Un manuale, pensato per gli studenti dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria, con spunti di approfondimento, casi reali e argomenti presentati in modo stimolante e motivante. Il testo si focalizza sull'approfondimento dei diversi modelli e approcci relativi alla didattica, problematizzando le idee di insegnamento e apprendimento che sono a essi legati. Questa edizione presenta inoltre due capitoli sui metodi e sull'analisi della conversazione.
Mai come durante la pandemia globale di Covid-19 abbiamo sperimentato il potere originario e ineliminabile del limite. Per evitare che le società umane si scontrino con la catastrofe, tracciata dagli studi sui cambiamenti climatici e sulla perdita della biodiversità, ma anche dalle disuguaglianze sociali che non cessano di aumentare, il limite deve tornare a essere "sovrano": è infatti solo a tale condizione che sarà possibile garantire società ancora umane e un mondo ancora vivibile. Ma dinanzi a un Mercato ormai totale, il diritto può ancora esercitare queste sue funzioni? E a quali condizioni esso può correggere l'ideologia no limits della globalizzazione? E riaffermare le esigenze di giustizia sociale e ambientale che quest'ultima ha messo ai margini del proprio progetto? Il presente volume vuole fornire, con Alain Supiot, qualche elemento per rispondere a questi interrogativi. Postfazione di Ota De Leonardis.
Quali vie nuove oggi la teologia è chiamata a intraprendere, per non chiudersi in una compiaciuta speculazione autoreferenziale? Si tratta del tema che ha messo a fuoco l'XI Forum Internazionale della Pontificia Accademia di Teologia, tenutosi il 27 e 28 gennaio 2022 presso la Pontificia Università Lateranense, dal titolo: Nuovi itinerari in teologia, di cui il presente fascicolo costituisce la pubblicazione degli Atti.
Roma capitale era una condizione necessaria del giovane Regno d'Italia o segnò da quel momento in poi i caratteri del percorso unitario italiano? L'evento di Porta Pia fu un momento di coesione nazionale o un elemento divisivo che pesò a lungo nella nostra storia nazionale? A tutte queste domande, e a molte altre, sei autori, di generazione diversa e di sensibilità storiografiche differenti, hanno cercato di rispondere in questo volume, che riflette sul 150° anniversario della presa di Roma. Analizzando le varie componenti del sistema politico, gli autori hanno cercato di evidenziare il percorso che condusse a Roma e i suoi riflessi nel prosieguo della storia d'Italia, in un contesto internazionale sempre più complesso e articolato. Si è cercato così di illustrare gli avvenimenti, compresi quelli militari, nella loro interezza, unica via per restituire la complessità degli avvenimenti storici e per facilitarne la comprensione.
I testi raccolti in questo libro propongono le riflessioni dell'edizione 2019 di due giornate di studio che alcune realtà ecclesiali propongono ogni anno per condividere un cammino di ricerca e di approfondimento su questioni di attualità nella Chiesa. Si tratta della Pia Società San Gaetano, congregazione religiosa di preti e diaconi; della Famiglia di don Ottorino, che si ispira al carisma del venerabile don Ottorino Zanon (1915-1972); delle Suore Orsoline di Breganze, che hanno ispirato l'associazione «Presenza Donna»; delle teologhe italiane; della Comunità del diaconato in Italia (con l'appoggio del Coordinamento dei diaconi del Triveneto); della Diocesi di Vicenza.
Un agile sussidio illustrato per accompagnare la preghiera dei ragazzi durante l'Oratorio estivo, che fa parte del progetto Batticuore - 2022. Trenta tappe scandite da altrettante parole chiave, che sono un invito a guardarsi dentro, parlare di emozioni e imparare a riconoscerle. Perché diventino occasione di confronto e riflessione, aiutati dai passi del Vangelo.
Tra la Conferenza di Helsinki nel 1975 e il crollo dell'Urss nel 1991, due attori transnazionali dotati di missioni universaliste, quali il comunismo e la Chiesa cattolica, si sono confrontati con la questione dei diritti umani. L'avvento di Gorba?ëv segna un passaggio fondamentale, liberando il tema dalle logiche della guerra fredda. Il suo rapporto con Sacharov appare emblematico, così come è significativo il suo dialogo con Giovanni Paolo II. Il volume mostra come i diritti umani non abbiano semplicemente sostituito le ideologie universaliste ma siano stati un terreno di conflitto e contaminazione per tutte le culture politiche e religiose in Europa, nel mondo comunista e cattolico, ma anche nella socialdemocrazia e nel cristianesimo riformato.
La "fascia trasformata ragusana", da cui muove uno dei più significativi flussi di produzioni ortofrutticole italiane, rappresenta un caso tipico, anzi "estremo", della complessità delle trasformazioni indotte dalla ristrutturazione del mercato globale del cibo che hanno consolidato nelle aree ad agricoltura specializzata del Sud Europa il nesso strutturale fra innovazione produttiva e sfruttamento allargato di manodopera straniera flessibile e a basso costo. Allo stesso tempo, la serricoltura iblea presenta delle peculiarità che sfidano modelli interpretativi consolidati. Innanzitutto, l'utilizzo di lavoratori migranti è avvenuto con modalità lontane da quelle tipiche del modello mediterraneo della stagionalità e mobilità. Inoltre, la complessa articolazione dei meccanismi della penalizzazione etnica difficilmente può essere letta nella prospettiva statica della segmentazione del mercato del lavoro, così come i rapporti competitivi fra migranti di diversa nazionalità e i loro stili di vita sfuggono all'univoca scansione della successione ecologica e della stratificazione civica. Infine, la vasta presenza nel bracciantato ibleo di donne rumene, confinate ai livelli più bassi della gerarchia occupazionale e spesso oggetto di discriminazioni e molestie di genere, smentisce il nesso tra emancipazione e benessere, dato per scontato dalla cultura occidentale. La ricerca ha altresì evidenziato la fecondità dell'assunzione di una prospettiva di analisi transnazionale per le peculiarità stesse dei flussi migratori coinvolti. La vicinanza geografica dei tunisini e la libertà di circolazione dei rumeni, la vasta presenza di famiglie a distanza, interagendo con l'uso diffuso degli strumenti della comunicazione digitale e con le strategie di regolazione dei flussi migratori dei paesi di esodo e di destinazione, danno luogo a spostamenti reiterati e a un intenso scambio di risorse e comunicazioni a distanza che definiscono un modello di appartenenza plurale, dai confini mobili.
Lo school counseling è una pratica particolarmente promettente, nella sua capacità di affrontare problematiche cruciali dell'educazione e della società. In Italia la professione del counselor è in forte via di sviluppo, mentre negli Stati Uniti ha una lunga e consolidata tradizione. I nove contributi che compongono il volume esplorano le diverse potenzialità e le sfaccettature di una pratica che necessita nel nostro Paese di un preciso statuto e di adeguati percorsi di formazione. Esaminare lo sviluppo e l'attuale situazione dei counselor negli Stati Uniti può offrire indicazioni utili sulle azioni da intraprendere in Italia. Un testo tra la ricerca e la formazione, indirizzato a tutte le figure professionali che ruotano attorno al mondo della scuola e a chi desidera approfondire una tematica sempre più attuale. «Avere cura della mente significa aver cura dei pensieri e delle emozioni che condensano la nostra essenza. Se si accetta questa assunzione ontologica, la questione pedagogica da indagare consiste nel capire in quali direzioni dovrebbe muoversi l'agire educativo e con esso l'azione di counseling».
Cinquanta infallibili ricette per squisite polpette. Piatti che escono, ancora fumanti, dalla cucina di Ciccilla, prima polpetteria sociale di Milano: polpette a base di carne, pesce, formaggio e verdura; fritte, al forno o al sugo; cotte o crude, salate o dolci, italiane o esotiche. Un libro con un tocco speciale: quello dello chef stellato Bruno Barbieri, che lo ha impreziosito con due ricette inedite. E poi tante altre ricette da libri e film celebri; i piatti etnici, come meatballs, kibbeh, cevapcici e le loro mille sorelle, in Italia e nel mondo. Tutti i consigli per recuperare e trasformare gli avanzi in ottime eco-polpette.
Il volume affronta il tema della progettazione didattica inclusiva, evidenziando la trasformazione culturale di una scuola sempre più accogliente nei confronti di alunni con differenti bisogni, in specie con disabilità, sia per quanto riguarda le competenze metodologiche degli insegnanti, sia per quanto attiene la loro capacità di intessere relazioni educative. I modelli didattici attuali contemperano prospettive con tensioni differenti: l'esigenza di tenere conto dei bisogni di formazione di alunni con particolari fragilità e quella di far raggiungere a tutta la classe gli obiettivi prefissi. Emerge in sintesi uno spostamento in atto del baricentro formativo della progettazione didattica da inclusiva a universale. I principi inclusivi guida della didattica scolastica sono espressione di ragioni culturali e scientifiche che hanno modificato il sistema scolastico italiano, da un curricolo separato per gli alunni con disabilità a uno integrato nel sistema. Individuando come inclusivi modelli didattici a più forte centratura sulla partecipazione attiva degli alunni, i contributi del volume declinano temi quali l'allestimento di ambienti formativi universali, le metodologie e gli strumenti efficaci per l'inclusione (cooperativismo, peer tutoring, narrazione, gioco, robotica educativa), con un focus particolare sulla dimensione digitale e tecnologica. Per la prospettiva e i temi trattati il volume ha come destinatari insegnanti in formazione e in servizio, sia curricolari sia di sostegno.
Tra il 1985 e le due importanti visite di Stato del 1988 e 1989 prende forma la peculiare posizione del governo italiano nei confronti del tentativo riformista in atto in URSS, posizione che lo distingue dagli altri componenti del G7. Ne è protagonista Andreotti, che giudicava l'evoluzione del comunismo gorba?ëviano un fenomeno complessivamente positivo per la società sovietica e per la politica internazionale, condividendo in grande misura la visione moderata del «sistema di mercato» e la critica di quelle che Gorba?ëv ancora chiamava le «contraddizioni del capitalismo». Soprattutto, come sottolinea Silvio Pons, Andreotti condivideva con il presidente sovietico la visione di un futuro ordine bipolare senza la Guerra fredda: una visione «legata a un mondo in dissoluzione» che faceva proprio consapevolmente «il problema di costruire un'architettura nelle relazioni tra l'Europa e la Russia/URSS», il cui fallimento corrispose alla rimozione della «coscienza stessa del problema». Passata la prova di eventi epocali come il crollo del muro di Berlino, la riunificazione tedesca, la prima Guerra del Golfo, quella sintonia e il disegno strategico di cui era espressione si sarebbero infatti infranti nella fine dell'Unione sovietica del dicembre 1991.