I new media stanno determinando grandi cambiamenti nella nostra quotidianità e nel modo in cui possiamo metterci in contatto gli uni con gli altri. Questa novità non si traduce in una sostituzione ma piuttosto in un affiancamento e a volte in una convergenza con i media tradizionali: per capirne davvero la na tura è bene non perdere di vista la tradizione già esistente. Questo libro adotta una prospettiva che mette in relazione la novità dei new media con i rapporti di debito e credito che essi continuano a intrattenere con la cultura di massa e con i media tradizionali. L'obiettivo è di descrivere l'insieme delle trasformazioni introdotte dai new media e riguardanti sia l'agire collettivo (il modo in cui organizzazioni e istituzioni incorporano le nuove tecnologie e vi si adattano), sia l'agire individuale (attraverso il mutare delle relazioni tra persone reso possibile dai nuovi media o anche dal connubio essere umano-macchina che si fa sempre più stringente e interconnesso). Al lettore vengono presentati i temi centrali per comprendere tutto ciò: gli autori affrontano il digital divide e la dimensione politica, la costruzione dell'identità e la gestione della socialità, e propongono infine un'utile parte metodologica su come è possibile fare ricerca sociale nel mondo digitale. Il testo è accompagnato da una ricca strumentazione didattica orientata allo studente e volta a stimolarne la curiosità e l'interesse critico.
Il concetto di educazione linguistica indica l’insieme di attività che si svolgono nell’arco della scolarizzazione a riguardo della lingua «materna», delle lingue «seconde», delle lingue «straniere» e di quelle «classiche». Sono ambiti che possono apparire molto differenti tra loro, ma in realtà poggiano sulle stesse basi: la facoltà di linguaggio propria degli esseri umani e i processi di acquisizione, sviluppo, potenziamento e perfezionamento della competenza comunicativa. È proprio attorno a questi aspetti di costruzione e miglioramento che ruota la nuova edizione ampliata del testo di Paolo E. Balboni, la cui parola chiave è quel «fare» del titolo che molto dice sugli aspetti applicativi dell’opera. Questo è un volume operativo, ma l’operatività non si traduce in una serie di ricette glottodidattiche: prende le mosse, nei vari capitoli, da una teoria di che cosa sia e come si costruiscano il lessico, la grammatica, le abilità, la competenza culturale, pragmatica ecc., e poi indica azioni, atti che si possono compiere per contribuire alla loro acquisizione, al loro consolidamento, al loro potenziamento. Fare educazione linguistica è un testo maneggevole, ricco di attività, box e spunti interessanti per chiunque voglia realizzare l’educazione linguistica in modo rigoroso e consapevole.
Questa nuova edizione aggiornata riprende tutti i contenuti del manuale "La linguistica" (ad esclusione dell'ultimo breve capitolo con cenni di storia della linguistica, che sarà comunque disponibile on-line), aggiungendo numerosi dettagli e precisazioni in diversi punti della trattazione. Viene quindi migliorata la copertura, a livello introduttivo, dei principali settori della disciplina, mentre è mantenuto l'obiettivo di fornire una presentazione di base semplice e accessibile che coniughi rigore scientifico, chiarezza di esposizione e plausibilità didattica per principianti nella materia, in particolare di corsi di primo livello. L'abbondanza di materiali di esercitazione e lo spazio relativamente ampio concesso ad alcuni concetti e ambiti tematici, e soprattutto la presenza di numerosi box con dettagli e approfondimenti, favoriscono peraltro l'utilizzazione del volume anche in corsi magistrali.
Mille anni di storia dividono la fine del mondo antico e l’inizio dell’età moderna: un’età di mezzo che si usa chiamare Medioevo. Su di esso grava un forte pregiudizio negativo, come epoca di decadenza, che perdura fino ai nostri giorni. In realtà, il Medioevo fu qualcosa di profondamente diverso: la storia del lungo periodo in cui venne formandosi l’identità storica dell’Europa come originario incontro di civiltà – quelle romana, barbarica e cristiana – e come confronto continuo con le culture altre con cui venne in rapporto – quelle bizantina e islamica in ambito mediterraneo, ma anche quelle asiatiche e africane. L’autore ricostruisce questo complesso e affascinante periodo in una sintesi chiara e aggiornata, arricchita da un corposo apparato di informazioni di primo riferimento.
Les Exercices de grammaire française pour italophones sont conçus pour accompagner l’utilisateur de la Grammaire française pour italophones et lui permettre de tester son assimilation des notions présentées dans la Grammaire ; ils veulent aussi le pousser à réfléchir et lui faire éventuellement découvrir des mécanismes qu’il aurait pu ne pas percevoir à une simple lecture. Pour cela, ils suivent pas à pas les différents sujets traités dans la Grammaire. Tout comme la Grammaire, les Exercices ne se limitent pas aux aspects purement grammaticaux et font souvent des incursions dans le domaine de la lexicologie et de la pragmatique : un nombre important d’activités concernent des points de langue habituellement considérés comme n’appartenant pas à la morphosyntaxe au sens strict.
L’aspect contrastif y est constamment présent et non seulement dans les nombreux exercices de traduction – dans les deux sens – qui terminent chaque chapitre. Les Exercices se proposent comme un instrument de réflexion linguistique sur les deux langues en présence. L’ouvrage propose deux types d’exercices audio qui peuvent être écoutés sur smartphone ou sur tablette. Le premier type consiste en une simple écoute de l’exercice pour faciliter la compréhension orale, le second type propose la solution de l’exercice afin que l’étudiant puisse vérifier la correction de ses réponses. Les étudiants ont aussi à leur disposition des exercices interactifs avec corrigés .
Dans cette nouvelle édition, entièrement revue et corrigée, l’analyse contrastive reste au premier plan. Une longue expérience d’enseignement universitaire et de formation des enseignants, a permis à l’auteure de repérer les erreurs des apprenants italiens ; intégrant théorie et pratique, elle s’est efforcée de les analyser et d’en démonter les mécanismes. L’ouvrage ne respecte pas l’organisation traditionnelle de la grammaire : dans la première partie, consacrée à la morpho-syntaxe, les critères adoptés sont ceux de la grammaire traditionnelle avec une attention portée aux aspects communicatifs et sémantiques. La deuxième partie est centrée sur l’analyse du discours et la troisième sur les rapports entre oral et écrit. Quant à la méthodologie, l’intention est moins d’expliquer que de montrer et faire découvrir le fonctionnement de la langue. C’est pourquoi le choix des exemples, loin d’être un élément accessoire, s’avère fondamental ; puisés dans la langue quotidienne ils évoquent le plus souvent des situations de communication. Ainsi ont été insérées des formules de conversation et des expressions idiomatiques qu’on n’attend pas toujours dans une grammaire mais qui sont essentielles dans l’apprentissage d’une langue étrangère. Au-delà de l’apprentissage d’une langue - le français - cette grammaire entend aussi inciter les apprenants à effectuer une réflexion approfondie sur les faits linguistiques au sens large.
I new media stanno determinando grandi cambiamenti nella nostra quotidianità e nel modo in cui possiamo metterci in contatto gli uni con gli altri. Questa novità non si traduce in una sostituzione ma piuttosto in un affiancamento e a volte in una convergenza con i media tradizionali: per capirne davvero la na tura è bene non perdere di vista la tradizione già esistente. Questo libro adotta una prospettiva che mette in relazione la novità dei new media con i rapporti di debito e credito che essi continuano a intrattenere con la cultura di massa e con i media tradizionali. L'obiettivo è di descrivere l'insieme delle trasformazioni introdotte dai new media e riguardanti sia l'agire collettivo (il modo in cui organizzazioni e istituzioni incorporano le nuove tecnologie e vi si adattano), sia l'agire individuale (attraverso il mutare delle relazioni tra persone reso possibile dai nuovi media o anche dal connubio essere umano-macchina che si fa sempre più stringente e interconnesso). Al lettore vengono presentati i temi centrali per comprendere tutto ciò: gli autori affrontano il digital divide e la dimensione politica, la costruzione dell'identità e la gestione della socialità, e propongono infine un'utile parte metodologica su come è possibile fare ricerca sociale nel mondo digitale. Il testo è accompagnato da una ricca strumentazione didattica orientata allo studente e volta a stimolarne la curiosità e l'interesse critico.
La macroeconomia esamina il funzionamento aggregato del sistema economico, avendo come fondamento il comportamento razionale degli individui. Essa considera la produzione nazionale e i livelli di attività, le problematiche dell'occupazione e dell'inflazione, quelle della moneta e del sistema finanziario, anche in un contesto internazionale di scambi e di movimento dei capitali. Tramite il suo impianto teorico si realizza la definizione delle politiche economiche: poiché non esiste una teoria macroeconomica unanimemente accettata, il dibattito si è strutturato intorno alle controversie sulle politiche fiscali e monetarie ed inoltre sulle tematiche dell'inflazione e della disoccupazione. Sono questioni fondamentali che riguardano l'azione dei policy makers, banche centrali e governi; in tale ambito metodologico si colloca il contributo proposto. Nell'attuale testo l'analisi macroeconomica integra il settore dei beni e servizi con quello dei mercati monetari e finanziari per determinare un equilibrio sia a prezzi fissi che flessibili, trattando le classiche analisi sulle funzioni del consumo, degli investimenti e della domanda di moneta, ma dando anche rilievo alle più recenti tematiche concernenti le questioni di "incoerenza temporale" del banchiere centrale e la definizione di "regole" di politica monetaria (dalla individuazione di una quantità ottima di moneta alla Critica di Lucas, alla regola di Taylor e all'Inflation Targeting).
La motivazione scolastica è oggi un tema cruciale sia nella ricerca in psicologia dell'educazione, dove è in atto ormai da alcuni decenni un intenso lavoro di indagine e concettualizzazione, sia nei contesti di istruzione, dove la motivazione rappresenta spesso per studenti, insegnanti e genitori un problema di non facile soluzione. Nel volume i grandi temi della ricerca motivazionale vengono presentati in relazione alle fasi del comportamento motivato - dall'attivazione al senso del sé all'autoregolazione dell'apprendimento - con un'attenzione costante alla duplice valenza di fatica e piacere che l'apprendimento scolastico comporta e che ha trovato interpretazioni diverse nelle varie teorie. La fatica e il piacere di imparare intende, pertanto, fornire sia un quadro organico dei risultati della ricerca attuale, sia alcuni strumenti utili per l'applicazione di tali risultati all'insegnamento e all'apprendimento nella scuola.
Questo libro deriva dall'adattamento di un manuale largamente adottato nelle università americane in corsi introduttivi di geografia umana e culturale: "Visualizing Human Geography" di Alyson L. Greiner, edito da Wiley in collaborazione con la National Geographic Society. Il testo unisce tre elementi di forza molto innovativi per la didattica della geografia di livello universitario: una pedagogia visiva integrata con un testo completo, l'utilizzo di situazioni e problemi concreti estratti dalle collezioni della National Geographic Society, l'inserimento di un sistema multimediale interattivo. Questa scelta è coerente con un indirizzo pedagogico, ormai affermato a livello internazionale. Esso consiste in un superamento del pregiudizio secondo cui l'apprendimento visivo si accompagni necessariamente a un indebolimento nei processi cognitivi superiori e che quindi le immagini siano alternative ai concetti e al ragionamento, o debbano avere un ruolo banalmente strumentale. Occorre invece prender atto dei consolidati progressi della pedagogia visiva e soprattutto dei grandi mutamenti in atto nell'ambiente socio-culturale in cui vive lo studente del XXI secolo. Come scrive la psicologa Patricia M. Greenfield sulla prestigiosa rivista "Science" (n. 323, gennaio 2009, pp. 69), "politiche e didattiche dell'educazione devono corrispondere al mutamento introdotto, sul piano dei processi di apprendimento, da televisione, videogames e internet".