Di cosa parla un papa a tavola con i vescovi di un paese che sta visitando? Nonostante lo sviluppo mediatico e la informalità cui ci ha abituati papa Francesco, non è facile saperlo. Non ci sono registrazioni, appunti, trascrizioni. O almeno non nella maggioranza dei casi. Solo in un caso, solo per un Pontefice, o meglio per un santo, abbiamo la preziosa possibilità di rileggere e rivivere alcuni di questi momenti. Lo storico e ineguagliabile archivio sonoro della Radio Vaticana infatti custodisce alcune registrazioni di quei momenti. Brani di discorsi improvvisati da Giovanni Paolo II in ogni parte del mondo dai quali si traggono significative indicazioni su come il Concilio abbia cambiato il senso stesso della comunione tra i vescovi e con il Vicario di Cristo. Brani che raccontano, fin dall'inizio del pontificato, quale fosse l'ecclesiologia di Giovanni Paolo II anche attraverso dei riferimenti non specificamente dottrinali, ma attraverso le pagine della memorie di un vescovo, Wojtyla appunto, che aveva portato la Chiesa polacca a Roma perché nella Chiesa della sua patria c'era da sempre Roma. Polonia semper fidelis, un motto che molti di noi hanno imparato in quello scorcio di anni '70 che, per gli italiani in particolare, erano un'epoca buia. Terrorismo, crisi economica, parole che più di trenta anni dopo sono tornati prepotenti nelle pagine di cronaca.
È grande la missione delle vostre famiglie: il futuro dell'uomo sulla terra è legato alla famiglia; il piano divino della Salvezza e la storia della Salvezza passano attraverso la famiglia! Così ogni famiglia cristiana si trova in missione. Questa è la missione della Verità. La famiglia non può vivere senza Verità, anzi essa è il luogo in cui esiste una sensibilità estrema per la Verità. Se manca la Verità nella relazione, nella comunione delle persone: marito, moglie, padri, madri, figli, se manca la Verità si rompe la comunione, si distrugge la missione... La famiglia è in missione, e questa missione è fondamentale per ogni popolo, per l'umanità intera; è la missione dell'Amore e della Vita, è la testimonianza dell'Amore e della Vita. E così, portando la testimonianza che è propria della famiglia in missione, voi portate dovunque la testimonianza della Trinità Santissima in missione. E così fate crescere la Chiesa perché la Chiesa cresce da questi due misteri (san Giovanni Paolo II).
"Ho vissuto accanto a un santo. O almeno, per quasi quarant'anni, ogni giorno, ho visto da vicino la santità come ho sempre pensato che dovesse essere." A otto anni dalla morte di Giovanni Paolo II, Stanislao Dziwisz ripercorre la vita straordinaria di un gigante del nostro tempo alla ricerca dei tratti distintivi di quella santità che sta per essere solennemente proclamata. E proprio adesso, dopo che il tempo ha fatto decantare passioni, giudizi e pregiudizi, si potrà comprendere meglio sia il papa che ha cambiato la storia della Chiesa e del mondo, sia il Karol Wojtyla in una dimensione più umana, più privata, più personale. E ad accompagnarci in questo viaggio è l'uomo che gli è stato così a lungo intimamente vicino, con gli occhi e con il cuore.
Il sacerdozio ministeriale era al centro degli interessi pastorali di Giovanni Paolo II e a lui si deve la proposta vocazionale e la struttura formativa conciliare che volle dare al Seminario della Sua Diocesi di Roma. L'autore di questo libro, il Rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore Mons. Giuseppe Mani, fu il realizzatore immediato delle proposte e del pensiero del Vescovo di Roma, e ci racconta la proposta pastorale di Giovanni Paolo II con i suoi risultati e la dinamica formativa del Seminario. Il libro racconta come si suscitano le vocazioni, come si discerne una vocazione e come si forma un prete secondo Wojtyla.
Il volume contiene gli appunti personali del vescovo Karol Wojtyla, poi Papa Giovanni Paolo II, scritti nell'arco temporale dal 1962 al 2003. In effetti nel suo testamento il papa polacco aveva disposto che i suoi appunti personali venissero bruciati, tuttavia il cardinale Stanislaw Dziwisz, attualmente arcivescovo di Cracovia e per quasi quarant'anni segretario particolare di Wojtyla, annota nella prefazione del volume: "Non ho avuto il coraggio di bruciare le carte e i quaderni degli appunti personali da lui lasciati, perché contengono informazioni importanti sulla sua vita." - prosegue il Cardinale "perché sono la chiave per comprendere la sua spiritualità, cioè tutto quello che c'è di più intimo nell'uomo: la sua relazione con Dio, con gli altri e con se stesso". Tali appunti spirituali, oggi pubblicati per la prima volta, erano contenuti in due agende, datate 1962 e 1985. La prima comprendeva gli appunti dal 1962 al 1984; la seconda quelli dal 1985 al 2003. In esse Wojtyla annotava le sue riflessioni, riguardanti prima di tutto gli esercizi spirituali e le giornate di ritiro alle quali partecipava. Gli appunti erano scritti in polacco, con l'inserimento di frasi in latino e in italiano, specialmente durante gli esercizi per il Papa e la Curia romana in Vaticano. Queste pagine, frutto del pluridecennale itinerario interiore di Karol Wojtyla, sono pertanto espressione di un rapporto personale con Dio, sempre al centro della sua vita spirituale.
Fra memorie personali dell'autrice Valentina Alazraki e resoconti ufficiali, queste pagine ricostruiscono la storia di un Pontefice la cui vicenda umana è stata una delle più avvincenti dei tempi moderni, dando vita a un ritratto commovente, autentico e inedito di Giovanni Paolo II il Grande. Gianni Giansanti, che alla vita del Papa ha dedicato tanta parte del suo impegno e che ha saputo ritrarlo con sensibilità ineguagliata, con le sue fotografie trasmette tutto il profondo coinvolgimento emotivo da cui ha avuto origine il volume. Le sue esclusive immagini gettano luce sugli aspetti pubblici della vita del Papa - i grandi viaggi apostolici capaci di richiamare folle oceaniche - e su quelli più intimi e privati, sui momenti di solitudine e meditazione, sui drammi personali di un uomo che, quale coraggioso ministro di Cristo, fece dell'accogliere le sfide che la Storia e il destino gli lanciavano la vera missione della sua vita, sino all'ultimo istante.
"Antonio Scornajenghi prende le mosse dal tipo di città che Wojtyla incontra al momento della sua elezione per ricostruire un lungo rapporto tra vescovo e diocesi, sviluppatosi per 27 anni, il più duraturo del XX secolo. La capitale alla fine degli anni '70 è una città ingrigita e piena di insicurezze. Giovanni Paolo II non accetta che la sua diocesi si rassegni a vivere il Vangelo nel privato, in sagrestia, all'interno delle sale parrocchiali, o nei dibattiti di ristretti circoli intellettuali. Si impegna da subito a cercare realtà vive nel tessuto ecclesiale romano. Rendere nuovamente vivace l'annuncio del Vangelo da parte della comunità cristiana diviene un suo obiettivo preminente. Il rapporto profondo di papa Wojtyla con la sua diocesi è ineludibile per comprendere la dimensione pastorale della sua vita giocata tra Roma e il mondo. Le pagine di Giovanni Paolo II vescovo di Roma restituiscono al lettore il dipanarsi in profondità del rapporto tra Giovanni Paolo II e la sua diocesi, mentre ripercorrono con cura alcuni dei grandi cambiamenti di Roma nell'ultimo quarto del XX secolo, illuminandoli con racconti di testimoni e preziosa documentazione. Il rapporto tra Roma e Wojtyla è in questo senso utile anche per guardare alla città con uno sguardo più ampio di quello con il quale spesso la si descrive." (dalla Presentazione di Marco Impagliazzo)
"La personalità carismatica di Giovanni Paolo II, la sua passione per l'uomo, la sua coraggiosa denuncia dei mali del mondo, la difesa e la promozione dell'umanità più povera e sofferente, la sua azione per rispondere alle attese e alle speranze dei popoli hanno attratto l'attenzione di un'ampia schiera di studiosi, giornalisti, teologi, storici, politologi, anche i più critici. Ben presto, la bibliografia su Giovanni Paolo II è andata assumendo vaste proporzioni. Biografie, brevi antologie di detti, studi su aspetti particolari del pontificato, testimonianze, intervista e dialoghi, ricordi, analisi storiche, politiche, sociali, spirituali, commenti alle encicliche, opere che trattano segmenti di carattere teologico... Pure, mancava un lavoro completo e compiuto sull'intero pontificato, in grado di presentare l'intero contenuto del magistero di Giovanni Paolo II, le sue linee direttrici, l'ispirazione di fondo, il pensiero teologico e filosofico, l'integrale azione pastorale e sociale, la spiritualità. Ebbene, questa lacuna ora viene colmata dall'opera 'Giovanni Paolo II: le linee di un pontificato', in due volumi, di Mario Agnes e di Michele Zappella." (Dall'introduzione del cardinale Crescenzio Sepe)
Il "prete buono, umile, con una grande santità" Giovanni XXIII e il "grande missionario" Giovanni Paolo II, proclamati santi il 27 aprile 2014, di cui sono stati riconosciuti il "servizio alla pace tra le nazioni" e la "mite fermezza" nel promuovere un"'autentica dignità dell'uomo", sono tra le figure che hanno orientato in maniera decisiva l'impegno per la pace di papa Francesco. Attraverso discorsi, documenti, testimonianze e un'intervista esclusiva al cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, i vaticanisti Nina Fabrizio e Fausto Gasparroni ripercorrono i più importanti momenti storici in cui i tre pontefici si sono battuti contro i conflitti esplosi nel mondo dal dopoguerra a oggi: dall'enciclica Pacem in Terris di Roncalli nel pieno della Guerra fredda agli interventi di Wojtyla per la pace nei Balcani, fino all'appello di Bergoglio contro l'intervento armato in Siria, gli autori ci permettono di osservare da una prospettiva inedita l'impegno dei tre papi per costruire rapporti tra le nazioni basati sul dialogo e l'amore reciproco e portano alla luce le radici di quella "Chiesa di pace" che ha trovato ulteriore compimento nel pontificato di Francesco.
Il volume in un linguaggio adatto ai ragazzi e corredato da coinvolgenti illustrazioni, presenta i passaggi principali della vita di Karol Wojtyla (Lolek), dalla sua infanzia alla salita al soglio papale fino alla canonizzazione del 27 aprile 2014.
Quando divenne papa, nel 1978, il mondo cattolico in Occidente viveva ancora nella crisi successiva al Sessantotto, segnata da una profonda mancanza di autostima e da un complesso d'inferiorità imbarazzante nei confronti della cultura dominante, trasgressiva e avversa alla religione. Il nuovo pontefice, tuttavia, riuscì subito a conquistare la simpatia di molti e soprattutto contribuì a restituire, in particolare ai giovani, la fierezza di professarsi cattolici. Il mondo era allora ancora nell'epoca della Guerra fredda, che vedeva la contrapposizione fra i due blocchi rappresentati dal mondo comunista e da quello occidentale. La Chiesa del silenzio, privata della libertà nei Paesi comunisti, adesso aveva chi parlava per lei e Giovanni Paolo II contribuì in modo importante alla caduta del Muro di Berlino, nel 1989, che di fatto segnò l'inizio della fine del socialismo reale. Nella seconda parte del pontificato, dal 1989 al 2005, avrebbe concentrato l'azione della Chiesa nella nuova evangelizzazione, per restituire la speranza sia ai popoli "sazi e disperati" dell'Occidente, sia a quelli che uscivano dalla tragedia dell'esperienza del totalitarismo. Il libro di Marco Invernizzi non è una nuova biografia ma vuole introdurre il lettore nel Magistero del papa, un insegnamento ampio e articolato, che aiuta il cattolico a comprendere e giudicare i diversi e complessi aspetti del mondo contemporaneo.
L'autore dei "ritratti di santi", Antonio Maria Sicari, traccia i profili di due Papi entrambi santificati ad aprile 2014. Il riconoscimento popolare nei confronti di queste due figure è stato ampio e duraturo. Con Giovanni XXIII la percezione fu immediata e il Papa inaspettatamente indisse un Concilio che ebbe enormi conseguenze dentro e fuori della Chiesa; Giovanni Paolo II portò la presenza del ministero di Pietro nel mondo. Sicari traccia un ritratto intimo e penetrante di due protagonisti della storia contemporanea, portatori di un perentorio messaggio di pace.