
L'esistenza di Ed Kennedy scorre tranquilla. Fino al giorno in cui diventa un eroe. Ed ha diciannove anni, una passione sfrenata per i libri, un lavoro da tassista piuttosto precario che gli permette di vivacchiare, e nessuna prospettiva per il futuro. Quando non legge, passa il tempo con gli amici giocando a carte davanti a un bicchiere di birra o porta a spasso il Portinaio, il suo cane, che beve troppo caffè e puzza anche quando è pulito. Con le donne non è particolarmente disinvolto, perché l'unica ragazza che gli interessi davvero è Audrey, la ragione per cui è rimasto in quel posto senza vie d'uscita. Capace di colpirlo al cuore con una frase: "Sei il mio migliore amico". Non serve una pallottola per uccidere un uomo, bastano le parole. Tutto sembra così tremendamente immutabile: finché il caso mette un rapinatore sulla sua strada, e Ed diventa l'eroe del giorno. Da quel momento, comincia a ricevere strani messaggi scritti su carte da gioco, ognuno dei quali lo guida verso nuove memorabili imprese. E mentre Ed diventa sempre più popolare, mentre nota una luce diversa negli occhi di Audrey e la gente lo saluta per strada, inizia a domandarsi: da dove arrivano i messaggi, chi è il messaggero?
Basata sul metodo dolce della Scala Nutrizionale, "La dieta Dukan dei 7 giorni" ha aperto nuove frontiere del dimagrimento e ha conquistato il pubblico e la vetta delle classifiche dei libri più venduti. Il segreto di tanto successo è semplice: 7 gradini, 1 gradino per ogni giorno della settimana, ogni giorno si aggiunge una nuova categoria di alimenti. In ogni settimana della dieta puoi concederti tutti gli alimenti. Facile, efficace e senza rinunce. E la perdita definitiva di peso è garantita. Anche chi vuole liberarsi solo di pochi chili, chi ha difficoltà a seguire una dieta rigida nel lungo termine, chi vuole concedersi qualche piccola tentazione, chi ha una vita sociale molto attiva trova in questo metodo la soluzione ideale. A grande richiesta, arrivano ora oltre 100 ricette, pensate appositamente per il pubblico italiano, che arricchiranno di gusto e piacere la tua vita. Semplici, appetitose, variate, soddisfano ogni esigenza e ogni "voglia", compresa quella di dolci.
"Un libro vero non è quello che si legge, ma quello che ci legge", diceva W. H. Auden. E aveva maledettamente ragione. Perché ogni pagina si adatta alla nostra storia, riflette i nostri sentimenti, ci restituisce quello che siamo e che abbiamo vissuto, ci ricorda come un monito le conseguenze dei nostri limiti. Ma se i libri svelano i problemi, per fortuna racchiudono anche le soluzioni. Forti di questa convinzione, testata in anni di esperienza come librai e libroterapeuti, Beatrice Dorigo e Massimo Minuti ci guidano in questa divertente (ma serissima) educazione sentimentale e letteraria. Sfogliando classici e chick lit, letteratura per ragazzi e per signore, bestseller intramontabili e piccole perle da scoprire, ci aiutano a focalizzare gli errori più comuni di ogni rapporto amoroso (di carta e non) e ci suggeriscono come trovare la nostra personale risposta. Spesso i comportamenti sbagliati nascono da una mancanza di autostima (sfogliate Jane Austen...), da paure del nostro passato (e chi meglio di Stephen King può aiutarci a combatterle?), dall'ansia di essere abbandonate (ma dopotutto domani è un altro giorno), da vivere una vita che non ci assomiglia (chiamate zia Mame). Attraverso stimoli alla lettura e una riflessione guidata, questo libro ci porta a scoprire, pagina dopo pagina, giorno dopo giorno, la storia più bella: quella che ancora deve essere scritta. La nostra.
A Milano, nell'afa che opprime la città nei giorni prima di Ferragosto, una turista francese si suicida in una camera d'albergo. Jean, il narratore-protagonista, la conosceva. Si chiamava Ingrid Teyrsen. L'aveva incontrata in un mattino di un'altra estate, vent'anni prima. E molto tempo dopo sarà sempre d'estate - estate che per Jean è una condizione dell'anima, più che una stagione - che il protagonista deciderà all'improvviso di lasciare la moglie e il lavoro e sistemarsi in incognito in un albergo parigino, trascinato dall'impulso irrefrenabile a indagare su Ingrid e sulla sua vita. Nel 1942, durante la guerra, Ingrid e il suo compagno Rigaud si erano rifugiati in Costa Azzurra per sfuggire alle persecuzioni antisemite, fingendosi una coppia in viaggio di nozze. Nell'atmosfera rarefatta ed elegante di Juan-Les-Pins, mescolandosi ai villeggianti, i due dissimulavano la loro angoscia segreta. Nel corso di un itinerario che lo porta a vagare per Parigi, dalle periferie nebbiose e solitarie alle colorate stradine del quartiere latino, Jean ricompone i frammenti di quelle vite spezzate, abbandonandosi a un malinconico tuffo nel passato e nella nostalgia. Una narrazione, delicata e struggente, immersa in uno stato d'animo in cui si fondono il vuoto e il rimorso, l'inesorabile scorrere del tempo e il perentorio richiamo della realtà.
Figlio di attori di teatro di origini aristocratiche, giornalista fazioso apprezzato durante il Ventennio, fascista convinto e mai pentito, repubblichino e poi capo di Gabinetto del ministro della Cultura popolare nella Repubblica Sociale Italiana, Giorgio Almirante fu per vent'anni segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano, e per quaranta parlamentare. Un bilancio preciso ed equilibrato della sua lunghissima esperienza politica non è mai stato fatto davvero, eppure la sua biografia, che attraversa i momenti più significativi della nostra storia recente, merita di essere esplorata e liberata dai pregiudizi di segno opposto che hanno pesato nelle considerazioni di chi ha scritto di lui. Nell'anno in cui ricorre il centesimo anniversario della nascita, Aldo Grandi ha voluto dedicare ad Almirante un lavoro completo e meticoloso, che ne ricostruisce passo a passo la vita, le scelte e le idee, soffermandosi sui punti più controversi, quali il contributo dato alla campagna razzista del 1938 o l'oscillazione fra la "politica del doppiopetto" e il sostegno offerto agli estremisti responsabili delle stragi nere. Un libro che restituisce alla storia e alla cronaca una figura sfaccettata, studiata - attraverso una documentazione ingente - in tutta la sua complessità.
"Nelle fiabe sono incastonate le idee più infinitamente sagge che nel corso dei secoli si sono rifiutate di farsi potare, logorare o annientare. Le idee più imperiture e sagge sono raccolte in quelle reti intessute d'argento che chiamiamo storie. Dai tempi in cui si radunavano intorno al primo fuoco, gli esseri umani sono stati attratti da storie mistiche. Perché? Perché tutte quelle storie additano un unico fatto capitale, e cioè che se l'anima nel suo cammino può incespicare o perdersi, alla fine ritroverà il suo fulcro ardente, la sua divinità, la sua forza, la sua via, il suo stretto ma divino sentiero di liberazione." Nessuno meglio di Clarissa Pinkola Estés può dire l'essenza di questo libro, antologia "affettuosa" di saggi, nella quale l'autrice rivela le verità nascoste dietro immagini note a tutti, fin dall'infanzia: quelle delle fiabe. Dopo aver reso famoso il mito della Donna Selvaggia grazie al grande successo di Donne che corrono coi lupi, ora racconta e spiega i personaggi inventati dall'uomo fin dall'antichità. Dagli dèi greci ai personaggi delle favole moderne, dagli animali favolosi agli immortali innamorati, l'autrice ci accompagna in una vera e propria storia dell'immaginazione, svelando quali aspetti della nostra psiche si celino dietro quei soggetti leggendari. Perché i miti nascono nella notte dei tempi e raccontano i desideri più profondi di uomini e donne. Quelli dell'anima.
La letteratura sulla Grande guerra è così ampia che tutto sembra sia già stato scritto. Invece Giovanni Fasanella e Antonella Grippo, superando le secche delle ricostruzioni ufficiali e delle celebrazioni per il centenario, hanno scoperto nuovi, interessanti elementi avventurandosi su un fronte poco esplorato se non, addirittura, segreto: quello dell'intelligence civile, militare e diplomatica, che ha combattuto una "guerra nella guerra", inserendosi nel gioco geopolitico delle nazioni più potenti. Per la prima volta, in uno scontro militare è indispensabile conoscere il nemico e indirizzare l'opinione pubblica. Ecco perché, anche in Italia, nella delicata fase della neutralità, si sviluppano lo spionaggio e il controspionaggio, con la loro rete di agenti segreti, agenti d'influenza e infiltrati. Gli autori ricostruiscono alcune delle storie più interessanti della nostra intelligence, quelle degli irredentisti che lavorano clandestinamente per strappare il Trentino agli austriaci, degli ambasciatori di ingegno capaci di spostare gli equilibri politici, dei "corvi" del Vaticano che congiurano a favore degli imperi centrali. La loro inchiesta, basata su informative riservate, diari privati e memorie dei personaggi più o meno noti che si muovono sul palcoscenico, conduce il lettore nelle trincee e nei palazzi del potere, nei tribunali e negli uffici dove si studiano i cifrari. Una cronaca che fa riemergere gli episodi più oscuri e le pagine censurate della nostra Storia...
"Un uomo che è stanco di Londra è stanco della vita", scrisse Samuel Johnson, autore del primo, grande dizionario inglese, e la sua osservazione è proverbiale ancora oggi. Perché di vita, come di cultura, arte, scienza, memoria e nuove tendenze, Londra è ricchissima. Lo si scopre in questo libro, dove la città appare come un immenso palcoscenico sul quale si intrecciano storie antiche e nuove che nascono dalle strade e dalle pietre, dai luoghi più gloriosi, paurosi e incantevoli della metropoli. Vagabondando per le viuzze di Soho, passeggiando da Kensington Palace a Westminster, o dalla City ai Docks, in percorsi che attraversano anche i secoli, si incontrano i personaggi più sorprendenti, curiosi e intriganti, immersi nelle loro avventure: un Charles Dickens dodicenne lavora nella fabbrica di lucido da scarpe vicino allo Strand; Samuel Pepys, il celebre diarista di Carlo II, osserva la City divorata dal fuoco del Grande Incendio; Virginia Woolf fruga tra i libri usati esposti sulle bancarelle di Charing Cross Road; Lady Di si aggira infelice nelle stanze di Kensington Palace e Winston Churchill, dal rifugio antiaereo, ascolta le bombe tedesche cadere sull'East End. Scorrere queste vivacissime pagine - nelle quali l'autore ha riversato tutto l'amore per la città che considera la sua seconda patria - equivale a fare un tour esclusivo, un'escursione sulle tracce dei luoghi, degli eventi e delle personalità che hanno reso Londra una capitale leggendaria.
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Luke vive a Devon, una cittadina ai confini con le grandi distese di ghiaccio del Canada settentrionale. Si è trasferito lì da un anno insieme alla famiglia. Ha lasciato Vancouver, l'oceano, gli amici, per quel posto dove non ci sono prati ma tundra, dove il mare scricchiola e i compagni di scuola si ostinano a trattarlo come un intruso. Per convincerlo, suo padre, esploratore prima ancora che pilota, gli aveva promesso straordinarie avventure, lì nell'Artico. Peccato che proprio l'Artico lo abbia tradito, inghiottendolo insieme al suo aereo durante una tempesta. Ora per Luke quello è un luogo ostile, e si sente solo in una famiglia che fa del suo meglio per ricominciare a vivere: la madre è sempre troppo impegnata nel suo lavoro di ricerca e la sorella è alle prese con l'adolescenza. Ma una mattina accade qualcosa di straordinario. Nel garage di casa, Luke trova Nanuk, un cucciolo di orso polare la cui madre è appena stata catturata dai ranger per essere riportata a nord, verso Cape Resolute. Qualcosa gli dice che questa è la sua occasione: quell'orsetto deve essere ricondotto da sua madre e sarà lui a farlo. Così prepara lo zaino, monta sulla motoslitta e parte, munito di barrette di cioccolata di cui Nanuk è ghiotto. Li attende un'avventura straordinaria in mezzo ai ghiacci, tra orsi feroci, balenieri inuit, tempeste e iceberg alla deriva. Mille insidie metteranno alla prova il coraggio di Luke. E salderanno tra il ragazzo e Nanuk un legame che andrà oltre l'amicizia.