Questo libro desidera essere un semplice, ma efficace, strumento per aiutare i coniugi ad insegnare ai propri figli principi e valori, come l'amore, il rispetto, la sincerità.
Le autrici hanno elaborato un testo scorrevole e accessibile a tutti, con suggerimenti e modelli da seguire per i genitori che desiderino far crescere i figli in un ambiente d'amore e di gioia, pur nelle difficoltà della vita quotidiana.
Viviamo in una società dell'informazione che ci satura indiscriminatamente di dati, tutti allo stesso livello, e finisce per portarci ad una tremenda superficialità al momento di impostare le questioni morali. Di conseguenza, si rende necessaria un'educazione che insegni a pensare criticamente e che offra un percorso di maturazione nei valori.
Papa Francesco, Evangelii gaudium n. 64
Che caratteristiche ha la personalità di Gesù, così come è descritta nei Vangeli e riletta alla luce della psicologia del profondo inaugurata da Sigmund Freud?
Se ci soffermiamo su alcuni episodi emblematici della Sua vita, possiamo cogliere nitidamente come Gesù fosse perfettamente padrone di se stesso e dotato di una capacità relazionale straordinaria. In mezzo a persone squinternate, malate, con il cuore inquinato e ferito, mostra un’autorevolezza sconcertante e non lesina mai la parola del perdono. È in grado di instaurare rapporti veri, di pacificare la persona che incontra e di farla ripartire daccapo, fiduciosa e colma di speranza, qualunque sia la sua situazione.
Attraverso un linguaggio comprensibile e scorrevole, questo approccio alla personalità di Gesù secondo i dinamismi inscritti nella nostra umanità ci porta alla soglia del Suo “mistero”.
Un piccolo trattato di “cristologia”, alla luce della psicologia del profondo, che ci aiuta a rendere ragione della speranza che è in noi.
Questo libro non è un trattato sulla malattia né un testo di pastorale della salute. È semplicemente il frutto di un'esperienza di vita personale, che mi ha portato a trovarmi faccia a faccia con la difficoltà e la malattia di chi mi sta vicino. E mi ha obbligato ad aprire gli occhi, che magari avrei continuato a tenere chiusi, e a capire cosa davvero io volessi - prima ancora che dovessi o potessi - fare. In fin dei conti, si era deciso e progettato di viaggiare insieme una vita intera. Ora, il viaggio in programma sembra andarsene a gambe all'aria: che fare? Tenere bene al centro che il viaggio è l'importante: non i progetti saltati e le prospettive crollate. Un'altra cosa certamente rispetto ai piani originari, ma che vale sempre la pena di essere viaggiato, e insieme. Un viaggio nuovo, indesiderato, senza guide né tracciati, ma comunque accettato in sé, nelle sue rotte sconosciute. Da vivere al meglio e, come tutti i viaggi, da godere in pieno e fino in fondo. "Chi ha la sorte di trovarsi al fianco di una persona che si ammala, può essere la boa che permette di stare a galla nel maremoto senza perdersi in se stessi o lasciarsi andare a fondo. Un'opportunità non da poco."
"Padre Mauri fu mosso da una inesauribile ansia per la santità dei cristiani, per la loro spiritualità, per il loro lasciarsi "intessere di fibre eucaristiche" e diventare "cooperatori col Divino Spirito". Per il mondo laicale, e particolarmente i coniugati, richiamava "il carisma sponsale", mentre per la Chiesa del tempo ha avvalorato "il mondo femminile" entrando nella realtà del vissuto della società. Lui stesso trasmette come raggiungere l'obiettivo della santità: "Non occorrono istituzioni ed opere, ma oasi spirituali in cui elevare le anime per ascendere nelle vie del Signore". Dal suo operare in questo settore nasce la sua "teologia della nuzialità", che trova alimento nella coscienza di un pastore attento lettore della positività dell'esperienza coniugale, considerata nel progetto del Creatore e del Redentore visto nella sua realtà di Sposo. Lo sviluppo del carisma di Padre Mauri e la sua spiritualità sono un insegnamento affascinante per tutti, e in particolare per quelle famiglie che oggi possono offrire testimonianza e servizio pastorale a sostegno dei più deboli." (dalla presentazione di Mons. Giulio Sanguineti) Con testi di: Alberto Tanasini, Roberto Falciola, Paolo Blasetti, Renzo Bonetti, Nicoletta e Davide Oreglia, Francesco Pilloni, Vito Angiuli, Charles Hakizimana, Anastase Nzabonimana, Silas Ndagijimana, Alphonsine Mujawimana, Claudine Umubyeyi.
Dare un nome alle cose è il punto di partenza. All'inizio della Genesi, Dio, dopo aver creato gli animali, li presenta all'uomo affinché dia loro un nome. Dare un nome alle cose, agli animali, alle persone è evidentemente fondamentale. Perché è il primo passo verso l'identità individuale. Dare un nome al dolore, allora, assume un significato maggiore: individua il problema. Se parlare dell'aborto di un figlio è difficile, è ancora più difficile riconoscere che per questa ragione stiamo vivendo un malessere. Lo stress post-aborto è reale, anche se difficilmente individuabile: senso di vuoto, tristezza profonda, bassa autostima, incapacità di portare a termine le azioni, difficoltà relazionali, chiusura in se stessi. Cominciare a riconoscersi, a vedere che c'è un problema, a dargli il nome giusto, è il passo necessario verso la guarigione.
Quello tra nonni e nipoti è un legame familiare del tutto particolare. È, per sua natura, lontano dalla competizione, dalla produttività, dall'efficienza, dall'esigenza di dover costruire una buona immagine di sé, per sé e per gli altri; è caratterizzato dal gioco, dalla gratuità, dallo stare insieme per lo stare insieme, godendo della reciproca presenza, senza dover per forza "produrre". Per il bambino avere un buon rapporto con i nonni vuol dire nutrirsi di un mondo parentale completo. I nonni sono una sorta di ponte storico su cui si sviluppa l'esistenza di ogni futura generazione, sia dentro sia fuori la famiglia. In questo senso i nonni possono favorire oppure ostacolare il rapporto tra genitori e figli e tra questi ultimi e la società.
Un percorso formativo per ministranti, in sette momenti di incontro da distribuire nel corso dell'anno liturgico. "Wake up!" significa: "Sveglia!". Partiamo dall'entusiasmo dello Spirito Santo in noi, che ci spinge a uscire dalle pigrizie, dagli schemi fissi, dalle lentezze per amare. Così il servizio dei ministranti avrà radici profonde e sarà l'espressione di una vita piena e bella, dedicata a diffondere nel mondo la "musica" dello Spirito che dona gioia! Ogni tappa offre una riflessione, un'esperienza concreta di altri ministranti, un'attività per riflettere o approfondire il servizio, un'azione concreta da realizzare per "svegliare il mondo" in noi e attorno a noi. Completa il sussidio una scheda per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.
In una società in continua trasformazione, dove la vita e i ritmi familiari subiscono mutamenti repentini, la coppia è chiamata a fissare dei punti di riferimento per realizzare un progetto di vita duraturo. In un'epoca in cui la vita a due non è mai stata così complicata, l'autore di queste pagine traccia un sentiero di umanità, pieno di buon senso e di realismo, in pagine dense di umorismo, tenerezza, amore per la vita e intuizioni evangeliche...
Un'interpretazione diretta e non allegorica del Cantico dei Cantici attraverso numerosi riferimenti cinematografici. Non un commento esegetico, ma una lettura d'amore, un invito a comprendere che l'incontro di un "io" con un "tu", quando diventa un "noi", spalanca le porte della vita divina. Per evitare che questo poema diventi una sorta di "Atlantide" della Sacra Scrittura e per farlo conoscere e amare. Il Cantico, perla custodita nella conchiglia della Bibbia, vede come protagonista una coppia che non smette mai di dichiarare il proprio amore: due attori, due amanti che manifestano il loro desiderio e anelano a vivere l'amore profondamente gioioso e tenero, dono straordinario del Dio-Creatore. "...e in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama 'noi'." (Robert ,Clint Eastwood, ne "I ponti di Madison County")
Matteo Selvini e Gilberto Gillini si sono uniti per un compito tanto inedito quanto urgente: indicare un metodo all'operatore volontario che offre una prima relazione d'aiuto alla famiglia nel contesto della quotidianità. Il testo tiene conto delle sollecitazioni provenienti dal mondo del volontariato e degli operatori pastorali, ma anche da quelle figure professionali che vengono quotidianamente a contatto con le problematiche familiari senza una specifica preparazione alla relazione: medici, avvocati, sacerdoti.