Un testo sul significato e il valore del dialogo interreligioso.
Il 27 ottobre 1986 fu una data storica, e non solo per la Chiesa cattolica. La Giornata mondiale di Preghiera per la Pace, promossa da Giovanni Paolo II, ebbe un’eco straordinaria e divenne, per la sua forza simbolica, fonte ispiratrice di non poche iniziative.All’incontro presero parte 50 rappresentanti delle Chiese cristiane (oltre ai cattolici) e 60 delle altre religioni mondiali.
Questo volume si propone di coglierne il senso e la ricchezza e passare al vaglio le iniziative che si sono susseguite da quel giorno.Viene condotta anche l’analisi degli Incontri Internazionali di Preghiera per la Pace che, per iniziativa della Comunità di Sant’Egidio, si sono susseguiti, anno dopo anno, sino ad oggi.
Inoltre, occasione del 25° anniversario di quella storica Giornata, Benedetto XVI ha annunciato che il 27 ottobre prossimo si recherà in pellegrinaggio ad Assisi:
«Mi recherò pellegrino nella città di san Francesco, invitando ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverse confessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volontà, allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio Predecessore e di rinnovare solennemente l’impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace».
Destinatari
Un volume destinato a un ampio pubblico “multiconfessionale”.
Autore
Vincenzo paglia è vescovo di Terni-NarniAmelia e presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale. Collabora a quotidiani e riviste, oltre che a trasmissioni radio e televisive. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri: Ecco l’agnello di Dio (2007); La via dell’amore (20082); Maestro, è bello stare qui (2008); Tu sei la mia roccia.Voci e immagini dai Salmi (2008); La Bibbia nella Chiesa (2008); Fenomeno Bibbia. Una sorprendente inchiesta sul libro più letto del mondo (2009); I Salmi. Le preghiere suggerite da Dio (2009); Alla mensa della Parola (2009); Le Sette Parole di Gesù in Croce (2010).
Punti forti
Il 25° anniversario della Giornata mondiale di Preghiera per la Pace.
La visita ad Assisi, in occasione dell’anniversario, avrà una grande eco.
Il volume nasce dalla missione della Comunità di Sant'Egidio per il dialogo fra le diverse religioni e confessioni, fra credenti e non credenti, e dalla sua attenzione alla storia delle radici cristiane in Medio Oriente dal tempo apostolico. Una presenza oggi sempre più problematica, di qui l'incidenza dell'emigrazione: lasciare il paese d'origine per trovare un futuro altrove. Un fenomeno che non riguarda soltanto i cristiani, in condizione di pericolo permanente e non, ma tutto il mondo arabo. E se invece il loro futuro fosse lì? Che apporto può offrire in questo senso il cristianesimo? Esso stesso deve meditare sul rischio di chiudersi alle sfide del presente, collaborando a diffondere un senso di rispetto della diversità. Una scommessa che coinvolge ogni ignoranza, per il suo valore nell'equilibrio di una società che condivide la volontà di arginare i fondamentalismi. Il confronto tra autorevoli personalità musulmane e cristiane sulla più urgente attualità mediorientale e sul suo destino ne evidenzia la peculiare identità: per a rara, e storicamente data, densità multietnica e multireligiosa il Medio Oriente potrà diventare un modello di convivenza, nelle diverse fedi, per il mondo intero, se solo ccetta a sfida di ripensare se stesso come bacino di coltura di un pluralismo reale.
Vittorio Ianari studioso dei rapporti tra mondo arabo-islamico e Occidente, ha insegnato all'Università Lateranense e Urbaniana ed è stato responsabile dell'Ufficio per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana. Tra le sue pubblicazioni: Chiesa, cloni e islam (Torino 1995) e lo stivale nel mare. Italia, Mediterraneo e islam: alle origini di una politica (Milano 2006).
Un libro che rappresenta il diario spirituale di Raimon Panikkar, rivisto da lui stesso prima della morte, e frutto dei molti colloqui privati tra lui e Raffaele Luise, suo amico personale nonché giornalista Rai e vaticanista.
Concepito come il racconto di un discepolo che incontra il maestro, questo testo ci trascina in un emozionante incontro con la storia, la vita e il pensiero di uno dei più grandi personaggi del Novecento. Alle domande poste dall’allievo, Panikkar risponde con parole profonde e ispirate, che colgono il senso della vita e affrontano grandi temi di oggi e di ieri: la globalizzazione, la teologia della liberazione, il capitalismo, il libero mercato, il rapporto tra le fedi... Un colloquio su cristianesimo, dialogo tra le religioni e futuro dell’intera umanità con l’uomo che si definì «votato a tre religioni senza averne tradita nessuna».
Un uomo dalla vita avventurosa, sacerdote cattolico e al tempo stesso buddhista e induista, che si è arrischiato lungo i crinali di tutte le frontiere spirituali, intellettuali e umane del mondo, riuscendo ad aprire sentieri del tutto innovativi, in grado di curare la vita e di ricostruire la nostra dimora.
L'autore
Raffaele luise è giornalista Rai e vaticanista, tra i suoi libri ricordiamo: Dubbio e mistero. A colloquio con Norberto Bobbio (Cittadella, 2004), Cenacoli di resistenza. Quando i contemplativi delle diverse religioni del mondo pregano per la pace (Cittadella, 2004), Chiedi alla sabbia. Sulle tracce di Charles de Foucauld (Cittadella, 2007).
Le differenze culturali, etniche e religiose non sono e non devono essere percepite, né strumentalizzate o manipolate, quale motivo di attrito o, peggio, di conflitto. Sono piuttosto un'occasione per cogliere un'opportunità preziosa: quella di poter afferrare nuovi punti di vista. Diamo quindi importanza alle parole di papa Giovanni XXIII, "cogliamo ciò che ci unisce", per salvaguardare le generazioni future.
"Raimon Panikkar. Oltre la frammentazione del sapere e della vita", è un'introduzione alla figura ed al pensiero di questo filosofo-teologo singolare e creativo, molto amato in Italia e recentemente scomparso. Egli stesso si definiva con una quadruplice identità: cristiana, induista, buddhista e secolare. Questo testo se da un lato ne studia l'itinerario di vita e di pensiero, dalle sue origini multiculturali e multireligiose all'incontro con l'India ed alla sua docenza universitaria, dall'altro figura come un'introduzione alla sua visione complessa. A tal riguardo è corredato di un dizionario panikkariano che ne approfondisce alcune tematiche quali l'ontonomìa, la differenza simbolica, l'ermeneutica diatopica, la filosofia dialogica o imparativa, l'ecosofia, gli equivalenti omeomorfici, l'intuizione cosmoteandrica... Il teologo gesuita Xavier Melloni, parlando dell'edizione spagnola, ha affermato che questo testo "è destinato a divenire un punto di riferimento per chi voglia avvicinarsi al pensiero complesso panikkariano". Il libro, risultato di tanti anni di lavoro, desidera aprire nuovi percorsi per quanto riguarda l'esperienza ed il linguaggio su Dio, oltre i confini del dualismo e monismo panteista. Fedele a ciò che è stato il progetto di Raimon Panikkar, è un testo che si prefigge soprattutto di tendere ponti tra il pensiero di Oriente e di Occidente, in particolare tra il Cristianesimo e l'Induismo.
«Mai come negli ultimi anni il dialogo, nelle sue diverse declinazioni (interculturale, ecumenico, interreligioso) è stato messo in discussione su più versanti. [...] Scambiato di volta in volta per puro buonismo o per banale sincretismo, schernito come imbelle irenismo o semplicemente scambiato erroneamente per relativismo assoluto, il dialogo viene oggi visto sovente tutt'al più come un argomento comodo per fasciarsi il cuore a uso di anime belle e scarsamente combattive di fronte a quell'irruzione dell'altro, di cui ci ha parlato per primo E. Lévinas e che appare senza dubbio la cifra dominante di questi tempi affaticati non meno che complicati» (dall'Introduzione).
Obiettivo del volume è rendere ragione della crisi del dialogo, interrogandosi su quanto accaduto, ma anche spingersi oltre, per rintracciare piste che aiutino a uscire dallo stallo.
È questo infatti un momento ricco di anniversari: i venticinque anni dallo storico incontro interreligioso di Assisi (27.10.1986), di cui Benedetto XVI farà memoria recandosi nella città francescana il prossimo ottobre, e i dieci anni dalla proclamazione della Charta Oecumenica, stilata a Strasburgo da tutte le Chiese europee (22.4.2001).
Un tempo in cui, più che da festeggiare, c'è molto da riflettere.
Sommario
Introduzione. 1. Ammettiamolo: il dialogo è in crisi… I. VEDERE. DIO STA CAMBIANDO INDIRIZZO. 2. Il Novecento: secolo breve, secolo del dialogo. 3. L'uomo planetario, fra incertezza e rischio… 4. Un Dio declinato al plurale. II. GIUDICARE. I CRISTIANI STANNO CAMBIANDO INDIRIZZO. 5. Le religioni, problema o promessa? Sguardi mondialisti. 6. Guardare con occhi diversi il campo di gioco. Nel tempo del cristianesimo globale e nel nuovo scenario della missione. 7. Dialogo sì… Ma quale dialogo? III. AGIRE. IL DIALOGO STA CAMBIANDO INDIRIZZO. 8. I nuovi luoghi del dialogare. 9. Contro i laici furiosi, una laicità di addizione. 10. Per una comprensione cristiana del dialogo. 11. Senza concludere… Mettere in salvo nella mutazione. Appendici. Indice dei nomi.
Note sull'autore
BRUNETTO SALVARANI da tempo si occupa di dialogo ecumenico e interreligioso, avendo fondato nel 1985 la rivista di studi ebraico-cristiani Qol, che tuttora dirige. Docente presso la Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna, è presidente dell'Associazione italiana amici di Nevè Shalom Wahaat as Salam (NS-WaS) dal 2009 ed è direttore delle riviste CEM Mondialità e Tempi di fraternità. Presso le EDB ha pubblicato: Vocabolario minimo del dialogo interreligioso. Per un'educazione all'incontro tra le fedi. Seconda edizione aggiornata e aumentata (2008).
Il movimento ecumenico ha compiuto circa cento anni di vita, ma sembra oggi soffrire di un certo ripiegamento e logoramento. Il volume intende presentare, nella prima parte, il sorgere e, nella seconda, la maturazione del movimento ecumenico attraverso alcune grandi figure (tra cui Paolo VI, il patriarca di Costantinopoli Athenagoras, frère Roger di Taizé), che sono state, in ambito protestante, cattolico e ortodosso, di esso pionieri intelligenti e appassionati.
La loro esperienza non è solo illuminante per comprendere in quale modo l’istanza ecumenica sia maturata come dimensione costitutiva dell’identità di ogni confessione cristiana, ma offre anche suggestioni feconde per alimentare e rafforzare l’impegno ecumenico nella Chiesa di oggi.
La terza parte del volume amplia il discorso al dialogo interreligioso, presentandone alcuni esponenti cattolici quali Louis Massignon (dialogo con l’islam), Henri Le Saux (dialogo con l’induismo),Thomas Merton (dialogo con il buddhismo).
la lettura della storia e della situazione della Chiesa proposta dal movimento ecumenico presenta una innegabile novità, nella misura in cui la divisione tra le Chiese viene interpretata come scandalo rispetto alla volontà del Cristo e come smentita rispetto a un annuncio credibile delVangelo. (Andrea Pacini)
Punti forti
Il tema dell’ecumenismo e quello del dialogo interreligioso sono di attualità e interesse in un contesto culturale che spinge invece verso lo scontro, l’intolleranza e la conflittualità religiosa.
Nell’ottobre 2011 ricorre il 25° anniversario dell’incontro mondiale interreligioso di preghiera per la pace, tenutosi ad Assisi. Competenza e autorevolezza di molti relatori, che sono docenti universitari o tra i maggiori esperti del campo.
Destinatari
Laici e consacrati direttamente impegnati nel dialogo ecumenico. Persone interessate sul piano culturale a questi temi, che meritano di essere approfonditi.
Curatore
Andrea Pacini, sacerdote, è docente di teologia dogmatica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale sezione di Torino e di teologia delle religioni alla Pontificia Università Salesiana sezione di Torino. È responsabile dell’Ufficio interregionale per l’ecumenismo e il dialogo Piemonte Valle d’Aosta, nonché consultore della Commissione per i rapporti religiosi con i musulmani presso il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
Nel cuore del deserto siriano, Paolo Dall’Oglio, gesuita, ha fondato la comunità monastica di Deir Mar Musa el-Habasci. Dedita al dialogo tra Islam e Cristianità, la comunità di monache e monaci impegnati nel movimento ecumenico accoglie ogni anno migliaia di musulmani così come visitatori di ogni nazionalità. Forte dei suoi trent’anni di esperienza e di impegno, Paolo Dall’Oglio prende posizione sulla relazione tra la Chiesa, in particolare la Chiesa cattolica, e la religione musulmana. Come praticare il buon vicinato? Qual è l’originalità delle due tradizioni religiose? Come avvengono l’evangelizzazione e l’inculturazione della fede cristiana nel contesto musulmano? Qual è il valore teologico della profezia di Muhammad dal punto di vista cristiano?
Di fronte alla rinascita di teologie esclusiviste, così di moda dal momento in cui una certa islamofobia è riemersa, il lettore troverà qui una posizione opposta, di teologia dell’apertura, dichiaratamente inclusiva, entro la quale le esigenze radicali della fede cristiana sono vissute in profondità.
L’ambizione di quest’opera è di proporre una speranza che soltanto l’impegno in favore dell’altro renderà legittima e realista.0
Come comprendere la separazione tra l’occidente e l’oriente cristiani? L’autore, con grande chiarezza e attraverso un serio sforzo di divulgazione, ci fa percorrere gli eventi storici dal punto di vista bizantino, conducendoci a scoprire un mondo affascinante ove si incrociano bellezza e ascetismo, rigore intellettuale e sviluppi dottrinali. Tra il ix e il xiii secolo, infatti, l’oriente interiorizza le acquisizioni teologiche precedenti e approfondisce il mistero dello Spirito santo: ne scaturiscono la valorizzazione della libertà interiore – sia personale sia ecclesiale – e l’edificazione di nuove culture in una fedeltà profonda al vangelo che si fa al contempo apertura all’imprevedibile novità della pentecoste.
Olivier Clément (1923-2009) è stato uno dei testimoni più significativi dell’ortodossia in occidente nella seconda metà del xx secolo e uomo spirituale tra i più credibili dell’intero panorama ecumenico. Ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca per facilitare l’incontro tra oriente e occidente cristiani. Tra le sue opere le nostre edizioni hanno pubblicato Pregare il Padre nostro, Occhio di fuoco, Il potere crocifisso, Le feste cristiane, I volti dello Spirito e Nuova filocalia.
Un libro destinato a lasciare, anche in Italia, così com'è accaduto in tutti i Paesi in cui è stato pubblicato, un segno indelebile. Un dialogo serrato su temi che toccano il cuore della fede e il senso dell'essere Cristiani o Ebrei di fronte all'immane tragedia dell'olocausto. Perché Dio è rimasto in silenzio di fronte al dolore del popolo eletto? Perché lo stesso ha fatto la Chiesa? E se ad Auschwitz, a morire non fosse stato il popolo ebraico ma l'essenza stessa del cristianesimo? Un libro da leggere e meditare, una riflessione profonda e accorata sul senso della memoria e della sofferenza vissuta alla luce di Dio e con Dio.
A quasi 25 anni dalla Nostra aetate e dopo i documenti applicativi che l’hanno seguita (1974 e 1985), a che punto è il dialogo tra ebrei e cristiani? Fra le molte voci, di entrambe le parti, che periodicamente intervengono su questo tema, quella di Ben Horin, che riportiamo, ci pare particolarmente significativa per equilibrio e pacatezza, oltre che per autorevolezza: Nathan Ben Horin ha vissuto a Roma dal 1980 al 1986 in qualità di ministro plenipotenziario dei rapporti di Israele con il Vaticano. Il testo offre una sintesi storica degli anni trascorsi e ne deduce alcuni punti fermi validi per entrambi gli interlocutori.
Autore
NATHAN BEN HORIN, nato in Germania da famiglia polacca, ha vissuto in Francia dove ha partecipato alla resistenza contro i nazisti. Ha svolto attività diplomatica per Israele. In Italia dal 1980 al 1986 si è occupato dei rapporti diplomatici con la Santa Sede, quando le relazioni diplomatiche con Israele non erano ancora state regolate. Dal 1994 è membro della Commissione per la designazione dei «Giusti tra le Nazioni» dell’Istituto Yad Vashem, incaricato in particolare delle pratiche che riguardano l’Italia. PIERO STEFANI (Ferrara 1949), laureato in filosofia a Bologna, noto studioso di ebraismo e insigne biblista, è uno dei principali animatori del dialogo cristiano-ebraico. Insegna filosofia della religione presso l’Università di Ferrara. Dal 1985 è redattore e articolista della rivista «Il Regno» e collabora con le riviste «Credere oggi», «Humanitas», «Esodo», «Studi Ecumenici», «Studi Fatti Ricerche» (Sefer), «Horeb», «Jesus». È membro del Comitato scientifico e direttore del «Notiziario di Biblia», Associazione laica di cultura biblica. Collabora regolarmente con la trasmissione di Radio 3 «Uomini e Profeti». Ha al suo attivo una settantina di pubblicazioni in qualità di autore, curatore e scrittore di introduzioni o contributi vari.