La malattia è sempre un'esperienza sconvolgente; degrada, o raffina, l'animo del paziente, ma non lo lascia mai inalterato. Specie se si tratta di una patologia invasiva come il cancro. L'autore, invece di chiudersi a riccio, ha preferito confrontarsi a viso aperto con questa esperienza devastante e raccontarla da un duplice punto di vista: di medico e di credente. In quanto medico egli ritiene di aver imparato a mettersi nella pelle dei pazienti che incontra ogni giorno e, conseguentemente, a rendere più empatica la relazione terapeutica. In quanto credente, poi, ritiene di avere imparato ad accettare la vita con le sue valenze opposte, ora esaltanti ora avvilenti, nella speranza che anche ciò che appare assurdo possa rivelare un giorno il suo senso nascosto.
Aspetti biologici, sociali, etico-giuridici e religiosi si intrecciano nelle pagine del volume, dedicato alla complessa questione delle cellule staminali. Il testo si propone di offrire un quadro dell'universo scientifico ed etico attraverso la descrizione della natura di queste cellule, delle dinamiche della ricerca clinica e della loro reale applicazione in campo medico, senza dimenticare il dolente capitolo dei cosiddetti "viaggi della speranza", che spesso si trasformano in vere e proprie truffe ai danni di chi soffre e spera. Il volume, che si focalizza sulla riflessione etica e giuridica, in particolare sull'identità e lo statuto dell'embrione umano, si conclude con uno sguardo al magistero della Chiesa e si rivolge a chi si occupa di tematiche biomediche, di diritto e, in ultima analisi, a chi desidera farsi un'idea su tali delicate questioni.
"Consegno con semplicità un consiglio: leggere, rileggere, gustare la profondità di quanto contenuto nelle pagine che seguono. In tal modo sarà possibile riscoprire con questo testo, che credere non solo è possibile, ma è la via per accogliere, custodire ed amare la vita. Non abbiate paura a raccontare quello di cui leggendo siete divenuti ancor più consapevoli, non temete di parlare di Gesù Cristo che ha vinto la morte, non soffocate il grido d'amore per questa generazione che sentirete crescere pagina dopo pagina dentro di voi. Coraggio!" (dalla Prefazione di Daniele Torri)
L'esperienza della malattia terminale rappresenta una sfida gravida di significato per la società contemporanea, che su essa può e deve misurare la propria capacità di accogliere, sostenere e aiutare le persone, anche quando la loro vita è ormai priva di prospettive. Ma che cosa accade nei luoghi dove i malati trascorrono gli ultimi giorni o le ultime settimane della loro esistenza? Quali storie si intrecciano, quali dialoghi nascono, quali sentimenti maturano? Le storie raccolte da Attilio Stajano riflettono vicende e sensibilità molto diverse, ma presentano un tratto comune: alla fine, quando i gesti e le parole fatalmente si rarefanno, resta solo l'amore. Mettersi in paziente e sensibile ascolto di chi ci sta per lasciare può insegnarci molto riguardo al significato profondo della vita e della morte. Soprattutto ci insegna a vivere meglio, fino alla fine. Prefazione di Marie De Hennezel.
Il C.I.R.B. (Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica), cui aderiscono tutte le Università campane, è un organismo di ricerca nel quale - con metodo rigorosamente scientifico, grazie al concorso di qualificati cultori delle varie discipline interessate e in un clima di costante e costruttivo dialogo con i rappresentanti delle diverse posizioni culturali - è possibile delineare le trame di una serena e ponderata riflessione comune su tematiche che coinvolgono l'identità stessa della persona umana e il destino delle generazioni future.
Facciamo di tutto per la nostra vita, perché sia più facile, più completa, più felice e anche il più lunga possibile. Giusto, giustissimo. E per la morte? Non ce ne occupiamo mai. Chi decide quando è il nostro tempo di morire? Che cos'è l'accanimento terapeutico? Quando le cure vengono spinte troppo oltre, sottraendo la decisione al singolo e negandogli magari la possibilità di salutare i suoi cari, di prepararsi, di lasciare la vita con dignità? Il professor Remuzzi, uno dei medici e dei ricercatori più apprezzati anche a livello internazionale, prende su questo tema una posizione netta, supportata dalla scienza, dalle migliaia di pazienti che ha assistito e dalla sua profonda umanità. Eluana Englaro e Terri Schiavo erano morte molti anni prima che venissero staccate le macchine. Decidere quando lasciare la vita è una scelta che non si può delegare. È una questione che riguarda noi, il medico e i famigliari. Difficile fare leggi valide per tutti. Ma non è l'unico tema cruciale affrontato in questo libro coraggioso e per certi versi dirompente. Come dire la verità ai pazienti senza togliere la speranza? Come parlare ai bambini malati terminali? Perché a volte è la paura che fa prendere decisioni discutibili ai medici? Pregare aiuta a guarire? Come risolvere l'enorme divario tra organi donati e persone in attesa di trapianto? Sono le domande su cui occorre riflettere, per la nostra vita e per le persone che amiamo, finché siamo in tempo.
La bioetica per i non specialisti. Per chi sente il valore della vita umana non è possibile evitare le domande cruciali: «Il figlio è un dono che si accoglie o un prodotto che si fabbrica?»; «Tutto ciò che è tecnicamente possibile
è moralmente ammissibile?»; «Il fine buono di curare una malattia, come l’Alzheimer, giustifica la sperimentazione su embrioni umani e la loro distruzione?»; «Perché non porre fine al dolore con una buona morte?». Questo volume presenta in modo serio, ma accessibile a tutti, i problemi bioetici. Con linguaggio semplice e preciso, con disegni e caricature, con diagrammi e fotografie, l’autore si rivolge a un ampio pubblico e presenta una bioetica proprio per tutti.
L'autore
Ramón Lucas Lucas, LC, è professore ordinario di Antropologia filosofica e bioetica nella Facoltà di filosofia della Pontificia Università Gregoriana. Professore incaricato nella Università Europea di Roma e nell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
A Madrid è professore invitato permanente alla Università statale Rey Juan Carlos e alla Università privata Francisco de Vitoria e membro della Pontificia Accademia per la Vita. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Antropologia e problemi bioetici 2001, L’uomo spirito incarnato 20073.
Più della metà delle giovani donne del novarese afferma che potrebbe prendere la decisione di abortire se aspettasse un bambino non voluto. Stessa percentuale per i giovani maschi propensi a consigliare la strada dell'aborto procurato nel caso in cui la propria fidanzata rimanesse incinta. Per quasi la totalità degli intervistati non è un problema etico usare metodi anticoncezionali. Di poco inferiore il consenso per le tecniche di fecondazione artificiale. Allarmanti e preoccupanti aperture in merito all'eutanasia e ai rapporti omosessuali. Tengono i rapporti famigliari e con gli amici. L'affettività sembrerebbe rimanere il grande spazio esistenziale dove vivere i propri sogni. I figli di coloro che gridavano nel '68 "vietato vietare" pare abbiano imparato bene quella lezione. Questi dati e molti altri si potranno rinvenire nella presente indagine demoscopica che ha messo in luce gli umori e i giudizi dei giovani tra i 14 e i 25 anni della provincia di Novara in merito alle più scottanti questioni di morale naturale. Un'istantanea del mondo adolescenziale e giovanile che è paradigmatica di un certo orientamento culturale anche a livello nazionale e i cui dati sono stati analizzati sotto varie prospettive disciplinari: da quella sociologica a quella bioetica, da quella giusfilosofica a quella medica e pedagogica. Una ricerca ad ampio spettro che interroga le coscienze di tutti - credenti e non credenti - e che fa comprendere l'urgenza di una risposta educativa...
Una raccolta di contributi storici e attualizzanti sull'ambone come spazio significativo nella liturgia cristiana.
Che cosa sono la malattia e la salute? Come sono cambiati nella storia i problemi medico-sanitari? Quali idee hanno guidato gli sforzi compiuti per spiegare, prevenire e trattare le patologie umane? Il libro suggerisce alcune coordinate per orientarsi nell'evoluzione delle strategie di categorizzazione degli stati di sofferenza e di benessere, con particolare attenzione per le teorie e i modelli utilizzati per spiegare e manipolare la realtà empirica delle patologie, delle situazioni cliniche e dei rischi sanitari.
Questo Quaderno racconta dell'evento "La vita non è sola" e della vita stessa che nel suo fluire, dalla nascita alla morte, pone ogni persona in relazione vitale con gli altri. Un festival, quello narrato in queste pagine, squisitamente culturale perché quanto concerne la vita umana è il fondamento su cui si basa ogni sistema antropologico e il nostro stesso modo di "essere individuale" ed "essere collettivo". Le pagine di questo volume danno quindi spazio ad un confronto, anche di posizioni diverse, utile a tutti coloro interessati a farsi un'opinione autentica per allontanare pregiudizi ideologici e per ragionare liberamente insieme alle riflessioni di studiosi e scienziati.