
Il volume raccoglie in forma antologica il pensiero di Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, sulla libertà personale, intesa come dono dato alla persona umana per la sua piena realizzazione; dono, quindi da cui non si può prescindere per la costruzione della propria personalità. Si tratta di una raccolta di testi che molto spesso si riferiscono a scritti e conversazioni; non si tratta quindi di testi sistematici, ma piuttosto di conversazioni, meditazioni, caratterizzate dal tono colloquiale e spontaneo. Il curatore ha organizzato i brani in quattro sezioni tematiche: "Libertà di Dio e libertà dell'uomo", "La libertà che Cristo ci ha conquistato", "La libertà come traguardo", "Costruire un clima di libertà".
Questo libro intende fare un resoconto degli obiettivi raggiunti dal governo di Luis Inácio Lula da Silva, nella prima metà del suo precedente mandato come presidente della Repubblica federale del Brasile. Molti sono i Movimenti sociali ed ecclesiali che lo hanno sostenuto nella campagna elettorale e che gli hanno permesso di vincere alle elezioni. La risposta di Lula a questa fiducia a 360 gradi è stata una serie di promesse: eliminare la fame e la sete; lottare per uno sviluppo ambientale sostenibile attraverso la salvaguardia del patrimonio Amazzonia; una maggiore collaborazione con la Chiesa per creare nuovi progetti di sviluppo e promozione della dignità umana; la difesa dei diritti degli indios e dei Senza Terra; la lotta alla violenza attraverso il rispetto dei diritti umani; una maggiore collaborazione con l'Argentina e con gli altri Stati dell'America Latina con l'obiettivo di formare una nuova coalizione politica forte nei poteri decisionali, da opporre al colosso economico degli Stati Uniti, in rapporto all'accordo di libero scambio fra le Americhe; un maggiore impegno in campo finanziario per abbassare il tasso del debito estero e rilanciare l'economia; l'intensificazione dei rapporti diplomatici di buon vicinato con gli altri Paesi in via di sviluppo. In questo periodo Lula incontra le maggiori difficoltà non a causa dell'opposizione politica, ma soprattutto a causa dei "suoi".
Il lavoro assorbe gran parte delle nostre energie; al lavoro dedichiamo molto del nostro tempo e al lavoro chiediamo che sia occasione di crescita, palestra di realizzazioni, sì, ma anche possibilità di esprimere i valori etici che stanno alla base di ogni impegno umano e professionale. Per questo diventa urgente riscrivere alcune regole in cui riconoscersi per contribuire ad un ambiente sereno e positivo, proprio a partire dalle esigenze etiche del lavoro. Il libro è un sussidio per la crescita personale in ambito aziendale. Vuole essere un compagno di chi si interroga sul senso del lavoro e sulle possibilità personali di trasformare il lavoro in occasione di relazioni, di realizzazioni, di crescita.
Prendendo spunto da una nota parabola evangelica (Mt 13,44), F. Giudice propone in questo testo delle riflessioni volte a far scoprire la ricchezza della proposta cristiana. Il "campo" è quello del mondo e del nostro tempo, il "tesoro" è lo stesso Regno di Dio concretizzatosi in Gesù e nel suo messaggio di salvezza. Se Dio si è reso disponibile, nel Nazareno, per essere incontrato, l'uomo sarà allora chiamato a predisporsi, coltivando il terreno di questa vita, per cercare e trovare in essa la presenza misteriosa ma reale di Cristo e, in lui, del più autentico significato dell'esistenza. L'autore, quasi prendendo per mano il lettore, lo introduce nella ricchezza della proposta cristiana. Sulla scorta della sacra Scrittura vengono affrontate tutte quelle tematiche che sono di pertinenza dell'antropologia teologica: dal progetto di Dio sul mondo alla libertà dell'uomo, dalla presenza del peccato al problema del male e della sofferenza, dalla vita spirituale al dono della speranza?La prospettiva però è decisamente "spirituale". Non a caso questo libro è stato pensato e scritto come naturale completamento di un altro libro, Gesù volto di Dio.
Per tutti coloro che sono interessati ad accedere alle fonti della spiritualità cristiana e ad entrare "in dialogo" Con un grande maestro, questa edizione economica presenta il testo integrale del Cantico spirituale. L'opera viene ampiamente introdotta con notizie biografiche sull'autore, ma specialmente con una attenta guida alla lettura del testo. Nel Cantico spirituale Giovanni della Croce si esprime anzitutto in un intenso componimento poetico: in esso, sul modello del Cantico dei Cantici, il rapporto tra l'anima e Dio è descritto come la vicenda di due innamorati. Ciascuna strofa del cantico poetico viene poi spiegata dallo stesso autore, che così riesce a unire, in una stessa opera, il linguaggio simbolico ed evocativo della poesia e quello espositivo e chiarificatore della dottrina. Il risultato fa di questo testo fondamentale una delle opere di riferimento della tradizione spirituale cristiana di tutti i tempi.
Kahlil Gibran e Robindronath Tagore. Due poeti che - al di là delle differenze di formazione, di cultura e di esperienza - hanno in comune la vocazione ad essere anelli privilegiati tra Oriente e Occidente e condividono una percezione di Dio come bellezza e amore, un Dio che non può essere imprigionato in nessuna religione o dottrina teologica particolare. Questa intuizione accomuna i due poeti e li rende così attuali in questo nostro tempo che sente più urgente che mai il bisogno di coniugare la ricerca di Dio con la ricerca dell'amore e della bellezza. Il volume racchiude alcune tra le più belle pagine di poesia e di prosa di due grandi della letteratura e della spiritualità orientale. I testi sono impreziositi da immagini.
Serie di indicazioni, da parte della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, sulla partecipazione dei fedeli laici alla celebrazione dell'Eucarestia, sulla celebrazione della Santa Messa da parte dei sacerdoti, sulla santa Comunione e il culto all'Eucaristia fuori della Messa. Il documento mette in guardia da tutta una serie di possibili abusi.
Sempre più spesso quella che si definisce "finanza internazionale" esce dai circoli degli addetti ai lavori e fa irruzione nella vita di tutti i giorni della cosiddetta gente comune: lo vediamo sulle pagine dei nostri giornali e nei servizi televisivi; la incontriamo, più o meno consapevolmente, quando prendiamo decisioni sull'investimento dei nostri risparmi; facciamo i conti con le conseguenze dei suoi movimenti come consumatori e come lavoratori; ne facciamo oggetto delle nostre preoccupazioni quando, come cittadini motivati e attenti al bene comune, prendiamo coscienza di fenomeni preoccupanti, come quelli del debito estero dei Paesi poveri o delle tragiche condizioni di vita di troppi abitanti del nostro pianeta. Si tratta di una delle conseguenze di quel processo di globalizzazione che caratterizza il mondo contemporaneo e da cui non è possibile tirarci fuori. Tutti questi fenomeni ci interpellano anche come credenti e chiedono da noi risposte precise, che si traducano in azioni e prese di posizione. Di fronte a questo compito tanti si sentono presi alla sprovvista, privi di adeguati riferimenti e criteri per orientarsi in una materia complessa e in una marea di informazioni, di fonte diversa e difficili da controllare.
Il volume di D. De Carolis presenta in quindici brevi capitoli la vita di Antonietta Meo, nata il 15 dicembre del 1930 a Roma; apparentemente una bambina come tante altre, vivace, comunicativa, semplice, affettuosa e generosa, che amava giocare con la sorella e con i compagni, andare a scuola, passeggiare e raccogliere fiori. La piccola però, grazie anche all'ambiente familiare intensamente religioso, sviluppa fin dalla fanciullezza una intensa vita spirituale e una vera e propria "passione" per Gesù, per Dio Padre, per lo Spirito santo; un affetto teneramente fiducioso e filiale verso la Vergine Maria. Morta a soli sei anni e mezzo di età, il 3 luglio 1937, a causa di una grave forma tumorale, Antonietta, nei mesi della malattia, ha dettato alla mamma e ha scritto di suo pugno circa centosettanta letterine e alcuni pensierini, testi brevi attraverso i quali ha manifestato la sua fede, il desiderio di stare con Gesù, la capacità di accogliere la sofferenza e di viverla in comunione con Cristo crocifisso per la conversione dei peccatori e la salvezza dell'umanità.
Una raccolta agile, ma intensa, di alcune tra le parole più forti e più incisive che Giovanni Paolo II ha rivolto ai governanti, alle famiglie, ai giovani, ai credenti di diverse religioni, ai bambini, alle persone impegnate nel campo del volontariato, della giustizia e della pace. Questi frammenti, molto spesso scomodi, sono un piccolo scrigno a cui attingere per alimentare la riflessione e per custodire la memoria del Papa che ha parlato a tutti.