Roma, A.D. 264. L'impero romano si è spaccato in due. Le province occidentali - Gallia, Spagna e Britannia - sono state conquistate da Postumo, intenzionato a scalzare Gallieno. Sulle pianure dell'Italia del nord le armate dell'imperatore Gallieno si raccolgono perché egli possa riprendere il potere che gli spetta di diritto. Sta per scoppiare una guerra tra i due contendenti ed è il momento di scegliere da che parte schierarsi. Balista è inviato in missione segreta da Gallieno nella sua provincia natale, Hyperborea, dove il suo popolo sta radunando un'armata per combattere al fianco di Postumo: dovrà viaggiare lungo la Via dell'ambra per raggiungere il remoto Nord. Durante il viaggio incontrerà un temibile nemico deciso ad annientarlo, che metterà a ferro e fuoco l'accampamento dei suoi uomini con continue azioni di guerriglia. Anche il ritorno a casa non sarà pacifico. La battaglia tra Postumo e Gallieno è imminente e solo uno di loro potrà sopravvivere e diventare imperatore.
La Parigi del diciassettesimo secolo è l'essenza del vizio e della violenza. Maria de' Me-dici, da poco sposa di Enrico IV di Borbone, si trova ben presto a fare i conti con le mire rapaci di Henriette d'Entragues. Con un documento scritto, Enrico stesso ha promesso alla propria favorita di prenderla in moglie, e ora quel foglio è l'arma con la quale ricattarlo. Ma non è l'unica minaccia: un'altra arriva da un gruppo di nobili che cospirano per rovesciare il trono. Avvertendo che le sorti proprie e del re sono sempre più critiche, Maria decide allora di affidarsi a Mathieu Laforge, spia e sicario abilissimo, capace di sventare più di una congiura. Ma la regina non sa ancora che il suo destino sarà segnato dalla lotta costante contro coloro che vogliono la fine del suo regno. Quando Enrico IV di Borbone muore, vittima dell'ennesimo complotto, all'orizzonte si profila, inarrestabile, l'ascesa di un astro di prima grandezza della politica francese: il cardinale di Richelieu. Sarà proprio lui, dopo la morte del re, ad acquisire un potere sempre maggiore, tradendo colei che più di chiunque altro ne aveva favorito la fortuna: Maria de' Medici.
Margherita ha un dono: sa consigliare a ogni persona il libro giusto. È per questo che, delusa dalla fine della sua storia d'amore, lascia Parigi e torna a Venezia, con l'intenzione di aprire una libreria nella bottega d'antiquariato appartenuta al padre. Poco prima dell'inizio dei lavori di ristrutturazione, rovistando tra vecchie carte, Margherita trova, incastrata in fondo a un cassetto, una foto che ritrae una giovane donna. "Per Anselmo, il mio grande amore", recita la dedica sul retro, che riporta anche data e luogo: aprile 1945, Borgo degli Albizi, Firenze. Margherita nota con stupore che la ragazza ha al collo un ciondolo identico a quello che le ha lasciato suo zio Anselmo. Com'è possibile? Quel ciondolo è un pezzo unico, non può trattarsi di una copia. Incuriosita dalla scoperta, decide di indagare e parte per Firenze. La sua piccola ricerca la conduce in una libreria, la cui proprietaria è la figlia di Emma, proprio la donna della foto. Ma in quel luogo Margherita conosce anche qualcun altro: Fulvio, uno scrittore un tempo famoso, che non pubblica da anni e che nasconde un mistero nel suo passato...
Il 1887 rappresenta una data storica nella letteratura poliziesca. Nasce in quell'anno il più celebre detective di tutti i tempi: Sherlock Holmes. Anche se "Uno studio in rosso", il primo romanzo della serie, passò praticamente inosservato, qualche anno dopo però "Il segno dei Quattro" fu accolto con un favore di pubblico tale da rimanere celebre nella storia letteraria. Per quarant'anni Doyle continuò a inventare storie sul celebre detective e sul suo inseparabile aiutante, amico e voce narrante, il dottor Watson, creando un modello destinato a esercitare un'influenza decisiva su tutta la letteratura poliziesca. Da "Uno studio in rosso" a "Il segno dei Quattro", dal ben noto "Mastino dei Baskerville" a "La Valle della Paura", a "Le avventure di Sherlock Holmes", l'investigatore si confronta con un caleidoscopio di casi sempre più complessi ricorrendo spesso al suo stratagemma preferito: travestirsi, da prete, da marinaio o da mendicante. Nell'ultima avventura delle Memorie di Sherlock Holmes, Doyle, ormai stanco del personaggio, ne decreterà la morte facendolo precipitare in un abisso. Sarà poi costretto dalle proteste del pubblico a farlo resuscitare: eccolo in gran forma nel "Ritorno di Sherlock Holmes". "L'ultimo saluto" raccoglie quattro straordinarie storie dell'investigatore, ancora agile e lucido nonostante gli anni. "Il Taccuino di Sherlock Holmes", l'insuperabile detective si aggira tra maggiordomi, tappeti persiani e preziosi servizi da tè.
Templari, libera muratoria, Fratellanza, Gran Loggia, Rosacroce: tanti sono i nomi attribuiti nei secoli a quella forma di associazione segreta nota ai più semplicemente come "massoneria". Ma chi c'è veramente dietro a questa forza occulta che sembra guidare i destini del mondo? Come è nata e con quali scopi? Chi sono stati i suoi massimi esponenti e chi ne fa parte ancora oggi? In Italia, in particolare, sembra che la storia nazionale si sia spesso intrecciata con quella delle logge segrete: dalle persecuzioni degli affiliati in epoca fascista alle deviazioni estreme della P2 di Licio Gelli, con le ombre del golpismo e delle stragi, mai del tutto cancellate; dagli interessi americani al potenziale abbraccio letale con esponenti delle forze dell'ordine e dei cosiddetti "servizi segreti deviati", fino ai pericolosi contatti con la malavita organizzata. Con interviste esclusive e materiale inedito, la giornalista d'inchiesta Antonella Beccaria va alla scoperta di un mondo spesso sconosciuto e inesplorato, per illuminare le molte zone d'ombra che ancora oggi si trovano attorno al fenomeno massonico.
Riccardo Cuor di leone, Carlo Magno, Saladino, Roberto il Guiscardo, Braccio da Montone, Giovanna d'Arco sono solo alcuni dei personaggi straordinari raccontati in questo libro. Guide carismatiche, a cui bastava un cenno per determinare il destino di eserciti o addirittura di popoli interi. Allo stesso tempo capi illuminati e feroci, banditi spietati e ammirevoli strateghi, guidati dalla sete di potere e ricchezze o dall'amor di patria: erano i "condottieri", che diventarono un vero e proprio archetipo, dotato di una prepotente forza evocatrice. Chiunque si imbatta nella storia di questi capi temibili, non può fare a meno di immaginare il clangore delle armi e il campo di battaglia su cui si staglia un uomo solo al comando, padrone di quel mondo e delle vite ai suoi ordini. Seguire il filo della loro esistenza "alla ventura", che si dipana nei secoli del Medioevo, significa ripercorrere il sentiero di sangue e acciaio su cui da Bisanzio all'Italia, dalle fredde terre del Nord ai torridi deserti siriani, dalle steppe asiatiche alle paludi europee, all'ombra della croce o della mezzaluna, questi uomini avanzarono a disegnare la mappa di un'era terribile e portentosa.
Se Roma ha costruito un impero durato oltre due millenni, gran parte del merito va agli uomini che l'hanno fatta crescere e l'hanno resa solida, e quindi alle grandi famiglie e alle gentes cui appartenevano. I Giuli, i Claudi, gli Aureli, i Corneli, gli Emili, i Valeri, i Semproni e tanti altri hanno tenuto nelle loro mani le sorti dell'Urbe, muovendo le trame della sua storia attraverso vincoli di parentela, tradizioni comuni, rituali ancestrali, conflitti e tradimenti. A loro spettavano quasi tutte le massime cariche militari e religiose, nonché le principali decisioni in Senato. Alcune "gentes" sono riuscite a detenere il potere per secoli, lottando spietatamente per la propria sopravvivenza politica, altre si sono estinte presto, ma ciascuna ha una storia che merita di essere raccontata. In questo libro gli autori narrano l'esaltante, spesso mitica, ascesa delle dinastie più importanti e longeve, ricordando le imprese dei loro esponenti più celebri, ma anche il loro declino tra proscrizioni e guerre civili, condanne all'esilio e la costante minaccia dei parvenu. Tra aneddoti e segreti di ogni stirpe, il lettore scoprirà protagonisti famosi o personaggi più in ombra, e ne seguirà le vicende che li hanno visti condottieri, statisti, consoli, imperatori, letterati e perfino santi e papi.
Roma città sacra di ieri e di oggi: è questa l'immagine che si vuole offrire al lettore attraverso una panoramica completa non solo di tutte le chiese cattoliche esistenti, con le basiliche e gli oratori - facendo riferimento agli annessi conventi, monasteri e catacombe - ma anche di quelle delle religioni cristiane non cattoliche, nonché degli edifici di culto ebraico e musulmano. Sono segnalati anche i templi pagani e gli ambienti profani antichi sulle cui strutture sono sorte le chiese, risalendo alle origini di un costante cambiamento nella destinazione d'uso di luoghi religiosi e civili nella millenaria trasformazione del territorio. Per tutte le chiese, disposte in rigoroso ordine alfabetico, sono riportate notizie storiche, religiose e artistiche, accompagnate da quelle di carattere liturgico e folclorico, con riferimento a feste e cerimonie religiose e profane, nonché a papi, prelati, sacerdoti, suore, santi e personaggi storici. In ultima analisi, si troveranno in queste pagine anche le chiese, le basiliche e gli oratori non più compresi nella diocesi di Roma, perché sconsacrati oppure demoliti per fare spazio a nuovi luoghi di culto, testimonianza di un fermento religioso che contribuisce a plasmare il volto della Città Eterna da migliaia di anni.
Nell'Italia e nell'Europa della prima metà del Cinquecento, percorse da eserciti in armi, provate da lotte di religione, si svolge la vicenda umana di uno straordinario personaggio: Lorenzino de' Medici. Una vita non lunga, la sua, ma ricca di avventure, nel susseguirsi di avvenimenti che lo vedono protagonista, intento a recitare un suo misterioso copione, sospeso fra l'ironico gioco di una commedia dell'arte e il dramma dalle tinte più fosche. Lorenzino detto Lorenzaccio, il "filosofo", come lo hanno chiamato i fiorentini del suo tempo, quello che "né Cristo né il Diavolo vorranno", come un detto popolare lo ha bollato, vaga di terra in terra, dalla Firenze degli anni di Leone X che lo vede nascere, a Venezia, a Roma, a Costantinopoli, in Francia e ancora a Venezia, dove, raggiunto dai sicari di Firenze, tragicamente si chiude la sua vicenda. Questo libro è la storia di Lorenzino, ma è anche quella di un mondo intero che con lui convive, colto nella sua verità quotidiana come nelle più vaste pieghe della vita politica, nelle sue luci e ombre. L'autore, attratto da molte curiosità, gioca alla riscoperta, alternando pagine storiche ad altre di costume. È in questo clima, fra narrativa e storia, fra divagazioni sociologiche e note di scienza, che Lorenzaccio torna alla ribalta dopo tanti anni di oblio.
Novantadue profili umani e morali, ma anche novantadue modi diversi di gestire, modificare e condizionare un contesto sociale, politico, culturale e storico di straordinaria importanza. Avvalendosi anche di citazioni dirette, Grant ha saputo infatti cogliere il ruolo che ciascun personaggio ha rivestito nell'economia storica dell'Impero, ne ha evidenziato il valore strategico e la spregiudicatezza politica, ma anche le doti umane, artistiche e culturali. Ne emerge un ampio affresco storico che, partendo da Augusto e dalla dinastia Giulio-Claudia, arriva fino a Romolo Augustolo e alla sua deposizione.