La Scienza si è illusa di aver già compreso la natura della realtà: le questioni fondamentali hanno già trovato risposta, lasciando solo i dettagli da definire. Rupert Sheldrake, uno degli scienziati più innovativi ed esponente di quello che viene definito un approccio «organicista», pensa invece che le scienze stiano attraversando una impasse determinata proprio da ipotesi date regolarmente per sottintese, mai messe in dubbio, accettate come un articolo di fede. Egli sostiene che la «visione scientifica», ancorandosi ai suoi assunti trasformati in dogmi, sia diventata un sistema di credenze: tutta la realtà è o materiale o fisica, il mondo è una macchina, e la materia è priva di coscienza, il libero arbitrio è illusorio, le leggi di natura sono costanti e la natura è senza finalità, la coscienza non è altro che l'attività fisica del cervello e Dio vive solo come un'idea nella mente umana, la medicina meccanicistica è l'unica che funziona veramente, e così via. Sheldrake individua dieci «dogmi» del materialismo, trasforma ciascuno di essi in una domanda e a ciascuno dedica uno dei capitoli del libro, in cui sottopone a esame la sua credibilità, i problemi e le anomalie che possono metterlo in crisi, le ricadute nella pratica della vita e della ricerca dell'atteggiamento fideistico che lo supporta. Aprendo nuovi possibili percorsi di indagine, svincolandosi da tali dogmi, la scienza sarebbe migliore: più libera, più interessante, più divertente.
La predisposizione innata a percepire gli stimoli in modo più differenziato e intenso rispetto alla media è spesso un vantaggio, ma di frequente è vissuto con disagio. Anche perché non sempre questo dono viene apprezzato dagli altri e, nonostante l'ipersensibile tenda a rinunciare a se stesso adeguandosi alle esigenze degli altri, non mancano i rimproveri: "Devi sempre essere così emotivo?" Molti, così, soffrono per questo loro aspetto caratteriale: sono più vulnerabili, più soggetti allo stress e spesso insicuri. L'autore affronta qui questo problema, ancora ampiamente ignorato e poco trattato, aiutando gli ipersensibili a capire il motivo del loro "sentirsi diversi". Invita e guida i lettori verso l'adozione di un nuovo atteggiamento che permetta loro di contenere gli effetti più negativi dell'ipersensibilità, insegna a smettere di acconsentire a richieste eccessive o di risentire dei troppi stimoli esterni, imparando a porre confini più netti tra sé e il mondo. Permette di valorizzare la capacità di empatia, senza esserne sopraffatti. Gli spunti di riflessione, i numerosi suggerimenti sono utili a chi vuole imparare a gestire da solo e in modo costruttivo la propria sensibilità, sia nella vita privata sia professionale, e a proteggersi in modo più efficace a livello mentale ed energetico, così che l'ipersensibilità possa tornare a essere quello che realmente è: un'incomparabile risorsa interiore.
Scritto con la totale collaborazione del Dalai Lama, questa affascinante e aggiornata biografia coglie nello stesso tempo il personaggio pubblico e il perdurante mistero che si cela dietro uno dei più importanti capi spirituali del mondo. Nel 1997 il giornalista indiano Mayank Chhaya fu autorizzato dal Dalai Lama a scrivere della sua vita e dei suoi tempi. Pur non essendo egli stesso un buddista, Chhaya ha condotto oltre una dozzina di interviste individuali con il Dalai Lama a McLeod Ganj, nel nord Himalayano dell'India, sede del governo tibetano in esilio. In questo libro, Chhaya presenta un ritratto profondo e penetrante di una figura di grande interesse per milioni di persone in tutto il mondo. L'autore scrive del Tibet e della tradizione buddista da cui il Dalai Lama è emerso, aiutando i lettori a comprendere il contesto in cui si sono formate le sue credenze, la sua politica, i suoi ideali. Ne dipinge la vita in esilio e i vari ruoli che il Dalai Lama ha dovuto assumere per i suoi seguaci. Getta luce sul complicato conflitto tra Cina e Tibet e offre una visione penetrante dello scontento crescente e dilagante tra i giovani tibetani, frustrati dall'approccio non-violento all'occupazione cinese, che il Dalai Lama continua a sostenere.
L'educazione del bambino ai cibi sani parte necessariamente dalla famiglia in cui è nato: a questo scopo il libro passa in rassegna i temi e le problematiche più importanti o frequenti che determinano un rapporto sano ed equilibrato dei bimbi con il cibo, sia da un punto di vista affettivo sia nutrizionale. In primo luogo, l'autrice presenta un modo nuovo e naturale di condurre lo svezzamento da un'alimentazione al 100% lattea a quella del resto della famiglia. L'assunto di base è che il bambino sa decidere cosa e quanto mangiare, purché gli si propongano cibi sani e soprattutto si dia il buon esempio. Il libro si divide in due parti di natura teorica: la prima affronta le implicazioni delle nostre scelte alimentari per noi e i nostri figli e analizza il significato, anche affettivo, del cibo per i bimbi piccoli; la seconda parte entra nel vivo dei problemi concreti legati all'educazione alimentare dei più piccoli a partire dai 6 mesi in su: dall'introduzione dei cibi complementari alla scelta dei tipi di alimenti, dal rifiuto del cibo o di un cibo particolare a semplici regole per rendere più naturale l'alimentazione della famiglia. La terza parte invece costituisce un vero e proprio ricettario con tante ricette golose e nutrienti, tutte collaudate, a partire dalle pappe fino a piatti invitanti e buoni per tutta la famiglia. Il tutto pensato e proposto con la consapevolezza dei problemi di tempo e organizzativi della donna di oggi, non più solo "regina del focolare".
Il ruolo del padre si è allontanato drasticamente nel corso di una sola generazione dal modello mutuato dalla tradizione, talvolta rischiando di scivolare verso la figura un po' grottesca e un po' paradossale del "mammo". In realtà, questi "nuovi padri", privi di modelli passati cui ancorarsi, avvertono sempre più netto il bisogno di disegnarsi una nuova identità, che non sia una semplice deriva al maschile delle pratiche di comune appannaggio femminile. Questo libro, adottando l'espediente narrativo della restituzione del vissuto, anche emotivo, del diventare padri, informa sulle dinamiche individuali e di coppia determinate dalla genitorialità, fa riflettere su ciò che questa straordinaria esperienza comporta, suggerisce dei modi di interazione per trame il meglio, esplorando l'arco di tempo che va dal concepimento al primo anno di vita del figlio. Il racconto in prima persona, dal tono leggero e funzionale a favorire la dinamica del rispecchiamento da parte del lettore, si alterna a schede informative o d'approfondimento su temi specifici, che danno sostanza, supporto scientifico e conoscitivo a ciò che viene, in forma leggera e coinvolgente, veicolato altrimenti dalla narrazione. Dedicato alle future madri, che vorrebbero avere le idee più chiare di cosa passa per la testa dei futuri padri, e ai futuri padri che desiderano una "chiave di lettura" al maschile delle loro compagne, del nuovo venuto e di sé stessi.
L'educazione dei figli è sotto molti punti di vista un esperimento lungo una vita, che nessuno svolge senza commettere prima o poi qualche stupidaggine. Quello che ci richiede la vita non è comportarsi sempre in modo giusto o perfetto, ma riuscire a ricavare un senso da tutto il caos. E cos'altro ci offre una migliore possibilità di farlo, se non la vita quotidiana, così spesso caotica, con i figli? Di norma i manuali di pedagogia sono indirizzati alla soluzione di problemi, tuttavia, essi tralasciano spesso un punto importante: il problema non è (solo) legato al bambino. Siamo infatti noi genitori a essere responsabili dei nostri figli, e non il contrario. È quindi necessario che i genitori si confrontino prima di tutto con le proprie idee, emozioni, opinioni e convinzioni. Calma, attenzione e rispetto per ogni essere vivente nella sua unicità: è questo l'insegnamento fondamentale che il Dalai Lama offre ai genitori per affrontare serenamente la costruzione del rapporto con i figli e per fare di loro degli adulti integri, autonomi ed equilibrati. Applicando la filosofia dell'Estremo Oriente al tema dell'educazione, si riconosce la necessità di accettare i figli per quello che sono: individui unici. I due "esperti di famiglia" Anne-Barbel Köhle e Stefan Rieß spiegano ai genitori come guidare i piccoli in un futuro privo di paure, garantendo loro fiducia e sicurezza in se stessi. Il libro offre consigli pratici per affrontare con serenità situazioni più o meno critiche della vita quotidiana.