In questo saggio Tesla descrive, con uno stile chiaro e lineare, ciò che sarà il futuro dell'umanità e le battaglie che dovremo combattere per conquistare quello stato di coscienza e di sviluppo tale da permettere alla razza umana di compiere il prossimo balzo in avanti nella propria evoluzione. In particolare Tesla punta a inquadrare un problema fondamentale che da ora in poi riguarderà tutti da vicino: l'incremento dell'energia vitale degli esseri umani. Tale aumento di energia sarà fondamentale per la nostra evoluzione, ma andrà innescato e raggiunto nel modo giusto, attraverso la scienza e la ragione, nel rispetto della natura e di tutte le forme di vita, in un regime di pace e di armonia tra i popoli. Tesla ci fa comprendere le leggi fisiche e magnetiche che stanno alla base dei suoi brevetti e delle sue invenzioni, e proprio in questo senso il lettore potrà comprendere tutta la sua visionaria lucidità: qualche anno prima del 1900 Tesla aveva già predetto le due guerre mondiali e auspicato lo sviluppo di tecnologie impensabili per l'epoca, come la trasmissione wireless di qualsiasi tipo di dati o strumenti come l'iPod. Quando nei primi anni del '900 l'industria derivata dal petrolio stava appena muovendo i primi passi, Tesla fu il primo a teorizzare che sarebbe stato fondamentale individuare il prima possibile nuove forme di approvvigionamento energetico, gettando le basi per quella che molti anni dopo verrà definita "coscienza ecologica".
"Di mare uomini e vele" è una selezione di saggi e racconti di Joseph Conrad che hanno per protagonista il mare, con i suoi pericoli e le sue meraviglie. Le navi, i venti, gli uomini e le disgrazie e le gioie dell'andar per mare sono raccontati dallo scrittore polacco con una rara maestria e profonda passione. Appassionanti descrizioni di quegli uomini così legati al mare e dei loro caratteri, nemici e compagni accomunati dall'amore e dal rispetto per il grande oceano. In questa raccolta c'è tutta l'epica del mare che ha fatto di Conrad uno dei più grandi scrittori d'avventura della storia della letteratura mondiale.
"Il Signore dei lupi" è un romanzo di Alexandre Dumas. È da tempo assente dagli scaffali e rappresenta una delle prime apparizioni della figura del lupo mannaro nella letteratura moderna, oltre a riuscire ad alternare l'orrore improvviso con momenti di gustosa commedia. L'ambizioso zoccolaio Thibault si trova a stringere un patto con il diavolo, che gli si presenta sotto forma di un immenso lupo nero: da quel momento in poi avrà la facoltà di far del male a chiunque, soltanto desiderandolo. Ben presto però il diavolo gli presenterà il conto da pagare: Thibault verrà così lentamente trasformato in un licantropo, capace di comunicare con i lupi della foresta e di servirsi di loro per le proprie malefatte. La guerra tra la gente del villaggio e Thibault, il terribile lupo mannaro, non potrà più essere rimandata.
"L'iniziazione di un uomo" è il primo libro di John Dos Passos. Come molti altri giovani americani della sua generazione, Dos Passos parte volontario per la prima guerra mondiale, ansioso di contribuire alla lotta, desideroso di azione e di avventura. Ben presto però si renderà conto del vero volto della guerra: dolore, morte e distruzione lo segneranno profondamente, e al suo ritorno scriverà questo suo primo lavoro, dove non solo denuncerà gli orrori della guerra, ma anche il capitalismo che l'ha creata e alimentata, oltre all'isolazionismo americano.
"Il secondo amante di Lucrezia Buti", elaborato in un intenso trimestre di scrittura tra maggio e luglio del 1924, è l'unico testo autobiografico - in senso proprio - di Gabriele d'Annunzio adolescente: ambientato a Prato, infatti, nel quadriennio in cui il giovane Gabriele compie i suoi studi superiori al liceo Cicognini (1876-1880), il testo narra della vita quotidiana del convittore e delle sue prodezze di studente poco avvezzo all'ordine ed alla disciplina. Il racconto si snoda tra insubordinazioni ai professori e al personale scolastico, gare retoriche e oratorie, incursioni notturne nei laboratori della scuola e scorribande nelle vie cittadine, a caccia di giovani fanciulle per sperimentare i piaceri di una intraprendente sessualità, alternando riflessioni sulla propria arte di scrittore e di ineguagliabile artefice della parola. L'adolescenza del poeta si rivela così una sorta di paradigma indiziario di una precoce eccezionalità d'uomo e di artista, come la storia biografica e letteraria di Gabriele D'Annunzio ha poi dimostrato.
"Limbo" è la prima raccolta di racconti di Aldous Huxley. Pubblicata nel 1920 contiene sette racconti visionari e satirici, che introducono alcuni temi che staranno alla base di tutta la produzione successiva e dell'intera opera di Huxley. Le vicende e i protagonisti delle storie, con le loro personalità tra l'esplicito e l'inafferrabile, sono inoltre ricchi di parallelismi e punti in comune con la vita del loro autore: in "Morte di Lully" una donna è colpita da un cancro al seno, la malattia che uccise la giovanissima madre dell'autore alla quale era legatissimo; e un suicidio come quello del fratello ricorre in "Eupompus diede splendore all'arte attraverso i numeri". Fra tutti però "La tragicomica storia di Richard Greenow" prende le forme di una sinistra autobiografia: dall'ambientazione fino ai fatti narrati vi sono molti punti di contatto tra il protagonista e l'autore: come un novello dottor Jekill l'alter ego del protagonista (e dello stesso Huxley) dovrà affrontare il suo personalissimo Mr. Hide, nella messa in scena della lotta tra due diversi e inconciliabili modi di concepire la letteratura e l'impegno civile.
Il diavolo in persona sembra abitare il castello abbandonato che da tempo immemore incombe sul piccolo villaggio di Werst, abbarbicato tra le montagne della Transilvania, isolato da sempre dal mondo esterno. Presenze minacciose, urla sovrumane e apparizioni demoniache minacciano i suoi abitanti. Il giovane conte Franz de Télek promette di liberare la cittadina da questa ossessione, cercando di opporre la propria razionalità alle forze del male e alla superstizione degli uomini. Ma anche lui si dovrà scontrare con i limiti della ragione quando, nelle profondità del castello, si troverà di fronte al suo unico amore morto da tempo.
In Kraus, maestro della satira grottesca e della risata amara, l'ironia sferzante e lo spirito anticonformista si traducono in articoli provocatori e dissacranti sulla società umana e le sue imperfezioni. Questa antologia originale curata e tradotta da Simone Buttazzi raccoglie satire, lettere e aforismi di grande attualità, nei temi e nella forza dirompente. Tra gli inediti troviamo "Le voci di corridoio" e "Il necrologio", il caustico testo autobiografico "Io e l'esilarante. Quando la sezione austriaca del club internazionale degli scrittori avrebbe dovuto accettarmi tra le sue fila". La penna pungente e sottile dell'autore austriaco, il suo "bisturi tagliente" secondo la definizione di Walter Benjamin, permette a Kraus di cogliere e distinguere ogni frammento della propria epoca - della nostra epoca - con incredibile attualità: la parodia del militarismo e del nazionalismo, i guasti della classe politica, la schizofrenia dell'opinione pubblica e del giornalismo, le storture della giustizia e le ipocrisie morali dei contemporanei.
Epocale manifesto dell'individualismo democratico americano e della libertà. La figura di Emerson, spesso misconosciuta e sottovalutata, è stata volgarizzata in Italia con la formula del "maestro americano di Nietzsche". Con uno stile sentenzioso e profetico, quasi da predicatore, Emerson cerca di proporre un'etica individuale basata sulla fiducia in se stessi, "annunciando" la radicale messa in discussione dei valori tradizionali. A "Fiducia in se stessi" si devono i leit motiv che hanno caratterizzato intere generazioni di protestatari e riformisti statunitensi. Ribellione, esortazione a vivere della propria interiorità, inno all'autodeterminazione e dell'anticonformismo, rifiuto di ideali, sistemi educativi e religiosi imposti dalla tradizione. Ralph Waldo Emerson fu veramente critico inattuale e lucidissimo anticipatore dell'epoca che gli si stava parando davanti. Il volume contiene anche Thoreau, epitaffio che lo scrittore americano compose alla morte dell'amico Henry David Thoreau, indimenticabile autore di "Walden" e "Disobbedienza civile".
La seconda edizione inglese è stata pubblicata nel 2011, e subito è stato accolto dai movimenti ecologisti e dai più eminenti pensatori e intellettuali come il libro-manifesto di un nuovo e rivoluzionario modo di rapportarsi alla natura e agli ecosistemi, finalmente riconosciuti - ecco il cambio di prospettiva - come persone legali aventi diritti e bisognose di tutele. "I diritti della natura" nasce dal senso di frustrazione davanti ai disastri ambientali e dalla constatazione che trattati, leggi, vertici e summit politici sono incapaci di rallentare la distruzione del nostro unico habitat. "I diritti della natura" coniuga la più stretta attualità politica alla filosofia, alla giurisprudenza e alla saggezza popolare, dando vita a un libro di alta leggibilità e capace di ispirare e stimolare le persone al dibattito. "I diritti della natura" è il frutto di cinque anni di conferenze e congressi in tutto il mondo, che lo hanno portato in breve tempo a diventare uno dei temi più attuali e nuovi per il movimento ambientalista mondiale.