Tutta la vita e l’opera di Don Bosco è indirizzata verso un obiettivo: educare i giovani alla santità. Questo libro presenta don Bosco come educatore, attraverso le testimonianze dei suoi ragazzi e dei salesiani che vissero al suo fianco. Il testo è scandito dai temi su cui Don Bosco ha fondato il suo stile educativo: fiducia in Dio e nella Provvidenza, umiltà, povertà, preghiera, accoglienza, pazienza, devozione mariana, prudenza, amore per il prossimo. Ogni capitolo è composto da tre parti: il racconto dei testimoni, domande per riflettere e una ''proposta d’azione''.
Per ascoltare Gesù c'è bisogno di mettere a tacere il mondo attorno a noi. Il rumore della vita quotidiana copre infatti la voce sottile con cui la bellezza ci invita a conoscerla e a dialogare con lei per ammaestrare il nostro cuore. Il Dio nascosto risponde solo nel silenzio, ma l'isolarci da tutto sembra impossibile nell'epoca dei social e del web, tanto più ai giovani, cui questo libro si rivolge in modo particolare. Proprio loro sono chiamati a prendere coscienza che silenzio e dialogo non sono in contraddizione, ma rappresentano l'unico modo per scoprire sé stessi alla luce del rapporto con Gesù, perché Dio li ama, li cerca, vuole parlare loro e ascoltarli. Attraverso brevi riflessioni, ordinate intorno a temi molto diversi - l'amicizia, l'amore, lo studio, la fede, le dipendenze, la bellezza, il buon umore, la preghiera, il perdono, ma anche l'eucarestia, l'amore di Dio, Maria, per citarne solo alcuni - il libro vuole essere un «accompagnamento spirituale» per i giovani impegnati a crescere, maturare, scegliere, decidere.
Il libro è la prima tappa dell’impe­gno dell’Azione cattolica dei ragazzi a farsi incontro tra e con soggetti differenti, accomunati dal desiderio di integrare e ac­compagnare i piccoli ad abitare quelle periferie esisten­ziali che gli adulti, timorosi di non essere in grado di farvi fronte, spesso emarginano anche dall’a­nima.
Ma più ancora Per tutti persone nasce dalla sfida lanciata da bambini e ragazzi: «Frequentemente ci accorgiamo che le diversità sono causa di allontanamento e isolamento tra le persone, le generazioni e i gruppi. Chiediamo ai gio­vani e agli adulti di impegnarsi con noi affinché nasca un dialogo e l’incontro delle diversità diventi ricchezza».
La sua fu l'unica grande risurrezione. #Risorse ma non da solo e il Suo fu un vero e proprio #Reality in cui ognuno potesse entrare, una #Rete che mettesse in rete gli esseri umani, che creasse legami che andassero al di là delle loro possibilità. Il primo #Internet fatto di persone in carne ed ossa, la Chiesa, in cui rinascere, crescere, maturare.
Questo libro è diretto ai giovani adulti cattolici che, immersi in questo nostro tempo così complesso sotto tutti i punti di vista, si trovano spesso in uno stato di precarietà e con una frammentata e dolorosa dimensione psico-affettiva, sperimentando un senso diffuso di esclusione sociale e talvolta anche ecclesiale. Nella prima parte, con un linguaggio colloquiale e attingendo alla Tradizione della Chiesa, l'autore esplora le caratteristiche di quanti si trovano ad affacciarsi all'età adulta, con tutte le contraddizioni, i conflitti e le problematiche che contraddistinguono questo delicato momento di vita, analizzandolo in chiave sociale e spirituale. Nella seconda parte, rileggendo, secondo le categorie spirituali dei consigli evangelici, lo stato di vita attuale dei giovani adulti cattolici, tenta di interpretare il presente alla luce del senso cristiano dell'esistenza, proponendo una visione della realtà trasfigurata dalla vita nuova di Cristo risorto.
Come mai l'esperienza cristiana, così come è attestata e vissuta nelle istituzioni e realtà ecclesiali, trova sempre maggiore fatica ad intercettare il mondo giovanile, a presentarsi come una valida risposta alla ricerca di futuro, di bene, di felicità, di verità, che anima questo mondo? Come interpretare questa distanza, come abitarla? Gli elementi prodotti dalla fede cristiana nel suo incontro e confronto secolare con le culture sono strumenti in grado di comunicare ancora oggi l'intenzione che li ha generati? Sono capaci di conoscere una nuova "giovinezza" nel mondo giovanile attuale, in così forte trasformazione? Ci accompagnano in questa riflessione teologi, filosofi, pedagogisti e studiosi che mettono a confronto competenze multidisciplinari.
C'è bisogno di entusiasmo, coraggio e anche un pizzico di incoscienza per seguire Gesù. Papa Francesco sa che queste sono le doti della giovinezza e per ascoltare meglio le voci dei giovani ha indetto un Sinodo che darà spazio ai loro dubbi e le speranze, alle critiche e le proposte. Il personaggio evangelico del giovane ricco accompagnerà i lettori alla scoperta delle domande di chi rappresenta il futuro della Chiesa e alle risposte della fede. All'interno un inserto da staccare con le storie dei testimoni scelti per il Sinodo dei giovani.
Prefazione di Enzo Bianchi
«Come può un giovane ebreo della Galilea di duemila anni fa parlare ancora ai suoi coetanei del XXI secolo? Rispondere a questa domanda è la sfida che mons. Bertolone accetta di raccogliere in queste pagine» (dalla Prefazione di Enzo Bianchi, fondatore di Bose). I giovani sono idealisti, ma anche pratici ed esigenti nei confronti dell’establishment, anche religioso, dal quale pretendono legittimamente chiarezza, moralità, affidabilità, certezze. Dalla Chiesa istituzionale essi vogliono sapere se veramente la fede è in grado di dare un senso alla vita, una risposta chiara circa i valori della verità, della libertà, della purezza, dell’onestà, dell’amicizia, della fraternità, dell’amore.
Il principe e la tartaruga sanno gustare il tempo, senza consumarlo o farsene mangiare. Il tempo va regalato, impegnato nelle relazioni, vissuto come dono. Il Vangelo è una mappa per chiunque intenda vivere il tempo dell’esistenza umana con gioia, assaporandone il significato. E la Chiesa custodisce, nella sua tradizione viva, nel tempo della storia, la perla preziosa donata da Gesù: la sua presenza viva. Il Risorto continua a camminare accanto agli uomini, percorre il tempo della loro vicenda; lui solo, che è il vivente, è sempre giovane e rende giovane il cuore di chi a lui si affida.
Queste pagine sono come il testimone che Madre Canopi passa alle nuove generazioni di credenti e non solo a loro. La fede è una lampada per vivere le notti che la vita e la storia riservano, e uno stile e un colore specifico per vivere l’amore, anche quello verso di Dio, il desiderio, la preghiera, l’amicizia, la libertà, l’impegno. E’ una lampada che Madre Canopi prova ad accendere attraverso queste pagine e insegna a ognuno a farlo. Il testo è costituito da tre parti. Nella prima i vari temi vengono affrontati come in una lettera, con uno stile narrativo caratteristico del rapporto epistolare. Nella seconda parte vi sono una serie di messaggi inediti, rivolti ai giovani, ma validi e attuali per tutti. Nella terza alcune lettere inedite scritte realmente negli anni a dei giovani come risposta alle loro domande.
Crisi è una parola a cui, in questi anni, abbiamo fatto l’abitudine. Una parola usata sempre in accezione negativa ma che, letta nella sua accezione di crinale, può trasformarsi in opportunità. Il senso di incertezza diffusa rende più radicali le domande di chi si affaccia alla vita adulta e, in una società frammentata, dove i saperi diventano sempre più tecnici e specializzati, le nuove generazioni faticano nella ricerca di senso, incapaci – per colpe non loro – di vedere il tutto in una prospettiva ampia e completa. Il rischio è di avere approcci ingenui ed estremi a domande complesse e di considerarsi in balia di un destino già scritto, di essere sopraffatti da un’effimera idea di eccellenza e gettarsi in una competizione violenta e sregolata. Petrosino e Massironi disegnano invece una strada di libertà personale e legami che si nutrono a vicenda, perché la realizzazione di ogni persona passa dalla vita delle comunità, dallo scambio tra pari età e tra generazioni.
Come "dire Dio" alle nuove generazioni? Esiste ancora uno spazio per le grandi domande dell'esistenza? Dio è caduto nell'oblio o rimane in fondo a tutte le grandi questioni che agitano i cuori delle generazioni più giovani? Come affrontare la sfida di "dire Dio" in questo contesto? Alla luce della sua esperienza di insegnante di liceo, il professor Andrea Monda racconta e si racconta, cercando di individuare possibili chiavi per aprire il cuore delle nuove generazioni.