"Non c'è più vergogna", così almeno si dice, e si tende a pensare che con la vergogna sia venuto meno anche ogni senso della dignità e dell'onore. Ma le emozioni non scompaiono, tutt'al più si trasformano. Muta il modo di esprimerle, muta la loro rilevanza individuale e sociale. Allora dove si è nascosta e quali forme assume oggi la vergogna? Mai come negli ultimi anni, soprattutto in Italia, si è fatto ricorso alla parola "vergogna", ma questa ha perso ogni sua connotazione semantica. Non si sa più che cosa significhi e diviene l'ultimo insulto alla moda contro avversari politici, concorrenti in affari, nemici, comunque gli altri. Di fatto non esistono società senza vergogna, poiché è un'emozione fondamentale per i legami sociali, ma anche per l'esercizio del potere. In questo volume si analizza come, nella società contemporanea, la frammentazione dell'insieme sociale, la spettacolarizzazione, l'iperindividualismo misto al nuovo conformismo del "così fan tutti" hanno dato vita a una sorta di vergogna "fai-da-te". Emozione che sembra nascere non dalle azioni che si compiono ma solo in rapporto alle prestazioni, al timore di risultare inadeguati nell'esibizione di sé. Gabriella Turnaturi, attraverso l'analisi di fatti di cronaca, testi letterari, film, interviste, svela i molti volti della vergogna contemporanea in relazione ai mutamenti delle sensibilità e dei valori condivisi, e ne indica un possibile uso positivo.
Il libro è il risultato di una inchiesta dentro il cattolicesimo italiano; non però quello dei palazzi apostolici, degli intrighi curiali e delle sacre stanze ma quello, molto meno noto e celebrato, della "base", delle parrocchie e degli oratori. Tre immagini emergono dal libro. La prima è quella di un "banco vuoto", ovvero di un paese sempre più secolarizzato, in costante allontanamento da quella che è stata per secoli la "sua" chiesa. Marzano racconta la secolarizzazione italiana prima di tutto ridimensionando i dati più diffusi sulla pratica religiosa. La seconda immagine è quella del "fortino assediato". È in questo modo che la gerarchia cattolica vede la chiesa: un'istituzione assediata da ogni lato e intenzionata a resistere a tutti i costi, a non cambiare. La terza immagine è quella del "piccolo porto sicuro", quello rappresentato dai movimenti ecclesiali, dalle nuove sette cattoliche, la grande novità della chiesa italiana negli ultimi anni. Marzano ha scelto di descriverne in profondità una delle più potenti e attive: i neocatecumenali. Il racconto dei molti mesi di partecipazione alla vita del gruppo è affiancato da quello, spesso drammatico, di alcuni fuoriusciti dall'organizzazione. In mezzo, in preda all'afasia e stritolati dall'immobilismo che ha colpito la grande istituzione nell'impatto con la modernità, ci sono il clero, le parrocchie, il laicato "normale": un patrimonio umano, culturale e spirituale destinato a un'estinzione forse lenta ma certo inesorabile.
"Imparare le grammatiche che stanno dietro i meccanismi con cui si produce l'informazione della stampa o dei tg; oppure essere avvertiti delle regole che danno o tolgono capacità persuasiva alle campagne pubblicitarie e sociali; o infine capire come alcune persone che compaiono in tv o al cinema divengano modelli di comportamento per molte altre", questo è ciò che l'autore identifica come uno degli obiettivi del testo. Per raggiungerlo vengono toccati i principali ambiti teorici ed empirici di discussione dei media studies, esplorando il lungo cammino che dalle interpretazioni comportamentiste degli anni Cinquanta giunge fino agli approcci culturalisti contemporanei. Utilizzando una strumentazione didattica orientata allo studente, che si avvale di figure, schemi e attività pratiche, "Sociologia delle comunicazioni di massa" si affianca al lettore nel suo processo di apprendimento stimolandone con efficacia la curiosità e l'interesse critico
In molte parti del mondo, soprattutto nel paesi in via di sviluppo, ma anche nelle società più avanzate, le donne sono ancora oggi fortemente svantaggiate rispetto agli uomini: peggio nutrite, più esposte alle malattie, alla violenza fisica e agli abusi sessuali, meno scolarizzate, spesso prive di qualsiasi formazione professionale, non possono contare sugli stessi diritti. Attingendo a un repertorio vivo di storie personali, di testimonianze dirette, di voci finora inascoltate, Martha Nussbaum individua i principi costituzionali fondamentali che dovrebbero essere rispettati e fatti rispettare dai governi di tutte le nazioni per superare tale disparità e dare al concetto di dignità umana un nuovo spessore. Il suo approccio, di matrice liberista e di vocazione universalista, si basa sulle "capacità" e combina le norme multiculturali di giustizia, eguaglianza e diritto con le specificità locali e con i singoli contesti.
La metafora della liquidità, da quando Bauman l'ha coniata, ha marcato i nostri anni ed è entrata nel linguaggio comune per descrivere la modernità nella quale viviamo. Individualizzata, privatizzata, incerta, flessibile, vulnerabile, nella quale a una libertà senza precedenti fanno da contraltare una gioia ambigua e un desiderio impossibile da saziare.
Il lavoro di Mead evidenzia il carattere originale e innovativo della sua riflessione sul rapporto individuo-società, la sua partecipazione ai percorsi della riforma sociale, il suo contributo allo sviluppo di una cultura dell'infanzia e dell'educazione. In un percorso analitico che intreccia filosofia, psicologia sociale e sociologia, egli approfondisce l'analisi dell'atto dell'individuo, del processo comunicativo e dei suoi "simboli significanti", centrali nella costruzione della realtà attraverso un processo di esperienza relazionale.
Qual è il significato dell'articolo 12 della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, che sancisce il diritto all'ascolto del bambino? Cosa significa darne piena attuazione nei procedimenti amministrativi e giudiziari di protezione e tutela? Quali strategie, tecniche e strumenti è possibile utilizzare per rispettare la dignità e l'integrità psicofisica del bambino? Come è possibile declinare in modo "chiId friendly" i contesti e le modalità di lavoro di assistenti sociali, pediatri, giudici, psicologi, operatori sociali? Il libro dà risposta a questi e a molti altri interrogativi che sorgono nel lavoro di proiezione, assistenza e tutela di bambini e adolescenti attraverso riflessioni maturate in differenti ambiti disciplinari; propone percorsi e strumenti che possono aiutare nello svolgimento dell'attività quotidiana; è un contributo alla crescita di una maggiore sensibilità e cultura sui diritti e l'ascolto dei bambini.
Che cos'è la ricerca qualitativa? Quando è opportuno farvi ricorso? Come va condotta? Come vanno considerati, in termini di plausibilità ed estendibilità, i suoi risultati? Il volume illustra, con numerosi esempi concreti, tutte le principali fasi di una ricerca qualitativa: la definizione dell'impianto metodologico, le tecniche di lavoro sul campo (osservazione etnografica, shadowing, esperimento sul campo, intervista discorsiva, focus group, osservazione documentaria), l'analisi dei dati raccolti (note di campo, trascrizioni, documenti naturali), la presentazione della ricerca. Una guida esauriente a un metodo di illustre tradizione, di recente tornato in primissimo piano nelle scienze sociali.
Moda e metropoli di Georg Simmel riunisce i due massimi capolavori del sociologo e filosofo tedesco: "La moda" e "Le metropoli e la vita dello spirito". Questi due saggi brevi vanno a costituire la summa delle riflessioni di Simmel sulla società moderna e sulle sue implicazioni: la moda, la vita libera e solitaria delle metropoli, lo strapotere del denaro e delle relazioni basate su di esso, la tendenza al conformismo e l'istinto alla distinzione sociale, sono alcuni tra i temi più importanti sviluppati con grande chiarezza dal sociologo tedesco. Sia "La moda" che "Le metropoli" parlano al lettore degli stessi sintomi e delle medesime conseguenze che ancora oggi caratterizzano la nostra società: la frammentazione sociale e la lotta tra differenziazione e omologazione, gli stravolgimenti dell'identità personale e i rapporti di potere e dominio all'interno della società, la nascita di alcuni caratteristici "tipi" sociali come l'indifferente, il forzato della moda, la massa acritica. E ancora l'indifferenza e la diffidenza della società metropolitana; il pragmatismo e il cinismo della vita condizionata dai ritmi e dai valori del denaro, il simulacro della metropoli e la chiave d'accesso alla moda. Moda e Metropoli contiene alcune tra le più lucidi intuizioni sulla società moderna.
La radio ha oltre cento anni, ma è un medium ancora attuale, di facile accesso e di proprietà poco concentrata. L'analisi delle radio locali a Roma segue a una precedente indagine degli autori su Radio Rai, radio nazionale ma quasi tutta concentrata nella Capitale: si è potuto così confrontare il settore privato con quello pubblico, chiedendosi cosa vuol dire fare lo stesso tipo di lavoro in piccole e piccolissime imprese, piuttosto che in un'unica grande azienda. Nelle radio private, come alla Rai, c'è molto lavoro precario, ma con la differenza di retribuzioni più basse ed anche di lavoro nero. Ciononostante esistono molte persone appassionate del proprio lavoro. Dopo un quadro del mercato del lavoro a Roma, con attenzione soprattutto al lavoro atipico nella comunicazione, la ricerca utilizza prevalentemente metodi qualitativi per capire il mondo delle radio locali, poco conosciuto e frammentato, e analizzare condizioni, vissuti, prospettive lavorative più o meno precarie di chi in quelle radio lavora. Si guarda agli intrecci tra vita e lavoro, se e come il lavoro limita il metter su famiglia e viceversa se soprattutto i figli sono di ostacolo al percorso lavorativo. Si cerca di capire quanto pesano le differenze di genere, se e quanto sono riconosciute e quali possono essere le vie di uscita dal precariato per quella che è la figura professionale prevalente: l'aspirante giornalista.