"Ring" è un libro di poesie ispirate e temi e forme assai diversi e compositi: a cominciare da "Italy", canzone autobiografica che si configura come un femminile e disilluso testamento in vita, per approdare a "Tre folk songs" d'amore passato e presente, passando per "Foto di cronaca nera", che indaga l'oscurità criminale di ognuno, e "1960", originale rievocazione dei "favolosi anni Sessanta". Chiudono la raccolta l'omaggio al musicista Giorgio Gaslini "Jazz sop(v)rano" e le "Lezioni sull'arte", ironico percorso sull'arte rivolto a ignari studenti.
Paolo Fabrizio Iacuzzi prosegue la sua biografia in versi, quasi una lacerata e lacerante biopsia tinta di rosso. Il colore della nascita e della passione, del principio e della fine, diventa il tramite di una poetica del contagio e della mutazione. Restituisce così la sua segreta vita "a quadri", facendo esperienza dell'altro e del "nemico" a partire dall'interno, assumendosi il peso del male e della diversità ed esponendo le viscere di sé per un espianto di organi per altri.
Il volume raccoglie poesie inedite scritte da Folco Portinari in questi ultimi anni, col recupero significativo di alcune composizioni lontane nel tempo. Come sempre, nella sua poesia come nel suo lavoro di critico letterario, l'occhio naturale di Folco Portinari corre all'elemento politico e civile, all'impegno etico. L'autore riunisce una serie di poesie intitolate Lezioni nella più ampia sezione della raccolta, intitolata "Postume"; quasi a ribadire, con ironia e gusto del paradosso, attraverso il genere della poesia sapienziale e gnomica, che in vita non s'insegna, ma s'impara fino alla fine. A patto di saper guardare con occhio disincantato eppur fiducioso alle vicende della vita e alle persone che ci circondano. Rinnovando il monito, appunto, a non disperare.
Nel libro si ripropongono due saggi di Unamuno, "Della disperazione religiosa moderna" e "Intelligenza e bontà", mai inclusi nelle successive edizioni delle sue "Opere Complete", due articoli di Giovanni Boine su Miguel de Unamuno, e una scelta del carteggio fra i due autori. Tutti i testi risalgono al 1907. Nell'Europa d'inizio Novecento le opere di Adolf von Harnack, di Alfred Loisy e di altri teologi scatenarono una profonda crisi di coscienza che toccò vari strati della società. Attraverso i saggi di un pensatore assolutamente eterodosso quale Miguel de Unamuno è possibile avvicinarsi a questa grande ferita che lacerò l'unità dei cattolici europei. Cresciuto in una nazione profondamente cattolica, Unamuno prese le distanze dal tomismo ufficiale e si avvicinò spontaneamente ai protestanti liberali e a Kierkegaard e Ibsen, praticamente sconosciuti in Spagna. I saggi di argomento religioso di Unamuno, pubblicati sulla rivista "Espana Contemporànea", suscitarono l'interesse dei collaboratori del periodico considerato l'organo dei cattolici modernisti in Italia: "II Rinnovamento". Attraverso l'epistolario con Giovanni Boine, che era allora un giovanissimo studente di filosofia, affiorano gli interrogativi che tormentavano gli intellettuali di quell'epoca.