Indice del volume: L'uomo e il suo ambiente si formano insieme, nel lungo inverno del Paleolitico; Lo stanziamento e la presa di possesso del territorio, nella primavera neolitica; Le differenze di tempo e di luogo, che producono la varietà dei paesaggi neolitici; Le uscite dal Neolitico. La nascita della città e della storia; Una riflessione conclusiva; Riferimenti bibliografici; Indice dei nomi
Quando si parla di Asburgo la mente corre subito a Vienna, all'imperatrice Sissi, alle glorie di un grande impero, ai fasti della sua corte e alla sua fine con Francesco Giuseppe. Ma la disnastia degli Asburgo, che dura tutt'ora, ha occupato mille anni di storia e di storie. Imperatori e imperatrici, donne stravaganti e uomini d'ordine, cardinali e politici, fedeltà incrollabili e intrighi di corridoio. E tanti paesi, dalla Spagna all'Ungheria, dalla Germania all'Austria all'Italia.
Pochi periodi storici hanno avuto un rapporto così quotidiano con la guerra come il Medioevo. Guerra di saccheggio, in cui distruggere e depredare il nemico era in cima ai pensieri di ogni soldato. Aldo Angelo Settia conduce il lettore sui campi di battaglia e ricostruisce la mentalità del soldato medioevale, la sua vita fatta di privazioni, di fame, di terrore della morte e delle mutilazioni. Un'indagine sugli aspetti più distintivi della guerra medievale che offre al lettore un contatto diretto con le fonti utilizzate, soprattutto quelle cronachistiche.
Alberto Boatto, saggista e storico dell'arte, firma questo ritratto di Giacomo Casanova, l'avventuriero, seduttore, giocatore di professione, baro, viaggiatore, scrittore, traduttore e spia. La vita di Casanova non può essere però scissa da quella di Venezia: la città in cui nacque, in cui visse, che lo fece imprigionare con l'accusa di ateismo, libertinaggio, e pratiche magiche. E anche quando sarà lontano dalla città lagunare Casanova ritornerà lì con la mente, rendendo Venezia la città della memoria. Con una nota di Massimo Cacciari.
Le emozioni sono tornate di moda e l'autore è convinto che lo studio scientifico delle stesse sia di grande utilità: se i romantici credevano che emozioni e ragione fossero incompatibili, Evans si sente più vicino al punto di vista degli illuministi, per i quali era razionale essere emotivi.
Giovanni Rasori (Parma, 1766-Milano, 1837) fu un personaggio scomodo: lo fu anzitutto per l'accademia, di cui contestò le posizioni conservatrici e retrive arroccate nella difesa di antichi privilegi; lo fu per il mondo medico, a cui indicò l'accidentata via di ricerca di una medicina nuova, forse avventata e certamente utopica, ma a suo avviso adeguata alla società egualitaria nata dalla Rivoluzione. Rasori fu scomodo per i francesi, incalzandoli con un giacobinismo scientifico nutrito delle idee rivoluzionarie da loro stessi esportate e poi messe a tacere; e lo fu per gli austriaci, durante la Restaurazione, cospirando contro di essi.
Il volume di Gabriele Turi si concentra sui nodi problematici del rapporto tra politica e cultura nel periodo fra le due guerre mondiali, sul controllo esercitato sulla scuola o sulle accademie, e su alcuni protagonisti dell'opera di organizzazione culturale (come Giovanni Gentile). Ma evidenzia anche le contraddizioni del regime e i dissensi che esso registra per merito dell'insegnamento di Croce e delle forze antifasciste.
Il funzionamento dell'economia, la costruzione del benessere, l'approntamento delle difese sociali, le forme della cooperazione e del conflitto hanno cause molteplici. La psicologia, che si occupa di comportamenti e soggettività, può dare un valido contributo su temi cardine della politica come le diverse concezioni della natura umana che ne guidano le scelte; i modi in cui le persone si valutano esprimendo giudizi o differenze; i modi in cui vengono prese le decisioni che portano alla cooperazione o allo scontro.