Anni Ottanta, Polonia. Una Polonia cupa e pesante che cerca di scrollarsi di dosso la tutela moscovita. In quest'agonia dell'Europa dell'Est, in questo clima fervido e inquieto, nasce l'amore fra un ingegnere italiano e la moglie di un diplomatico, una nobildonna tedesca che ha vissuto nella sua infanzia le atrocità dell'Armata rossa e la perdita di una patria, la Prussia orientale, che sarà cancellata dalla carta geografica della Germania. Un amore che si snoda, intenso e sofferto, fra una Varsavia militarizzata e una Praga magica, fra le colline toscane e una Roma autunnale. Se lei è pronta a ricominciare una nuova vita, lui è indeciso, esita, promette, sempre lacerato fra l'amore per i figli e quello per la compagna. Dopo una relazione di quattro anni lei capirà che questo affetto non ha futuro. E troncherà, con dolore, un rapporto tormentato. Passano trent'anni dal primo incontro, ormai lui e lei sono diventati vedovi e vecchi ma il destino che stranamente li aveva separati, ora stranamente li ricongiunge. In una lunga e inaspettata telefonata notturna rivive la malinconia del loro passato. Ma rinasce una nuova speranza: anche nel tramonto della vita si può ricominciare ad amare. Un amore più luminoso, meno passionale ma più profondo che può dare senso all'ultimo tratto di strada.
In questo nuovo libro, don Marcello Stanzione accosta due realtà apparentemente opposte. Quella della donna, un tema di grande attualità oggi anche nella Chiesa, grazie ai richiami di papa Francesco a una maggiore responsabilizzazione della componente femminile nel Corpo ecclesiale, e quella del Purgatorio, che appare essere un tema in disuso. Mentre l'ideale classico, e in fondo la sua indole propria, che scavalca anche le culture particolari, vede la donna come custode e promotrice dell'amore, della bontà, della pazienza, della misericordia: in una parola, della maternità; il Purgatorio appare all'opposto il "luogo" della giustizia poco misericordiosa: di una giustizia che non ammette in Paradiso se prima non si sia "ripagato fino all'ultimo spicciolo", come dice Gesù. Insomma, niente sembrerebbe più inconciliabile del binomio "Purgatorio e donne". Eppure don Marcello Stanzione sviluppa esattamente questo rapporto, o meglio lo illustra. Dopo aver richiamato i principali insegnamenti ecclesiali sul dogma del Purgatorio, ci offre una panoramica di sessanta donne che hanno avuto esperienze e visioni del Purgatorio, lasciandocene una toccante memoria.
Quando divenne papa, nel 1978, il mondo cattolico in Occidente viveva ancora nella crisi successiva al Sessantotto, segnata da una profonda mancanza di autostima e da un complesso d'inferiorità imbarazzante nei confronti della cultura dominante, trasgressiva e avversa alla religione. Il nuovo pontefice, tuttavia, riuscì subito a conquistare la simpatia di molti e soprattutto contribuì a restituire, in particolare ai giovani, la fierezza di professarsi cattolici. Il mondo era allora ancora nell'epoca della Guerra fredda, che vedeva la contrapposizione fra i due blocchi rappresentati dal mondo comunista e da quello occidentale. La Chiesa del silenzio, privata della libertà nei Paesi comunisti, adesso aveva chi parlava per lei e Giovanni Paolo II contribuì in modo importante alla caduta del Muro di Berlino, nel 1989, che di fatto segnò l'inizio della fine del socialismo reale. Nella seconda parte del pontificato, dal 1989 al 2005, avrebbe concentrato l'azione della Chiesa nella nuova evangelizzazione, per restituire la speranza sia ai popoli "sazi e disperati" dell'Occidente, sia a quelli che uscivano dalla tragedia dell'esperienza del totalitarismo. Il libro di Marco Invernizzi non è una nuova biografia ma vuole introdurre il lettore nel Magistero del papa, un insegnamento ampio e articolato, che aiuta il cattolico a comprendere e giudicare i diversi e complessi aspetti del mondo contemporaneo.
A 100 anni dalla morte e a 60 dalla canonizzazione, Oscar Sanguinetti opera una rilettura del pontificato di papa Sarto ricostruendone un profilo che non scade né nell'oleografia del tradizionalismo "imbalsamatore" né nell'aspra critica di marca ideologica che connota la storiografia progressista. Pio X non è stato un cieco reazionario, ma un papa dalle ampie vedute riformatrici, desideroso di far recuperare alla Chiesa un ruolo più incisivo nel mondo. Il motto "instaurare omnia in Christo" significava per lui ricondurre al suo centro, Cristo, la vita della Chiesa, nonché ricollocare il Vangelo al centro della società, "lavorando" primariamente sulle strutture ecclesiali, sulla qualità del clero e sulla pietà popolare, senza però dimenticare il movimento cattolico e il problema dell'impegno dei cristiani in politica. Alla lotta contro il modernismo, teologico e sociale, tutta una storiografia pregiudizialmente avversa vorrà ridurre gli undici anni del pontificato di papa Sarto, dimenticando le incisive e durature riforme da lui intraprese, codice di diritto canonico, ordinamento della Curia, catechismi, liturgia, musica sacra, riorganizzazione del laicato impegnato, mentre studi recenti più equilibrati ne rivalutano il volto innovatore e ricollocano il suo antimodernismo nella corretta luce di corollario del suo riformismo. Prefazione di Roberto Spataro.
Massimo Introvigne ha promosso prima a Torino, poi in tutta Italia i comitati "Sì alla famiglia", che riuniscono associazioni contrarie al "matrimonio" omosessuale e all'ideologia di genere. Si tratta in gran parte, anche se non mancano altre presenze, di cattolici, che vogliono essere fedeli al Magistero della Chiesa, di cui la seconda parte di questo volume elenca i testi fondamentali. Da una parte, la Chiesa insegna ad accogliere le persone omosessuali con " rispetto, compassione, delicatezza", senza mai giudicare le persone in quanto tali, come insegna Papa Francesco. Dall'altra, il Catechismo della Chiesa Cattolica - che il Papa richiama costantemente come fonte autorevole del Magistero - insegna che i comportamenti omosessuali sono "intrinsecamente disordinati" e non possono fondare istituti giuridici più o meno simili alla famiglia. Chi siamo noi per giudicare gli omosessuali? Ma chi siamo noi per non giudicare i comportamenti e le leggi, venendo meno al nostro dovere di cristiani e di cittadini? Questo libro, serenamente e pacatamente, offre gli elementi per un giudizio.
Damasco, Siria, 5 febbraio 1840. Nel Convento dei Padri Cappuccini c'è fermento: si odono voci, rumori di passi che si muovono nella notte... 6 febbraio 1840: una piccola folla, che diviene via via sempre più grande, si accalca davanti alla Chiesa. Tutti vogliono sapere. Da qualche parte, lì, tra i vicoli stretti e rumorosi, si fa largo una voce appena sussurrata che si trasforma in un urlo terribile: "Lo hanno preso loro. Loro hanno ucciso Padre Tommaso!". Quando, qualche giorno dopo, vengono ritrovati i resti di un corpo tagliato e fatto a pezzi, pare non ci siano più dubbi: si tratta del cadavere di un frate, Padre Tommaso, cappuccino di origini sarde in missione a Damasco, uomo mite e infaticabile, molto conosciuto e amato. La notizia della sua morte fa presto il giro del mondo, si scatena il "caso Damasco": i giornali ne parlano, i governi di tutto il mondo ne discutono. Molti lo temono: si apre un processo dai risvolti inquietanti.
"Se è stato opportunamente affermato che uno dei più significativi trionfi di Satana nei nostri tempi post-moderni è che l'uomo, anche il cattolico praticante, ha accolto con sempre minor credito l'esistenza degli spiriti cattivi o demoni, non deve essere allora pure affermato con uguale vigore che l'uomo moderno ha anche trascurato sempre più di mettere in pratica il suo credo cristiano negli angeli, gli spiriti puri e santi rimasti fedeli a Dio? A un angelo, c'insegna la fede cattolica, è stato raccomandato di curare il nostro stesso benessere fisico e spirituale e di 'illuminare e difendere, guidare e governare'. Come ci è stato insegnato fin dalla più tenera infanzia con la preghiera al nostro buon angelo custode. Scopo di questo libro di don Marcello Stanzione è quindi quello di spiegare l'esistenza, la caratura e l'eccellenza di questo patrocinio micheliano sulla Chiesa cattolica, descrivendo la sua universalità. [...] Siamo grati a don Marcello Stanzione non solo per questo libro sul patronato di San Michele sulla Chiesa universale, ma anche perché in oltre vent'anni di apostolato ha spezzato in Italia una sorta di monopolio culturale del New Age sull'angelologia e grazie a lui in tutte le librerie si trovano ora libri cristiani sugli spiriti celesti". (Dalla Presentazione di Carmine Alvino).
Preti pedofili: da più parti si continua ad attaccare la Chiesa, che avrebbe fatto troppo poco per porre rimedio alle tragedie causate dall'immoralità di un numero piccolo ma non inesistente di sacerdoti. Dall'Irlanda agli Stati Uniti, passando per l'Italia, autentiche lobby si sono organizzate per amplificare con statistiche inventate il fenomeno, per lucrare attaccando le diocesi con cause miliardarie, per promuovere speculazioni intese a screditare i Pontefici, i sacerdoti e più in generale la Chiesa e il suo Magistero morale. Massimo Introvigne, sociologo che da anni studia il fenomeno dei preti pedofili, invita a non minimizzare un dramma che purtroppo, tragicamente, esiste, ma a non rinunciare neppure a denunciare le falsità, le esagerazioni e le manipolazioni delle lobby, svelando nomi e cognomi di chi distorce la realtà al servizio di un'agenda anti-cattolica. Soprattutto, denuncia la congiura del silenzio su un dato di fatto che appare sempre più macroscopico, ma che i grandi media continuano colpevolmente a ignorare: le misure di prevenzione della Chiesa volute da Benedetto XVI e da Papa Francesco funzionano, e i casi di preti pedofili diminuiscono sensibilmente fino quasi a sparire in Paesi un tempo molto colpiti da questa piaga vergognosa. Ben lungi dall'essere, come la si dipinge troppo spesso, un'istituzione che fa poco per combattere la pedofilia nel suo interno, negli ultimi anni la Chiesa offre un modello efficiente ed efficace che altri potrebbero seguire.
Questo libro è la trascrizione di un ciclo di quella Catechesi giovanile che Padre Livio da molti anni tiene nella sede di Radio Maria a Erba. L'argomento di questo ciclo è la tentazione: un argomento verrebbe da dire inattuale, se consideriamo il silenzio in cui è relegato dalla pastorale ordinaria e in particolare dalla formazione giovanile. Ben consapevole di quanto sia grave e pericoloso questo oblio, Padre Livio sceglie il tema della tentazione e lo illustra compiutamente negli aspetti dottrinali e in quelli concreti. Sul piano teologico, mette in evidenza la centralità di questa tematica nella vicenda dell'uomo singolo e nella storia della salvezza; sul piano della vita personale, fa riferimento all'esperienza universale della tentazione, del peccato, dell'infelicità che ne deriva e del pericolo mortale che esso rappresenta per il nostro destino eterno. Ma nella fede tutto si tiene, e questi temi si ampliano a una visione totale e rasserenante della nostra condizione: perché non si può parlare del mistero angoscioso del male, di satana e dell'impero delle tenebre, senza parlare dell'amore misericordioso di Dio, del destino di felicità eterna che Egli non smette di offrirci.
Lo affermano in molti: c'è un "effetto Francesco". Molte persone da anni lontane dalle chiese ci tornano e si confessano. Perché succede? Qual è il segreto di Papa Francesco? Molti pensano che si tratti soltanto di gesti, di linguaggi, di modi di presentarsi. Massimo Introvigne invita ad andare al di là dei gesti per cogliere i contenuti e la sostanza dell'insegnamento di Francesco. Emerge un Magistero ricchissimo, che culmina nell'enciclica Lumen fidei e nei discorsi del viaggio in Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù. Papa Francesco, continuando il Magistero del predecessore, ripresenta tutti i grandi temi della vita cristiana. Lo fa nel contesto di un messaggio che critica anzitutto ogni atteggiamento "autoreferenziale" e invita i cattolici a "uscire" e portare il Vangelo alle "periferie esistenziali" del nostro tempo. Qui donne e uomini disperati chiedono aiuti materiali ma sempre, pure quando sono ricchi di beni, attendono missionari che soccorrano la loro "povertà spirituale" e rispondano a domande che oggi la "dittatura del relativismo" impedisce di formulare apertamente.