Centinaia di incontri dedicati a introdurre i giovani alla lettura di alcuni capolavori della letteratura cristiana e non, uno scambio continuo di conoscenze ed esperienze per capire, appassionarsi, condividere: su questo si reggeva la missione educativa condotta da don Fabio Baroncini nell’alveo degli insegnamenti di don Luigi Giussani. Sullo slancio di quanto lo stesso Giussani aveva fatto con il volume Le mie letture, questo libro raccoglie e sintetizza le introduzioni alla lettura con cui don Fabio faceva nascere nei ragazzi non solo una passione letteraria ma anche un metodo conoscitivo. Abelardo, Manzoni, Claudel, Dostoevskij, Lagerkvist, Bardy, Péguy, Martindale, Eliot e Dante sono alcuni degli autori scelti per introdurre le proprie riflessioni, per generare un dibattito con i giovani e trovare quelle pietre di paragone tra l’arte letteraria e le proprie esperienze di vita: una ricerca continua, originale e sempre viva perché alimentata dalla passione per la conoscenza e da un infaticabile impegno educativo.
"Sulle tracce di Cristo" è un documento in presa diretta del pellegrinaggio guidato nel settembre 1986 da don Luigi Giussani nel suo primo e unico viaggio nella terra di Gesù. Appunti di viaggio e di cronaca la cui attualità resta intatta mediante la lezione che Giussani ha dato ai suoi compagni, ponendosi, come sempre nella sua predicazione, da uomo davanti all'annuncio di Cristo. Durante il viaggio don Giussani ascolta e commenta il Vangelo, affronta l'indomita originalità dell'ebraismo, riporta l'attenzione sull'evento unico del cristianesimo come fatto accaduto in un determinato luogo e in un certo periodo storico e trasporta il senso di quell'evento nella contemporaneità mostrando lo spazio che deve e può avere nel tempo presente. In questa nuova edizione - arricchita di una nuova prefazione del cardinale Pierbattista Pizzaballa, dal 2020 patriarca di Gerusalemme dei Latini - le meditazioni e conversazioni con don Luigi Giussani assumono il valore di preziose testimonianze per l'oggi, uno strumento unico per risalire al cuore della fede e del cristianesimo.
"Vivere senza paura nell'età dell'incertezza significa poter fare esperienza di una speranza senza 'sconti', una speranza 'tangibile' anche nell'abisso della paura." Un intenso dialogo fra tre grandi personalità religiose e filosofiche - Julián Carrón, Charles Taylor e Rowan Williams - è l'occasione preziosa per tornare a parlare del nostro presente, un periodo storico caratterizzato da profondi mutamenti che generano in tutti noi timori e riflessioni. Dal momento che il mondo in cui viviamo ci pone quotidianamente di fronte all'incertezza, è doveroso provare a trovare delle risposte e chiedersi come si possa vivere con pienezza nell'età secolare. Questo dialogo propone quindi un percorso in grado di fornire punti di vista e prospettive differenti, una riflessione sui valori umani e sullo spazio che possono avere nella realtà attuale, sul senso della fede nella contemporaneità, sul desiderio, sulla libertà e il modo di viverla, sull'amicizia, per trovare infine un cammino comune, qualificato dall'incontro con l'altro pur nelle divergenze. Un'appassionata riflessione sul senso della vita, un messaggio per tutti coloro che intendono restituire valore alle relazioni umane, per provare a vivere il reale senza paura.
Luigi Giussani (1922-2005) aveva una personalità dirompente, la sua testimonianza di fede è stata ed è tuttora straordinariamente contagiosa e ricca di frutti, ma non si renderebbe adeguatamente conto di essa e della sua peculiare fecondità di risultati se ci si dimenticasse che nella sua proposta generativa di affinità e di popolo si esprime una genialità di pensiero. Gli esiti di molte sue riflessioni in ambito teologico, filosofico e pedagogico hanno infatti un marcato carattere di originalità e hanno profondamente, seppure a volte sotterraneamente, influenzato la cultura contemporanea. Egli è stato e ha voluto essere con tutte le sue forze un educatore, consapevole che dall'educazione dipende la fioritura di ogni essere umano e l'assetto dell'intera società. Dalla viva esperienza sul campo, dal suo personale e instancabile coinvolgimento con migliaia di giovani e di adulti, hanno preso forma le intuizioni portanti di un pensiero pedagogico "corrispondente all'umano", che non si lascia confinare in un tempo storico determinato, ma si offre con intatta pertinenza e forza di provocazione al nostro presente. Il Centenario della nascita è stata una circostanza propizia per illuminare ulteriormente il pensiero di Luigi Giussani, la sua originalità e le sue ancora largamente inesplorate virtualità. Il presente volume - il terzo dei tre progettati in occasione del Centenario, rispettivamente dedicati al suo pensiero teologico, filosofico e pedagogico-sociale - curato da Carmine Di Martino, raccoglie testi di pedagogisti, sociologi, economisti e giuristi dell'attuale panorama culturale italiano e internazionale.
"Il senso religioso" è il primo volume del PerCorso, nel quale Giussani riassume il suo itinerario di pensiero e di esperienza. Il libro identifica nel senso religioso l'essenza stessa della razionalità e la radice della coscienza umana. Il senso religioso si colloca secondo l'autore a livello dell'esperienza elementare di ciascun uomo, là dove l'io si pone domande sul significato della vita, della realtà, di tutto ciò che accade. È la realtà, infatti, che mette in moto gli interrogativi ultimi sul significato esauriente dell'esistenza. Il contenuto del senso religioso coincide con queste domande e con qualunque risposta a queste stesse domande. Monsignor Giussani guida il lettore alla scoperta di quel senso originale di dipendenza che è l'evidenza più grande e suggestiva per l'uomo di tutti i tempi. Nell'ultimo capitolo del libro Giussani introduce l'ipotesi della rivelazione, che cioè il Mistero ignoto prenda l'iniziativa e si faccia conoscere incontrando l'uomo. Il cristianesimo ha a che fare con il senso religioso proprio perché si propone come risposta imprevedibile, eppure pienamente ragionevole, al desiderio dell'uomo di vivere scoprendo e amando il proprio destino. Con la prefazione di Papa Bergoglio.
Luigi Giussani aveva una personalità dirompente, la sua testimonianza di fede è stata ed è tuttora straordinariamente contagiosa e ricca di frutti, ma non si renderebbe adeguatamente conto di essa e della sua peculiare fecondità di risultati se ci si dimenticasse che nella sua proposta generativa di affinità e di popolo si esprime una genialità di pensiero. Gli esiti di molte sue riflessioni in ambito teologico, filosofico e pedagogico hanno infatti un marcato carattere di originalità e hanno profondamente, seppure a volte sotterraneamente, influenzato la cultura contemporanea. Talune intuizioni e categorie, cui quelle riflessioni hanno dato luogo, sono state ampiamente riprese, fino al punto di entrare a far parte del patrimonio comune, come per esempio quella di avvenimento, assunta sotto il profilo teologico come definizione dell'essenza del cristianesimo. Il Centenario della nascita è un'occasione propizia per illuminare ulteriormente il carattere sorgivo e la consistenza del pensiero di Luigi Giussani, la sua originalità e le sue ancora largamente inesplorate virtualità. Il presente volume - il primo dei tre progettati in vista del Centenario, rispettivamente dedicati al suo pensiero teologico, filosofico e pedagogico-sociale -, curato da Carmine Di Martino, raccoglie contributi di teologi, studiosi ed esponenti di spicco del cristianesimo contemporaneo.
Novembre 2010. A Pompei collassa uno degli edifici più celebri, la Schola Armaturarum. La notizia fa il giro del mondo, i media denunciano lo stato di incuria in cui versa il fiore all'occhiello del patrimonio archeologico del nostro Paese. Un episodio drammatico, che però segna una svolta. Da allora, grazie ad anni di intenso lavoro, a Pompei c'è stato un cambiamento netto che ha permesso di mettere in sicurezza la maggior parte delle rovine e riprendere gli interventi di scavo che hanno portato alla luce gli affreschi con l'immagine di Leda e il cigno, gli splendidi mosaici della casa di Orione, il Termopolio e altri incredibili ritrovamenti di quello che Chateaubriand definiva "il più meraviglioso museo della Terra". In questo volume Massimo Osanna - direttore del parco archeologico dal 2016 al 2020 - presenta al grande pubblico i tesori di Pompei e al contempo ci restituisce "il presente di duemila anni fa", facendoci scoprire attraverso reperti e oggetti d'uso la vita quotidiana dei pompeiani fino al momento fatale dell'eruzione del vulcano nel 79 d.C. Un racconto sorprendente, in cui le parole sono accompagnate da immagini inedite, capaci di farci rivivere il tempo di Pompei che si scopre per molti versi così simile al nostro.
L'amore per i libri ha sempre superato ogni ostacolo, la passione per la lettura non si arresta nemmeno di fronte alle prove più ardue; basti pensare alle vicende dei volumi costretti alla clandestinità, come le opere di Solzenicyn fotocopiate in segreto negli uffici del Cremlino o le copie della Fattoria degli animali di George Orwell conservate in un nascondiglio a Berlino Est. Attraverso un caleidoscopio di citazioni, aneddoti e ritratti di personaggi indimenticabili, Martin Latham ci racconta la storia della nostra ossessione per i libri, in tutte le sue infinite sfumature. Dalla penombra di antiche grotte in Cina alle bancarelle di Parigi, da Brooklyn a Francoforte, ci conduce tra bibliofili folli, monaci medievali, rockstar, minatori, carpentieri e calzolai, uomini politici e generali - tutti accomunati dalla passione libresca. Ci invita a scoprire il fascino dei marginalia, le note a margine manoscritte che per secoli hanno fatto dannare i bibliotecari; o quegli album composti di citazioni ritagliate noti come commonplace books; o ancora i chapbooks, gli antenati dei moderni libri tascabili, ritenuti prodotti dozzinali eppure tanto amati da Blake, Dickens, Stevenson e Shakespeare. Ci parla dei comfort books, i «libri di consolazione», quelli che possiedono il potere di portarci in luoghi migliori, tanto che scovarne uno «è, come quando ci si innamora, un'esperienza indimenticabile». E ci ricorda che Napoleone portava sempre in battaglia la sua copia dei "Dolori del giovane Werther". Storia culturale, memoir autobiografico, zibaldone di curiosità, ma soprattutto sincera lettera d'amore al libro in quanto oggetto meraviglioso e immortale, questo volume fascinoso e divertente racconta la storia di un libraio particolare, di tanti lettori e di molti, moltissimi libri. Se amate perdervi tra gli scaffali di una libreria, questo è il testo che fa per voi.
C'è stato un tempo in cui il diktat del capitale conosceva dei limiti. Si arrestava ai cancelli della fabbrica: oltre, la vita scorreva in forme che non si lasciavano imbrigliare nell'orizzonte limitato della logica di produzione e dello scambio di merci. Quel tempo è ormai lontano. Oggi, alla società basata sull'economia di mercato si è sostituita una società di mercato e basta. Viviamo in un mondo «a capitalismo integrale e mercificazione sconfinata». Il che, è chiaro, coinvolge anche la sfera dell'affettività e dell'erotismo. Il globalitarismo al potere - nuovo totalitarismo glamour onniavvolgente - ci vuole precari e omologati, neutri anche in amore. Novelli Don Giovanni, figura emblematica dell'instabilità amorosa e dell'isolazionismo sentimentale. Le relazioni solide, basate su progetti di vita condivisi e una visione dell'amore come forza eterna, cedono il passo a forme consumistiche di rapporto: incontri fugaci e privi di conseguenze, legami occasionali facili tanto da instaurare quanto da spezzare, sesso virtualizzato e rapporti online. Dalla precarizzazione erotica e sentimentale alla femminizzazione del maschio, dal nuovo femminismo postmoderno alla crisi della famiglia, dalla gendercrazia al trionfo del neutro indifferenziato unisex, Diego Fusaro accompagna il lettore attraverso i temi principali di una riflessione che ci coinvolge tutti, in quanto esseri eminentemente amorosi. E se a cadere sono addirittura i fondamenti più intimi del rapporto interpersonale, cosa può esserne della struttura sociale che ci accoglie, della nostra «famiglia allargata»? Il filosofo Diego Fusaro ci invita a riflettere sul nuovo ordine amoroso globalizzato e deregolamentato. Per scoprire che il laissez-faire del liberismo economico e di quello sentimentale sono - paradossalmente - due facce della stessa medaglia.
La vicenda di padre Puglisi rappresenta un momento cruciale della vita del nostro paese: dalla sua parrocchia nella periferia di Palermo, il prete di Brancaccio si oppose senza compromessi allo strapotere della mafia che condizionava tutta la città. Per questo fu assassinato il 15 settembre 1993 dallo stesso clan responsabile degli omicidi di Falcone e Borsellino e delle bombe di Roma, Firenze e Milano. La Chiesa lo ha dichiarato beato, riconoscendo in lui il primo martire della criminalità organizzata, ed è stato proprio il suo esempio a ispirare le successive prese di posizione contro ogni genere di mafia, che sono culminate con la scomunica da parte di papa Francesco. Questo libro, frutto di quindici anni di conoscenza personale e ricco di testimonianze, disegna un ritratto concreto e intenso di padre Puglisi: dallo spessore umano e spirituale al carisma di educatore, fino alla passione per il riscatto sociale degli emarginati. A venticinque anni dalla morte, per i laici padre Puglisi rimane un esempio sulla strada della legalità e dei diritti civili. Per i credenti, è il profeta di una Chiesa che - come ha chiesto papa Francesco - deve essere un'alternativa d'amore, povera e per i poveri.
Paolo Borsellino è uno dei simboli della lotta alla mafia e dell'impegno civile. Eppure, per la sua dedizione assoluta al lavoro, e per il suo carattere schivo, furono rarissimi i suoi interventi scritti, nonostante l'intensa attività oratoria, e la personalità complessa e umanissima. Per la prima volta sono presentati in volume gli scritti privati e gli appunti di Borsellino, dimenticati per troppo tempo e invece fondamentali per comprenderne il pensiero. Una raccolta di riflessioni che toccano argomenti ancora attuali: carcere duro, riforma della giustizia, divisione delle carriere, lotta alla droga, intercettazioni e pentiti e, soprattutto, la pericolosa convergenza di interessi fra le mafie e alcuni settori dello Stato. Ma anche scritti più personali - come la durissima commemorazione dell'amico Giovanni Falcone - che ci restituiscono tutta la forza, la sensibilità e il coraggio di un grande magistrato. Presentazione di Manfredi Borsellino. Prefazione di Antonio Ingroia.
Per la prima volta in traduzione italiana, un'importante raccolta di testi rivelatori del pensiero e della poetica della grande scrittrice americana: il ruolo di chi scrive, il difficile rapporto con il sé, la poetica del grottesco americano e la complessa e travagliata convivenza con la fede. Il ritratto inedito dell'autrice di una delle più importanti e originali opere nel panorama letterario americano.
Verona, piazza Dante. Sotto il monumento all’Alighieri quattro pensionati si incontrano ogni giorno: sempre lo stesso bar, sempre lo stesso tavolino, sempre lo stesso caffè. Guardano la vita che scorre davanti ai loro occhi, seguono i passi veloci delle persone che attraversano la piazza e sembrano sempre di corsa, sempre in ritardo. Per loro invece il tempo è come se non esistesse: giunti al termine della loro vita lavorativa sono finalmente liberi. Ma contemporaneamente sentono di allontanarsi ogni giorno dalla realtà che li circonda, fatta di violenza, ingiustizia, odio e rassegnazione, che non riconoscono e non sentono più loro. Così, attraverso i racconti, cominciano una lenta fuga nello spazio della fantasia: qui possono tessere delle storie che parlino di loro stessi e di un vecchio mondo dove vincono il bene, il coraggio e la speranza. Un mondo che ormai sembra non esistere più. Usando le narrazioni di questi quattro amici, Vittorino Andreoli ci porta a interrogarci sulle fasi della vita, sul presente e sul futuro, sulla nostra società e soprattutto sul ruolo dell’uomo nella storia.
Il periodo raccontato in questo volume, dal 1789 al 1831, è breve ma denso di avvenimenti. Poco più di quarant’anni che segnano in maniera indelebile il destino dell’Europa: la Francia assurge al ruolo di protagonista dei nuovi equilibri, e anche la storia del nostro Paese si fa più a Parigi che non a Torino, Roma o Napoli. E, al centro di questo momento, quello che Montanelli definisce “il balletto che Napoleone impose al nostro Paese, facendone e disfacendone gli Stati, fondendoli, dividendoli, trasformandoli da Principati in Repubbliche e da Repubbliche in Regni”. Proprio da qui parte il cammino che condurrà finalmente l’Italia – ultima tra le nazioni europee – a essere Stato unitario nel 1861. I disordini francesi, l’impresa di Bonaparte, la Repubblica Cisalpina e il confronto con l’Austria, la tragica Rivoluzione napoletana del 1799, il rappel à l’ordre del Congresso di Vienna, i timidi moti del 1821, l’inizio della grande trama mazziniana verso una Repubblica democratica, le lotte dei carbonari: vicende intricate delle quali l’autore riannoda per noi le fila. E ancora la ricostruzione e l’analisi dei fermenti sociali, economici, culturali, con personaggi del calibro di Foscolo, Leopardi, Manzoni, Rossini. Montanelli ci presenta con equanimità ammirevole un passaggio cruciale della storia italiana, da “uomo che conserva integra la religione del Risorgimento, senza che questo impedisca di vederne e farne vedere i limiti. E ce ne € 13,00 furono, purtroppo”.
Il problema del senso della tecnica è una delle costanti della ricerca filosofica di Emanule Severino. La civiltà della tecnica, che incarna e realizza la vera anima dell'occidente, ha esteso oggi il suo dominio al mondo intero. Questo libro, scritto alla fine degli anni Settanta, prende le mosse da temi come la guerra fredda, il socialismo reale, il terrorismo, l'evoluzione del partito comunista e la presenza della Chiesa nella società italiana, per risalire da un lato alle "radici della violenza" (che affondano nel pensiero greco), e per giungere sul versante opposto a delineare gli sviluppi futuri della storia e della politica.
La caduta dell’Impero Romano è stato un processo lento e complicato, iniziato – ben prima del sacco di Roma – con l’avvicinarsi ai confini di quelle stesse tribù che avevano invaso la Cina, e proseguito attraverso gli anni di Costantino e Teodosio. Comincia così per l’Italia un lungo periodo oscuro: le città vengono abbandonate, eserciti barbari percorrono il Paese depredandolo, devastandolo e seminando terrore. Fino al fatidico Anno Mille si susseguono secoli di ferro e di sangue, di lutti e di invasioni. È il momento più difficile da raccontare nella storia italiana: le fonti sono poche e insicure, e gli avvenimenti “di casa nostra” non si possono isolare da quelli del resto d’Europa; come dicono gli autori: “Forse mai il nostro continente è stato così unito e interdipendente come in quest’epoca afflitta da mancanza di strade e di mezzi di trasporto e di comunicazione”. Indro Montanelli e Roberto Gervaso ci presentano i ritratti dei protagonisti nei quali cogliere i segni del costume, della civiltà e del suo evolvere: Attila, Alarico, Odoacre, Galla Placidia, Gregorio il Grande, Carlomagno e gli Ottoni, i Santi, i Padri e i riformatori della Chiesa. Il passaggio dall’Impero ai Comuni, la società feudale, il rapporto città-campagna, lo scontro tra la nobiltà guerriera legata alla terra e la nascente borghesia urbana: questi gli elementi del grande mosaico che ci ritroviamo a osservare, e il risultato è uno strumento d’informazione chiaro e al contempo una lettura appassionante.
Tra il 1000 e il 1250 si assiste in Italia a una rinascita politica, culturale e spirituale: le città si ripopolano, si intensificano i commerci e le comunicazioni, la poesia in volgare muove i primi passi, si rinnovano gli ordini monastici. In questi due secoli e mezzo si decide in una certa misura il destino del Paese, e si consuma quello che gli autori definiscono “il suo aborto come Stato nazionale”. Il nuovo millennio vede difatti l’affermarsi di entità capaci di influenzare fortemente il panorama italiano: i Comuni. Diversi per sviluppo, organizzazione, fisionomia e tradizioni, questi organismi locali si costituiscono in vere e proprie città-stato, garantendo un forte sviluppo locale ma al contempo accendendo conflitti che hanno a lungo impedito un percorso verso l’unità. Intanto, alle lotte intestine tra Genova e Pisa, Amalfi e Venezia, Firenze e Siena, si uniscono guerre epocali quali le Crociate, e scontri ideologici come il grande scisma. Conflitti, cambiamenti e rivoluzioni animati da grandi personalità, che già annunciano il periodo d’oro del Rinascimento: Federico Barbarossa e Tommaso d’Aquino, Arnaldo da Brescia e Francesco d’Assisi, Federico II di Svevia e Domenico di Guzmán. L’Italia dei Comuni è un’opera intensa, coinvolgente, che incarna perfettamente l’ideale dei suoi autori “che i fatti vadano raccontati, perché nessuno è obbligato a saperli o a ricordarli, e che i loro protagonisti siano soprattutto gli uomini, i loro caratteri, le loro passioni, i loro interessi”.
Dalla morte di Federico II (1250) alla scoperta dell’America (1492), si apre l’epoca probabilmente più splendida del nostro passato: il Rinascimento. Personaggi straordinari si affacciano sul palcoscenico della storia: Lorenzo il Magnifico, Bonifacio VIII, Cristoforo Colombo e Gian Galeazzo Visconti. E ancora Dante, Petrarca, Boccaccio, Botticelli… Intanto l’ascesa dei grandi casati – i Medici, i Visconti, gli Este – trasforma i Comuni in Signorie, accentuando le divisioni territoriali che, già in questi secoli d’oro, preparano la miseria delle epoche successive. Per dirla con le parole di Montanelli, “ciò che fece lì per lì la grandezza dell’Italia ne propiziò anche la decadenza”. Finché la conquista di Costantinopoli del 1453 e le scoperte geografiche di fine secolo non hanno mutato gli equilibri europei, cambiando definitivamente il destino del mondo e in certa misura condannando l’Italia a subirne le conseguenze. Di questa storia, fatta da piccoli Stati in costante conflitto, gli autori seguono magistralmente le grandi linee dello sviluppo civile del nostro popolo, l’evoluzione del suo costume, del suo pensiero, della sua arte: le palestre in cui gli italiani sfogarono le loro energie, “dispensate dall’impegno di costruire una Nazione e uno Stato”. Ne nasce così un racconto scorrevole e vigoroso, volutamente distante dai canoni di quella storiografia ufficiale e accademica da sempre lontana dal grande pubblico.
Con la fine delle invasioni barbariche e l’inizio dell’era comunale, l’Italia aveva ritrovato un ruolo da protagonista nella storia europea, sia sul piano politico sia su quello economico e culturale. Gli ultimi anni del Quattrocento, però, cambiano nuovamente gli equilibri continentali: la calata di Carlo VIII nel 1494 segna la fine dell’effimera libertà italiana. La nostra storia torna così a essere un riflesso di quella altrui, e per ricostruirla gli autori sono costretti a rintracciarne le fila nelle vicende di Francia, Spagna, Germania. Un panorama europeo sul quale soffia il vento della Riforma; nel 1517 Lutero espone le proprie novantacinque Tesi, ma il clima di rinnovamento culturale e spirituale che ne deriva non giunge fino a noi: l’Italia subisce il contraccolpo della Controriforma, e per secoli si trova sprofondata in un oscurantismo senza precedenti. A campeggiare tra le pagine di questo volume sono dunque le grandi figure che fecero la rivoluzione – Lutero, Calvino, Huss, Wycliff, Zuinglio – ai quali si affiancano i protagonisti dello straordinario tramonto italiano: Ariosto, Tasso, Mantegna, Galileo Galilei, Savonarola e Giordano Bruno, sul cui rogo – nel 1600 – si chiude la narrazione. Il risultato è, come sempre, una storia affascinante, che malgrado racconti un periodo drammatico non rinuncia a una vena di ironia. Come ha scritto Montanelli: “Non siamo mai stati tanto seri come nello scrivere queste giocosità”.
La mia mente s’interroga sul senso dell’uomo.
Su questi temi occorre soltanto fare silenzio
interrompendo anche lo scorrere delle parole che,
di fronte al mistero, sono inutile rumore.
Vittorino Andreoli
Dal silenzioso nulla, secondo il testo biblico, Dio creò il cosmo: un sistema in equilibrio, nel quale regnava l’armonia. Poi plasmò l’uomo che, a immagine e somiglianza di Dio, rimodellò il creato rendendolo un insieme di rumori, smog, movimento caotico e disordine: quel “mondo civilizzato” che sempre più schiaccia la natura. Ma se qualcuno si ribellasse a tutto ciò? Un uomo incapace di sopportare gli orrori della civiltà, che sogna di allontanarsi dai suoi simili per immergersi nel silenzio, è convito che esistano ancora frammenti di Eden che possono salvare il genere umano. Si mette così alla ricerca di una terra vergine, anteriore alla nascita di ogni cosa, dove la natura domini ancora incontaminata. Il luogo ideale per una seconda genesi, in cui la mano umana possa ripetere l’opera divina e tutto venga nuovamente alla luce in sette giorni, restituito alla perfezione originale. In questa sorprendente prova letteraria, Vittorino Andreoli ci fa riscoprire l’avventura della creazione vista e interpretata nella contemporaneità: una rinascita di ogni cosa che è prima di tutto la rifondazione di noi stessi.
Caterina, la nonna che con il proprio fastidio per fascisti, comunisti e democristiani ha rappresentato il primo esempio di un revisionismo non fazioso; l’amore di Gianna, l’orgogliosa figlia di un fascista rapata a zero per la vendetta dei “vincitori”; i corpi dei partigiani fucilati e dei fascisti impiccati. E ancora i personaggi più influenti di tutta una stagione politica e giornalistica: Giulio De Benedetti, Eugenio Scalfari, Claudio Rinaldi, Junio Valerio Borghese, Almirante dagli occhi magnetici e il doppio Fortebraccio dell’“Unità”. Il revisionista è un formidabile ritratto, affollato di esseri umani, del nostro Paese dal dopoguerra a oggi. Ed è anche il racconto autobiografico dell’avventura umana e intellettuale di Pansa, alla ricerca di verità dimenticate o scomode. Il più controverso tra i giornalisti italiani ci racconta la sua vita e la nostra Storia, viste con gli occhi di chi ha saputo mantenersi sempre fedele ai fatti e lontano dalle ideologie politiche di ogni colore.
Che i diari di Montanelli siano un’opera a sé, diversa
dalla sua attività giornalistica, letteraria e storica,
mi sembra dimostrato dalla modesta importanza
che gli avvenimenti politici hanno in queste pagine.
Nel diario parlò anzitutto di se stesso.
Sergio Romano
“Milano, 2 giugno. È la festa della Repubblica. Io la celebro ricevendo nelle gambe quattro pallottole di rivoltella, calibro 9. Me le sparano alle 10.10, appena uscito dall’albergo Manin, alle spalle. Aggrappandomi all’inferriata dei giardini pubblici, penso: ‘Devo morire in piedi!’. Questo pensiero stupido, retaggio sicuramente del Ventennio, è forse quello che mi salva: cadendo, avrei probabilmente preso l’ultima scarica nell’addome.” Indro Montanelli ci restituisce il racconto di vent’anni di storia del nostro Paese, vissuti da protagonista e analizzati con sguardo schierato ma sempre onesto, dalla prima linea del fronte civile. Un memoriale in cui sopra gli avvenimenti risaltano le persone: amici e nemici ritratti prima di tutto come uomini, senza falsi buonismi o censure. Il risultato è un affascinante affresco d’Italia, osservata e giudicata con quella dissacrante ironia che l’autore non risparmia neppure a se stesso.
L'importanza di uno sviluppo ecosostenibile si sta facendo sempre più evidente. Abbattere le emissioni, utilizzare le energie rinnovabili, acquisire abitudini a basso impatto sono priorità ormai entrate nell'agenda politica mondiale e nella coscienza comune. Tuttavia l'acquisto "verde" rimane, in molti casi, un miraggio: è più dannoso per l'ambiente stappare una bottiglia di vino arrivata dalla Francia via terra o dalla Spagna via mare? Su ogni oggetto che compriamo è nascosto un prezzo aggiuntivo: quello che pagano il pianeta e la nostra salute. Costi che ci è impossibile valutare correttamente, perché manca un'informazione trasparente e ancor più una nuova abitudine all'acquisto. Abbiamo bisogno di programmare la nostra mente per reagire ai problemi ambientali come davanti a un pericolo. Daniel Goleman, massimo esperto di intelligenza e delle sue varietà, ci spiega come svilupparla verso il suo prossimo gradino evolutivo: la cura per l'ambiente. Il pensiero ecologico, da affinare come specie, è indispensabile per affrontare sfide troppo complesse per i singoli. Perché l'uomo è un animale con una nicchia ecologica particolare da salvaguardare: la Terra.
Questo libro piacevolissimo esplora una delle
domande più affascinanti e cruciali della fisica
fondamentale: perché la matematica è così
efficace nel descrivere la natura?
David Gross, premio Nobel per la Fisica 2004
La matematica è un prodotto dell’ingegno umano o una sua scoperta? E se si tratta di invenzione, come può rispecchiare così bene le regole di funzionamento del mondo? Su queste domande gli studiosi riflettono da sempre: da Pitagora a Einstein, fino ai giorni nostri. Più le nostre conoscenze scientifiche si sviluppano e più ci rendiamo conto che formule elaborate dalla ricerca pura, anche molto prima che se ne intravedesse un uso pratico, descrivono con precisione le leggi dell’universo. La matematica sembra essere addirittura in anticipo sulle altre scienze: onnipresente e onnisciente. Qual è il mistero di tanta “irragionevole efficacia”? Mario Livio ripercorre con vivace curiosità le avventure, i pensieri e gli accesi dibattiti delle grandi menti del passato: geni che non a caso furono insieme matematici e mistici, astronomi, fisici, sociologi e alchimisti. Secoli di interrogativi, conclude l’autore, ci hanno regalato almeno una certezza: se Dio esiste, di sicuro è un matematico integralista.
Il Signore mi ha rivelato esser suo
volere che io fossi un pazzo nel mondo:
questa è la scienza alla quale Dio
vuole che ci dedichiamo.
Francesco d’Assisi
Esiste un rapporto tra follia e santità? Un santo è per molti un esempio: ha vissuto nell’imitazione di Gesù, ha operato miracoli e ora siede nei cieli avendo raggiunto la perfezione umana; niente sembrerebbe più distante dal folle, il cui comportamento non è certo un modello, e che per secoli è stato considerato un posseduto dal demonio. Eppure i santi seguono una vita per molti aspetti folle: rifiutano i beni terreni, mortificano il proprio corpo e accettano il dolore come un dono. E, al contempo, la concezione medica e sociale di pazzia è mutata nel tempo, chiarendo quanto essa dipenda anche dalla cultura dominante. Non è allora possibile che il malato di mente sia incompatibile più con la vita terrena che non con il regno dei cieli? Andreoli fa un viaggio tra i santi per leggerli alla luce della follia, così come viene intesa oggi, fondendo le proprie competenze di psichiatra e al contempo la forte impronta culturale che da sempre contraddistingue i suoi studi, e rileggendo così l’uomo e il santo in maniera originale e inaspettata.
“Perché non mi hai ancora chiamato?” “Mi ami?”
“Ti manco?” “È tutto il giorno che ti cerco.”
“Pensi ancora a lei?” “Non stai mai con me.”
“Alla fine, lo sai, faccio tutto quello che vuoi tu.”
Sono tante le donne di ogni età a rivolgersi al loro uomo con parole come queste, le parole della dipendenza amorosa. Perché? Perché questa martellante richiesta di conferme? Perché niente conta se lui non c’è? Perché confondere ancora la passione con l’appartenenza? Che senso ha questo attaccamento così rischioso e autodistruttivo che induce gli uomini alla fuga e impone inutili rinunce alla propria autonomia? Nel nostro tempo una donna può finalmente vivere in prima persona senza affidare la sua esistenza a qualcun altro e amare, semplicemente, rimanendo se stessa, senza ansia di controllo, né immotivate gelosie.
In un dialogo immaginario con una giovane amica, Marina Valcarenghi analizza un comportamento ancora molto diffuso soprattutto nelle giovani generazioni, che riconsegna le donne al secolo scorso e le condanna alla particolare infelicità di chi non è capace di vivere nel proprio tempo. Perché l’amore oggi, come scrive l’autrice in uno dei passaggi più toccanti di questa illuminante conversazione, non può che essere un privilegio delle persone libere.
“Lo psichiatra del dolore conosce il proprio dolore e lo offre nell’incontro con il matto. La terapia diventa una condivisione della sofferenza: quella dello psichiatra e quella del suo malato.”
Vittorino Andreoli
C’è chi si crede il priore di un antico monastero in Beozia e parla di Dio e dell’uomo; c’è un ladro omicida che sostiene che solo il furto conferisca un senso alla sua dignità di emarginato; c’è un ricco che rinnega il suo status sociale perché lo considera alla stregua di un crimine...
In questa raccolta di racconti intensi e coraggiosi, oscillanti tra finzione e realtà, tra invenzione ed esperienze vissute, Vittorino Andreoli ci conduce a tu per tu con la sofferenza della pazzia e con quel mondo – personale e misterioso, ma ricco di spunti di profonda umanità – che ogni matto elabora e che è sempre desideroso di raccontare purché trovi qualcuno, come lo psichiatra senza nome che tesse il filo di queste storie, pronto ad ascoltarlo.
Un viaggio inquietante e commovente alla costante ricerca del labile confine tra follia e normalità, ammesso e non concesso che quest’ultima esista.
Tutti i saggi introduttivi di Sossio Giametta alle opere del filosofo tedesco. Il pensiero di Nietzsche è esplosivo, come dinamite ha fatto saltare certezze e stabilità, e ha aperto interrogativi drammatici, ancora privi di risposta. I saggi di Sossio Giametta mostrano in che modo Nietzsche persegua, attraverso uno scetticismo profondo e sconvolgente, l'ideale dell'indipendenza umana e l'educazione di sé e degli altri alla grandezza, rivestendo di alta poesia la multiforme tragedia del vivere; ma anche in che modo egli, sotterraneamente sospinto dalle correnti dell'epoca, per combattere la decadenza nel suo aspetto morboso-estetizzante sviluppi l'altra sua faccia, quella della violenza, accelerando la crisi involutiva della civiltà cristiano-europea giunta al tramonto.
La scienza intimidisce molte persone: chi a scuola non riusciva a digerirla, chi si sente impreparato ad affrontare questioni complicate, chi pensa che le "certezze scientifiche" riducano la realtà a qualcosa di freddo e limitato. Con "Il canone della scienza", Natalie Angier riesce a convincere i lettori del contrario. E lo fa attraverso le voci di scienziati, docenti e divulgatori che raccontano il loro lavoro. Un allegro carosello attraverso le maggiori discipline scientifiche: fisica, chimica, biologia, geologia e astronomia. Il Premio Pulitzer propone un viaggio in tutto ciò che intorno a noi e dentro di noi è "scienza", dall'effetto dell'elettricità statica sui capelli alla visione della Via Lattea in una notte serena, fino alla guerra quotidiana contro i batteri che provocano le carie. Un libro dove la scienza esiste per ciò che è realmente: il tentativo di comprendere più a fondo il mondo intorno a noi.
Gli elzeviri che Elémire Zolla pubblicò sul "Corriere della Sera" e altre testate nazionali tra gli anni Sessanta e la fine del Novecento, oggi selezionati da Grazia Marchiano e raccolti per la prima volta in volume, fanno rivivere le conoscenze e le intuizioni geniali di un maestro del nostro tempo e offrono una chiave attualissima d'ingresso dietro le quinte della commedia umana. Miti fasulli, inganni e mistificazioni dei quali il potere costituito si nutre divorando se stesso e le sue prede. Zolla lacera la superficie della realtà visibile - vicende storielle, intrecci mitici, dogmi e credenze di Occidente e Oriente - e ne mette a nudo i veri despoti e registi, gli arcani del potere.
Otto grandi studiosi si interrogano sul valore della passione politica. Una riflessione profonda sulla vera natura dell'arte politica, sui suoi significati più nobili e i suoi disegni più necessari.
In questo volume Berenson passa in rassegna le grandi scuole e i massimi maestri della pittura italiana del Rinascimento. Scrisse Benedetto Croce: "Nel rileggere il libro su "I pittori italiani del Rinascimento", mi pareva di leggere quasi una continuazione della "Storia della letteratura italiana" del De Sanctis, col suo insistere sul carattere poetico proprio dei poeti, e qui di ciascun pittore. E vorrei osservare che le idee del Berenson hanno bisogno di abbandonare le angustie nelle quali sinora si sono rinserrate, ed essere accolte nei grandi saloni della filosofia, dove troveranno sede degna e possibilità di svolgimenti adeguati".
Da alcuni anni Candido Cannavò si dedica all'esplorazione di importanti realtà sociali, regalandoci viaggi all'interno di mondi variegati e sfaccettati, come quello delle carceri e dei disabili. Oggi Cannavò dipinge la realtà dei preti da marciapiede, quegli uomini coraggiosi e per molti versi ribelli che hanno scelto di compiere la loro missione sulla strada, tra prostitute, immigrati, tossicodipendenti, o in carcere, in difesa del rispetto per l'individuo e della libertà. Dal milanese don Rigoldi al genovese don Gallo (meglio conosciuto come "il prete no global") ai cappellani di San Vittore e del carcere di Opera: sedici ritratti indimenticabili, sedici personalità controverse che la straordinaria franchezza della prosa di Cannavò ci restituisce in tutta la loro umanità.
Uscito per la prima volta nel 1979, dopo un lungo periodo di ideologie che avevano negato ogni valore alla coppia, all'innamoramento e ridicolizzato l'esclusività e la gelosia, "Innamoramento e amore" è stato come un lampo che fa improvvisamente vedere una realtà nascosta, e ha avuto un immediato successo con traduzioni in 25 lingue. Criticando le correnti filosofiche e psicologiche dominanti che riducevano l'innamoramento a una rimozione sessuale o a una regressione infantile, il libro lo colloca nel campo dei processi collettivi in cui due individui si ribellano ai loro legami precedenti e danno origine, attraverso l'entusiasmo dello stato nascente, a una nuova comunità: la coppia innamorata, proiettata sul futuro.
"Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa veda, il mio spirito torna sempre nello stesso posto... Non si esce mai, per davvero, dal Crematorio." Sono parole di Shlomo Venezia, ebreo di Salonicco, di nazionalità italiana; è uno dei pochi sopravvissuti del Sonderkommando di Auschwitz-Birkenau, una squadra speciale selezionata tra i deportati con l'incarico di far funzionare la spieiata macchina di sterminio nazista. Gli uomini del Sonderkommando accompagnavano i gruppi di prigionieri alle camere a gas, li aiutavano a svestirsi, tagliavano i capelli ai cadaveri, estraevano i denti d'oro, recuperavano oggetti e indumenti negli spogliatoi, ma soprattutto si occupavano di trasportare nei forni i corpi delle vittime. Un lavoro organizzato metodicamente all'interno di un orrore che non conosce eccezioni: il pianto disperato di un bimbo di tre mesi, la cui madre è morta asfissiata dal gas letale, richiama l'attenzione del Sonderkommando, lo scavare frenetico tra i corpi inanimati, il ritrovamento e subito dopo lo sparo isolato della SS di guardia che ammutolisce per sempre quel vagito consegnandolo alla storia. Per decenni l'autore ha preferito mantenere il silenzio, ma il riaffiorare di quei simboli, di quelle parole d'ordine, di quelle idee che avevano generato il mostro dello sterminio nazista ha fatto sì che dal 1992 abbia incominciato a parlare, e quei racconti sono la base della lunga intervista che è all'origine di questo libro. Prefazione di Walter Veltroni.
Un’indagine che svela il mistero della morte di padre Pio e della sua straordinaria presenza oggi tra i suoi figli spirituali.
“Tutti i tormenti di questa terra raccolti in un fascio, io li accetto, o mio Dio, io li desidero qual mia porzione, ma non potrei giammai rassegnarmi di essere separato da voi per mancanza di amore.” È il 17 ottobre 1915, quando il giovane padre Pio scrive questa lettera. Sono parole semplici, che descrivono con struggente serenità il suo desiderio di farsi vittima, di offrirsi in sacrificio per prendere su di sé le sofferenze degli altri, ottenere per loro tante grazie e redimerli dal peccato. La sua ferrea volontà di espiazione viene accolta da un incontrovertibile consenso divino: le stigmate, il doloroso dono che cambierà la vita del santo di Pietrelcina. Da quel momento in poi, attorno al frate del Gargano fioriscono innumerevoli conversioni e cresce un popolo di credenti, milioni di devoti in tutto il mondo.
Il segreto di padre Pio ricostruisce le tappe di una storia folgorante e unica, raccoglie le parole di molti miracolati e convertiti, ma soprattutto le inedite rivelazioni dei figli spirituali del santo.
Persone comuni che oggi vivono silenziosamente fra noi, che sperimentano attualmente la presenza misteriosa del padre e col suo aiuto si offrono anch’esse vittime a beneficio di tanti sofferenti e del mondo intero, in espiazione dei crimini degli uomini e a protezione della Chiesa.
È attraverso di loro che l’opera di intercessione di padre Pio continua ancora oggi ottenendo tante grazie dal Cielo e miracoli ignoti a tutti. Narrando le loro splendide e sconosciute vicende umane, Antonio Socci risponde con lucida passione alle domande che affollano il cuore di ognuno di noi: perché la vita ci sottopone a tante sofferenze? Che senso assume, per un Dio onnipotente, il dolore degli innocenti? Quale significato ha la nostra esistenza? Questioni che accompagnano ogni essere umano e che trovano una risposta abbagliante e sorprendente.
Un libro che raccoglie gli interventi più significativi del Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini 2008.
Aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti al decollo per portare Sua Eccellenza anche a una festa a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto a peso d'oro da scuderie di cavalli. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. "Rimborsi" elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più "virtuose" moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del presidente della Repubblica tedesco. Province che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Indennità impazzite al punto che il sindaco di un paese aostano di 91 abitanti può guadagnare quanto il collega di una città di 249mila. Candidati "trombati" consolati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizione con l'autoblu. La denuncia di come una certa politica, o meglio la sua caricatura obesa e ingorda, sia diventata una oligarchia insaziabile e abbia allagato l'intera società italiana. Storie stupefacenti, numeri da bancarotta, aneddoti nel reportage di due famosi giornalisti.
Una raccolta delle lettere con cui Vittorino Andreoli si rivolge ai ragazzi, ai loro genitori, ai loro educatori per ascoltarli, per guidarli, per imparare a crescere insieme.
Se c'è qualcosa che a noi italiani riesce davvero bene, sicuramente questo qualcosa è l'imperfezione. Essere imperfetti, per noi, è una vocazione, una missione, un diritto continuamente rivendicato, la debolezza della quale non possiamo fare a meno. Lo sa bene Beppe Severgnini che nel corso del tempo ha brillantemente documentato il nostro destino di esseri imperfetti, da una prospettiva, al contempo ironica e malinconica, tagliente e controintuitiva. Questi sono due dei suoi atipici "manuali" aggiungendo un nuovissimo, inedito "Manuale dell'uomo sociale", un vero e proprio "bonus book", una raccolta di istantanee di questo inizio secolo nelle quali Severgnini descrive un'Italia sempre ossessionata dai cellulari, stretta tra stipendi balcanici e prezzi inglesi, tra aperitivi serali e outlet. Tre manuali che sono un unico libro sugli italiani che ragionano, mangiano, viaggiano, giocano, stanno in casa e sempre, in ogni caso, si complicano la vita.
Emanuele Severino affronta la filosofia morale, la "ragion pratica", e discute della "virtù" sollevando il velo dei luoghi comuni sulla buona fede, l'etica della tradizione, il matrimonio cattolico, la preghiera, la volontà di verità. Dalla corruzione pubblica alle marce contro i pedofili, dalle implicazioni del "Padre nostro" ai fondamenti dell'etica laica, dalle pratiche contraccettive ammesse dalla Chiesa all'indifferenza dei popoli ricchi per le sofferenze di quelli poveri, tutti argomenti noti ma visti per la prima volta da una prospettiva radicalmente nuova, quale è quella di Severino. Attraverso l'analisi e la critica del pensiero di giganti come Platone, Aristotele, Spinoza, Kant, Bergson, Nietzsche, si snoda un intenso percorso di riflessione sull'essenza e sulle contraddizioni della ragion pratica, che conduce allo smascheramento e alla presa di coscienza della "follia dell'Occidente".
Un libro di sconcertante attualita' per chi vuole capire fino in fondo i meccanismi d'azione, gli effetti fisici e psicologici, i metodi piu' efficaci di cura e prevenzione delle tossicodipendenze.
Vito nasce nella campagna intorno a Verona durante la Seconda guerra mondiale, da una famiglia contadina che conduce un'esistenza arcaica e primitiva. Nonostante il suo destino sembri condizionato dalla necessità quotidiana di sopravvivere, il ragazzo rivela a poco a poco una sensibilità fuori dal comune, sceglie di proseguire gli studi e si laurea in medicina. Intanto, dentro di lui è in corso una lotta che lo fa oscillare tra due diverse pulsioni, quella religiosa e quella del sesso, mentre alla sua ascesa professionale si intrecciano episodi in cui, di volta in volta, prevalgono il grottesco, il paradosso, la meschinità, il cinismo e la follia. Da qui la scelta di dedicarsi agli ospiti del manicomio della sua città che, nella sofferenza, esprimono l'autenticità della condizione umana.
Qualche anno fa, con il discorso introduttivo alla convention del Partito democratico entusiasmò il pubblico, ricordando quell'ottimismo nel futuro, da lui definito "audacia della speranza", che ha sempre guidato il popolo americano. Avvocato, esperto di diritti civili, senatore per l'Illinois nelle file dei democratici moderati, Barack Obama è uno dei candidati favoriti alla nomination democratica per le elezioni presidenziali del 2008. Mentre la sua principale avversaria, Hillary Clinton, è l'espressione di una dinastia e dell'establishment, "il Kennedy nero", come è stato battezzato, è il leader carismatico che rappresenta il cambiamento. In questo libro, Obama si racconta: essere nato da una madre del Kansas e un padre keniano, aver avuto un patrigno indonesiano e aver vissuto la sua giovinezza tra Hawaii e Indonesia lo rendono capace di rivelare con lucidità i difetti del mondo globalizzato. E di mettere a punto un "piano di battaglia" e un concreto progetto di "frontiera" per affrontare i gravi problemi del gigante malato: la crescente insicurezza economica delle famiglie americane, le tensioni razziali e religiose interne al corpo politico, le minacce globali, dal terrorismo agli imminenti pericoli ecologici. Un ritorno allo spirito democratico e ai valori che sono alla base della Costituzione. E il coraggio di offrire un nuovo sogno ai cittadini statunitensi e a tutti i popoli del mondo. Con un'introduzione di Walter Veltroni.
Il testo raccoglie i tre scritti che diedero prima forma a cio' che si viveva agli inizi del movimento di Comunione e Liberazione, allora detta Gioventu' studentesca.
Henri Poincaré è stato uno dei più grandi geni della storia della matematica, i suoi studi hanno aperto la strada a importanti ricerche sviluppate nel corso del Ventesimo secolo. La congettura da lui enunciata nel 1904, in grado di descrivere la natura e la forma dell'universo, ha impegnato le maggiori menti del Novecento ed è stata inclusa nella lista dei sette "Problemi del Millennio". Partendo da Babilonia e dall'antica Grecia, Donal O'Shea ripercorre l'evoluzione del pensiero matematico nel corso dei secoli, da Euclide a Riemann, da Poincaré ad Hamilton, fino a Grigori Perelman, il matematico russo che nel 2002 risolse la congettura, rifiutando poi il premio di un milione di dollari messo in palio.
Aldo Moro nella poltrona di casa, col cappello floscio, mentre raccoglie i fichi e sbuccia le arance, mentre si fa la barba. Moro che canta filastrocche alla figlia, gioca a scacchi col nipotino, va al cinema con la famiglia a vedere i western. E piange, disperato, alla morte del padre. C'è poca politica in questo breve, lieve, struggente "album di famiglia" di Agnese Moro: qualche viaggio, gli onnipresenti giornali, le preoccupazioni del partito. Il Moro stratega, l'uomo pubblico contornato dal mito del martirio, è assente da queste pagine, sostituito da una figura di padre di famiglia ben più reale e commovente del ritratto convenzionale.
Il naturale e l'artificiale, il biologico e il culturale. Ciò che preesiste alla venuta dell'uomo, e che ne è del tutto indipendente, e ciò che invece dall'uomo è fabbricato e che è il risultato di un progetto e di mani che lavorano. Due poli, quelli di natura e tecnica, che nel corso del tempo sono stati avvertiti come contrapposizione, progressivamente sempre meno netta, e come relazione, come dialogo, come un continuo e proficuo intrecciarsi. È questo il presupposto dal quale ha preso le mosse lo studio di Annabella D'Atri. A una prima sezione espositiva, che indaga teoricamente il rapporto tra natura e tecnica nella storia del pensiero filosofico occidentale, corrisponde una seconda parte che antologizza i brani più significativi nei quali questo legame è stato analizzato dai più grandi pensatori di tutti i tempi.
Il "gioco serio" dell'arte. Un ossimoro, che traduce il prodigioso stare insieme delle cose del mondo, magistralmente rappresentato e riproposto nell'opera d'arte. Dialogando con personalità di spicco del panorama culturale italiano, Massimiliano Finazzer Flory ci guida in un percorso, analizzando otto quadri di scuola italiana in una sorta di essenziale abbecedario tematico. Un percorso storico, alla scoperta dei testi che hanno ispirato gli artisti, dei committenti dell'epoca, dei critici e degli autori dei secoli successivi. Un'interpretazione in cui si sovrappongono rimandi alla filosofia, alla musica e alla letteratura, nel gioco della conversazione, del confronto, delle associazioni libere, per scoprire che l'opera d'arte è strumento di conoscenza, non solo del mondo e della storia, ma anche di noi stessi.
Come già nel 1991 ai tempi della guerra del Golfo, durante la guerra iniziata nel marzo del 2003 la nunziatura apostolica in Iraq si è rivelata un punto di riferimento fondamentale per giornalisti e fedeli. Immergendosi negli archivi della sede di Bagdad, Fernando Filoni, il vescovo che fu nunzio apostolico nei mesi cruciali dell'attacco americano, ha ricostruito la storia della presenza della Chiesa cattolica nella terra di Abramo, a partire dalla creazione della diocesi latina di Babilonia nel 1632, per arrivare - passando attraverso la fondazione della delegazione apostolica di Mesopotamia, Kurdistan e Armenia minore - all'attuale rappresentanza.
Nella vita di tutti i giorni non siamo quei razionali, fulminei e infallibili calcolatori di "utilità" che popolano i modelli economici. Grazie a un campionario di esempi, test, paradossi e a un linguaggio semplice e accessibile il testo insegnerà a riconoscere (e a correggere) i comportamenti irrazionali; e allo stesso tempo a non contare troppo sulla razionalità e a diffidare dei modelli troppo astratti degli economisti.
La civiltà occidentale, con la sua storia, le sue metamorfosi, le sue risorse e le sue aberrazioni, è da sempre oggetto di interesse e di studio privilegiato per la filosofia di Emanuele Severino. Un Occidente caratterizzato da due elementi in apparente contrapposizione: la follia - con il suo impulso alla distruttività - e la gioia. Una gioia che non è da intendere come semplice stato psicologico bensì come la gioia del tutto, che è insieme la "verità" del tutto. In pagine nelle quali il pensiero si fa strumento di demistificazione e il linguaggio una leva tramite la quale sollevare il macigno della menzogna, uno dei nostri maggiori filosofi rivolge una critica serrata e radicale alla nostra civiltà.
Per quanto la si studi, la follia resta una delle esperienze più tragiche e irrisolte della condizione umana. Ma la follia è stata nel corso del tempo anche una delle più potenti suggestioni delle quali gli scrittori si sono impadroniti per mettere in scena l'umano nelle sue forme più estreme e misteriose. Da Svevo a Pirandello, da Stocker a James, da Gadda a Buzzati, passando per Tobino, Berto, Dostoevskij e tanti altri, la letteratura ha costruito un dialogo fertile e continuo con la sofferenza psichica, contribuendo alla sua conoscenza.
Dieci anni fa, il 29 ottobre del 1998, il "New York Times" riportava in prima pagina la notizia della vendita all'asta, da Christie's, di un libro di preghiere medioevale. Poco dopo ci si accorse che sotto i versi sacri si celava il più antico manoscritto di Archimede di Siracusa, il testo nel quale il grande matematico dell'antichità aveva concentrato, in parole e in diagrammi, tutta la sua conoscenza. Reviel Netz e William Noel rispettivamente docente di matematica e conservatore di manoscritti e libri rari -, coinvolti nel progetto di recupero e studio di questo palinsesto dal valore inestimabile, costruiscono un saggio che ha l'andamento del thriller storico, raccontandoci gli entusiasmi e le incertezze del ritrovamento e trasformando la biografia di Archimede in una narrazione.
"Verrai da me. Qui potrai proseguire gli studi e mi aiuterai." Con queste parole, l'8 ottobre 1966, l'arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla chiese a un giovane sacerdote polacco di diventare il suo segretario privato, confermandolo nell'incarico anche dopo l'elezione pontificia. Da allora, don Stanislao Dziwisz ha condiviso tutti i momenti importanti della vita di Giovanni Paolo II, organizzando i suoi appuntamenti quotidiani e raccogliendo le sue confidenze, i suoi pensieri, le sue preoccupazioni. Oggi, insieme al giornalista Gian Franco Svidercoschi, Dziwisz ripercorre in questo libro le tappe più significative della vita di Karol Wojtyla: dal servizio pastorale di giovane vescovo all'elezione a Pontefice nel 1978, dal sostegno a Solidarnosc all'attentato di cui fu vittima nel 1981, dalla storica Giornata di preghiera per la pace ad Assisi al Giubileo del Duemila. Fino all'aprile del 2005, l'ultima volta in cui don Stanislao "vedeva il suo volto", prima di deporgli sul viso un velo bianco di seta e attendere che la bara di cipresso fosse chiusa.
La testa degli italiani resta l'ultima regione inesplorata del Paese, e vale un viaggio. Un viaggio attraverso l'Italia con amici stranieri, ai quali viene "tradotto" sistematicamente il Paese: le regole imperscrutabili della strada e l'anarchia ordinata di un ufficio, la loquacità dei treni e la saggezza di un albergo, la rassicurazione di una chiesa e l'affollamento in camera da letto, l'importanza di una spiaggia e la democrazia del soggiorno (anzi: del tinello). Dieci giorni, trenta luoghi. Da nord a sud, dal cibo allo sport, dalla morale alla politica. Un'esplorazione ironica, metodica e sentimentale.
Le apparizioni della Madonna a Fatima costituiscono un caso unico nella storia della Chiesa e dell'umanità: non esiste nessun'altra profezia pubblica di Maria, autenticata dal "miracolo del sole" e ufficializzata dalle autorità ecclesiastiche. In particolare, è il cosiddetto "terzo segreto" di Fatima ad aver suggestionato per decenni l'opinione pubblica. Papa Giovanni Paolo II decise di rivelarlo il 13 maggio del 2000: era la visione di un "vescovo vestito di bianco" che sale in mezzo ai cadaveri verso una croce, dove viene ucciso da alcuni soldati. Papa Wojtyla collegava esplicitamente la visione all'attentato del 13 maggio 1981. In questo libro si indaga sulle contraddizioni della versione ufficiale e sulle interpretazioni del segreto.
L'opera poetica di Gozzano ha sempre rivelato una capacità di struggimento e di corrosione che non ha eguali nella poesia italiana tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del nuovo secolo. Almo Paita disegna la storia di uno dei nostri maggiori poeti, legando al rigore della ricostruzione l'affettuosa intensità della rievocazione. Ci restituisce le persone reali che si celano dietro i personaggi più conosciuti delle sue liriche, insieme al timbro di un'Italia borghese e crepuscolare e al volto di una Torino assorta e vivace, colta in uno dei suoi momenti più vitali.
Che cosa accomuna Achille, Ulisse ed Enea? Che cosa fa di loro degli eroi? Che cosa li pone al centro della vicenda? Da dove viene il carisma che impongono agli altri personaggi e con il quale conferiscono un fascino magnetico alla storia? Guido Padano esamina le figure eroiche dei tre grandi poemi epici dell'antichità (Iliade, Odissea, ed Eneide) individuando elementi ricorrenti e segnalando eccezioni, fino a disegnare un modello di personaggio tanto coerente quanto di volta in volta eterogeneo. Un viaggio nella morfologia dell'eroe per rientrare in contatto con un mondo che ci appartiene da sempre: la classicità greca e latina.
1944. Due ebrei slovacchi in fuga da Auschwitz portano con se' appunti dettagliati di quello che hanno visto. Era la prima prova concreta dell'esistenza dei Lager. Con saggio introduttivo di Alberto Melloni.
Ormai abbiamo in tasca il mondo intero. In pochi centimetri di plastica e microchip sono racchiuse infinite possibilità di comunicare, informarsi, divertirsi, concludere un affare, e addirittura innamorarsi. È il telefonino: simbolo dell'era digitale, strumento che incarna e riassume il bisogno tutto umano di parlare, ascoltare, capire. C'è chi sfoggia il modello di "quarta generazione" e chi eredita quelli dei fratelli maggiori. Chi ci urla dentro gesticolando e chi lo contempla come in un raptus. A tutti, questo piccolo oggetto ha rivoluzionato la vita. In meglio o in peggio? Stiamo rischiando di chiuderci in un "autismo digitale"? Di volta in volta idolatrato come l'incarnazione stessa del progresso o al contrario additato come allegoria di una generazione incapace di relazionarsi con sé e con il prossimo, il telefonino è lo specchio di un'epoca, dà corpo alle contraddizioni di tutta la società. Vittorino Andreoli prende le mosse dall'uso e abuso del cellulare per interrogarsi sugli uomini, le donne e soprattutto i ragazzi e le ragazze di oggi, sui loro stili di vita, sui loro atteggiamenti verso gli altri, verso la vita stessa. Celebra le conquiste dell'informatica e le opportunità illimitate di un mondo in cui le distanze non esistono più, ma al contempo ci invita a non perdere di vista la dimensione umana, a non sacrificare la nostra intelligenza a un idolo tecnologico. E a non affidare alle macchine il nostro potere di pensare e decidere.
A tre anni dalla sua scomparsa la voce di Giovanni Paolo II non ha ancora smesso di parlare ai nostri cuori e tener deste le nostre menti. Questo libro è una sorta di testamento spirituale che raccoglie preghiere, brani di omelie e messaggi apostolici e vuole essere un omaggio a un uomo che ha fatto della sofferenza la sua forza, a un Padre che ha fatto dell'amore l'elemento fondante della sua esistenza e non ha smesso fino all'ultimo di insegnarlo ai suoi figli. Con le parole, con le opere, ma soprattutto con la testimonianza della sua vita.
Strasburgo, 10 agosto 1944. All'Hotel Maison Rouge si danno convegno, all'insaputa di Hitler, i vertici politici, industriali e finanziari della Germania nazista con l'obiettivo di mettere a punto le strategie per salvare uomini e capitali prima della disfatta ormai certa. Da qui l'autore muove l'indagine nelle pieghe più oscure degli ultimi cinquant'anni. Un viaggio che ripercorre le fughe rocambolesche in Sud America di criminali nazisti del calibro di Mengele e Eichmann (e forse dello stesso Hitler); che ricostruisce la trama di connivenze che hanno indotto i russi e gli americani a riciclare l'imponente apparato spionistico del Reich; che indaga sulle complicità di capi di stato come Stroessner e Peron (la cui moglie Evita era probabilmente una spia tedesca); e che approda all'oggi, al sottobosco intricato dei movimenti neonazisti. Attraverso una smisurata mole di documenti e dati e dando voce ai sopravvissuti e ai loro discendenti, Dolcetta compone le tessere di un mosaico inquietante, dove i "vecchi signori" hanno nutrito nuove generazioni di adepti, aggrappati a un credo mai morto, oggi più vitale e minaccioso che mai.
In questo libro l'Autore ripropone i primi passi della sua avventura scientifica, 'La terza via della psichiatria' e 'La norma e la scelta', corredandoli di un nuovo e affascinante saggio che ne ripercorre la storia e ne sottolinea la straordinaria attualità.
L'autore in queste pagine traccia un bilancio e fornisce un'interpretazione sullo stato attuale del capitalismo che, dopo gli eventi del 1989, sembrava avviato ad una crescita illimitata, e che invece e' destinato a un declino irreversibile.
Antigone, sfidando le leggi per dare sepoltura al fratello, incarna la pietà, un sentimento sobrio quanto necessario, profondamente umano. Proprio da Antigone prendono spunto gli articoli che compongono questo volume e che sono usciti negli anni sul "Corriere della Sera" e sul "Messaggero". Sono storie di donne che in giro per il mondo subiscono un destino di discriminazione e di violenza, ma anche storie dell'Italia, un paese che secondo l'autrice sembra rassegnarsi alla devastazione incessante del proprio patrimonio naturale e culturale.
Quante facce ha l'America? Nel 2006, cinque anni dopo la tragedia dell'11 settembre, tre dopo l'invasione dell'Iraq e uno dopo l'uragano Katrina, Lilli Gruber è andata alla riscoperta del Paese da cui dipende il destino del mondo. Visita le sue città, incontra politici ed economisti, attrici impegnate e studiosi venerabili, generali ribelli, clandestini idoli delle folle, avvocatesse che difendono terroristi, guru dell'ambiente, madri coraggio. Un libro che aiuta a riscoprire una nazione in guerra con se stessa: un Paese che si batte contro gli abusi del potere di Washington in nome dell'America della libertà e dei sogni che si possono realizzare. E che oggi ha bisogno di un nuovo inizio, un "anno zero" da cui ripartire per ricostruire un'immagine deformata dagli stereotipi e dalle caricature dell'era Bush. Edizione ampliata dall'autrice con un'intervista esclusiva a Jeremy Rifkin.
Il dolore accompagna l'uomo in ogni fase di eta', e di volta in volta assume il volto della solitudine, dell'abbandono, della colpa, del limite, della morte. L'autore ci aiuta a guardarlo negli occhi, ad accettarlo, a riconoscerlo in chi ci circonda.
Un testo sui cristiani nella societa'.
La riflessione classica e giudaico-cristiana propone molteplici spiegazioni della morte ed elabora diverse strategie di superamento, proiezioni non solo nel mondo ulteriore, ma anche in quello terreno, a seconda della concezione materialistica o spiritualistica della vita. I cinque autori rispondono alle sollecitazioni dei testi classici e riflettono, con leggerezza e profondità, su un tema che coincide con l'essenza stessa della vita terrena.
Fa scandalo una donna vestita da uomo? Oggi forse no, almeno in Occidente, ma fino a quarant'anni fa era impensabile. Valeria Palumbo ripercorre la storia delle donne che in tutti i secoli, in tutte le culture, hanno assunto abiti maschili per conquistare un'indipendenza altrimenti irraggiungibile. Donne che si sono abbigliate da marinaio, da frate, da soldato, che si sono fatte passare per dottore, re, esploratore, bandito, semplicemente per navigare, viaggiare, combattere, studiare, scoprire. E ancora oggi molte ragazze in Arabia Saudita, Iran e Afghanistan si travestono per poter andare a lavorare. Il libro si propone come un saggio sulla libertà, o sull'aspirazione alla libertà.
Dopo i feroci ed esilaranti reportage antropologici sulle tribù dei nuovi ricchi, del Nordest e degli accoliti del Cavaliere, Gian Antonio Stella usa la sua penna acuminata per raccontare l'altra metà dell'Italia, quella che (per un pelo) ha vinto le ultime elezioni. Un ritratto collettivo attraverso decine di ritratti singoli, in ordine alfabetico, dalla A di Agnoletto alla Z di Zanone. Un campionario di tic, idee fisse, scivolate, manie di protagonismo e, qua e là, nobili ostinazioni di leader, leaderini e comprimari del centrosinistra.
La mente degli italiani è l'ultima regione inesplorata del paese, e vale un viaggio. Ma è un viaggio insidioso, e non tutti hanno il coraggio d'intraprenderlo per il timore di scoprire verità scomode. Beppe Severgnini, dopo aver indagato su inglesi e americani, non ha paura di giocare in casa e affrontare la sfida. E così percorre sistematicamente l'Italia: trenta luoghi in dieci giorni, dall'aeroporto alla spiaggia, dal condominio allo stadio, da nord a sud, dall'alimentazione alla politica, dai recinti della morale allo zoo della televisione. Un'esplorazione metodica, ironica e sentimentale per aiutare il lettore straniero a mettere da parte le sue convinzioni e a capire davvero "un paese che ci manda in bestia e in estasi nel raggio di cento metri e nel giro di dieci minuti".
A Urbino nella Galleria nazionale c'è un dipinto misterioso, la "Flagellazione" di Piero della Francesca, di cui s'ignora la committenza, la data precisa, il significato. A partire da questo enigma Silvia Ronchey ha scritto una vera e propria detective story, piena di colpi di scena. Protagonisti? Papi, cardinali, agenti segreti, torbidi signori rinascimentali, spie russe, grandi pittori e, come un ragno al centro della tela, il genio politico dell'ultimo grande bizantino, Bessarione. La teoria suggestiva che emerge da queste pagine rimanda a un evento che, come un 11 settembre immensamente più devastante, ha sancito lo scontro di civiltà tra Cristianesimo e Islam: la caduta di Costantinopoli in mano ai turchi nel 1453.
La Bibbia ebraica dei giudei e il Vecchio Testamento dei cristiani sono due libri profondamente diversi, scritti con propositi politici, oltre che religiosi, molto differenti. In un tempo in cui la religione è venuta a occupare un posto centrale nella nostra arena politica, la provocatoria conclusione di Bloom, secondo la quale non esiste una tradizione giudaico-cristiana, dato che le storie, gli dèi e persino i testi sacri degli ebrei e dei cristiani sono tra loro incompatibili, spinge i lettori a rivedere tutto ciò che era ritenuto un patrimonio comune alle due fedi. Esaminando con il metodo della critica letteraria e storica la Torà ebraica, l'Antico e il Nuovo Testamento e i Vangeli gnostici contemporanei a quelli canonici, l'autore arriva alla conclusione che il Gesù ebraico di Marco, così umano, irascibile e incline all'ironia, potrebbe essere davvero figlio di quella divinità fin troppo umana che è lo Yahvè della Torà; mentre il Cristo degli altri libri del Nuovo Testamento proviene da una famiglia del tutto diversa; e lo Yahvè degli ebrei e il Dio Padre dei cristiani hanno ben poco in comune.
Sedici storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio della non-rassegnazione. Un viaggio in un territorio di confine che spesso viene ignorato o addirittura cancellato. Eppure questo territorio esiste. Ed è abitato da persone straordinarie, piene di coraggio, di voglia di vivere, di tenacia, di passione e tenerezza. Cannavò li presenta con grandissima intensità e con uno stile magistrale. Uomini e donne che vivono, sognano, lavorano, si emozionano, anche se sono senza braccia o costretti sulla sedia a rotelle o ciechi dalla nascita. Con prefazione di Walter Veltroni.
"A Cesare e a Dio" è un libro che ha suscitato e continua a suscitare polemiche e discussioni in un tempo di rapidi mutamenti. Un libro che non racconta al lettore ciò che gli è familiare, ma tenta di diradare la nebbia, affinché gli baleni dinanzi ciò che è più sconvolgente per la nostra vita. Dall'anima della civiltà occidentale si sprigiona inevitabilmente la guerra, ma per ragioni che vengono alla luce solo se si scende nel sottosuolo della nostra civiltà: la nostra anima greca. La guerra, quindi anche la nascita e la morte, sono divenute qualcosa di essenzialmente diverso. Lo Stato, cioè "Cesare", non è quindi un'istituzione cui possa capitare accidentalmente di trovarsi in guerra. "Dio" è il tentativo fallito di sottrarsi alla logica della violenza. Anche Dio, come lo Stato, è padre della guerra. "A Cesare e a Dio" significa dunque dare a ciascuno dei due ciò che gli è proprio; ma ciò che è proprio di entrambi è lo stesso: il loro aprire lo spazio della distruttività estrema.
L'Autore ripercorre la vicenda del mondo musulmano nel suo sviluppo storico: dalla tradizione orale al Corano, dall'affermazione della politica del califfato alle grandi stagioni della cultura scientifica e filosofica.
Dietro alla parola io" c'è oggi una grande confusione, eppure la comprensione di cosa è il mio soggetto è il primo interesse... "
Nel corso del 2006 i classici BUR hanno viaggiato per l'Italia. La manifestazione "Road Show" ha realizzato una serie di incontri tra libri e giovani lettori: eventi e presentazioni in molte città hanno coinvolto tanti ragazzi e ragazze interessati ai libri e alla cultura, curiosi, divertiti o appassionati che, guidati da Patrizio Roversi, Lella Costa e Fabio Fazio, hanno giocato e dialogato con le pagine scritte. Da questa esperienza è nato un libro singolare, che raccoglie i testi più riusciti scritti da alcuni di quei ragazzi. Un panorama inedito sul mondo giovanile e sul rapporto spontaneo e allegro che i giovani sanno creare con i grandi autori del mondo antico.
Uno tra i massimi curatori italiani di Nietzsche pubblica la sua summa: l'insieme di tutte le introduzioni e fondamentali saggi che ha dedicato al "filosofo col martello" in cinquant'anni di studi. Questa raccolta è l'apice di un lavoro ermeneutico e filologico di insuperato livello: dagli scritti giovanili fino alle opere della maturità, dallo Zarathustra ad Aurora, Giametta copre con un unico arco voltaico il percorso idiosincratico e devastante che ha rivoluzionato la visione del mondo e la tradizione del pensiero.
I principi che da secoli erano un punto di riferimento indiscusso non sembrano più guidare il nostro agire, mentre le scienze positive pongono più interrogativi che certezze. E in questo clima di disgregazione si è imposto uno stile di vita che mira soltanto ad arraffare, "qui e subito" e senza alcuno scrupolo, gli idoli di oggi: ricchezza, potere, sesso... Tutto è entrato in crisi: la politica, l'etica, i rapporti umani, il rispetto della vita e della morte, centrifugati in un teatro dell'assurdo dove si vive soltanto nell'"attimo presente" senza curarsi minimamente del futuro. In questo libro Vittorino Andreoli, da sempre attento ai problemi dell'uomo, ci guida in un viaggio, affascinante e doloroso, alla scoperta di quei principi che per secoli hanno guidato il nostro comportamento e delle cause della loro caduta. Un viaggio nel quale si racconta il declino di una civiltà che riuscirà a sopravvivere solo se troverà il coraggio di scoprire nuove basi su cui rifondare la propria identità.
Giuseppe Garibaldi, figura storica del Risorgimento italiano, incarna l'orgoglio di appartenere a una patria e la convinzione di essere allo stesso tempo "cittadino del mondo". Paladino della libertà, da difendere con tutte le forze, acerrimo nemico delle manovre sotterranee e dei giochi dei politici di professione, l'eroe dei due mondi è diventato nel tempo oggetto di un culto che unisce la storicità del personaggio alla sacralità del mito. In questa biografia si ripercorrono la vita e le imprese del condottiero dei mille, ma soprattutto se ne dà un ritratto che esula dall'oleografia ufficiale e per questo suscitò aspre polemiche.
I 35 comandamenti per trovare lui, per non perderlo più o per perderlo quando vi pare. Per esempio: non telefonategli e richiamatelo solo di rado; concludete sempre per prime un appuntamento; non precipitatevi a letto con lui; non svelatevi troppo in fretta.
Gli insegnanti sono spesso al centro di pretese impossibili da soddisfare: devono sopperire alle carenze delle famiglie, proporre modelli opposti a quelli considerati vincenti dalla società, fornire nozioni e insieme occuparsi delle esigenze emotive dei ragazzi, fino a essere considerati responsabili dei loro disagi psicologici che talvolta sfociano in tragedie. In questo libro Andreoli discute con loro, propone metodi e strategie utili per ascoltare e parlare con i giovani, ma soprattutto li aiuta a guardare dentro di sé e a trarre dal serbatoio delle proprie risorse le energie e gli stimoli indispensabili per mettersi in gioco.
Il declino del Cristianesimo è dovuto al benessere, al consumismo, al progresso della scienza? Perché il marxismo e il nazismo erano anticristiani? Perché dietro l'antisionismo c'è l'anticristianesimo? A cosa mira lo scientismo? Quali sono i pericoli della manipolazione genetica? Da quando è cominciata la cacciata di Cristo? Si può davvero cancellare l'esigenza del sacro? Si può cacciare Cristo dalla mente dei cristiani e dal palcoscenico della storia? E i cristiani credenti cosa devono fare per fronteggiare le minacce del terzo millennio? Rosa Alberoni risponde a queste domande in un pamphlet che si inserisce nel dibattito attuale sul relativismo culturale e la distruzione della morale cristiana.
Il sociologo italiano scrive l'ultimo capitolo di una ricerca iniziata nel 1979 con "Innamoramento e amore". Alberoni si serve di testi letterari, dal Cantico dei cantici alla letteratura erotica del Novecento, e di una grande quantità di colloqui clinici in cui chiede agli intervistati di dare voce, nel modo più diretto e personale, ai sentimenti e ai desideri. Il risultato è un saggio in cui, in un rigoroso impianto concettuale, trova spazio l'esperienza di persone reali. In quindici capitoli, l'autore esamina le diverse manifestazioni della sessualità maschile e femminile, il conflitto tra sesso e amore e le caratteristiche della "coppia amorosa".
Un cofanetto che raccoglie i tre volumi dell'opus magnum di Mircea Eliade, il fondatore di una disciplina come la storia scientifica delle religioni, che prima della sua intuizione non esisteva, miscela ogni tipo di prospettiva (antropologia, psicologia, etnologia, teoria del mito) per affrontare, in tre passi decisivi, l'intera vicenda religiosa umana: dall'età della pietra ai Misteri di Eleusi, da Buddha al trionfo del Cristianesimo, da Maometto all'età delle Riforme.
Tra le elezioni politiche dell'aprile 1992 e quelle del marzo 1994, l'Italia ha vissuto un periodo convulso, drammatico, destinato a segnare uno spartiacque nella storia della Repubblica; un periodo che ha visto crollare equilibri di governo, schieramenti politici, gruppi dirigenti, travolti dalla questione morale, dalle contraddizioni e dalle degenerazioni di una democrazia "bloccata". Giorgio Napolitano ne ricostruisce le principali vicende - dalla bufera giudiziaria alla riforma elettorale - e alcune giornate significative, così come le ha vissute da Presidente della Camera dei Deputati. Questo libro è quindi una puntuale e appassionata rievocazione, e insieme una riflessione su complessi temi di carattere politico-istituzionale che, sia per le tesi sviluppate sia per l'autorità morale di chi scrive, aiuta a capire che cosa sia la politica e come si debba fare politica. "Una transizione incompiuta?", uscito per Rizzoli nel 1994 con il titolo "Dove va la Repubblica", si ripresenta qui accompagnato da una prefazione di Pietro Scoppola e una postfazione dello stesso Giorgio Napolitano.
"Ci sono dei geometri che hanno avuto più storie di me": un'affermazione che non ci si aspetterebbe da Marcello Mastroianni, una carriera fatta di più di 160 film e una reputazione da latin lover. Eppure si apre così questo libro che Enzo Biagi dedica a uno dei più grandi attori italiani, tanto per chiarire fin dall'inizio che in queste pagine non si troveranno facili luoghi comuni, ma le parole di due amici che rievocano con serenità persone e tempi lontani; la "bella vita" di un uomo fatta di passioni e di tristi addii, piena di incontri e di solitudini. Vedremo un ragazzino di nome Marcello che versa, per renderla più fragrante, alcune gocce di profumo su una rosa prima di regalarla a una fidanzatina e lo ritroveremo attore famoso, protagonista di capolavori come La dolce vita, circondato da donne indimenticabili come Silvana Mangano, Anita Ekberg, Sophia Loren, Faye Dunaway e Catherine Deneuve. Enzo Biagi è regista di un grande film da leggere nelle pagine di un libro.
Insulto, esplosione verbale che oltraggia, ingiuria, improperio, insolenza: la parolaccia è una costante del comportamento umano, una corrente elettrica che attraversa da sempre il linguaggio individuale e collettivo, come testimoniano gli storici della lingua, datando dagli esordi della comunicazione verbale della specie l'apparizione delle parolacce, in ogni civiltà, e rintracciandone le evenienze in ogni tempo. Non è un fenomeno casuale: i neurologi sono riusciti a stabilire che nel cervello esiste un'area espressamente dedicata all'elaborazione e all'invenzione degli insulti. Vito Tartamella rintraccia una storia che delinea una democrazia del linguaggio: le parolacce sono pronunciate dai più incolti, ma entrano di diritto nella storia della letteratura (non solo antica, come dimostrano i noir più celebri dei nostri giorni) e nelle vicende di cronaca, a volte arrivando a vette storiche memorabili (come nel caso celebre del generale Cambronne). In realtà, che cosa sono le parolacce? Perché si dicono? Che effetto hanno sull'ascoltatore? Come si pronunciano all'estero? A questa serie di domande, e ad altre che riescono a sortire un effetto esilarante, Tartamella risponde ricorrendo alle teorie linguistiche e ai risvolti scientifici, e affiancando aneddoti, curiosità e bizzarrie a questo impazzimento del linguaggio che, da Aristofane a Benigni, è una delle componenti più continue e sorprendenti della storia della comunicazione umana.
Un libro che ricostruisce il pensiero filosofico del Leopardi, un pensiero che ha un'importanza basilare per la definizione di quell'"essenza del nichilismo" attorno alla quale ruota la riflessione di Severino. Leopardi ha affrontato le questioni ultime (la verità, l'essere, il nulla) per giungere a un linguaggio in cui la poesia diviene la forma della filosofia. Per questo Severino studia e interpreta l'intero corpus leopardiano, illuminandone l'intima coerenza umana e intellettuale e la tragica grandezza. Perché "l'autentica filosofia dell'Occidente, nella sua essenza e nel suo più rigoroso e potente sviluppo, è la filosofia di Leopardi".
Enzo Biagi racconta le vicende di una trasmissione giornalistica da lui ideata e condotta - "Il Fatto" - giudicata la migliore prodotta dalla Rai in cinquant'anni di attività, e le ragioni per cui fu soppressa, con il cosiddetto "editto bulgaro" di Berlusconi. Ne esce un libro denso di ricordi, di riflessioni, di interviste a personaggi illustri (da Giovanni Agnelli a Romano Prodi, da Oscar Luigi Scalfaro a Roberto Benigni, da Michail Gorbaciov ad Alberto Sordi...) tratte in buona parte proprio da "Il Fatto", e pubblicate qui per la prima volta. Loris Mazzetti, coautore del libro, è regista e dirigente RAI e ha accompagnato per anni il lavoro televisivo di Enzo Biagi.
Dalrymple ha vissuto a lungo in India, la sua vera seconda patria, per sei anni a Delhi e per quattro in giro per l'intero subcontinente: dalle fortezze dei signori della droga presso la frontiera nordoccidentale alle giungle delle Tigri Tamil, dai cocktail party di Bombay al tempio, nel Kerala, della dea Parashakti, "colei che siede sul trono di cinque cadaveri". Questo libro è il ritratto di un'India sospesa tra antichissime tradizioni, il modello occidentale e la minaccia del caos: l'India dell'età di Kali, quella che precede la distruzione del mondo per mezzo del "fuoco di mille soli".
"Controvento": ovvero del coraggio, della speranza e dell'amore per la vita. Ambrogio Fogar è stato per trent'anni l'uomo delle imprese impossibili, delle traversate oceaniche e dell'avventurosa spedizione al Polo Nord. Poi nel 1992, dopo un incidente automobilistico durante il raid Parigi-Mosca-Pechino tutto cambia drammaticamente: paralizzato, è costretto a una vita di immobilità, bloccato in un letto. Il suo sguardo, abituato agli immensi orizzonti, deve adattarsi alle pareti chiuse di una stanza, ma la sua mente non smette di viaggiare negli infiniti spazi dell'immaginazione e nelle insondabili profondità del suo essere. "Io resisto perché spero un giorno di riprendere a camminare", ha scritto Fogar in questo libro, realizzato insieme al giornalista Giangiacomo Schiavi. Il destino non gli ha permesso di mantenere questa promessa, ma le sue parole rimangono vive e irradiano un'incrollabile fiducia nella vita.
Quando gli uomini si abbandonano alla rabbia e all'odio, precipitano in una spirale senza fine che distrugge gli individui e le società. Solo il perdono un perdono non superficiale e formale, ma frutto della "meditazione profonda" - può spezzare quella spirale e diventare fonte di crescita a livello individuale e fondamento di una pace vera: il perdono e la compassione per il dolore e la sofferenza altrui sono indispensabili per creare un circolo virtuoso che possa migliorare l'esistenza dell'umanità. È questo il messaggio che il Dalai Lama affida a questo libro, frutto delle conversazioni con il giornalista e studioso Victor Chan. Premio Nobel per la pace nel 1989, Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, è la massima autorità del buddhismo tibetano.
Non abbiamo tempo da dedicare ai malati, tanto più se vecchi o terminali e allora li indirizziamo verso ospedali, verso aziende simili a catene di "smontaggio" che " ...si prendono cura di loro e li accompagnano serenamente alla fine..." Vittorino Andreoli ha accettato con coraggio umano e letterario la sfida, immaginando una futuribile Città della morte concepita sul presupposto pseudorazionalista - e, in modo sinistro, attuale - della possibilità scientifica di separare la malattia dalla morte. E dà vita a un teatro che nel mettere in scena i momenti topici del rituale della fine, svela anche quelli della sua rimozione. Il romanzo che talora appare crudo, ci mette davanti alla nostra responsabilità di uomini che trascinati dai falsi miti inventati da fervida fantasia, sta finendo per dimenticare la sua reale natura animale. "L'uomo muore comunque: è una condizione del suo essere... Muore perché è uomo, non perché è malato".
Kouniò Baràm, chiuso in una stanza, cerca di dimenticare l'orrore che lo circonda e che avvolge la sua esistenza. Nel quartiere ghetto in cui vive con altri immigrati, a Verona, assiste impotente alla spedizione punitiva di "bravi ragazzi" bianchi in sella a potenti motociclette in preda all'alcol e alla droga. Devastano indisturbati, stuprano, incendiano, uccidono, per noia o come giustizieri della notte. Ripensa e rivive il luogo magico che da Tireli, un villaggio dogon, lo ha portato ad approdare sulla terra dell'Occidente. Ha lasciato terre vastissime e silenziose, popolate dai suoi cari, fiumi maestosi, alberi giganteschi, donne e uomini che ti accolgono con un sorriso, per approdare a Marsiglia, e poi a Verona. E il contatto con l'uomo bianco e la sua civiltà diventa proposta di vita in un mondo fondato sulla violenza del potere, sull'ingiustizia, sul pregiudizio, sulla cieca sopraffazione. Ma non serve ribellarsi, e così Kouniò pensa di sottrarsi a questa proposta con un viaggio a ritroso, seppure fatto di solo desiderio, verso la terra dei suoi morti, vera terra promessa. Anche in questo romanzo, Andreoli, ci mostra con crudezza e partecipazione gli aspetti feroci e immani che contraddistinguono questa nostra società, troppo occupata a perseguire un folle e spietato delirio d'onnipotenza, ma ci dice anche che la via perduta la possiamo ritrovare fermandoci un momento e ripensando al passato da cui veniamo.
Fin da bambini siamo stati tiranneggiati dalla presunta virtù dell'alzarsi presto la mattina. Poi ci hanno insegnato a trasformare il pranzo in una pausa rapida nel pieno del lavoro, a non sprecare il tempo dormendo, sempre in nome di una logica per cui lo scopo della vita è lavorare, produrre, guadagnare. Ma, come insegna il nobile esempio di grandi personaggi - da Cartesio a Oscar Wilde, da Whitman a Stevenson, da Chesterton a Nietzsche - tutto ciò è profondamente contrario alla vera natura dell'uomo. In questo libro, Tom Hodgkinson rivaluta l'ozio, che non è il padre dei vizi ma la condizione per riappropriarci della vita e lasciare campo libero alle più elevate attività.
"Il sogno è l'infinita ombra del vero" scriveva Giovanni Pascoli, un poeta la cui vita fu segnata già a 12 anni dall'assassinio del padre e l'anno successivo dalla morte della madre. Per raggiungere questa verità ombreggiata dal sogno della poesia, Vittorino Andreoli, ha indagato l'esistenza di Giovanni Pascoli con i metodi della ricerca psicopatologica, ricostruendo una personalità che, assieme all'eccezionalità del genio, configura un caso clinico da manuale, per l'insieme di traumi da cui è stata incrinata.
Dai tempi dell'umanità più ancestrale, è la legge a fare da collante e da regolatore della vita sociale e morale. Le origini della formulazione delle tavole legislative e delle teorie intorno a cosa sia in effetti la legge affondano in tempi biblici e classici. Ivano Dionigi convoca quattro grandi nomi del pensiero e della teologia del nostro tempo, perché si confrontino sui differenti aspetti e rapporti col mondo della legge: Massimo Cacciari, filosofo di fama internazionale, Luciano Canfora, storico esperto di antichità classica, Gianfranco Ravasi, tra i massimi biblisti contemporanei, e Gustavo Zagrebelsky, prestigioso giurista, discutono dei rapporti tra legge, natura, uomo e divinità, investigando ambiti apparentemente distanti.
L'Omero pompier, il defilé statuario di Pausania, Medea eroina rashomonizzata, effetti di reale nelle lettere di Cicerone, l'horror filosofico di Seneca, coppie vip di Plutarco, le Confessioni di Agostino sul comodino di Moana Pozzi. Queste e cento altre scattanti letture propongono un esperimento sui Classici greci e latini: mettere gli Antichi in tensione continua con il Contemporaneo, attraverso uno stile critico fondato su accensioni figurative ed entusiasmo, incrociando sempre il letterario con il vissuto, la filologia del Novecento con i tic del mondo global. La batteria delle letture "elettriche" è preceduta da un saggio storico-sentimentale sul ruolo del Classico dagli anni Settanta a oggi.
C'è un tempo della coscienza, fatto di presente, passato e futuro, di memoria e speranza, e un tempo della scienza, fatto di successioni e simultaneità. McTaggart li chiama serie A e serie B. Questo libro raccoglie i suoi scritti sul tema ("L'irrealtà del tempo", "Il rapporto tra Tempo ed Eternità" e"Misticismo"), con un saggio, a cura di Luigi Cimmino, che, a partire da McTaggart, illustra gli sviluppi più recenti della filosofia del tempo. Viviamo nel tempo, e questo dovrebbe bastarci. Eppure diciamo che il tempo passa. Ma il 2005, che ci siamo lasciati alle spalle, è prima del 2006, e in questo suo esser prima pare non potersi muovere. Così ieri rispetto a oggi. Cos'è dunque che passa?
La filosofia futura mette in questione quella che da sempre è ritenuta una evidenza assoluta, secondo la quale ogni cosa del mondo è soggetta all'eterno flusso del divenire. La filosofia futura mostra che tale evidenza è il perimetro all'interno del quale il pensiero occidentale da sempre si stabilisce, e la civiltà dell'Occidente, ormai planetaria, va manifestandosi. L'uomo va alla ricerca del rimedio contro l'angoscia del divenire perché, innanzitutto, crede che il divenire esista. Quando si inizia a mettere in discussione questa fede, si incomincia a mettere in questione la logica stessa del rimedio.
I pensieri, le riflessioni, le preghiere di una santa dei nostri tempi: una piccola donna dal carattere di ferro che ha scelto di servire Dio e gli ultimi della terra testimoniando così con le sue parole e opere la profondità e l'attualità del messaggio di Cristo. Un'umile suora che già da viva era simbolo di santità e di pietà. Padre Angelo Devananda Scolozzi, che ha trascorso venti anni (1977-1997) in diretto contatto con Madre Teresa come suo stretto collaboratore, ha ampliato e aggiornato questo libro con nuovi documenti e nuove testimonianze.
Berlusconi si fa il lifting, gira in bandana, subisce un secondo trapianto di capelli. D'Alema va in barca a vela e cucina il risotto. Mentre ogni sera i salotti televisivi ospitano i politici, le attrici, i cantanti e gli showmen si candidano in politica. Lente, inesorabili, le immagini prendono il posto delle parole, la seduzione della persuasione. In soli quindici-vent'anni la scena pubblica italiana ha subito una radicale trasformazione che ha rivoluzionato la politica. È nata la nuova arena mediale. Al centro: la ricerca spasmodica della visibilità. Ma quando è iniziato questo processo? Questo libro traccia la storia di quando, come e perché la politica si è trasformata in un continuo spettacolo mediatico.
La morte di Mozart, nel 1791, fu presto avvolta da un alone di mistero di cui si impadronì la leggenda romantica. Leggenda che, attraverso i biografi e le loro spesso fantasiose ricostruzioni, è giunta sino a noi deformando in modo forse irreparabile la figura di Mozart. In questo saggio Buscaroli tenta di ricostruire l'ultimo periodo della vita del compositore a partire dalle notizie private e ufficiali delle gazzette e dei giornali, dalle lettere private del compositore, senza trascurare le notizie che si possono desumere dalle biografie, per tanti versi collegate a quella di Mozart, di Haydn e Beethoven, analizzando la tradizione biografica così come viene proposta dall'agiografia ufficiale per svelarne reticenze, omissioni e mistificazioni.
"'La Voce' di Montanelli uscì ogni giorno per pochi mesi a cavallo del '94-'95 ma non rimase inascoltata e nemmeno priva di eredi e allievi. Dimostrò la difficoltà, se non l'impossibilità, di fare un giornale "senza un padrino o un patrono". Ma anticipò molti temi dell'attualità politica degli anni successivi. Il Montanelli de 'La Voce' fu trattato come un pericoloso oppositore, quasi come un neocomunista. In realtà non smise mai, nemmeno per un attimo, di essere un conservatore. Libero, però."(dalla Prefazione di Ferruccio de Bortoli)
Reimpaginati con una nuova grafica e per la prima volta riuniti in un cofanetto, vengono riproposti i saggi "Anni di guerra", "1943" e "La Seconda Guerra Mondiale", in cui Enzo Biagi fa vivere "in diretta" gli anni terribili della Seconda guerra mondiale. Protagonisti e comparse, eventi maggiori e minori, costumi e aneddoti del periodo 1939-1945, narrati dalla viva voce dei testimoni, qui intervistati da Enzo Biagi con la consueta umanità. I testi di Biagi sono accompagnati da una documentazione fotografica originale, che, in continuo dialogo con la pagina scritta, contribuisce a rendere ancor più vivi le storie e gli eventi raccontati.
In questo libro, una novità direttamente in BUR, Andreoli conduce il lettore per mano in un corso elementare di apprendimento e gestione delle relazioni familiari, dal concetto di nido ai problemi della vita di ogni giorno. Una grammatica di comportamento per nonni, padri, madri, figli, frutto degli interventi dello psichiatra su "Avvenire" nel corso dell'anno 2004, una sorta di diario di bordo, sui temi più cari ad Andreoli e trattati anche nella sua "Lettera alla tua famiglia" (Rizzoli, 2005).
Al centro di questa indagine è il confronto fra gli Stati Uniti e la comunità maggioritaria in Iraq, gli sciiti. Gli eretici musulmani devoti al genero di Maometto, Alì, sono stati oppressi da Saddam Hussein e oggi sono ben decisi ad affermare i propri diritti. Con i "seguaci di Alì" l'America si è scontrata ogni volta che ha tentato di imporre il suo ordine in Medio Oriente. In Iran, divenuto con Khomeini il santuario dell'integralismo islamico; poi in Libano, dove l'invasione israeliana ha fatto aumentare a dismisura il potere di Hezbollah, il "partito di Dio"; e oggi in Iraq. Tra Beirut, Damasco, Teheran e Baghdad, il volume percorre l'arcipelago sciita alla scoperta dei personaggi e dei luoghi che ne hanno forgiato il destino. Prima edizione Rizzoli 2004.
Emanuele Severino ripropone le pagine più significative dei pensatori della filosofia occidentale in un'ampia ed esauriente antologia, ripartita cronologicamente in tre sezioni. L'antologia si snoda attraverso i brani dei filosofi antichi, moderni e contemporanei, dai presocratici a Bacone a Heidegger, con un aggiornamento dedicato a pensatori "atipici", come Leopardi, e alla filosofia moderna, in particolare di Hobbes, Bacone, Galilei, Spinoza, Vico e dell'Illuminismo.
Marco Pantani è stato l'ultima vera leggenda del ciclismo, un campione capace di entusiasmare, con le sue imprese epiche sulle montagne del Giro d'Italia e del Tour de France, milioni di tifosi e di semplici spettatori, in Italia e nel mondo. È stato anche un personaggio tragico, inseguito dalle accuse di doping e precipitato nell'inferno della droga, fino alla morte nel residence di Rimini il giorno di San Valentino. Questo libro, scritto dalla sua manager, è la storia che lo stesso Pantani aveva progettato di scrivere, per raccontare le sue esperienze, i suoi sentimenti, la sua lotta per riconquistare un equilibrio anche al di fuori del ciclismo. Prima edizione Rizzoli 2004.
Enzo Biagi è conosciuto soprattutto per le sue inchieste, i ritratti, gli editoriali, i libri, le trasmissioni televisive che ha ideato e realizzato. Questo libro vuole far conoscere un altro aspetto della sua attività: il dialogo con i lettori che da anni conduce sulle pagine dei giornali. Migliaia e migliaia di italiani gli hanno scritto chiedendo un parere o un consiglio sugli argomenti più diversi, dai piccoli e grandi drammi familiari agli avvenimenti della cronaca e della storia, dal mondo che cambia ai personaggi che Biagi ha incontrato nella sua carriera di cronista. A tutti egli risponde con il buon senso e la semplicità che lo hanno reso celebre, senza ricorrere alla retorica. Prima edizione Rizzoli 2004.
Perché Hitler ha attaccato la Polonia con la convinzione che l'Inghilterra e la Francia non sarebbero intervenute, trasformando così una guerra, che doveva essere limitata, in un conflitto prima europeo e poi mondiale? Domanda inquietante, alla quale gli storici hanno provato a dare risposte cercando di individuare una logica in comportamenti che sembravano del tutto estranei a qualsiasi logica. Giorgio Galli, invece, accetta la possibilità che Hitler e il nazismo avessero una logica e una cultura proprie e in questo libro dimostra come alcune radici culturali del nazismo affondino in quegli antichi mondi di conoscenza che erano stati sconfitti, ma non cancellati, dal pensiero scientifico del Cinquecento e del Seicento e dall'Illuminismo.
La parola che da arma difensiva e offensiva si riduce a "merce" (Del Giudice); la parola che si piega a strumento di "prevaricazione", come dimostrano gli eccessi tragici degli ultimi tempi (Eco); la parola dell'uomo che si contrappone a quella di Dio e si fa "diabolica", divenendo veicolo di odio e divisione (Ravasi). Tre autori contemporanei dialogano con i testi di Gerusalemme, Atene e Roma, riuniti qui in un'antologia che ripercorre alcuni momenti esemplari della riflessione antica sulla parola e sul suo rapporto con il potere, dalla Genesi alle Nuvole di Aristofane alle Confessioni di Sant'Agostino.
L'uomo del terzo millennio: bombardato di stimoli, ma sempre più isolato nel suo mondo virtuale. Un uomo che si affida al caso per sfuggire a qualsiasi responsabilità. Un uomo complicato e accecato dall'invidia. Disposto a uccidere per sopravvivere. Un uomo abbrutito dall'assenza di valori e dalla smania di potere. Un ritratto impietoso che però lancia un'ipotesi di redenzione. Al limite tra genetica e morale.
"Perchè la Chiesa" conclude la trilogia del PerCorso di don Giussani. Dopo aver affrontato il tema del senso religioso e quello della grande rivelazione di Gesù Cristo nel mondo, il terzo volume introduce all'avvenimento della Chiesa. La parola "Chiesa" indica il fenomeno storico il cui unico significato consiste nell'essere per l'uomo la possibilità di raggiungere la certezza su Cristo. Cristo, la verità diventata carne, dopo duemila anni raggiunge ancora l'uomo attraverso una realtà che si vede, si sente, si tocca: la compagnia dei credenti in Lui. In un percorso stringente, l'autore propone dunque alla libertà e alla ragione dei lettori i fattori fondamentali e i criteri di una verifica di questa realtà.
Un'invettiva e una ricostruzione storica. Con un'idea di fondo: mai nessun popolo come quello italiano è stato tradito dai suoi governanti in maniera così determinata, ossessiva, cinica, perversa. Gli Italiani hanno primeggiato nelle arti e nella scienza; il loro pensiero è stato un fondamento e un faro nello sviluppo della civiltà occidentale. Eppure papi, re, imperatori, dittatori, banchieri, politici, per coltivare il proprio Potere, hanno calpestato gli Italiani, hanno sfruttato la loro natura, le loro città, le loro doti, favorendo in essi un perenne sentimento di vergogna, un'immagine deteriore di vigliaccheria e di preordinata sconfitta.
Che ci fanno Woody Allen e Bob Dylan in compagnia di Socrate, Platone, Aristotele e Kant? Come possono gli interrogativi di un taxista mettere all'angolo le certezze di un filosofo di professione? In questo libro del 1991, Salvatore Veca c'invita a esaminare con lui le nostre personali e ricorrenti questioni di vita. Le sue scorribande filosofiche attraversano episodi ed eventi di fine anni Ottanta (la caduta del muro di Berlino, il massacro di piazza Tien An Men, i mondiali di calcio in Italia, le alghe nell'Adriatico, il ventennale dello sbarco sulla luna), e ci restituiscono riflessioni sull'identità, sulla giustizia, sull'amore, sul piacere, sulla felicità, sulla bellezza, sull'ecologia.
Morti terribili e misteriose, suicidi, canzoni maledette, famiglie insospettabili. La vicenda delle "Bestie di Satana" è iniziata nel 1998, in Lombardia, e ancora continua. Sette giovani sono finiti in carcere con accuse da ergastolo. Un pezzo di Italia sazia, apparentemente tranquilla, in realtà ossessionata dal proprio vuoto. Ma vi sono altre morti mai spiegate, altri riti che coinvolgono ambienti inimmaginabili. Solo il cinquanta per cento di questa vicenda è stato reso pubblico. Il resto ce lo rivelano i due autori che più di tutti hanno seguito da vicino l'inchiesta, e per questo hanno avuto accesso alle fonti più riservate. Il loro è un racconto rigorosamente e tragicamente autentico, in cui ogni parola è stata documentata.
Questo libro è il diario di un viaggio fatto nell'Africa dimenticata, quella delle bidonville sommerse dai rifiuti, dell'epidemia di Aids, della violenza indiscriminata, dell'infanzia distrutta dalla malnutrizione, delle malattie e delle droghe. Una testimonianza indignata e sgomenta di un viaggio all'inferno: un inferno senza redenzione, se non fosse per l'opera di volontari, laici e religiosi, missionari e membri di associazioni non governative, che tengono viva, contro ogni logica, la luce della speranza. Questo libro è insieme un tributo a quella speranza e agli uomini e alle donne che l'alimentano e una riflessione politica sulle storture della globalizzazione e le responsabilità dell'Occidente.
In questo libro Beppe Severgnini racconta lo sport: lo sport socialmente utile come la pallavolo, che si può giocare ovunque e ovunque consente a gruppi di ragazzi e ragazze di giocare corteggiandosi (o corteggiarsi giocando); lo sport - per esempio il calcio - come simbolo di qualunque organizzazione sociale (e in ogni organizzazione, da un'azienda al governo, c'è bisogno di un libero che gridi "Attenti al contropiede!"); lo sport freddo, come lo sci, dall'era della Scomodità Assoluta a quelle del Comfort Esagerato; lo sport generazionale, con la fenomenologia del QS (il Quarantenne Sportivo che tradisce la moglie solo con una mountain bike); lo sport familiare della Mamma Sportiva e del Papà Allenatore.
"Testimone sempre, protagonista mai". Così Indro Montanelli amava spiegare il senso della sua lunga carriera di giornalista, un "mestiere" che lo aveva visto battersi sempre e comunque in difesa della libertà. Tornato al "Corriere della Sera" dopo la breve avventura della "Voce", intrattenne nella sua "Stanza" - rubrica di punta del giornale milanese - un dialogo appassionato con i lettori parlando di tutto: di storia, di politica, di personaggi famosi, ma anche di spunti di cronaca, di riflessioni sul presente. Questa edizione dell'opera è introdotta da uno scritto di Ferruccio De Bortoli.
In questo libro Enzo Biagi racconta la storia delle donne che ha incontrato, delle confidenze (o confessioni) che ha raccolto, di chi ha raggiunto la celebrità della grande Storia, di chi invece è rimasta nascosta ma ha recitato sino alla fine tutta la sua parte. Dalla regina Elena alla sua rivale Margherita di Savoia, da Maria Callas ad Anna Magnani, da Katja Mann a Natalia Ginzburg, da Dacia Maraini a Catherine Spaak, da Marlene Dietrich alla Dama Bianca...
Questo libro di Emanuele Severino, pubblicato per la prima volta nel 1990, rappresenta la più lucida e rigorosa interpretazione filosofica del genio poetico di Giacomo Leopardi. Leopardi come pensatore del nulla - dell'opacità e dell'inconsistenza della realtà imprigionata nell'eterna gabbia del nascere e del morire - va ben oltre la filosofia di Schopenhauer: anticipando il nichilismo di Nietzsche, apre la strada dell'intera filosofia del nostro tempo. Per Leopardi la poesia rappresenta l'ultima illusione di salvezza offerta agli uomini, oltre il fallace ottimismo alimentato dal paradiso della scienza moderna e della tecnica.
Cinquant'anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, un libro schietto e appassionato che ricorda chi ha combattuto per la libertà. Un libro che non tace le atrocità dei fatti, anzi li racconta con la lucidità di chi li ha vissuti in prima persona. La storia, le battaglie, le riflessioni di un italiano che l'8 settembre non buttò le armi.
Dal racconto di un protagonista amato, odiato, contestato, difeso, insultato e infine ucciso in circostanze ancora misteriose e non chiarite, la storia della rivolta degli afroamericani contro il razzismo e la discriminazione. Malcolm X: un'infanzia segnata dall'assassinio del padre da parte di un'organizzazione razzista, la vita nei ghetti neri, la violenza dei bianchi, la maturazione politica, la rivolta per affermare i propri diritti e l'adesione all'Islam, la repressione dello Stato, le divisioni nel movimento, l'estremismo come risposta a un'ingiustizia assurda e spietata. Un libro che ha fatto conoscere al mondo il pensiero e la storia di uno dei maggiori leader dei neri d'America del XX secolo. Introduzione di Alessandro Portelli.
Cofanetto con 2 volumi indivisibili sulla vita, leggende, iconografia, feste, patronati, culto, dei Santi d'Italia.
Robert Nozick, uno tra i più importanti filosofi contemporanei, affronta i grandi problemi della nostra esistenza in questo libro che si pone a metà strada tra la più seria divulgazione e la più ardita sperimentazione. Che cosa ci lega ai nostri figli e ai nostri genitori; perché le emozioni più forti che proviamo sono legate alla sfera della sessualità; come possiamo accettare il fatto inevitabile della morte. Un libro che non offre risposte definitive, ma traccia un ritratto di vita. Introdotto da uno scritto di Salvatore Veca, il testo di uno dei massimi filosofi contemporanei impegnato a riflettere sulla felicità, sulla morte, sul sesso, sul bene e sul male.
Le passioni, le amicizie, l'amore per Laura, i viaggi avventurosi: dalla Toscana alla Provenza, da Avignone a Milano, da Praga a Parigi fino all'approdo alla pace di Valchiusa. Almo Paita, autore di saggi sulla vita quotidiana nei tempi passati, a lungo impegnato in Rai per la realizzazione di sceneggiati storici televisivi e programmi culturali, offre un saggio che è anche un romanzo, una biografia che è anche il racconto di una grande storia d'amore. In appendice, il testo presenta una bibliografia completa delle opere del Petrarca, facile da consultare e alla portata di tutti.
La storia avventurosa e tormentata dei partiti politici italiani, quali vennero costituendosi e organizzandosi dopo la caduta del fascismo, coincide con quella dell'evoluzione economica e democratica del nostro paese. Giorgio Galli analizza la specificità della storia partitica italiana nella sua evoluzione, e ci racconta come il sistema dei partiti si è via via mutato, prima in quella che venne definita partitocrazia, fatta di spartizioni e veti incrociati, per arrivare, dopo la burrasca di Tangentopoli, all'attuale declino, che vede la nascita del partito-azienda, l'ampliarsi dell'astensionismo, l'affermarsi della politica-spettacolo e la crescita del potere delle lobby. Edizione aggiornata ai risultati elettorali del 2004.
Il dialogo quotidiano con i lettori è stato uno dei momenti più importanti del lavoro di giornalista di Montanelli e la sua "stanza" era uno dei punti di forza del "Corriere della Sera". In queste pagine Montanelli esprime penetranti giudizi sulla politica, la cronaca, il costume dei nostri anni e rievoca gli incontri con i protagonisti del secolo scorso ed episodi della sua vita avventurosa, fornendo così al lettore, allineati in ordine sparso, i frammenti di quell'autobiografia che non ha mai scritto.
In questa conversazione con Silvia Ronchey lo psicologo e filosofo americano James Hillman celebra i "piaceri del pensiero, la passione delle idee, l'erotismo della mente". Sono i piaceri perseguiti con dedizione nel corso di una lunga vita operosa, che scorre davanti agli occhi del lettore in una sorta di autobiografia per immagini. E, guidato e stimolato da Silvia Ronchey, Hillman offre le sue riflessioni su alcuni temi centrali del suo pensiero: l'Anima del Mondo come organismo vivente che trascende la nostra individualità, il Daimon che ci mostra ciò che dobbiamo diventare, la vecchiaia come rivelazione del carattere, il mito come origine e spiegazione del mondo, la Bellezza e la Giustizia come unici scopi della politica.
La loro esistenza si esprimeva in un'unica parola: servire. Servire Mussolini e la rivoluzione fascista. A costo di morire. Ma chi erano questi sacerdoti del regime e perché avevano una fede così assoluta nel duce? In questo volume l'autore ricostruisce la storia di Niccolò Giani, Guido Pallotta, Berto Ricci e dei tanti altri che in quegli anni credettero, obbedirono e combatterono in nome del fascismo. Il volume si basa su una ricca documentazione di diari e carteggi privati ed è completato da un'Appendice di documenti inediti, fra i quali il diario dal fronte di Giani e le lettere dalla guerra dei giovani volontari di Mistica.
Il duce, solo di fronte all'immagine di se stesso, sceglie, per confessarsi, un estraneo e un laico: il medico che per caso gli era accanto, e con lui si sfoga, parla senza reticenze del suo passato, dei suoi amori, dei suoi rimpianti, gli racconta aneddoti curiosi, trancia giudizi sui contemporanei. Una preziosa testimonianza che rivela un Mussolini intimo e inedito, esitante dinanzi alle decisioni più gravi, che non si atteggia più a "infallibile", che parla con franchezza dei protagonisti del suo tempo: odiava Badoglio, era scettico sulla funzione della Chiesa, provava stima e ammirazione per Churchill, frustrante sentimento di dipendenza nei confronti di Hitler, alta considerazione per Goebbels, disprezzo per Goering.
Storie di violenza estrema, di deliri di onnipotenza, di incapacità di accettare le frustrazioni. Rabbia che esplode improvvisamente persino in famiglia. Nove casi che hanno scosso l'Italia: da Pacciani a Bilancia, da Profeta a Michelotto, da Pasini a Molon, da Bauso a Pasimeni e infine Riccardo, nove storie di crimine e di follia nella ricostruzione del più famoso psichiatra italiano. Vittorino Andreoli torna a sondare le complesse dinamiche che inducono un uomo a dare la morte, anche a persone a lui care, trasformando uomini fino a quel momento per bene in omicidi. Lo fa offrendo al lettore altri casi giudiziari in cui, come perito psichiatra, ha aiutato i magistrati a meglio comprendere chi dovevano giudicare.
"La purezza del Che e la sua morte tragica lasciano spalancate le porte del sogno", scrive Jean Cormier, che ha trascorso sette anni a indagare su questo personaggio leggendario, incontrando uno dopo l'altro i suoi compagni di lotta, i membri della sua famiglia, i politici e gli intellettuali che lo affiancarono. Il risultato è questa appassionante biografia cui hanno collaborato Hilda Guevara, figlia del Che, e Alberto Granado, amico d'infanzia che lo accompagnò nel suo viaggio giovanile in motocicletta nel Sud America. Attraverso il racconto dei particolari della sua formazione e della sua lotta, Cormier anima quella icona di capo rivoluzionario carismatico che ha motivato un'intera generazione di giovani tra gli anni Sessanta e Settanta.
Quali risposte offre la tradizione di sapienza del buddhismo tibetano alle domande che angosciano l'uomo moderno? In che modo antiche immagini simboliche come la Ruota della Vita possono rivelarsi cariche di profondi significati spirituali anche per chi è stato educato secondo una mentalità occidentale? Un itinerario spirituale e umano che parte dai monasteri tibetani e dalle loro colorate immagini allegoriche per giungere, in modo sorprendente e naturale, alla nostra vita e fornirci, con gli insegnamenti e le pratiche spirituali, il centro, l'equilibrio che spesso cerchiamo con tanto affanno.
Pubblicata per la prima volta nel 1976, questa biografia di Gianni Agnelli, scritta da Enzo Biagi, viene ora riproposta per il suo grande valore documentario. Questa nuova edizione è arricchita da una cronologia della vita dell'Avvocato e di quanto accadde nella "sua" Fiat e da una parte conclusiva che comprende le interviste rilasciate a Enzo Biagi fra il 1980 e il 2001.
"L'amore di Milano" la definiva il marito, il poeta Andrea Maffei, perché Clara incarnava, nella sua minuscola ma aggraziata e vivacissima figura, l'arte dell'accoglienza, e per mezzo secolo i grandi nomi della cultura e della politica celebrarono nel suo salotto quel connubio tra Romanticismo e Risorgimento che ha dato vita a una delle stagioni più appassionanti della nostra storia. Il racconto si svolge sul palcoscenico della storia, dove la contessa fu sensibile promotrice degli alti ideali ottocenteschi, ma anche dietro le quinte, grazie soprattutto all'epistolario intercorso con il grande amore della sua vita, Carlo Tenca, che è nel contempo un affascinante testo della letteratura romantica e uno straordinario documento storico.
Una delle opere più riuscite, lette, e discusse di Indro Montanelli. I suoi incontri ravvicinati con personaggi che hanno segnato un'epoca della nostra storia nell'immediato dopoguerra: i ritratti - graffianti, incisivi e mai scontati - di Francesco Saverio Nitti, uno dei padri del liberalismo italiano; Anna Magnani, l'interprete insuperabile del cinema neo-realista; Guglielmo Giannini, "inventore" del Partito dell'Uomo qualunque; Dino Grandi, il fascista che contribuì a rovesciare il fascismo; e poi Marotta, Guareschi, Spadolini, Longanesi, il Campesino combattente della Spagna repubblicana, Agnelli, Rossellini, un "insolito" Gomulka e tanti altri ancora.
L'enigmatica profondità di Eraclito, la grandiosa ambizione di Parmenide, la lucida saggezza di Socrate, le grandi costruzioni di Platone e Aristotele, le filosofie sapienziali dello stoicismo e dell'epicureismo, lo scetticismo e il primo terremoto che scosse la ragione. Un viaggio alla scoperta del pensiero greco, quel grande laboratorio d'interrogativi e d'idee che rappresentano tuttora la sfida sublime della filosofia.
La filosofia abbandona l'essere per incamminarsi sul sentiero ancora inesplorato del pensiero. Inizia la grande sfida della modernità, dal dubbio iperbolico di Cartesio all'ordine geometrico di Spinoza, dalla profondità critica dell'empirismo di Locke, Berkeley e Hume alla rivoluzione copernicana di Kant, fino alla grande stagione dell'idealismo tedesco.
Con i due volumi su "La filosofia antica" e "La filosofia moderna", Severino è riuscito a fornire una chiarificazione nuova e potente dello sviluppo della grande tradizione filosofica. Questo terzo volume dedicato alla filosofia contemporanea, completa il disegno e insieme ne riprende tutti i temi fondamentali. Vengono a emergere la profonda unità e solidarietà in cui si trovano pensatori che sembrano andare in direzioni del tutto diverse.
"L'Olocausto si è dimostrato un'indispensabile arma ideologica." "L'anomalia dell'Olocausto nazista non deriva dall'evento in sé ma dallo sfruttamento industriale che è cresciuto attorno a esso." "La campagna in corso dell'industria dell'Olocausto per estorcere denaro all'Europa in nome delle 'vittime bisognose dell'Olocausto' ha ridotto la statura morale del loro martirio a quella di un casinò di Montecarlo." Sono solo alcune delle tesi provocatorie sostenute in questo libro da Finkelstein, ebreo americano e figlio di sopravvissuti allo sterminio, che in questo libro mette in discussione due dogmi: l'Olocausto è un evento storico unico ed è il punto culminante di un'odio irrazionale ed eterno dei gentili contro gli ebrei.
Pazienza, Attenzione, Meditazione, Ascolto, Ascesi, Silenzio, Povertà, Perdono, Amore del nemico, Morte e fede, Vecchiaia e molte altre voci. Con un epilogo: la Gioia. Un percorso non lineare, ricco di rimandi e di punti di vista differenti, alla ricerca di un' "irraggiungibile globalità di comprensione", per consegnare a credenti e non la speranza e la possibilità di un'autentica vita spirituale attraverso un nuovo battesimo di parole.
Questa edizione comprende tre nuove voci: Idolatria, Ricerca di Dio e Memoria. Un lessico della vita interiore alla ricerca di una parola per la vita che, tratta dal vissuto quotidiano, possa fornirlo di un senso; una parola proveniente dall'esterno ma capace di scendere nelle profondità dell'essere.
Il celebre quadrato magico - che presenta sempre le stesse parole in qualunque modo lo si legga - compare in chiese e abbazie medievali, in Italia e all'estero, ma anche su una colonna della palestra di Pompei (l'incisione sarebbe dunque antecedente al 79 d.C.). Ma qual è il vero senso della frase del quadrato? E' un semplice gioco enigmistico o nasconde significati esoterici? E' un'invocazione pagana o addirittura satanica, oppure un simbolo cristiano? Rino Camilleri, in questo libro, svela i segreti di questo simbolo e ne racconta l'affascinante storia. Prefazione di Vittorio Messori.
Sergio Romano ha fatto parte del corpo diplomatico dal 1954 al 1989, pur continuando a coltivare il gusto per la ricerca storica. Quest'opera è il frutto di entrambe le carriere: è una storia della politica estera italiana contemporanea fondata sulle impressioni e sulle conoscenze di un testimone privilegiato. Nella prima edizione, che risaliva a più di dieci anni fa, Romano ripercorreva i meandri della politica estera italiana dall'armistizio del 1943 alla caduta del Muro di Berlino. Oggi questa nuova stesura, profondamente rivista, prosegue il racconto esaminando il ruolo dell'Italia nel mondo delle "guerre umanitarie" e dei fondamentalismi.
L'analisi compiuta in questo libro tende a dimostrare che Gesù ha eliminato il fondamento della cultura ebraica scalzando i legami di sangue come unità di essenza, il tempo come attesa della salvezza, i tabù e i rituali di purificazione. Viceversa il cristianesimo, costituendosi fin dalle prime azioni di Pietro e di Paolo con tutte le strutture normali del sacro, non ha messo in atto quello che Gesù aveva proposto. Si tratta di un'operazione impossibile? A giudicare da quello che è avvenuto nei duemila anni trascorsi e da quello che sta avvenendo oggi, con il riavvicinamento della Chiesa wojtyliana all'ebraismo e al musulmanesimo, sembrerebbe di sì. Tuttavia la proposta di Gesù sembra l'unica degna di salvare l'uomo contemporaneo.
Esiste un Platone segreto che si rifiuta di affidare alla scrittura le proprie dottrine e rinvia discepoli e interlocutori alla parola. In questa accurata sintesi, Giovanni Reale indaga le dottrine segrete platoniche evidenziandone difficoltà e contraddizioni. Perché il filosofo greco ha costruito il suo sistema in un preciso momento storico, mentre un'intera civiltà passava dalla comunicazione orale a quella scritta e ha constatato l'inadeguatezza tanto dell'oralità tradizionale (esemplificata dai poemi omerici), quanto della comunicazione scritta, fondando un nuovo linguaggio, quello dell'oralità dialettica. Reale conduce il lettore attraverso i concetti guida del pensiero platonico, mostrandone la vicinanza all'odierna filosofia ermeneutica.
Siamo alla fine della Storia e all'ultimo uomo e alla fine quindi di tutta la società umana e planetaria? Questa domanda ha suscitato polemiche tra gli studiosi. Le due forze motrici della storia, "la logica della scienza moderna" e "la lotta per il riconoscimento", portano al collasso di ogni totalitarismo. Ma nasce un'altra domanda: sono sufficienti la libertà e l'uguaglianza, sia politica sia economica a garantire una condizione sociale stabile e soddisfacente?
Dal lettino di psichiatra all'invenzione letteraria. Da quarant'anni Vittorino Andreoli analizza i fenomeni della diversità, della sofferenza psichica e della devianza non solo con le armi della ricerca e della scienza, ma anche, benché segretamente, con lo strumento straordinario della narrativa. I casi da lui raccontati si trasformano così da fredde cartelle cliniche in una ricostruzione fantastica che ci mette davanti agli occhi situazioni violente, tragiche, bizzarre, mostrandoci come esse nascano e crescano all'interno dei suoi personaggi (non si sa fino a che punto inventati). Una serie di racconti che ci faranno capire quanto vicino a noi corra la sottile linea rossa che separa la normalità dalla follia.
Il Preambolo della nuova Costituzione europea non fa riferimenti espliciti all'eredità religiosa cristiana. Secondo Weiler si tratta di un'importante questione di principio poiché "un'Europa cristiana è un'Europa che rispetta ugualmente in modo pieno e completo tutti i suoi cittadini: credenti e laici, cristiani e non cristiani. È un'Europa che, pur celebrando l'eredità nobile dell'Illuminismo umanistico, abbandona la sua cristofobia e non ha paura né imbarazzo a riconoscere il Cristianesimo come uno degli elementi centrali nell'evolvere della sua civiltà". Un saggio che va oltre la circostanza dell'attuale processo costituente, ed esplora la rilevanza del magistero cristiano rispetto a questioni cruciali nel dibattito sull'integrazione.
Pubblicato per la prima volta nel 1987, Jura è uno dei libri in cui Meneghello dispiega più compiutamente le sue doti di studioso del dialetto vicentino e delle sue particolarità più bizzarre, in cui dà conto di vicende personali tra la terra natale e l'Inghilterra, il "Paese degli Angeli", in cui ci lascia stupiti e ammirati per i suoi virtuosismi verbali, per il suo sense of humour, per la sua capacità di condurci per mano attraverso un labirinto linguistico cangiante come le immagini di un caleidoscopio.
Una lunga conversazione in cui Camilleri, sollecitato dal giornalista Lodato, mette a nudo la sua esperienza di scrittore e di uomo di spettacolo, ma anche di uomo impegnato politicamente. Un'intervista-confessione con pagine dense di ricordi sull'infanzia siciliana, sull'universo familiare, sugli anni del fascismo e della guerra, sulla mafia vecchia e nuova; pagine di grande intensità, a volte pungenti sino all'invettiva, in cui si intrecciano riflessione politica, conoscenza della storia e alta tensione morale.
James Hillman si interroga su cosa sia il potere. L'indagine di Hillman si incentra sulla vera religione universale del nostro tempo: l'Economia, che ha imposto i suoi principi fondamentali. L'Economia detiene il potere assoluto, governa la nostra esistenza attraverso idee che guidano i nostri pensieri. Sono queste idee l'oggetto del libro di Hillman, in cui si parla dunque di fenomenologia del potere. Le riflessioni contenute in queste pagine insegnano come utilizzare al meglio il potere di cui disponiamo sul lavoro, negli affari, nella vita quotidiana.
Questo libro fu pubblicato per la prima volta a New York nel 1948; era scritto in inglese perché Prezzolini voleva spiegare agli americani, dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale, come e perché l'Italia era quello che era. Mussolini per un ventennio aveva costruito il mito di una discendenza diretta del popolo italiano ("santi, poeti, navigatori") dagli antichi romani; la prima guerra mondiale, secondo la vulgata, era stata vinta dall'Italia per tutti gli Alleati; il nostro primato "morale e civile" non veniva posto in discussione; il Risorgimento era stato attuato da tutto un popolo desideroso di riscatto. Puntualmente e ironicamente, col suo spirito icastico, Prezzolini smonta questi luoghi comuni.
"Sono passati dieci anni dalla pubblicazione de "La violenza", dieci anni in cui la cronaca della violenza ha tenuto le prime pagine dei quotidiani e si è arricchita di episodi che sembravano sempre esprimere un limite non superabile nell'efferatezza e nell'orrore, ma che invece erano costantemente battuti dalla cronaca successiva. Se allora parlare di violenza sembrava voler sottolineare un aspetto della società col gusto del negativo, ora parlarne fa parte della strategia per sopravvivere e vincere la paura di essere vittima. L'ammazzare è diventata una modalità per fare qualche cosa di significativo, per sfuggire alla banalità, alla monotonia del quotidiano." (Vittorino Andreoli)
Lo storico Robert Conquest ha definito il XX secolo quello delle "idee assassine": mai, come in quegli anni vicini e al tempo stesso apparentemente remoti, nel nome di ideologie totalitarie furono sterminate milioni di persone. Fascismo, comunismo e nazismo cercarono (ognuno a suo modo) di creare un "uomo nuovo", un uomo che cancellasse e odiasse ogni eredità culturale del passato per costruire un mondo radicalmente diverso e che fosse riservato ai ceti più retrivi e conservatori (fascismo), ai proletari di tutto il mondo (comunismo), agli eletti della Razza Superiore (nazismo). Enzo Biagi, in questo libro, fa parlare i protagonisti di quella lunga e assurda follia.
Il mondo sorto dopo il crollo del blocco sovietico è il mondo del libero mercato che ha travolto le frontiere dei vecchi Stati-nazione. La sovranità è passata a una nuova entità, l'Impero, a cui partecipano i vertici degli Stati Uniti e il G8, agenzie militari come la Nato, gli organismi di controllo dei flussi finanziari come la Banca mondiale o il Fondo monetario, e infine le multinazionali che organizzano la produzione e la distribuzione dei beni. L'Impero vuole porsi come fonte della pace e della giustizia. Ma porta dentro di sé gli stessi elementi che potrebbero condurlo alla rovina: la moltitudine degli individui che nelle opportunità offerte dalla globalizzazione possono trovare gli spazi per una rivoluzione dell'ordine mondiale.
Luglio 1796: le truppe di Napoleone invadono lo Stato pontificio saccheggiandolo e sconvolgendolo con le loro violenza. E a quel punto si verifica l'inesplicabile: oltre 100 immagini sacre - per la maggior parte della Vergine - si "animarono", muovendo gli occhi, cambiando colore e mutando espressione. Lo stesso Napoleone fu testimone di un simile fatto ad Ancona e ne rimase profondamente turbato. Ma fu a Roma che il fenomeno letteralmente esplose senza che nessuno avanzasse l'idea che si trattasse di una truffa. Vittorio Messori e Rino Cammilleri ricostruiscono questo episodio incredibile interpretandolo alla luce della fede e della ragione.
Dalla "rivoluzione italiana" secondo Manzoni e Gioberti alla guerra di Spagna, dall'antiamericanismo alle crociate come falso storico, da un ritratto di Giovanni Agnelli a un ricordo di Luigi Barzini jr., da Evita Perón a De Gasperi, dalla Commissione stragi al futuro del libro... Un libro che ripercorre pagine note e meno note della nostra storia recente.
In questo saggio, il teologo Küng va al cuore di alcune questioni fondamentali del cristianesimo: la filiazione divina, la nascita verginale, la discesa agli inferi, la resurrezione, l'ascensione al cielo. Il teologo, in un percorso di ricerca rivolto al credente ma anche al non credente, costruisce un dialogo pieno di provocazioni e stimoli al cui fascino difficilmente l'uomo contemporaneo può sottrarsi.
«Inglesi» viene ora presentato, riveduto e aggiornato, ai lettori in lingua inglese: una guida a una nazione per gli italiani ancora misteriosa, presentata nella lingua della (non) perfida Albione.
Alla fine del 1928, l'economia degli Stati Uniti viveva un momento di grande euforia: la Borsa andava a gonfie vele, le azioni crescevano, il denaro correva a fiumi... Di lì a pochi mesi quel mondo di carta e di illusioni sarebbe crollato come un castello di sabbia, distruggendo patrimoni, obbligando migliaia di industrie a chiudere, gettando sul lastrico milioni di famiglie, provocando all'interno degli USA una migrazione selvaggia di milioni di disperati in cerca di lavoro con le loro famiglie. In questo libro John K. Galbraith racconta che cosa determinò quei tragici giorni.
La religiosità, la fede come essenza stessa della razionalità. Quindi NON "Credo perché è assurdo", ma "Credo perché è razionale". Ecco il punto di partenza di questo libro che è uno dei cardini della filosofia del movimento di Comunione e liberazione. Un libro che dimostra come il cristianesimo si propone come risposta imprevedibile, eppure pienamente ragionevole, al desiderio dell'uomo di vivere scoprendo e amando il proprio destino. "Il senso religioso" è il primo volume del "PerCorso" che espone il contenuto dei corsi tenuti da Luigi Giussani in oltre quarant'anni di insegnamento.
Wilbur Smith, John Le Carré, Jostein Gaarder, Aleksandra Marinina, Günter Grass, Luis Sepúlveda, Michael Crichton, Jean d'Ormesson, Kenzaburo Oe, Umberto Eco. Dieci tra i maggiori scrittori contemporanei parlano del loro mondo e delle loro esperienze a Enzo Biagi. L'avventura, lo spionaggio, l'apocalisse atomica, la criminalità nella nuova Russia, la contestazione, la lotta contro la tirannide di Pinochet, la ragione contro i falsi idoli di oggi.
"L'Italia del millennio", si tratta di una passeggiata fra eventi decisivi e personaggi memorabili scolpiti con rapidi tratti di penna. Federico II, papa Gregorio IX, Ezzelino da Romano, Bonifacio VIII, Cola di Rienzo, Savonarola, Ferdinando d'Aragona re di Napoli, Cesare Borgia. E' una galleria di tipi umani che avranno numerose reincarnazioni nella storia d'Italia fino a oggi.
Il libro affronta, in modo politicamente "non corretto", il tema quanto mai attuale di una società multirazziale che darà i suoi frutti migliori non inseguendo il superficiale sogno di un pluralismo indifferenziato, ma attuando un multiculturalismo che, grazie alla tolleranza e al riconoscimento delle peculiarità delle diverse culture, abbia come conseguenza una società veramente pluralistica.
In questo libro Vittorino Andreoli mette a nudo la sua psiche e l'intero suo essere. E' il diario sentimentale di un anno particolare, quello in cui Andreoli ha voluto andare in pensione, dopo decenni di impegno a contatto quotidiano con i malati, per dedicarsi a tempo pieno all'insegnamento e alla scrittura. Attraverso la descrizione dei viaggi, degli incontri, delle esperienze di un anno, l'autore riflette su di sé e su di noi, sui grandi cambiamenti non solo personali ma anche collettivi che la nostra società sta sperimentando. "Cronaca dei sentimenti" è un libro sulla follia che si cela dentro ogni uomo, sulle grandi e piccole ossessioni della nostra epoca, sulla ricerca spesso vana di Dio.
"Dopo sei anni dalla prima pubblicazione, questo libro ritorna, il dolore che si è caricato su questi anni lo ha reso meno strano, lo pone davanti agli occhi come qualcosa di utile per capire eventi che ci sono apparsi assurdi, demoniaci e hanno persino attivato teorie del maligno che appartenevano a secoli ormai lontani. C'è bisogno di capire che cosa sia questa pulsione nell'uomo, considerare la sua pericolosità, il bisogno del suo controllo, riaprire la necessità di un'educazione sui principi che riguardano il rispetto dell'altro, l'accettazione di quel "Non uccidere" che si propone come imperativo è segno evidente che rappresenta un rischio alto e può portare a fare di ciascuno di noi un assassino." (Vittorino Andreoli)
In questo libro l'Autore indaga con rigore e racconta con un linguaggio chiaro e di forte impatto emotivo la condizione dei bambini nella nostra società: per trovare quei modelli educativi che possono condurre a un armonioso sviluppo della personalità.
"Il viaggio è una questione secondaria. A me interessano i viaggiatori" afferma Beppe Severgnini introducendo questo libro. "Eravamo turisti. Siamo diventati viaggiatori. Imperfetti, ma viaggiatori" sostiene l'autore. Siamo curiosi, rumorosi, avventurosi, frettolosi, generosi. Leggiamo poco e compriamo troppo. Siamo complessivamente onesti e giustamente diffidenti. Siamo tolleranti. Se vi riconoscete in queste pagine, vi raccomandiamo di essere indulgenti. Con voi stessi e con l'autore, che ricorda: "Se ho saputo descrivere la commedia umana che circonda i nostri viaggi, il motivo è uno solo: tra gli attori ci sono anch'io, e di solito mi diverto come un matto".
"Noi italiani non facciamo niente in maniera normale" scrive Beppe Severgnini. "Facciamo tutto da italiani, e questo non è necessariamente un difetto". Anche quando partiamo, ci portiamo dietro le nostre qualità e le nostre squisite leggerezze. Se in Italia ci diamo un contegno, varcata la frontiera viene fuori di tutto: l'incoscienza e la generosità, l'intuito e il pressapochismo, la rustica astuzia che porta al furto sistematico dei bottiglini di shampoo dalle stanze d'albergo.
Il libro vede ancora protagonisti Don Juan e Genaro con il loro apprendista, lo scrittore peruviano Carlos Castaneda. Tra Juan e Carlos si crea un sodalizio, un'amicizia, uno straordinario rapporto maestro-discepolo. Gli iniziatori non insegnano a Carlos stregoneria o incantesimi, ma le tre parti di un'antichissima conoscenza: la consapevolezza dell'essere, l'agguato e l'intento. Non sono stregoni ma veggenti, e Juan è anche nagual, cioè sciamano, ed è soprattutto "guerriero della libertà totale" proprio perché padrone della percezione, dell'agguato e dell'intento.
Questo romanzo fu pubblicato in Svizzera nel 1945, dove l'autore si era rifugiato per sfuggire ai nazifascisti, con il titolo di Drei Kreuze (Tre croci). Ispirandosi liberamente al romanzo di Wilder, "Il ponte di San Luis Rey" Montanelli racconta in prima persona le sorti di tre italiani qualunque trovati misteriosamente assassinati in Val d'Ossola il 17 settembre 1944. Chi li ha uccisi? Perché? A queste domande non è possibile dare una risposta finché il vecchio parroco, in procinto di essere deportato in Germania, consegna all'autore alcuni fogli manoscritti in cui è contenuta un'incredibile verità.
Una folla di personaggi, di luoghi, di eventi popola questo libro. Il filo conduttore è la curiosità dell'autore che insegue le sue passioni: la politica internazionale del Novecento, l'Italia vista dagli stranieri, la storia occulta dei servizi segreti, la Russia e l'America quali incarnazioni di opposti caratteri nazionali.
Gli anni terribili del secondo conflitto mondiale visti dalla redazione di un giornale, nei ricordi del noto giornalista e scrittore. La retorica del regime e le storie disperate ma anche allegre della povera gente, le bombe, la fame, gli amori brevi e i rimpianti quasi ossessivi. Il racconto di una generazione che ha vissuto con passione gli anni della guerra.
Georges Dumézil fu docente di civiltà indeuropea al College de France a partire dal 1948. Proprio la sua perizia nel muoversi nelle aree delle diverse culture antiche lo porta a non abbracciare la teoria che vede la religione dei romani come una semplice prosecuzione di quella dei greci. Essa fu una forma di culto complessa e originale, anche se mediata da altre culture.
Nel 1640 a Calanda, uno sperduto villaggio dell'Aragona, un giovane contadino a cui era stata amputata una gamba appena sotto il ginocchio chiede alla Virgen del Pilar di Saragozza il miracolo impossibile. La sua fede viene ricompensata: una mattina si risveglia con la gamba ricresciuta. Dunque, secondo Messori, almeno una volta nella storia si è verificato il prodigio per eccellenza, quello sempre negato dai razionalisti, disposti a considerare i miracoli al massimo come fenomeni psicosomatici.
A chi gli disse, nel 1954 quando era patriarca di Venezia, che un giorno sarebbe diventato Papa, l'allora monsignor Angelo Giuseppe Roncalli rispose: "Vade retro, Satana!". Roncalli era estremamente modesto, diceva: "Miracoli io non ne faccio: solo il buon Dio li fa. E se un giorno decidesse di servirsi di me per farne uno, anche questo sarebbe un miracolo". Con un'introduzione di David M. Turoldo.
Denis Mack Smith ripercorre sulla base di una documentazione meticolosamente raccolta in Italia e in Inghilterra l'itinerario politico e personale di Giuseppe Mazzini, dalle cospirazioni della Giovine Italia alla Repubblica romana, dalla guerra di Indipendenza del 1859 ai rapporti con Cavour, Garibaldi e Vittorio Emanuele II. Ma, oltre che ai fatti della politica e della guerra, l'analisi dello storico inglese si rivolge alle idee e alla dimensione personale della figura di Mazzini rivelando, più che un cospiratore e un politico, "un grande educatore [che] fece più di chiunque altro per dare forma all'idea di un patriottismo italiano e per stimolare un numero sempre maggiore di persone a dar vita a una nuova nazione".
Cent'anni di storia italiana, la storia di un popolo che alle soglie del Novecento non era ancora nazione e che nel 1861, raggiunta l'unità politica, non aveva ancora sanato le profonde divisioni economiche, sociali e culturali. Questo libro narra le tappe del difficile percorso per conquistare una piena cittadinanza: dai primi passi verso la democrazia nell'Italia liberale alla dittatura fascista, dalla costituzione della Repubblica democratica fino a oggi, passando per due conflitti mondiali, una guerra civile e quasi mezzo secolo di guerra fredda.
Roma, 17 febbraio 1600: Giordano Bruno viene arso vivo su un rogo per disposizione dell'Inquisizione. L'autore ricostruisce le vicende di un uomo che divenne il simbolo della libertà spirituale. In queste pagine rivivono gli anni della sua formazione, l'ordinazione a frate domenicano, i dubbi e le passioni, le dispute filosofiche, l'esoterismo, l'arte della memoria, i viaggi attaverso l'Europa per sfuggire ai tentacoli della Santa Inquisizione, poi l'interminabile processo, il carcere, la tortura e infine la morte.
Un fondamentale bilancio critico e storico di venti secoli di Cristianesimo.