Oggi il tema del perdono non interessa solo l'ambito specificamente religioso, ma anche quello psicologico, sociale, umano. Esso è infatti un mezzo efficace per curare le ferite del passato e per affrontare con coraggio le difficoltà del futuro. Il perdono è soprattutto una liberazione interiore da quanto ci tiene schiavi della nostra negatività, quella che ci costruiamo e quella che gli altri ci impongono con le loro offese. Perdonare significa quindi rompere il circolo vizioso che ci porterebbe a rispondere al male con il male, all'offesa con l'offesa, creando così una catena infinita di sofferenze. Grazie al perdono possiamo finalmente sentirci liberi di immaginare e costruire il nostro domani. "Il servizio che le religioni possono dare per la pace e contro il terrorismo consiste proprio nella pedagogia del perdono." (Giovanni Paolo II)
Ecco il decalogo biblico in "salsa familiare" per voi, genitori disperati, che pensate di dover sostenere una guerra con il vostro figlio/a adolescente. In realtà non c'è nessun vero "nemico", anche se a volte "loro" si presentano così o sembrano vedere così "noi". Queste pagine sono il tentativo di scendere in trincea con voi. E di giocare così pulito da far capire, a questi benedetti e amati figli, che quando il gioco si fa duro... i duri cominciano a giocare. E a vincere.
Un dialogo incalzante tra due amici sulla povertà li porta al cuore del messaggio cristiano. "Scrittori di Scrittura" è un progetto che presenta al pubblico le opere di alcuni autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità. Ogni volume è corredato della breve introduzione esegetica di un biblista e della traduzione del testo originale dall'ebraico o dal greco. "E poi, dai, basta, cos'è quest'estetica del pauperismo! Si vive male da poveri, si puzza, ci si ammala, ci si veste di merda, è tutto complicato, si va in depressione, non si può azzardare mai un progetto... Posso essere né povero né ricco? Posso essere ceto medio?".
Perché si canta durante l'offertorio? Cosa dice il celebrante sottovoce quando si inchina? Perché trasformare un sacrificio d'amore (in croce) in una tavolata? A queste e altre domande rispondono le pagine del libro, che si rivolge a catechisti, animatori, operatori parrocchiali ma anche a semplici fedeli desiderosi di comprendere meglio i tanti significati del rito eucaristico. Mettendo insieme preparazione teologica e passione liturgica, profondità e umorismo, l'autrice svela la ricchezza millenaria della Messa e favorisce, con piccoli ma preziosi suggerimenti concreti, una partecipazione più consapevole e attiva all'appuntamento domenicale.
"Questo testo non ha la presunzione di annunciare verità sbalorditive, né cerca di dire o presentare insoliti registri di interpretazione sponsale. Tanto meno si atteggia a guida sicura e carismatica per risolvere ogni problema familiare. Lo scopo di questi 'scampoli di pensieri' è di accendere qualche luce per far sorridere, ancora di più, quegli sposi che sono già felici del loro amore e per far squillare qualche nota di ottimismo e di fiducia, al fine di ricomporre in una perfetta sinfonia quei matrimoni che fossero posti in un piano inclinato e che incominciassero a emettere suoni meno limpidi e non del tutto soavi. Il volume si inserisce in un tempo di grande fermento. Siamo, come Chiesa, impegnati in una riflessione ampia, a volte scarnificante, che sola porterà la famiglia a ripensarsi nella prospettiva di Cristo. Nella prospettiva dell'amore unico e vero. Un compito immenso, irrinunciabile se si vuol far vivere questo 'mistero grande dell'amore' che si manifesta e vive nella famiglia. Di esso tutta la società umana è debitrice e da esso attende nuovi slanci di speranza e di futuro per essere pienamente se stessa." (dalla Prefazione di Marino Gobbin)
Il diavolo Codamozza, alunno del Liceo Minosse, scambia messaggi e e-mail con il suo professore di Tentazioni del biennio: l'obiettivo è contagiare le giovani anime con i loro infernali dieci comandamenti. Ma in azione ci sono anche Luca, apprendista angelo custode, e il suo insegnante di Beatitudini al Liceo Maddalena. Chi avrà la meglio? Sarai tu a deciderlo! E ricorda: Non c'è caduta dalle quale non ci si possa rialzare!
Pasqua. Puoi credere o non credere che Lui è risorto. Puoi ripetere, con il filosofo Pascal, che "c'è abbastanza luce per chi vuole credere e abbastanza tenebre per chi non vuole credere". E forse, qualche volta, anche tu sei stato tentato di scegliere la seconda ipotesi. Così, ecco queste pagine sulla Pasqua o meglio, sui giorni dalle Ceneri all'Ascensione per dirti che vivere (e credere) significa amare e sentirsi amato. Per questo, chiunque tu sia, qualunque sia la tua età, làsciati amare da Lui. Qual è la festa più importante per i cristiani? Molti risponderebbero: Natale. Risposta sbagliata: è Pasqua!
Terzo di una serie di tre libretti agili e profondi per accompagnare gli studenti universitari nelle diverse fasi del loro percorso umano, di crescita, di apprendimento, e di fede. Alla luce del Vangelo i giovani sono aiutati a ripercorrere la vita quotidiana.
Fenomenologia ed ermeneutica, filosofie del senso, sono in difficoltà a trattare la questione della forza, elemento chiave emerso in particolare dalla "scuola del sospetto" (K. Marx, S. Freud, F. Nietzsche). La filosofia riflessiva di Paul Ricoeur ha tentato di farlo, anche se questo non è il motivo prevalente del suo lungo ed articolato percorso di pensiero. I saggi qui raccolti, che si collegano tra di loro sul filo di questo importante e non molto indagato rapporto, si occupano pure di alcune altre rilevanti e in qualche modo collegate questioni: il simbolo e il soggetto, il potere e il riconoscimento, il delitto e la pena. La peculiarità del pensiero di Ricoeur appare, poi, ben più delineata se colta in dialogo con quella di altri grandi filosofi e pensatori (E. Levinas, C. Taylor, R. Girard, J. Derrida). L'atto di lettura teorizzato da Ricoeur è così in grado di guidarci anche nei punti estremi e nevralgici del religioso, del tragico e dello spirito.
"Nel nostro tempo, occorre essere pastori come presenza di Cristo (PDV 22) impregnati dell'odore delle pecore" (Papa Francesco). "Al sacerdote, immagine vivente di Cristo Sposo, sono affidate coppie e famiglie. È quindi importante considerare la sorgente comune dei due sacramenti" (CCC 1535). Entrambi sono al servizio della edificazione della Chiesa. La famiglia è il luogo originario creato da Dio della comunione umana e diviene luogo antropologico della comunione ecclesiale, quasi un "grembo di Chiesa" donato al Signore per l'edificazione del suo Corpo. Per questo è bene che il sacerdote sia preparato a questo compito e attento al valore umano e sacramentale delle famiglie con pienezza, accogliendo nella propria paternità anche le famiglie ferite. In questa pubblicazione sono riportate le riflessioni emerse nel primo Convegno sacerdotale promosso dall'Opera Madonnina del Grappa a Roma. Giorni, brevi ma intensi, per rispondere alla domanda su come essere oggi sacerdoti, immagini viventi di Cristo Sposo, vivendo un amore verginale nel celibato, che aiuti e sostenga gli sposi e le famiglie a vivere nel Signore la pienezza del loro amore nei nuovi contesti culturali.