Chi è Giobbe? È veramente così paziente come si dice? Come è possibile parlare di un suo viaggio quando sta fermo in mezzo alla polvere e la cenere? E chi sono i suoi amici? Ma soprattutto, chi è quel Dio contro il quale protesta fino a sfidarlo a duello? Le domande che danno spunto all'approccio narrativo proposto da Maspero parlano a ogni uomo, in ogni tempo. La lettura del libro di Giobbe obbliga sempre a passare dalla terza persona alla prima, per ripensare la nostra concezione del mondo e della storia alla luce della possibilità di relazione personale con il Creatore dischiusa dal Cristo.
Il nostro Buon Pastore conduce tutte le pecore in un unico ovile. Possiamo non conoscere le sue vie, ma ci ha detto che cosa dobbiamo fare. Ognuno di noi è stato reso luce per le genti e ha la responsabilità di essere uno strumento di salvezza fino agli estremi confini della terra”.
(card. Joseph Zen)
Attualmente si assiste a una profonda crisi di fede (vocazioni in drastico calo, sempre più scarsa partecipazione ai sacramenti), che mostra particolare virulenza in quell'Europa che è stata culla del cattolicesimo. Il cardinale Zen, tuttavia, invita a non disperare: mediante l'azione dello Spirito, il Signore ha sempre soccorso quella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica che, ricorda Aurelio Porfiri nell'Introduzione, "Gesù Cristo ha affidato agli apostoli sotto la guida di Pietro e dei suoi successori". Dio chiama tutti a questa missione, ognuno nel suo stato: laico, consacrato, sacerdote. E si serve dei Concili e dei Sinodi, suscitando santi e nuovi movimenti. Per questo possiamo guardare alla Chiesa con fiducia anche oggi.
Questa raccolta propone pagine scelte di testi, quasi tutti inediti in Italia e alcuni persino in Polonia, di Karol Wojtyla. Si tratta di frasi tratte da omelie, incontri, frammenti di opere teatrali, lezioni, che ci permettono di intravvedere il suo spessore umano e spirituale prima che diventasse Papa col nome di Giovanni Paolo II, quando i riflettori non erano ancora puntati su di lui. In forma di aforismi, il lettore potrà gustare e meditare, ogni giorno una diversa, pillole di pensiero, sapientemente organizzate per tematiche e parole chiave, spaziando dalla mistica alla poetica, dalla catechesi alla riflessione puntuale sull'attualità. Prefazione di papa Francesco.
Il 12 aprile 1947 la Madonna si manifesta a Bruno Cornacchiola e ai suoi tre figli in località Tre Fontane a Roma. Anticlericale, Bruno vi si era recato per scrivere in tranquillità un discorso per screditare i dogmi mariani mentre i bimbi giocavano. Tanto il suo astio verso la Chiesa che egli era arrivato al punto di concepire l'assassinio del Papa. Ma il Cielo intervenne: «Sono Colei che sono nella Trinità divina: la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta. Rientra nell'ovile santo». Anche se Maria evoca in quest'apparizione grandi prove per la Chiesa e il mondo, le sue parole sono piene di speranza: «Amatevi. L'amore trionfa su tutto. Unitevi nell'amore di Dio, abbiate una sola regola: il Vangelo vivo». Il Messaggio è strettamente collegato anche al mistero dell'Assunzione su cui Pio XII pronunciò il dogma, nel 1950, in considerazione implicita anche di questo evento. Prefazione del card. Christoph Schonborn.
Il libro delinea il profilo e il lascito spirituale di Gianfranco Maria Chiti, combattente nella Seconda guerra mondiale, generale dell'esercito repubblicano, infine frate e sacerdote cappuccino che sarà presto Beato. La sua fu un'esistenza condotta al servizio di Dio e del prossimo: senza cedimenti, fedele agli impegni presi, sempre attenta al rispetto, ai bisogni e alla promozione dell'altro, libera da ogni connotazione ideologica. La qualità della vita di Gianfranco Chiti e la pratica delle virtù teologali, cardinali e umane annesse, vissute in maniera eroica, hanno portato la Chiesa a dichiararlo Venerabile il 24 gennaio 2024 e a indicarlo come modello da imitare.
Il messaggio di Padre Pio, considerato uno dei più grandi mistici di ogni tempo, è tra i più profondi e radicali di tutta la tradizione religiosa occidentale. Il dolore, la sofferenza, la Croce sono la via privilegiata per giungere all'unione con Dio. Il segreto sta non solo nell'accettarli per amor Suo, ma nel "santificarli", offrendoli quotidianamente come mezzi di espiazione e di corredenzione del mondo intero. Il presente volume contiene una preziosa raccolta di pensieri, riflessioni, risposte, orazioni e confidenze dell'umile frate stigmatizzato, ordinate secondo temi ascetici dottrinali.
Fin dai primordi del suo pontificato, Pio X dedicò la massima cura all'istruzione religiosa del popolo cristiano e in particolare dei fanciulli, persuaso che gran parte dei mali che affliggono la Chiesa provenissero dall'ignoranza della sua dottrina e delle sue leggi. Dopo il Catechismo maggiore dato alle stampe nel 1905, ordinò questo Catechismo molto più breve e adatto alle esigenze dei tempi. Una versione integrale nei contenuti ma estremamente agile nella forma ha tuttora il vantaggio di poter raggiungere sia coloro che appresero gli elementi fondamentali della dottrina ma li hanno dimenticati come anche coloro che vivono ai margini della Chiesa ma desidererebbero accostare le verità fondamentali della dottrina con semplicità.
Viene qui integralmente riprodotto il catechismo maggiore prescritto da Papa san Pio X per la diocesi della provincia di Roma nel 1905. al catechismo fa seguito una Istruzione sopra le feste del Signore, della Beata Vergine e dei Santi, che conserva ancora oggi un solido valore dottrinale e ascetico e ben si adatta alla struttura attuale dell'anno liturgico. Infine viene riprodotta la Breve storia della religione, fatta compilare dal santo pontefice. In appendice sono state raccolte le Preghiere e formule di uso corrente, in redazione aggiornata. Un documento storico di perenne valore esemplare per ogni esposizione dei contenuti dottrinali della fede.
Cosa hanno da dire i santi di ieri nel nostro mondo contemporaneo? La luce delle loro vite può illuminare la strada nel nostro oggi? "60 colori della Grazia" risponde a queste domande attraverso un viaggio tra le biografie (note e meno note) di donne e uomini che hanno seguito Dio fino all'estremo. 60 medaglioni scritti da Antonio Tarallo per L'Osservatore Romano nei quali viene evidenziata soprattutto l'umanità dei santi: persone uniche e irripetibili dotate ciascuna di "sfumature", peculiarità sue proprie nel vivere e comunicare il Vangelo; persone prima di tutto assolutamente normali, proprio come noi. Non si tratta di una sequela di "santini" da porre sul comodino, ieratici, solenni, "impolverati", bensì di ritratti molto vicini alla nostra quotidianità e che per lo stile della loro redazione si avvicinano più a racconti brevi che a una classica agiografia.
Quando Messori pubblicò il primo libro, Ipotesi su Gesù, divenuto subito un bestseller mondiale, molti lo esortarono a scrivere anche delle «ipotesi su Maria». La proposta fu accolta quasi trent'anni dopo, nel 2005, e anche in questo caso la fatica dell'Autore è stata premiata con traduzioni estere, numerose ristampe fino alla nuova presente edizione. In anni di lavoro è nato un volume di oltre sessanta capitoli che si possono leggere da soli prima che in un unicum. Il risultato è vivace e «colorato»: il dogma si unisce all'aneddoto, l'esegesi biblica alle apparizioni, la spiritualità alla storia, la teologia al mistero. Vi si incrociano dotti, letterati, veggenti e mistiche, pellegrini, miracolati, santi e peccatori, inquisitori ed eresiarchi, imperatori e contadini. Una carrellata sor prendente in un mondo spesso segreto, che l'autore affronta da devoto confesso, allergico però alla retorica mielosa di certo devozionalismo. Queste pagine sono al contempo rigorose e divulgative. Sono l'esito - come sempre - della vivacità e chiarezza del grande giornalista unite alla solidità dello studioso aggiornato, dalla documentazione implacabile.
Scott Hahn, teologo di fama internazionale, racconta il ruolo essenziale che l'Opus Dei ha avuto nella sua conversione al cattolicesimo con la scoperta che la fede riempie di significato le attività quotidiane e trasforma ogni tipo di relazione. Qui spiritualità e materialità si incontrano e illuminano: attraverso riflessioni sul suo lavoro, sul matrimonio, sull'esperienza di genitore e sulle attività in comunità, Hahn affronta i temi più disparati come preghiera, sacrificio, ambizione, workaholism, amicizia e sesso. Coinvolgente e illuminante, il libro è insieme una storia personale commovente e un importante saggio di spiritualità contemporanea.
L'autore, utilizzando un linguaggio accessibile, valuta con criteri di discernimento laici e scientifici l'affidabilità storica dei Vangeli. Esamina la quantità e concordanza dei manoscritti antichi, le tracce semitiche del testo greco e il criterio di concatenazione degli eventi. Infatti il capovolgimento dal dramma del Venerdì Santo alla testimonianza della divinità di quel Crocifisso si può spiegare solo con gli incontri reali dei discepoli col Risorto. E così i racconti della nostra infanzia che ci potevano sembrare un po' leggendari acquistano i contorni nitidi e documentati della storia. Con gli stessi criteri storico scientifici un capitolo del volume indaga anche la coincidenza fra la Sindone e il Sudario di Cristo.
L'"Imitazione di Cristo" appartiene alla ristretta schiera dei capolavori assoluti. Nei secoli ha saputo parlare in modo inimitabile al cuore non solo di monaci, per i quali fu composto, e di fedeli di ogni religione, ma anche di deisti, agnostici, miscredenti. Secondo Voltaire «bisognerebbe che le opere utili non appartenessero ad alcuno. Si hanno ancora dubbi sull'autore dell'Imitazione di Cristo. Che importa l'autore di un libro, se fa del bene alla brava gente?». Carducci lo definì «il più sublime libro religioso del Medioevo». Il suo segreto è proprio quello di interpretare l'anelito più profondo dell'uomo, quel bisogno di assolutezza, di completezza, di infinità che nessun bene finito può colmare, e chi l'ha detto - con tutta probabilità, l'abate benedettino Giovanni Gersen, cadute ormai le impossibili attribuzioni a Tommaso da Kempis e a Giovanni Gerson - si rivela profondo conoscitore del cuore umano. La presente edizione, con testo e apparati riveduti e aggiornati, si impone per rigore, facilità di lettura, limpidezza di commento.
«L'adorazione eucaristica è stata la pratica che ha cambiato la mia esperienza di incontro con la realtà che si apre davanti a me. Fissare l'ostia eucaristica mi addestra a guardare la realtà trovando Lui presente, o almeno a domandare con impeto di poter individuare la Sua presenza». Vincent Nagle «È sempre affascinante ascoltare questo prete anche perché non sai mai dove lui ti condurrà, su quali strade verrai portato. Egli non corre certo il rischio del discorso banale e neppure è preoccupato di risultare gradito. Qualche volta può sembrare "sconveniente", può far sussultare sulla sedia, d'altra parte egli è come l'ultimo rappresentante di quella folla di sconvenienti che sono i seguaci di Gesù. I suoi piedi sono piantati nella storia presente della nostra umanità, ma il suo cuore è adorante, come ci hanno insegnato queste pagine» (dalla Postfazione di mons. Massimo Camisasca)
Anche in un'epoca storica di crescente ateismo, molti continuano a credere nella sopravvivenza dell'anima dopo la morte. Ma quante persone credono ancora nella risurrezione dei corpi? In questo libro Scott Hahn esamina i punti in cui la Bibbia parla della morte e di come trattare i corpi dei defunti, e ci mostra che la risurrezione dei corpi è una realtà. Ci spiega anche che la pratica della cremazione, ormai così diffusa, ha un'origine anticristiana, e che nonostante l'istruzione 'Piam et Costantem' del 1963 con cui Paolo VI la ha ufficialmente permessa, la Chiesa continua a raccomandare la pratica tradizionale.
Maria appare dall'inizio dell'era cristiana in ogni parte del mondo. Perché lo fa? L'Autrice attraversa i secoli e riannoda i fili di questa straordinaria presenza della Madre di Dio, raccontandone le manifestazioni più significative, selezionate fra quella già riconosciute dalla Chiesa ma offrendo un quadro completo del fenomeno. Con linguaggio semplice e stile narrativo il lettore rimane affascinato nel riconoscere come la Madonna entri in dialogo con tutti i popoli e le loro culture, suscitando conversioni, nuovo fervore di vita cristiana e veri e propri movimenti di promozione umana. E di come, con questa finalità, la Vergine si cali nelle realtà che incontra, assumendo di volta in volta espressioni, simboli, tratti ed eventi propri di ogni nazione, nel corso del tempo e sfidando la storia, per portare agli estremi confini della terra la novità salvifica di suo Figlio Gesù e della Parola di Dio. Prefazione di Raffaele di Muro.
Se stai cercando un libro per riflettere sui grandi temi della vita, non cercare oltre. Paraboliamone ti offre un viaggio attraverso alcune delle storie più significative di tutti i tempi che hanno ispirato milioni di persone. Sei autorevoli pensatori cristiani affrontano una raccolta di Parabole con la stessa finalità di Gesù: aiutarci a ragionare sul senso delle cose e ad affrontare il cammino di ogni giorno con fiducia. Una lettura che ti permetterà di riflettere sui valori con persone che hanno già affrontato le tue stesse sfide, per trovare la giusta ispirazione nei momenti difficili.
A 400 anni dalla nascita di Blaise Pascal (1623-1662), questa agile selezione di brani aventi carattere aforismatico e provenienti dai suoi scritti filosofici, religiosi ed apologetici mette in evidenza come proprio oggi ci sia bisogno di Pascal per affermare il valore della ragione; per riguadagnare la dimensione del sacro; per immergerci nella "grandezza e miseria" dell'umano; per abbracciare il mistero dell'Uomo-Dio, Gesù Cristo.
Mentre l'esercito di Bonaparte invadeva lo Stato Pontificio, a partire dal 9 luglio 1796, più di cento immagini sacre, la maggior parte mariane, si «animarono». Mossero cioè gli occhi, mutarono colore ed espressione. Il fenomeno ebbe inizio ad Ancona con testimone lo stesso Napoleone, che ne rimase scosso. Ma fu nella capitale che si verificò un fenomeno prodigioso che durò mesi. Al processo testimoniarono gli eventi centinaia di testimoni, anche uomini di scienza. La Festa liturgica dei Prodigi della Vergine ricorda questo speciale intervento di Maria a protezione dell'indipendenza del Papa e della Città Santa.
Prosegue la pubblicazione delle Opere inedite di san Josemaría Escrivá che propongono scritti rivolti espressamente ai membri dell'Opus Dei, ma che gettano luce sul percorso di ogni esperienza di vita cristiana. Questo secondo volume di Lettere contiene altre quattro delle 38 lettere pastorali scritte dal fondatore dell'Opus Dei, la cui stesura ebbe inizio nei suoi primi tempi di apostolato nella Madrid degli anni Trenta; in esse san Josemaría illustrava ai suoi figli spirituali la missione dell'Opus Dei e dei laici cristiani nel campo del l'educazione e dell'insegnamento, nonché le caratteristiche della loro vocazione e missione evangelizzatrice al servizio della Chiesa.
La Sindone, conservata nel Duomo di Torino, è stata sottoposta a innumerevoli studi scientifici e storici che ne hanno confermato l'autenticità. Un raffronto fra quanto riscontrato nel venerato lenzuolo e ciò che è raccontato dai quattro Vangeli porta a una riflessione sull'importanza di far conoscere la preziosa reliquia come documento della Passione di Cristo. È dunque opportuna una nuova Via Crucis, ispirata alla Sindone. Il testo di meditazione delle quindici Stazioni propone una riflessione spirituale di grande attualità ed è corredato dalle suggestive immagini originali realizzate da noti iconografi. Prefazione del card. Enrico Feroci.
Marito felice, padre affettuoso, uomo di cultura, scrittore fecondo (celeberrimo il suo Utopia), brillante avvocato, chiamato alla più alta carica del Regno d'Inghilterra, Thomas More (1478-1535) è l'esempio di un cristiano che affronta come meglio può tutti i versanti della propria vita. Così ha affermato il 31 ottobre 2000 papa Giovanni Paolo II nel proporlo come riferimento universale di chi voglia servire con coscienza gli interessi pubblici: «Molte sono le ragioni a favore della proclamazione di san Tommaso Moro a patrono dei governanti e dei politici. Tra queste, il bisogno che il mondo politico e amministrativo avverte di modelli credibili, che mostrino la via della verità in un momento storico in cui si moltiplicano ardue sfide e gravi responsabilità». Nell'orto degli ulivi è l'ultima opera scritta dall'ex Cancelliere d'Inghilterra. La compose in carcere, nella Torre di Londra, mentre attendeva la decapitazione per non avere dato il suo assenso al divorzio del Re Enrico VIII e, di conseguenza, allo scisma della Chiesa d'Inghilterra dalla Chiesa cattolica. Questo capolavoro letterario e spirituale, scritto con spirito contemplativo, con acume e con la prosa magistrale di chi è stato anche un alfiere della cultura umanistica, guarda nell'intimo della coscienza per illuminarla nel momento in cui, con il tremore di chi mette in gioco la propria vita, ogni maschera cade e ci si confronta con il proprio Redentore.
Quando Dio ci chiede di amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta l'anima è perché vuole che noi siamo felici.
Non dobbiamo copiare Cristo come uno studente copia un capolavoro in una galleria d'arte, ma avere lo Spirito di Cristo in noi
Si completano in questo secondo volume le cinquanta lezioni dell’arcivescovo Fulton Sheen sulle buone ragioni della fede.
Con il consueto stile rapido e comunicativo, l'autore ci accompagna in un'analisi approfondita sull'Eucaristia, sulla questione della grazia, sui sacramenti e sui comandamenti, sul mondo ultraterreno, soffermandosi anche sulla specificità dei ruoli maschile e femminile all’interno della comunità e nell'economia della salvezza.
Dio e l'uomo, il male e il peccato, Cristo e la Chiesa, la redenzione e la libertà di scelta, i Sacramenti, il corpo e l'anima, con l'apparente dicotomia nel mondo tra la sfera materiale e la sfera spirituale... In modo semplice e diretto, ricorrendo secondo il suo stile a immagini del quotidiano e a una forte carica umoristica, Fulton Sheen offre in queste pagine i principali contenuti della fede in risposta alle domande fondamentali sul senso della vita. Un testo che mons. Robert Barron, vescovo di Winona-Rochester, ha definito «la Summa di tutta la saggezza» del suo autore. Prefazione di mons. Robert Barron.
Questo libro propone un'antologia di scritti di Albino Luciani-Giovanni Paolo I, alcuni inediti, così come sono stati raccolti e ordinati dal suo segretario a Vittorio Veneto, don Francesco Taffarel, e da lui donati all'amico giornalista Nicola Scopelliti con la raccomandazione di pubblicarli qualora la causa di canonizzazione del Papa fosse proceduta positivamente. Luciani amava comunicare Gesù e il Vangelo a tutti, e per farlo partiva dagli spunti offerti dalla quotidianità. Così infarciva omelie, discorsi, interventi pubblici di piccoli racconti dell'anima, favole brevi mutuate anche dalla tradizione classica, aforismi, motti e aneddoti... in cui emergeva una personalità socievole, a tratti esuberante. Don Taffarel, mettendo insieme la presente raccolta, l'aveva intitolata Catechesi senza mitria per sottolineare il metodo e lo stile dell'evangelizzazione di Luciani, ricca di umanità e di humour. Ora il volume esce col titolo di uno dei racconti, Giocare con Dio, perché queste pagine comunicano in Albino Luciani uno spirito da bambino che vive con allegria e fiducia nell'abbraccio di Dio, che è prima di tutto un Padre buono.
Con la testimonianza di Benedetto XVI. Con i contributi di: card. Pietro Parolin, la nipote Pia Luciani, mons. Giuseppe Andrich, mons. Vincenzo Bertolone, card. Angelo Comastri, mons. Giampaolo Crepaldi, mons. Enrico dal Covolo, card. Julián Herranz, mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, card. Edoardo Menichelli, mons. Francesco Moraglia, mons. Corrado Pizziolo, card. Giovanni Battista Re, card. Robert Sarah, card. Angelo Scola, il segretario Francesco Taffarel.
"Oggi si cerca molto il silenzio. Talvolta lo si confonde con lo stordimento o con la dimenticanza di sé attraverso pratiche psichiche derivate dall'Oriente. Il vero silenzio non è dimenticanza, è conoscenza." Dalla prefazione di mons. Massimo Camisasca. Non siamo esseri gettati nel mondo, ma siamo figli di un Padre che non solo ci rivendica, ma ha un progetto su ciascuno di noi. E possiamo vivere nel suo abbraccio se impariamo ad ascoltarlo e a stare ogni giorno nell’orizzonte della sua presenza. Questo libro, maturato nel solco degli scritti del teologo Hans Urs von Balthasar, ci insegna come vivificare il silenzio come il luogo e il tempo in cui Dio parla al cuore dell’uomo e come saper discernere prima di tutto la chiamata, la vocazione su cui rendere l’esistenza piena. Don Andrea D'Auria è nato a Sesto San Giovanni (Mi) nel 1964. E' stato ordinato sacerdote nella Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo, di cui è Procuratore Generale nel 1992 ed è attualmente docente di Diritto canonico.
Quarantasette interviste con domande fondamentali, non di rado scomode, per tutti ineludibili, dalle cui risposte dipendono orientamenti e stili di comportamento anche opposti, che riguardano il senso della vita, l'esistenza di Dio, la figura di Cristo. Dopo la «trilogia» su Gesù di Nazaret e il dirompente Scommessa sulla morte, torna un altro classico di Vittorio Messori. Il cronista Messori ha raccolto in questo volume anni di colloqui con grandi intellettuali, protagonisti indiscussi del XX secolo. Interrogando i personaggi più differenti, da Umberto Eco a Jean Guitton, da Elémire Zolla a Giulio Andreotti, da Claudio Magris a Divo Barsotti, da Eugène Inoseco ad André Frossard... l'Autore attinge al mondo della politica e a quello della cultura, incontra sacerdoti e agnostici per scandagliare le ragioni della fede o della sua assenza.
"Se per Bernardo, come scrive Gilson, la vita mistica di unione a Dio è il coronamento della vita monastica, essa esprime nondimeno l'essenza più vera e più profonda della religiosità di ogni tempo" dall'Introduzione di Giovanni Bacchini
Nella notte di Natale del 1111 Bernardo ha una visione del Bambino Gesù e decide di farsi monaco nel monastero di Citeaux, dove entra nel 1113; due anni dopo parte da Citeaux con altri monaci per fondare un nuovo monastero a Clairvaux. E' un grande riformatore del suo ordine, tanto da essere considerato il vero fondatore dei Cistercensi, ma avrà anche grande influenza sulle vicende ecclesiastiche e politiche dell'Europa.
I Sermoni sul Cantico dei Cantici — incominciati verso il 1135 e interrotti dalla morte — sono un capolavoro della letteratura monastica del Medioevo e rappresentano la sintesi del pensiero teologico di Bernardo — che li rivolgeva quotidianamente ai suoi monaci —, collocandolo al vertice della mistica medievale.
San Bernardo, che per la sua eloquenza fu chiamato Doctor mellifluus, sosteneva la via della contemplazione e, come tutti i cistercensi, un rigoroso ritorno alla regola di san Benedetto. Tra le sue opere più importanti si possono ricordare De gradibus humilitatis et superbiae, De gratia et libero arbitrio, De diligendo Deo.
Giovanni Bacchini ha curato per le Edizioni Ares anche L'imitazione di Cristo oltre a L'amicizia spirituale & Gesù a dodici anni di Aelredo di Rievaulx e La contemplazione di Dio con La Lettera d’oro di Guglielmo di Saint-Thierry.
"Dio non ama anzitutto la creazione, non è l'umanità il termine ultimo del suo amore, e nemmeno la Chiesa, ma questa persona che io stesso sono; ama la Chiesa in questo membro del suo corpo che sono ancora io. E' anzitutto per questo che Egli, continuamente, dona a me lo Spirito Santo9" dall’Invito alla lettura di padre Antonio M. Sicari
Questo Decenario allo Spirito Santo, pubblicato per la prima volta a Salamanca nel 1932, è un classico della spiritualità moderna, un itinerario di preghiera in dieci giornate che è anche un itinerario di santità per tutte le situazioni umane: la sua finezza, la sua profondità, non si spiegano se non con la speciale illuminazione che Dio concede alle anime che lo frequentano con intimità, quel dono di sapienza che trascende ogni limite culturale. Con parole semplici, ma la cui forza molti teologi potrebbero invidiare, il lettore viene aiutato a conoscere, ad amare e a pregare l'unico Dio in ciascuna delle sue persone: questo infatti è un libro di meditazione sulla vita della Santissima Trinità e sulla nostra vita in rapporto alla Trinità.
Francisca Javiera del Valle (1856-1930) fu una povera sarta, vissuta nel paesino castigliano di Carrién de los Condes, presso Palencia. Un'esistenza oscura, trascorsa per la maggior parte nel laboratorio di cucito che serviva i gesuiti del Colegio del Sagrado Corazén. Ma all'umiltà della condotta e delle mansioni faceva riscontro una vita spirituale assai ricca, come provano le opere che ci ha lasciato, scritte in obbedienza al suo direttore spirituale, tra cui spicca questo Decenario particolarmente — amato da san Josemaria Escrivà.
In quest'epoca segnata dalla decadenza della cultura occidentale col conseguente progressivo depauperamento dei grandi ideali e l'imporsi di una superficiale «vita alla giornata», frutto dello smarrimento della tradizione cristiana e laica dell'Europa, è sorprendentemente feconda la lettura di due testi di Nicolò Cusano, pensatore rinascimentale non molto noto, anche se è uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi. Si tratta dell'omelia di Natale Dies sanctificatus (1439) e della «Lettera a Nicolò Albergati» (1463), che in uno stile colloquiale e con un linguaggio meno tecnico di quello dei suoi più celebri trattati - e pertanto adatto a un pubblico non di soli filosofi e teologi - permettono di riscoprire le radici culturali europee: oggetto della filosofia è l'uomo, che è un microcosmo, ma non è principio di sé stesso: precorrendo la Redemptor hominis di san Giovanni Paolo II, Cusano guida a riflettere come solo Cristo, Dio fatto uomo, offre la comprensione autentica dell'umanità dell'uomo, e del suo destino di vita eterna.
In queste pagine scritte col ritmo di un'inchiesta poliziesca, che sono in parte l'autobiografia di una conversione e in parte uno studio biblico, Scott Hahn esplora, come non era mai stato fatto prima, i riti della Pasqua ebraica e la loro importanza nel prefigurare l'Alleanza fra Dio e gli uomini che culmina nella salvezza in Gesù di Nazaret. Nel raccontare le vicende dei suoi anni di formazione, quand'era studente impetuoso e ricercatore scrupoloso di risposte ai grandi interrogativi delle Sacre Scritture, l'Au tore ci mostra i rapporti fra Abele, Abramo, il sacrificio di Isacco, la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù in Egitto e la simbologia dell'agnello nella Pasqua ebraica. In un crescendo dell'indagine, svela gli indizi affascinanti del legame fra il tradizionale quarto calice di vino a conclusione della celebrazione della Pasqua ebraica e il sacrificio pasquale di Cristo (dall'Ultima Cena alla morte in Croce) che si rinnova nel mistero eucaristico.
Questo volume raccoglie due perle di spiritualità del Medioevo. Figura esemplare di monaco e teologo degli inizi dell'ordine cistercense, Guglielmo di Saint-Thierry continua a mostrare con efficacia anche al lettore contemporaneo i segreti per accedere alla contemplazione di Dio. Questo tema, centrale nella sua vita e nella sua opera, è ripreso e sviluppato anche nella Lettera d'oro indirizzata a una comunità di monaci a lui legata, sul finire del suo pellegrinaggio terreno. Un testamento spirituale in cui il grande mistico trasmette il bilancio e il lascito di uomo e consacrato.
Elena Álvarez è laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Santiago de Compostela e ha conseguito un dottorato in Teologia presso l'Università della Santa Croce (Roma). Attualmente è docente presso l'Università Internazionale di La Rioja, e indaga le correnti filosofiche che caratterizzano la cultura attuale, nonché le modalità di dialogo tra le diverse interpretazioni dell'essere umano e del mondo.
Chi è Maria? Chi è l'Immacolata? Si tratta, forse, di una «fotomodella dello spirito» assolutamente irraggiungibile? Questo libro tenta di offrire un ritratto veritiero della Madre di Dio accompagnando il lettore in una «Novena all'Immacolata». Giorno dopo giorno, attraverso la contemplazione delle Beatitudini e la meditazione della Salve Regina e del Magnificat, si andrà delineando una comprensione più profonda e particolareggiata della Madonna. Tutti abbiamo assolutamente bisogno del suo sguardo per sfuggire al senso di inadeguatezza che ci attanaglia. Le relazione con Maria e le sue emozioni ci accompagnano attraverso scene evangeliche della sua vita fino a immergerci nel mistero del suo Cuore Immacolato, dal quale sgorga ogni grazia e, in particolare, l'esperienza reale e avvolgente della misericordia di Dio.
«Si è pensato di offrire ai lettori un agile volume sui Dieci Comandamenti commentati in maniera accurata da altrettanti cardinali con provenienza geografica ed esperienze pastorali diverse tra loro. Un testo che può essere utile sia per la meditazione personale, sia come base per l'esame di coscienza» I. Card. Gualtiero Bassetti - Non avrai altro Dio all'infuori di me II. Card. Gerhard Ludwig Müller - Non nominare il nome di Dio invano III. Card. Robert Sarah - Ricordati di santificare le feste IV. Card. Angelo Comastri - Onora il padre e la madre V. Card. Matteo Maria Zuppi - Non uccidere VI. Card. Fridolin Ambongo Besungu - Non commettere atti impuri VII. Card. Augusto Paolo Lojudice - Non rubare VIII. Card. Marcello Semeraro - Non dire falsa testimonianza IX. Card. Gianfranco Ravasi - Non desiderare la donna d'altri X. Card. Mauro Gambetti - Non desiderare la roba d'altri.
Questo volume esplora «l'alleanza d'amore» che Dio rivela e propone all'uomo nella Bibbia, mostrandoci come Egli cerchi sempre con infinita tenerezza di mettersi in contatto e di stabilire una relazione con noi, nonostante i nostri difetti e le nostre mancanze. Perché lo fa? Perché è il Padre che ci ha creati a sua immagine e somiglianza e ci considera singolarmente come parte della sua famiglia divina. Hahn riavvolge il nastro della storia della salvezza, facendo rivivere la grande avventura del progetto di questo Padre che è nei Cieli per tutte le epoche, cominciando da Adamo ed Eva e proseguendo di generazione in generazione fino all'arrivo di Cristo e alla nascita della Chiesa. Conclusione: l'amore paziente di Dio Padre che si rivela nelle Sacre Scritture è lo stesso amore fedele e costante che Dio ha oggi per ciascuno di noi.
Per decenni, a partire dal 1930, Fulton J. Sheen spopolò con le sue trasmissioni in radio e in tv, vincendo due Emmy Award e guadagnandosi anche la copertina di Time. Questa antologia di testi, basata sulle sue trasmissioni, è un viaggio che si snoda tra il Getsemani e il Calvario. Il punto di partenza è la nostra concretezza fatta di imperfezioni, di dolori e di dubbi, via via rischiarati da un incontro altrettanto concreto con Cristo.
Siamo abituati a considerare Maria come «madre» di Dio e madre nostra e come «mediatrice» che intercede per noi presso Dio. Invece è raro che pensiamo a lei come «amica». Eppure, Maria ha indubbiamente vissuto l'amore di amicizia, del quale suo Figlio si pone come esempio («vi ho chiamati amici»), con una pienezza affascinante. Per indagare tra le righe del Vangelo alcuni aspetti possibili di quest'amicizia, l'autore ricorre all'arte della narrativa, però fortemente appoggiata sulla comprensione e l'esegesi dei testi evangelici. Il libro presenta così un panorama inedito delle amicizie di Maria: se Maria è stata così amica di Dio Padre, dell'angelo Gabriele, di Elisabetta, di Zaccaria, di Giuseppe suo sposo, di suo Figlio Gesù, dei discepoli di suo figlio, degli sposi di Cana, di Giovanni il discepolo amato, delle donne che seguivano Gesù, dello Spirito Santo, dei primi credenti, allora potrà anche diventare davvero «nostra amica», e nel dialogo con ciascuno di noi potrà ascoltare e comprendere ciò che ci accade e suggerirci qualcosa che migliori la nostra vita e la qualità delle nostre amicizie.
La Rivelazione scritta è costituita anche dai libri profetici, che possono essere paragonati a un tesoro racchiuso in cassaforte. I lettori che si avvicinano al testo profetico, frequentemente sperimentano qualche difficoltà per cogliere il messaggio trasmesso da Dio. Questo volume è un vademecum semplice e concreto per comprendere il prezioso senso racchiuso nelle pagine profetiche. I libri profetici hanno visto la luce molti secoli addietro, eppure, i loro contenuti sono adeguati anche ai tempi attuali. Il messaggio divino mette in evidenza la necessità di non sottostare supinamente al male e di reagire mediante la conversione, il ravvedimento, la purificazione. Le promesse di benevolenza, protezione e grazia, che il Signore trasmette al popolo ebraico, sono attuali anche per le donne e gli uomini del nostro tempo: sono un invito alla speranza, all'ottimismo e alla gioia.
Dopo "Ipotesi su Gesù" e l'inchiesta sulla sua Passione e Morte in "Patì sotto Ponzio Pilato", Vittorio Messori indaga il mistero della Risurrezione. Con la chiarezza del giornalista, unita alla preparazione dell'esperto, l'autore chiude con questo libro la trilogia in cui dimostra la storicità della vita e del messaggio di Gesù di Nazaret, proponendo al tempo stesso una sua originale chiave di lettura, moderna e scientifica insieme, per leggere e capire i Vangeli.
"La lettera apostolica Patris corde del Santo Padre Francesco con l'omelia Nella bottega di Giuseppe di san Josemaría Escrivá. Salve, custode del Redentore, e sposo della Vergine Maria. A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria ripose la sua fiducia; con te Cristo diventò uomo. O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita. Ottienici grazia, misericordia e coraggio, e difendici da ogni male. Amen." (Papa Francesco)
Quando Messori pubblicò il primo libro, Ipotesi su Gesù, divenuto subito un bestseller mondiale, molti lo esortarono a scrivere anche delle «ipotesi su Maria». La proposta fu accolta quasi trent'anni dopo, nel 2005, e anche in questo caso la fatica dell'Autore è stata premiata con traduzioni estere, numerose ristampe fino alla nuova presente edizione. In anni di lavoro è nato un volume di oltre sessanta capitoli che si possono leggere da soli prima che in un unicum. Il risultato è vivace e «colorato»: il dogma si unisce all'aneddoto, l'esegesi biblica alle apparizioni, la spiritualità alla storia, la teologia al mistero. Vi si incrociano dotti, letterati, veggenti e mistiche, pellegrini, miracolati, santi e peccatori, inquisitori ed eresiarchi, imperatori e contadini. Una carrellata sor prendente in un mondo spesso segreto, che l'autore affronta da devoto confesso, allergico però alla retorica mielosa di certo devozionalismo. Queste pagine sono al contempo rigorose e divulgative. Sono l'esito - come sempre - della vivacità e chiarezza del grande giornalista unite alla solidità dello studioso aggiornato, dalla documentazione implacabile.
Il linguaggio e le circostanze storiche del libro di Geremia fanno riferimento all'ambiente culturale e morale di molti secoli addietro. Eppure, il messaggio trasmesso dal profeta è sempre attuale ed è fondamentalmente un invito all'ottimismo e alla speranza. Come nei tempi lontani gli ebrei, pur gratificati dalla benevolenza del Signore, si davano a culti idolatrici, a delitti e immoralità, anche oggi siamo funestati da guerre, catastrofi, sopraffazioni e dolori, e la lettura degli eventi è quella di sempre: il male è conseguenza del peccato dell'uomo, della sua contrapposizione al programma divino di salvezza. L'ottimismo si radica nell'Amore di Dio, che non viene meno, perché Dio non si stanca dell'uomo, lo cerca, lo aspetta, ne gratifica la condotta morale positiva. Si può guardare al futuro con speranza: c'è tanto male, ma il trionfo del bene è sicuro. In queste pagine del biblista Umberto De Martino la trattazione è lineare, il commento sobrio, le spiegazioni brevi, per favorire anche nel lettore comune, non specificamente addentro alle scienze bibliche, la comprensione immediata del testo profetico.
«Dopo la fase della "storia della formazione (e delle forme letterarie)" dei Vangeli, si è anche proceduto, a livello letterario, cercando di individuare in filigrana ai racconti evangelici greci l'eventuale palinsesto semitico, il linguaggio ebraico o aramaico con cui Gesù si esprimeva, oppure la descrizione del suo comportamento esistenziale secondo i canoni socio-religiosi del tempo. A questo progetto si era consacrato Jean Carmignac, e il suo commento al Padre Nostro ne è l'espressione emblematica» (Dall'Introduzione del card. Gianfranco Ravasi).
Alcuni fra i maggiori studiosi della Sindone, coordinati dalla professoressa Marinelli hanno fatto confluire in questo volume i risultati delle loro idagini più recenti. Si ridefinisce così, dal punto di vista storico e scientifico, il mistero del Sacro Lino che si svela sempre più come il reperto più importante della vicenda cristiana, la reliquia lasciata da Cristo nel Sepolcro di Gerusalemme. Completano il volume alcune meditazioni sindonologiche di Orazio Petrosillo (1947- 2007).
Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell’umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell’antico telo ha avvolto davvero Gesù? L’immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com’è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone «il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare» (Papa Francesco, 30 marzo 2013). Questo rovesciamento di prospettiva è il punto di arrivo di un itinerario di conoscenza che giunge al significato recondito del prezioso lino. La Sindone in realtà non ha bisogno di luce: è lei che la diffonde. E dunque un percorso di ricerca per illuminarla porta necessariamente a una sola conseguenza: che siamo noi a lasciarci illuminare.
Nelle prime duecento pagine il libro – curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli – aggiorna sulle più importanti indagini storico-scientifiche compiute fino a oggi sul sacro Lino.
Offrono qui il loro contributo Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nella sezione conclusiva, invece, le riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell’Uomo della Sindone.
Diverse opere sono state prodotte sulle apparizioni e manifestazioni della Madre di Dio, ma questa è un «calendario». Con essa, giorno per giorno, si potrà sapere quando e dove la Madonna è apparsa, e a chi. In duemila anni, infatti, la Vergine si è manifestata migliaia di volte, e ancora si manifesta. Certe date, come l'8 settembre per esempio, sono più affollate, forse perché la Madonna ha voluto festeggiare così il suo compleanno. Ed è singolare, perché dovremmo essere noi a farle un regalo. Ma la Madre sa che le creature sono povere, ed è Lei la piena di grazia. Un'altra data molto «frequentata» è il 25 marzo, festa dell'Incarnazione di Gesù e dello «sposalizio» della Vergine con lo Spirito Santo. Un'altra scadenza privilegiata sono i sabati, tradizionalmente a Lei consacrati. Ma non c'è giorno che la Mamma lasci soli i suoi figli. Come dimostra questo libro da tenere aperto sul tavolo di lavoro, come, appunto, un calendario.
La Via Crucis che gli antichi pellegrini hanno rintracciato e ripercorso nelle stradine di Gerusalemme, è stata poi riprodotta in «quattordici stazioni» sulle pareti di tutte le chiese. In seguito essa è stata celebrata in tante «sacre Rappresentazioni» popolari e in tante processioni quaresimali, così da donare a tutti i fedeli la stessa commovente devozione. Dobbiamo però ricordare che essa non deve servire soltanto alla nostra devozione, ma ad alimentare la nostra fede sul fatto che la morte in Croce di Gesù (o l'Amore Crocifisso) non è un avvenimento penultimo, dopo di che si volta pagina, per passare alla Risurrezione. La Croce di Gesù è invece l'avvenimento ultimo e decisivo della nostra vicenda umana, che dovrà farci compagnia in ogni istante della vita e che la Chiesa (con l'aiuto dello Spirito Santo e della santa Vergine Addolorata) dovrà contemplare fino all'ultimo istante della sua storia terrena. Per noi cristiani, voler «restare con Cristo» significa restare in adorazione davanti alla sua Croce. I santi non sapevano staccarsene mai. Il rimando oggettivo, ontologico, a questa permanenza del sacrificio di Cristo, continuamente celebrato e contemplato, è nel sacramento dell'Eucaristia (e, in parte, anche negli altri sacramenti). La Chiesa esiste per donarci ogni giorno il Corpo Sacrificato di Gesù: ed è nell'Amen con cui ogni singolo fedele lo accoglie in sé, che viene celebrata la Risurrezione. La Risurrezione di Gesù non è, dunque, una pagina successiva a quella della sua morte in Croce, ma la rivelazione dell'amore invincibile che la Croce ci ha donato e continua a donarci.
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Il libro di Ezechiele è capostipite di quella letteratura apocalittica che percorre Antico e Nuovo Testamento. Ha lasciato ampia traccia nell’immaginario cristiano, ha ispirato letterati e artisti fino al presente. Ma può essere ancora orientamento per gli uomini del nostro tempo? Certo, gli avvisi del profeta sono rivolti al popolo d’Israele in una circostanza storica ben precisa: la cattività di Babilonia. Ma la Bibbia non è un libro morto né la sua lettura semplice atto culturale, lo Spirito Santo si rende presente e ci fa comprendere ogni cosa. Il biblista Umberto De Martino, con un insegnamento paziente, paragrafo dopo paragrafo, offre gli strumenti ermeneutici, la mediazione culturale perché l’antico libro possa essere decifrato e applicato a noi nella sua sostanza religiosa e rivelata.
Sulla traccia della devozione dei sette dolori e gioie di san Giuseppe, rivivono in queste pagine gli snodi della vita del santo Patriarca: la conoscenza viva e diretta della sua figura consente così al lettore di entrare nel cuore del mistero cristiano e nella semplice profondità dell’infanzia di Gesù. Sono note di grande coinvolgimento narrativo, dove diventa sorprendentemente facile condividere e osservare in presa diretta, con il calore dei particolari e il sapore della quotidianità, con le sue luci e le sue ombre, il percorso di fede di Giuseppe che ha per meta il riflesso della paternità stessa di Dio, ed è una sfida a riscoprire l’autentico senso di essere genitori, sul piano naturale come in prospettiva spirituale.
Un sacerdote con un tesoro di oltre 60 anni di ministero, don Piero Re, spiega perché l’Avvenimento di Cristo, che prosegue nel mistero della Chiesa, resta anche oggi la più compiuta risposta al desiderio di senso e di felicità di ogni uomo.
«Immersi nella «società liquida» e barcollanti nel «pensiero debole», subiamo l’influsso del nichilismo che ha azzerato i valori e del relativismo che non concede certezze alle opinioni. Abbiamo soffocato la domanda di fondo: «Che senso ha la vita?». Circola un adagio contagioso: «Ormai, la strada da percorrere è quella del non senso». «Ma noi cristiani», avverte pacatamente papa Francesco, «non crediamo questo. Crediamo invece che nell’orizzonte dell’uomo c’è un sole che illumina per sempre. Siamo gente più di primavera che d’autunno. Scorgiamo i germogli di un mondo nuovo piuttosto che le foglie ingiallite sui rami. Non ci culliamo in nostalgie, rimpianti e lamenti: sappiamo che Dio ci vuole eredi di una promessa» (Udienza generale, 23 agosto 2017). E il libro di don Piero Re, nel solco di questo richiamo del Pontefice, scava nel profondo dell’io fino a ripescare questa domanda ineludibile e donandoci con le risposte che ha incarnato nella sua vita cristiana e nel ministero sacerdotale le sue ragioni di speranza, rispetto alle difficoltà dell’oggi e alle oscurità del domani» dalla Prefazione di mons. Luigi Negri
A corredo di questo percorso interiore il volume offre un approccio visivo, empatico, nell’antologia di tavole del pittore tedesco Sieger Köder selezionate e commentate da suor Maria Gloria Riva.
Il nome di Bossuet viene abitualmente associato al suo immenso sapere, dal quale scaturirono i numerosi testi storici e filosofici che illuminarono la vita cultuale del XVII secolo. Autore di circa 230 fra sermoni e orazioni funebri., la sua fama di oratore eloquente e raffinato gli meritò la nomina, nel 1671, a membro dell' Académie Francaise, ponendolo ai vertici del milieu culturale del "Secolo d'oro" che vide la Francia orbitare intorno al Re Sole.
Il presente volume offre al lettore un Bossuet quasi inedito, ispirato da una fede profonda che lo rende tuttora un efficace direttore spirituale. I testi qui proposti sono gemme di devozione e di misticismo; contengono istruzioni e consigli pratici che, nella loro semplicità, possono tuttora considerarsi un efficace supporto per chi vuole impegnarsi nella sequela di Cristo.
La tradizione del ritiro spirituale è evangelica. Gesù si appartò per quaranta giorni nel deserto prima di iniziare la sua missione pubblica, e così pure san Paolo, dopo la conversione. Ma già Cesare, Cicerone e Plinio parlavano del recessus, l’azione di andare, ritirarsi, in un luogo solitario. Ci­cerone, nel De officis, utilizza l’espressione – del resto comune – numquam minus solus quam cum solus sum, non sono mai meno solo di quando sono solo. E sant’Ambrogio la riprese dandole un senso radicalmente cristiano, perché il cristiano in grazia di Dio non è mai solo, Cristo vive in lui. Quando si fanno tacere le voci del mondo per raccogliersi in sé stessi, allora, in quella solitudine, si sente e si gode la vicinanza del Signore.
Queste meditazioni per un ritiro spirituale sono anch’esse frutto di esperienza non breve. Seguono un temario classico e mirano ad aiutare l’anima a mettersi davanti a Gesù, ascoltarlo e rivedere insieme a lui la propria vita. Si servono pertanto del Vangelo e degli altri libri della Sacra Scrittura. E raccolgono le raccomandazioni di santi di ogni tempo. Tra questi uno spazio particolare è dato agli insegnamenti di san Josemaría Escrivá, che sono il perno della formazione dell’autore e che oggi sono nutrimento di milioni di persone in tutto il mondo.
"Le vite dei santi hanno sempre un certo fascino e chi vi si avvicina non rimane mai deluso. Queste pagine, però, hanno qualcosa in più: nel racconto delle loro vite l'autore ci fa riflettere non soltanto su come ogni chiamata ha avuto delle ripercussioni nella società del proprio tempo, ma anche come l'esempio del santo è attuale anche per noi. Con l'acutezza e la precisione del professore di matematica, Joseph Grifone mette in relazione la fede del santo con un aspetto del mondo che viviamo: fede e ragione in Tommaso d'Aquino, fede e impegno nella società minacciata dal relativismo in Tommaso Moro, fede e cultura in Edith Stein, scienza e fede in Jerome Léjeune. Ciò che sorprende, leggendo queste pagine avvincenti, è il carattere attuale, contemporaneo direi, della figura di questi santi e del loro esempio. Nelle loro problematiche, nella fedeltà alla loro vocazione, possiamo scoprire i nostri problemi, le nostre sfide, i nostri compiti" (card. Robert Sarah).
Pubblicato in Francia nell'Anno della Fede, questo libro di Joseph Grifone è in piena continuità con l'esortazione apostolica "Gaudate et esultate" di Papa Francesco, nella quale si ricorda a tutti i cristiani la chiamata alla santità.
In tutto il mondo si sta diffondendo la storia di questa ragazza, che è tra i Giovani Testimoni del Sinodo dei Vescovi 2018. Molti giovani e meno giovani si rivolgono a lei nella preghiera, per chiederle favori, per invocare la sua protezione. In tanti luoghi si possono trovare piccole immaginette con una sua fotografia sorridente e sempre più persone parlano di questa ragazza che un giorno e per sempre decise di legare il suo aratro a una stella. E con la sfacciataggine propria della sua età, scelse la stella che si trovava più in alto. Montse (Maria Montserrat Grases García, 1941-1959) è stata dichiarata venerabile con decreto della Congregazione delle Cause dei Santi del 26 aprile 2016.
Il libro prende avvio da una spietata diagnosi dell'epoca attuale, segnata in Occidente dalla «dimenticanza di Dio». «Ci ha colpito una segreta forma di incredulità. "Immersi nel mondo", impariamo ad avere comprensione per "quelli che pensano diversamente" e ci lasciamo anche - sottilmente o in maniera eclatante - influenzare da loro. Sparisce ogni sicurezza religiosa». La terapia che l'autore propone è di riscoprire il «volto» di Dio rileggendo con attenzione le Scritture per riflettere sui diversi modi della sua manifestazione: oscurità luminosa, emanuele o «Dio con noi», fuoco, potenza, parola, santità ecc. Naturalmente, resta centrale la figura di Cristo, la massima conoscibilità di Dio per noi, ma dev'essere compresa sullo sfondo dell'Antico Testamento, la cultura-ambiente da cui Gesù stesso ha tratto i termini-chiave da rielaborare nella sua predicazione. Inoltre, vengono tratteggiati i profili di persone di diverse epoche che possono affascinarci con la concretezza della loro testimonianza e farci comprendere che anche per noi, attraverso Gesù Cristo, Dio può diventare la sorgente di una nuova qualità di fede, poiché la loro vita è un segno autentico del fatto che Dio ha voluto rivelare se stesso agli uomini.
Con l'enciclica Laborem exercens Giovanni Paolo II aveva solennemente richiamato la centralità del lavoro umano quale strumento per la santificazione personale del cristiano e quale mezzo per la trasformazione corredentrice del mondo. È un tema che, come spiega José Luis Illanes in questo saggio, era stato «dimenticato» per secoli dalla teologia e che soltanto nel nostro tempo è stato riscoperto, non senza una precisa disposizione provvidenziale. In questa linea, decisivo è l'apporto dell'Opus Dei, la cui spiritualità è centrata appunto sulla santificazione del lavoro ordinario, nella prospettiva vocazionale della chiamata universale alla santità. L'Autore analizza i tratti fondamentali della dottrina del fondatore dell'Opus Dei, san Josemaría Escrivá, su questi temi che hanno trovato nel magistero del Concilio Vaticano II una luminosa definizione e conferma. Leggendo queste pagine si capisce la portata di una celebre espressione di san Josemaría: «Si sono aperti i cammini divini della terra». Ma non basta capire, occorre vivere la meravigliosa avventura della santificazione della vita quotidiana. Per questo, la trattazione di José Luis Illanes non è un'arida analisi teorica, ma è pervasa, sanza nulla perdere di rigore, da un profondo anelito ascetico e apostolico.
Questo libro è stato scritto per tutte quelle persone che, nonostante le loro limitazioni, si sforzano giorno dopo giorno di migliorare la qualità del loro amore. È utile anche per chi ha scarsa famigliarità con la vita cristiana. Chi, infatti, non cerca la pace interiore, l'autostima senza inganni o una maggiore capacità di amare? Nella prima parte del volume, l'autore invita ad assumere un atteggiamento positivo e realistico nei confronti di un'umile autostima. La condotta opposta, l'orgoglio, genera conflitti e compromette la qualità di tutti i nostri amori. La seconda parte mostra, invece, come l'amore di Dio contribuisce a risolvere in modo stabile i gravi danni causati dall'orgoglio, restituendo alla persona la sua autentica dignità.
Un ritratto di Gesù per chi poco o nulla sa di Lui, e perché chi già lo conosce se ne innamori ancora di più. In dodici brevi capitoli, un identikit di Gesù scritto con semplicità giornalistica e con l'intensità della grande poesia.
"Se io non avessi più Cristo, se non Lo avessi, cioè, nel mio passato e nelle mie esperienze; se non Lo avessi nei miei ricordi e nei miei valori e in nessuna delle mie abitudini, nemmeno nel mio bagaglio artistico e culturale; se non Lo avessi in nessuna piega del mio io; se, dunque, il mio cuore e la mia intelligenza dovessero svuotarsi completamente di Lui, che cosa mi mancherebbe?"
Papa Francesco chiama «situazioni di fragilità» segnate dall'«a-mo-re ferito» le convivenze di coppia uomo-donna senza matrimonio religioso: divorziati civilmente risposati, sposati con solo matrimonio civile, conviventi registrati, conviventi di fatto. Nei confronti di queste situazioni invita ad assumere «un'attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante», in modo da favorire in esse «una maggiore apertura al Vangelo del matrimonio nella sua pienezza» e una «crescita umana e spirituale». Il Papa riconosce che nel recente Sinodo sulla famiglia è emersa una molteplicità di punti di vista e di preoccupazioni pastorali, che egli paragona alle molte sfaccettature di «un prezioso poliedro». Questa immagine geometrica suggerisce che le diverse prospettive, nella misura in cui corrispondono alla realtà, si possono armonizzare tra loro. Lo abbiamo sperimentato noi stessi, confrontando le nostre interpretazioni dell'esortazione apostolica postsinodale sull'amore nella famiglia. Rilevando che la trattazione del tema dei conviventi senza matrimonio sacramentale è basata sulla distinzione tra l'ordine etico oggettivo e la responsabilità personale soggettiva, abbiamo potuto chiarire alcune affermazioni, che sono oggetto di discussione nel mondo ecclesiale, e trovare la convergenza su alcuni orientamenti per la prassi, che ci sembrano equilibrati e prudenti.
Il ruolo della donna, nella chiesa e nella società, è andato crescendo negli ultimi anni, con un evidente beneficio per la comunità. Contemporaneamente si è dibattuto, e si sta ancora discutendo, in merito all'identità - sia maschile sia femminile -, a come coniugare la pari dignità e la diversa identità, a come focalizzare l'originalità dei profili antropologici e della correlata educazione. Il volume, che spazia tra temi di grande respiro culturale, pedagogico e pastorale, analizza il quadro sociologico determinato da una presenza femminile sempre più centrale e il contributo insostituibile della donna nella comunità ecclesiale, delineando le prospettive di sviluppo. Una lettura di grande interesse per tutti coloro che operano nel campo dell'educazione e della spiritualità.
Oggi non c’è parola più usata, eppure noi uomini, lasciati a noi stessi, nemmeno sappiamo che cosa sia l’amore. L’evento che ha cambiato la storia del mondo ci ha rivelato la Verità dell’Amore, nella quale abita tutta la nostra gioia.
Solo dall’Amoris Veritas, infatti, fiorisce in pienezza l’Amoris laetitia.
L'amore verso Dio e l'amore verso il prossimo non sono due amori: sono le due espressioni di un unico amore. Cogliere correttamente tale unità contribuisce alla comprensione di come e perché la carità è l'essenza della vita cristiana, cioé la vita dei figli di Dio in Cristo per la grazia dello Spirito Santo, Amore increato. Se si perdesse la connessione soprannaturale, la carità diventerebbe mera filantropia, e la Chiesa rischierebbe di trasformarsi in una pur benefica organizzazione assistenziale.
Un’accurata ricognizione della bibliografia italiana del beato Álvaro del Portillo, includendo anche testi di non facile reperibilità per il vasto pubblico, ha consentito a Gabriele Della Balda di articolare questa antologia che permette di ricostruire il ricco pensiero del primo successore di san Josemaría Escrivá alla guida dell’Opus Dei, su temi qualificanti come la chiamata universale alla santità, la santificazione delle realtà temporali, il laicato, il lavoro, la vita familiare, l’apostolato. È un mosaico di 928 citazioni che spazia dalla teologia alla spiritualità, all’ascetica, al diritto. L’antologia, leggibile per arricchimento culturale e catechetico, offre anche spunti per la preghiera personale. I 22 capitoli comprendono 928 punti: il numero vuol essere un omaggio all’anno di fondazione dell’Opus Dei (2 ottobre 1928).
Nella Prefazione il card. Julián Herranz illustra il servizio ecclesiale del beato Álvaro del Portillo durante la preparazione e lo svolgimento del Concilio Vaticano II.
Questo libro si rivolge a coloro che si interrogano sulla figura di Gesù di Nazaret e desiderano approfondire la loro fede. Si presenta come un itinerario in tre «tappe» verso Cristo. La prima è di rendersi conto del valore storico dei Vangeli: Gesù aveva la consapevolezza di essere il Figlio di Dio e il Messia tanto atteso? Oppure è stato tutto inventato dalla comunità primitiva? L’Autore, nel solco del Gesù di Nazaret di Benedetto XVI, offre una risposta fondata e corretta a questi e altri interrogativi. La seconda tappa è di comprendere ciò che la fede rivela: sono esaminati, in stile coinvolgente, il mistero dell’incarnazione, la realtà del peccato e della salvezza, il senso della passione e della morte in croce, la risurrezione, l’ascensione, la discesa dello Spirito Santo e altre verità di fede. La terza tappa è di cercare l’incontro personale con Cristo: l’Autore descrive le fasi attraverso le quali i lineamenti di Cristo si imprimono nell’anima per farla nascere a vita nuova. Grazie alla sua formazione di matematico, Grifone dà ai suoi argomenti precisione e rigore, insieme all’entusiasmo della sua fede cristiana, consegnando così uno strumento dottrinale e apostolico davvero in sintonia con i nostri tempi.
Dal 2 al 6 febbraio del 1995, a Pantano di Civitavecchia, una statuina della Madonna raffigurante la Regina della Pace lacrima sangue per tredici volte. Pianse ancora sangue il 15 marzo nelle mani del vescovo Girolamo Grillo. Da quel giorno altri eventi soprannaturali si sono succeduti: una seconda Madonnina, identica alla precedente, dono del cardinale Deskur, ha incominciato a effondere un olio profumato durante alcune feste religiose o di fronte a persone riunite in preghiera; la Vergine stessa è apparsa a una famiglia e ha dato i suoi messaggi. Prima destinataria e strumento di queste manifestazioni della Madonna è la famiglia Gregori: padre, madre e tre figli, tutti resi partecipi di tante grazie e segni straordinari. In questo libro, agile come una guida del pellegrino, si raccontano tutti i fatti salienti della vicenda; comprese le analisi scientifiche, che hanno escluso truffe e manipolazioni, e l'indagine della Chiesa, che, a livello diocesano, si è conclusa positivamente con l'erezione a Santuario della Parrocchia di Sant'Agostino a Pantano. Solo in questo libro compaiono i testi dei messaggi della Madonna delle Rose dal Cuore Immacolato e Regina delle Famiglie, nei quali la Vergine mette in connessione queste sue visite con le apparizioni di Fatima. Il trionfo del suo Cuore Immacolato - dice - passa attraverso la fedeltà delle famiglie nell'unità della Chiessa. Il volume, infine, riporta documenti inediti che rivelano la devozione nascosta di Giovanni Paolo II.
«Ho raccontato la morte di molti santi, ma tutti mi hanno confermato la verità di questa antica intuizione cristiana: "Quando muore un santo è la morte che muore!"» Padre Antonio Sicari presenta un'impressionante «galleria» di santi «fotografati» negli ultimi istanti della loro vita. Per tutti loro la morte è la tenerezza di un abbraccio. È l'incontro con l'Amato lungamente inseguito. Conosciamo così la morte del mistico, del martire, dell'anziano logorato dagli anni come del giovane che ha imparato il segreto dell'amore nel giro di una vita breve ma irrepetibilmente intensa. Da qusti suggestivi «ritratti» l'autore aiuta a riscoprire la vita come un viaggio verso una felicità più grande, quella della Casa del Padre.
Far diventare reali i propri sogni significa scoprire che sono i sogni di Dio. È quanto ci confida di aver scoperto Mauro Leonardi mettendosi alla scuola di tre grandi «sognatori»: Giuseppe dell’Antico Testamento, Giuseppe lo sposo di Maria e san Josemaría Escrivá.
Nel 2008, trent'anni dopo il suo primo libro (Ipotesi su Gesù) divenuto subito un best e long seller mondiale, Vittorio Messori pubblicava, presso le edizioni Ares, Ipotesi su Maria. Un volume che, come tutti quelli (ormai più di 20) dell'autore è stato accolto dai lettori con grande favore, ha esaurito molte ristampe, è stato tradotto in diverse lingue ed è tuttora "vivo" nel catalogo dell'editore milanese. Ma la ricerca mariana di Messori è proseguita in questi anni. Così, l'Ares presenta ora non una nuova ristampa, bensì una nuova edizione di Ipotesi su Maria, arricchita di 13 capitoli inediti, caratterizzati come sempre da quello stile che ha determinato il successo di Messori: la vivacità e la chiarezza del giornalista professionista unite alla solidità dello studioso esperto, dalla documentazione aggiornata e sicura. Inoltre, anche in questi nuovi capitoli, vi è la consueta, vivace scorribanda tra dogma e aneddoto, tra teologia e devozione spirituale, tra esegesi biblica e apparizioni. Dunque, si amplia ancora, nella nuova edizione, quella carrellata in un mondo luminoso e al contempo spesso sconosciuto, guidati da uno scrittore che non nasconde affatto la sua fede ma è allergico alla retorica mielosa di certo devozionalismo. Un autore che apprezza il sentimento, ma è lontano da un sentimentalismo che rischia di allontanare i nostri contemporanei da Colei che non a caso la Tradizione chiama "Madonna", cioè "Nostra Signora".
Alla domanda di significato che accompagna l'uomo di ogni tempo risponde Dio nella Sacra Scrittura. A colui che si costruisce i propri idoli e i miti per spiegare i misteri dell'esistenza si fa incontro Gesù incarnato nella storia. Il cardinale Ennio Antonelli racconta in questo volume, che ha il sapore del diario intimo, le buone ragioni della fede, che lo hanno portato giovanissimo a farsi sacerdote, contribuendo alla sete di assoluto di ciascuno. Pagina dopo pagina siamo accompagnati a riconoscere attraverso i secoli e la creazione la presenza discreta e costante di Dio, che si fa carne nei Vangeli e che rimane accanto nella vita di ciascuno nei Sacramenti e nel soffio dello Spirito. Nelle apparizioni della Vergine e nella comunione dei santi l'autore ci mostra come l'eterno di Dio appartenga già al tempo finito degli uomini, chiamati generazione dopo generazione a una vita buona nel cammino di santità. Il premio? Il Paradiso.
I ragazzi hanno sempre cercato l'avventura. Si sono arrampicati sugli alberi, hanno giocato alla guerra, hanno amato la competizione. Eppure, la cultura di oggi rifiuta l'immaginario che ha sempre caratterizzato l'identità maschile. I risultati di una società senza padri e con adolescenti dalla personalità incerta sono sotto gli occhi di tutti. Meg Meeker, dopo "Papà sei tu il mio eroe", dedicato ai papà con figlie adolescenti, esplora il mondo degli adolescenti maschi, offrendo una miniera di consigli per aiutarli a crescere in una fase decisiva della loro vita. Il suo saggio ha la freschezza di un racconto: con aneddoti illuminanti è una guida per rendere più facile il la voro più difficile: diventare buoni genitori.
Queste pagine sono pensate per persone che desiderano imparare a pregare ma che un libro sulla preghiera non lo leggerebbero mai. Il testo si struttura in due parti. La "pretesa" della prima parte è una guida all'incontro con Cristo: in cinque brevi capitoli si dipana dal punto di vista della fede una luminosa riflessione sull'efficacia della preghiera, in grado di offrire al lettore che vi si lasci coinvolgere un autentico itinerario interiore e gli strumenti concreti necessari per un fecondo dialogo con Dio. Il fulcro della seconda parte sta, invece, nel dimostrare che il cuore di ogni uomo aspira a tale incontro con Cristo. L'autore sviluppa questa tesi addentrandosi nella contemplazione di alcuni snodi fondamentali, benché quotidiani, dell'esistenza (quali paternità, maternità e filiazione, femminilità, tentazioni nella vita di coppia, rapporto con il tempo, lavoro, potere), che racconta con un tocco di poesia, ottenendo sulla carta lo stesso effetto emblematico dei grandi affreschi d'arte nelle navate delle chiese; è capace, cioè, di isolare alcuni fatti e situazioni particolari, magari al primo sguardo apparentemente insignificanti, lasciando emergere il valore inestimabile, unico e universale che li caratterizza.
"La via verso il futuro non è la secolarizzazione della Chiesa, ma la cristianizzazione del mondo! Questo è il nucleo del messaggio della passione, della morte e della risurrezione di Gesù Cristo, l'essenza della Buona Novella e la via della Chiesa: sulle tracce di Gesù percorriamo la via della sequela, che ci porta dalla passione, attraverso la Croce, alla risurrezione e alla vita eterna". Una via da percorrere con la gioia della fede, nella certezza che "il Venerdì Santo è temporaneo - la Pasqua invece è eterna". Per questo "la Chiesa seguirà sempre la via della sequela di Cristo, suo umile e umiliato Signore. Non si lascia indurre a prendere la strada larga che porta verso l'abisso. Lì, a che cosa servirebbe l'applauso delle folle e dei leader d'opinione onnipotenti?". Perché "soltanto nella Croce c'è Salvezza, nella Croce c'è Vita, nella Croce c'è Speranza".
Attraverso una pluralità di temi e percorsi, da questi "Appunti" di un testimone della cultura cristiana emerge un ritratto vivo di Paolo VI: le scelte pastorali, l'insegnamento magisteriale, l'orientamento politico del suo pontificato e, soprattutto, la profonda, intrinseca, ispirazione religiosa. «Il magistero montiniano documenta, nelle diverse fasi della sua vita - dalle prime esperienze come educatore dei giovani studenti, attraverso il ministero episcopale a Milano e fino al pontificato - lo sforzo instancabile di additare la verità su Dio e sull'uomo resa accessibile dalla rivelazione cristiana e, al tempo stesso, l'impegno per la formazione di una coscienza critica e responsabile, libera e all'altezza della sua vocazione».
"La relazione della Chiesa con il mondo può essere riassunta nella celebre affermazione di sant'Agostino: Mundus reconciliatus, Ecclesia; la Chiesa, nella sua dimensione di Popolo di Dio, è il mondo stesso in quanto riconciliato con Dio; e, pertanto, si rapporta al mondo come forza, come sacramento, mediante il quale Cristo continua nella storia la sua missione di salvezza, vincendo la resistenza che il mondo stesso contrappone alla propria riconciliazione con Dio". Questa affermazione, a p.69 del volume, è l'orizzonte entro cui il Vicario generale dell'Opus Dei analizza la situazione della Chiesa nella contemporaneità, con particolare riguardo al ruolo dei laici cristiani. In risposta alle incalzanti domande di Rafael Serrano, mons. Ocáriz spazia dai problemi teologici attuali all'eredità del Concilio Vaticano II, alla qualità della "nuova" evangelizzazione, ai temi sociali del lavoro e della povertà. Una lettura autorevole e serena della realtà in cui viviamo, orientata alla riscoperta della felicità e responsabilità di essere cristiani.
È facile constatare che la parola amore, pur essendo la parola chiave, è anche la più confusa, non solo nel mondo secolarizzato, ma anche tra i cristiani. Ciò che più danneggia la convivenza umana è il fatto che tutti credono di sapere che cosa sia l’amore. Ma chi entra nei sentieri autentici dell’amore fa sempre nuove scoperte e impara a non attribuire agli altri i propri errori. C’è una sola arte da imparare: quella di amare.
L’amore ha tanti aspetti che non si imparano, non solo nel sentimento, ma anche nella ricchezza emotiva che governa il cuore nel profondo. Eppure l’amore vero è molto di più rispetto al sentimento e all’emotività, e oggi esige molto «studio». Amare è un verbo e occorre saperlo coniugare in molti modi.
Ugo Borghello affronta qui in maniera radicale le prospettive del vero amore cristiano, ma anche le sue malattie. Ci insegna a distinguere tra fede – l’adesione profonda a Cristo – e religione – l’insieme di pratiche e preghiere. A distinguere tra carità – amore incondizionato alla persona, a tutte le persone – e opere di carità – i tanti gesti di servizio che si possono compiere anche senza un corrispettivo di amore vero. Ci insegna che ognuno appartiene a un gruppo primario per il quale è disposto a dare tutto, e che pertanto è auspicabile che tale gruppo sia la comunità cristiana. La Nuova evangelizzazione dipende in gran parte dal far sorgere innumerevoli comunità primarie, come fu per i primi cristiani. Avanti così nell’analisi, si resta convinti che tutti abbiamo bisogno di ritornare continuamete alla fonte gratuita della fede e dell’amore, con una lotta ascetica che renda efficaci anche le nostre miserie.
Aelredo di Rievaulx (1110-1167), monaco cisterciense inglese, è «uno degli umanisti più delicati del suo secolo» (H. De Lubac). La sua opera si colloca nell’alveo della «teologia monastica», che non mira a «conoscere» (scire) i misteri indagandoli razionalmente, bensì a «vivere» e «gustare» (sapere) l’esperienza dell’amore divino, anelando a congiungersi misticamente a Cristo, vera sapienza («l’amore stesso è conoscenza»). Nell’Autore essa diviene una «teologia della relazione», in cui prendono reciprocamente senso l’amore di Dio, di sé e del prossimo. «Il nostro Aelredo è quasi un altro Bernardo», suonava un detto dei cisterciensi del suo tempo, e ciò basta a darcene la statura.
L’amicizia spirituale è la sua opera più famosa, unica nel suo genere nel Medioevo monastico, scritta in forma di vivace dialogo. Emerge dall’esperienza vissuta, illuminata dagli studi, e rivela ancor oggi la sua attualità. Secondo l’Autore, è presente nell’uomo una naturale vocazione all’amore, di cui l’amicizia, non quella carnale e mondana, emotiva e utilitaristica, ma quella spirituale, fondata sulla virtù, rappresenta l’eccellenza: ponendo in Cristo la sua origine e il suo fine diviene un’esperienza dell’amore di Dio e «un’anticipazione della beatitudine celeste». Aelredo ha esaltato il valore dell’amicizia anche all’interno della vita claustrale, superando la diffidenza di tutta la tradizione monastica, che la considerava un elemento di disturbo perché capace di creare piccole isole all’interno della comunità.
Gesù a dodici anni è un breve trattato di meditazione «affettiva» sull’episodio dello smarrimento e ritrovamento di Gesù a Gerusalemme dopo tre giorni (Lc 2, 42-52), di cui offre un’interessante interpretazione letterale, allegorica e morale: i luoghi dell’infanzia di Gesù corrispondono alle tappe di perfezionamento spirituale che l’anima del fedele deve percorrere per restaurare la propria immagine divina, secondo cui è stato creato. La sensibilità e la delicatezza con cui l’Autore tratta la materia ne fecero un’opera molto amata nel Medioevo, che circolò fino al Settecento sotto il nome di san Bernardo, indice dell’alta considerazione riscossa.
Questo volume, scritto con vivacità e poesia, fa conoscere la figura dell'uomo Gesù, osservandolo a partire dal Vangelo, nel quotidiano privato della vita di Nazaret, nella sua famiglia, con Maria e Giuseppe, nel lavoro accanto a suo padre, inserito nel tessuto sociale del suo Paese, della sua gente. Così facendo si scopre l'Amico e il Fratello; e, attraverso di Lui, si impara a comprendere che la santità si acquisisce con il ben fare le cose di ogni giorno, le più umili e semplici, vissute con discrezione, impegno, amore, spirito di servizio e allegria. È nell'ordinario dell'esperienza che si diventa uomini veri, ed è nei trent'anni trascorsi nella sua casa che Gesù ha forgiato l'uomo che, a tempo opportuno, ha saputo accettare il sacrificio della Croce, per riaprire a tutti la via della Risurrezione e del Cielo.
Un ricordo d'infanzia, la statuetta del cammello dei Magi, ritorna nelle riflessioni natalizie per portarci al cuore dell'Avvenimento che cambia la storia: prende la parola lui, il cammello del presepe "... per aiutarci a non vagare soli e senza un traguardo nel nostro deserto".
Mons. Salvatore Canals (1920-1975) è stato l'iniziatore e il primo direttore di Studi cattolici. Questo libro riprende, anche nel titolo, la rubrica che don Salvatore firmò per anni sulla rivista. Sono considerazioni spirituali che coinvolgono direttamente il lettore, famigliarmente interpellato col "tu", e che attingono alla dottrina e allo stile pastorale di san Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei, che l'autore conobbe fin dal 1940, quand'era studente universitario. "Possa la meditazione di queste pagine", scrive Cesare Cavalleri nella Presentazione, "che insegnano a riconoscere il Signore in mezzo agli avvenimenti quotidiani, attizzare nel lettore la decisione di contribuire a 'incendiare tutti i cammini divini della terra con il fuoco di Cristo': è questo, infatti, l'unico scopo per cui esse sono state vissute, pensate, scritte e stampate".
Questo libro, che giunge alla terza edizione, è una sfida e un dono. Una sfida ai lettori abituali di poesie, chiamati a confrontarsi con il tema sublime e terribile della Passione del Signore; una sfida per chi non è lettore abituale di poesie, invitato a scoprire in proprio le vertiginose possibilità del linguaggio contemplativo. Per gli uni e per gli altri questo libro è anche un dono, perchè dalla lettura di questo drammatico e compatto poema si esce con una nuova prospettiva sugli eventi culminanti della vita di Gesù. Al volume è allegato in omaggio il CD "Quadri della Passione", con brani letti da Cesare Cavalleri, accompagnati dal suggestivo commento musicale composto ed eseguito dal pianista Gianmario Liuni.
Che cosa fa un direttore spirituale? Affianca la persona in cammino, la aiuta a discernere, le offre consigli frutto di saggezza e di esperienza, prega per lei. E tutto questo senza invadere il santuario della coscienza né condizionare in alcun modo la libertà. Questo libro contiene molta esperienza e sarà utile ai direttori spirituali. Non si ferma agli accorgimenti pratici su come gestire i colloqui. Molto più a fondo si domanda, come devono fare i direttori, di che cosa hanno bisogno le anime, quali sono le aspirazioni da suscitare in esse, quali i disturbi e le malattie più frequenti o più gravi. Per concludere che questo compito non si può svolgere se non a partire da una vita interiore profondamente radicata in Cristo. Ma per le stesse ragioni sarà altrettanto utile a chi riceve la direzione spirituale, che in queste pagine troverà orientamento per accostarsi ai colloqui adeguatamente disposto e per saper applicare i consigli alla pratica.
Il volume presenta i profili di venti grandi personalità della storia (da Agostino a Francesco d'Assisi, da Caterina da Siena a Bonhoeffer) che hanno influito sul loro tempo e che possono dire qualche cosa anche al nostro.
L'Occidente sarebbe diverso scena le energie spirituali di questi santi che sono diventate parte integrante del nostro patrimonio.
Non è solo una rivisitazione storica, ma un'occasione per riflettere su ciò che ha contribuito a costruire una cultura e a rendere grande una civiltà.
Il tema della fede illustrato nelle sue dimensioni fondamentali, e proposto come principio unificante capace di dare forma all'intera esistenza umana e al ministero pastorale. La meditazione si accosta con immediatezza al testo biblico, nella fiducia che in ogni tempo, in ogni situazione umana e aldilà di ogni barriera culturale, esso è in grado di comunicare la propria verità.
Avvicinarsi al mistero del Presepe con pagine di intensa spiritualità.
Molti uomini, molti cristiani, chiamano pace la tranquillità, gioia la risata fragorosa, felicità il piacere o il successo effimero: sono prigionieri di un orizzonte povero; sono "tiepidi". La tiepidezza è quella malattia dell'anima che ha per sintomi la svalutazione della preghiera e del sacrificio quotidiani, il pensare soltanto a sé stessi, il capriccio, la comodità... Perdendo la prontezza e la gioia della donazione la fede si assopisce, proprio perché si è raffreddato l'amore, e mette radici la tristezza. Il libro insegna, nella pratica della vita ascetica, come prevenire ed eventualmente curare questo stato di mediocrità, ricollocando Dio al centro della vita del cristiano.
Questo libro, che fu di grande aiuto in un momento di confusione dottrinale e spirituale, conserva in larga parte la sua attualità, perché attinge alla salda riflessione di Tommaso d’Aquino, del quale Massoulié (1632-1706) contribuì non poco a recuperare quel misticismo che, come osserva il curatore Carlo Bonfanti nella Presentazione, fu «spesso trascurato da molti commentatori che ne esaltavano soltanto l’immensa valenza intellettuale, contribuendo a diffondere l’immagine di un san Tommaso freddo ragionatore» e che invece «ogni volta che si apprestava a insegnare, scrivere o dettare, ricorreva innanzitutto all’orazione».
"Come Gesù" è il primo libro sul celibato apostolico del laico che vive nel mondo, coniugando la dimensione civile dell'esistenza mondana con quella della gratuità. Mauro Leonardi disvela questi nuovi orizzonti del cristianesimo con una prosa diretta e fortemente evocativa, affrontando il tema dell'innamoramento come dell'amore sponsale, ma concentrandosi in primo luogo sull'amore di amicizia. Infatti, proprio in quest'ultimo risiede l'essenza del celibato apostolico ed è alla base delle altre forme di amore e delle relazioni interpersonali in quanto tali. Ogni persona che si incontra nel cammino della vita è un dono: questa è la tesi fondamentale del libro che trova arricchimento e ulteriore sostegno nella meditazione di Giovanni Paolo II ("Il dono disinteressato") che conclude il percorso dell'autore. Il card. Julián Herranz, presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, così scrive nella Prefazione: "l'Autore espone con elegante vivacità le principali caratteristiche del 'celibato laicale', che mi pare si potrebbero sintetizzare così: la completa donazione personale a Cristo 'amicizia indiviso corde con lo Sposo della Chiesa', la filiazione divina vissuta come Lui nella perfetta obbedienza alla volontà del Padre e il costante impegno apostolico di diffondere il messaggio cristiano 'in' e 'attraverso' il lavoro e le altre ordinarie circostanze della vita secolare".
Programma dell'esistenza cristiana nella catechesi originaria della Chiesa, il Discorso della montagna pronunciato da Gesù ha conosciuto una lenta erosione interpretativa, tanto che ancora in epoca recente la teologia morale, tutta intenta a definire norme e obblighi, riservava le esigenze di perfezione espresse nel Discorso a esigue élites dello spirito. La vocazione universale alla santità, affermata nei pronunciamenti del Magistero a cominciare dal Vaticano II, reintegra in certo modo il Discorso a fonte principale della catechesi nella sua parte morale e spirituale: esso costituisce la magna charta dell'agire cristiano e le sue parole configurano i tratti autentici del discepolo di Cristo. È nella linea di questo rinnovamento evangelico, significativamente recepito nel Catechismo della Chiesa cattolica, che si situa la lettura delle beatitudini e della Legge nuova qui condotta da Servais Pinckaers. Con richiamo a intuizioni feconde di Agostino e di Tommaso, l'autore ravvisa nelle promesse e nei precetti del Discorso il cammino regale alla vita piena, alla felicità, una nozione che connota essenzialmente l'etica cristiana e tuttavia paradossale per il capovolgimento di valori che la parola di Dio enuncia. Sono pagine, queste, intessute di realismo e di esperienza vissuta, rivelandoci in concreto la nostra condizione esistenziale e mostrando le opere meravigliose che lo Spirito compie in noi se, con docilità, assentiamo alla sua grazia.
Quelle cose che occhio non vide nè orecchio udì, nè mai entrarono in cuore d'uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano
Il Paradiso è un tema fondamentale della fede cristiana. Basti pensare che la Bibbia si apre con il Paradiso terrestre e si chiude con l’immagine della nuova Gerusalemme che scende dal cielo, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Il Paradiso è all’inizio e al termine della storia della salvezza: la cacciata dal Paradiso contrassegna quella fase della storia dell’umanità sottoposta all’impero delle tenebre; nessun uomo è mai potuto entrare in Paradiso prima che Gesù Cristo redimesse il mondo con la sua morte in croce. Il ladrone pentito è entrato con Gesù in Paradiso con tutta la schiera degli uomini giusti, che avevano atteso a partire dagli albori della storia dell’umanità. Gesù Cristo ha riacquistato il Paradiso perduto versando il suo sangue.
Sulla scorta degli insegnamenti di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, mons. Javier Echevarría, prelato dell’Opus Dei, propone un itinerario spirituale per conoscere e amare ogni giorno di più la santa Messa. Il testo, ripercorrendo i singoli momenti della liturgia, offre profondi spunti di riflessione personale per i sacerdoti e per i laici; è arricchito, inoltre, da numerose espressioni di san Josemaría Escrivá che, ricordando la chiamata universale alla santità, indicò il santo Sacrificio come «il centro e la radice» della vita di ogni cristiano.
Scrive l’Autore nella Presentazione: «Ho desiderato promuovere lo spirito liturgico, che porta a curare il rapporto con Cristo non solo durante la Messa, ma lungo tutta la giornata, e a comunicarlo ad altre persone. Sono stato mosso, in definitiva, dal desiderio di aiutare a concretizzare – per me stesso e per molte altre persone – la grande aspirazione di san Josemaría: “Dobbiamo, anzitutto, amare la santa Messa, che deve essere il centro della nostra giornata. Se si vive bene la Messa, come è possibile poi, per tutto il resto del giorno, non avere il pensiero in Dio, non aver la voglia di restare alla sua presenza per lavorare come Egli lavorava e amare come Egli amava?”».
Nell’enciclica Spe salvi Benedetto XVI ha richiamato la centralità della virtù della speranza nella vita del cristiano e di ogni uomo. Ogni progettualità, anche terrena, deve infatti fare assegnamento sulla speranza di raggiungere l’obiettivo, e le riflessioni di questo libro orientano a trovare il fondamento di ogni speranza: Cristo stesso, che con la sua Risurrezione ha vinto il mondo e guida ciascuno a raggiungere l’obiettivo supremo: la vita eterna. Attese umane, speranza cristiana, fiducia in Dio, vengono analizzate nella prospettiva della storia e della consumazione della storia. E, con Benedetto XVI, l’autore segnala l’agire, la sofferenza e il giudizio come «luoghi di apprendimento» della speranza.
È la prima edizione italiana moderna di un classico della spiritualità del Cinquecento (la precedente traduzione risale al 1769). L’autore, semplice sacerdote diocesano, consigliere di santa Teresa d’ávila, di sant’Ignazio di Loyola, di san Pietro d’Alcantara, incorse nei rigori dell’Inquisizione per la prima edizione di quest’opera, pubblicata a sua insaputa nel 1556. Ripubblicata nel 1574 nell’edizione emendata dall’autore, a cinque anni dalla sua morte, Audi, filia (che prende il titolo dal Salmo 45, 11-12, «Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio...») raccoglie i consigli spirituali rivolti alla giovanissima discepola Sancha Carrillo. È un trattato di ascetica cristiana, su come resistere alle tentazioni, sulla vita di orazione, sull’umiltà e sull’identificazione con Cristo, che attraversa intatto i secoli con la forza della dottrina e dell’esperienza vissuta.
“Come bisogna andare a Dio? Amico mio,
diritti come una palla di schioppo”
“Fra poco, figli miei, quando io terrò Nostro Signore tra le mie mani, quando Egli vi benedirà, domandategli che vi apra gli occhi del cuore,
ditegli, come il cieco di Gerico: «Signore, fate che io veda!»,
e otterrete di certo quello che desiderate, poiché Egli vuole solo
il vostro bene. Ha le mani colme di grazie,
e cerca solo di distribuirle, ma nessuno le vuole”
San Giovanni Maria Vianney
In queste pagine si leva alta la voce del santo Curato d’Ars: le omelie, le orazioni, i catechismi, ma anche le conversazioni, le sue citazioni preferite e gli incoraggiamenti fraterni, rivivono così come sono stati raccolti in presa diretta dall’abbé Alfred Monnin, sacerdote della diocesi di Belley che ebbe la fortuna di conoscere direttamente Jean Marie Vianney, di cui fu ospite, divenendone discepolo e amico. Esprit du Curé d’Ars uscì infatti in prima edizione francese, con l’autorizzazione del vescovo di Belley, il 4 agosto 1864, nel quarto anniversario della morte del santo, e da allora è considerato «il suo libro».
Patrono dei parroci, patrono di tutti i sacerdoti del mondo, san Giovanni Maria Vianney spese interamente la sua missione terrena dividendosi fra la celebrazione dell’Eucaristia, l’adorazione davanti al tabernacolo, e l’ascolto dei penitenti nel confessionale, dove negli ultimi tempi passò fino a 17 ore al giorno. Del resto ad Ars si presentavano ogni anno per confessarsi circa 100 mila pellegrini provenienti anche d’oltre confine e Vianney voleva tutti ricevere. Di lui veramente si può dire che non avesse altra preoccupazione al di fuori della salvezza delle anime.
Giovanni Paolo II, che lesse e consigliò questo libro, definì Vianney «un rivoluzionario, sullo sfondo della laicizzazione e dell’anticlericalismo del XIX secolo» e un grandissimo santo, perché nelle molteplici conversioni e guarigioni attribuite alla sua intercessione si è manifestata «la potenza della grazia che agisce nella povertà dei mezzi umani». E l’attuale Pontefice, nell’indire nel 2008 l’anno sacerdotale, l’ha indicato come il modello da seguire, per aver vissuto il suo ministero nella piena comprensione che «Dio è la sola ricchezza che gli uomini desiderano trovare in un sacerdote». «Il presente testo», ha scritto don Michele Dolz nella Prefazione, «potrà aiutare, dalla viva voce del santo Curato, a comprendere meglio il suo stile e a imitarlo».
Di Alfred Monnin esiste anche una pregevole Vie de M. Jean Marie Vianney, pubblicata nel 1861. Da essa si è tratto spunto per la biografia breve del santo curato che completa il volume.
In queste pagine Michelangelo Peláez offre il compendio di alcune virtù etiche – giustizia, sincerità, fedeltà e altre ancora – imprescindibili nell’esercizio dell’attività medico-sanitaria, ma altresì in ogni altra professione. Rendere umana la scienza volgendone gli esiti al bene della persona è necessità sempre più avvertita nel mondo della ricerca e trasmissione dei saperi, in special modo nelle istituzioni universitarie. Queste riflessioni sono nate dall’attività dell’autore come docente di Etica presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma. La Presentazione è del prof. Elvio Covino, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia nell’ateneo romano.
Michelangelo Peláez (Zamora, Spagna, 1930), laureato in Giurisprudenza (Salamanca 1953) e in Diritto canonico (Università Pontificia San Tommaso 1955), è stato ordinato sacerdote alla fine del 1955 e da allora risiede in Italia, dove ha svolto in varie città il suo ministero sacerdotale e contemporaneamente coltivato gli studi etico-giuridici. Dal 1994 è docente di Etica presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, dove ha fondato e diretto il Dipartimento di Antropologia ed Etica applicata; è stato il primo Presidente del Comitato Etico di questa Università. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Introduzione allo studio della criminologia (Giuffrè 1960), Etica, professioni & virtù (Ares 2009), L’arte di vivere bene (Ares 2007), Studi 1960-2003 (Ares 2009).
La vita, il pensiero e l’annuncio di Paolo di Tarso in una potente sintesi curata dal teologo mons. Piero Re, parroco di San Protaso a Milano, della cui diocesi è stato anche prefetto per Milano Nord-Ovest. Autore già di molti testi per Jaca Book, Marietti, Edizioni Paoline, mons. Piero Re (Sacconago, 1934) attraverso uno stile asciutto, poetico a tratti, ripercorre con estremo rigore la biografia del «tredicesimo apostolo» dalla conversione all’eroico martirio, dimostrandone, in assiduo legame con gli scritti, la possente genialità teologica (cfr le lettere ai Colossesi e agli Efesini); l’impeto missionario che rivolse a tutti i popoli della terra già nell’arco della prima generazione cristiana (cfr la seconda parte degli Atti degli Apostoli) e, per questa via, rivelando in lui il maestro della «sana dottrina» pastorale (nelle lettere a Timoteo e a Tito) e il mistico ispiratore del cristianesimo quale religione della carità.
Ogni capitolo del libro è accompagnato dalla riproduzione di quadri molto noti che raffigurano scene della vita di san Paolo. Queste tavole sono state scelte da suor Gloria Riva (Monza, 1959), religiosa tra le Adoratrici Perepetue del SS. Sacramento di cui è fondatrice, che nel dvd allegato si sofferma in particolare sulla descrizione e lettura di alcuni capolavori frutto dell’arte di Bruegel, Caravaggio, Elsheimer, Rembrandt e Beccafumi, guidandoci all’interpretazione secondo il metodo da lei già messo a punto nelle sue diverse pubblicazioni precedent
Il peccato originale non rende l’uomo semplicemente egoista, incline alla comodità e al piacere: la conseguenza più radicale è la ricerca del consenso, del conseguire un’immagine davanti agli altri. è «l’inganno idolatrico» che conferisce una dimensione di assoluto a tutto ciò che è penultimo, trasformandolo in idolo: non solo gli onori e i denari, ma anche i figli, la casa, il coniuge, l’apostolato, la chiesa. La scoperta, nella rivelazione divina e nel dono sacramentale, di un amore divino soprannaturale, che rende figli di Dio e partecipi della comunione trinitaria, salva l’uomo proprio dall’intimo del cuore, e lo libera dalla schiavitù del consenso altrui. Non c’è altra causa per il cristiano che rendere visibile la carità; e non c’è altro compito nella storia oltre quello di imparare ad amare.
Questa tesi, illustrata con una originalissima sintesi di apporti sociologici, psicologici, filosofici, teologici e di esegesi biblica, conduce il lettore a prendere coscienza del proprio nome (unità, responsabilità personale, libertà) e del proprio cognome (vincolo comunitario, anche in dimensione ecclesiale), per renderlo libero di amare. «Riconoscere nell’idolatria il male radicale che paralizza la crescita della persona», scrive mons. Bruno Forte nella Presentazione, «esige l’onestà di far cadere la maschera difensiva che tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo potuto costruirci. Un libro “controcorrente”, che proprio per questo è quanto mai attuale e urgente: una sorta di sveglia o di allarme delle coscienze, che senza moralismi o scorciatoie ideologiche guarda in faccia la verità del cuore e accompagna l’emergere cosciente dell’angoscia verso il suo unico possibile superamento».
Queste pagine, di densa spiritualità, innervate nei messaggi della Regina della Pace di Medjugorje, svelano con estrema chiarezza il ruolo d'intercessione e mediazione che Maria svolge nella Chiesa: «L'autore», annota nella Prefazione padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, «mostra come la Madonna che si manifesta nei messaggi di Medjugorje sia esattamente quella che conosciamo attraverso la Sacra Scrittura, il Magistero della Chiesa e la Liturgia. E', in ultima istanza, la Madre di Dio e la Madre della Chiesa che, in un passaggio decisivo della storia umana, come più volte ha richiamato Giovanni Paolo II, viene in soccorso dei suoi figli e dell'umanità intera» (pp. 288).
Francesco Rizzi, francescano dei frati minori, nato a Roma, vive a Medjugorje da diversi anni e accoglie i pellegrini e i sacerdoti italiani. Laureato in Economia e Commercio, ha la licenza teologica in Dottrina sociale della Chiesa; è sacerdote dal 1999 e professo solenne dal 1997. Su Medjugorje, ha già pubblicato il volume "Madre di Misericordia" (2006).
Il libro di Suárez è un invito a meditare a fondo il significato e i frutti della Messa. Ma - ed è molto di più - incoraggia il lettore a trarre dalla rinnovata consapevolezza del «mistero della fede» le necessarie conclusioni operative sul piano della vita interiore e dell'amore al prossimo.
La disciplina del rito della Messa è limpidamente spiegata attraverso un ininterrotto dialogo, intenso e famigliare, con la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa, con i Padri, i santi di ogni tempo e gli autori di spiritualità che sul Sacrificio dell'altare hanno espresso le riflessioni più illuminanti (pp. 208).
Federico Suárez (Valencia 1917 - Madrid 2005) è stato professore di Storia moderna e contemporanea a Santiago di Compostela e Decano della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Navarra. E' autore di numerosi volumi, tra cui Maria di Nazaret e Giuseppe sposo di Maria, pubblicati in Italia dalle Edizioni Ares.
Chi vuol essere cristiano deve innanzitutto essere uomo, e non sarà mai cristiano se non si decide a essere santo. Questa, in estrema sintesi, è la tesi dell'autore. Chi vuole un cristianesimo non edulcorato, ma esigente, appagante perché impegnativo, che dà tutto perché ha chiesto tutto (ma esiste un cristianesimo di altra specie?) qui trova pane per i suoi denti, alimento per la sua speranza.
Jesús Urteaga Loidi, sacerdote, scrittore, primo direttore della rivista Mundo cristiano, ha scritto questo libro quand'era giovane, rivolgendosi ai giovani di ogni età, uomini e donne, che si sentono attratti da questo programma: «Contro la menzogna, la verità. Contro la viltà, la nobiltà. Contro l'ipocrisia, la sincerità. Contro la bigotteria, la pietà. Contro la debolezza, la forza. Contro il manierismo, la virilità. Contro la timidezza, l'audacia. Contro l'impotenza, la fecondità. Contro la paura, il coraggio. Contro il tradimento, la lealtà. Contro la tristezza, la gioia. Contro il pessimismo, l'ottimismo. Contro la mediocrità, la personalità. Contro l'ozio, il lavoro. Contro il disorientamento, il criterio. Contro l'avarizia, la generosità. Contro la verbosità, il silenzio. Contro gli esibizionismi, la discrezione. Contro l'imborghesimento, la santità» (pp. 176).
In questo libro, il prelato dell'Opus Dei offre un modello di orazione contemplativa, spiegando al lettore che cosa intendeva san Josemaría Escrivá quando esortava a «entrare nelle scene del Vangelo come uno dei personaggi». Lo scenario è quello della preghiera di Gesù nell'Orto degli Ulivi: è un episodio drammatrico della vita di Cristo attraverso il quale il cristiano può apprendere il significato del dolore e della riparazione, alla luce della speranza e nella gioia della risurrezione (pp. 296).
Mons. Javier Echevarrí a (Madrid, 1932) ha collaborato strettamente con san Josemaría Escrivá dal 1953 al 26 giugno 1975, data di morte del fondatore dell'Opus Dei. Sacerdote dal 1955, nel 1994 è stato chiamato a succedere a mons. Alvaro del Portillo come Prelato dell'Opus Dei. Ha ricevuto la consacrazione episcopale da Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1995. Dello stesso Autore, in questa collana, le Edizioni Ares hanno pubblicato Itinerari di vita cristiana (2001).
Una devozione popolare di antica tradizione rivissuta nella contemplazione delle quattordici formelle votive (sette dolori e sette gioie) riprodotte nel Santuario mariano di Nostra Signora di Torreciudad, in Spagna, luogo sacro valorizzato e molto amato da san Josémaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei.
Nella lettura dei passi corrispondenti del Vangelo, nel commento e negli spunti di riflessione proposti dall'autore che iniziano e culminano nella preghiera personale, si impara a conoscere meglio la vita «normale», intrisa di santità quotidiana, della Sacra Famiglia di Nazaret; e si impara, in particolare, a conoscere le doti umane e spirituali di san Giuseppe, che si rivelò guida sapiente, sposo e padre amorevole e giusto, per Maria e Gesù, grazie alla fiducia che in tutta la sua avventura terrena ha sempre riposto nel disegno che Dio aveva preparato per lui (pp. 72).
Questo libro non è una vita della Madonna: è la meditazione teologica e ascetica di alcuni episodi evangelici che a Lei si riferiscono, respingendo la tentazione di colmare con fantasticherie la concisione del racconto ispirato, pur riconoscendo che spesso, nel leggere il Vangelo, restiamo con la voglia di saperne di più sulla misteriosa ed efficace presenza di Maria accanto al suo Figlio divino. Ma poiché è Dio l’autore della Scrittura, la fede ci convince che nei Vangeli abbiamo tutto ciò che occorre per conoscere, amare e imitare la Madonna: se fossero stati necessari altri particolari, Dio ce li avrebbe comunicati.
Partendo da questa certezza, Federico Suárez si è applicato alla meditazione dei misteri di Maria e ci ha dato questo libro che per molti sarà una gioiosa scoperta, non solo per quanto vi è scritto, ma anche come esempio di lettura del Vangelo con occhi di fede.
Un uomo qualsiasi. Un umile artigiano vissuto in una sperduta provincia dell'Impero romano. E' Giuseppe di Nazaret.
Di lui non ci resta una parola. Passa per il Vangelo come un'ombra silenziosa. Non sappiamo neanche quando sia morto. Ma è lecito fermarsi a questo? Assai di più, in realtà, suggeriscono le cronache dei Vangeli, nei quali non una sola parola essenziale è omessa.
Ed ecco che Federico Suárez assimilando le scene evangeliche ripercorre i lineamenti della persona e della vita di Giuseppe, fino a mostrarcelo qual è: il più grande santo, dopo Maria. A lui Dio chiede di prendersi cura del Bambino che la Vergine ha concepito, e di proteggerlo; soprattutto, di essergli padre - vero padre, quantunque non secondo la carne - davanti agli uomini, nel grandioso disegno della Redenzione. Dio stesso, Gesù, gli sarà sottomesso. A Dio stesso, a Gesù, egli insegnerà a camminare, a parlare, a lavorare tra gli uomini. Sarà testimone silenzioso degli avvenimenti più straordinari della storia di ogni tempo. E l'operoso silenzio con cui Giuseppe replica alle richieste di Dio suona come la più eloquente delle risposte (pp. 224).
Questo libro sull'affidamento a Maria fa riferimento al capolavoro di san Luigi Maria Grignion de Montfort, il Trattato della vera devozione, che padre Livio Fanzaga, il direttore di Radio Maria, considera «una delle più profonde e infiammate opere che mai siano state scritte sulla Madre di Dio». La stessa fioritura della devozione mariana nel nostro tempo è da attribuire in buona parte al grande santo bretone, la cui dottrina è stata ampiamente diffusa da Giovanni Paolo II, il Papa «Totus tuus». Da innamorato di «Gesù Cristo Sapienza eterna», il Montfort ritiene che non sia possibile comprendere il mistero di Cristo e unirsi intimamente a lui senza passare attraverso Maria, lo strumento che Dio ha scelto per inviarci il Salvatore. Se è vero che esiste un solo Mediatore di salvezza fra noi e il Padre, è anche vero che esiste una mediazione materna fra noi e Gesù Cristo. La Madonna è colei che per grazia divina ci dona Gesù e al tempo stesso ci conduce a lui.Questo libro si pone, con linguaggio moderno e accessibile, come aiuto necessario per i cristiani che desiderino assimilare lo spirito e la pratica della consacrazione alla Vergine, indicati insieme dal Montfort e dall'attuale Pontefice. (pp.182)
Massimo Camisasca, sacerdote, docente di Filosofia e teologo, è uno dei responsabili del Movimento di Comunione e Liberazione. Nel 1985 ha fondato la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, oggi presente in 16 Paesi del mondo, di cui è superiore generale. In questo volume, che ha significativamente per sottotitolo «L'avventura della conoscenza di Cristo», raccoglie alcune delle conversazioni che mons. Massimo Camisasca ha rivolto ai giovani della sua Fraternità. Pagine che riprendono i temi fondamentali della vita del cristiano: il suo itinerario verso Cristo, la sua missione verso gli uomini, la sua presenza nella società. Parole originariamente pensate per giovani che diventeranno sacerdoti, ma che valgono per ogni cristiano che desideri entrare in rapporto con la persona di Gesù: tutti i battezzati sono chiamati - come scrive mons. Luigi Giussani all'Autore nella sua prestigiosa Prefazione - ad «andare ai confini della terra per comunicare la grande notizia; paterni, cioè teneri e fermi, con chiunque incontreranno facendo la Chiesa» (pp. 112).