I saggi di questo libro sono altrettante analisi semiotiche di informazione giornalistica e telegiornalistica: un articolo di quotidiano su una scoperta scientifica; la trattazione giornalistica del delitto di Cogne sulle pagine di "la Repubblica"; la rappresentazione visiva, su quotidiani e riviste, di leader politici; l'articolo di Oriana Fallaci "La Rabbia e l'Orgoglio", apparso sul "Corriere della Sera"; la diretta della CNN della mattina dell'11 settembre. Gli oggetti di analisi sono accomunati non dai temi ma dalla metodologia: il libro vuole infatti illustrare come gli strumenti della semiotica testuale possano essere applicati ai discorsi e alte immagini dell'informazione.
Un'agile introduzione a un inedito campo di indagine che studia i nuovi media come testi, fornisce la grammatica dei loro sistemi di segni, presenta concetti e teorie, offre gli strumenti per compiere analisi testuali, discutere e riflettere. Giovanna Cosenza insegna Semiotica del testo e Semiotica dei nuovi media all'Università di Bologna. Si occupa di filosofia del linguaggio, di teorie della comunicazione, di nuove tecnologie. ha pubblicato "Intenzioni, significato, comunicazione. La filosofia del linguaggio di Paul Grice" e "La pragmatica di PauI Grice".
Le caratteristiche che il Web, come nuovo media, introduce o potenzia sono l'interattività, l'ipertestualità e la multimedialità. Esso ha assunto una dimensione autonoma anche dal resto del fenomeno Internet, sviluppando linguaggi, grammatiche, sintassi e semantiche che cominciano ad avere una loro solidità e universalità. Non senza confusioni e "orrori" figli di un medium ancora in divenire e sottoposto a tensioni divergenti: è il caso delle spinte alla commercializzazione dei diritti di proprietà intellettuale, contrapposte alla vocazione della Rete come bene pubblico e aperto. Questo studio mantiene legati contenuti e forma, rilevando l'emergere di formati, stili e generi, con una attenzione al giornalismo online tradizionale e a quello emergente.
i ragazzi e l'uso dei media
Senza un'informazione libera e pluralista, può darsi una società democratica aperta al dialogo e al confronto? Per voci, tutte le questioni giuridiche legate all'informazione e al sistema dei media, dalla stampa a internet alla televisione, alla luce anche delle recenti riforme e delle innovazioni connesse al digitale. Pasquale Costanzo insegna Diritto costituzionale e Diritto dell'internet nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Genova.
L'approccio etnografico applicato al campo dei media studies rappresenta uno degli strumenti di analisi più originali e fecondi della sociologia contemporanea. Uno strumento innovativo oggi sempre più indispensabile per conoscere pratiche e strategie dell'universo mediatico. Federico Boni insegna Sociologia della comunicazione all'Università degli Studi di Milano.
Una nuova opera di questo atipico pensatore che riflette in modo originale sull'impatto che i media hanno sulla nostra vita. Il mondo codificato in cui viviamo non è più sinonimo di progresso, ormai non racconta più storie, e vivere in esso significa smettere di agire. Quando qualcosa perde di significato si parla di "crisi dei valori". Questo perché siamo ormai dipendenti dal testo, anche per la storia, per la scienza, per la politica, per l'arte. Noi "leggiamo" il mondo, ad esempio dal punto di vista logico, o matematico. Ma la nuova generazione, che dipenderà dalla tecnologia non condivide i nostri "valori". E noi non sappiamo ancora attraverso quale nuovo significato la tecnologia che ci circonda, ci programmerà.
La fabbrica delle notizie, con i suoi vizi e le sue virtù, messa a nudo con lucida precisione da un giornalista televisivo che ne conosce i meccanismi e i protagonisti. Un saggio rigoroso e documentato che affronta i nodi cruciali del mondo dell'informazione e della comunicazione: realtà e notizie, giornalisti e audience, media e potere, fatti e opinioni. Descrive come nasce una notizia e come viene scelta, come si attinge alle fonti e quando si agisce in modo distorto e calcolato. È uno strumento di lavoro per chi opera nel settore, ma anche un manuale di sopravvivenza per i lettori, i telespettatori e i radioascoltatori. In queste pagine il pubblico è considerato parte integrante del sistema mediatico.
Il volume studia, dal punto di vista psico-pedagogico, la differenza tra le fiabe narrate a voce e le storie viste in televisione; sottolinea i possibili effetti sui bambini ed invita gli adulti ad una maggiore consapevolezza nell'educare ipropri figli. Per i bambini l'abitudine al teleschermo e molto precoce: ma quali effetti e controindicazioni" puo avere? E come si differenzia il linguaggio televisivo da quello delle favole narrate a voce? Dalla fiabe tradizionali alle fiabe moderne, dalla storia letta la sera dalla mamma o dal papa alle storie viste in TV: questi e altri aspetti sono oggetto di riflessione e analisi nel presente volume, nella convinzione che le fiabe non sono destinate soltanto ai bambini. "