L'opera non è rivolta solo agli specialisti, ma propone uno strumento di studio e di informazione culturale accessibile a un pubblico colto e agli studenti. Il suo intento consiste infatti nel riportare alla luce, e riproporre all'attenzione della cultura contemporanea, quel ricco giacimento di razionalità critica, di opzioni etico-politiche, di prospettive teoriche, che quel pensiero ha elaborato con una potenza argomentativa e una libertà intellettuale che hanno pochi paralleli nella storia della filosofia occidentale. Il volume ha per oggetto il periodo classico della filosofia greca (il IV sec. a.C.), dominato dalle grandi figure di Platone e Aristotele, ossia i pensatori che più di tutti hanno condizionato e influenzato gli sviluppi della filosofia occidentale. Nel libro si offrono anche un quadro della storia delle interpretazioni novecentesche e contemporanee dei due filosofi, una originale introduzione sui modi di praticare la filosofia in quell' epoca, la storia delle scuole platonica e aristotelica subito dopo la morte dei loro fondatori, e un profilo sintetico del pensiero matematico e dei suoi progressi.
L'opera non è rivolta solo agli specialisti, ma propone uno strumento di studio e di informazione culturale accessibile a un pubblico colto e agli studenti. Il suo intento consiste infatti nel riportare alla luce, e riproporre all'attenzione della cultura contemporanea, quel ricco giacimento di razionalità critica, di opzioni etico-politiche, di prospettive teoriche, che quel pensiero ha elaborato con una potenza argomentativa e una libertà intellettuale che hanno pochi paralleli nella storia della filosofia occidentale. Dalle coste dell'Asia Minore a quelle della Sicilia e dell'Italia meridionale, passando per Atene, i numerosi pensatori che siamo soliti chiamare filosofi presocratici si distinguono per una curiosità quasi inesauribile, che li conduce a indagare la realtà in tutti i suoi più disparati aspetti. Si assiste così a una prima riflessione sulla natura e sul suo rapporto con gli dei, sull'uomo e sulla politica; sul linguaggio e sull'arte dei ragionamenti. Temi che s'intersecano e con cui anche i filosofi successivi dovranno confrontarsi.
L'opera non è rivolta solo agli specialisti, ma propone uno strumento di studio e di informazione culturale accessibile a un pubblico colto e agli studenti. Il suo intento consiste infatti nel riportare alla luce, e riproporre all'attenzione della cultura contemporanea, quel ricco giacimento di razionalità critica, di opzioni etico-politiche, di prospettive teoriche, che quel pensiero ha elaborato con una potenza argomentativa e una libertà intellettuale che hanno pochi paralleli nella storia della filosofia occidentale. Dalle coste dell'Asia Minore a quelle della Sicilia e dell'Italia meridionale, passando per Atene, i numerosi pensatori che siamo soliti chiamare filosofi presocratici si distinguono per una curiosità quasi inesauribile, che li conduce a indagare la realtà in tutti i suoi più disparati aspetti. Si assiste così a una prima riflessione sulla natura e sul suo rapporto con gli dei, sull'uomo e sulla politica; sul linguaggio e sull'arte dei ragionamenti. Temi che s'intersecano e con cui anche i filosofi successivi dovranno confrontarsi.
Una guida per affrontare con competenza la prova scritta e orale del concorso per insegnanti di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di i grado. Dopo l'analisi critica delle Indicazioni nazionali 2012, sono trattati: la scuola come comunità educativa in dialogo con le famiglie e il territorio; l'infanzia soggetto di diritti; lo sviluppo cognitivo e socio-affettivo dai 3 ai 12 anni; metodologie per l'apprendimento, didattica personalizzata e tecnologie; l'approccio inclusivo alle differenze e alla disabilità; i disturbi dell'apprendimento; la progettazione curricolare, la documentazione e la valutazione di competenze. Correda il libro una rassegna esaustiva di studi sulla storia della scuola e la legislazione scolastica, con richiami alla prospettiva europea.
Non lo chiamavano ancora così, "pi greco", né tantomeno usavano quello che oggi consideriamo un simbolo universale, pi greco ; ma egizi e sumeri sapevano che il rapporto tra il diametro e la circonferenza di un cerchio è una costante; i greci che è un numero illimitato non periodico e lo chiamarono irrazionale. Ma fu Archimede, a Siracusa, a studiarlo, a darne un valore molto preciso e a concepire l'idea, moderna, di limite. Che storia, quella di pi greco! Ha coinvolto in un crescendo appassionante di studi tutti i più grandi matematici. Ma ha anche catturato la curiosità dei poeti e attraversato la storia dei popoli. Ancora oggi, mentre i computer calcolano milioni dei suoi decimali, pi greco fa parlare di sé, tanto da diventare il primo e finora unico numero cui il mondo intero dedica una giornata di festa: il Pi Greco day!
Il Novecento riformula attraverso la Bibbia i suoi grandi temi - la violenza necessaria alla rivoluzione, l'assenza di Dio e la solitudine dell'uomo, l'amore e la solidarietà umana e, sul piano espressivo, la grande questione del realismo nell'arte - in forma "aperta", ambigua, problematica: in forma, cioè, di mito e di immagine letteraria. Così rielaborano la Bibbia Giovanni Pascoli, Giorgio Bassani, Primo Levi, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Giovanni Testori, secondo una via segnata nell'Ottocento da Giacomo Leopardi ed Hermann Melville, inclusi nel libro come prologo e fondamento dell'esperienza novecentesca.
La politica ha invaso la televisione con un lungo, ininterrotto talk show; la televisione ha contaminato con la sua logica e i suoi linguaggi l'intera scena pubblica. Un'anomalia tutta italiana, non priva di conseguenze per gli attori e le forme della democrazia rappresentativa. Incrociando ricerca d'archivio e dati quantitativi, il libro ripercorre l'evoluzione del talk show politico puro, impuro e ibrido, analizzandone i meccanismi della "messa in scena" e gli effetti. Un percorso che inizia con la televisione pedagogica di "Tribuna elettorale" e "Faccia a faccia", procede con la deriva spettacolare di "Bontà Loro" e "L'Altra campana", per arrivare alle piazze di "Samarcanda" e "Milano, Italia", alla democrazia del pubblico di Funari leader e "Braccio di ferro", al racconto della seconda Repubblica proposto da "Porta a porta" e "L'Arena". Sino all'attuale ibridazione del talk show con la rete, esperimenti di una nuova scena pubblica orizzontale e democrazia digitale.
Il libro delinea alcuni percorsi didattici attraverso i testi dei grandi classici della letteratura italiana, utilizzabili da chi opera nella scuola dell'infanzia e primaria. Per la scuola dell'infanzia, si propongono spunti operativi per un arricchimento dei campi linguistici; per la scuola primaria, si presentano attività differenziate per l'acquisizione delle competenze linguistico-letterarie. I brani, selezionati per essere adatti ai bambini, sono riuniti in moduli tematici - il mito, il fantastico, il paesaggio, il viaggio -, che attraversano la letteratura italiana con un ordine anche cronologico. Un intermezzo sulla poesia considera le potenzialità dei testi poetici per l'acquisizione e la fruizione di competenze linguistiche. Obiettivo del volume è infine far conoscere ai bambini il piacere estetico che il testo letterario trasmette.
L'origine delle parole e la loro storia suscitano grande interesse anche al di fuori della ristretta cerchia dei linguisti, sebbene raramente i non specialisti si mostrino consapevoli di quanto sia complesso ripercorrere le vicende delle parole nel tempo. Ai fondamenti dell'etimologia scientifica è dedicato questo volume, in cui si presentano i problemi, i metodi e gli strumenti della moderna ricerca etimologica con l'ausilio di un gran numero di storie di parole italiane.
Come si è evoluto il nostro cervello per sviluppare caratteristiche quali la flessibilità cognitiva, la capacità d'innovazione e imitazione? Uno dei maggiori scienziati cognitivi a livello internazionale, sfruttando le più innovative ricerche nell'ambito della genetica, dell'antropologia, dell'anatomia comparata e delle neuroscienze, traccia una linea argomentativa che critica gli assunti fondamentali di autori come Fodor, Chomsky e Hauser su mente, linguaggio e morale. Lieberman offre, quindi, un paradigma alternativo che, poggiando sui principi dell'evoluzione darwiniana, vede nelle caratteristiche dell'organismo umano e nelle interazioni con l'ambiente le basi del linguaggio e della variabilità culturale.