La Parola e il mistero della rivelazione del Dio trinitario
La centralità della rivelazione in Gesù Cristo come fondamento della dottrina trinitaria
Un libro protestante ed ecumenico
La Parola come punto di osservazione complessivo dal quale contemplare il mistero della rivelazione del Dio trinitario.
La rivelazione in Gesù Cristo come fondamento della dottrina trinitaria della chiesa attraverso l'esame del suo contenuto e struttura nonché tramite l'analisi delle forme mediante le quali la Parola si comunica.
Dalla quarta di copertina
Più che un tema della teologia, in questo volume la nozione di parola di Dio è considerata un punto d'osservazione complessivo dal quale contemplare il mistero della rivelazione del Dio trinitario.
La centralità della rivelazione in Gesù Cristo è illustrata come fondamento della dottrina trinitaria della chiesa: in primo luogo mediante l'esame del suo contenuto e della sua struttura (Gesù Cristo come evento della salvezza e come comandamento di Dio); in secondo luogo mediante l'analisi delle forme attraverso le quali la parola si comunica (Gesù Cristo nella Scrittura, nella predicazione, nel dogma ecclesiale, nella teologia e nella celebrazione dei gesti della grazia o "sacramenti").
Un libro "protestante", perché ispirato dalla convinzione che la Riforma abbia riscoperto la freschezza dell'evangelo in termini tuttora pertinenti e attuali, ma anche un libro "ecumenico" nella misura in cui l'evangelo non è monopolio di una confessione bensì dono di Dio al mondo.
Un percorso tra Bruxelles, Anversa, Amsterdam, Praga, San Pietroburgo, Istanbul e l’Egitto
L’apertura all’incontro: sapersi fermare per incontrare e conoscere l’altro
La capacità di ascoltare e mettersi in discussione
Tra splendidi paesaggi e sullo sfondo dei fasti della pittura fiamminga, i personaggi femminili e maschili di questo romanzo - in verità, giovani coppie - attraversano l’Europa alla ricerca di un quadro perduto, per scoprire un segreto e sciogliere il mistero della vita di ognuno di noi.
Dalla quarta di copertina:
Un affresco sulla bellezza della pittura fiamminga, un percorso in Europa (Bruxelles, Anversa, Amsterdam, Praga, San Pietroburgo) alla ricerca di un mistero, dov’è finito il quadro perduto anni fa?
Lo troveranno Mario e Clara a Istanbul? o si fermeranno a contemplare il silenzio del Nilo e lì troveranno la risposta Michael il praghese e Lucia l’investigatrice?
Nella cornice di paesaggi splendidi europei, nel filo narrante che è la pittura fiamminga, si intreccia il tema della femminilità, dell’incontro con l’altro: è la modernità che pone tante domande; Giorgia si specchia negli altri e riflette.
I protagonisti sono tanti, si alternano le vicende di ognuno, creando una continua suspence di avvenimenti che si accavallano fra di loro e man mano si creano dei veri e propri ritratti femminili, è come essere in una galleria di Praga o all’Ermitage (San Pietroburgo) per ritrovare il filo perduto, forse la poesia della vita...
La particolarità di Gesù e l'universalità di Dio
I Gesù dei Vangeli e il Cristo dei teologi
Il bisogno di intelligibilità della fede e la riflessione sistematica
In questo nuovo saggio, Gounelle presenta le sue convinzioni più profonde, la sua maniera di intendere e vivere il Cristo.
Un discorso, pur soggettivo e limitato, che tenta di dire qualcosa sul Cristo che anche altri possano capire, condividere o rifiutare.
Dalla quarta di copertina
Autonomo ma direttamente legato al precedente Parlare di Dio, questo nuovo libro di André Gounelle si concentra - quale altro versante di un medesimo approccio - sulla figura del Cristo.
Gounelle non tenta un'interpretazione esaustiva del Cristo, della sua morte e risurrezione, ma si limita a una riflessione personale che, innanzitutto, consegna agli altri qualcosa di lui stesso e delle sue convinzioni più intime e profonde.
Pur "soggettivo e limitato", il discorso di Gounelle, il "suo" modo di comprendere e vivere il Cristo, tenta di dire, senza la pretesa di essere l'unico possibile o il migliore, "qualcosa di giusto, che altri possano capire, condividere, accettare o rifiutare".
Ponendo il Vangelo di Giovanni nel contesto del Nuovo Testamento – al cui interno il cristianesimo delle origini lo leggeva – Sloyan si concentra sul suo significato per la chiesa, anche contemporanea, e ne evidenzia la portata ecumenica.
Dalla quarta di copertina:
Gerard Sloyan offre una nuova esposizione, chiara e profonda, dei temi principali del Vangelo di Giovanni sia in riferimento alle antiche scritture d'Israele sia rispetto alla comprensione che nei secoli ne hanno avuto i cristiani, come risulta anche dai lezionari in uso nelle diverse chiese.
Sottolineando le particolarità del contesto di questo Vangelo rispetto a quello dei tre sinottici, l'Autore evidenzia inoltre la portata ecumenica del messaggio giovanneo, dimostrata in modo articolato nella trattazione di Giovanni 17.
Tenendo saldamente distinti il contesto storico di Gesù da quello del Vangelo di Giovanni nonché da quello della chiesa del ventunesimo secolo, Sloyan si concentra sull'opera del curatore finale all’interno del cristianesimo del primo secolo.
Inquisizione: dal Medioevo all'Età moderna
Vittime e istituzione
Il significato istituzionale, politico e sociale di questi tribunali della Chiesa di Roma
Una raccolta di saggi che, con una riflessione di lungo periodo, ripercorrono la storia delle vittime, quella dell'istituzione e, più in generale, dei "tribunali della fede", dei loro rapporti con il potere e della loro influenza coercitiva sulla società.
Dalla quarta di copertina:
Negli ultimi cinquant'anni, la storia dell'Inquisizione è stata più volte riscritta, entrando a pieno titolo nella storia politica e sociale.
Dopo la storia delle vittime si è cominciato a fare una storia dell'istituzione e, più in generale, dei tribunali della fede", dei rapporti con il potere e dell'influenza coercitiva sulla società.
Il volume – che raccoglie gli Atti del XLV Convegno di studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia – presenta interventi di importanti storici dell'Inquisizione, o delle inquisizioni, in cui, con una prospettiva metodologica innovativa, si propone una riflessione di lungo periodo, dalla giustizia ecclesiastica medievale all'Inquisizione di età moderna.
Oggi il confronto tra medievisti e storici moderni è infatti ineludibile sia riguardo al problema delle fonti sia per una riflessione sul significato istituzionale, politico e sociale di questi tribunali della Chiesa di Roma.
Testi di: Marina Benedetti, Peter Biller, Elena Brambilla, Marina Caffiero, Andrea Del Col, Lucia Felici, Alessandro Guerra, Giovanni Grado Merlo, Riccardo Parmeggiani, Michaela Valente.
Il movimento valdese nel Medioevo
Dall'adesione alla Riforma protestante alle "lettere patenti" di Carlo Alberto
I valdesi oggi
La singolare vicenda – dalle origini ai giorni nostri – dei discepoli di Valdo di Lione, predicatori dell'evangelo e della povertà: la scomunica della chiesa romana, i tentativi di annientamento e le persecuzioni, l'adesione alla Riforma, la concessione dei diritti civili e la diffusione nell'Ottocento, il sostegno al Risorgimento...
Dalla quarta di copertina:
Discepoli di un mercante lionese di nome Valdo, vissuto intorno al 1160-80, propugnavano la fedele predicazione dell'evangelo e la povertà a imitazione degli apostoli. Scomunicati dalla chiesa romana, dispersi attraverso l'Europa e perseguitati dall'Inquisizione, i valdesi furono costretti a vivere la loro fede in modo clandestino. Uno dei loro centri maggiori fu l'area delle valli piemontesi e delfinatesi.
All'inizio del Cinquecento aderirono in modo massiccio alla Riforma protestante rivendicando la libertà di adorare Dio secondo coscienza. Repressi dagli eserciti franco-sabaudi, costretti all'esilio nel 1686 rientrarono tre anni più tardi nelle loro terre con una spedizione nota come il Glorioso Rimpatrio.
Con le Regie patenti di Carlo Alberto nel 1848 ottennero la parità civile e politica di cui si servirono per evangelizzare l'Italia. Attualmente fanno parte della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.
Questo volume, nelle sue sei edizioni (italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola e olandese) ha superato abbondantemente le 50.000 copie vendute.
Dai bastimenti alle carrette del mare
Una sfida europea e un modello italiano all'integrazione
Il contributo dell'immigrazione alla vita e alla ricchezza del Paese
Un viaggio nelle politiche dell'immigrazione con Paolo Ferrero, Ministro per la solidarietà sociale, alla scoperta delle innumerevoli facce di un fenomeno di grandissima portata culturale, politica, sociale.
Un libro che "pensa positivo" e getta una luce nuova su un fenomeno troppo spesso associato alle emergenze sociali, economiche, della sicurezza.
Dalla quarta di copertina
Una conversazione con il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero a partire dall'emigrazione italiana all'estero e la migrazione interna per approdare alla recente immigrazione straniera, alle politiche incentrate sulla sicurezza e quelle di solidarietà e integrazione sociale, agli stereotipi, l'intolleranza e la xenofobia, ai principi e i modelli europei fino agli assi portanti del disegno di legge Amato-Ferrero.
Al di là degli esiti concreti dell'azione del governo Prodi in questa materia, di una cosa può essere certo anche chi ha riferimenti politici differenti dai suoi: il ministro, l'uomo, il cittadino, il credente Paolo Ferrero è sicuramente all'altezza del delicato compito di indirizzo e gestione della questione immigrazione.
Da lui, e queste pagine lo dimostrano, ci si può attendere rigore dei principi, passione civile ma anche una decisa competenza e una approfondita conoscenza.
Vale a dire, quello che ci si aspetterebbe sempre da una buona politica.
Luigi Ciotti
Un dialogo avvincente e capace di spalancare una finestra su nuove realtà
La vita e la morte, il male e l'aldilà, la sofferenza e i compiti delle chiese...
La fede e politica, l'omosessualità, l'esistenza di Dio...
Le lettere più significative e coinvolgenti della rubrica più seguita e amata del settimanale dei protestanti italiani, "Riforma", diventano libro: le domande difficili e affascinanti dei fedelissimi lettori ricevono risposte incisive e tutt'altro che scontate dall'illustre teologo Paolo Ricca.
Dalla quarta di copertina:
Questo libro raccoglie le lettere più coinvolgenti e significative della rubrica "Dialoghi con Paolo Ricca", la più seguita e amata del settimanale dei protestanti italiani, "Riforma".
Alle domande difficili e affascinanti dei fedelissimi lettori, seguono le risposte incisive, documentate e tutt'altro che ovvie del teologo valdese.
Interrogativi e risposte d'interesse generale sulla vita e la morte, il male e l'aldilà, la sofferenza e i compiti delle chiese.
Fede, politica, omosessualità, esistenza di Dio... Non c'è argomento che non sia stato affrontato almeno una volta negli oltre tre anni di dialogo intenso e sorprendente, un dialogo capace di spalancare una finestra su nuove realtà.