
In breve
Come è possibile che la mattina quando sfogliamo il giornale o la sera guardando il telegiornale comprendiamo in modo ovvio, naturale e immediato le notizie? Perché la nostra comprensione è il risultato del ricorso a una stratificazione di pratiche, di risorse e di competenze socialmente condivise tra chi elabora e chi fruisce l’informazione. Questa la tesi di Enrico Caniglia che ribalta la tradizionale interpretazione: non sono i media a produrre senso comune ma è il senso comune che rende possibili i fenomeni mediatici. «Lo scopo del libro non è quello di proporre una nuova teoria dei media o del giornalismo, ma di illustrare e di mettere alla prova un approccio alternativo, più attento agli aspetti pratici, per l’analisi empirica dei fenomeni mediatici».
Indice
Introduzione Le notizie come fenomeno sociale - 1. Comprendere le notizie - 2. Le notizie come descrizioni - 3. Le notizie come storie - 4. Come le notizie spiegano quello che è successo - 5. Neutralità e obiettività - 6. Le notizie diffondono stereotipi e pregiudizi? - Riferimenti bibliografici
In breve
Siamo un popolo di poeti e santi, poi, in ultimo di navigatori. Salpiamo sempre con grandi discorsi e dichiarazioni solenni. Se il viaggio si fa accidentato, impervio e difficile, noi continuiamo sempre e comunque a proclamare con toni accesi che tutto va bene. Non va affatto bene così, scusate il bisticcio.
«Sogno che nessun politico dica: quando sento la parola ‘cultura’ metto mano alla pistola, così che agronomi, genetisti, biologi, astronomi, ingegneri nucleari, insomma tutti quelli che hanno rinunciato al Grande Fratello, possano avere tempo e modo di sperimentare tutto ciò che il futuro annuncia come possibile. Sogno un Paese che abbia il coraggio di dire: era una buona idea ma siamo stati troppo arroganti nel proporla o forse siamo diventati troppo vecchi per portarla avanti. Allora, un Paese così di sicuro vedrà arrivare al suo cospetto nuove menti, pronte a prendere il testimone e a lavorare affinché non finisca in cattive mani o venga risucchiato nel buco nero del passato.»
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1. Che tempo che fa? – 2. Dobbiamo fare qualcosa. Sì, ma cosa? – 3. Un metodo a tre atti – 4. Cosa consigliano i drammaturghi? – 5. Intermezzo: la dea Cura – 6. Torniamo a noi? – 7. Elementi che inquinano il secondo atto: ah, i bei tempi andati... – 8. Ma mica il modello nostalgico è di sinistra? – 9. Intermezzo: la confusione regna sovrana – 10. Datemi una differenza: il piccolo orto di una volta... – 11. Punto uno. La natura è un concetto relativo – 12. Punto due. Il sogno dei simboli genera mostri? – 13. La società assorta vs la società aperta. In mezzo l’Italia, ovvero la società new age? – 14. Berlusconi e il tè verde – 15. Dacci oggi il nostro metodo scientifico quotidiano – 16. Le conseguenze morali del progresso - Nota dell’Autore
Perché le relazioni fra popolazioni diverse si risolvono spesso in conflitti? Il volume prova a rispondere a questo interrogativo grazie a un approccio integrato e multidisciplinare. Un modello che si propone di comprendere e spiegare le ragioni dei contrasti nel rapporto fra migrazioni e globalizzazione, antiche e nuove minoranze etniche, dimensione politica e dimensione sociale. In questa nuova edizione si affrontano temi di particolare peso per la nostra contemporaneità, come la teoria dello scontro di civiltà e il rapporto tra religione e conflitti etnici.
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Un manuale di sopravvivenza per ogni giovane cronista.
Come si diventa un buon giornalista. Che cos’è una notizia. Come scovarla. Come gestire le fonti. Come aprire un articolo. Come si organizza un pezzo. Quali sono i modi di raccontare. Come riportare gli eventi più drammatici. Cos’è un articolo di cronaca. Cos’è un articolo di commento. Come usare la rete. Questo e molto altro in un prontuario letto da giornalisti di tutto il mondo, semplice, diretto, ricco di aneddoti.
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Ringraziamenti - Prefazione - 1. Come si riconosce un buon giornalista? - 2. I limiti del giornalismo - 3. Che cos’è una notizia? - 4. Da dove arrivano i buoni articoli? - 5. Ricerche - 6. Gestire le fonti senza farsi gestire da loro - 7. Interviste - 8. Dati e statistiche - 9. Il giornalismo investigativo - 10. Come trattare gli eventi tragici - 11. Errori, rettifiche e bufale - 12. L’etica professionale - 13. Il giornalista come scrittore - 14. L’attacco - 15. Composizione e descrizione - 16. Citazioni - 17. Diversi modi di raccontare - 18. Commenti, espliciti e impliciti - 19. Come si diventa grandi giornalisti - Letture consigliate - Indice analitico
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L’Europa nasce in Asia e per secoli ne condivide la storia. Ma quando Serse, l’imperatore persiano, tenta di conquistare la Grecia, ha inizio uno scontro che non è mai terminato. La diversità che divide Occidente e Oriente ha radici più profonde della politica o della religione, sostiene Anthony Pagden. Per comprendere i rapporti mutevoli e imprevedibili tra queste due parti del mondo, e come si sono manifestati nel corso dei secoli, dobbiamo risalire ben oltre le Crociate, oltre la nascita dell’islam e del cristianesimo, fino al quinto secolo prima di Cristo. Questo libro racconta cosa è accaduto in 2500 anni di conflitto, dai tentativi – di Alessandro Magno prima e dei Romani poi – di unire Europa e Asia in un’unica civiltà, alle guerre di religione fra cristianesimo e islam, al razionalismo scientifico occidentale in antitesi con chi cerca la guida incontestabile nelle parole di Dio. Fino all’oggi, quando ormai le antiche frontiere geografiche tra Occidente e Oriente sono quasi scomparse, ma la guerra più lunga e più costosa nella storia dell’umanità non è meno aspra e in fin dei conti meno vana di quanto sia stata negli ultimi due millenni.
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Ringraziamenti - Prefazione - 1. Una inimicizia perenne - 2. All’ombra di Alessandro - 3. Un mondo di cittadini - 4. La Chiesa trionfante - 5. L’avvento dell’islam - 6. Le case della guerra - 7. Il terrore nel mondo - 8. La comparsa della scienza - 9. Orientalismo illuminato - 10. Il Maometto dell’Occidente - 11. Il percorso dell’impero verso oriente - 12. Epilogo: verso il futuro - Note - Bibliografia - Referenze iconografiche - Indice analitico
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Parigi, Milano, Venezia, Napoli, Palermo, Vienna, Praga, Budapest, Cracovia, Berlino: un continente è in bilico sull’orlo di un abisso. Il vento della rivoluzione travolge l’Europa.
Il 22 febbraio 1848 Parigi si sveglia sotto un cielo grigio e carico di pioggia. Le raffiche di vento portano per le strade una triste acquerugiola. Alle nove una folla di manifestanti – operai disoccupati, donne e bambini – si riunisce in place de la Madeleine, dalla quale deve prendere avvio la marcia di protesta. Tre giorni dopo, alle prime ore del mattino, la piazza esplode in un boato di giubilo: è stata proclamata la Repubblica! Parigi è la prima città a cadere sotto i colpi della rivoluzione. Con stupefacente rapidità, in tutte le capitali del continente, operai e borghesi rovesciano i vecchi regimi e si apprestano a dar vita a un nuovo sistema liberale. La marea sconvolge il sistema conservatore che, dopo la conclusione delle guerre napoleoniche, aveva mantenuto la pace ma represso le aspirazioni all’indipendenza nazionale e al governo costituzionale. Alta politica e diplomazia, processi di formazione statale e affermazione del costituzionalismo si affiancano alla tragedia umana della rivoluzione, della guerra e della miseria: il 1848 è allo stesso tempo un’esperienza esaltante e drammatica per migliaia di persone, che scoprono il gusto per la politica e conquistano diritti civili e spazi di autonomia fino ad allora esclusi. E non importa che tutto duri poco: è la generazione del 1848 a distruggere alla radice quel vecchio sistema ma sarà la gente del futuro a raccoglierne i frutti.
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Prefazione - CAPITOLO PRIMO: Una selva di baionette - CAPITOLO SECONDO: Il crollo - CAPITOLO TERZO: La primavera dei popoli - CAPITOLO QUARTO: L’estate rossa - CAPITOLO QUINTO: L’autunno controrivoluzionario - CAPITOLO SESTO: 1849: l’estate di San Martino della rivoluzione - Conclusione - Note - Ringraziamenti - Indice analitico
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Tutto è per sempre. Oggi tutto è scritto, tutto si può ritrovare. L’esplosione della scrittura svela l’essenza del legame sociale, la documentalità. Perché è necessario lasciar tracce: altrimenti non ci sarà niente nessuno in nessun luogo mai.
Questo libro parla di oggetti come i soldi e le opere d’arte, i matrimoni, i divorzi e gli affidi congiunti, gli anni di galera e i mutui, il costo del petrolio e i codici fiscali, il Tribunale di Norimberga e le crisi finanziarie. Sono gli oggetti sociali, cioè le iscrizioni che affollano il nostro mondo decidendo se saremo felici o infelici. Queste scartoffie le detestiamo eppure facciamo la fila per averle, e si accumulano nelle nostre tasche, nei portafogli, nei cassetti, nei telefonini, nei computer e negli archivi di ogni sorta che ci circondano, nel mondo reale e in quello virtuale. Ecco il motivo per cui questa teoria del mondo sociale si intitola Documentalità: la società della comunicazione è in realtà una società della registrazione e della iscrizione. Lo è sempre stata, ma lo è a maggior ragione oggi, con l’esplosione della scrittura e degli strumenti di registrazione, che svela come meglio non si potrebbe l’essenza del mondo sociale. Un mondo in cui persino i media, quelli che dovrebbero darti la vita in diretta, sono i massimi produttori di spettralità. Un mondo in cui la profezia di Warhol secondo cui un giorno ognuno di noi avrà i suoi quindici minuti di notorietà significa anzitutto: ognuno di noi sarà uno spettro per almeno quindici minuti, su YouTube o da qualche altra parte.
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Matrimoni e anni di galera - Istruzioni per l’uso - 1. Catalogo del mondo 1.1. Esemplari - 1.2. Soggetti - 1.3. Oggetti - 2. Ontologia ed epistemologia 2.0. Dagli atomi alle multe - 2.1. Fallacia trascendentale - 2.2. Differenze ontologiche - 2.3. Teoria dell’esperienza - 3. Oggetti sociali 3.0. Testualismo e oggetti sociali - 3.1. Epistemologia sociale - 3.2. Realismo e testualismo - 3.3. Oggetti, atti, iscrizioni - 4. Icnologia - 4.0. Sulle tracce dello spirito - 4.1. Registrazione e imitazione - 4.2. Scrittura, archiscrittura, pensiero - 4.3. Genesi e struttura delle iscrizioni - 5. Documentalità - 5.0. Scienze della lettera - 5.1. Documenti - 5.2. Opere - 5.3. Fenomenologia della lettera - 6. Idiomi - 6.0. Lasciar tracce - 6.1. Che cosa significa una firma? - 6.2. Le style c’est l’homme - 6.3. Epilogo: undici tesi - Note - Nota al testo - Indice dei nomi
Muovendo dalla cultura giuridica della fine del Settecento, questa sintesi di storia del diritto civile italiano si sofferma sul Code Napoléon, sui codici preunitari, sul codice civile unitario e sul codice vigente, intrecciando con questi modelli normativi gli orientamenti della dottrina e della giurisprudenza. Fattori sociali ed economici, dimensioni politiche, esigenze della teoria e della prassi costituiscono il substrato che si intravede dietro la cristallizzazione di regole legislative e regole giurisprudenziali.
9788827006694
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Economia e società, educazione e mentalità, letteratura e architettura, arte e ideali di vita: questi i grandi temi scelti da Cyril Mango per presentare la civiltà bizantina (324-1453 d.C.). «Mi interessava prestare attenzione a ciò che i bizantini pensavano – pensavano a proposito di se stessi e degli altri, del passato e del futuro, di come si debba vivere la vita». Come in un trittico, tre ‘tavole’ guidano il lettore. Nella prima Cyril Mango delinea i principali aspetti della vita dei bizantini: popoli e lingue, società ed economia, scomparsa e rinascita delle città, i dissenzienti, il monachesimo, l’istruzione. Nella seconda, descrive il corpus di credenze comuni al bizantino ‘medio’: il suo rapporto con le potenze del bene e del male, il suo posto nella natura, nella storia, il suo atteggiamento nei confronti degli altri popoli, il suo ideale di umanità. Nell’ultima, illustra i lasciti maggiori di Bisanzio: la letteratura, l’arte e l’architettura.
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Premessa all’edizione italiana - Nota del curatore - Prefazione - Introduzione - PARTE PRIMA ASPETTI DI VITA BIZANTINA - I. Popoli e lingue - II. Società ed economia - III. Scomparsa e rinascita delle città - IV. I dissenzienti - V. Il monachesimo - VI. L’istruzione - PARTE SECONDA IL MONDO CONCETTUALE DI BISANZIO - VII. Il mondo invisibile del bene e del male - VIII. L’universo fisico - IX. Gli abitanti della terra - X. Il passato dell’umanità - XI. Il futuro dell’umanità - XII. La vita ideale - PARTE TERZA L’EREDITÀ - XIII. La letteratura - XIV. L’arte e l’architettura – APPARATI - Bibliografia - Cronologia - Indice analitico