Le "Meditazioni cartesiane", ampliamento delle "Lezioni parigine" tenute da Husserl il 23 e 25 febbraio 1929 alla Sorbonne, rappresentano un vertice dell'elaborazione della fenomenologia trascendentale e rendono possibile afferrare l'articolazione sistematica che unisce in una totalità coerente le analisi specifiche condotte da Husserl. Esse, delineando l'intero arco delle ricerche fenomenologiche, indicano con chiarezza le stratificazioni dell'esperienza e fanno emergere gli intrecci tra questioni apparentemente diverse, come i piani di fondazione dei problemi filosofici da un punto di vista fenomcnologico-trascendentale. Vengono così presentati nel loro nesso unitario i problemi della percezione, delle oggettualità ideali, la questione teleologica, gli strati che costituiscono la vita egologica, il rapporto tra passività e attività e, infine, il tema dell'alterità e della costituzione intersoggettiva. In questo modo le Meditazioni cartesiane offrono il quadro d'insieme che collega le singole ricerche e permettono di cogliere l'unità del progetto fenomenologico nelle sue autentiche ambizioni filosofiche.
Queste pagine nascono dalla volontà di "accompagnare" il Messaggio del Papa per la 51a Giornata delle Comunicazioni Sociali. Il tema - Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo - è approfondito a più voci, partendo da prospettive e sensibilità diverse. Completa il testo una proposta di strumenti per l'uso pastorale del messaggio, con schede operative per genitori ed educatori. Sommario: Papa Francesco, "Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo"; Ivan Maffeis, "Introduzione". Commenti: Pier Cesare Rivoltella, "Mediare i media"; Adriano Fabris, "Logica dello spettacolo e «logica della "buona notizia"»"; Francesco Occhetta, "Post-verità o post-coscienza? Le responsabilità del giornalista"; Salvatore Natoli, "Incredibilità della fede e praticabilità del cristianesimo"; Giuseppe Lupo, "Narrare per attendere l'alba".
La genesi teorica, il profilo metodologico e alcune prime possibili applicazioni dell'approccio delle Tecnologie di comunità: un nuovo spazio di ricerca e di intervento nell'ambito della Media Education e del lavoro sociale e di prevenzione fondamentale in una società sempre più tecnologizzata. Può diventare una occasione per la costruzione di legami, la (ri)costruzione della comunità, la liberazione delle risorse e delle energie di un territorio. Oggi il divario digitale costituisce una forma di esclusione e di negazione della cittadinanza che colpisce gli anziani, gli abitanti delle periferie, i migranti: sviluppare competenze digitali diviene sempre di più un obiettivo delle politiche pubbliche.
Non v'è ambito dell'esperienza moderna che non abbia ricevuto il contributo creativo e innovativo di studiosi, filosofi e teologi del giudaismo. Più che una storia degli ebrei-filosofi, questa è una sinfonia del grande contributo del giudaismo alla cultura occidentale e alla sua avventura intellettuale, scientifica e culturale: dalla Septuaginta e Filone d'Alessandria a Mosè Maimonide, dalla qabbalà alla modernità, passando attraverso il caso Spinoza e l'illuminismo ebraico, l'haskalà. Nell'età contemporanea assistiamo a un'esplosione di "pensieri ebraici" frutto della contaminazione con le diverse filosofie otto-novecentesche: dall'idealismo al vitalismo, dai nazionalismi all'esistenzialismo, fino alle più recenti scuole ermeneutiche e post-moderne. Ma questa è, al contempo, una storia delle idee ebraiche, del loro impatto sulle società nelle quali gli ebrei hanno vissuto e vivono, della loro vitalità etica e politica.
Un testo ormai classico, un «piccolo capolavoro» di un maestro della filosofia del diritto, con una nuova introduzione, di Francesco D'Agostino, che ne mostra tutta l'attualità. Le domande e le questioni fondamentali per capire il diritto, che affonda le radici nella natura stessa dell'uomo e costituisce un formidabile strumento per gestire paure, insicurezze e conflitti e per superare le contraddizioni dell'esistenza. Perché interrogarsi sul diritto? Qual è il suo fondamento? Che rapporto esiste tra diritto, politica e giustizia? Quali sono i confini del diritto?
Una presentazione degli elementi costitutivi e metodologici della sociologia dei processi culturali. Tracciando non solo una ricostruzione storica o una sintesi teorica, il volume privilegia un approccio operativo per affrontare i temi emergenti nell'analisi sociologica. Una prospettiva particolare sulla disciplina, messa alla prova con l'esame della modernità, intesa come esempio paradigmatico di processo culturale. La chiave è data dalla scelta di attribuire una particolare attenzione allo statuto del soggetto, colto dentro le opportunità e i vincoli della contemporaneità. Modernità e individuo costituiscono così le due polarità di un particolare rapporto tra la società, vista nella forma di un preciso evento storico culturale che la ridisegna, e il soggetto, che in questa si trova a vivere e a ridefìnire strategie e valori di riferimento.
Quali sono i significati collegabili ad una relazione d'amore che si conclude? Che dinamiche di relazione e di comunicazione sono implicate? Da quali cause dipendono e che effetti educativi generano? E inevitabile che un amore finisca, a un certo punto? Cosa pongono in rilievo i racconti emergenti da diverse situazioni di terapia di coppia c familiare in ambito consultoriale? Questi e molti altri interrogativi sui significati della separazione e del divorzio sono alla base di una ricerca che rappresenta lo sforzo comune di pensare la fine di una relazione d'amore da angolature disciplinari diverse: l'antropologia culturale, la filosofia, la psicologia, la pedagogia. Un'indagine che, lungi dall'offrire considerazioni definitive ed ultimative sulla tematica, suggerisce possibili vie per interpretare la multiforme, problematica realtà delle relazioni in-finite. 11 volume, oltre che per il lettore interessato ai problemi affrontati, è pensato in particolar modo per la formazione degli studenti delle Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione, degli operatori dei consultori c dei terapeuti di coppia e familiari.
Incontriamo la Chiesa sorella ortodossa curato da Laura Gloyer, responsabile del Segretariato Attività Ecumeniche per la zona di Brescia, presenta un ritratto lineare della religione ortodossa, che rappresenta la più importante presenza di cristiani non cattolici in Italia, con quasi due milioni di fedeli: la storia, la teologia, la spiritualità, la liturgia e il canto, come icona sonora. La testimonianza di eminenti voci della Chiesa romena, greca e russa e di studiosi aperti al dialogo permettono di accostarsi a questa realtà e contribuire così ad una convivenza consapevole ed includente, nella nuova Europa.
Dalle riflessioni di uno dei più autorevoli studiosi di storia del cristianesimo emerge un itinerario intellettuale che è anche uno spaccato della storia culturale degli ultimi decenni in Italia. La sua formazione a Torino con Franco e Michele Pellegrino, i percorsi di ricerca (a partire dagli studi sullo gnosticismo), le imprese editoriali, il futuro della storia del cristianesimo e della storia delle religioni nell'età della globalizzazione. Un'apologia della storia e della tradizione critica, come strumento per leggere il passato e orientarsi in un presente dove riemerge una dimensione pubblica delle fedi tra fondamentalismi e neoateismi.