
Il libro, scritto a quattro mani da un gesuita e da una clarissa, va al cuore della vita cristiana a partire dalla vocazione monastica, «punto di riferimento per tutti i battezzati», come ha affermato Giovanni Paolo II nell'«Orientale lumen», e «sintesi emblematica del cristianesimo».
Il libretto si offre come aiuto per vivere in modo rinnovato l’Avvento e il Natale ponendo in dialogo due competenze: quella biblica e quella pedagogica.
Datato dalla prima domenica di Avvento 2016 fino al Battesimo di Gesù, propone ogni giorno un frammento della liturgia della Parola della domenica che ha dato inizio alla settimana. Segue il momento della meditazione e una sollecitazione per mettere in pratica ciò che è stato compreso. Il testo è pensato sia per cristiani maturi nella fede che per ricomincianti, per il lavoro personale e di gruppo.
Età di lettura: da 6 anni.
Gli anni dello studio universitario sono stati per Innocenzo Cardellini una vera palestra per l'applicazione rigorosa del metodo storico-critico ai testi dell'Antico Testamento. Gli studi sulle antiche lingue semitiche, e quelle della Mesopotamia in particolare, gli hanno consentito di giungere a un fruttuoso confronto culturale tra le più antiche pagine della Bibbia e la documentazione scritta extra-biblica.Se uno degli ambiti di ricerca di Cardellini riguarda proprio i testi legislativi dell'Antico Testamento e il loro confronto con l'abbondante documentazione legale mesopotamica, un secondo filone è relativo alla normativa e alla prassi cultuale veterotestamentaria. L'analisi, che potrebbe a prima vista apparire arida ed enciclopedica, è in realtà orientata a ottenere una più profonda comprensione religiosa dei rituali prescritti nell'antico Israele. L'interesse di tipo storico-religioso, associato alla filologia e al metodo storico-critico, ha inoltre consentito a Cardellini di approfondire alcune istituzioni religiose del popolo d'Israele nel loro sviluppo storico e alla luce del confronto con forme similari presenti nei popoli mesopotamici.
Gradevolmente illustrato e dal linguaggio semplice, adatto a bambini dai 3 ai 9 anni, il volume racconta le storie della Bibbia. Ottimo regalo per la prima Comunione. Età di lettura: da 6 anni.
Il documento offre all'itinerario dell'iniziazione cristiana alcuni criteri generale e una modulazione comune al fine di accompagnare la formazione dei ragazzi senza creare vuoti tra una tappa e l'altra.
L'obiettivo è non lasciare il rinnovamento a iniziative singole, ma a un circuito di riflessione e approfondimento intorno a scelte condivise.
"Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia." (Mt 5,7)
Dalla prigione in cui era rinchiuso, il teologo Dietrich Bonhoeffer scriveva al suo discepolo e amico Eberhard Bethge parlando di «un cristianesimo non religioso» e di «un vivere davanti a Dio senza Dio». Le sue affermazioni continuano ancora oggi a pungere e interrogare il pensiero teologico e pastorale.La religione può essere intesa come un insieme di atti di culto, osservanze rituali, precetti da ottemperare, dogmi in cui credere per dare lode a Dio e ottenere la propria salvezza. Ma si dà lode a Dio osservando meticolosamente il culto e le leggi religiose o impegnandosi per la giustizia, lottando perché tutti gli uomini siano uguali in opportunità economiche e promuovendo la loro la dignità? Nulla va tolto al valore della preghiera e della liturgia, purché siano luoghi di incoraggiamento a cambiare il cuore e camminare verso il mondo.
Ricerca storica e analisi teologica sono i capisaldi dell'imponente lavoro interpretativo che l'autore sta conducendo da molti anni sul concilio Vaticano II. Un considerevole processo di apprendimento ecclesiale, che ha connotato la seconda metà del '900 e prosegue ancora oggi, ha contribuito a definire il profilo della Chiesa alle prese con la complessità del nostro tempo. In questo senso, per Theobald il Vaticano II non è l'ultimo di una cristianità euro-atlantica, ma il primo di una Chiesa diventata mondiale e interculturale. Nella differenza tra queste due prospettive il volume indica il percorso per entrare in una nuova fase di ricezione conciliare con l'intento di farne emergere le potenzialità. Un modo di procedere che tiene conto del contesto transculturale e del radicamento concreto delle nostre esistenze.
La teologia cristiana riconosce alla «grazia» di Dio quasi esclusivamente il senso di «dono» e «perdono», trovandosi non di rado in seria difficoltà nell'articolare la generosità di Dio e l'effettivo contributo della libertà umana. Il libro segue un'altra corrente della teologia biblica della grazia, per nulla alternativa ma diversa e complementare a quella che confluisce nell'epistolario paolino. Essa passa per il Libro di Giosuè, l'Esodo, la Genesi, i libri storici, profetici e sapienziali, attraversa i quattro Vangeli, la Lettera agli Ebrei (e molti altri testi), per sfociare nell'ultima riga della Bibbia: «La grazia del Signore Gesù sia con tutti». Tale «corrente» del grande fiume biblico scorge nel «potere di muoversi» e nel «senso pratico», il primo dono dato da Dio all'uomo; la grazia non si compirebbe dunque nel dono poiché trattandosi del «dono di un potere» provoca ed esige l'effettivo esercizio. Solo se tale potere viene praticato in maniera congruente alla realtà uscita dalle mani del Creatore diviene savoir-faire, portamento e comportamento garbato, sapiente, giusto, ag-graziato, cioè grazia. Non per nulla l'ebraico biblico adotta le espressioni «goffo» e «maldestro» per definire l'empio, l'insipiente e l'ingiusto. Prefazione di Gianfranco Ravasi.