Il volume tratta del "fenomeno" del marmo a Roma e nell'Impero romano, di cui segue l'uso e i significati ideologici e di prestigio ad esso connessi attraverso una ben documentata esemplificazione di monumenti "marmorizzati", rappresentativi del potere imperiale e delle classi dirigenti. Per la comprensione di tale fenomeno vengono altresì illustrati l'organizzazione delle cave statali con i relativi sistemi di appalto ricostruiti attraverso le sigle sui blocchi, il trasporto dei marmi testimoniato dai carichi naufragati nel Mediterraneo e nel Mar Nero e, infine, i grandi depositi di Roma ai piedi dell'Aventino ("Marmorata") e di Porto, dove sono stati rinvenuti centinaia di blocchi di cava non ancora utilizzati. Fondamentale è anche la ricostruzione che qui si offre delle officine specializzate nella lavorazione dei manufatti marmorei, attive sia presso le cave, sia nelle città con economia basata sul marmo (Atene, Afrodisia), sia nelle grandi capitali imperiali presso cui si erano formate maestranze dedite alla scultura di statue, di sarcofagi, di arredi domestici e alla produzione di lastre marmoree per i rivestimenti parietali e pavimentali. Il volume è arricchito da appendici che raccolgono specifici documenti archeologici e letterari e da indici delle fonti antiche, delle iscrizioni, delle località e delle "cose" notevoli.
Epicuro è uno dei più significativi filosofi antichi di età ellenistica, il cui pensiero ha influenzato in modo rilevante la storia della filosofia occidentale successiva. Questo volume intende essere un'introduzione alla filosofia di Epicuro che si struttura in un sistema coerente e ordinato, costituito da tre parti distinte ma connesse fra loro: la parte epistemologica del sistema, la scienza della natura e, infine, l'etica, che rappresenta l'autentico coronamento e il fine unico e privilegiato a cui la filosofia mira.
La disciplina archivistica richiede sempre di più l'approfondimento di questioni e temi diversificati la cui adeguata trattazione necessita di competenze specifiche e di molta esperienza. Il volume, scritto da specialisti di diversa provenienza, coniuga la dimensione didattica e l'analisi teorica, con l'obiettivo di fornire contestualmente ai lettori le basi per un'aggiornata riflessione concettuale e metodologica e indicazioni per l'esercizio della professione, e si propone come manuale di riferimento per coloro che intendono intraprenderla, ma anche come mezzo di aggiornamento per chi già lavora nel campo.
Oggi più che mai la comunicazione è un tema di grande attualità. I suoi processi, infatti, incidono profondamente sulla nostra vita e la modificano in modo radicale: per rendersene conto basta accendere la televisione, aprire un giornale, collegarsi a internet. Oggi più che mai, tuttavia, l'agire comunicativo richiede di essere definito, regolato, orientato. Bisogna far emergere i criteri in base ai quali sia chi comunica sia chi fruisce della comunicazione compie determinate scelte. Il volume intende chiarire che cosa significa comunicare bene e motivare all'assunzione, in ambito comunicativo, di alcune scelte piuttosto che di altre. In altre parole, esamina come e perché comunicare, e soprattutto come e perché comunicare bene. Ne risulta un libro non solo per gli addetti ai lavori - giornalisti, comunicatori, web editor -, ma per chiunque, in vario modo, è coinvolto nei processi comunicativi e si interroga sui loro scopi, condizioni e conseguenze.
Nel disordine che colpisce l'Europa con la Grande Guerra, la crisi del sistema parlamentare apre in Italia la strada al fascismo. Sul piano internazionale esso si muove tra Francia e Gran Bretagna da una parte, Germania dall'altra. Le sfide si susseguono su diversi terreni: delitto Matteotti, Patti lateranensi, depressione del 1939, imprese coloniali, guerra civile spagnola, legislazione razziale, seconda guerra mondiale. All'iniziale non belligeranza segue l'allineamento alla Germania, fino al crollo del regime di Mussolini. È in questo ampio scenario che si colloca il problema delle relazioni tra dittatura e monarchia. Qual è il significato della "diarchia"? Come si configura il dualismo di Stato e partito? V'è stata la "fascistizzazione" dello Stato e della società civile? Quale ruolo ha svolto la Corona, e perché, nella fine del regime e nel capovolgimento dell'alleanza bellica? Perché e come il Re ha lasciato Roma? Quale lettura dare della Resistenza, e come si giunge alla Repubblica? Infine, quali sono oggi le condizioni della democrazia repubblicana?
Convinti che i Vangeli non hanno carattere storico, ma teologico, e che la loro narrazione non offre coordinate plausibili di tempo e di luogo, gli studiosi di Gesù presentano i diversi aspetti della sua personalità (profeta, maestro, messia) o i diversi temi della sua predicazione (il regno, la legge, il tempio), ma quasi sempre rinunciano a fornire una ricostruzione complessiva della sua vicenda. In tal modo, però, Gesù diventa un personaggio fuori dal tempo e la sua immagine unisce fatalmente con l'assumere un carattere ideologico, non storico. Convinto invece che dopo la "riscoperta" del Gesù ebreo lo studioso non possa esimersi dal collocarne la vicenda nel contesto storico, e che le nostre fonti, pur con tutti i loro limiti, forniscano tuttavia alcuni dati storici essenziali, Jossa delinea uno sviluppo coerente della sua vita e del suo pensiero, in cui gli aspetti della personalità e i temi della predicazione non soltanto si intrecciano strettamente ma si modificano anche progressivamente. Ne risulta un'immagine complessiva in grado di spiegare in maniera convincente l'azione, i contrasti e la morte del profeta ebreo di nome Gesù.
"Chi resta saldo? Solo colui che non ha come criterio ultimo la propria ragione, il proprio principio, la propria coscienza, la propria libertà, la propria virtù, ma che è pronto a sacrificare tutto questo quando sia chiamato all'azione ubbidiente e responsabile, nella fede e nel vincolo esclusivo a Dio: l'uomo responsabile, la cui vita non vuol essere altro che una risposta alla domanda e alla chiamata di Dio. Dove sono questi uomini responsabili?"
Il libro offre alcune chiavi di lettura per cogliere, risalendo nel tempo, il cammino di una nazione che, come entità statale unitaria sotto il profilo territoriale e politico, è sorta centocinquant'anni or sono attraverso un intreccio di problematiche e di opportunità, ora colte ora mancate, che se da un lato presentano analogie con il percorso coevo di altre nazioni europee, dall'altro evidenziano condizioni uniche. Tra queste emerge la presenza del vertice istituzionale e di governo della Chiesa cattolica, con tutte le connesse implicazioni di potere, spirituale e ideologico. Lo si consideri un valore aggiunto o un problema, con esso l'intera storia dell'Italia unita si è dovuta inesorabilmente misurare.
Si pubblicano qui l'edizione e la prima versione italiana dell'Alexanderlied, dal manoscritto di Vorau. Il poemetto, ricondotto attraverso il Pfaffe Lambrecht a un modello francese pressoché perduto, include la parte iniziale delle avventure di Alessandro (secondo il canone stabilito dal romanzo ellenistico dello "pseudo Callistene") e si conclude con l'uccisione di Dario (qui raccontata secondo una versione originale). Le imprese più temerarie dell'eroe - dopo la nascita portentosa, l'incontro con Bucefalo e i primi successi militari in Grecia - sono collocate in Terra Santa, e nell'episodio del lungo e macchinoso assedio di Tiro riflettono l'interesse curioso per la prodigiosa tecnologia bellica dei musulmani dell'età delle Crociate. La biografia epicizzata di Alessandro, ricreata sull'impronta fondamentale del romanzo ellenistico nella traduzione latina di Giulio Valerio, risente del resoconto degli storici romani - soprattutto Curzio Rufo - e della Bibbia, e reca tracce di materiali epici antichi e tribali, sul cui modello viene testato l'iperbolico eroismo di Alessandro, prototipo di una regalità guerriera e santa, e di un dominio fondato su fortitudo e sapientia.
In questa nuova edizione si vuole dar conto delle principali trasformazioni istituzionali e organizzative e dei cambiamenti culturali che hanno investito il dibattito sul sistema di welfare italiano. Il testo ha mantenuto il suo originale obiettivo: condurre gli studenti e gli operatori del settore sociale a conoscere la rete complessiva dei servizi alla persona (sociali, sociosanitari ed educativi), fornendo un quadro normativo essenziale e una descrizione dell'attuale assetto organizzativo dei servizi nei vari ambiti (famiglia, infanzia, adolescenza, anziani fragili e non autosufficienza, disabili, povertà e impoverimento, dipendenze e salute mentale). Il volume è utilizzabile nei corsi per operatori sociali (assistenti sociali, educatori, sociologi e psicologi) come orientamento per le singole professioni, ma anche come supporto per l'aggiornamento degli insegnanti di alcuni indirizzi della scuola media superiore (licei a indirizzo psicopedagogico, istituti professionali per tecnici del servizio sociale ecc.).