Radicalismo sociale non vuole dire ateismo, il cristianesimo comporta interesse profondo per le sorti del mondo. Questa sembra la lezione che ci ha lasciato la statunitense Dorothy Day (1897-1980), una delle grandi protagoniste del cattolicesimo sociale del Novecento. Fondatrice del giornale "The Catholic Worker" e dell'omonimo movimento che creò case di ospitalità soprattutto per gli emarginati in città e in campagna, conciliò un mestiere moderno come il giornalismo con una fede intensamente vissuta.
I brani antologici presentati, tratti dalle autobiografie e dal giornale, ripercorrono le tappe della sua vita, compresa tra lo "scrivere" e il "fare". Educò con la sua azione generazioni di giovani americani al senso della comunità, della giustizia, della democrazia e della solidarietà sociale e a un profondo pacifismo.
A partire da una inchiesta europea, un'indagine contro corrente sull'esperienza dei nostri ragazzi in Internet. I pericoli ma anche le possibilità educative della Rete come nuovo spazio in cui crescono i nostri figli.
Giovanna Mascheroni, dottore di ricerca in Sociologia e Metodologia della Ricerca Sociale, è Ricercatrice in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano. È referente nazionale del progetto EU Kids Online (www.eukidsonline.net) finanziato dal Programma Safer Internet della Commissione Europea.
Scienze sperimentali e teologia sembrano destinate a non incontrarsi: si afferma che i loro percorsi dovrebbero restare separati, per evitare che si ripetano le interferenze e gli errori del passato. Michael Heller è però convinto che tale "principio di separazione" sia artificioso e contraddica la verità storica. Nell'intervista egli affronta domande rilevanti sia per la scienza sia per l'esperienza religiosa: in che rapporto sono le moderne teorie sull'origine dell'universo e la dottrina teologica della creazione del mondo "dal nulla"? Come si accorda la pratica del metodo sperimentale con la credenza in un Dio trascendente? L'idea di un ordinamento razionale del cosmo non è contraddetta dal ruolo che la scienza contemporanea attribuisce al "caso", nell'evoluzione della materia e della vita? Questi e altri temi sono approfonditi con una modalità accessibile a tutte le persone interessate alla questione della conciliabilità tra scienza e fede.
Il volume presenta i profili di venti grandi personalità della storia (da Agostino a Francesco d'Assisi, da Caterina da Siena a Bonhoeffer) che hanno influito sul loro tempo e che possono dire qualche cosa anche al nostro.
L'Occidente sarebbe diverso scena le energie spirituali di questi santi che sono diventate parte integrante del nostro patrimonio.
Non è solo una rivisitazione storica, ma un'occasione per riflettere su ciò che ha contribuito a costruire una cultura e a rendere grande una civiltà.
Il tema della fede illustrato nelle sue dimensioni fondamentali, e proposto come principio unificante capace di dare forma all'intera esistenza umana e al ministero pastorale. La meditazione si accosta con immediatezza al testo biblico, nella fiducia che in ogni tempo, in ogni situazione umana e aldilà di ogni barriera culturale, esso è in grado di comunicare la propria verità.
Il volume propone materiali poco conosciuti e in gran parte inediti scritti da don Primo Mazzolari (1890-1959) riguardo ad alcuni grandi temi dell'educazione. Dopo aver proposto una sintesi della biografia del parroco di Bozzolo, aggiornata sulla base dei più recenti studi. l'autore esamina il ruolo centrale assegnato da don Mazzolari alla coscienza della singola persona, con il conseguente dovere di educare/educarsi alla coscienza, sia sul punto strettamente della fede e della morale sia su quella della professione e dell'impegno sociale e politico. Il libro si sofferma sul rapporto che don Mazzolari intrattenne con gli insegnanti, in particolare i maestri e le maestre rurali della bassa Lombardia, per aiutarli a riflettere sul significato del loro lavoro e della loro missione pedagogica. Emergono importanti annotazioni come il "dovere" dell'intelligenza e la preminenza dei doveri professionali persino rispetto a quelli della militanza nella Chiesa.
A dieci anni dalla sua istituzione e in un momento storico in cui i giovani sono ritenuti lontani dall'impegno nel sociale, quali significati assume il Servizio Civile Nazionale? Indagini sociologiche e rapporti di ricerca hanno descritto il profilo delle organizzazioni ospitanti, i dati demografici del fenomeno; ma cosa ne pensano i protagonisti, i giovani? Il volume cerca di comprendere quali sono le motivazioni alla base della scelta di dedicare un anno della propria vita al bene comune, gli effetti che ne derivano e le dinamiche organizzative vissute negli enti ospitanti. L'esito è la chiara configurazione del Servizio Civile Nazionale come azione sociale in senso pieno, fonte di responsabilità personale e professionale per i giovani e la società, strumento di costruzione di cittadinanza attiva
Il mondo, già provato dalla crisi dei subprime, è alle prese con lo spettro di una nuova recessione mondiale se non addirittura con una seconda Grande Depressione dagli sviluppi, anche sociali, imprevedibili. Le crisi di susseguono ormai con regolarità impressionante mettendo a dura prova Stati, unioni economiche e continenti interi. Quali sono le cause di queste crisi? Che cosa frena realmente l'economia? Come eliminare gli ostacoli allo sviluppo? Come riportare l'accento sull'economia reale schiacciata negli ultimi due decenni dall'economia finanziaria? Tante domande, un'unica certezza: la via d'uscita è l'adozione di un'etica della responsabilità che punti con decisione su sussidiarietà, solidarietà e sostenibilità dell'azione di politica economica e dell'agire di imprenditori e delle altre parti sociali.
Cosa significa comunicare? A cosa serve? Come comunichiamo, in quali forme e con quali mezzi? Perché i tentativi di comunicare possono riuscire o andare incontro al fallimento? A queste domande fondamentali tentano di rispondere tutte le scienze della comunicazione. In particolare, il libro presenta e discute criticamente la prospettiva sociologica. Come illustrano gli autori, la sociologia studia la comunicazione in quanto relazione tra soggetti agenti che interpretano i propri rispettivi comportamenti comunicativi in quanto espressioni di intenzioni, volontà e scopi. L'approccio sociologico analizza questa relazione nelle sue dimensioni materiali, sociali, normative e di potere. Aggiornato agli esiti più recenti della ricerca sociologica internazionale, il volume non si limita a costituire una introduzione sistematica allo studio della comunicazione, ma offre anche una prospettiva innovativa sul suo rapporto con la cultura e la società.