino, 2005) e "I diritti degli altri. Stranieri, residenti, cittadini" (Cortina, 2006).