
Questo breve e sintetico saggio che si basa sulle cronache ebraiche del tempo ci dipinge un impressionante spaccato della tragedia vissuta dagli ebrei per mano di crociati divenuti orda armata. Pagina buia nella storia europea, che vede líaspetto protocoloniale e militare di una vicenda, le Crociate, prevaricare sulle istanze religiose del pellegrinaggio ai Luoghi Santi.
Ma líaffresco a tinte fosche viene in questo caso illuminato dalla forza spirituale di tanti ebrei che al centro della stessa Europa si sacrificarono per difendere la loro fede e la loro identit‡.
Il giudaismo non ha mai incoraggiato il culto dei martiri e ha sempre riaccolto nel suo seno chi non fu disposto al martirio accettando, sotto le violenze, di aderire provvisoriamente ad altro credo, come avvenne anche per alcune comunit‡ che si fecero battezzare di fronte allíarmata di Goffredo di Buglione. Questa non abitudine a enfatizzare il martirio aumenta la commozione del lettore di fronte a una pagina di grande dedizione e spiritualit‡ scritta dagli ebrei perseguitati e martirizzati.
Accanto alla loro luminosa testimonianza, il libro elogia la dedizione di grandi personaggi della Chiesa e delle corti che prestarono aiuto a comunit‡ ebraiche minacciate.
Il libro è un romanzo breve che vede la Maddalena percorrere il breve tratto tra la Porta di Efraim a Gerusalemme ed il Golgota, il primo giorno dopo il sabato. La Maddalena diviene la prima testimone di Cristo Risorto. Il romanzo dà il tempo alla Maddalena di compiere per ben due volte lo stesso tragitto, la prima volta trovando il sepolcro vuoto e la seconda incontrando Gesù; le dà la possibilità di ricordare le tappe cruciali della sua esistenza. Qui l'autore fa una scelta precisa, anche se totalmente in disaccordo con parte dell'esegesi biblica: vede in varie "Marie" della Bibbia la stessa persona, la Maddalena appunto. Così andando al sepolcro sarà lei a ricordarsi quando da prostituta Gesù le evitò la lapidazione, quando piangendo asciugò e profumò i piedi di Gesù a casa di Simone, il fariseo, quando a Betania lei, sorella di Lazzaro, assistette alla resurrezione del fratello operata da Gesù e infine quando fu con la madre di Gesù sotto la croce.
Un'opera semplice e ricca di spunti di meditazione, utilizzabile per la meditazione personale e per la preghiera comune. Questa edizione, illustrata a colori con capolavori artistici pertinenti ai Salmi delle varie giornate, presenta una memoria riguardante Luigi Giussani che ha diffuso e commentato questo libro con varie generazioni di giovani ed adulti.
Emmanuelle Suor Un povero ha gridato,
Dio l'ascolta
Suor Emmanuelle è una donna d’azione, la sua vita è legata ai diseredati della terra. Per questo è conosciuta e ammirata, al punto che l’inchiesta annuale del settimanale femminile «Elle», sulle donne più amate di Francia, per il secondo anno consecutivo la trova al primo posto davanti a famose attrici e a donne di successo in vari campi.
Chi conosce suor Emmanuelle, anche solo attraverso i suoi libri, si rende conto che tutto il suo agire, così capace di trovare pienezza e ricchezza di vita tra chi vive povertà e sofferenza, si è accompagnato a un costante dialogo con quel Cristo venuto ad accompagnare gli uomini.
Suor Emmanuelle ha scritto questo breve libro sulla preghiera per, come lei stessa dice, «coloro che non sanno pregare», non sanno domandare a Dio, non sanno lodarlo, non sanno essere il povero che grida e che Dio ascolta.
La preghiera è infatti, per suor Emmanuelle e per tutti gli uomini, una domanda, una lode, un povero che grida.
Un libro a cui tutti possono accostarsi senza provare disappunto, credenti e non credenti.
«Io stessa», dice suor Emmanuelle, «entrata nella vita religiosa più di settant’anni fa, sono costretta a riconoscerlo: non so pregare».
L'autore sottopone il progetto di "Trattato costituzionale europeo" a un test decisivo: punto per punto, lo confronta con il metro dei principi della democrazia liberale, facendo apparire chiaramente le strutture autoritarie che segnano l'insieme del progetto. Il nodo centrale sta nel groviglio di poteri governativi ed economici in seno alle istituzioni dell'Unione Europea. Nella tradizione del liberalismo originario, questo libro inoltre presenta proposte costituzionali per una "rivoluzione europea". Una democrazia europea ed un mercato interno realmente libero, senza posizioni di monopoli e oligopoli economico finanziari, conglomerati nemici della libertà, possono diventare realtà, eliminati costituzionalmente i monopoli finanziari.
Michel de Certeau è stato un punto di riferimento per la sua comprensione dei meccanismi dell'ideologia, mentre è spesso rimasto incompreso il matrimonio da lui consumato tra pensiero storico filosofico e antropologia culturale e religiosa. Matrimonio impossibile per i maitres à penser della Parigi dell'epoca da Althusser a Bettelheim, da Derrida a Lacan. L'impossibilità era dell'ambito delle pratiche del sapere e de Certeau aveva rotto il politically correct di tali pratiche.
Il volume ripercorre la storia dei movimenti dei lavoratori nel secolo scorso. In particolare ci si sofferma sul periodo che va dal secondo dopoguerra ad oggi e sulla stretta relazione di questa storia con quella del capitalismo italiano. Una storia fatta di divisioni all'interno del movimento, ma anche di momenti di grande unità. Durante i primi anni Settanta, con l'inizio dell'attuale fase dello sviluppo capitalistico a livello mondiale, i movimenti cominciano ad assumere diverse posizioni nei confronti della controparte. Da un lato si insiste sulla concertazione e sulla partecipazione, dall'altro si ritorna ad una visione più politica che non tribunizia del sindacato.
Due brevi saggi, dall'immensa letteratura medievale sulla Madre di Dio. Nel primo la Vergine, tutta dedita a custodire e meditare gli eventi della salvezza nel silenzio del cuore, risalta come il modello dell'anima contemplativa e monastica. Nel secondo saggio appare totalmente immersa nel mistero di Cristo, in un'adesione dal profondo del cuore alla scelta di Dio che, per pura grazia, l'ha eletta alla divina maternità e l'ha particolarmente unita alla Passione, che nell'annunzio a Nazaret già stende la sua ombra: la Madre del Signore è la "Crocifissa", che "concepisce il Crocifisso".
Santa Teresa d'Avila nella suao opera, "Il castello interiore", ha immaginato l'essere umano (ogni essere umano) come principesca abitazione di Dio, pur riconoscendo la triste condizione in cui egli versa, quando si riduce a vivere come un mendicante estraneo al Castello, rassegnato alla propria miseria che non osa nemmeno varcare la soglia della splendida abitazione. Anche Kafka racconterà, qualche secolo dopo, la straziante esperienza dell'uomo invitato al Castello, ma impossibilitato ad entrarvi perché continuamente ingannato da messaggeri e messaggi ambigui e fuorvianti.