Qual è il destino della nostra cultura ora che il mondo in cui è nata non esiste più? Eric Hobsbawm ha dedicato ampio spazio ai mutamenti, profondi e irreversibili, che hanno costellato la storia sociale e culturale del Novecento. Questi saggi, in gran parte inediti e qui per la prima volta raccolti in volume, tracciano la storia tutt'altro che lineare della nostra cultura per metterne in luce le tortuosità, le involuzioni, ed esplorarne le prospettive. Lo fanno spaziando da quel poderoso carico di credenze e valori che è stata la civiltà borghese mitteleuropea al mito americano del cowboy, da Paul Klee a Vivienne Westwood, fino alla straordinaria ondata di produzione creativa degli ultimi anni. Materiali, idee, storie personali e collettive che del secolo breve, ma interminato, echeggiano tutta la complessità, le interferenze, gli attriti.
Gioia, fede, solidarietà, amore, misericordia, dialogo. Sono alcuni dei temi che hanno segnato il primo anno di papa Francesco sul soglio di Pietro. Le sue parole lo hanno già reso uno dei pontefici più amati di sempre: non solo ha risvegliato l'entusiasmo di milioni di fedeli, ma ha saputo suscitare interesse e ammirazione anche fra tanti non credenti. In poco tempo Bergoglio ha donato nuova forza al messaggio millenario della Chiesa, e ha toccato la società così nel profondo da spingere il "Time" a nominarlo "Persona dell'anno" per il 2013. Dall'attenzione agli emarginati alla custodia del creato, dal lavoro come fonte di dignità all'incontro tra culture differenti, dall'importanza della vocazione missionaria al bisogno di una globalizzazione più umana; lo sguardo del successore di Pietro ha abbracciato ogni aspetto delle nostre vite, nella dimensione pubblica come in quella privata. Questo libro raccoglie il cuore dei suoi messaggi: 365 pensieri che disegnano un percorso di riflessione lungo un anno, e ci permettono di confrontarci con una delle grandi personalità del nostro tempo.
La classe dirigente italiana sembra essersi smarrita nei meandri del labirinto politico. Soprattutto, si è smarrita quella lunga tradizione di fiducia, consenso e speranza nell'azione pubblica senza cui è a rischio la stessa vita democratica. Così il Palazzo è oggi sfidato da una Piazza in tumulto e in nome della rete avanzano gli alfieri di un'idea (falsamente) assembleare di democrazia. Marco Follini, che quel labirinto lo ha frequentato a lungo, con un misto di passione e disincanto riflette in questo libro sulle cause dell'attuale disfatta. E giunge a una diagnosi: "la crisi della politica italiana è essenzialmente una crisi di potere". Per capire cosa ci ha condotti a questa impasse, Follini si addentra nel labirinto, ripercorre le vicende del potere nella prima e nella seconda Repubblica, in un bilancio amaro ma ricco di spunti preziosi. Se "il potere si è fatto di fumo e di nebbia e resta solo un po' di polvere nell'aria a ricordare i fuochi d'artificio che ci hanno abbagliato in questi vent'anni", forse non tutto è perduto. Per riguadagnare questo ventennio si dovrebbe "cambiare musica" e trovare una colonna sonora che accompagni in modo più armonioso la ricerca di nuovi equilibri: i violini di Mendelssohn - suggerisce l'autore -, contrapposti agli elicotteri di "Apocalypse Now". "Continuo a credere - scrive Follini - che un paese di grande civiltà debba tornare ad ascoltare il suono dei violini e non farsi troppo inebriare dal rumore degli elicotteri".
Ideale seguito di "Salite in bicicletta", una nuova raccolta di salite su strade e passi di montagna meno note ma altrettanto impegnative e spettacolari. Dalle altitudini da apnea della Ötztaler Gletscherstrasse (2829 m) in Austria al monte Catria, salita prediletta da Marco Pantani e sua consueta palestra di allenamento, passando per il lato "segreto" della leggendaria Alpe d'Huez, "50 nuove salite in bicicletta" presenta una serie di ascese in paesaggi incantevoli, fuori dai percorsi più battuti e già solo per questo allettanti per qualunque ciclista. Daniel Friebe ricostruisce, spesso attraverso la viva voce dei protagonisti come Fabian Cancellara, Gilberto Simoni e Carlos Sastre, aneddoti ed episodi che hanno reso leggendarie nel mondo del ciclismo professionistico queste salite, alternandoli con il racconto delle imprese altrettanto ardue dei primi alpinisti su quelle stesse montagne. Alcune delle salite sono ben note a tutti gli appassionati, altre sono considerate troppo difficili per essere incluse in una gara ufficiale, altre ancora sono tanto defilate che rimangono sconosciute anche a chi abita ai loro piedi. Quel che è certo è che tutte e cinquanta rappresentano per ogni amante della bicicletta una sfida tanto irresistibile quanto memorabile.
Tra il 1914 e il 1991 il mondo è stato scosso da conflitti, rivoluzioni e stravolgimenti sociali senza precedenti: il "secolo breve" delimitato dalla Prima guerra mondiale e dal crollo del regime comunista è stato un periodo di straordinario progresso scientifico e di guerre totali, di crisi economiche e di grandi periodi di rilancio e di benessere, di mutamenti nella società e nella cultura. Un "secolo breve" anche per l'accelerazione sempre più esasperata impressa agli eventi della storia e alle trasformazioni nella vita degli uomini. In questo volume Eric J. Hobsbawm ripercorre i grandi eventi del Novecento attraverso la doppia lente dello storico e dell'"osservatore partecipe", delineando un panorama vivido ed esauriente di un periodo che non ha solo studiato come ricercatore ma anche vissuto come uomo.
Fuggire dall'Accademia dei Vampiri sembrava l'unica strada per una vita "normale". Ma Lissa, principessa di una delle più nobili casate di vampiri, e Rose, sua migliore amica e guardiana, vengono ritrovate e riportate fra le mura del college. Dietro l'apparente ritorno alla normalità si nasconde una lotta senza regole per il controllo del potere, di cui Lissa è l'ignara custode. I pettegolezzi, gli sguardi curiosi, le malignità sono i nemici più facili da sconfiggere. Il pericolo reale si mostra solo quando decide di colpire. Lissa pagherà con la vita, se Rose non sarà capace di proteggerla.
Un racconto su due sorelle molto famose, Vanessa Bell e Virginia Woolf, diventa una storia che parla di amore per l'arte, l'immaginazione e i giardini. Un giorno Virginia si sveglia male, non parla e fa strani versi: non c'è per nessuno, vuole solo stare in camera sua, niente le interessa e nessuno la fa stare meglio. Urla, con quella voce strana che ricorda l'ululato di un lupo. Vanessa allora fa quello che sa fare: prende i pennelli, dipinge una parete di fiori e poi un'altra e poi un'altra ancora, trasformando la stanza della sorella in un giardino bellissimo con tanto di scala e altalena "perché quando si è spinti verso il basso si deve pensare alto". Età di lettura: da 5 anni.
Bellano 1915. In una sera di fine novembre una fedele parrocchiana, la Stampina, si presenta in canonica: ha urgente bisogno di parlare con il prevosto, che in paese risolve anche le questioni di cuore. Suo figlio Geremia, docile ragazzone che in trentadue anni non ha mai dato un problema, sembra aver perso la testa. Ha conosciuto una donna, dice, e se non potrà sposarla si butterà nel lago. L'oggetto del suo desiderio è Giovenca Ficcadenti, di cui niente si sa eccetto che è bellissima - troppo bella per uno come lui - e che insieme alla sorella Zemia sta per inaugurare una merceria. Il che basta, nella piccola comunità, a suscitare un putiferio di chiacchiere e sospetti. Perché la loro ditta può dirsi "premiata"? Da chi? E quali traffici nascondono i viaggi che la Giovenca compie ogni giovedì? Soprattutto, come si può impedire al Geremia di finire vittima di qualche inganno? Indagare sulle sorelle sarà compito del prevosto, per restituire alla Stampina un figlio "normale". Facile dirlo. Non così facile muoversi con discrezione laddove sembrano esserci mille occhi e antenne... Cos'è un paese se non un caleidoscopio di storie, un'orchestra di uomini e donne che raccontando la vita la reinventano senza sosta, arricchendola di nuovi particolari? Con micidiale ironia, Vitali dà voce a questo coro - una sinfonia di furbizie e segreti, invidie e pettegolezzi - che mostra una faccia sempre diversa della verità, e un attimo dopo la nasconde ad arte...
Jaffy Brown ha otto anni quando, per le strade della Londra vittoriana, si imbatte in un gatto dalle proporzioni maestose, concentrato puro di bellezza, agilità, istinto. E l'intervento di Charles Jamrach a salvare Jaffy dalle fauci della tigre. E per premiare il coraggio del ragazzino, Jamrach lo prende a lavorare con sé nel suo negozio di animali esotici. Comincia così, sotto un cielo fuligginoso e gonfio di miasmi, tra il frullare d'ali dei pappagalli e lo stridio senza tregua delle scimmie, l'avventura che porterà Jaffy in mare aperto, a bordo di una baleniera sulla rotta d'Oriente, alla ricerca del leggendario drago di Komodo. Al suo fianco c'è Tim, il suo nuovo, amato, ambiguo amico. La spedizione è un successo, il drago viene catturato. Ma le provviste finiscono, la caccia alla balena non dà risultati, gli uomini hanno fame e cominciano a mormorare che quella bestia in gabbia, vibrante di rabbia e di paura, porta sfortuna. Finché una tempesta investe con violenza la baleniera, la affonda. E un altro viaggio ha inizio: lento, livido, allucinato, su un oceano perfettamente immobile in cui l'animo di ognuno sarà costretto, presto o tardi, a specchiarsi.
Siamo circondati da una foresta di parole, ciascuna delle quali mormora, si agita per attirare la nostra attenzione e spuntarla sulle altre. Quali scegliere allora? Di quali appropriarsi per arrivare al cuore delle nostre emozioni, delle nostre storie? Françoise Héritier torna a interrogarsi sulla materia di cui è fatto il gusto della vita, invitandoci questa volta a riscoprire colori, significati e valori che in segreto associamo alle parole. Perché quando si trovano investite di un sovrappiù di potere, quando le riconfiguriamo a nostro personale uso e consumo, quando si caricano di una parte di mistero, le parole ci trascinano per mano nel vortice sorprendente e imprevedibile della fantasia primordiale: la Libellula diventa allora "una damina altezzosa vestita di organza bianca", lo Scarponcino "un ometto autoritario" e Rossellini "un piatto a base di filetto"... È un gioco che ci conviene prendere molto sul serio: a chi saprà riscoprire il gusto delle parole l'autrice promette un rimedio contro la noia della realtà.