Il significato del termine "dogma" è, per molti di noi, perlomeno enigmatico. I dogmi cristiani sembrano celare segreti insondabili, oscuri, problematici: diventano un rebus intricato da risolvere. A volte i dogmi della chiesa vengono percepiti come imposizioni ingiustificate: essa ci prescrive delle "verità di fede", indottrinandoci e conculcando la nostra libertà. Con uno stile limpido e alla portata di tutti, Fédou dimostra che queste connotazioni negative spesso poggiano su dei malintesi. I dogmi, nel loro spirito originario, sono un cardine della vita del credente: lo liberano da una fede puramente soggettiva, "fai-da-te". E sono inoltre come dei "guardiani", posti a baluardo del Mistero. Dal Sommario: - Quando e dove nascono i dogmi - I dogmi della Chiesa antica - I dogmi del secondo millennio - L'interpretazione dei dogmi - Ecumenismo, liberazione, inculturazione e loro incidenza sui dogmi - Conclusione: il senso dei dogmi e le loro condizioni di credibilità per l'oggi. Fédou è stato definito da papa Francesco «un maestro della teologia cristiana. In lui riconosciamo e rendiamo omaggio a un valente erede e continuatore della grande tradizione della teologia francese».
Il rapporto tra la Maddalena e il Verbo incarnato ha fatto prosperare più di un mito e ha alimentato numerosi dibattiti. Chantal Reynier si avvicina in modo accurato e preciso al paradosso dell'intimità di Maria di Magdala con Gesù di Nazaret. E dapprima decifra l'enigma di quella donna singolare così come si presenta nei vangeli, poi lo segue nell'accoglienza che ha ricevuto nella cultura occidentale lungo i secoli fino ad oggi: nella pittura, nella letteratura e anche nel cinema. Ne esce una sintesi che a quella figura restituisce spessore e singolarità. Perché Maria di Magdala è una persona così viva che il suo percorso accanto a Cristo resta essenziale anche e soprattutto per le cristiane e i cristiani del XXI secolo.
Castrazione simbolica o pratica di prevenzione igienicosanitaria? Sostituto del sacrificio umano o rituale di fertilità? Rito di passaggio o stigma di appartenenza? La circoncisione è tutto questo, ma anche molto di più. Una pratica chirurgica, dal significato prettamente culturale o religioso, la cui origine sembra perdersi nella notte dei tempi. Senza dubbio il più antico enigma della storia della chirurgia, la circoncisione sembra essere divenuta oggi - soprattutto nel mondo occidentale - un intervento banale, svuotato di ogni significato simbolico ma caricato, secondo le mode, di virtù igieniche o profilattiche. Una pratica, dunque, estremamente diffusa, che riguarda più di un miliardo di persone in tutto il mondo. Con uno sguardo a tutto tondo, Roland Tomb, in uno sbalorditivo lavoro di ricerca, ricco di informazioni e costellato di citazioni, affronta in maniera accurata e oggettiva l'avvincente storia, passata e presente, di questo misterioso cerimoniale.
Questo libro spiega la fede cristiana, e in particolare cattolica: contenuti, simboli, riti, tradizioni. Si rivolge a quanti desiderano saperne di più, approfondendo la fede che professano da tempo, ma anche a quanti, pur essendone digiuni, nutrono comunque un interesse per le forme di espressione tipiche del cattolicesimo. Il volume offre altresì informazioni e suggerimenti a quei lettori e lettrici che desiderano riprendere in mano, da adulti, il proprio essere cristiani, perché la fede di quando erano bambini non li sostiene più. Anche chi - come genitore o educatore, da insegnante o da catechista, nella sua funzione di operatore sanitario o pastorale - accompagna di solito altre persone lungo il cammino di fede, troverà in questo libro molti spunti di riflessione. È un volume che si può leggere tutto di filato oppure consultare in maniera mirata, saltando da un paragrafo a un altro, grazie all'aiuto dell'indice tematico.
È meraviglioso il posto d'onore che oggi occupa la Bibbia nella vita concreta dei cattolici. Ormai da decenni, non sono più appannaggio del solo mondo riformato la lettura della Bibbia e la sua frequentazione, anche quotidiana: catechesi, liturgia, spiritualità, preghiera (personale o comunitaria) sono sostanziate di riferimenti alla Scrittura. Più che mai, quindi, è necessario chiarire l'accesso ai testi sacri, per inquadrare la logica in cui si inserisce la lettura credente. Non si sente troppo spesso dire - il che è falso - che il cristianesimo è una «religione del Libro»? Non si rischia forse di limitarsi a una semplicistica «verniciatura biblica» delle nostre prassi consolidate? Yves-Marie Blanchard disegna qui i tratti caratteristici dell'insieme biblico, stabilendone il legame con il cuore del mistero cristiano: la connessione diretta con la rivelazione, il canone dei testi, il rapporto tra i due Testamenti, la pluralità di lingue, lo stile di scrittura...
«Questo è un libro essenziale: ci mette in guardia contro ogni pretesa di crescere “fuori dal terreno”, come se non avessimo radici, come se non fossimo stati generati nel corso di una lunga storia che non ha ancora finito di partorirci» (Marion Muller-Colard).
Una lettera d’amore ai nostri “fratelli maggiori”. Un libro che, con passione e umiltà, riconosce il debito dei cristiani verso Israele: una eredità positiva, gioiosa, da condividere.
Descrizione
«Credo alle radici ebraiche perché credo che Gesù di Nazaret sia la realizzazione di un’attesa espressa da generazioni di credenti», spiega con calore il biblista Antoine Nouis. «E se Gesù non è il frutto di questa attesa, tutto il Nuovo Testamento è menzogna».
Questo agile libro ci invita così a ritrovare le nostre profonde radici ebraiche, in maniera tale da farci riscoprire tutta l’importanza del Primo Testamento (non chiamiamolo “Antico”, che evoca qualcosa di desueto), autentico fondamento dei vangeli. Ancora di più: la conoscenza della tradizione ebraica, del Talmud e del pensiero rabbinico ci fa entrare in una formidabile eredità che viene a nutrire il nostro pensiero e la nostra umanità, tanto quanto a dare spessore alla nostra fede.
«Ho scritto questo libro per condividere una convinzione: la prima parte delle nostre Bibbie non rientra tanto in ciò che è “antico”, perciò desueto, quanto in ciò che è “primo”, dunque fondamentale».
Ne mondo globalizzato acquistano una rilevanza sempre maggiore le problematiche etico-economiche. Per questo motivo Wilhelms e Wulsdorf si propongono di delineare il profilo di un'etica dell'economia, rivolgendosi a tutti coloro che si confrontano, sul piano sia teorico che pratico, con questioni morali in campo economico. Questo libro intende offrire un orientamento nella gestione dei processi di cambiamento e ottimizzazione, valorizzando le categorie centrali di valutazione in campo economico. L'accento viene posto su comunicazione, partecipazione, cooperazione e trasparenza, intesi come criteri etici orientativi che mirano alla diffusione della responsabilità e del bene comune a tutti i livelli dell'agire economico: al microlivello (il soggetto economico individuale), al mesolivello (l'attore economico aziendale) e al macrolivello (il sistema economico nazionale e globale). Una panoramica sul mondo degli affari, perché anche questo settore sostenga la nostra realizzazione come esseri umani.
«Una internauta che riprendeva un cammino di fede, di recente, mi ha chiesto dei buoni libri da leggere; mi sono scoperto a corto di risorse. Perciò ho intrapreso la redazione di un “catechismo” elementare, che riprendesse gli elementi fondamentali della fede cattolica, abbondando di riferimenti alla Bibbia».
Descrizione
Quando si desidera riprendere il cammino della vita cristiana, ci si ritrova ai piedi di una montagna di domande: Come si fa a pregare? Che cos’è la Trinità? Chi sono gli angeli? Perché il male? A che cosa servono i sacramenti? Perché Gesù è morto sulla croce? Che cos’è la risurrezione?
La Bibbia, indispensabile per rispondere, non è facilmente accessibile. Serve uno strumento che permetta una introduzione alla fede cristiana. In quest’opera, Hervé Ponsot invita le persone che cominciano (o ricominciano) un percorso di fede a rispondere alla chiamata di Gesù – «Vieni e seguimi» – seguendo la via proposta dalla Bibbia. Offre cioè una iniziazione in sei essenziali icone bibliche e un aiuto indispensabile per procedere con fiducia incontro a Dio.
«L’archeologia biblica è un campo vasto e complesso, ma Cline riesce a realizzare un’introduzione attendibile, piacevole e istruttiva. I suoi giudizi sono equilibrati e obiettivi. Gli esploratori del mondo biblico, stando seduti comodamente in poltrona, avranno da imparare un sacco di cose» Donald Senior; Catholic Theological Union, Chicago.
Descrizione
Una vigorosa introduzione al mondo affascinante dell’archeologia biblica, in cui religione antica e scienza moderna si incontrano.
Cline, da fine studioso, offre una panoramica completa, attendibile ed equilibrata di questo campo di ricerca. Racconta dei primi pionieri, delle origini dell’archeologia biblica come disciplina e delle principali controversie che spinsero gli esploratori a cercare elementi che “confermassero” la Bibbia. Egli, poi, illustra la situazione così com’è ai giorni nostri: prende in esame i siti, i ritrovamenti, i reperti archeologici che gettano nuova luce sulla Bibbia ebraica e sul Nuovo Testamento; tratta la questione di possibili frodi e probabili falsi, come l’Ossario di Giacomo e la Tavoletta di Ioas; spinge infine lo sguardo alle nuova prospettive che questo campo di studi dischiude.
La teologia cattolica contemporanea sembra aver parecchio "ridimensionato" Maria: ha ridotto drasticamente l'esuberanza mariana tipica dell'epoca moderna. Eppure la venerazione della Madre di Gesù continua senza sosta presso il popolo dei fedeli. Qui Greshake prende sul serio l'istinto di fede della gente semplice. Con rigoroso fondamento biblico e dogmatico mostra il ruolo di Maria nella storia della salvezza, convinto che la fede della Chiesa - e il suo annuncio - non possono minimizzare o escludere questa figura senza grave perdita. Anzi, proprio perché la fede cristiana non può fare a meno di Maria, Greshake si concentra a buon diritto su quanto indicato nel titolo, seguendolo come un filo rosso: dire «Maria è la Chiesa» ha un grande significato, non solo perché richiama alla memoria la più antica riflessione della Chiesa su Maria (per questo il sottotitolo parla di «tema antico»), ma anche perché ne evidenzia la rilevanza per noi oggi («sfida per il presente»).
Malgrado un rapporto spesso burrascoso, filosofia e religione si sono profondamente plasmate a vicenda su temi “di confine”.
Tim Bayne, in questo vivace testo introduttivo, esplora tutto il ventaglio delle classiche questioni che stanno alla base della filosofia della religione: che cosa implica il concetto di Dio? È possibile dimostrare che Dio esiste? Come dovremmo intendere la relazione tra fede e ragione? È possibile conciliare la presenza del male con la credenza in un Dio benevolo e onnipotente? La scienza potrebbe minare la razionalità di una fede nel divino? È possibile, o piuttosto desiderabile, una vita dopo la morte? In maniera competente e stimolante Bayne si confronta con tutte queste domande, e con molte altre ancora.
I rotoli del mar Morto, sin dal loro ritrovamento nel 1947, sono stati al centro di un tumultuoso susseguirsi di dispute e controversie (per qualcuno, vere e proprie cospirazioni), volte a ottenere la possibilità di accedere a questi documenti "arcani". Tutto questo ne ha fatto un'icona culturale che trascende la loro stessa natura di manoscritti di origine giudaica. E ha alimentato una letteratura inesauribile sui loro segreti - una produzione tanto scientifica quanto romanzesca -, dalle sorprendenti conseguenze. In questa eccellente introduzione, breve ma approfondita, uno studioso fra i più autorevoli e apprezzati, Timothy Lim, fa luce su tutta la vicenda: traccia le coordinate geografiche della scoperta e ripercorre le tappe dello studio del sito archeologico; ricostruisce l'identikit dei proprietari dei rotoli e le convinzioni teologiche delle loro comunità; analizza con competenza le composizioni letterarie (bibliche e settarie) gettando una luce sul loro contributo alle nostre conoscenze riguardanti il testo e il canone della sacra Scrittura... Insomma, Lim guida ai contenuti e al significato degli scritti di Qumran - antichi documenti di grande importanza in campo biblico e religioso -, nella forma di un affascinante racconto, da leggere tutto d'un fiato.
This book is primarily addressed to law students and its main goal is to introduce the study of Canon Law through the analysis of its current norms. Exegesis has not been chosen as main methodology for this book, but rather we have decided to use the fundamental basis of the entire legal order, meaning the centrality of every person within the ecclesial community. From this perspective, methodologically speaking, the guidance provided in this book is not the classical one of the legal commentaries. In fact, the explanation of the norms of the canons is proposed in a systematic and organized way, by grouping the subjects and explaining the juridical concepts that are peculiar to the law of the Church.
Introduzione di Donald A. Hagner
Wenham indaga a fondo le lettere di Paolo, i vangeli e il libro degli Atti degli apostoli alla ricerca delle prove di una tradizione orale – e scopre sorprendentemente una trasmissione solida ed estesa, dal carattere tutt’altro che aleatorio, preservata con cura dalla chiesa primitiva. Le pagine di questo studio accurato e documentato istruiranno, coinvolgeranno e sfideranno i lettori, stimolandoli a comprendere e ad apprezzare meglio il messaggio evangelico degli albori, e persino a ripensare non pochi snodi cruciali degli studi biblici, come per esempio la questione sinottica.
Descrizione
La buona novella di Gesù si diffuse rapidamente in tutto l’Impero romano nei decenni intercorsi fra la sua morte e la stesura dei primi vangeli. Ma in che modo ciò avvenne? Che cosa veniva detto esattamente ai primi cristiani su Gesù? Si comunicavano storie ridotte all’osso, notiziole e aneddoti occasionali, oppure circolava una tradizione orale significativa, solida, estesa? E soprattutto, data la naturale “flessibilità” di un racconto orale, quelle testimonianze erano da considerarsi davvero affidabili?
Le pagine di questo studio accurato e documentato istruiranno, coinvolgeranno e sfideranno i lettori, stimolandoli a comprendere e ad apprezzare meglio il messaggio evangelico agli albori.
Lo scopo del presente volume, indirizzato principalmente a studenti dei corsi di laurea in Giurisprudenza, è quello di introdurre allo studio del diritto canonico attraverso la spiegazione delle sue attuali norme, privilegiando non tanto il metodo esegetico, quanto il fondamento ultimo dell'intero ordinamento: la centralità di ogni persona nella comunità ecclesiale. In tale prospettiva, dal punto di vista metodologico, la guida alla conoscenza del diritto canonico offerta non risponde al genere classico dei commentari. In effetti, la presentazione delle disposizioni dei canoni intende proporsi in modo sistematico e organizzato, raggruppando le tematiche e spiegando i concetti giuridici propri del diritto della Chiesa. Si aggiungono esemplificazioni per facilitare la comprensione dei vari contenuti, nonché sintetiche riflessioni che richiamano i principali tratti caratterizzanti l'esperienza giuridica canonica da un punto di vista culturale.
Tutto quello che serve per imparare la grammatica, per conoscere lo spagnolo come hai sempre sognato: alfabeto, ortografia, pronuncia, le parti del discorso, la struttura della frase, tavole di coniugazione di verbi regolari e irregolari, pronuncia e ortografia, l'articolo, il sostantivo, l'aggettivo, il pronome, il verbo, la forma passiva, uso dei modi e dei tempi, struttura della frase, gli avverbi, le preposizioni, le congiunzioni.
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Tutto quello che serve per imparare la grammatica, per conoscere il francese come hai sempre sognato: alfabeto, ortografia, pronuncia, le parti del discorso, la struttura della frase, tavole di coniugazione di verbi regolari e irregolari, i suoni dei segni, il nome, l'articolo, l'aggettivo, il pronome, il verbo, l'avverbio, la preposizione, la congiunzione, principali verbi irregolari.
Il mondo, divenuto negli ultimi due secoli sempre più interconnesso e interdipendente, è al centro di una ricostruzione originale dell'età contemporanea. Le trasformazioni della società, le evoluzioni dei sistemi politici, le elaborazioni culturali, i processi di modernizzazione sono esaminati nel rapporto ineludibile e costitutivo con le dinamiche geopolitiche e i fenomeni di interazione su scala globale. Dalla considerazione della pluralità di aree geopolitiche, di universi culturali e di itinerari storici che forma la trama del mondo contemporaneo deriva il superamento di una narrazione eurocentrica. Ne risulta arricchita l'intelligenza delle stesse vicende europee, come pure di quelle italiane, collocate nell'opportuna prospettiva mondiale. Questo volume offre un quadro ampio e chiaro di conoscenze e interpretazioni della storia contemporanea, utili a comprendere le vicende del mondo dalla metà dell'Ottocento, segnata dal protagonismo dell'«Europa mondiale», fino ai nostri giorni, caratterizzati da un «mondo senza centro». Un ricco apparato cartografico arricchisce il volume.
La prima storia completa dell'America Latina, dalla conquista europea tra Quattro e Cinquecento ai giorni nostri. Una panoramica a trecentosessanta gradi che, partendo dal confronto tra l'impero spagnolo e il mondo dei Maya, degli Aztechi, degli Incas, attraversa secoli segnati da nuove repubbliche e antiche forme di governo, conflitti e colpi di stato, regimi militari e prospettive democratiche. Fino a proporre un'analisi degli anni più recenti, dal governo populista di Hugo Chàvez all'emergere sul panorama internazionale del Brasile, grande potenza economica e politica. Il volume unisce andamento cronologico e approfondimenti tematici, adottando una duplice linea interpretativa che getta luce sia sull'autoritarismo funzionale al governo della modernizzazione sia sugli effetti sociali delle scelte di sviluppo economico.
Sviluppare potenzialità inespresse e creare circoli virtuosi è possibile: lo capiremo quando sapremo vedere gli altri, più che come minaccia, come risorsa o, ancor meglio, come coloro senza i quali non possiamo essere felici. Questo libro farà scoprire al lettore, sballottato dalle tempeste dei mercati finanziari, che il mercato siamo noi e il voto con il portafoglio dei cittadini responsabili può portarci all'obiettivo della felicità economicamente, socialmente e ambientalmente sostenibile. Lavorare per aumentare il benessere degli ultimi è la via faticosa ma gratificante che consente di risolvere la nostra povertà di senso e di raggiungere l'equilibrio ambientale.
La storia del giornalismo è la storia di una professione: la storia di uomini e donne che hanno dato vita a un nuovo mestiere, lo hanno reso autonomo da altre figure lavorative, lo hanno fatto crescere in complessità e potere sociale. Da molto tempo gli effetti di questo processo plurisecolare sono davanti agli occhi di tutti: il potere incarnato dal sistema dell'informazione è oggetto di una costante discussione civile che lo esalta o lo demonizza a seconda delle circostanze. Il panorama tracciato da Gozzini restituisce l'identità complessa e plurale della stampa che è, nello stesso tempo, libertà e diritto, industria culturale e monopolio privato, tecnologia complessa e strumento per creare consenso. Le vicende dei diversi giornalismi nazionali dalle prime gazzette degli imperatori cinesi a Internet - vengono raffrontate tra loro per mettere in evidenza analogie e differenze, ritardi e anticipazioni, modelli e imitazioni. Questa nuova edizione è arricchita dal quadro delle più recenti trasformazioni del mondo della notizia, tra la crisi della carta stampata e le rivoluzionarie modalità di informazione condivisa del web 2.0, che hanno portato alla nascita di nuove prospettive e professionalità.
Il volume è destinato a tutti coloro che desiderano utilizzare gli strumenti della logica, della dialettica e della retorica per argomentare correttamente, cioè per sostenere una propria tesi o confutare una tesi avversaria, ma anche per comprendere con capacità critica le posizioni altrui. In un'epoca in cui si è fatti bersaglio di messaggi e tesi di ogni genere, da parte di politici, pubblicitari, giornalisti, intellettuali televisivi, oratori nazionalpopolari, questo testo, qui presentato in una nuova edizione ampliata e approfondita, è un vademecum necessario per chi continua a credere nel valore dell argomentazione razionale.
Rivedere la Costituzione è un tema all’ordine del giorno nel dibattito politico italiano. Per attuare innovazioni e miglioramenti, è però essenziale conoscerla a fondo e saperla interpretare. Questo libro, curato da uno dei politologi più importanti del nostro Paese, offre gli strumenti più efficaci per farlo: a partire da un’ampia introduzione che inquadra storicamente la Costituzione, anche attraverso il confronto con i modelli stranieri, e che discute la sua funzione presente e futura, in rapporto alle istituzioni europee e alle esigenze della globalizzazione. Il volume offre inoltre al lettore un commento ricco e puntuale dei diverse articoli e un “Lessico politico-costituzionale”, che propone in ordine alfabetico e analizza in breve schede una serie di concetti connessi ai temi trattati nella Costituzione e nel commento, spesso di forte rilievo nel dibattito attuale.
Il volume, con originalità ed efficacia, problematizza dal punto di vista storico l’attuale configurazione a ventisette stati dell’Unione Europea, valutando in profondità le ragioni che la rendono possibile e i processi di pacificazione e di unione politica ed economica che essa persegue.Con uno sguardo che abbraccia tutte le diverse regioni europee, dalla prima età moderna a oggi, gli autori ci narrano la storia del nostro continente, segnata da processi di interdipendenza, di integrazione, di circolazione di persone, ricchezze e culture, in grado di creare nei secoli una comunità di uomini e donne che, al di là dei conflitti e delle differenze, sanno riconoscersi come europei.
Un'innovativa indagine storico-politica sull'Italia del secondo dopoguerra, che contribuisce anche a ripensare i fattori di continuità e discontinuità nella più "lunga storia" postunitaria. Si muove dall'analisi dei caratteri genetici della cultura civica repubblicana, nell'intreccio fra ideologie politiche ed apprendistato alla cittadinanza, per giungere a coniugare in modo fecondo la storia delle istituzioni con quella della classe politica e delle passioni collettive. Ricco di nuovi percorsi di ricerca, il volume contribuisce a far emergere le peculiarità del caso italiano nel contesto delle trasformazioni delle democrazie europee.
Grazie a un'esposizione chiara e a un linguaggio semplice, ma rigoroso, il volume fornisce una ricca panoramica delle principali questioni discusse all'interno dell' etica filosofica. I riferimenti agli autori classici e alle diverse voci del dibattito contemporaneo vengono riproposti in chiave più teoretica e problematica, che strettamente storica. Ricorrendo ad alcune distinzioni categoriali, oramai affermatesi nel pensiero contemporaneo, il volume prende in esame le seguenti tematiche, e i termini ad esse connesse: l'etica intesa come cura di sé e come riflessione critica sull' ethos vigente; il bene e il giusto; l'identità pratica del soggetto (ragione, valutazione, desiderio, motivazione); il rapporto con il diritto e la religione; la riflessione metaetica; universale e relativo; naturale e antinaturale; libertà e responsabilità; deontologia e teleologia; il conflitto morale; la riflessione normativa attraverso un'esemplificazione (il problema dell'eutanasia); infine, l'etica applicata.
Due elementi sono stati peculiari del periodo che si aprì con il 1945: il sistema internazionale fondato sul bipolarismo e la guerra fredda e lo sviluppo economico realizzato fino al 1970 dai sistemi del capitalismo e del socialismo. Le loro storie sono corse a lungo parallele, fino a che è resistita l’autarchia voluta dell’Urss con il rifiuto di entrare nel sistema di Bretton Woods. La convergenza cominciò al principio degli anni settanta, quando si realizzò la distensione e l’Urss dovette aprirsi alle relazioni economiche con il mondo capitalista. Ma nel corso degli anni settanta-ottanta l’Urss non riuscì a compiere il cruciale passaggio alla terza rivoluzione industriale, dovette fare i conti con la globalizzazione e la sua sola potenza militare si rivelò una carta di basso valore. Finiva un’epoca storica dei rapporti fra sistema internazionale e sviluppo economico, segnata dalla stabilità. La nuova edizione di questo libro dedica largo spazio e attenzione all’epoca successiva, quella del capitalismo globale e della rivoluzione telematica, con il multipolarismo economico (Stati Uniti, Europa, Giappone, Cina) e l’unipolarismo politico-militare degli Stati Uniti, tentati dalla carta imperiale e unilaterale ma in difficoltà nel governare un mondo reso fortemente instabile dal moltiplicarsi dei conflitti locali e dal terrorismo islamico.
Il capitalismo ha raggiunto negli ultimi due secoli risultati economici, tecnologici e civili straordinari, svolgendo un ruolo importante nella trasformazione della società. Ha perso, però, sul terreno della,fraternità. Anche per questo, oggi, il capitalismo è divenuto obsoleto. Le crisi di questo inizio di terzo millennio (dal terrorismo ali ambiente, dalla finanza all'energia), mostrano con straordinaria forza che l'economia di mercato sta esaurendo ogni forza di cambiamento sociale e di incivilimento, perché stiamo pagando le conquiste sul terreno della libertà individuale con la moneta dell'ambiente e con quella delle relazioni sociali. Questo libro indaga la natura del mercato ponendolo in relazione con un concetto che può apparire molto distante, quello di comunità. E propone un legame tra mercato ed etica, per un nuovo ethos del mercato che si estenda oltre la sfera economica, diventando un ethos della vita in comune nella società post-moderna.
La complessa vicenda del divorzio in Italia è ricostruita da Giambattista Scirè attraverso lettere inedite e interviste ai protagonisti, articoli dell’epoca, documenti ufficiali dei partiti e della Chiesa, dichiarazioni dei gruppi della società civile e degli intellettuali, restituendoci l’atmosfera di un’Italia in trasformazione, sospesa tra la crisi del miracolo economico e le mancate riforme di struttura, tra le novità del Concilio Vaticano II, la secolarizzazione e l’onda lunga del Sessantotto. È con la battaglia per il divorzio che la società civile irrompe sulla scena politica italiana, dimostrando di essere ben più avanti della propria classe politica nel considerare l’acquisizione dei diritti civili come un fondamentale termometro del livello di democrazia di un paese. Uno sguardo al recente passato per comprendere i cambiamenti della nostra società e la fase di modernizzazione e secolarizzazione che sta attraversando.Durante l’età moderna, l’area mediterranea è segnata dalla guerra da corsa e dalla pirateria, su cui prosperano intere città, cristiane e musulmane; il conflitto per mare assume i toni dello scontro religioso, quasi da crociata contro gli infedeli. Quanti cadono in mano dei corsari, ridotti in schiavitù, attendono di essere riscattati o scambiati, e in cattività danno origine a un’intricata storia di abiure e conversioni – dall’islam al cristianesimo e viceversa.
L’analisi dell’autrice, basata su ricche e talvolta inesplorate fonti documentarie, mostra il forte coinvolgimento delle istituzioni laiche ed ecclesiastiche in questa nuova dimensione della contesa politica internazionale e offre un quadro significativo sulle condizioni di vita dei captivi, in bilico tra la vecchia fede religiosa e l’esigenza di inserirsi in un diverso tessuto sociale. L’efficacia nell’evangelizzazione degli schiavi ha come risultato più eclatante la canonizzazione di santi neri, quali Antonio Etiope e Benedetto il Moro, ma si spinge sino in terra africana, dove Juan de Prado guadagna la palma del martirio, mettendo in luce inediti aspetti del ruolo politico dell’attività missionaria degli ordini religiosi nel regno del Marocco.
Le questioni emergenti dall'ambito della vita sono al centro della riflessione etica recente; non solo quelle che riguardano la vita umana e le possibilità di manipolarne l'origine e spostarne i confini, ma anche quelle che concernono il nostro rapporto con gli animali non umani e quello con l'ambiente e la vita vegetale. Le provocazioni sollevate dalle scienze negli ambiti della biomedicina, dell'etologia, della teoria evoluzionista e dell'ecologia portano, secondo molti, alla necessità di una revisione critica dei nostri modi di pensare sull'etica. Il settore dell'etica della vita è stato, più di ogni altro, al centro degli sforzi per trovare nuovi paradigmi morali, nella consapevolezza dei limiti della tradizione morale occidentale, che le nuove questioni rendono evidenti.
La fenomenologia, con la rivoluzione che opera nel modo di pensare la relazione fra apparenza e realtà, è un'ontologia, e non un rifiuto dell'ontologia, dello studio dell'essere delle cose reali e possibili, a vantaggio dello studio esclusivo dei loro "modi di apparire". Un'ontologia del nuovo, suggerisce il titolo. In effetti, alla base della rivoluzione fenomenologica c'è l'idea che i fenomeni portano all'esistenza cose nuove rispetto ai costituenti di base, di cui pure ogni cosa è fatta. Così la melodia è una cosa nuova rispetto ai suoni che la costituiscono, così una persona è una cosa nuova rispetto all'organismo umano che la costituisce. Il libro si compone di due parti. La prima è un'introduzione alla fenomenologia come metodo di ricerca filosofica. La seconda offre un'esemplificazione di questo metodo proprio nell'ambito dell'ontologia del concreto, o del "mondo della vita", concentrandosi più dettagliatamente sull'emergere del nuovo in svariati campi, e offrendo anche alcuni esempi di come pensare la vita nella sua ricchezza e concretezza sensibile senza affatto chiudere gli occhi di fronte alle impressionanti conquiste della ricerca scientifica contemporanea.
L'adesione al pensiero razionale non preserva la psiche di chi lo esercita. Tra i numerosi esempi quello di Gödel è forse il più luminoso. Considerato il più grande logico del XX secolo, grazie ai teoremi di incompletezza (1931), Kurt Gödel fu ossessionato dal timore di essere avvelenato e finì per morire dopo aver deciso di smettere di alimentarsi. Ma accanto a queste manifestazioni ve ne furono altre ben più creative connesse alla sua credenza in demoni, angeli ed extraterrestri e ai tentativi di darne dimostrazione razionale, fino al tentativo di applicare le sue teorie alla prova ontologica dell'esistenza di Dio. alla base di questo viaggio tra logica e follia, lo studio delle migliaia di pagine inedite di Gödel, dove si trovano l'applicazione del teorema di incompltezza al diavolo, tentativi teorici stravaganti e credenze deliranti.
Una sintesi che offre un quadro completo dell'arte dalla preistoria ai giorni nostri: contesto storico; architettura, scultura, pittura e arti minori. Artisti e opere; movimenti, correnti, scuole e centri culturali; arte e società principali tecniche artistiche e materiali in uso. Il volume è completato da un glossario, da un indice analitico, e da apparato iconografico.
La questione dell'immagine, da sempre al centro del dibattito filosofico e religioso di Oriente e Occidente, rappresenta fin dalle origini un tema cruciale nella definizione identitaria delle più disparate culture e credenze. Dall'icona come simbolo incarnato della divinità alle immagini astratte chiamate a esprimere l'irrappresentabilità del divino, dalla questione dell'iconoclastia ai diversi destini dell'arte sacra orientale e occidentale, il libro di Piergiuseppe Bernardi accompagna il lettore in un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta delle radici dell'immagine sacra lungo le millenarie vicende del cristianesimo. Mettendo a confronto i differenti sviluppi teorici da un lato e le concrete traduzioni in campo artistico dall'altro, "I colori di Dio" propone una sintesi chiara di un tema finora poco esplorato se non a livello prettamente specialistico, che attraverso l'adozione di un linguaggio accessibile a tutti vuole coinvolgere anche il lettore meno esperto che vi si avvicina per la prima volta.
Con un linguaggio piano e diretto, questo manuale, ora presentato in una nuova edizione, insegna a differenziare le molte facce del Medioevo, a districarsi in mezzo alle opinioni di storici che illustrano diversamente medesimi fenomeni, a sfatare una lunga serie di luoghi comuni distinguendo il Medioevo della fantasia, della letteratura, quello proposto dai mezzi della comunicazione di massa da quello della realtà, a rimediare ai diffusi errori di prospettiva riconoscendo i differenti significati che, se riferite al passato, assumono, rispetto a oggi, parole come libertà, democrazia, crociata, borghese: a prendere coscienza che passato e presente non sempre si somigliano. La narrazione degli eventi è condotta partendo dalle fonti documentarie, narrative e archeologiche, segue un andamento cronologico e si concentra sul continente europeo e le aree che con esso sono entrate in relazione, quelle sulle quali si era dispiegata la civiltà latina antica, punto di riferimento concettuale per la nascita stessa dell'idea di Medioevo.
Fin dalle origini, in ogni cultura e civiltà, l'uomo ha sempre sentito il bisogno di conferire un significato alla propria esistenza: animale simbolico e metafisico, attraverso la scrittura, la legge e l'organizzazione sociale egli ha forgiato il mondo a propria immagine attraverso la costruzione di un senso condiviso, in grado di regolare la vita in comune e di giustificare il posto di ciascuno su questa terra. La storia dell'Occidente può essere letta come la storia di questo senso condiviso e vincolante, come la storia delle credenze fondatrici dell'essere umano: il rispetto della parola data e di una legge uguale per tutti. Attraverso un'appassionante analisi dei fondamenti del diritto e della dogmatica giuridica, Alain Supiot rilegge questa storia singolarissima e complessa in un'epoca in cui il declino della sovranità, l'infeudamento delle libertà e il progressivo scollarsi di potere e autorità minano più che mai la centralità del diritto e dunque i fondamenti stessi della nostra cultura.
La ricerca sul campo in educazione è oggetto di discussione metodologica ed epistemologica. Quali sono le possibilità e i limiti della ricerca empirico-sperimentale nell'affrontare la descrizione e la classificazione di eventi educativi nella scuola e in altre situazioni di vita quotidiana significative dal punto di vista psicopedagogico? Quali rapporti esistono tra l'analisi di tali situazioni e la definizione e il controllo dell'intervento educativo? Il volume dà conto del dibattito in corso e analizza i metodi qualitativi di indagine e di intervento: l'intervista, l'osservazione, le procedure di ricerca-azione. Un testo che si rivolge a docenti e studenti, unendo alla trattazione teorica dell'argomento un'ampia rassegna degli strumenti e dei metodi sperimentali di questo nuovo campo di ricerca della pedagogia.
L'Africa subsahariana vive anni cruciali. Continua a essere la regione che presenta tassi di crescita più bassi e maggiori livelli di povertà, quella con il maggior numero di conflitti irrisolti, con il loro tragico corollario di profughi e rifugiati e del ricorso agli aiuti umanitari. Tuttavia, si possono intravedere i primi significativi passi verso la pacificazione di alcune aree chiave del continente e, in alcuni paesi, si assiste a fenomeni di crescita economica e al lento affermarsi di pratiche democratiche e di una società civile che sembra in grado di stimolare il progresso sociale. Questi progressi sono comunque una testimonianza del fatto che le società africane non sono statiche, né predestinate al fallimento.
Una notizia di cronaca, un film di cassetta, un romanzo di successo. Possono artefatti come questi contribuire alla riflessione di una disciplina filosofica come l'estetica? Possono giungere a mutarne radicalmente concetti portanti come quelli di gusto o di bellezza? Che ne è dell'estetica quando il regno della bellezza e dei simboli è diventato una fonte diretta di valore economico? Da questi interrogativi prende spunto il libro, nella convinzione che un pensiero del presente debba essere in grado di mettere alla prova i concetti filosofici della tradizione con il dominio della comunicazione, dei media e delle merci.
Questo libro, oltre ad offrire spunti per comprendere perché l'economia vede solo una forma di reciprocità, mostra anche che riuscire ad attivare più forme di reciprocità è essenziale per la stessa vita economica. Inoltre, da un punto di vista di "economia civile", solo quando una società sa attivare e armonizzare tutte le forme di reciprocità, anche quelle non contrattuali, è a pieno titolo una società civile. Il volume comprende una prima parte storico-teorica sull'idea di reciprocità nella tradizione "classica" della scienza economica e nella tradizione dell'economia civile; una seconda parte in cui si analizzano le diverse forme di reciprocità e le loro connessioni; la terza spiega le applicazioni della reciprocità.
Tutti hanno necessità di ricevere cura e di avere cura. L'essere umano ha bisogno di essere oggetto di pratiche di cura - piano della passività - perché è il ricevere cura a partire dalla nascita la condizione necessaria affinché si dischiudano le stesse possibilità di vita. E allo stesso tempo ha bisogno di essere soggetto di pratiche di cura - piano, dell'attività - ovvero di avere cura di sé, degli altri e del mondo per costruire significato nella sua esistenza. Caratteristica di questo libro è di connettere le radici filosofiche del concetto di cura con i problemi delle pratiche di cura. Particolare attenzione è rivolta alla cura nell'ambito della pratica educativa.
Quando culture differenti entrano in contatto, l'impatto sul corso della storia può essere sconvolgente e drammatico. Questo volume fa rivivere gli episodi chiave dei contatti culturali nella storia del mondo, dagli albori della civiltà ai tempi odierni. Vengono considerate la divulgazione di religioni come il Buddismo e l'Islam, le migrazioni degli ebrei e degli africani, l'impatto del colonialismo in India e in Africa e la recente diffusione della cultura del "consumismo". Per ognuno di questi esempi, originali cartine delimitano le diverse aree geografiche, rendendo ancora più forte l'impatto col fenomeno dell'interculturalità.
Il testo è una raccolta di saggi dei maggiori filosofi veneziani allievi di Severino che parlano del maestro e della sua opera. Tra gli altri si possono trovare i saggi di: Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, Virgilio Melchiorre e Salvatore Veca.
Chi pensa? Prima ancora che la filosofia imparasse che l'Io è il soggetto di ogni pensiero, Averroè, filosofo arabo vissuto in Spagna nel XII secolo, aveva dato a questo enigma un'altra soluzione: non vi sono tante menti quanti sono gli individui umani, ma una mente unica per tutti gli uomini che sono stati, sono e saranno. Questa mente dunque non è che il luogo in cui tutte le immaginazioni umane divengono finalmente trasparenti, comprensibili. L'averroismo, che non ha mai smesso di suscitare tra i filosofi e gli storici le condanne più aspre di tutta la storia del pensiero, è la prima filosofia dell'immaginazione che la modernità abbia prodotto.
Il libro sviluppa una originale riflessione sui fondamenti della riparazione di una colpa a partire dalle matrici originarie della violenza e della giustizia, misurandosi con una meditazione più profonda sul nesso "offesa/riparazione". Sono prese in considerazione, tra le altre, le linee tracciate da Walter Benjamin, René Girard, Michel Foucault, Jacques Lacan. Attraverso un'analisi della posizione dell'offeso, vengono declinati gli aspetti giuridici e psicologici dell'argomento, anche alla luce dell'esperienza formidabile della Commissione Sudafricana sulla Verità e la Riconciliazione. Nell'ultima parte del testo sono sviluppate le diverse componenti della riparazione, attraverso la teoria e la prassi del conciliare.
Rosalind Krauss, teorica dell'arte contemporanea, offre in questo libro le sue risposte più recenti alle questioni urgenti dettate dall'era postmediale: qual è la condizione e la funzione dell'arte d'oggi? Quale il compito dell'artista nella costruzione della propria opera? Quale la sua responsabilità nei confronti del linguaggio? A partire dagli esempi e dai concetti chiave - da Jackson Pollock e Clement Greenberg all'arte "processuale" degli anni sessanta e settanta, da Andy Warhol e Cy Twombly a Robert Morris, Richard Serra ed Edward Ruscha - la Krauss si proietta nell'arte del nuovo millennio, il cui compito è quello di "reinventare il medium", non mero strumento tecnologico, ma vero e proprio linguaggio con specifiche regole, convenzioni e forme.
La tradizione classica non consiste nella fedeltà a un testo fondativo, nella consegna di un patrimonio dato per immutabile: è invece traduzione, trasmissione, traslazione, trascrizione, travisamento. La sopravvivenza delle forme, dei testi, delle idee e dei miti antichi, è affidata al tenace desiderio di una misura "classica" e alla plasticità di un codice culturale che si perpetua attraverso meccanismi di manipolazione, di riuso. E l'originale è, da sempre, assente: una statua romana di Antinoo usata come testimonial per la pubblicità di un profumo "classico"; un'Ultima Cena di Socrate-Cristo in un mosaico tardo-antico; la figura di Eracle come allegoria della salvezza cristiana; Meleagro figura del corpo di Cristo.
Grande emblema della domanda dell'uomo sul dolore, Giobbe è anche il simbolo della disputa dell'uomo con Dio. Il suo grido non è un suono assurdo, ma una nuova dimensione del pensiero. Giobbe è l'uomo paziente, il modello del "vero credente", è il "vir sanctus", ma e anche l'impaziente, il ribelle, l'antagonista di Dio, l'uomo in bilico sull'orlo della blasfemia. Trascina Dio in giudizio, fronteggia il suo silenzio, per poi tacere, ammutolito, davanti alla sua potenza. Il "Libro di Giobbe" viene qui indagato muovendosi attraverso le letture del Novecento e oltre, incrociando esegesi religiosa, ricerca filosofica, riflessione teologica e letteratura.
Attilio Regolo che rotola nella sua botte chiodata, Scipione che piange su Cartagine, gli imperatori che combattono con i gladiatori nell'arena. Sono queste le immagini che vengono alla mente quando si pensa a Roma antica. Questo libro affronta alcuni dei più classici luoghi comuni sulla storia dell'antichità, per smascherare errori diffusi quanto grossolani e per mostrare quanto il nostro immaginario comune su questi argomenti sia stato plasmato e influenzato dai racconti del cinema su Roma e sui suoi eroi. Un omaggio ad alcuni degli inamovibili miti della nostra infanzia scolastica e della nostra vita di spettatori cinematografici, ma anche un tentativo di far luce su alcuni di questi "punti dolenti" della nostra visione storica.
Perché le donne artiste sono state così poche? Alla fine degli anni ottanta la storica dell'arte Linda Nochlin, accesa militante femminista, formulava questa domanda provocatoria. Quel punto di vista ormai storico è solo la base per ripercorrere le vicende della creatività al femminile dagli ultimi decenni dell'Ottocento ai nostri giorni, considerando attraverso le figure più importanti (tra cui Berthe Morisot, Käthe Kollwitz, Natalja Goncarova, Meret Oppenheim, Georgia O'Keeffe, Louise Nevelson, Eva Hesse, Carla Accardi, Shirin Neshat) le tendenze e i problemi specifici dell'arte prodotta da donne.
Una "lunga" storia contemporanea che copre un arco di oltre duecento anni, introdotta da un ampio capitolo metodologico che spiega questa periodizzazione alla luce del dibattito storiografico più recente. Il volume parte dalla doppia rivoluzione (francese e industriale) e si conculde con lo scoppio della prima guerra mondiale, secondo cinque grandi sezioni: Inghilterra e Francia: la "duplice rivoluzione", restaurazioni e rivoluzioni, l'età della borghesia, grandi potenze e spartizioni del mondo, la fine della "belle époque".
Una folclorica relazione sul secolare rapporto tra le donne e il cibo attraverso i mutamenti storici. Un richiamo al ruolo marginale, benché esclusivo, assegnato alle donne dalla preparazione dei pasti, fino alla presenza di eccessi alimentari quali l'anoressia, santificata nel Medioevo e considerata una patologia in età moderna.
Tutti noi, se la nostra vita non è completamente manicomiale, mettiamo in pratica esperienze di osservazione guidata dall'ascolto attivo. Lo scopo di questo libro è di renderci consapevoli di cosa facciamo quando ci riusciamo, in modo da permetterci di riflettere su queste dinamiche e darci la possibilità di metterle in atto sistematicamente e volontarimente ogniqualvolta lo riteniamo necessario.
Se gli anni Ottanta e Novanta hanno significato enormi cambiamenti nell'Europa centrale e orientale, hanno allo stesso tempo stimolato speranze di un futuro migliore per le nazioni coinvolte nei processi di democratizzazione. Dalla prospettiva del giorno d'oggi, è evidente che questi processi sono ancora in pieno svolgimento. Prova ne sia la diffusa nostalgia per il passato recente, che getta ombre sulla realtà politica e sulle attuali condizioni sociali ed economiche. A questa si va ad aggiungere il rimpianto per i vecchi tempi: il passato è divenuto oggetto di disputa, ma sempre più anche di nostalgia. Questa antologia mostra le diverse facce di questo fenomeno, che negli ultimi anni ha coinvolto la sfera politica, sociale, culturale e artistica.
La civiltà di Bisanzio ha prodotto, nei vari campi dell'arte, opere di raro splendore. Questo perché la città di Costantinopoli si è trovata nel punto di incontro tra Oriente e Occidente, erede delle civiltà greca e romana e proiettata verso il mondo slavo, il Caucaso e il Vicino Oriente. Ma anche perché alla base della sua cultura artistica, cristiana e imperiale, stava la convinzione che forme e simboli fossero riflesso di un'ispirazione giunta dall'alto, insegnamento attraverso l'immagine, manifestazione visiva della Verità.