
Qui vi sono contenute le opinioni e i quesiti dei ragazzi mugellani su Gesù di Nazareth e sulla Chiesa. Da esse si evince sia la ammirazione per la persona di Gesù, sia la richiesta alla comunità ecclesiale di stare accanto ai giovani, sia la loro voglia di essere protagonisti nella Chiesa e nella Società. È possibile accogliere in chiave propositiva le domande e le attese dei ragazzi di oggi? A ciò tenta di rispondere l'autore con l'individuare una prassi ecclesiale che possa essere adeguata per far vivere i giovani in Cristo e nella Chiesa.
La croce è un segno di salvezza? È segno di vita? O, semplicemente, è segno-ricordo vivo della passione-morte di Cristo?
A queste domande risponde l’Autore percorrendo tre vie possibili:
— la via della verità (attraverso le Sacre Scritture e i Padri),
— la via della bellezza (attraverso l’arte),
— la via della liturgia (attraverso gli usi della comunità credente).
Il tutto per comprendere l’eloquenza della presenza silente della croce nella celebrazione liturgica della Chiesa.
Alcune immagini a colori corredano il testo.
Nel libro viene affrontato il problema del male dal punto di vista metafisico, oppure spirituale. Esso si inserisce in un contesto sociale in cui si assiste ad una rinascita del satanismo attraverso maghi, streghe, cartomanti, veggenti, sensitivi, guru di vario genere..., e alla sua messa in evidenza da cinema, stampa, cronaca...
Questo libro non nasce da riflessioni teoriche, ma da esperienza pluridecennale tra i carcerati.
Qui vibra tutta la passione, il calore, l’amore di fratello Dale, come lo chiamano, per i fratelli detenuti e, più ancora, per Gesù che in loro si è identificato.
Da ogni pagina emerge la convinzione, profondamente umana e radicalmente cristiana, che il detenuto non coincide con il reato che ha commesso, che la persona non è riducibile ai gesti che compie, che di nessuno si può dire: «Ormai...», ma sempre: «D’ora in poi...».
L'aborto è sempre presente all'attenzione dell'opinione pubblica, con vigore e tonalità sempre differenti. L'argomento viene qui affrontato da diversi punti di vista: medico, giuridico, psicologico. La parte già cospicua del libro è dedicata ai pronunciamenti del Magistero della Chiesa Cattolica.
Il presente libro riflette sull'atto del dipingere nel Medioevo. L'autore tenta di dimostrare che nel Medioevo il dipingere equivale all'atto della preghiera. Tale riflessione ha quale oggetto di studio uno dei manoscritti che contengono il trattato "I nove modi di preghiera" di san Domenico con le relative illustrazioni, conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Questo studio dimostra che il testo de "I nove modi di preghiera" e i relativi dipinti sono stati concepiti come un vero trattato sulla celebrazione eucaristica e la relativa teologia sacramentale, che mostra una incarnazione, mediante immagini, dell'eucaristia. Questo particolare modo di incarnazione permette anche di intavolare un articolato discorso sull'equivalenza tra il dipingere e il pregare, discorso che arricchisce la conoscenza dell'antropologia della preghiera cristiana.
- Perché Gesù predilige i bambini e li pone al centro dell'attenzione?
- Perché egli ci invita a diventare "come" loro?
- Ci vuol forse dire di rinunciare ad essere adulti?
- E chi sono quei "piccoli" ai quali vengono rivelati i misteri del Regno?
Questo libro è uno strumento agile che non va letto tutto d''un fiato. È un appuntamento settimanale che completa la lettura del testo evangelico della celebrazione eucaristica. Bisogna prima di tutto affiancare questo testo alla Parola di Dio e non viceversa. Per ogni domenica o solennità è proposto un titolo provocatorio e poi la citazione di un testo evangelico o dei versetti circa i quali verte la riflessione che segue.
GAIO MARIO VITTORINO (290-364; retore, filosofo, teologo e grammatico romano), è tra i primi occidentali ad applicare un sistema filosofico per la comprensione del dogma cristiano.
Il presente volume raccoglie gli scritti cristiani del grande retore (testo latino-italiano).
Tale produzione è una serrata difesa della fede di Nicea; in essa confluiscono l’ardore del neofita, che elegge a termine di confronto
costante e imprescindibile le Sacre Scritture, e l’argomentazione logica promossa al rango di metodo teologico.
In queste pagine l’Autore offre una riflessione sulla tanto discussa fecondazione artificiale, secondo i profili terminologico, storico e Giuridico. Infine, passa in rassegna alcuni dei documenti più importanti del Magistero della Chiesa
Cattolica.