Del "papa buono", ora santo, le più belle pagine, alcune inedite, scritte e pronunciate nel periodo di Natale durante un pontificato tanto breve quanto intenso. La festività del 25 dicembre è lo sfondo più adatto per trasmettere i valori essenziali della chiesa secondo Giovanni XXIII, il papa che inaugurò il Concilio Vaticano II: sono i valori di unità, giustizia e, primo fra tutti, fratellanza, nell'idea che "la vera pace è tranquillità nella libertà".
Poesie di Natale e sul Natale che evocano sentimenti religiosamente antichi e infantili, secondo sonorità e immagini che stanno tra Alfonso Maria De' Lguori e Guido Gozzano. Non senza fondersi con le suggestioni dialettali piemontesi e terragne di una tradizione a un tempo squisita e corporale tra nino costa e Pinin Pacòt. Ingenuità sapiente e consapevolezza letteraria - quantunque dissimulata - in un "canto di Natale" di grande raffinatezza che diciotto artisti commentano e accompagnano con le loro tavole originali e inedite: "il Natale ha guizzi di pace... il Natale ha ali di luce, bianca come un volo di cometa".
Tra il 1943 e il 1944 Giovanni Testori, da sempre affascinato dal teatro popolare delle compagnie "scarrozzanti" per i paesi della lombardia, scrive uno dei suoi primi testi teatrali, "Cristo e la donna": tre atti in cui si ritrova l'idea del teatro che da rappresentazione si fa vita e coinvolge gli spettatori. In un'avvertenza iniziale infatti Testori auspica per il suo testo non una rappresentazione in teatro, ma lungo le strade, come avveniva per le sacre rappresentazioni. È una religiosità inquieta, drammatica, quella che interessa a Testori che, con questo testo teatrale, finora inedito, compie il primo "corpo a corpo" letterario con la figura di Cristo, nella certezza che "Cristo è Dio che ha fatto irruzione nel fallimento".
Anna Maria Canopi è una delle maggiori figure della spiritualità di oggi, anche a livello internazionale. Badessa del monastero benedettino di clausura sull'isola di San Giulio, si guarda indietro e decide di raccontare la storia della sua vita e della sua vocazione: "la parola di Madre Canopi dall'oasi della memoria e da quell'oasi del suo presente che è il piccolo paradiso monastico sul lago d'Orta si rivolge all'umanità intera. Parla con amore e dolcezza ma anche con intensità e certezza a quella 'crisalide divina' che è racchiusa nel 'bozzolo del mistero'..." (Gianfranco Ravasi).
Questo saggio, che offre un contributo originale alla comprensione dell'esperienza del vedere, interpreta lo stupore come una forma di risposta a "ciò che ci raggiunge nello splendore del suo apparire". Dopo alcune introduzioni (sull'opera di Platone, Aristotele, Maupassant, Bloch, Barthes e Van Gogh), Silvano Petrosino ci conduce nell'affascinante mondo dello "sguardo", fino a portarci di fronte alla meraviglia dell'evento singolare che sempre ci interpella personalmente e davanti al quale "siamo chiamati a rispondere, prima ancora che con le parole, con i nostri stessi occhi". Un libro che ci insegna a "guardare".
Un piccolo libro per un grande testimone, Giovanni Paolo II, il papa oggi beato, l'"atleta di Dio" che Vittorio Messori ricorda nella sua ultima notte dolorosa domandandosi: "Chi è, davvero, colui il cui respiro difficoltoso si leva da quel letto di ospedale?" è la croce a dare senso a tutto. Come scrive nell'introduzione Luigi Negri, "la croce è la radice della dignità dell'uomo". Ecco perché a un certo punto papa Wojtyla esorta: "Ciascuno di noi, guardando Cristo crocifisso, ritrovi la propria grandezza e la propria dignità". Una raccolta di testi, anche inediti e mai tradotti, dai pellegrinaggi polacchi a una preghiera in forma di poesia: "Accogli coloro che accettano la croce, coloro che non la capiscono e coloro che la evitano... accetta l'uomo!" Con testi di Vittorio Messori e Luigi Negri.
Il rito del telegiornale, serale o meno, è caduto, tra reti all news, informazione on line e messaggistica su smartphone. Eppure le news sono sempre al centro del dibattito e le strategie comunicative restano fondamentali. Questo volume osserva le tecniche e gli sviluppi dei telegiornali italiani, proponendo confronti con varie situazioni europee ed extraeuropee, attraverso le ricerche scientifiche di un gruppo di studiosi dell'Università Cattolica di Milano e le testimonianze di professionisti dell'informazione. I saggi analizzano anche una serie di emergenze: dalla guerra ai ragazzi, dal potere dei conduttori al linguaggio in relazione alla politica. Testi di Paola Abbiezzi, Benedetta Andreozzi, Laura Silvia Battaglia, Francesco Buscemi, Emilio Carelli, Elena Colombo, Massimo Corcione, Joana Curvo, Guendalina Dainelli, Marco Deriu, Alessia Ferrarotti, Anna Giunchi, Antonio Nizzoli, Laura Ogna, Gian Paolo Parenti, Darwin Pastorin, Sebastiano Pucciarelli, Chiara Rainis, Andrea Salvadore, Giorgio Simonelli, Gaetano Tramontana, Chiara Valmachino, Marina Villa.
Ecco una selezione delle ricette per le feste dalla celeberrima "Scienza in cucina" di Pellegrino Artusi nel centenario della morte. Inventore delle "dosi" e autore del ricettario per eccellenza della cucina italiana, Artusi contribuì a creare un'identità nazionale attraverso l"'unificazione" del gusto. Dal cappone ai dolci natalizi propone numerosi menu per trascorrere non solo un Natale gustoso, ma anche pranzi e cene per capodanno e festa della befana. Una proposta tra le tante? Cappelletti in brodo, crostini di fegatini di pollo, cappone con sformato di riso, panforte di Siena e gelato di mandorle tostate.
Bacon, Matisse, Beckmann e Hödicke: quattro loro celebri dipinti sono al centro di questo libro di Testori sulla crocifissione, uno dei temi fondamentali della sua opera, ai quali si aggiungono quelli di altri artisti, quali Kei Mitsuuchi e Vittorio Bellini. Il volume raccoglie pagine rare che raccontano un ritratto di Testori "davanti alla croce", attraverso varie scritture: di poesia, di riflessione etica e di critica, a sottolineare, come dice Testori, "quanto sia ancora possibile che arte e fede, che forma e Cristo si trovino indissolubilmente legati nell'immagine e nella parola". Come scrive il curatore Fulvio Panzeri "il dramma di Cristo morente, la sua sofferenza, diventano per Testori un emblema di redenzione, espresso dall'arte in modo dirompente e immediato". Con immagini d'arte a colori.
Dalle gelide notti polacche a Nowa Huta, dove il vescovo Karol celebrava il Natale in una cappella perché la chiesa non era prevista dal piano regolatore del regime, fino alle messe in San Pietro, da papa, inginocchiato davanti alla statua del «dolce Bambino di Betlemme», Giovanni Paolo II ha sempre trovato in quella nascita, dentro la notte dell’uomo, «la luce del significato ritrovato di tutte le cose». Come ricorda con affetto e commozione il cardinal Dziwisz, suo segretario, «le feste di Natale erano per il papa le feste della famiglia, anche se lui stesso aveva perso presto la sua famiglia».
Karol Wojtyla, nato a Wadowice il 18 maggio 1920, venne ordinato sacerdote nel 1946 e nominato vescovo ausiliare di Cracovia nel 1946, quindi arcivescovo della stessa città nel 1964. Eletto papa il 16 ottobre 1978 con il nome di Giovanni Paolo II, ha mantenuto il suo ministero per 27 anni, fino al 2 aprile 2005, giorno della sua morte. Dal 28 giugno 2005 è ufficialmente aperta la causa di canonizzazione. Oltre ai documenti pubblicati come pontefice, tra i suoi libri si possono ricordare: Varcare la soglia della speranza (con Vittorio Messori, Mondadori 1994), Trittico romano (Bompiani 2003), Alzatevi, andiamo! (Mondadori 2004), Memoria e identità (Rizzoli 2005).