Per la prima volta in traduzione italiana (testo latino a fronte) una vasta antologia del monumentale Augustinus di Giansenio, opera cruciale per la formazione del pensiero religioso della modernità.
Amore e crudeltà, ideale e corruzione, colpa e perdono: la storia di un uomo.
Atti del VII Congresso nazionale dell'Associazione Italiana Studi Bizantini (Venezia, 25-28 novembre 2009).
“Vie per Bisanzio” è l’evocazione di molteplici percorsi e approcci al mondo bizantino: storia, letteratura, arte, archeologia, filologia, paleografia, filosofia, teologia. Una diversità poliedrica che rappresenta la ricchezza e la vitalità odierne della tradizione degli studi bizantini in Italia. “Vie per Bisanzio” sta a indicare i diversi itinerari seguiti: dal mondo classico seguendo il filo della grecità, dalla storia medievale volgendosi a Oriente, dalle letterature slave, partendo dalla filosofia e teologia russe moderne e contemporanee per andare a ritroso. Emerge una volta di più l’immagine di Bisanzio quale “Impero di mezzo”, luogo-cerniera di scambi e di irradiazioni, vero e proprio Knotenpunkt, non solo all’interno di quello che è stato felicemente indicato come Commonwealth bizantino, ma ben oltre, in Occidente, nel Nord, in Oriente.
Dal 25 al 28 di novembre 2009 si tenne a Venezia un Congresso intitolato “Vie per Bisanzio”, VII Convegno dell’Associazione Italiana di Studi Bizantini (AISB) e al contempo occasione di incontro della bizantinistica italiana in Italia e all’estero. I due volumi contengono i risultati dei lavori di quelle giornate.
"La conoscenza ha carattere donativo". Questo presupposto affettivo nel rapporto tra realtà ed essere umano sta alla base del testo Erkenntnis als Urphänomen, il quale espone la formulazione definitiva e matura della teoria della conoscenza di Hengstenberg, allora ottantaduenne. Il filosofo muove da una ontologia allargata che, nella sua applicazione antropologica, punta al superamento del dualismo tra atto e potenza attraverso una triade concettuale: spirito, corpo, principio di personalità. In particolare le applicazioni gnoseologiche risultano innovative, poiché vanno a riaffermare - in decisa controtendenza rispetto al filone postkantiano e in fruttuosa dialettica con le suggestioni heideggeriane - la fiducia nelle capacità della ragione umana di rapportarsi in maniera costruttiva e limpida con gli enti, primi fra tutti gli enti dal "volto umano".
Suggerimenti e riflessioni teooriche e di metodo per la ricerca demo-antropologica italiana.
Ennio, Plauto, Terenzio, Catullo, Lucrezio, Virgilio, Orazio, Ovidio, Seneca nella storia della letteratura latina.
Natura delle forme, attesa e memoria, origine e senso della colpa, egoismo e fede, realtà e prospettiva. Un'analisi di motivi e problemi non secondari della filosofia a partire dall'idea del cominciare e del terminare, del succedersi e dell'alternarsi di condizioni, situazioni, emozioni.
E' un romanzo sul teatro, che ne reinventa i protagonisti e strasfigura scene di classici, ma riscrive pure un'antica saga islandese, proiettandola sullo sfondo livido di un Sud contemporaneo.
Una esposizione generale, piana e aggiornata, del pensiero di Scoto, che ne rileva l'importanza per lo sviluppo della filosofia occidentale.
Composta tra il 1317 e il 1329, l'opera che qui viene tradotta per la prima volta in italiano è il capolavoro del filosofo provenzale Lewi ben Gersom (Gersonide, 1288-1344), la figura più significativa del pensiero ebraico aristotelico dopo Maimonide. Le guerre del Signore costituiscono una vera e propria summa dei principali temi della speculazione medievale, affrontati da una prospettiva rigorosamente filosofica ma fedele al tempo stesso agli insegnamenti sapienziali della propria tradizione religiosa, in una sorta di "armonia prestabilita" tra la filosofia e la Torah. I temi affrontati spaziano dalla polemica contro lo stile di scrittura esoterica di Maimonide e dalla questione dell'immortalità individuale dell'anima fino all'analisi delle forme non-razionali della conoscenza umana (sogno, divinazione e profezia), al problema della teodicea e della conoscenza divina dei futuri contingenti, per arrivare all'elaborazione di una visione del cosmo in cui dati astronomici e astrologici si compongono in un grandioso affresco cosmologico, al cui interno viene impostato e finalmente risolto il problema della dimostrazione razionale della creazione dell'universo. In questa traduzione il testo ebraico è stato ricostruito sulla base della editio princeps dell'opera (1560), collazionata con tre autorevoli manoscritti, le cui varianti vengono puntualmente registrate nelle note a pie' di pagina della traduzione.