Atti della quattordicesima assemblea generale della Pontificia Accademia per la vita, svoltasi a fine 2008. L'accademia pontificia per la vita ha lo scopo di promuovere il progresso degli studi e di informare a riguardo dei problemi di biomedicina e diritto, relativi alla promozione e alla difesa della vita. Opera in accordo con il Pont.Cons. Della Pastorale Sanitaria ed è attualmente sottoposta alla protezione speciale del di Benedetto XVI.
L'autore illustra i meccanismi della clonazione, o meglio delle clonazioni, perché ne esistono diverse forme. Cosa viene donato esattamente? Quali sono le tecniche più utilizzate? Quali le prospettive per il futuro? Dopo una chiara esposizione dei concetti biologici di base, Wegnez risponde a questi e altri interrogativi, descrivendo gli esperimenti più recenti, le applicazioni terapeutiche, le questioni etiche, sociali, legislative ed economiche poste dalla clonazione. Facendo piazza pulita di leggende, miti, illusioni e false speranze, Wegnez spiega come mai la clonazione non consentirà di salvare specie in via di estinzione, né di donare animali preistorici, ma potrà forse aiutare l'uomo, per esempio, a bonificare terreni inquinati, a rilanciare l'agricoltura e a ovviare alla cronica carenza di donatori "fabbricando" in laboratorio organi complessi come il cuore o il rene.
Nel testo vengono intervistati dieci esperti su altrettanti temi di bioetica o di morale naturale. Gli argomenti e i relativi autori sono i seguenti: Aborto – Carlo Casini (parlamentare europeo); Fecondazione artificiale – Don Stefano Teisa (docente universitario); Rapporti prematrimoniali e masturbazione – Padre Lino Ciccone (moralista); Contraccezione – Maria Grazia Vianello (docente universitario); Matrimonio e divorzio – Giacomo Samek Lodovici (docente universitario); Coppie di fatto – Mario Palmaro (docente universitario); Omosessualità – Roberto Marchesini (psicoterapeuta); Droga – Antonello Vanni (ricercatore); Eutanasia – Claudia Navarini (docente universitario); Legittima difesa e pena di morte – Giacomo Rocchi (magistrato).
Le domande, poste da Tommaso Scandroglio, mettono in luce i più diffusi luoghi comuni su questi temi: il concepito è già un essere umano? Perché la donna non può decidere della sua salute ricorrendo all’aborto? Se due ragazzi si amano, che male c’è ad avere rapporti sessuali prima del matrimonio? E se due persone non si amano più, perché non divorziare? L’affetto tra due omosessuali non è uguale a quello di due persone eterosessuali? Non è meglio decidere di morire piuttosto che soffrire, come Welby? La pena di morte è sempre sbagliata?
Osserva lo psicanalista Claudio Risé nella Prefazione: «Le false notizie sulla vita, e sulla morte, in questo libro riportate esattamente nelle domande fatte da Tommaso Scandroglio, e confutate con precisione e competenza dagli intervistati, sono il risultato della separazione dell’uomo dal Padre che è all’origine della vita, e dello smarrimento, che ne consegue, dell’esperienza dell’amore, e del dono di sé, come indispensabile nutrimento dell’intero percorso di vita, e delle relazioni che lo attraversano e fanno crescere».
Le risposte date dagli autori vogliono offrire al lettore facili motivazioni per smontare quelle «false notizie» così popolari. Il libro è quindi un vademecum di scorrevole lettura per avere sempre la risposta giusta al momento giusto.
Etica e bioetica sono le polarità di un interrogativo che attraversa i comportamenti umani ad ogni latitudine del mondo. La riflessione su di esse si sviluppa all’uscita di un secolo segnato da enormi catastrofi sociali ed ambientali e in un’epoca in cui si tenta di restaurare antiche religiosità e identità. In forma manualistica e critica il testo espone percorsi e dottrine che pongono l’umanità di fronte al suo limite e quindi di fronte alla silenziosa forza della natura. Ciò fa riscoprire il significato di quella virtù che gli antichi definivano come saggezza.
Dariusch Atigetchi propone un tentativo di riflessione unitaria su tre piani (riflessione giuridica, leggi degli Stati e condotta dei fedeli) su una parte rappresentativa degli aspetti coinvolti nel dibattito sulla "bioetica" nel mondo musulmano, vista la continua e quotidiana evoluzione di certi temi. Il testo, scritto in modo semplice e chiaro, fornisce indicazioni indispensabili per tutti coloro che hanno rapporti con il vasto mondo dell'immigrazione islamica: operatori sanitari e sociali, insegnanti e autorità politiche ed amministrative.
Questo volume, scritto in lingua inglese, propone uno studio interdisciplinare sul mistero della morte, concetto che per la sua complessità viene qui analizzato dal punto di vista medico, biologico, psicologico, ma anche filosofico e teologico. Il volume è l'ultimo della serie STOQ (Science, Theology and Ontological Quest), progetto di ricerca, coordinato dal Pontificio Consiglio della Cultura, a cui collaborano grandi esperti provenienti da diverse università con lo scopo di favorire il dialogo tra scienza, filosofia e religione.
Lo sposo ideale, un matrimonio da sogno. In questo libretto, Paul David Tripp mostra che mantenere i propri sogni nella giusta prospettiva secondo le priorità di Dio può infondere vigore sia a noi che al nostro matrimonio.
In un contesto di prassi medica altamente tecnologica è molto viva la discussione sull'opportunità e il senso delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, impropriamente dette Testamento biologico. Tali Dichiarazioni mettono in rilievo l'importanza dell'autonomia del paziente, anche in condizione di presunta irreversibile incapacità decisionale. Sotto quale profilo questa autonomia può essere un diritto insindacabile? Il dibattito rimanda ad alcune delle grandi questioni della bioetica - "che cosa significa parlare di proporzione delle cure?", "quale è il significato della alimentazione e idratazione artificiale?" , le quali sollecitano un chiarimento di carattere epistemologico "quale è il senso della tecnica nella pratica della medicina?", "quali sono i rapporti e le differenze tra etica e diritto?". L'impegno a rispondere a tali interrogativi sollecita il confronto con la riflessione antropologica fondamentale, la quale è chiamata ad affrontare la questione radicale del rapporto fra salute e salvezza.
Ancora un libro sul corpo: perché? Perché al corpo oggi è assegnato un ruolo di primo piano nella scena della cultura, della politica, dei vissuti individuali. Ma questo protagonismo non lo ha reso più trasparente, ossia più comprensibile nel suo significato, anzi. Come accade con le realtà che si osservano da una distanza troppo ravvicinata, il corpo sembra perdere le giuste proporzioni sotto la lente della medicina, che rischia di considerarlo come semplice organismo - corpo fisico - e dell'estetica, che lo guarda come immagine, pura apparenza. Nell'uno e nell'altro caso, il corpo diventa un qualcosa da sottoporre a controllo e da modificare, nel tentativo di sottrarsi ai limiti del corpo paziente, in modo da dilatare infinitamente il desiderio individuale, di salute, di giovinezza, di bellezza, di vita o di morte. Ma la radicale concentrazione sul corpo porta inevitabilmente alla riduzione del mondo, che finisce per circoscriversi alle esigenze e ai vissuti soggettivi del solo corpo: da qui l'impoverimento delle relazioni personali. Occorre pertanto un'etica del corpo per saper accettare quella sua passività non evitabile o, meglio detto, per saper trasformare la passività in pazienza. Solo attraverso la pazienza, si riesce a decifrare il senso della vulnerabilità e addirittura a imparare da essa. Un'etica del corpo diventa pertanto anche una pedagogia del corpo, guida a quella realizzazione di sé inseparabile dalla crescita nella libertà responsabile.
La dolorosa vicenda di Eluana Englaro pone interrogativi inquietanti non solo ai giudici e ai parlamentari, ma anche a tutti noi. Il libro intende offrire risposte facilmente comprensibili e rigorosamente motivate in modo da aiutare la riflessione di tutti, sia a livello politico e giudiziario dove si decide, sia a livello popolare dove si discute e si medita anche personalmente sul senso della vita e della morte. Nel ricostruire la vicenda di Eluana, nell'esaminare i vari progetti di legge sul "testamento biologico", nel proporre le sfide della libertà, della salute, dell'uguaglianza, della coscienza, il saggio si lascia guidare dalla bussola della dignità umana e dal conseguente principio della indisponibilità della vita.