Nella nostra epoca, la straordinaria eredità intellettuale di Machiavelli appare in tutta la sua modernità: la sua definizione del comportamento "doppio" del politico e la dialettica "virtù"-"fortuna" ritornano spesso nelle elaborazioni di storici e studiosi del pensiero politico occidentale, negli articoli degli opinionisti, nei saggi degli intellettuali. Il Segretario fiorentino è noto al grande pubblico come fautore della filosofia del fine che giustifica i mezzi, espressa in quel gioiello di trattato politico che è "Il Principe", che all'epoca della sua pubblicazione suscitò un vero scandalo: il "diabolico" fiorentino vi affermava, tra le tante cose che, se il Principe vuole conquistare e mantenere il proprio Stato, deve adottare per necessità un modo di agire "doppio", deve saper gestire le apparenze. Solo questo stravolgeva la tradizione umanistica, e il concetto di moralità era sostituito da quello di necessità storica. Oltre che nelle opere politiche, Machiavelli si espresse come grandissimo scrittore anche nelle opere teatrali: la "Mandragola" va in scena anche oggi e racconta tutta la devozione del suo autore per un'etica naturale, per la concretezza delle opere umane esaminate e vissute escludendo qualsiasi trascendenza. Questa edizione - introdotta da un saggio di Nino Borsellino, è arricchita da un nutrito apparato biobibliografico, da note esplicativa e da un glossario concettuale.
Trilussa è il poeta dialettale più famoso d'Italia, grazie a un linguaggio romanesco che ha il dono di farsi capire da tutti. La cronaca in versi della vita romana e nazionale, filtrata attraverso una bonaria ironia, si svolge dai Sonetti del 1895 a La gente del 1927, approdando alle "favole" di Lupi e agnelli e Ommini e bestie. Questa poesia divenne interprete della borghesia, che vide riflessi nei versi trilussiani i propri vizi e le proprie debolezze: da Libro n. 9 del 1929 a Acqua e vino del 1945, vicende e costumi della vita italiana furono espressi da Trilussa con affabile arguzia, venata a tratti da una crepuscolare malinconia. Edizione con 12 disegni dell'autore.
Chi è Padre Brown? Secondo il suo inventore è "un prete che sembra ignaro di tutto e poi in realtà in fatto di delitti la sa più lunga dei criminali veri". Ciò che colpisce in lui è innanzitutto il contrasto fra il suo aspetto di ometto mite e inerme e un contesto di delitti e violenze di ogni genere. La genialità di Chesterton nella creazione di questa fortunatissima figura di sacerdote-investigatore - già interpretato in una popolarissima serie televisiva del 1970 da Renato Rascel - consiste nella tecnica di soluzione dei casi conferita a Padre Brown: questi, infatti, si immedesima nella mente criminale e cerca di agire, prima ancora di pensare, come il criminale. Precursore di molti detective letterari e cinematografici dei nostri tempi, Padre Brown, con il suo acume e la sua e bonarietà è il protagonista di questa raccolta che permette di centellinare, una storia dopo l'altra, il gusto della suspense, della ricerca, della scoperta. Introduzione di Masolino d'Amico. Premessa di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco. Nota biobibliografica di Lucio Chiavarelli.
La guerra e l'assedio di Troia, i sanguinosi duelli tra Achei e Troiani, le virtù guerriere di Achille, le peripezie del viaggio per mare e l'astuzia di Ulisse, il "ritorno" in patria: tutto il repertorio dell'epica greca e la stessa leggendaria figura di Omero fanno dell'Iliade e dell'Odissea due insuperabili modelli di poesia. Nel grandioso laboratorio della "fantasia" degli antichi rivivono per arricchire la nostra fantasia esseri divini più umani degli uomini che proteggono o avversano, secondo i loro volubili umori; l'amicizia tra Achille e Patroclo; l'amore coniugale impersonato da Penelope e Andromaca; l'amore magico e sensuale di Calipso e Circe, quello adolescenziale di Nausicaa. Le "alate parole" dei poemi omerici esercitano tuttora il loro fascino e continuano a ispirare - per la forza impareggiabile della narrazione e per la varietà e umanità dei personaggi - tantissime versioni cinematografiche e televisive. I due capolavori, che sono all'origine della letteratura europea, vengono qui riuniti in una traduzione isometrica, scorrevole ed elegante, con un ricco corredo di note. Introduzione di Antonio Aloni.
Il Tevere è all'origine di Roma. Sulle sue rive è nata la città. Ma il suo corso si sviluppa dall'ultima striscia territoriale della Romagna, tocca la Toscana, attraversa le valli umbre e termina nel Lazio. Numerosi affluenti collegano il fiume ad altre regioni, come Marche e Abruzzo. In questo suo lungo percorso, il Tevere accarezza una varietà paesaggistica unica: colline, valli, pianure, vitigni, pinete e querceti, paludi, laghi, cascate... Ripercorrendo tale tragitto, dalle sorgenti alla foce, Claudio Rendina descrive le importanti vie che s'intrecciano tra caratteristiche naturali e archeologiche, artistiche e folcloriche, con riferimento alla flora e alla fauna, nonché ai personaggi che hanno animato e animano il territorio fluviale, fino all'Agro Romano, ovviamente, con uno sguardo particolare sulla Capitale, le sue strutture urbanistiche e la sua storia: da ponte a ponte, tra muraglioni e lungotevere, monumenti e ambienti che hanno fatto e fanno la storia del fiume e della città.
Madame Bovary; Salammbô; L’educazione sentimentale (con le “appendici” Memorie di un pazzo e Novembre); La tentazione di sant’Antonio; Tre racconti; Bouvard e Pécuchet.
Con un saggio di Marcel Proust
Edizioni integrali
A cura di Massimo Colesanti
Fra i più grandi scrittori moderni, Flaubert è considerato un realista. Ma l’impegno di esattezza, la documentazione, l’impersonalità nascono da una posizione esistenziale di rifiuto pessimistico della realtà. E questi canoni della sua arte sono osservati e sofferti, sono martirio e compenso del suo desiderio di perfezione, di assoluto. Avrebbe voluto scrivere un libro su nulla, perché l’importante non è la materia, ma l’opera da realizzare nella scrittura. La norma è per lui un antidoto contro la realtà ripugnante: vi si costringe dentro, ma anela ad esserne fuori. Ha scritto e riscritto, per così dire, un unico libro, sul doppio registro ora della scarnificazione della realtà contemporanea (Madame Bovary, L’educazione sentimentale), ora di evasione lirica, storica e immaginaria (Salammbô), ironica e tormentata (La tentazione di sant’Antonio), raffinatamente stilistica (Tre racconti). E come testamento ci ha lasciato Bouvard e Pécuchet, una satira feroce della stupidità umana.
Non esiste al mondo un sito archeologico più straordinario della piana di Giza, a due passi dalla città del Cairo. Qui, da tempo immemorabile, allo stupore dei turisti si sovrappone il fermento di una ricerca assidua e instancabile, condotta da avventurieri e scienziati, mistici e studiosi, ingegneri e archeologi. Un impegno massacrante, anche solo per cercare di avvicinare la radice del mistero che avvolge le piramidi e i loro costruttori. "Il codice di Giza", frutto di una serie di ricerche condotte da lan Lawton e Chris Ogilvie-Herald, cerca di penetrare questo enigma rispondendo a tutti gli interrogativi sorti fino a oggi. Avvalendosi sia delle informazioni esclusive fornite da alcuni dei più celebri ricercatori della valle di Giza, sia delle proprie indagini dirette, gli autori svelano retroscena inediti e sorprendenti, dai profanatori di tombe ai primi esploratori, dalla nascita dell'egittologia alle recenti, strabilianti scoperte.
Godereccio, eccentrico e beffardo, il marchese del Grillo passa le sue giornate nell'ozio, dedicandosi alle donne e alla vita mondana. Nella Roma papalina di inizio Settecento, dove sacro e profano si mescolano fino quasi a confondersi, questo nobile bizzarro diventa l'emblema di una società scanzonata e decadente allo stesso tempo. Luca Desiato fa rivivere nel suo libro le gesta del celebre personaggio: ne narra le situazioni rocambolesche, ne descrive l'umorismo e la malinconia. Una figura divenuta celebre in tutta Roma per i suoi scherzi, un personaggio storico e leggendario che la tradizione popolare ha portato fino ai nostri giorni, facendone una straordinaria maschera dell'italianità.
Introduzione e traduzione di Umberto Eco
Edizione integrale con testo francese a fronte
Ľironia è una delle caratteristiche principali delle opere di Queneau, unita a una sperimentazione rigorosa: se è vero, allora questo libro è esemplare. C’è un solo episodio, con un unico personaggio, ma ci sono 99 modi per raccontarlo, 99 esercizi di stile sempre nuovi e sorprendenti, che passano in rassegna ogni genere letterario, dal dramma alla lirica giapponese, e tutte le figure retoriche. È un gioco lessicale, è l’autore che si diverte a fare il giocoliere con le parole, a frammentarle, a ricostruirle, a strutturare e destrutturare la sintassi, l’intera impalcatura del linguaggio scritto. Ma quella che poteva essere una vuota esercitazione accademica fine a se stessa, grazie al genio di Queneau assume una forma tanto compatta da essere usata anche come pièce teatrale dall’effetto comico irresistibile e come dimostrazione gioiosa e godibilissima delle infinite possibilità del linguaggio.
«Sulla S, in un’ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare. È con un amico che gli dice: «Dovresti far mettere un bottone in più al soprabito». Gli fa vedere dove (alla sciancratura) e perché.»
Seguire il filo di un’emozione, indugiare nei posti più nascosti, quelli che le solite guide non vi indicheranno mai, passeggiare fuori dai percorsi turistici ripensando alle vicende di una gloriosa storia millenaria, ma anche alle dicerie, alle curiosità, agli aneddoti. Monumenti antichi e moderni, chiese e chiostri, ville e giardini, fontane e scalinate, musei e gallerie, e poi specialità romane, shopping e ristoranti: un’esplosione di indescrivibile bellezza, colori, allegria attende ogni giorno chi di questi luoghi si è già innamorato e chi deve ancora scoprirli. 1001 idee per gustare a pieno una città antica ma sempre nuova, sempre identica a se stessa eppure ogni volta diversa: 1001 sorprese per chi non può che ammirare le sue bellezze ma sa anche guardare oltre, ai segreti che la storia e la leggenda custodiscono negli angoli più impensati, o alle nuove mode nate per caso e rimaste legate a luoghi particolari. Immergetevi nella storia, nell’archeologia, nella vita sociale, artistica e culturale di Roma, scoprite i posti più caratteristici e stravaganti. Leggete, scegliete e lasciatevi ispirare: sarete pronti a perdervi nei 1001 meandri di una città eterna che non smette mai di stupire.