L'autore propone una serie di "provocazioni bibliche" a partire dallo "scandalo della croce" (1Cor 1,23) per superare una visione ingenua ed edulcorata del messaggio cristiano. Dallo "spettacolo" (Lc 23,48) del Golgota possiamo apprendere che il grande difetto del Dio cristiano è quello di non ragionare come noi, ma di sragionare fino alla pazzia, di non trattenere più niente per sé (neppure la propria divinità) pur di saperci felici e beati. Ogni credente è allora chiamato a iniziare una ricerca che nell'esperienza quotidiana metta alla prova la parola del vangelo e la incarni nel tempo e negli spazi del vissuto attuale: e proprio lì continua a risplendere la verità e la bellezza dell'umano che Cristo ha rivelato nella sua vicenda storica; così tanto umano, così autenticamente umano da essere... divino!
Le ferite della Seconda Guerra Mondiale non sono affatto rimarginate. L'autore ha appena passato i vent'anni, matura la vocazione religiosa e si confronta con i coetanei sul senso degli studi, del lavoro, sul ruolo della Chiesa, sulle responsabilità di ciascuno. Scritto a macchina su fogli sottili, questo testo giovanile del grande biblista Francesco Rossi de Gasperis S.J. è rimasto a lungo in un baule pieno di carte, relitto di uno dei suoi tanti traslochi. Rivede la luce adesso, dopo la morte dell'autore avvenuta nel febbraio 2024, per merito della curatrice, Antonella Carfagna, e viene diffuso esattamente così com'era. Non sembra avere quasi ottant'anni: quelli che nel 1948 sembravano presentimenti si sono poi avverati nel 2024. E molte sfide di allora rimangono tali anche per noi, oggi.
Il libro propone l'approfondimento della figura del «discepolo amato» contestualizzata nel dinamismo della sequela di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. L'approfondimento del profilo letterario e teologico di questa figura enigmatica implica la conoscenza delle linee essenziali del Quarto Vangelo e la sua collocazione nel contesto della letteratura neotestamentaria. L'itinerario - che si compone di otto capitoli che seguono tendenzialmente lo sviluppo narrativo del Vangelo - intende dunque offrire un essenziale percorso letterario e teologico nell'opera giovannea e suscitare il desiderio di riscoprire la straordinaria novità di Gesù di Nazaret e il fascino del suo discepolato.
Dodici personaggi "minori" del Vangelo (il venditore di colombe, il maestro delle cerimonie a Cana, il ragazzo dei pani e dei pesci...) raccontano la loro esperienza di incontro con Gesù. A partire da queste narrazioni l'autore conduce il lettore in un percorso di scoperta interiore, per far emergere alla coscienza quelle parti in ombra di cui non si è consapevoli, ma che nella vita quotidiana possono influenzare atteggiamenti, parole e scelte. Dopo ogni racconto sono proposte attività (individuali o di gruppo) di meditazione e di azioni rituali. Il lavoro può essere ampliato attraverso le indicazioni cinematografiche e letterarie che chiudono ogni capitolo.
Commento delle Regole per il discernimento della Prima settimana degli Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola. Negli Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola si delineano due linee d'azione: una, la contemplazione dei grandi "temi" biblici, e un'altra, l'esperienza della varietà degli spiriti. Per guidarci in questa esperienza di discernimento dei diversi spiriti, sant'Ignazio ha scritto le sue Regole per il discernimento. L'autore vuole aiutarci nella conoscenza pratica di quelli che, secondo le parole di sant'Ignazio, "sono più tipici della Prima settimana degli Esercizi", attraverso un commento al testo ignaziano, esemplificato con testi di altri autori (sant'Antonio abate; santa Teresa di Gesù; sant'Agostino, ecc.). La lettura di quest'opera è quindi la migliore introduzione all'esperienza del discernimento degli spiriti, sia all'interno degli Esercizi che al di fuori di essi, nella vita quotidiana.
«La faccia che a Cristo più si somiglia»: così Dante magnifica la bellezza del viso di Maria di Nazareth, cogliendovi il riflesso più vivido della bellezza di Gesù, ossia del suo amore incondizionato per il Padre e per l'umanità. Nulla sappiamo della bellezza fisica di questa donna di fede, cantata dai poeti, rappresentata dai pittori, immaginata dai fedeli in preghiera. Rintracciando nella Bibbia la "via della bellezza" dell'amore che salva il mondo, questo libro - nuova edizione, interamente riveduta e ampliata, di "La bellezza di Maria" (2005) - contempla l'esperienza "estetica" e autenticamente umana di colei che lo Spirito ha più perfettamente conformato al Figlio di Dio.
La forza delle pagine bibliche sta nella profonda verità dell'esperienza umana e religiosa che raccontano: l'uomo di fronte al Dio e alla vita, l'uomo con le sue delusioni e le sue speranze.
Uscita in prima edizione nel 1987 e costantemente aggiornata dall’autore, la presente ricerca sul “femminile nell’esperienza religiosa”, e di conseguenza sui “simboli religiosi” che lo inverano, sta a indicare quanto sia attuale un tema che emerge dal crescente bisogno di “dare un’anima” al mondo in cui viviamo, quantomeno nel nostro Occidente. Su un denso sfondo biblico-teologico, l’autore, specialista di temi spirituali fra i più noti e autorevoli, sviluppa una serie di osservazioni sul femminile propriamente umano e il suo rapporto con la mascolinità. Ne esce un quadro in cui il dato psicologico e quello spirituale si intrecciano con singolare efficacia.
Quarta di copertina
«La donna ha la capacità di avere tre linguaggi insieme: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. E pensa quello che sente, sente quello che pensa, e fa quello che sente e pensa. Questo è grandioso!»
(Papa Francesco)
Biografia dell'autore
Antonio Gentili (Carrara, 1937), sacerdote-religioso, licenziato in teologia e laureato in filosofia, ha esplorato le grandi tradizioni meditative con gli studi e la pratica silenziosa, animando centri di spiritualità a Eupilio (Co) e a Campello sul Clitunno (Pg). Destinato a Genova, dove entrò nell’Ordine dei Barnabiti, ha accolto con favore l’imprevista quanto apprezzata iniziativa da parte di laici divenuti «cooperatori nella preghiera» (2 Cor 1,11). Guida corsi di“Preghiera del cuore”, di “Yoga e Cristianesimo” e organizza settimane di “Digiuno e meditazione per la purificazione integrale”. Con Àncora ha pubblicato numerosi libri tradotti in tutto il mondo.
Per sapere chi siamo occorre tornare sempre alla Croce di Cristo. La contemplazione del Crocifisso ha segnato la fede, la vita e la pietà del popolo cristiano. Le riflessioni proposte in questo volume sono i commenti alla lettura della Passione tenuti nella basilica di San Pietro durante la liturgia del Venerdì Santo dal 1980 al 2023, sotto i pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Costituiscono una prolungata e amorosa meditazione sul mistero della Croce. Ideali stazioni di una via crucis, che invitano alla contemplazione, all'adorazione, alla sequela.
Un autore contemporaneo e san Bonaventura ci introducono al contenuto di quest'opera che si presenta nuova e originale, ma ampiamente radicata nel terreno biblico dell'Incarnazione e nella grande tradizione spirituale patristica e medievale. L'autore ci porta a scoprire - anche attraverso la proposta di "esercizi" - i sensi interiori, cioè i sensi dell'anima, che costituiscono altrettanti strumenti attraverso i quali opera la Grazia, da quella battesimale alla pratica eucaristica, passando attraverso l'ascolto della Parola, le celebrazioni liturgiche e la venerazione delle sante icone.
Il libro ripercorre alcuni passaggi della vita di Gesù attraverso il Vangelo secondo Luca. Le meditazioni sono incentrare sulla figura del Maestro come modello per annunciare la Parola. L'autore ci riporta poi ai nostri giorni per attualizzare la missione della Chiesa con spunti interessanti e stimoli sempre originali. Testimonianze e citazioni rendono il libro ricco di spunti di riflessione e meditazione.
Nella nostra cultura il corpo ha subito una desacralizzazione violenta: esaltato come «idolo» di cui prendersi cura, ha perso ogni riferimento al sacro. Ne consegue che l'uomo moderno non riesce più a visualizzare i riflessi degli archetipi divini nel proprio corpo. Questo volume, attingendo alla tradizione biblica e alla mistica ebraica, è una mappa che scandaglia la complessa geografia del corpo, nei cui tessuti è inscritta la storia del cuore e dell'anima. Il corpo come santuario, luogo dell'incontro con se stessi e con Dio, dove ogni organo ha valore sacrale e simbolico. Siamo libri di carne nelle cui pagine è inscritto il passato e il futuro, la salute e la malattia, il piacere e la gioia. Un testo impegnativo e affascinante. Alla ri-scoperta del corpo come territorio del sacro.
Gesù cresce a Nazareth, ma non sappiamo nulla della sua vita presso quella città; c’è soltanto un piccolo spiraglio: quando ebbe 12 anni Maria e Giuseppe lo portarono a Gerusalemme e Gesù si “perse” nel tempio. Quello che vale per Gesù vale anche per Maria e per Giuseppe; non erano sconosciuti e nascosti, tuttavia l’identità vera di Gesù, come quella della madre e soprattutto del padre, rimane velata, tanto che, dopo lo “smarrimento” di Gesù nel tempio, Giuseppe scompare letteralmente, non se ne parla più nel vangelo, così da non sapere bene che fine abbia fatto. Il presente volume cerca di dare parola al detto e al non detto circa la figura di Giuseppe per disegnarne un profilo sobrio e tuttavia denso di significato in rapporto alla ricerca evangelica, a quella extrabiblica e alla vita cristiana tutta.
«Mi sono proporsto di sviluppare una contemplazione pasquale del mistero di Cristo e della sua Chiesa» (dalla Prefazione).
L'autore, attingendo ai testi della libturgia, guida il lettore ad accostare i misteri della vita di Gesù - incarnazione, tentazioni, vita pubblica, passione, resurrezione - e a meditare sulla missione della Chiesa alla luce della Pasqua.
Pagine che sanno coniugare la densità del pensiero teologico con la ricchezza della spiritualità.
Ritorna un testo classico per il tempo di Quaresima e Pasqua che raccoglie le meditazioni svolte dall'allora cardinal Ratzinger per Esercizi spirituali tenuti al Papa e ai membri della Curia romana all'inizio della Quaresima 1983, arricchite da alcune riflessioni sul mistero di Cristo, la Chiesa e il sacerdozio.
Il volume tratteggia alcuni personaggi femminili della Bibbia da una duplice prospettiva: quella biblica e quella psicologica. In tal modo queste donne diventano non solo figure della Scrittura da conoscere, ma anche modelli a cui fare riferimento, in positivo o in negativo, nel cammino spirituale del lettore. Pensato come un percorso per la crescita personale di ciascuno, il libro propone an- che, al termine di ogni capitolo, una breve scheda con riferimenti ad altri libri, suggerimenti di passi biblici paralleli e un testo per la preghiera.
Cosa fare nei momenti di crisi della coppia? Bisogna reagire all'incomprensione, alle ferite, ai tradimenti? Fino a che punto dovrò ancora "Perdonare al mio fratello"? Entrando con profondo rispetto in questi passaggi della vita di coppia, il volume vuole anzitutto offrire umo spazio per guardare con onestà e fede a simili interrogativi. Un agile confronto con la Parola di Dio e le vivaci testimonianze degli sposi tratteggiano un itinerario concreto, guidato passo passo, da vivere in coppia o personalmente, ma anche uno strumento agile per un cammino di gruppo sulle vie del perdono.
Abitato dal rumore, stressato dalla frenesia, perso sui marciapiedi del caos, l'uomo d'oggi ha bisogno di riscoprire i sentieri del silenzio per ritrovare la parte più vera di se stesso e per incontrare il Signore. Mezzo privilegiato per fare esperienza di Dio nel silenzio è la meditazione che coinvolge mente e cuore, corpo e Spirito. Gli autori di questo testo, attingendo con sapienza ad alcuni filoni aurei della tradizione contemplativa orientale e occidentale, hanno scelto di insegnare una audace direttissima spirituale per condurre la persona nelle profondità del proprio cuore e aiutarla a scoprire che proprio lì abita Dio.
«In questo libro - racconta l'autore - ho voluto raccontare la vita di Alberto Sordi tentando di mostrarne il lato umano e mettendo a fuoco l'aspetto della fede cristiana. Ho scoperto così una persona discreta, iperprofessionale, attenta al prossimo da amare evangelicamente e ai cambiamenti in atto, capace sovente addirittura di anticipare gli eventi grazie a un acceso spirito d'osservazione». Da questa sorta di "viaggio nell'anima" di Sordi è nata quindi non una semplice biografia, ma un itinerario di riflessione su alcuni temi fondamentali per la vita di ciascuno, mediante la storia di una vita, quella di un italiano che con i suoi film ha ben descritto anche quella del nostro Paese.
I fioretti di un francescano nel cuore delle periferie. Una testimonianza di fraternità sui passi di san Francesco. In questo libro pieno di umorismo e di speranza, frate Jack ci racconta alcune delle sue incredibili avventure. Seguendo la grande tradizione francescana, parte regolarmente in missione con un altro frate nei quartieri svantaggiati, zaino in spalla, senza programma, senza soldi, senza sapere dove dormire la sera. La Provvidenza organizza gli incontri più improbabili... La sua testimonianza ci incoraggia all'incontro con chiunque alla scuola di san Francesco d'Assisi. Una lettura che fa ardere il cuore! Prefazione di Carlos A. Trovarelli.
La corsa come ricerca spirituale e forma di ascesi, la corsa come preghiera. Partendo dalla sua esperienza personale, dal suo correre fin dall’infanzia, l’autore approfondisce il significato teologico della corsa, di alcune eminenti “corse bibliche”, degli aspetti più spirituali e ascetici che riguardano il correre. Suggerisce che questo gesto atletico, vissuto in una determinata maniera, può divenire esperienza spirituale profonda e preghiera integrale, capace di coinvolgere l’uomo nella sua totalità. Una domanda, infatti, percorre tutto il libro: dove va l’uomo che si mette sulla strada e sui sentieri? Qual è la sua meta? Cosa vuole raggiungere attraverso la fatica e la bellezza delle sue falcate? Verso cosa o verso “Chi” sta correndo?
«Ne costituì Dodici che chiamò apostoli, perché stessero con lui e per mandarli a predicare» (Mc 3, 14): questo è il tema centrale degli Esercizi spirituali proposti in questo libro. Nella prima parte si medita su cosa significa oggi «stare con Gesù»; nella seconda su cosa significa «andare a predicare». In altre parole, santificazione personale e azione pastorale. Il titolo del libro vuole mettere in luce, a sua volta, i due aspetti dell'azione pastorale: nutrire con la Parola e i sacramenti quelli che frequentano la Chiesa e andare alla ricerca di coloro che ne sono lontani o se ne sono allontanati. Pastori di pecore e pescatori di uomini, come Gesù ha voluto che fossero i suoi apostoli. Come sottolinea l'autore, questo libro «può essere utilizzato per ogni ritiro di vescovi, di sacerdoti, di candidati al sacerdozio e di religiosi. Dal momento, poi, che i contenuti essenziali della vita cristiana sono gli stessi per tutti i membri del popolo di Dio, oso sperare che esso possa essere di qualche utilità non solo per il clero, ma anche per i laici desiderosi di approfondire la propria vita spirituale».
Un libro sui “fallimenti” di Gesù? Già la semplice enunciazione del tema potrebbe suscitare in qualcuno un po’ di imbarazzo e suonare come una provocazione. Eppure, per chi legge senza prevenzione i Vangeli, la prima sorpresa sarà la costatazione che questi fallimenti sembrano essere numerosi: solo per citare gli episodi più clamorosi, Gesù delude la gente che si aspetta un Messia diverso, come ben documentato nell’episodio della fredda accoglienza dei suoi concittadini quando ritorna a Nazaret; il giovane ricco è il simbolo dell’insuccesso della chiamata al discepolato; il Maestro non è capito dai suoi discepoli, litigiosi per stabilire chi sia il più importante, irriverenti come Pietro che gli intima di non compiere la volontà del Padre e lo rinnega, estremisti come Giuda che lo tradisce; la croce è infine il punto più alto dell’apparente fallimento di Gesù. Rileggendo questi “scomodi” episodi evangelici, don Orsatti concentra l’attenzione sul comportamento di Gesù, vero Maestro capace di insegnarci come affrontare le difficoltà a volte insuperabili, frutto del nostro errore o delle circostanze avverse, che intersecano la vita di ogni giorno.
Biografia dell'autore
Mauro Orsatti, nato a Brescia nel 1949, prete diocesano, è dottore in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico di Roma, con soggiorni di studio a Gerusalemme e Monaco di Baviera. È professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà di Teologia di Lugano (Svizzera) e allo Studio Teologico Paolo VI di Brescia. Autore di oltre una trentina di libri, cerca sempre di coniugare rigore scientifico e chiara comunicazione.
In queste pagine viene presentato un itinerario di nuova evangelizzazione e di rinnovamento spirituale basato sulla Lettera di san Paolo ai Romani. Si tratta di un cammino alla luce della parola di Dio, che vuole essere un aiuto al credente per approfondire il mistero cristiano e le implicazioni del proprio battesimo. «Non basta leggere, studiare, imparare anche a memoria la parola di Dio. Bisogna “mangiarne il rotolo, divorarlo, sentirne l’amarezza nelle viscere e la dolcezza sulle labbra" (cf Ez 3, 1 ss; Ap 10, 12), cioè assimilarla, farla diventare carne della propria carne e sangue del proprio sangue, lasciare che essa ferisca e purifi chi interiormente anzitutto colui che è chiamato ad annunciarla ad altri. È quello che ci accingiamo a fare con il testo dell’Apostolo» (dall’introduzione).
Padre Raniero Cantalamessa, francescano cappuccino, è originario della provincia di Ascoli Piceno. Laureato in Teologia e in Lettere classiche, già professore di Storia delle origini cristiane presso l’Università Cattolica di Milano e membro della Commissione Teologica Internazionale, nel 1979 ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi alla predicazione in varie nazioni del mondo. Dal 1980 è Predicatore della Casa Pontificia. È stato creato cardinale da papa Francesco nel concistoro del 28 novembre 2020. Ha condotto per 14 anni, su RAI 1, il programma di cultura religiosa "Le ragioni della speranza". Con Àncora ha pubblicato molti libri di successo, tradotti in tutto il mondo.
Un giorno mi trovavo in compagnia di amici e, notando il mio sguardo perso, uno di loro mi ha chiesto che cosa stessi facendo. «Sto pensando», ho risposto. «Beato te che c'hai tempo». Una risposta che mi ha colpito come un pugno in faccia, e al malessere che il mio sguardo perso nascondeva si è aggiunto quello per il mio amico, che vedeva quel mio pensare come una perdita di tempo. È nato così un viaggio nel mio mondo interiore che è poi diventato una sorta di diario, attraverso continui riferimenti alla mia vicenda esistenziale e a quella delle persone che, nella mia vita da prete, incontravo ogni giorno. In queste pagine troverete il mio personale tentativo di ritornare dentro di me; evitando trappole e ulteriori nascondimenti e perlustrando con attenzione le tappe di un cammino interiore che è il solo che può donare pace. Proprio per questo il libro andrebbe letto con lentezza e senza fretta. Cercando di fare soste prolungate nelle zone ecologiche che vi si trovano, ricordando che «quello che conta è il percorso del viaggio e non l'arrivo» (Thomas S. Eliot).
«Oso dire: Padre», perché mai e poi mai potrei farlo se lui stesso non me lo avesse chiesto. «Oso dire: Padre», perché il mistero dischiuso da questa parola è immenso. «Oso dire: Padre», perché ho scoperto che solo questo nome può rendermi felice. Si è appena concluso il lungo dibattito intorno alla nuova traduzione italiana del Padre Nostro, eppure c'è ancora così tanto da dire in uno scavo infinito dentro un pozzo inesauribile. La lectio di don Bartoli sulla "preghiera del Signore" ci prende per mano e ci aiuta a misurare la nostra preghiera su quella di Gesù, alla scoperta della nostra identità di figli e del volto di un Padre che ci ama al di là di ogni nostra immaginazione.
È tempo di prestare maggiore attenzione a quel miracolo della «natalità» di cui ha parlato Hannah Arendt. È tempo di sondare più in profondità il miracolo dell'essere nati ed il miracolo di aver fatto fronte alla vita e di essercela cavata con essa, quando eravamo bambini, solo bambini. È tempo di scovare meglio le radici di quel portentoso coraggio di essere e di esserci che di continuo ci dona la forza per rinnovare la nostra fiducia e la nostra speranza. È proprio su questa via, infatti, che più felicemente potremo andare di nuovo incontro al Natale: incontro a quella festa che nella fede celebra la meraviglia della nascita al mondo di Dio nel piccolo di Nazareth ed in essa l'offerta a ciascuno di noi della grazia di sempre nuovi inizi, nuove ripartenze, nuovi «natali».
In questa raccolta di meditazioni, che accompagnano il percorso dell'anno liturgico, l'autore esprime la sapienza accumulata nell'incontro col Signore e con le numerose persone incontrate per la direzione spirituale. In queste pagine traspare la consapevolezza della responsabilità del discernimento spirituale e risalta l'invito ad entrare in profondità nelle Sacre Scritture per scoprire le preziose indicazioni per vivere il quotidiano.
Gonçalo Cadillhe rivisita il percorso fatto otto secoli fa e scopre uno dei più grandi viaggiatori della storia del Portogallo: sant’Antonio. Parallelamente al diario di viaggio, si ricrea la vita del Santo e l’atmosfera dell’inizio del XIII secolo: la riconquista cristiana, lo spirito delle Crociate, la guerra civile tra il papa e l’imperatore, l’amicizia con san Francesco d’Assisi. Utilizzando mezzi di trasporto affollati di migranti, salendo per strade terrose a duemila metri di altitudine, attraversando deserti impenetrabili e kasbah minacciosi, lo scrittore-viaggiatore ricostruisce una biografia umana, laica, alle volte polemica, e profondamente documentata della vita di sant’Antonio.
Destinatari
Tutti.
Autore
Gonçalo CADILHE (1968), scrittore e giornalista freelance con una laurea in gestione aziendale, vive a Figueira da Foz (Portogallo). Ha pubblicato diversi libri sul suo girovagare per il mondo ed è autore di documentari televisivi di storia, cultura e viaggi. Appassionato surfista e legato alla famiglia, nei suoi quasi trent’anni di viaggi, ha compreso che il Portogallo è l’unico paese nel quale, ogni tanto, riesce a essere pienamente felice.
Sotto il cielo di Gerusalemme e della Giudea, la Parola diventata vita risuona in un modo unico. Le tappe di un pellegrinaggio non sono solo luoghi della mente: sono incarnazione. Qui le parole acquistano un valore diverso, ci provocano direttamente, perché la nostra fede, in Terra Santa, la possiamo toccare. Questo libro non è una guida per la Terra Santa, ma raccoglie meditazioni vissute in Terra Santa. Dopo Chi mi ha toccato? (Àncora, 2018), dedicato alle rif lessioni vissute in Galilea, Fino alla fine raccoglie le meditazioni sollecitate dai luoghi della Giudea, da Gerico al deserto di Giuda, da Betlemme a Gerusalemme. Cambia lo scenario, non le motivazioni. Pellegrinare in Terra Santa, tornare sui luoghi di allora, lo si fa non per un gusto archeologico, ma per ritrovare l’attualità del Mistero. È proprio in questo fazzoletto di terra che Gesù visse la sua ora terrena, qui egli consegnò la sua vita per amore: «Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Gv 13,1). La sua ora appartiene non al passato, ma al nostro presente. Gesù continua a salvarci e a redimerci: lo fa oggi, e in nessun luogo come Gerusalemme noi possiamo ritrovarlo vivo. Lui, il Vivente (non «il sepolto» di Gerusalemme), è nostro contemporaneo, e ci salva. Questo libro è un invito a incontrare il cristianesimo, non la cristianità; a incontrare Chi ci ha amati, e ci ama, «fino alla fine».
Camminare è un modo per dire vivere. Ecco un kit teologico per lo zaino di ogni camminatore che vuole esplorare il camminare lasciandosi provocare dal Dio che cammina lui stesso con l'umanità, con i piedi e i passi di Gesù di Nazaret, uomo che cammina. Il kit comprende una cassetta degli attrezzi formata da due grandi sezioni: alcune riflessioni bibliche in riferimento a come la Bibbia parla del camminare e alcune riflessioni teologiche e antropologiche che esplorano gli elementi in gioco di ogni camminare: le parti del corpo, i significati socio-culturali e le connotazioni cristiane, buddhiste e islamiche di questa esperienza umana.
Nella Scrittura tanti sono i cercatori di Dio e tra questi Mosè, che all'inizio dell'esodo chiede a Dio di mostrargli la sua Gloria, il suo volto. Si tratta di un desiderio impossibile che Dio non concede, tuttavia qualcosa gli è dato: «Io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere» (Es 33,23). Le «spalle di Dio» sono il sorriso di un amico, l'abbraccio di un bambino, il grido di chi soffre, gli occhi di chi si sente perduto. Le spalle di Dio sono tutto ciò che è stato creato e che rivela bontà e bellezza, capace di affascinare e sorprendere. Le spalle di Dio sono tutto ciò che, per grazia, anche l'uomo ha saputo realizzare nell'arte e nell'ingegno, restituendo pace e armonia. Ripercorrendo l'esperienza spirituale di Mosè, di Elia o della Maddalena, ci potremmo sorprendere anche noi tra i cercatori di oggi, con il dubbio di aver intravisto le sue spalle da qualche parte...
Fin dal suo apparire sulla scena del mondo, l'essere umano è segnato da due bisogni fondamentali cui deve la propria sopravvivenza: l'uno riguarda l'individuo, l'altro la specie. Alimentazione e sessualità interagiscono fra loro secondo natura, cultura e spiritualità, e connotano una vita virtuosa o viziosa (gola e lussuria aprono la serie dei vizi capitali!). Riservando un più ampio spazio al cibo, in questo libro se ne coglie la molteplicità di richiami, dall'opzione vegetariana, illustrata nelle sue motivazioni e nelle diverse modalità proprie delle tradizioni religiose, alla convivialità eucaristica, preludio del banchetto celeste.
Per sapere chi siamo occorre tornare sempre alla Croce di Cristo. La contemplazione del Crocifisso ha segnato la fede, la vita e la pietà del popolo cristiano. Le riflessioni proposte in questo volume sono i commenti alla lettura della Passione tenuti nella basilica di San Pietro durante la liturgia del Venerdì Santo dal 2009 al 2018, a cavallo dei due pontificati di Benedetto XVI e Francesco. Costituiscono una prolungata e amorosa meditazione sul mistero della Croce. Ideali stazioni di una via crucis, che invitano alla contemplazione, all'adorazione, alla sequela.
Un commento ai Salmi che si recitano alla fine di ogni giornata e che aiutano a chiuderla con garbo, deponendola con fede nelle mani di Dio. Tra riflessioni, aneddoti di vita vissuta e citazioni di autori, per andare oltre la tentazione di non chiudere mai il giorno ma di proseguire ad oltranza con il «fare», mentre dobbiamo solo imparare ad attendere come «dono prezioso» il giorno nuovo.
Un'intensa esperienza spirituale sui luoghi di Galilea. Don Paolo Zago ci conduce, tappa dopo tappa, nella regione che Gesù percorse con i suoi discepoli. Seguendo gli incontri e i dialoghi narrati nel Vangelo, prende vita un itinerario che interroga la dimensione, esistenziale e psicologica, di uomini e donne di oggi con il messaggio, attualissimo e sorprendente, della fede. Si può leggere "Chi mi ha toccato?" come contributo (pre o post) a un pellegrinaggio in Terra Santa, oppure come testo di meditazione, per fare esperienza di Gesù vivo, per essere «toccati» da lui, oggi come allora. Il Vangelo ci tocca sempre, ma nei luoghi dove visse Gesù diventa più facile rileggerlo nella sua interezza, assumerlo come un'esperienza di grazia, che ci raggiunge tutti, dentro la nostra vita quotidiana. Noi andiamo in Terra Santa non perché essa sia, in se stessa, un luogo «sacro»: non esistono, nella nostra fede, luoghi del genere, perché «i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità». Ci andiamo, più semplicemente e profondamente, per incontrare Gesù vivo, lì dove un tempo ha camminato e vissuto. Per ascoltare sul posto la Parola, superando ogni distanza geografica. Per lasciarci toccare da Lui. In questo modo la terra che calpestiamo tutti i giorni diventa santa, perché è la terra del Vangelo, la terra di un Dio che assedia i nostri sensi addormentati, fino a sedurci.
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Le proposte bibliche di questo libro ruotano attorno al Salmo 16, che al versetto 2 recita: «Senza di te non ho alcun bene»; una frase che, presa sul serio, trasforma radicalmente l'indirizzo della nostra vita. Il metodo con cui sono svolte le meditazioni è quello della lectio divina, ampiamente illustrato nell'Introduzione; ricollegandosi alla definizione che della lectio dava il priore certosino Guigo II, «Scala Paradisi», l'autore espone le proprie riflessioni percorrendo una sorta di «scala del Paradiso»: da Abramo, modello di aderenza alla Parola, si passa a Mosè, attraverso cui si mostra la fedeltà di Dio al suo popolo. Poi, nel Vangelo di Marco, la chiamata dei Dodici sottolinea come noi dobbiamo essere con Gesù per diventare come Gesù. Si scorrono i testi che esplicitano i fondamenti biblici di un vero servizio alla Parola, e si approda all'episodio della lavanda dei piedi, anticipo del Calvario, e alla parabola degli operai mandati nella vigna, in cui si vede il modo originale con cui il Signore ricompensa i suoi servi. Chiude il volume un Salmo di lode [il 14 6), espressione viva di una fede amante, di una esistenza tutta proiettata sul Signore che ci salva.
Di Maria non si parla molto spesso nel Nuovo Testamento. Tuttavia ella non è assente in nessuno dei tre momenti costitutivi del mistero cristiano, che sono l'Incarnazione, il Mistero pasquale e la Pentecoste. Seguendo Maria in ognuna di queste tre presenze fondamentali - nel Natale, sotto la croce e nel cenacolo - questo libro cerca di tracciare un cammino di vita nuova in Cristo, tutto modellato su quello della madre di Dio. Ogni capitolo comprende una riflessione biblica e teologica su Maria e un'applicazione pratica alla Chiesa e a ogni anima credente. Il passaggio dall'una all'altra è fatto in base alla categoria di Maria «figura» o specchio della Chiesa, in cui la Chiesa stessa deve guardarsi, per diventare, a sua volta, «santa e immacolata». Oltre che per la lettura e l'edificazione personale, il libro può servire come traccia per ritiri ed esercizi spirituali, come sussidio per un rinnovamento della predicazione sulla Madonna e anche in vista del dialogo ecumenico.
Perché l’uomo va in montagna? Che cosa lo spinge a camminare per ore, ad arrampicarsi su pareti impossibili e a rischiare la vita? Chi e che cosa cerca lassù, in quei luoghi alti e austeri? La montagna è il luogo del silenzio, della meraviglia, del limite e il luogo privilegiato da Dio per rivelarsi e parlare all’uomo. In questo libro l’autore opera una sintesi tra letteratura teologica e letteratura di montagna svelando come la montagna parli al cuore dell’umano in modo unico e singolare. L’uomo che ama e va per le montagne cerca di dare un senso profondo alla vita, di placare una sete di spiritualità mai sopita e oggi più viva che mai.
Destinatari
Tutti e in particolar modo gli amanti della montagna.
Autore
Alberto TREVELLIN (Padova 1988), laureato in scienze religiose prima a Padova, poi a Venezia, è insegnante di religione. Sostiene che i bambini salveranno il mondo e che senza di essi non potrebbe vivere. La mattina, quando si sveglia, guarda verso il monte Grappa, per il quale ha un amore smisurato. Ama camminare tra le alte cime delle Dolomiti, correre in mezzo ai boschi, andare per sentieri sconosciuti. È sposato con una donna che crede affidatagli da Dio e ha due bambine bellissime quanto vispe.
«Non è la prima volta che Valentino Salvoldi si inoltra nelle pagine bibliche, spesso scegliendo quelle più "provocatorie". Qohélet-Ecclesìaste lo è, per certi versi in modo estremo e supremo, e percorrerlo esegeticamente e teologicamente è piuttosto arduo. Don Valentino ha scelto di proporre una guida di lettura tematica ricorrendo a una sorta di trittico. Nella prima tavola irrompe il vocabolo-vessillo di Qohélet, hebel/habel, "vanità"; nella seconda si incrociano dialetticamente questa "vanità" radicale con la "grazia" divina assoluta e, infine, nel terzo quadro s'intrecciano eternità e tempo, pienezza e caducità, perfezione e fragilità effimera. Il dettato è limpido, coinvolgente, appassionato e non ha bisogno di tracce che ne guidino la lettura o di analisi esplicative.» (Gianfranco Ravasi).
Nella vita di ogni credente arriva, prima o poi, il momento della grazia: il Signore fa sentire, come a Mosè, il desiderio di vedere il volto di Dio, di incontrarlo faccia a faccia, cioè di fare esperienza di contemplazione. Questo libro - frutto di una lunga esperienza e riflessione dell'autore - si propone come guida alla contemplazione. Non è un libro da leggere, ma da meditare. Uno strumento su cui esercitarsi per diventare capaci di contemplazione nonostante il ritmo logorante della nostra vita. «Si tratta di un mix tra varie tradizioni cristiane d'oriente e d'occidente, aperto a stimoli di altre culture, inquadrato secondo un metodo rigoroso che si rifa agli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola. L'aspetto più nuovo del metodo è il valore che si dà alla corporeità: è nel corpo e mediante il corpo che si prega! E l'incontro che avviene nella preghiera è quel segreto ineffabile che nessuno conosce, se non chi lo sperimenta» (dalla Prefazione di Carlo Casalone e Silvano Fausti).
«Spero che risulti abbastanza chiaro che il centro focale di tutto non è Francesco d'Assisi, ma colui che ha riempito la sua vita e di cui egli è stato un'icona vivente, Gesù Cristo. Non saprei, diversamente, come farmi perdonare da Francesco l'aver osato aggiungere un ennesimo titolo all'immensa bibliografia su di lui». Così l'autore riassume il senso di questo ebook, che raccoglie un saggio su Francesco d'Assisi come genio religioso (inedito in lingua italiana) e diversi scritti più brevi su aspetti particolari della santità del poverello, che coprono un arco di più di quattro decenni: dall'VIII centenario della nascita del Santo, nel 1982, fino all'ascesa al soglio pontificio del cardinal Bergoglio che, per primo nella storia, ha scelto di chiamarsi con il nome del Poverello d'Assisi.
Ormai tutti camminiamo. Per tanti motivi, e non tutti n nobili n spirituali. Alcune mete di pellegrinaggio sono ormai autentici cult: se i nostri fratelli musulmani almeno una volta nella vita devono recarsi in pellegrinaggio alla Mecca, noi non ci toccherà sgambettare fino a Compostela?
San Francesco d’Assisi e i suoi compagni sono stati indubitabilmente grandi camminatori: cosa hanno da insegnarci sull’arte di un pellegrinaggio autenticamente umano e cristiano Come possono aiutarci a vivere un’esperienza davvero profonda e non solo di moda? Ma poi, san Francesco ci è mai stato a Santiago di Compostela? E in Terra Santa?
Vademecum per chi vuole scoprire Dio nella bellezza dei monti. Sono molti i Salmi che ci presentano Dio come la «roccia del nostro cuore», il sostegno incrollabile che dà senso alla vita. L'altezza, la durata e la stabilità delle montagne, che rimangono ferme e immobili, mentre passano le generazioni umane, sembrano farci intuire qualcosa dell'eternità e della pace senza confini, della pienezza di vita cui aspira il nostro cuore. Andare in montagna non è semplicemente respirare aria pura o fare un pic-nic all'aperto. Chi sa gustare il silenzio e la pace della natura, scopre che c'è un messaggio della montagna che bisogna ascoltare e accogliere. Come dice un antico proverbio: "Molte sono le vie che conducono a Dio: una passa sui monti".
Valentino Salvoldi – con la lucidità del teologo e la sensibilità del missionario – afferma che la bellezza e la gioia devono fare da cardine al rinnovamento della teologia morale, il cui fondamento va cercato non semplicemente in una sistematizzazione di principi razionali, quanto nella descrizione di quel vissuto attraverso il quale lo Spirito Santo vuole ammaestrare il popolo di Dio. L’Autore ci presenta riflessioni impregnate del senso biblico e agganciate al magistero; inoltre, rifacendosi alla lunga esperienza d’insegnamento in tante parti del mondo, fa emergere la sensibilità dei fedeli, con lo scopo di dimostrare che lo Spirito Santo è un dono dato a tutti per l’edificazione della Chiesa. Ne risulta una morale narrativa, aperta al dialogo, arricchita dalle differenze culturali; il teologo morale deve saper analizzare tutto, con spirito critico, con la volontà di purificare le culture con la freschezza e la forza del Vangelo (dalla Prefazione).
"Questa esplorazione del Cantico è fatta di sentieri nel folto del bosco, colpi di sonda nell'oceano, aperture verso nuovi cammini. Una meditazione che si fa sorgente di vita." Bruno Forte
In questo libro l'autore percorre le strade delle città contemporanee facendo propria la prospettiva inedita dei poveri che vi abitano: i barboni, gli zingari, le prostitute, i mendicanti. In questo senso la strada "si fa maestra", perché rivela il messaggio profondo di cui i poveri sono depositari e fa amare la loro compagnia. I poveri infatti introducono ai segreti della vita che Dio ha "nascosto ai sapienti e ai dotti e ha rivelato ai piccoli" (Lc 10,21). Compagni di questo viaggio sono le Scritture, alcuni Testimoni delle grandi religioni e la loro sapienza di fede vissuta non al chiuso dei templi, ma nell'incontro con i dolori e le speranze degli umili. Attraverso alcune parole-chiave il libro introduce a una nuova lingua e grammatica della vita che rompe il muro di incomunicabilità fra il mondo dei ricchi e quello dei poveri, una lingua che non può che essere quella dell'amicizia e della misericordia.
Che uso faceva Gesù del suo tempo? Quali erano le sue priorità durante le giornate fitte di parole, volti, incontri? Che cosa possiamo imparare da lui? Cercando le risposte a queste domande nei testi evangelici, Carlo Maria Martini offre preziosi spunti per "mettere ordine" nella frammentarietà e nella dispersione che caratterizzano i nostri giorni. Destinate in origine a preti impegnati nell'attività pastorale, le riflessioni di Martini su come dare unità e senso al nostro agire arrivano direttamente al cuore e alla mente di tutti coloro - preti, laici e consacrati - che sono impegnati nell'annuncio del Vangelo e nell'educazione alla fede." Quali erano le priorità di Gesù? Come gestiva il suo tempo? A me pare che i Vangeli diano una risposta, che vale anche per noi".
Alcuni studiosi si interrogano su come la teologia debba mettersi in dialogo con le sfide della contemporaneità poste dalla biologia evoluzionista, sviluppatasi dalla ricerca di Charles Darwin. In gioco sono questioni di grande spessore antropologico, ma anche la stessa immagine del mondo che abitiamo e la possibilità di abitarlo nella luce della fede. Biologia, filosofia, etica, teologia sono solo le principali aree di analisi per disegnare un quadro ricco e complesso, denso di prospettive per la riflessione.
La tunica dalle lunghe maniche è l'abito prezioso che Giacobbe dona a Giuseppe, il figlio prediletto. È il punto di partenza di una delle storie più belle della Bibbia, un gioiello di letteratura ma anche una vicenda in cui possiamo specchiare le nostre vite. Ci scopriamo così simili ai fratelli di Giuseppe, pieni di invidia e gelosia, presi dalla voglia di primeggiare, incapaci di comprendere che l'unico Padre ama ciascuno di noi in modo differente ed esclusivo. Mons. Bregantini, con la sua capacità di far "parlare" il testo biblico e di calarlo nel vivo delle nostre esistenze quotidiane, offre uno strumento dal linguaggio accessibile a tutti, per la riflessione personale e comunitaria.
Al cuore della fede cristiana. Il Credo della Messa spiegato e commentato. "Quando si vuole attraversare un braccio di mare, diceva sant'Agostino, la cosa più importante non è starsene sulla riva e aguzzare la vista per vedere cosa c'è sulla sponda opposta, ma è salire sulla barca che porta a quella riva. La barca per noi è la fede della Chiesa sulla quale siamo saliti al momento del battesimo e che in queste pagine impareremo, spero, a conoscere meglio."
Il sussidio accompagna i bambini nel cammino verso la nascita di Gesù e la sua manifestazione con un itinerario che va dalla prima domenica di Avvento all'Epifania. Per ogni domenica e festa presenta un breve passo biblico, una narrazione che aiuta a comprenderne il significato nella vita di un bambino, uno "zoom" sul concetto chiave, e infine la sezione "Gioca e crea" che propone un gioco e una attività da costruire. Età di lettura: da 6 anni.
Il libretto, che si offre come aiuto per vivere in modo rinnovato il tempo d'Avvento e di Natale, ha uno stile agile e fresco. Dalla prima domenica di Avvento 2015 fino al Battesimo di Gesù, ogni giorno l'autrice coglie uno spunto dal vivere quotidiano, lo mette in feconda relazione con un versetto della Scrittura tratto dalla liturgia del giorno e ne ricava una pillola di riflessione che accompagna il cammino di conversione, che invita a vedere le cose con gli occhi di Dio.
Meditazioni profonde sul Libro dei Salmi, scritte con linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
Nel più che ventennale servizio episcopale di Carlo Maria Martini nella diocesi di Milano molteplici sono stati i suoi interventi sulla figura del prete. In occasione degli incontri con i sacerdoti, nei decanati e nelle zone pastorali, egli sapeva far risuonare orientamenti che avrebbero reso ancora più efficace la missione dei presbiteri nella comunità. Le omelie che il Cardinale teneva ogni anno il Giovedì Santo meritano una speciale considerazione e un posto ragguardevole. L’intero presbiterio, presente in Duomo attorno al proprio vescovo, confermava le promesse sacerdotali e, illuminato dalla Parola, il «Sì, lo voglio!» diventava la rinnovata risposta di ogni prete all’unico Pastore della Chiesa. La presente raccolta si propone di mantenere viva la memoria del cardinale Martini e di sostenere il quotidiano servizio di ogni sacerdote alla Chiesa e al mondo (dalla Presentazione).
Una coppia di sposi, con tre figli, rilegge la propria esperienza con il metodo del discernimento degli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio. «I pregi di questo libro non sono pochi. Prima di tutto è un testo che apre una strada inesplorata e innovativa. Ripropone infatti l’esperienza e il metodo degli Esercizi ignaziani alla luce della vita di coppia. Ma c’è un altro aspetto che mi piace in questo libro. L’accostamento di riflessioni interpretative e immagini illustrative gli conferisce una dimensione narrativa utile oltre che originale» (dalla prefazione di padre Silvano Fausti). La riflessione spirituale è infatti accompagnata dalla meditazione di dipinti di Chagall, Magritte, Köder, riprodotti in un fascicolo a colori che può essere tenuto a fianco del libro durante la lettura.
Un vescovo si confessa. Lo fa sulle orme di sant'Agostino: una confessione di lode. L'arcivescovo GianCarlo Maria Bregantini, rispondendo alle domande del teologo Valentino Salvoldi, rivede la sua vita alla luce dell'eroica fede dell'apostolo Pietro. Fede, fonte di estasi e di tormento, dono che porta i suoi frutti in noi nella misura in cui testimoniamo il nostro credo con quella carità che "tutto crede, tutto spera, tutto sopporta", con la grandezza e i limiti di tutto il nostro essere. La fragile fede del Principe degli Apostoli il quale non a caso ha due nomi: Simone il peccatore e Pietro il santo. Gli autori, analizzando la fragilità umana, mostrano come convertirla in forza. Offrono un testo utile sia per un approfondimento personale, sia per una preparazione a gruppi del Vangelo: serve a rafforzare la fede, per vivere in pienezza la nostra vita. Una gioiosa avventura per chi fa proprio il motto di sant'Agostino: "Ama e capirai".
"La Quaresima, itinerario di rinnovamento di vita, è soprattutto il ritorno verso un amore. Un ritorno appassionato? Piangiamo la nostalgia di un amore perduto, quello di un Dio che ci ama intensamente. Piangiamo il desiderio di un nuovo incontro. Che cosa ti manca di lui?". Il libretto, che si offre come aiuto per vivere in modo rinnovato il tempo della Quaresima e la Pasqua, ha uno stile agile e fresco. Dal mercoledì delle Ceneri fino alla domenica di Risurrezione 2015, ogni giorno l'autrice coglie uno spunto dal vivere quotidiano, lo mette in feconda relazione con un versetto della Scrittura tratto dalla liturgia del giorno e ne ricava una pillola di riflessione che accompagna il cammino di conversione, che invita a vedere le cose con gli occhi di Dio.
Il sussidio accompagna i bambini nel cammino verso la Risurrezione di Gesù con un itinerario che parte dal mercoledì delle Ceneri, presenta le cinque domeniche di Quaresima, la domenica delle Palme, il triduo e la Pasqua. Per ognuno di questi momenti offre un breve passo biblico, una narrazione che aiuta a comprenderne il significato nella vita di un bambino, uno "zoom" sul concetto chiave, e infine la sezione "Gioca e crea" che propone un gioco e una attività da costruire. Età di lettura: da 6 anni.
Il libretto, che si offre come aiuto per vivere in modo rinnovato il tempo d'Avvento e di Natale, ha uno stile agile e fresco. Dalla prima domenica di Avvento 2014 fino al Battesimo di Gesù, ogni giorno l'autrice coglie uno spunto dal vivere quotidiano, lo mette in feconda relazione con un versetto della Scrittura tratto dalla liturgia del giorno e ne ricava una pillola di riflessione che accompagna il cammino di conversione, che invita a vedere le cose con gli occhi di Dio.
Il sussidio accompagna i bambini nel cammino verso la nascita di Gesù e la sua manifestazione con un itinerario che va dalla prima domenica di Avvento all'Epifania. Per ogni domenica e festa presenta un breve brano di Vangelo, una narrazione che aiuta a comprenderne il significato nella vita di un bambino, uno "zoom" sul concetto chiave, e infine la sezione "Gioca e crea" che propone un gioco e una attività da costruire.
L’intento di queste pagine è di mostrare, attraverso l’ascolto della Parola di Dio, che matrimonio e famiglia non sono semplicemente alcuni luoghi dell’esistenza, ma sono luoghi in cui scorgere e vivere tutta l’esistenza umana, perlomeno nel suo dato più importante che è l’amore. Il paragone – che ha suggerito il titolo del libro – è quello della famiglia come una finestra aperta, affacciandosi alla quale si vedono passare le cose più importanti della vita, e ci si sente interpellati nel centro più profondo della fede.
Esattamente venti anni fa il cardinale Carlo Maria Martini scriveva parole di grande attualità: "La nostra generazione sta attraversando un deserto segnato da eventi vasti, in parte molto drammatici e in parte quotidiani e non meno pervasivi. Un deserto nel quale la gente è stanca, inquieta, agitata, demotivata, nevrotica, frustrata, smarrita, perché non vede il senso della vita quotidiana e la vive con poco gusto e poca voglia. È un deserto fatto di assenza di Dio, nella secolarizzazione, nella carenza di percezione del divino: le persone non riescono a percepire nelle loro giornate la presenza di un mistero sovrano e amico, che accompagna. In questo deserto, che noi stessi, uomini di Chiesa, stiamo attraversando, siamo in qualche maniera delle 'guide', nonostante i nostri limiti. Mi sono allora chiesto: in quale modo Dio forma queste guide in tempi difficili? Cercando di cogliere come Dio ne abbia formate alcune in passato, comprenderemo in quale modo può formare noi". Questa antologia di testi di Martini, tratti dalle riflessioni tenute durante i pellegrinaggi con i giovani preti che hanno segnato tutto il suo ministero episcopale, propone una carrellata di "maestri dello spirito". Gregorio Magno, Francesco d'Assisi, Caterina da Siena, Ignazio di Loyola, Teresa di Lisieux ed Edith Stein: alla scuola di questi grandi "maestri dello spirito" impariamo ad attraversare il deserto spirituale dei nostri tempi.
"'Lo stile è l'uomo stesso'. Questa affermazione di un pensatore del Settecento ci conduce al cuore della rilettura attenta (e spesso sorprendente) che padre Fausti fa del Vangelo di Luca. Sotto i nostri occhi vediamo disegnarsi il ritratto di un Gesù che nel suo stile rispecchia l'amore 'insensato' di un Dio 'mille miglia lontano dalle nostre immaginazioni'. E il discepolo è chiamato alla sfida più esigente: modellare il suo modo di pensare e agire su quello del Maestro, perché lo stile è tanto importante quanto il contenuto del messaggio. Perché non si può comunicare una buona notizia tanto meno la buona notizia che è il vangelo - attraverso una cattiva comunicazione, 'non si possono annunciare la pace, la mitezza, la riconciliazione, la misericordia con uno stile arrogante e pretenzioso'." (Enzo Bianchi)
Come i discepoli di Gesù hanno annunciato il Vangelo la prima volta? Quali sono le scelte più importanti? Quali effetti ha prodotto quell'annuncio? Quali risposte?
Il libro degli Atti degli apostoli ci offre uno splendido spaccato di ciò che la chiesa delle origini si è trovata a vivere, quella grande avventura missionaria che è iniziata allora e che oggi, dopo aver attraversato la storia, ancora non è conclusa, ma è affidata a noi.
Le pagine di questo testo, nate dalla predicazione di un corso di esercizi spirituali, ci vogliono riportare alla stagione degli inizi, per farci scoprire qual è stato il segreto che ha accompagnato quel primo annuncio, dal momento che ciò che ha vissuto la chiesa apostolica è il segreto di ogni annuncio.
Si può amare la Chiesa, soprattutto quando è scossa da discordie e veleni e il suo volto è sfigurato dal peccato? È questa la Sposa che Cristo ama, al punto da aver dato la vita per essa? Siamo nel cuore del mysterium Ecclesiae, su cui l’autore riflette ponendosi alla scuola del Concilio Vaticano II e di due grandi testimoni della fede: sant’Ambrogio e papa Paolo VI. La Chiesa – ammonisce il cardinale Tettamanzi – sarà capace di annunciare in maniera incisiva il Vangelo solo se tutti i suoi membri sapranno recuperare uno sguardo di fede che superi «la meschinità o la deformità di visioni e interpretazioni prevalentemente umane, se non persino mondane».
Come viviamo la gioia tribolata della missione stando dietro a Gesù? Le fatiche della vocazione cristiana non mancano. Nella dedizione domestica e comunitaria, nella passione educativa e nell’annuncio del Vangelo sentiamo la grazia di una nostalgia: quella dell’intimità con Gesù. Intimità che a tutto dà senso, ispirando passi di fiduciosa resistenza. Così l’incanto drammatico della vita cristiana si fa cammino, scandito dalla parola di Gesù; come con i primi discepoli, egli ci chiama presso di sé per offrirci la tenerezza del Padre, per istruirci e correggerci, per inviarci a raccontare la bellezza di Dio.
«Il Signore è in mezzo a noi, sì o no?» (Es 17, 7). «Signore, se tu sei con noi, perché ci è capitato tutto questo?» (Gdc 6, 13). La fede di Israele non è facile. Spesso è messa in crisi non da ragionamenti astratti, ma dagli avvenimenti della storia che sembrano smentire le promesse del Signore. Nell’esperienza dell’abbandono la fede non scompare: è messa alla prova. Purificata, non vinta. Don Bruno, con la sapienza del maestro, guida il lettore a ripercorrere il difficile cammino di fede dei personaggi biblici, per scoprire che il vero modo di stare davanti a Dio – a volte misteriosamente incomprensibile – è affidarsi.
«Credi tu? A più riprese Gesù rivolge questa domanda. Lo chiede al cieco nato: “Credi tu nel Figlio dell’uomo?”; a Marta che piange il fratello Lazzaro morto dice: “Chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?”, e alla sua esitazione dinanzi all’ordine di aprire la tomba ribadisce: “Non ti ho detto che se tu credi, vedrai la gloria di Dio?”. L’uso del singolare “tu” in questi casi è significativo; dice da solo che la fede è un atto personalissimo; non si può credere che “in prima persona”. Nella nostra epoca la fede appare sempre più una decisione personale che l’adulto è chiamato a prendere e a rinnovare, scoprendone in sé, oltre che nella parola di Dio e nell’autorità della Chiesa, le motivazioni profonde e la bellezza. Questa è l’esigenza alla quale mi sono sforzato di rispondere, ogni volta che ho avuto l’occasione di toccare il tema della fede nelle mie prediche e nei miei scritti » (dalla Premessa). Il libro propone le pagine più significative dedicate da padre Cantalamessa all’argomento “fede” nel corso degli anni. Pagine ricche di conoscenza biblica e sapienza spirituale, in grado di suscitare in chi legge sentimenti di luminosità interiore e di gioia, la «gioia che proviene dalla fede» (Fil 1,25).
L'ultima tappa del percorso scandagli il sentire" che fu proprio di Cristo, nella sua dimensione umano-divina. Terzo e ultimo volume della trilogia sul "sentire". "
Il terzo millennio è iniziato, nelle chiese cristiane d'occidente, con il solenne canto del Veni creator. Da quando fu composto, nel IX secolo, questo inno è incessantemente risuonato nella liturgia di Pentecoste e nelle assemblee cristiane come una prolungata e solenne invocazione al Paraclito. Ricco di intuizioni e immagini suggestive, esso è anche un grandioso affresco sullo Spirito Santo nella storia della salvezza e nella vita della Chiesa. Seguendo come traccia le invocazioni dell'inno (ogni versetto o titolo, una meditazione), l'autore ci offre un discorso compiuto - una vera Summa teologica e spirituale - sullo Spirito Santo, attingendo alla Scrittura, ai Padri della Chiesa, alla liturgia, alla teologia cattolica, ortodossa e protestante. Il linguaggio non è quello del trattato di teologia, ma un linguaggio ispirato che ricorre al simbolo, all'immagine, al canto, alla poesia, alla liturgia, alla profezia e agli esempi di santità. Padre Raniero uno dei maggiori conoscitori della teologia dello Spirito - si rivela un maestro nel trascinare il lettore in un vero e proprio entusiasmo per lo Spirito Santo.
Quali tratti caratterizzano il "sentire" di chi si pone alla sequela di Cristo? Un'attenta rilettura dei Vangeli e degli Scritti apostolici, e della loro risonanza nella vita della Chiesa attraverso i secoli, ci offre una risposta tanto impegnativa quanto affascinante. In questo volume Padre Gentili analizza che cosa implichi "sentire da cristiani", vivere cioè avendo in noi gli stessi sentimenti che furono di Gesù.
"Per il cristiano dialogare - con chi appartiene a tradizioni ed esperienze reigiose diverse - è andare alla scoperta dei frutti dell'azione dello Spirito e potersene stupire. Lo spirito infatti è imprevedibile, sempre ci precede, semina germi di sapienza in ogni seria esperienza religiosa, opera laddove le nostre convenienze e convinzioni ne escludevano la presenza".
(Dionigi Tettamanzi)
Dialogare oggi non è cosa ovvia né facile. Molti ci rinunciano, altri vi si oppongono. È invece necessario essere seri e rigorosi nella ricerca della verità e coraggiosi nel remare controcorrente in un mare burrascoso. Questo libro raccoglie tutti gli interventi del card. Tettamanzi sul tema dell’Ecumenismo e del dialogo con le altre religioni. Un breve saggio di mons. Bottoni (Responsabile del settore Ecumenismo della Curia di Milano) inquadra gli interventi; infine completa il testo un'intervista con il cardinale su argomenti di attualità (accoglienza, dialogo, ascolto, ecc…).
È possibile avere di Gesù quella stessa esperienza che fecero i suoi contemporanei? Come raggiungere quel «sentire» che vantarono i primi discepoli, che avevano «udito, veduto, toccato» con le loro mani il Figlio di Dio? Padre Gentili, da vero maestro spirituale, prende le mosse da un’attenta ricerca dei «verbi del Verbo», e cioè di tutti quei termini con cui i contemporanei hanno descritto il rapporto privilegiato che hanno vissuto con Gesù di Nazaret. Ne nasce un quadro sorprendente che scava all’interno delle pagine evangeliche e ne attualizza il loro affascinante messaggio. Poiché il «sentire» è la vera «cifra» di ogni autentica esperienza religiosa, a questa prima ricerca faranno seguito altri due saggi dello stesso autore, che illustreranno qual è il «sentire» del cristiano, chiamato a fare proprio il «sentire» di Cristo.
Molti i volumi editi finora che hanno affrontato il lato divino di Gesù: i suoi miracoli, la sua Risurrezione, il suo amore per tutti, spesso a scapito però della dimensione umana.
E sta qui l’originalità del nuovo volume di mons. Maggioni, uno dei massimi esperti di Bibbia e di divulgazione della Parola: analizzare i brani dei Vangeli che meglio descrivono i tratti dell’umanità di Gesù e offrirli alla meditazione del lettore.
Per dirla con le parole dell’Autore, dalla lettura del libro emerge che “L’umanità di Gesù ha un valore teologico irrinunciabile, perché è la “trasparenza” del volto di Dio, non l’involucro che lo nasconde. I tratti umani di Gesù - la storia concreta e precisa che egli ha vissuto, le sue scelte, i suoi comportamenti e i suoi sentimenti - sono importanti non soltanto per conoscere l’uomo Gesù né soltanto per conoscere il progetto di uomo che egli ci ha offerto, ma per conoscere - e non è un paradosso - il lato divino della sua persona”.
Suoni e colori, terre di Palestina e profumi d’oriente, angeli e bestie intrecciano le trame quotidiane di uomini e donne alla ricerca di una buona notizia, per sé e per il mondo. La troveranno più vicino di quanto non credano. Nascosta in un bimbo. Tra drammi e speranze. Perché, in fondo, Betlemme non è lontana. E così, per ogni cercatore di Dio c’è una stella appesa al cielo, pronta a sganciarsi e ad illuminare il suo cammino, per ricordargli come è vicina Betlemme.
Questo classico della spiritualità è diventato un vero e proprio manuale di riferimento per la meditazione. Arrivato all’undicesima edizione, con una nuova prefazione, è stato aggiornato nella bibliografia e nell’elenco dei centri italiani che organizzano corsi e incontri dedicati alla “meditazione profonda”. Gli autori, attingendo con sapienza alla tradizione contemplativa orientale e occidentale, sono riusciti a trasmettere tutta la ricchezza della loro esperienza meditativa e a proporla all’uomo di oggi. Un libro prezioso e raro, capace di condurre nelle profondità del proprio cuore a scoprire che lì abita Dio.
Per sapere chi siamo occorre tornare sempre alla croce di Cristo. La contemplazione del Crocifisso ha segnato la fede, la vita e la pietà del popolo cristiano. Le riflessioni proposte in questo secondo volume sono i commenti alla lettura della Passione, tenuti nella Basilica di San Pietro durante la liturgia del Venerdì Santo, dal 1999 al 2008, a cavallo dei due pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Costituiscono una prolungata e amorosa meditazione sul mistero della croce. Ideali stazioni di una via crucis che invitano alla contemplazione, all'adorazione, alla sequela.
Un testo sul messaggio spirituale della Lettera ai Romani.
Don Xeres ripercorre l'arco bimillenario della storia cristiana dal punto di vista della sua "missione" di annuncio di Gesù, comunicazione di fede tra uomo e uomo. Proprio perché dedicata a ricostruire "fasi e modalità di crescita della Chiesa nel tempo", l'autore per il titolo ha ripreso una metafora lunare tratta da un Commento al Cantico dei Cantici di Tommaso d'Aquino: "La Chiesa è bella come la luna, poiché viene illuminata dal chiarore del suo Sposo". Questo perché, continua don Xeres, "l’unica autentica crescita per la Chiesa può essere ritenuta quella corrispondente alla sua missione propria, dunque alla maggiore o minore capacità di porre non se stessa, quanto piuttosto Cristo, della cui luce essa vive e diviene a sua volta fonte di vita. Come la luna, appunto".
Il libro raccoglie 12 “lectio narrate” su testi degli Atti degli Apostoli. Il titolo fa riferimento al racconto della Pentecoste (At 2): è alle nove del mattino che il fuoco dello Spirito irrompe sui discepoli in preghiera. Le 12 lectio si presentano come “confessioni” in prima persona di protagonisti della Chiesa delle origini. Nate nell’ambito della preghiera dei giovani, sono pagine che hanno accompagnato momenti di veglia, scuole della Parola, celebrazioni particolari. Lo stile è fluido, originale e accattivante. Un libro che si rivolge in prima battuta ai giovani, ma non solo, sia come lettura personale sia come strumento per momenti di preghiera centrati sulla Parola di Dio.
CD audio allegato, con lettura dei brani evangelici, delle lectio narrate e musiche inedite.
Il titolo fa riferimento all'episodio del Vangelo di Giovanni in cui Gesù e i discepoli vanno "al di là del Cedron" (un torrente che scorre d'inverno a est di Gerusalemme) per entrare in quel luogo emblematico che è l'Orto degli Ulivi. Di là dal Cedron c'è dunque una dimensione dello spirito, un luogo della fede, il posto dell'intimità e della confidenza, dell'ascolto e della confessione. E come "confessioni" si presentano le 12 lectio: si raccontano i discepoli in prima persona, si ricreano colori, profumi, emozioni, stati d'animo, le lotte spirituali in questo luogo dove si ritiravano spesso nel silenzio per conoscere Gesù e stare con Lui. Rivolto innanzitutto ai giovani e a quanti vogliono mantenersi "giovani" nutrendosi della Parola. Dodici acquarelli di Anna Mino, riprodotti a colori, riprendono in modo evocativo i temi delle lectio.
Si tratta di un libro sull’intera teologia protestante, vista come in un lampo nella sua evoluzione storica e contenutistica, a partire dalla preriforma di Hus e Wycliff fino alle teologie contemporanee della speranza proposte da Moltmann e Panennberg.
Il testo è semplice e scorrevole per incoraggiare chi è digiuno di questi temi ad accostarsi ad essi con fiducia e a comprendere le affascinanti evoluzioni della storia, dalla preriforma alla teologia post-dialettica.
Il discorso si evolve per medaglioni, ma con un nesso logico continuo ed esplicito.
Un libro di spiritualità che propone una sorta di “fisiologia mistica”, una mappa del corpo incentrata sui “centri di energia” (chakra) individuati dalle tradizioni orientali, veicolate in Occidente soprattutto dallo yoga.
Scrive l’autore: “Queste pagine contengono una proposta, forse una sfida, dal momento che invitano a compiere una sosta nel nostro cammino per sentire le ragioni del corpo”.
La riflessione è saldamente ancorata nella tradizione spirituale biblica e cristiana, riletta però in modo assolutamente originale proprio grazie all’utilizzo di uno schema ispirato alla visione antropologica orientale. Il testo è disseminato di “esercizi” (18) che riprendono tecniche di meditazione orientale applicate a temi tipici della tradizione cristiana (la celebrazione dell’Eucaristia, il Padre nostro “pregato” con il corpo, la reinterpretazione originale di passi biblici ecc.).
Non è un commentario in senso stretto, perché non esamina tutto il testo degli Atti, ma fornisce comunque una panoramica generale sul libro biblico per poi concentrarsi sui punti fondamentali della narrazione di Luca, con alcuni interessanti excursus tematici (la dottrina sullo Spirito santo, il ruolo della donna nella Chiesa, in viaggio con Paolo).
Il metodo esegetico-spirituale utilizzato dall’autore riprende i passaggi classici della lectio divina.
I brani scelti – che favoriscono una visione complessiva del libro degli Atti – sono presentati con una spiegazione piana ed essenziale, fruibile anche dal lettore non specialista. Il «Commento»
mira alla comprensione del testo biblico e orienta verso la rilettura della propria vita alla luce della Parola. Ciò è favorito anche da una serie di domande che costituiscono la breve sezione «Domande alla vita e per la vita», posta dopo il commento. A conclusione, la «Preghiera» invita a trasformare in Parola pregata quanto è stato precedentemente letto e approfondito.
Si tratta di una testo di esegesi biblica sul libro del profeta Isaia.
Le pagine più note del profeta vengono affrontate da Ravasi con la lectio (analisi letterale) e con la meditatio (ascolto interiore) di quanto il testo vuole suggerire.
Il volume scorre come un pellegrinaggio ideale in un tempio e la simbologia serve all'autore per descrivere l'itinerario spirituale del libro profetico.
Isaia che parla in nome di Dio e ne è portavoce presso gli uomini, diventa uomo del presente, coinvolto nella storia, in grado di giudicare i fatti della storia alla luce del messaggio che riceve dal Signore.
Un ritratto a 360° del discepolo prediletto da Gesù: Pietro.
Forte e mite. Impulsivo e vulnerabile. Generoso e insicuro. Traditore, eppure, prescelto. L’unico cui Cristo stesso ha cambiato il nome al momento del primo incontro. Pietro, il pescatore della Galilea, che, dopo la conoscenza di Gesù, diventa una figura preminente nella letteratura e nella storia del Nuovo Testamento.
L’autore ne fa emergere una nitida rappresentazione, analizzando Pietro nei Vangeli, negli Atti degli Apostoli, nelle Lettere di Paolo, nelle sue stesse Lettere e, in appendice, negli scritti apocrifi.
Questo libro è scorrevole come un saggio, preciso come un testo storico, avvincente come un romanzo.
Un libro per introdurre i laici alla lettura e alla preghiera dei salmi, spesso ritenuto compito esclusivo di preti e consacrati. E' l'occasione per l'autore di rivalutare così anche il ruolo dei credenti laici, normalmente presenti con le incombenze di tutti nella vita quotidiana e proprio per questo più adatti a "riscoprire nella Parola le parole per il mondo e spiegare a tutta la Chiesa come si possa parlare di Dio nel pieno centro del villaggio" .
Il testo è un’attenta e non banale riflessione su alcuni “grandi interrogativi” in rapporto alla realtà di oggi.
«In queste pagine vorrei vedere - scrive l’autore - le opportunità uniche che la nostra epoca presenta per la comprensione della fede e l’impegno del credente nel mondo. Può essere la chance decisiva che Dio ci offre. […]”.
Una riflessione coraggiosa sul “modo di essere” del cristiano (e del cristianesimo) “nel mondo”, sicuramente diversa e in larga parte alternativa alla visione cosiddetta “teo-con”. Un’opera dunque più attuale oggi di quando fu scritta 10 anni fa, quando le tensioni che sono ora esplose in modo clamoroso in occidente, erano percepite solo dagli osservatori più attenti al mondo contemporaneo e sensibili all’ascolto della Parola, come è sicuramente Silvano Fausti.
Dopo il fortunato “Era veramente uomo”, Bruno Maggioni torna a indagare sulla figura di Gesù, partendo da un aspetto preciso e con cui chiunque leggendo il Vangelo può imbattersi: il paradosso. Il libro passa così in rassegna i detti, i racconti, le parabole paradossali di Gesù, come pure i suoi gesti e le circostanze strane e sorprendenti della sua vita. Il testo, scritto, come è tipico di Maggioni, in modo piano e accessibile a tutti, senza tecnicismi, poggia su una scienza esegetica solida e indiscussa.
Al termine del libro, un accurato indice biblico mette in luce la fitta trama delle citazioni evangeliche che sorreggono la trattazione. Scopriamo così che quest’opera non si occupa di un dato “laterale” del Vangelo, ma punta diritto al suo cuore, fornendo una chiave di lettura globale della figura di Gesù.
In questo libro Antonio Gentili affronta il tema del digiuno visto come ricerca di una salute per il corpo e per l’anima. Seguendo il detto evangelico "Non di solo pane vive l’uomo…", l’autore tratta dell’astinenza dal cibo (o dell’alimentazione comunque sobria e regolata per un determinato periodo), sia dal punto di vista fisiologico, come vero riposo per il corpo provato da ansia e stress; sia dal punto di vista spirituale, come un prezioso strumento di consapevolezza e di ascesi. Scritto in modo semplice e scorrevole, il libro è ricco di suggerimenti pratici, tabelle alimentari, box di approfondimento e consigli.
Non mancano citazioni d’autore, aforismi e riflessioni da meditare.
Ritorna un testo classico per il tempo di Quaresima e Pasqua che raccoglie le meditazioni svolte dall’allora cardinal Ratzinger per Esercizi spirituali tenuti al Papa e ai membri della Curia romana all’inizio della Quaresima 1983, arricchite da alcune riflessioni sul mistero di Cristo, la Chiesa e il sacerdozio. Si tratta di pagine in cui la densità del pensiero teologico si accompagna alla ricchezza della riflessione spirituale: una caratteristica della predicazione di Ratzinger che i fedeli cattolici e l’opinione pubblica hanno "scoperto" durante la Via Crucis al Colosseo del 2005 e l’omelia dei funerali di Giovanni Paolo II.
Si tratta di un’analisi del sentimento della gioia nella Bibbia. Nell’Antico e nel Nuovo Testamento, l’autore rintraccia le diverse manifestazioni positive: la gioia di Dio, l’esultanza della creazione, la gioia legata ai grandi eventi narrati. Il tema si sviluppa poi accostando alla gioia il tema della sofferenza, della sconfitta, del male; per arrivare infine alla gioia cristiana delle Beatitudini evangeliche.
Si tratta di un piccolo manuale di cammino interiore che attinge dalle tradizioni più antiche e collaudate per imparare l'arte di discernere e decidere. L'autore, con una esposizione precisa e un linguaggio semplice, aiuta a vedere la differenza tra piacere apparente e gioia, tra tristezza positiva e negativa, e propone esercizi da fare per vivere il dono più grande dell'uomo: la libertà.
Il manoscritto Modi Orandi Sancti Dominici (“I modi di pregare di san Domenico”) è una straordinaria opera della letteratura religiosa del Medio Evo che risalta soprattutto per la sua originalità. Infatti si tratta di una vera e propria guida suddivisa in nove sezioni per imparare a “pregare con il corpo”, come san Domenico appunto, che, per primo, sviluppò un “metodo” per vivere la preghiera, quindi la spiritualità, anche come espressione corporea e non solo verbale. Questo piccolo libro ripropone, attualizzandolo, l’antico testo, corredando e arricchendo ogni “modo” con un brano scelto dalla Sacra Scrittura, il commento artistico-meditativo dell’illustrazione originale e le indicazioni per mettere in pratica il momento di preghiera.
In questo saggio teologico il tema è la figura di Gesù e la sua piena definizione. Dopo aver analizzato l’”evento Gesù” così come ci è restituito sia dalla ricerca storica sia dalle definizioni della fede cristiana, l’autore introduce una nuova categoria per giungere alla piena conoscenza di Cristo, quella che egli chiama “spazio Gesù”. Si tratta di una riflessione che integra e trascende sia il metodo storico-critico sia quello teologico-dogmatico per mettere al centro l’esperienza del credente, descritta nella sua dinamica e colta nella sua natura profondamente spirituale. Frutto di questa concezione è l’apertura verso le altre religioni, verso altri “spazi” che condividono l’anelito al divino, per vedere “il volto di Dio”. Solo così il dialogo può essere profondo, più che non – sostiene l’autore – “se partissimo dalla sola critica storica o dalla dogmatica”.
Espressioni come “lottare contro” il male, il peccato, le tentazioni, sono usate nella tradizione cristiana per rappresentare la volontà dell’uomo di elevarsi, di assomigliare a Cristo. Da qui l’ascesi come un combattimento continuo, il cristiano come un guerriero. Questa tradizione spirituale non è solo una specifica cristiana ma la ritroviamo, in modo attuale, anche nel concetto tanto discusso e controverso del “jihad” islamico. Il rischio è che la “lotta interiore” possa diventare difesa della purezza dagli attacchi esterni, sino alla degenerazione dell’intolleranza religiosa. In questo tempo di Quaresima l’autore ci riporta al vero significato di una “tradizione guerresca” che è quello di migliorare l’animo umano avvicinandolo a Dio. E non il contrario.
La "difficile fede", esposta continuamente alle sfide e alle minacce degli avvenimenti, è quella del Popolo d’Israele il quale non si è mai stancato, nonostante tutto, di riconoscere e proclamare la presenza e l'azione di Dio nella sua storia. L’autore, tra i massimi esperti di Bibbia e di divulgazione della Parola di Dio, rilegge in questa chiave le principali figure dell’Antico Testamento - Abramo, Mosé, Elia, Isaia, Giobbe e altri – proposti come simboli della fede di un popolo. Emerge da queste pagine un invito per il credente a guardare fiduciosamente alla propria vita come al luogo nel quale Dio si fa riconoscere e agisce.
La speranza ritrovata è quella del popolo d’Israele, che – nonostante le sfide e le minacce degli avvenimenti di una storia difficile – è chiamato a cogliere in questa storia i segni dell’agire di Dio. L’autore, tra i massimi esperti di Bibbia e di divulgazione della Parola di Dio, continua in questo volume un percorso di rilettura delle figure principali dell’Antico Testamento iniziato con “La difficile fede”, edito da Àncora nel 2002. Ora, prendendo in esame il periodo che va dall’esilio babilonese (587 a.C.) sino alle soglie della venuta di Cristo, affronta figure come Ezechiele, Giona, Giobbe, descrivendoli come modelli di speranza, rappresentanti di un “nuovo inizio” per il popolo ebraico.
Unico nel suo genere, il volume raccoglie in successione cronologica tutti gli interventi che il cardinale Carlo Maria Martini ha riservato sull'argomento arte negli anni del suo lungo episcopato milanese.
Si tratta di una rilettura che, attraverso uno sguardo religioso sul “bello”, sa cogliere e comunicare il vero.
Quale genere di essere umano sono? Quale tipo di essere umano sto diventando? Quale coscienza è alla base del mio agire?
Si tratta di interrogativi fondamentali perché la questione dell'agire autenticamente morale riguarda tutti gli uomini, qualunque sia il loro patrimonio e la loro identità culturale.
I due autori utilizzano i loro studi sulla rivelazione giudaico-cristiana (Borghi) e sulla filosofia occidentale (Buzzi) per offrire dei criteri di fondo che orientino l'individuo nelle scelte che quotidianamente è chiamato ad operare.
INDICE
Introduzione - Parte prima: ALLE RADICI DELLA COSCIENZA UMANA I. I fondamenti originari ed extrabiblici - II. La coscienza nella Bibbia: lettura di testi e osservazioni esegetico-ermeneutiche - Parte seconda: LA COSCIENZA IN AZIONE. I. Un'analisi filosofica - II. Lettura di testi filosofici - Conclusione - Bibliografia