In questa lettura della storia dei nostri giorni, il libro sembra porsi come un "oltre" e "altro", cui essere attenti per rileggere il mistero fondamentale della nostra esperienza di fede (la Trinità) e il tempo e lo spazio ove il mistero si concretizza abbracciando l'uomo nella sua interezza (la creazione).
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Studio promosso dalla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano nel febbraio 2015.
Le neuroscienze, la genetica, la bioingegneria… dischiudono nuove possibilità tecniche che lambiscono il confine di ciò che è umano, prospettando una ridefinizione dei suoi confini e della sua responsabilità. Da qui l'interrogativo radicale: ma che cosa fa dell'uomo un uomo? E dunque: chi (e come) vogliamo essere?
La sofferenza appartiene a quelle esperienze fondamentali che definiscono la qualità della condizione umana. Indagando sulle diverse obiezioni poste dal soffrire, quest'opera raccoglie i frutti di una figura contemporanea ancora inesplorata, quella del Beato Luigi Novarese (1914-1984). Con le sue intuizioni pastorali e con l'opera da lui fondata (Centro Volontari della Sofferenza) egli ha percorso l'itinerario centrale nella riflessione antropologica e teologica, approfondendo la questione del soffrire che appare, nell'attuale riflessione teologica, tanto urgente quanto complessa. Si tratta della inscindibile relazione esistente nella persona sofferente tra la sua vita di fede ed il suo agire morale.
In questo momento "genere" è divenuta parola pericolosa, attorno alla quale si agitano diversi conflitti. Queste pagine si addentrano nel discorso allo scopo di fare chiarezza là dove la polemica impedisce la lucidità, mostrando da dove proviene questa categoria, a quali domande intende rispondere, quali intenzioni essa racchiuda e, soprattutto, che cosa accade quando la si adopera nelle diverse discipline o contesti. Si scopre così che i pensieri "di genere" non possono essere facilmente scambiati per un invito a dimenticarsi dei corpi, e che sono portatori di una domanda essenziale: quali modelli di maschilità e di femminilità abitano la nostra cultura?
Dall'illuminismo alla manualistica, dalla scuola di Tubinga a Rosmini, dal contributo orientale ed evangelico alla riflessione contemporanea. Per delineare lo sviluppo teologico nell'arco di tre secoli, tra il XVIII e il XX, questo volume si colloca tra due eminenti figure: Vitus Pichler, che sintetizza idealmente gli inizi dell'apologetica e la teologia fino al Vaticano II, ed Henri de Lubac, intorno a cui si raccolgono le linee del rinnovamento promosse dal Concilio. In una prospettiva unitaria e globale, che evidenzia anche il contributo dei teologi italiani, gli autori sono collocati e studiati nel loro contesto storico ed ecclesiale al fine di facilitare la comprensione degli sviluppi che hanno investito il pensiero teologico.
Il male e il suo mistero indagati in prospettiva multidisciplinare.
"La realtà unitaria che è Gesù di Nazaret crocifisso e risorto, realtà saputa, confessata, espressa, ripensata nella fede e dalla fede a partire dal Nuovo Testamento fino ad oggi: ecco ciò di cui abbiamo inteso discorrere. Se un nucleo sintetico assolutamente comprensivo e degno di essere criticamente recuperato anche oggi con urgenza ci è apparso nel 'sapere Gesù' proprio della fede, esso è la singolarità di lui: obiettiva, intrinseca, costitutiva, in quanto egli è avvenimento di Dio, del Figlio unico del Padre." (Giovanni Moioli)
Peter Ciaccio e Andreas Köhn ci guidano in un affascinante viaggio tra mondi e universi stellarmente lontani, tra concezioni e teologie diverse e diversamente sfaccettate, tra dimensioni irriducibilmente parallele che, pur tuttavia, convergono nella speranza in una luce che illumini le tenebre.
"Aver fiducia" è una disposizione dello spirito che si riflette in gesti ed espressioni della vita quotidiana e permette di interagire nel mondo con adattabilità e saggezza. è una virtù antropologica - che sorge da un'esperienza universale: l'essere stati, durante l'infanzia, oggetto di cure e amore in uno scambio gratificante - e anche teologica: la fede in Dio e la fiducia divina nell'uomo sono, secondo le tradizioni religiose, modello di ogni vera relazione. Una varietà di significati presentata da Massimo Giuliani attraverso una fenomenologia dell'atto di fiducia - e della sua mancanza -, che trova espressione nella letteratura greca e nella. Bibbia, nel pensiero ebraico anche dopo Auschwitz, nei rapporti tra giudaismo e cristianesimo. Paolo De Benedetti mostra come nelle Scritture la fiducia che l'uomo ripone in Dio segua alla fiducia che Dio per primo ha riposto nell'uomo: la storia della salvezza può essere vista come la ricerca di una vicendevole corrispondenza tra questi due amen, "ci credo e mi affido".
Questo volume è un saggio di buona notizia" (in greco Vangelo), ossia di Kérygma, l'annuncio della fede cristiana, che si compendia nel messaggio pasquale: "Gesù di Nazaret è morto ed è risorto". " L'Autore, alla luce della sua esperienza nel campo dell'evangelizzazione, affronta due questioni fondamentali: 1) Perchè la notizia che un certo Gesù di Nazaret è morto e risorto costituisce una, anzi la buona notizia? 2) Come si fa a sapere che questa notizia è vera? Il volume si rivolge a tutti coloro che, cristiani e non, credenti e non, si interrogano sul significato della morte e risurrezione di Gesù. In particolare si rivolge a tutti gli operatori pastorali del nostro tempo che <<soffrono>> in prima persona l'urgenza dell'evangelizzazione.
Il presente volume contiene l'itinerario teologico pensato da mons. Leuzzi in vista del Giubileo straordinario della Misericordia. Momento che rappresenta un "dono di grazia per un'umanità in attesa del Vangelo della Misericordia e della sua capacità di aiutarla a capire se stessa per costruire un nuovo sviluppo globale". Il percorso offerto in queste pagine fornisce ai cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà gli strumenti per comprendere che "il Vangelo della Misericordia non è un dono per sé, ma per gli altri".