In un contesto socioculturale sempre più complesso la domanda di orientamento da parte dei singoli, delle Istituzioni e della stessa politica della formazione e del lavoro, si è notevolmente amplificata ed esige risposte adeguate, soprattutto in termini di formazione degli operatori. L’Europa, da parte sua, stabilisce, a partire dalla Risoluzione di Lisbona 2000, di rendere la Comunità Europea sempre più competitiva e innovativa nell’ambito dell’economia e del mercato del lavoro.
Il volume curato dall’Associazione COSPES (Centri di Orientamento, Scolastico, Professionale e Sociale), vuole offrire una risposta qualificata a tale istanza. Risultato di un lungo lavoro di ripensamento, il testo costituisce un vero e proprio manuale aggiornato e completo sull’orientamento,uno strumento-guida che, mentre presenta un quadro teorico chiaro ed ampio sulla problematica, offre a coloro che si occupano dell’orientamento alle scelte delle indicazioni metodologiche e pratiche per avviare un serio processo di orientamento e di auto-orientamento.
Si rivolge principalmente agli operatori di orientamento (insegnanti, psicologi, educatori professionali, genitori, ecc.) e costituisce uno strumento per istituzioni, esperti e specialisti del settore che intendono avere un quadro completo della complessa problematica dell’orientamento, nell’attuale congiuntura storica attraversata da incertezza e rapidità di cambiamenti.
«È una proposta organica e coerente con gli attuali sviluppi culturali e sociali e deriva da una consolidata esperienza sul campo dei Centri COSPES (Centri di Orientamento Scolastico, Professionale e Sociale), dislocati in tutto il Paese. Come già avvenuto nella precedente pubblicazione del 2005, essa affianca ad una prima parte in cui viene chiaramente delineato il quadro teorico di riferimento, la proposta metodologica del COSPES ed un utile approfondimento legislativo, una seconda parte ricca di proposte operative e di spunti interessanti per l’organizzazione del lavoro nello specifico contesto in cui ci si ritrova ad operare. Il tutto sviluppato, pagina dopo pagina, con estrema cura e chiarezza comunicativa. Ci auguriamo, perciò, che possa diventare strumento per accompagnare l’attività quotidiana educativa/professionale di ogni operatore di orientamento» (dalla Presentazione al volume di Speranzina Ferraro, dirigente MIUR).
Una scuola di qualità non può che essere una scuola che usa consapevolmente tempo, spazi e risorse, soprattutto umane e professionali, nel perseguimento di un fine chiaro ed esplicito: quello di offrire a tutti e a ciascuno un'istruzione e una formazione che garantiscano l'acquisizione delle «competenze chiave di cittadinanza attiva» per la costruzione di una società migliore. Sotto questo profilo, i segnali che oggi provengono dalla realtà italiana non sono sempre positivi e rassicuranti. Fondandosi sull'ipotesi che la progettazione e la valutazione siano le due principali leve per il rinnovamento e la riqualificazione della scuola, il volume ripercorre le riflessioni che hanno caratterizzato il discorso sul curricolo, al fine di ritrovare i significati di una progettazione scolastica che sappia porre in continuità un percorso di formazione di base che va dalla scuola dell'infanzia fino al nuovo obbligo di istruzione ai 16 anni. Dopo aver esaminato la legislazione che ha delineato l'attuale quadro normativo in merito, l'autrice sviluppa i temi della programmazione educativa e didattica e della valutazione della qualità, approfondendone gli aspetti teorici e metodologici e individuando strategie e strumenti per realizzare pratiche progettuali e valutative all'interno delle scuole.
La creatività non è innata e può essere stimolata e rafforzata attraverso l'educazione. Nel complesso e difficile mondo del lavoro che caratterizza i nostri giorni, è la creatività l'elemento fondamentale per la crescita degli individui, nel momento in cui accedono e si fanno spazio nei propri ambiti professionali. Il volume discute il rapporto tra lavoro, formazione e creatività, accreditando questa come principio guida dello sviluppo dell'adulto al lavoro, come fattore strategico dell'innovazione e del successo e come motivo pedagogico grazie al quale realizzare un nuovo umanesimo organizzativo.
La scuola è una realtà nella quale discriminazioni e svantaggi femminili sono tradizionalmente sottostimati e poco visibili in quanto le donne, nel duplice ruolo di docenti e studentesse, sono molto presenti: la scuola, si continua a ripetere, è ormai «in mano alle donne». La linearità del percorso di crescita della scolarità femminile e la progressiva femminilizzazione del corpo docente portano a concepire la scuola come un luogo protetto rispetto al problema della discriminazione sessuale. In realtà esistono ancora tutta una serie di aspetti problematici da individuare che necessitano di una formazione specifica da parte degli insegnanti e delle insegnanti. Partendo da questi presupposti il volume in primo luogo mette in luce le questioni di genere ancora aperte in ambito scolastico, per poi andare a esplorare il ruolo assunto dai docenti, uomini e donne, nell'elaborazione critica di tali problematiche. Vengono presentati i percorsi professionali di un gruppo di docenti, sondando al tempo stesso la loro consapevolezza di genere, sia in merito al rapporto interpersonale con gli alunni dei due sessi, sia in riferimento ai saperi trasmessi nelle rispettive discipline. Il saggio offre un contributo originale agli studi di genere e alla promozione di interventi di pari opportunità in ambito formativo. Introduzione di Elena Gianini Belotti.
Riuscendo a dare ai propri bambini le basi per una solida istruzione, domani diverranno le guide di un mondo migliore. Questo libro spiega come mai i neonati assorbano informazioni così in fretta, oltre ai processi del loro sviluppo. Insegnando al bambino quando è al massimo della ricettività, gli si forniscono le migliori opportunità per eccellere nel nostro mondo complesso.
Tuttora, quando si parla di educazione alla sessualità dei bambini, la gran parte degli adulti preferisce evitare l'argomento. Alcuni genitori non vogliono farsi coinvolgere nell'educazione sessuale dei propri figli e, in molti casi, sperano che siano altri a farsene carico. Tipiche, in questo senso, le richieste alla scuola, affinché promuova al suo interno azioni e progetti di educazione sentimentale e sessuale. Questo libro vuole essere un aiuto per i genitori e gli educatori per trovare le parole giuste per parlare di sessualità e amore con i bambini.
Questo libro raccoglie una selezione dei migliori editoriali del direttore de Il Gazzettino Roberto Papetti, insieme ad alcune sue risposte a interventi dei lettori e interviste al Presidente Giancarlo Galan, Davide Croff, al Patriarca Angelo Scola, al ministra Maurizio Sacconi e all'On. Walter Veltroni. Il nostro Paese è un Paese dai molti confini interni. Alcuni visibili: fra residenti e immigrati per esempio. Altri meno. Roberto Papetti e la redazione raccontano ogni giorno il formarsi e lo spostarsi di questi confini, con coraggio e intelligenza. Gli articoli normalmente nascono da questioni legate al territorio, dal prendere sul serio le esigenze di informazione della gente, dal voler dar voce alla democrazia. Papetti non si tira indietro di fronte a nessuno, è aperto al confronto a 360 gradi: politici di ogni ordine e grado; personaggi di ogni schieramento; autorità della Chiesa, ma anche delle istituzioni civili; semplici lettori che sono disposti a mettersi in gioco. La straordinarietà dei suoi articoli va al di là del semplice racconto. C’è una proposta chiara, sa che un giornalista non può che essere sé stesso quando scrive. “Parla” con un atteggiamento da educatore, attraverso un giudizio posto e non imposto. Nei suoi articoli c’è una proposta educativa. Dunque: Democrazia ed educazione, la questione bruciante della nostra epoca, ci può essere democrazia senza educazione?
Un'indagine qualitativa effettuata in alcuni istituti che dimostrano una particolare attenzione all'educazione della persona. L'educazione, infatti, è il primo strumento per diventare uomini, per acquisire consapevolezza. Ma se è vero che non c'è "persona" senza la sua libertà, ecco che l'autorevolezza dell'educatore e la coerenza della sua testimonianza sono fondamentali per aiutare i giovani a maturare una libertà responsabile, anche di fronte alle grandi questioni della vita.
Un saggio sulla ricerca dell'arte di esistere, intesa come capacità di dare senso al tempo e di condurre una vita autentica a partire dalla conoscenza pure necessariamente parziale - della propria interiorità, impossibile da ottenere senza il confronto con il mondo esterno. Riattualizzando il senso della cura di sé, fondamentale nell'antichità ma considerato in tempi più recenti segno di individualismo e di ripiegamento interiore, il volume ne sottolinea la forte valenza etica e sociale, facendo fruttuosamente dialogare i pensatori della classicità - da Socrate a Platone, da Epitteto a Marco Aurelio - con la fenomenologia novecentesca. Riferimento costante nel percorso intrapreso dall'autrice è il principio secondo cui l'educazione all'esistenza è orientamento all'autoformazione della persona, mai insegnamento diretto e normativo.
Il volume traccia il quadro della stato attuale del sistema educativo frances che, secondo gli autori - impegnati, a vari livelli, nella formazione e nella didattica - versa in una condizione di profondo decadimento. Di età e di opinioni molto diverse, essi tuttavia convergono nella presentazione di una diagnosi precisa e circostanziata sullo stato allarmante della scuola come ambito educativo, analizzandone cause e origini. La responsabilità, a loro avviso, non è da imputare agli insegnanti, a loro volta vittime della situazione, ma ricade sui detentori del sapere, i quali, in pochi decenni, hanno distrutto la scuola del sapere introducendo le cosiddette "scienze dell'educazione" che riducono l'uomo a un corpo soggetto a pure leggi - psicologiche e sociologiche - e privato della sua libertà. La descrizione di tale scenario non è circoscrivibile al solo sistema educativo francese ma si può facilmente estendere anche al contesto italiano ed europeo in generale
Interventi di: Yvonne Cloarec, Pierre Farago, Jean-Pierre Ferrier, Catherine Krafft, Laurent Lafforgue, Marc Le Bris, Liliane Lurçat, Guy Morel, Pierre Perrier, Liliane Picciola, Marie Teissedre, Bertrand Vergely
Questo volume cerca di suggerire delle vie di uscita, delle ''cure'', per iniziare una riforma seria del sistema scolastico che permetta di rendere di nuovo efficace e proficua l'educazione dei nostri figli.
Il volume raccoglie le più apprezzate voci italiane, tedesche e austriache chiamate a rivolgere il loro autorevole sguardo all'odierno mappamondo della Pedagogia europea: a documentare quindi i paradigmi della ricerca teorica, metodologica ed empirica che ricevono oggi le maggiori attenzioni nelle sedi accademiche del vecchio continente. Si tratta di contributi scientifici che pongono al centro le categorie dell'educazione - le sue finalità esitenziali, i suoi linguaggi, le sue chiavi interpretative, le sue metodologie della ricerca - che godono di molti punti di confluenza pedagogica in questa stagione di transito tra due secoli, attraversata da processi planetari di straordinario cambiamento tecnologico-scientifico e socioculturale. La tesi cara agli autori è che la Pedagogia europea dispone di un guardaroba dal prestigioso taglio scientifico. Questo è di rigore quando essa è chiamata ad indossare accreditate teorie della conoscenza. Come dire: ogni opzione pedagogica - se garantita da un sistema di ipotesi di limpida fondazione scientifica (una legittimazione peraltro contingente, provvisoria, precaria, data la problematicità dell'esperienza educativa) - deve necessariamente equipaggiarsi di una bussola teorica orientata verso poli educativi integrativi o alternativi rispetto a quelli consacrati in una determinata latitudine storico-culturale.