Preghiere e immagini sacre disegnate col sangue su camicie e fazzoletti, bilocazione, stigmate, dialoghi con i morti, diagnosi mediche fatte da una creatura analfabeta restano ancora fenomeni inspiegabili. Il caso di Natuzza Evolo di Paravati suscita stupore e sconcerto a sessant'anni dalla sua prima manifestazione. Gli autori di questo libro hanno inserito saggi e dibattiti sulla cultura contadina a cui Natuzza appartiene, articoli relativi alla ricerca pubblicati su giornali e riviste, oltre ad un testo teatrale ispirato a Natuzza come metafora dell'esigenza di sicurezza e rasserenamento a cui aspira ogni essere umano.
Pubblicato come revisione della teoria psico-sociale di Erik H. Erikson, "I cicli della vita" illustra il contesto storico e autobiografico in cui sono stati elaborati gli ormai celebri concetti di crisi d'identità, interdipendenza tra storia sociale e storia personale, ciclo della vita e, soprattutto, la convinzione che la maturità non rappresenti la fine della crescita psicologica. L'autore, però, durante una vita di notevoli successi, non è riuscito a coprire il nono stadio: quello che segue l'età senile; era necessario considerare anche questo periodo della vita. Ci guida con maestria attraverso le sfide di questa età Joan Erikson, allargando l'orizzonte eriksoniano sulle fasi principali dello sviluppo umano. Nel parlare del nono stadio, infatti, getta una luce nuova sulle sfide degli anziani davanti alle inevitabili conseguenze del tempo, sottolinea il ruolo decisivo che la speranza e la fiducia svolgono nella vita degli anziani e ridiscute con sensibilità il concetto stesso di saggezza.
L'integrazione di bambini stranieri nelle nostre scuole costituisce da più di un decennio un tema costante di discussione e di ridefinizione delle possibili strategie di intervento didattico e di mediazione culturale. I contributi raccolti in questo volume tentano di raccogliere le trame e dare voce ai traumi di memorie interrotte, di storie afone, di racconti mancati, discontinui, disarmonici, sillabati dai bambini reali e nominabili osservati, giorno dopo giorno, in quei luoghi del mondo infantile di cui la scuole diventa teatro. L'attraversamento antropologico di questi luoghi esemplari ha reso possibile la sfida dell'incontro, dilatandone le evidenze e aprendo scenari inconsueti per tutti quegli educatori e quegli insegnanti ancora sensibili alla qualità pedagogica dell'ascolto e disponibili a misurare i propri saperi con quelli della "voce narrante" di un maestro senegalese.
Oggi, i genitori non sono più coloro che detengono potere e autorità: si chiede loro di rispondere di tutto ciò che riguarda i propri figli. Dopo più di trent'anni di forte responsabilizzazione, se non di colpevolizzazione eccessiva, c'è da chiedersi se i genitori debbano davvero essere schiacciati dal peso della loro funzione. Ma che cosa trasmettono e non trasmettono realmente i genitori ai figli? E quali sono le tracce consce e inconsce che lasciano loro? L'Autore cerca di comprendere se è possibile ridefinire in maniera precisa, moderata e più giusta la "missione" sostanziale dell'essere genitori.
Sono fiduciosi. Sono creativi. Amano la vita e condividono con gli altri la loro gioia. Sono bambini che ridono. La maggior parte di noi sa dall'esperienza che le persone che hanno un senso dell'umorismo ben sviluppato sono veramente persone più felici. Louis R. Franzini esplora i molti benefici dell'umorismo e dimostra che l'umorismo è un'abilità che viene acquisita e che i genitori possono insegnare ai bambini. Propone, attraverso un'ampia galleria di esercizi e giochi, gli strumenti reali che i genitori possono sfruttare. Ogni attività è divertente, facile e fatta su misura per un arco di tempo che va dall'infanzia alla pre-adolescenza.
Raccolti in un unico volume, i tre discorsi sull'educazione di Martin Buber, uno dei maggiori filosofi del Novecento. In questi tre saggi il tema pedagogico è affrontato nelle tre distinte fasi dell'infanzia, dell'adolescenza e dell'età adulta. È una visione globale dell'uomo che viene analizzata attraverso le caratteristiche di continuità e discontinuità, di crescita e regressione, di certezze e incertezze nell'acquisire la visione del mondo. Il valore dei presenti scritti sta nella forza impressa al significato dell'educativo in quanto espressione di libertà. Postfazione di Lambert Schneider.
Fabrizio Ravaglioli (1932-2013) è stato uno storico della pedagogia e dei processi educativo-culturali nella civiltà occidentale. Un maestro del pensiero. Questo libro non è solo un omaggio e un ringraziamento a Fabrizio Ravaglioli poiché ha le riflessioni di studiosi che, a partire dalla sua opera, tracciano un bilancio prospettico del pensiero pedagogico nel XXI secolo. I saggi e le testimonianze contenute nel volume sono arricchiti da un testo inedito dedicato da Ravaglioli alle tracce premoderne, quelle di un "duraturo medioevo", presenti nella pur così diversa società postmoderna.
Questa edizione unisce, in un unico tomo, i due volumi de "La società aperta e i suoi nemici", uno dei grandi classici del Novecento e una difesa appassionata della democrazia dai suoi nemici, quali Platone, Hegel e Marx. Secondo Popper, Platone fu un grande uomo. Ma i grandi uomini possono commettere grandi errori. E il grande errore di Platone fu quello di aver teorizzato la "società chiusa": «Platone fu costretto a combattere il libero pensiero e il perseguimento della verità; fu indotto a difendere la menzogna, i miracoli politici, la superstizione dei tabù, la soppressione della verità e, alla fine, la violenza brutale». Per tutto ciò, «la lezione che noi [...] dovremmo apprendere da Platone è esattamente l'opposto di quanto egli vorrebbe insegnarci. È una lezione che non deve essere dimenticata. Per quanto eccellente fosse la sua diagnosi sociologica, lo sviluppo stesso di Platone dimostra che la terapia che raccomandava è peggiore del male che tentava di combattere». Anche nei confronti di Marx, Popper è stato forse il più acuto e tenace critico. Le sue argomentazioni hanno devastato il materialismo storico e quello dialettico ed hanno inoltre dimostrato che il pensiero marxista contraddice il canone principale della ricerca scientifica: quello di accettare confutazioni. «Il marxismo, oggi, non è più scienza; e non lo è poiché ha infranto la regola metodologica per la quale noi dobbiamo accettare la falsificazione, ed ha immunizzato se stesso contro le più clamorose confutazioni delle sue predilezioni. Da allora esso può venir descritto solo come non-scienza, come un sogno metafisico, se volete, congiunto con una realtà crudele».
Chi difende la libertà di scelta educativa non è contrario alla scuola di Stato: è semplicemente contrario al monopolio statale nella gestione della scuola. Il monopolio statale dell'istruzione è negazione di libertà: unicamente l'esistenza della scuola libera garantisce alle famiglie delle reali scelte sia sul piano dell'indirizzo culturale e dei valori che sul piano della qualità e del contenuto dell'insegnamento. Solo che dichiarare giuridicamente uguali Scuola statale e Scuola paritaria finanziando solo la prima e lasciando morire d'inedia la seconda è un ulteriore inganno perpetrato da una politica cieca e irresponsabile.