Nella seconda metà del XII secolo, in Milano, con la collaborazione di un gruppo di chierici dell’ordo maior dalle eccezionali personalità, l’arcivescovo Galdino della Sala si fa promotore della politica antimperiale del pontefice Alessandro III, intervenendo ai vertici dei principali enti ecclesiastici dell’arcidiocesi per sostituire sostenitori del Barbarossa con ordinari di provata fiducia. Nei decenni successivi gli uomini dell’entourage di Galdino guideranno la Chiesa ambrosiana fino al nuovo secolo quando il duro scontro tra il presule Filippo da Lampugnano e papa Innocenzo III porterà all’instaurarsi di nuovi rapporti tra le Chiese di Roma e Milano. Sui protagonisti di queste vicende sono fornite, in appendice, puntuali ed estese schede personali.
Nell’aspirazione ad un pieno appagamento sta la meta di ogni umana ricerca, dell’uomo contemporaneo come dell’uomo medievale, perché è inscritto nella nostra condizione di creature finite (pro statu isto) che non vi sia pienezza di vita se non nell’infinito. Concetto iconico capace di de-finire Dio senza com-prenderlo totalmente, l’infinito costituisce per Giovanni Duns Scoto la cifra più adeguata che l’uomo viatore può utilizzare senza racchiudere la propria origine nello spazio angusto degli enti finiti e nel contempo senza mortificare l’umana intelligenza e volontà che aspirano all’oltre che non passa inappagati da ciò che passa. Esso è come un focus imaginarius eccentrico rispetto alla nostra capacità cognitiva, verso cui tutto converge, il cosmo creato così come quello anche solo immaginabile dalla mente di Dio, ed è, non accidentalmente, gratuita libertà sorgiva, la sola in grado di salvaguardare veramente anche il prodigio della libertà umana e la fragile contingenza del creato. Attraverso l’esposizione dottrinale di Duns Scoto, per la prima volta nel pensiero occidentale l’infinito acquista con estrema chiarezza un risalto centrale: i saggi che compongono il presente volume ne tratteggiano alcuni aspetti sul versante della ricerca filosofica e teologica, in occasione del settimo centenario della morte del Dottore Sottile
Il volume raccoglie saggi di storia religiosa, di storia francescana e di storia moderna che gli autori hanno voluto offrire a Grado Giovanni Merlo. È un regalo da parte di alcune persone che con lui hanno lavorato e condiviso in fasi differenti idee, progetti, discussioni: un dono amichevole di trame sottili che ordiscono la quotidianità, la vicinanza e la lontananza, di tessuti esistenziali, culturali e intellettuali – naturalmente non esauribili in queste poche pagine – evidenti nella varietà dei contributi, provenienti da specialisti di settori diversi: tanti frammenti di un insieme variegato in cui la diversità è sempre ricchezza.
Grado Giovanni Merlo insegna Storia del cristianesimo presso l’Università degli Studi di Milano. Presidente della Società internazionale di studi francescani, è co-fondatore del periodico “Quaderni di storia religiosa”, direttore di “Franciscana. Bollettino della Società internazionale di studi francescani”, membro del Comitato di direzione della “Rivista storica italiana” e del Comitato scientifico di molte riviste tra le quali “Franciscan Studies” e il “Bollettino della Società di studi valdesi”. Dirige la collana “Studi di storia del cristianesimo e delle Chiese cristiane” del Dipartimento di Scienze della Storia e della Documentazione Storica dell’Università degli Studi di Milano. Le sue ricerche di storia religiosa si sono concentrate principalmente su Francesco d’Assisi e il francescanesimo, su inquisitori e eretici medievali e, in particolar modo, sui valdesi. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Eretici e inquisitori nella società piemontese del Trecento, Torino, Claudiana, 1977; Eretici ed eresie medievali, Bologna, Il Mulino, 1989; Intorno a frate Francesco. Quattro studi, Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 1993; Contro gli eretici. La coercizione all’ortodossia prima dell’Inquisizione, Bologna, Il Mulino, 1996; Nel nome di san Francesco. Storia dei frati Minori e del francescanesimo sino agli inizi del XVI secolo, Padova, EFR - Editrici francescane, 2003; Streghe, Bologna, Il Mulino, 2006; Inquisitori e inquisizione del medioevo, Bologna, Il Mulino, 2008.
Con gli atti relativi alla prepositura di Guglielmo de Goldanica si prosegue l'edizione delle pergamene duecentesche della chiesa di Santo Stefano di Vimercate giacenti presso l'Archivio di Stato di Milano, a partire dal primo atto stipulato dopo la sua elezione a preposito (27 novembre 1234) per finire con l'ultimo atto in cui lo stesso sembrerebbe essere ancora in vita (luglio 1273).
"L'evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella Liturgia in mezzo all'esigenza quotidiana di far progredire il bene. La Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia" (Papa Francesco, Esortazione apostolica Evangelii Gaudium). La liturgia è una realtà viva capace di guidarci dinanzi al mistero della Divina Bellezza, al più bello dei figli dell'uomo presente nell'oggi del culto. Dopo un'indagine preliminare che determina quando un santo segno è bello, lo studio prende in esame i testi di varie celebrazioni dell'anno liturgico per scoprire come, dalla contemplazione delle cose grandi che si celebrano, si sia condotti ogni volta a sperimentare l'estasi dell'incontro meraviglioso con la Divina Bellezza che ci coinvolge in una rinnovata Trasfigurazione beatificante.
Un testo per chi ha bisogno di tenerezza, per chi invoca misericordia e chiede tutto questo a Dio, sapendo di riceverlo in dono per le mani di Maria, madre di Gesù e madre nostra. Si intrecciano le braccia della mamma e del suo bambino; si intrecciano le braccia delle persone innamorate; si intrecciano le mani del credente davanti a Dio e davanti al suo Mistero. Si intrecciano anche le pagine di questo libro, quando si sfogliano con l'umile pretesa di penetrare qualcosa del grande mistero della tenerezza e della misericordia, per esprimerlo con semplici parole e con immagini piene di luce.
Cammino di preghiera e di conversione davanti al Crocifisso di San Damiano con San Francesco e Santa Chiara. Uno dei più famosi crocifissi... Che ha cambiato radicalmente la vita di Francesco d'Assisi. Porsi di fronte alla sua immagine significa prima di tutto contemplare e pregare. Ma anche cercare di capire come l'immagine stessa ci comunica con le sue figure, i suoi colori, i suoi volti e le sue scritte. Un libro che ci aiuta a comprendere la passione, la morte e risurrezione di quel Gesù, che ancora ci invita e ci parla.
Una analisi di un gruppo di francescane missionarie, sull'immigrazione. Analisi di un gruppo di religiose francescane, italiane, austriache e tirolesi, che nel 1865 partirono da Gemona (Udine) alla volta di New York, allo scopo di mettersi al servizio dell'immigrazione tedesca prima, poi irlandese e quindi, in parte, anche italiana, con la direzione di scuole, orfanotrofi ed università.
Questo libro ci aiuta a comprendere che la Parola di Dio e' insieme un atto, un messaggio e un segno. Per Francesco, le 'sante parole' rivelano e liberano. Come è possibile dire che Dio parla agli uomini? Questa è la domanda a cui l'autore cerca di rispondere. Appoggiandosi sulla Bibbia, sulla vita di Francesco d'Assisi e sulla tradizione della Chiesa, Michel Hubaut mostra con chiarezza che la parola di Dio non cade dal cielo. Questo libro ci aiuta a comprendere che la parola di Dio è insieme un atto, un messagggio ed un segno. Per Francesco le sante parole rivelano e liberano.
Il volume descrive i comuni urbani e le abbazie cisterceni nell'Italia nord-occidentale, nei secoli XII-XIV L'esperienza del monachesimo riformato dei Cistercensi ebbe un grande successo nell'Italia settentrionale dei secoli XII e XIII. Le fondazioni dei monaci bianchi trovarono l'entusiastico supporto così delle famiglie signorili come dei membri del popolo urbano, oltre che dei vescovi e delle autorità comunali. Al di là delle teoriche proibizioni degli statuti dell'Ordine, le città divennero presto il principale punto di riferimento per le abbazie della regione.