Questo volume, che si inserisce nella ricca collana LEV dedicata al rapporto tra arte e religione, prende in esame l'arte di Tintoretto, focalizzandosi in modo specifico su quella che è tuttora riconosciuta come la grande prerogativa del geniale pittore del Cinquecento, ovvero la raffigurazione dell'attimo che balza all'occhio dell'osservatore. L'autore, stimato critico d'arte e di cinema, analizza alcuni dei capolavori di Tintoretto suddividendoli in diverse aree tematiche e fornendo al lettore informazioni fondamentali, quali la committenza, il contesto storico artistico, il significato religioso, senza tuttavia appesantire la lettura. Il volume, arricchito da diverse riproduzioni a colori, risulta di particolare interesse per sia per specialisti che non.
Tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo, in Italia, quasi tutte le diocesi, numerose parrocchie, ordini religiosi e confraternite hanno istituito i propri musei. Le diocesi ne hanno istituiti e ne gestiscono più di 200, gli altri enti ecclesiastici circa 600. Lo scopo di questo notevole impegno della Chiesa è duplice: conservare il patrimonio culturale e renderlo visibile al grande pubblico. Così, nell'arco di qualche decennio, in modo assai discreto, in tutte le regioni sono 'spuntati' piccoli e piccolissimi musei, testimoni della storia religiosa e artistica che in Italia è stata così ricca e varia. La rete degli 800 musei ecclesiastici italiani, tuttavia, è ancora scarsamente visibile ed è oggi poco conosciuta e studiata. Questo libro si propone di documentare la recente fioritura di musei ecclesiastici italiani analizzandone le principali caratteristiche: la storia, la consistenza, la localizzazione, le condizioni di fruibilità e le forme di gestione. Particolare attenzione viene dedicata alla figura del museo diocesano che, nel vasto e articolato sistema dei musei ecclesiastici, è chiamato a ricoprire un ruolo centrale. Anche la gestione delle recenti istituzioni museali della Chiesa viene analizzata tenendo conto degli elementi di forza, senza ignorare quelli di debolezza. In appendice sono presentate le 'linee guida' dei musei ecclesiastici, contenute in un documento pubblicato dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa il 15 agosto del 2001.
Il catalogo si propone come uno strumento di catechesi utilissimo per riflettere a fondo sui contenuti dell'Anno della fede. Oltre al percorso della mostra prodotta da Itaca, il volume contiene un contributo di Roberto Filippetti sulla domanda di Assoluto nella letteratura moderna e contemporanea, una ricca antologia di testi sulla fede nei Padri della Chiesa a cura di don Francesco Braschi e don Giuseppe Bolis, e un'ampia selezione di brani tratti dal magistero di Benedetto XVI.
«La mostra «Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere cristiani» intende innanzitutto ribadire ciò che sta all’origine della fede di ogni uomo: il dono di grazia che scaturisce dall’incontro con il Cristo, morto e risorto, unico salvatore dell’uomo. Questo incontro è possibile oggi poiché Egli è il vivente, ed è per riscoprirne la «gioia ed il rinnovato entusiasmo» che il Papa, come ha ricordato nella Lettera apostolica Porta fidei, ha indetto l’Anno della fede».
Dall’introduzione di Rino Fisichella
L'originale ricerca di Roberto Mastacchi prende in esame le raffigurazioni della ''Preghiera del Signore'' nelle stampe europee dal XV al XIX secolo, in particolare di area tedesca, mostrandone la grande diffusione e le evoluzioni a livello iconografico. Dalle prime incisioni, piu' fedeli al testo biblico, fino alle stampe devozionali e alle soluzioni ottocentesche di tono piu' romantico, il volume con le sue splendide illustrazioni offre un ricco panorama espressivo che permette di conoscere da vicino un patrimonio importante dell'arte cristiana. Con una presentazione di Gianfranco Ravasi.
Una sintesi che attraversa duemila anni di arte e propone una documentazione essenziale sul rapporto fra cristianesimo e bellezza. Gli artisti infatti, come ebbe a dire Paolo VI, «sono capaci di tradure il messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, rendendo sensibile il mondo invisibile».
Descrizione
Nella civiltà dell’Occidente, come in ogni cultura storica, le origini dell’arte sono collegate al sacro: ai riti collettivi, alla fede personale, alle pratiche devote e alle esperienze mistiche. Il sacerdote e storico Timothy Verdon, formatosi alla Yale University (USA) e oggi direttore del Museo dell’Opera di S. Maria del Fiore a Firenze e dell’Ufficio d’arte sacra dell’Arcidiocesi fiorentina, analizza questo rapporto, rammentandone le basi teologiche, le tappe evolutive, i maestri e i capolavori. Guardando non solo all’Italia, ma all’Europa intera, il libro narra i modi in cui, secolo dopo secolo, la fede dei cristiani ha plasmato opere di autentica bellezza.
Luca Nannipieri propone un’originale rilettura dell’opera di Antoni Gaudì, il cui più grande capolavoro non fu tanto, secondo l’autore, la Sagrada Familia in sé, quanto l’aver concepito l’opera come una cattedrale dell’Europa moderna e aver costruito con essa e insieme a essa un popolo composto da credenti e non credenti, che ha contribuito e contribuisce ancora, a quasi cento anni dalla sua morte, al lavoro del genio catalano.
Gaudì era consapevole di non poter, pur forte del suo genio, riuscire da solo nell’impresa e sapeva che essa richiedeva il popolo, la massa, la massa dei credenti, ma anche dei non credenti, che riconoscevano in quella chiesa non ancora sorta, in quell’ipotesi di cattedrale, qualcosa di importante per loro. Per la loro identità, per il loro avvenire. Ed è proprio la creazione di questo popolo la vera utopia realizzata di questo grande genio cristiano.
l’Autore
Luca Nannipieri, saggista, collabora ai quotidiani «Il Giornale», «Europa» e all’edizione toscana del «Corriere della Sera». Il suo ultimo libro edito da Jaca Book è La bellezza inutile. Monumenti sconosciuti e il futuro della società (2011). È direttore del Centro studi umanistici dell’abbazia di San Savino, un centro di ricerca per lo studio dei beni culturali che vivono in stato di degrado o abbandono e delle comunità che vi lavorano attorno.
Nelle parole del suo contemporaneo e ammiratore Pietro Aretino - "Il mondo ha molti re e un sol Michelangelo" - può essere riassunta l'unicità e l'universalità di un artista che, come nessun altro, ha raggiunto livelli d'eccellenza ancora insuperati in scultura, pittura e architettura. Nel corso della sua esistenza, quasi novant'anni di trionfi e disordini, Michelangelo ha visto succedersi ben tredici papi, nove dei quali sono stati anche suoi committenti. Benché non immune alle critiche dei contemporanei, l'influenza e la reputazione della sua arte non sono mai state messe in discussione. Michelangelo è riuscito a dare vita a opere che, da secoli, continuano a ispirare e meravigliare il pubblico. Si pensi alle toccanti Pietà, agli affreschi della cappella Sistina, agli Schiavi, alla tomba di Giulio II e alla nuova basilica di San Pietro: il loro impatto è unico, indelebile e universale. Alla grandezza delle sue creazioni corrisponde però da sempre il mistero della sua figura; la sua arte e la sua vita presentano numerosi interrogativi ancora aperti. Quali segreti si nascondono dietro a capolavori come il David, il Tondo Doni, la Creazione di Adamo o il Giudizio Universale? O dietro a opere meno note quali la Madonna della scala, il Mose, la Vittoria o la Madonna di Bruges? Questo volume della collana Simboli e Secreti ci accompagna alla scoperta della vita e dell'opera di Michelangelo e risponde alle nostre domande. Introduzione di Philippe Daverio.
Gli ultimi giorni apre una collana agile ed elegante che offre un percorso all’interno di cicli pittorici significativi (a volte trascurati) presenti in Italia, facendo dell’arte un canale comunicativo privilegiato per riflettere sui grandi temi della spiritualità. I volumi, accessibili a tutti, hanno al loro interno riproduzioni fotografiche a colori delle opere.
Questo primo libro fornisce una lettura degli affreschi di Luca Signorelli nella cappella Nova o di san Brizio nel Duomo di Orvieto, dedicata al tema del Giudizio Universale. La prima parte del libro presenta un’analisi di carattere artistica, mentre la seconda è volta all’interpretazione dei significati dell’opera; a conclusione è posta una breve scheda di riflessione critica.
Destinatari
• Appassionati d’arte, credenti. Sono destinati a un pubblico non specialistico.
L'autore
Valentina Rapino è nata ad Atessa (Chieti) nel 1984. Laureata in Storia dell’arte e archeologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante la formazione accademica si è specializzata in storia dell’arte contemporanea, ha curato la mostra “Riviste, riviste... Riviste d’arte e cultura degli anni ’70 e ’80” presso l’Archivio Ricerca Visiva di Milano e collaborato con periodici d’arte quali «Tema Celeste», «Juliet», «Mousse Magazine», «Exibart», «Boîte». Attualmente scrive per la testata culturale free press «Artribune» e cura pubblicazioni sul rapporto tra arte e fede.Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Germoglio di luce. La cappella Baglioni di Pintoricchio a Spello (2012) e Gli ultimi giorni negli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto (2012).
È dedicato alla Cappella Baglioni affrescata dal Pintoricchio il secondo volume della collana “Arte e Fede”, che offre un percorso all’interno di cicli pittorici significativi presenti in Italia, facendo dell’arte un canale comunicativo privilegiato per riflettere sui grandi temi della spiritualità. I volumi, dal basso prezzo di copertina, hanno al loro interno riproduzioni fotografiche a colori delle opere.
Per molti anni questa cappella è rimasta sconosciuta ai più, anche a causa della sfortuna critica del Pintoricchio, dovuta in gran parte al giudizio negativo di Giorgio Vasari. A partire dall’Ottocento l’opera del pittore è stata riscoperta e rivalutata sotto una nuova e più corretta luce.
La prima parte del libro presenta un’analisi di carattere artistica, mentre la seconda è volta all’interpretazione dei significati dell’opera; a conclusione è posta una breve scheda di riflessione critica.
Destinatari
• Appassionati d’arte, credenti. Sono destinati a un pubblico non specialistico.
L'autore
Valentina Rapino è nata ad Atessa (Chieti) nel 1984. Laureata in Storia dell’arte e archeologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, durante la formazione accademica si è specializzata in storia dell’arte contemporanea, ha curato la mostra “Riviste, riviste... Riviste d’arte e cultura degli anni ’70 e ’80” presso l’Archivio Ricerca Visiva di Milano e collaborato con periodici d’arte quali «Tema Celeste», «Juliet», «Mousse Magazine», «Exibart», «Boîte». Attualmente scrive per la testata culturale free press «Artribune» e cura pubblicazioni sul rapporto tra arte e fede.Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Germoglio di luce. La cappella Baglioni di Pintoricchio a Spello (2012) e Gli ultimi giorni negli affreschi di Luca Signorelli a Orvieto (2012).
Nonostante l'antichità dell'edificio, di fondazione costantiniana, e il prestigio conferito dal prezioso "tesoro" delle reliquie della Passione di Cristo, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma non disponeva ancora di un'indagine complessiva della sua storia, monumentale, artistica e spirituale. Gli studi, caratterizzati specialmente negli ultimi anni da importanti interventi di scavo e restauro, si sono però infittiti, sia sulla topografia della zona, di eccezionale rilievo archeologico, sia sulle strutture architettoniche e il complemento pittorico tra Medioevo ed Età moderna. Si è ritenuto quindi opportuno proporre uno strumento di conoscenza sicuro e aggiornato, che oltre a presentare, in efficace sintesi e per nodi fondamentali, la complessa vicenda dell'edificio, integrasse l'approccio tradizionale con la riflessione sul patrimonio di reliquie che lo caratterizza e sulla figura della fondatrice, l'imperatrice Elena, che ne ha fatto una "Gerusalemme a Roma", sintesi irripetibile dei due massimi centri della cristianità. Al progetto, promosso dall'Editoriale Jaca Book, è stato chiamato a collaborare un nutrito gruppo di specialisti, con il coordinamento di Roberto Cassanelli, dell'Università Cattolica del S.C. di Milano, e Emilia Stolfi, a lungo curatrice dell'Archivio dell'abbazia cisterciense di Santa Croce.
Russia, Grecia, Turchia, Siria, Egitto, Etiopia: un lungo viaggio tra i volti, i paesaggi, le cerimonie e le chiese cristiane d'Oriente; con le loro composite architetture e le suggestive decorazioni. Da sempre protagonista della storia dell'umanità, la fede si rivela un'originale chiave di lettura dei rapporti tra uomini e territori nei Paesi d'Oriente e Occidente. È grande l'emozione che si prova quando, viaggiando in Russia, Grecia, nei paesi baltici, in Etiopia, in Georgia, in Armenia o in alcune nazioni arabe, si passa oltre il nartece, l'atrio che separa la piazza dalla sacralità del tempio, e si entra nella penombra punteggiata di ceri di una chiesa ortodossa. Questa esperienza, che colpisce anche il visitatore più superficiale, ha alle radici una storia e un pensiero tutt'altro che semplici. Parole comuni e apparentemente univoche come "cristianesimo", "oriente", "ortodossia" rivelano infinite sfumature, mostrando significati e aspetti inattesi. Questo volume permette di risalire a quell' "era bizantina" che poi si è ramificata e perpetuata nei secoli, divenendo simile a un caleidoscopio policromo. I testi sono affidati a Lorenzo Perrone, tra i massimi studiosi italiani del cristianesimo orientale e che espone con chiarezza le caratteristiche spirituali e le loro aree di diffusione. Gianfranco Ravasi introduce alla mistica e alle radici di una fede così vicina. Il viaggio fotografico si deve alle immagini di Andrea Pistolesi. Presentazione di Roberto Ruozi.