Le "Lectures on Kant's Politicai Phiiosophy" tenute alla New School for Social Research di New York nell'autuno 1970 e pubblicate postume nel 1982, presentano per il lettore interessato alle grandi questioni della filosofia politica un duplice motivo di interesse. Da un lato esse segnano una svolta che non può passare inosservata nell'ambito della letteratura critica su Kant. Dall'altro anticipano e sintetizzano tesi che avrebbero dovuto trovare sistematica formulazione nella terza parte di The Life of the Mind - quella parte che, come è noto, l'autrice non fece più in tempo a scrivere.
I saggi raccolti nel volume esaminano il progetto cosmopolitico di Kant e affrontano il problema della praticabilità del suo modello giuridico, politico ed etico in riferimento sia alla situazione e alle prospettive del processo di unificazione europea sia alle attuali discussioni sui problemi della democrazia, della cooperazione e delle relazioni internazionali.
"L'origine dei sentimenti morali", pubblicata nel 1877, è qui tradotta per la prima volta in italiano. Ebbe un ruolo fondamentale nel determinare la svolta che si verificò nel pensiero di nietzschiano a partire dal 1878 con la pubblicazione di "Umano, troppo umano". Fu lo stesso Nietszche ad interessarsi affinchè l'opera di Rée fosse pubblicata, raccomandando con una lettera al proprio editore lo scritto del giovane amico.
Quale situazione prefigura e cosa definisce propriamente il sublime? Lo si può ritenere una categoria puramente estetica? O esso suppone una particolare determinazione dell'uomo, la sua dignità e destinazione? Mossa da queste domande, la ricerca analizza le due versioni del sublime (matematico e dinamico), individuando in esse non solo alcuni passaggi essenziali che segnano la rapida evoluzione dal criticismo all'idealismo, ma due filoni di pensiero caratterizzati dal rilievo che assume l'infinità del compito morale o la compassione suscitata dall'arte tragica.
Il filosofo Alessandro di Licopoli, vissuto tra la fine del III secolo e l'inizio del IV secolo dopo Cristo, appartenne alla scuola neoplatonica di Alessandria d'Egitto. L'unica sua opera pervenutaci, il trattato "Contro i Manichei", costituisce il primo tentativo di critica sistematica al manicheismo, la grande religione tardoantica che proprio in quei secoli si stava diffondendo in tutto il vicino Oriente, grazie a una intensa attività missionaria. Venuto a contatto con i diretti discepoli di Mani, Alessandro ripercorre con lucidità le vicende del mito manicheo, che abbraccia l'intera storia universale, annunciando ad ogni uomo il proprio messaggio di salvezza attraverso la conoscenza.
Heinrich von Kleist (1777-1811) poeta e drammaturgo tra i più grandi della letteratura tedesca, condusse una vita inquieta ed errabonda negli anni in cui la Prussia crollava sotto le armate napoleoniche. Morì suicida, sulle rive del Wannsee, insieme a Henriette Vogel.
Dopo il rifiuto del giuramento al partito fascista, Piero Martinetti optò per un volontario esilio nella tenuta di Spineto di Castellamonte per dedicarsi interamente alla stesura della sua trilogia filosofico-religiosa (Ragione e fede, Il Vangelo, Gesù Cristo e il cristianesimo) e allo studio dei suoi filosofi preferiti. Tra questi Schopenhauer occupa un posto a sé, fertile ponte tra la saggezza antica e l'impegno etico quotidiano. In quest'opera, lucida introduzione storiografica accompagnata da un'oculata scelta antologica e dalla brillante prosa moralistica, l'autore testimonia le ultime propaggini della querelle sul pessimismo, scatenata da Eduard von Hartmann e destinata ad essere travolta anch'essa dall'imminente crisi bellica.
"Ritorna tra gli amici" è una silloge di ventuno poesie tratte dal "Diario Postumo". In un ideale Simposio, il Poeta riunisce i suoi amici più fedeli per celebrare post mortem, in uno con l'ultima ispiratrice dei suoi versi, il dio Eros che presiede al culto della philia e le conferisce il sigillo dell'immortalità.
Da qualche parte nella ex-Iugoslavia. Il vecchio Kazik e sua moglie ricordano Auschwitz. Quando, nel marzo del 1944, scoprono che la barbarie ha assunto forma umana: quella del boia nazista. Primo racconto realistico a fumetti sulla Shoah, questa storia sconvolgente, direttamente ispirata alle testimonianze dei sopravvissuti del campo di Auschwitz-Birkenau, descrive la vita quotidiana nel campo di sterminio. L'autore non cerca di riassumere la storia della "Soluzione finale", né di prospettare una qualche tesi storiografica, ma solo di sensibilizzare le nuove generazioni al dovere della memoria. Per non dimenticare mai i milioni di vittime del nazismo.
Come racconta la Bibbia, la storia dell'uomo inizia con un delitto, con un fratricidio; lo stesso dicasi per la storia di Roma; l'omicidio di un singolo così come l'assassinio di massa rappresentano la più evidente manifestazione del male nel mondo, della sua dura, ma non evitabile realtà. Nei secoli teologia, filosofia, storiografia hanno cercato di comprenderne l'origine e il senso, ma così facendo, hanno cercato di giustificarlo, divenendo in tal modo complici del male stesso. Di fronte al più noto genocidio che l'umanità ha perpetrato, la Shoah, l'autrice cerca di chiarire le radici del male, riconducendole a tre principii: scissione, comprensione, contagio; ma indica anche gli antidoti possibili nella politica, nella giustizia e nell'arte.