Pochissime donne nel XX secolo hanno esercitato più potere e influenza di quanto abbia fatto Josefine Lehnert, meglio nota come Suor Pascalina. Mandata giovane novizia a Monaco di Baviera per organizzare e mantenere la nunziatura, e qui fece la conoscenza di Eugenio Pacelli. Per il resto della sua carriera diplomatica, Pascalina sarebbe rimasta la sua segretaria personale e confidente per eccellenza, tanto da seguirlo quando Pacelli fu richiamato a Roma nel 1929 e successivamente nominato cardinale, Segretario di Stato e papa con il nome di Pio XII. La storia di Pascalina è una testimonianza del potere e dell'influenza che una donna può avere nelle alte gerarchie della Chiesa cattolica in uno dei momenti più drammatici della storia recente.
Papa Giovanni Paolo I è stato assassinato? Era in atto un complotto internazionale per distruggere la stabilità finanziaria del Vaticano? La liturgia cattolica è stata sabotata per privarla di verità, potere e bellezza? Nel 1975, l'allora arcivescovo Édouard Gagnon fu incaricato personalmente da papa Paolo VI di indagare sulla curia romana per scoprire l'appartenenza alla massoneria: tale indagine si concluse nel 1978, "l'anno dei tre papi". Questo libro racconta in prima persona quel che è emerso durante l'indagine papale e risponde a molte delle domande che si pongono da mezzo secolo, risultando come la più impressionante testimonianza diretta della politica vaticana postconciliare e della sovversione della Chiesa ai più alti livelli.
Questa è una favola per ogni bambina, per ogni bambino, per ogni donna. Una donna dal nome insolito, Sirena Bambina. Una donna che potrebbe essere nostra madre, nonna, zia, sorella, amica... Una storia fatta di sfide, di rispetto, di amicizia, di mare, di tradizioni. I disegni infantili, senza tempo, di Daniela D'Incecco completano e arricchiscono il libro. Età di lettura: da 6 anni.
Un libro per tuffarsi nella fantasia di un cielo ricolmo di stelle, nella lealtà di un cuore di cane, nella rinascita di un ragazzo che lascia la sua casa, per vivere. Cieli atei, fiori misteriosi e stelle rivelatrici sono i protagonisti di queste storie vere e fantastiche, antiche ed attuali, ma soprattutto verosimilmente future. Spettatore neutrale è il firmamento con le sue leggi. Alcune scientificamente dimostrabili, molte indifferentemente naturali, altre ancora semplicemente divine. Dodici racconti che trasporteranno il lettore in uno spazio senza tempo. Ognuno troverà la sua anima gemella, il suo volto riflesso in quelle pagine.
Per Nina il vuoto faceva parte dell'esistenza. Aveva imparato a conviverci e a trovare, forse, un modo per accettarlo. Quando stava male ricorreva alla scrittura. Aveva imparato che non bisogna fuggire la sofferenza, che e parte inevitabile dell’impasto della vita. Occorre riuscire a trasformarla quanto prima
nell'oro degli affetti, per riportare l'equilibrio nell'andatura sofferente del cuore.
Nina è ognuno di noi quando dobbiamo lasciar fluire vita e morte nei nostri passi, invisibili al mondo.
Antonio da Lisbona cercò a lungo la sua strada: prima fra gli agostiniani e poi fra i francescani, dove finalmente trovò il suo percorso spirituale. Dal Portogallo all'Italia, inseguendo la passione dei martiri francescani del Marocco, senza lasciarsi scoraggiare dall'esperienza di una lunga malattia, ma soprattutto scoprendo, a poco a poco, la forza della Parola di Dio e della predicazione. Dopo Francesco e Chiara (ripubblicati da Edizioni Terra Santa rispettivamente nel 2018 e nel 2019), il terzo romanzo della trilogia di un grande autore religioso del Novecento. La scrittura di Fabbretti è trascinante. Il racconto della vita di uno dei santi più amati nel mondo. La raffinatezza narrativa dell'autore trascina al cuore di una storia affascinante e rocambolesca, un'autentica vocazione mistica.
Scritto negli anni che seguirono la Prima Guerra Mondiale e pubblicato in Germania nel 1929 - lo stesso anno in cui il padre di Klaus, Thomas Mann, vinse il Nobel per la letteratura -, "Alessandro" è un romanzo storico che ripercorre in chiave narrativa la storia di uno degli eroi più amati di tutta l'antichità classica: Alessandro Magno. Nella versione di Klaus Mann, Alessandro è soprattutto il semidio che nutre lo smisurato sogno di unificare il mondo. «Ciò che mi attirava nel mio nuovo eroe» scriverà «era l'esigenza quasi criminosa del suo sogno, la dismisura della sua avventura». Il lettore è così trascinato in un meraviglioso mondo di gesta eroiche e grandezza d'animo, ma anche di umanissimi contrasti e delusioni d'amore, trattati con grande finezza di scrittura. Particolare attenzione è dedicata al legame che unisce Alessandro e Clito e all'attrazione di Aristotele per il suo allievo, in cui si ravvisa una sublimazione della omosessualità che Klaus aveva reso pubblica nel romanzo "La pia danza".
Don Michele, un sacerdote emarginato a causa di una rivoluzione ecclesiale che incalza da anni, accetta con sofferenza di vivere nel nascondimento la sua vocazione sino a quando, dopo un vero e proprio “golpe in Vaticano” messo in atto da sette cardinali modernisti che intendono protestantizzare la Chiesa – entra a far parte della compagnia Beckett, un aggregato di religiosi, religiose e laici fedeli alla Tradizione e diretto dal determinato vescovo Toth. Grazie all’appoggio del misterioso Nemo, un infiltrato molto vicino al papa ormai ostaggio dei sette cardinali, un commando della compagnia riuscirà a rispondere all’appello segreto del Santo Padre, liberandolo in modo rocambolesco. Che cosa accadrà dopo la liberazione del pontefice?
Alika Touré, la più bella, lascia il Mali insieme alla piccola Kambirì per raggiungere il marito che vive in Italia. Affronta prima il deserto e poi la traversata del mare. Ad attenderla un sogno, la promessa di una nuova vita. Ma il viaggio è crudele, e non come Alika lo immaginava. Con le ultime forze che le restano, affida la figlia alla compagna di viaggio Awa, pregandola di fare in modo che la piccola raggiunga il padre a Mirano. Ne nasce però un fraintendimento: Awa capisce Milano, ed è questo che riferisce al medico che a Lampedusa si prende subito cura della bambina. Mentre si fa di tutto per rintracciare suo padre, Kambirì cresce nell'isola tra l'affetto del dottor Niccolò, della sua amica Chiara e della singolare famiglia del Caffè dell'Amicizia. Dall'autore di Hachiko, un racconto commovente ispirato alla storia del medico Pietro Bartolo e dei tanti abitanti di Lampedusa che ogni giorno offrono soccorso e accoglienza ai migranti che arrivano sull'isola. Prefazione di Pietro Bartolo. Età di lettura: da 10 anni.
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Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze presso l'Ospedale Sacco di Milano racconta gli antefatti, la gestione e l'eredità dell'epidemia di COviD-19. Un libro che parla di errori e di successi, di difficoltà e solidarietà, del passato ma soprattutto del futuro. A partire da quello che sappiamo, e da quello che possiamo solo ipotizzare, degli eventi che abbiamo vissuto, che hanno cambiato il mondo e il nostro modo di vederlo. L'autrice disegna un quadro preciso in cui si denunciano incompetenze e inadeguatezze, si sottolineano le scelte vincenti e i rischi meno conosciuti, come quello del bioterrorismo, e si fanno proposte per non arrivare impreparati alla prossima emergenza. Alla storia pubblica si intreccia la vicenda personale di un medico, il racconto dalla prima linea del fronte dell'emergenza, le notti insonni, i turni estenuanti, i dubbi e le paure di un'emergenza sconosciuta e vissuta insieme a una squadra che non si è risparmiata pur di portare a termine il proprio dovere. Con rigore scientifico e chiarezza, Maria Rita Gismondo ricostruisce ciò che è stato e ciò che sarà, le cause della crisi e le sfide future che dobbiamo prepararci ad affrontare, perché ciò che abbiamo vissuto in questi mesi non debba ripetersi. Prefazione di Pierpaolo Sileri.
Una storia di amicizia, amore, eroismo e redenzione nella Spagna della guerra civile.
Che cosa accade se un giovane ricco decide di salvare il suo ex migliore amico, ora rivoluzionario, e l’identità del suo Paese da una terribile guerra civile? È quanto succede a Javier Marquez Ochoa, originario di Santiago de Compostela, che abbandona la fede e la vocazione sacerdotale per una vita di successi nell'imprenditoria. Ma a che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima? In Spagna esplode la guerra civile con il suo carico di violenza, esemplificata nel conflitto tra Javier e il suo antagonista Carlos, interpreti di due visioni radicalmente opposte della vita. Un romanzo di amicizia, amore, redenzione ed eroismo in un periodo storico drammatico, quando la posta in gioco era la trasformazione della Spagna, lo sradicamento della religione e delle sue tradizioni.
"Non c'è che una tristezza, quella di non essere dei santi": con questa famosa massima si conclude La donna povera, romanzo incentrato su Clotilde, privata un po' alla volta di ogni bene e felicità per giungere alla spogliazione perfetta che è la vera ricchezza spirituale. La perdita più dolorosa consiste nella privazione di un vero amore cristiano (il nobile Leopold) e di un figlio, un innocente colpito dall'incomprensibilità del male. Tra profezie sinistre, peccati indicibili e inimmaginabili eroismi, oggi come un secolo fa, Léon Bloy continua a scuotere le nostre coscienze intorpidite e a mostrarci la miseria dell'uomo, la forza dell'odio, il potere della Grazia e la grandezza di Dio.
Spinta da un incubo ricorrente Elena, la protagonista di questo nuovo romanzo di Fabrizio Guarducci, inizia un viaggio che la porterà a conoscere l’esistenza nel passato di
una democrazia perfetta, solidale, dimenticata dalla storia. Inoltre capirà il senso dell’amore, che non è quella ritualità cortese tendente più al desiderio che al sentimento, a cui purtroppo oggi i più fanno riferimento, ma è un percorso quotidiano di completamento da realizzarsi insieme alla persona amata.
In una vertiginosa cavalcata dal ritmo pieno di suspense che parte da Siena e arriva fino a Parigi, Guarducci ci regala una sorprendente storia d’amore avvincente come un giallo e che troverà la sua soluzione in un insapettato colpo di scena finale. Un romanzo che è anche un’apologo sulla ricerca del vero sentimento e di una spiritualità che, abitando l’amore, riconduca i sentimenti all’interno di una visione finalmente completa e umanissima.
Nel mondo è esistita una società solidale e giusta, basata sulla spiritualità; una società che è stata distrutta per essere dimenticata. Noi la dobbiamo prendere
come modello per dare una reale speranza di vita solidale alle future generazioni.
Fabrizio Guarducci
Fabrizio Guarducci si è formato nella concezione sociale e umana di Giorgio La Pira. Dopo aver vissuto alla fine degli anni Sessanta negli Stati Uniti del movimento Undergound e in Francia dove ha conosciuto Guy Debord, ha aderito convintamente al Situazionismo. Ha fondato il Dipartimento di Antropologia culturale dell’Istituto Internazionale Lorenzo de’ Medici di Firenze.
È, inoltre, autore cinematografico: Paradigma italiano (premiato al PhilaFilm, 1993), Two days (2003) e Il mio viaggio in Italia (vincitore del Golden Eagle, 2005). Come autore, produttore e regista ha realizzato il film Mare di grano (2018). Ha pubblicato i saggi La parola ritrovata (2013), Theoria. Il divino oltre il dogma (2015)
e il romanzo Il quinto volto (2016).
«La letteratura per ragazzi ha una lunga e nobile storia di scarsa considerazione. Sul volto di certe persone si disegna un sorrisetto particolare quando racconto loro che cosa faccio, più o meno lo stesso che mi aspetterei di vedere se dicessi che costruisco minuscoli mobili da bagno per elfi. Scrivo narrativa per ragazzi da oltre dieci anni ormai, e faccio ancora fatica a darne una definizione. Ma so con certezza che cosa non è: non è solo per ragazzi.» Katherine Rundell firma un'appassionata difesa della letteratura per ragazzi, contro i pregiudizi e gli snobismi di chi pensa che leggerla dopo una certa età sia bandito. Ma chi lo ha detto che c'è un'unica direzione di lettura nella vita? Che non si possa andare avanti e indietro, mischiare i generi, leggere contemporaneamente Joyce e Dahl, i saggi di Derrida e le avventure di Mary Poppins? Leggere libri per ragazzi da adulti non è regredire, non è tornare indietro, ci spiega Rundell con puntuta saggezza, al contrario se li abbandoniamo del tutto «lo facciamo a nostro rischio e pericolo, perché rinunciamo a uno scrigno di meraviglie che, guardate con occhi adulti, possiedono una magia completamente nuova.»
Ehi, ciao. Sono Camillo Pianola. Ormai dovreste sapere che abito in una stanza piena di mostri, no? Quel guastafeste del Dottor Brot li ha cacciati dal libro dei mostri e non sapevano dove andare. Ma la cosa peggiore è che sono venuti anche il Dottor Brot e il suo aiutante Nap e non la smettono di creare guai. Adesso hanno deciso di far costruire un centro commerciale megagigante che cancellerà dalle cartine il parco di Galerna, la nostra città. Per fortuna Pintaca con i suoi pennelli e Octosol con la chitarra si ingegneranno per far saltare i piani del malvagio scienziato. Avventure e complicazioni a tutto spiano! Età di lettura: da 6 anni.
"Ehi, ciao. Sono Camillo Pianola. Tu non lo sapevi ancora, ma prima o poi dovevamo per forza diventare amici! Fino a poco tempo fa ero un tipo relativamente normale: andavo a scuola, perdevo i temi, aggiungevo ingredienti strampalati alla pizza... Ma il giorno in cui ho conosciuto il signor Flat tutto è cambiato. Già, ma tu non sai ancora chi è il signor Flat, vero? Ti dirò solo che è un mostro e che da quando è venuto a stare in camera mia non solo il mondo è più divertente, ma è anche un luogo migliore. Migliore... ma con un sacco di complicazioni!" Età di lettura: da 6 anni.
Elena è una ragazza facile e superficiale; ingannata da una falsa idea di libertà e dai modelli imposti dalla televisione, pensa di affermarsi nella vita grazie alla bellezza e a1la fama. Sta con un ragazzo che non 1a rispetta, rimane incinta e tutti le dicono di abortire; rifiuta di farlo e si ritrova con sua cugina Diletta, l'unica che la appoggia e 1a conforta. Forse le cose non andranno come previsto, ma Elena scoprirà che, attraverso 1e prove, è possibile iniziare una nuova vita, riallacciare rapporti umani e trovare il veto amore. E soprattutto che i veri eroi sono molto diversi da quelli che immaginava: un malato, un volontario, qualcuno che soccorre il prossimo con un gesto di gentilezza.
Una toccante testimonianza di un sopravvissuto allo scoppio della bomba atomica su Nagasaki, il dottor Takashi Nagai, battezzato con il nome di Paolo dopo la sua conversione al cristianesimo. Nonostante la perdita della moglie, uccisa dall’esplosione della bomba e la scoperta di avere pochi anni di vita a causa di una leucemia Nagai, non smise di assistere i suoi pazienti. Questo è il suo testamento spirituale indirizzato ai figli Makoto e Kayano perché si sentissero meno soli e potessero avere una guida e un riferimento morale dopo la sua scomparsa. Con un linguaggio colmo di affetto e tenerezza, il dottor Nagai testimonia la sua fede in Dio, mai venuta meno di fronte ai tragici fatti che hanno sopraffatto la sua vita, e trasmette valori come l’umanità, la solidarietà e il rispetto verso il prossimo.
In un futuro non troppo lontano fatto di cyborg e veicoli volanti, la Chiesa cattolica è cambiata, trasformata da una riforma interreligiosa e umanitaria che ha vietato il segno della croce e la preghiera alla Madonna in nome dell’ecumenismo, della tolleranza e della fratellanza universale. La teologia è smart, proliferano i papi emeriti che si ritirano a vita privata, la basilica di San Pietro è divenuta il Tempio Numero Uno, i preti possono sposarsi con altri uomini e si sono visti riconosciuto canonicamente il diritto ad avere dei figli. Il nuovo corso della Chiesa del dialogo e della misericordia nasconde però un volto spietato e crudele: da qui nasce l’alleanza tra un monsignore, un giornalista e il comandante delle guardie svizzere per rovesciare una situazione ormai intollerabile. Riuscirà questo “piccolo gregge” di fedeli, alle soglie di un nuovo conclave, a combattere la buona battaglia e salvare la vera fede sulla terra?
In poche parole: Come l’Anticristo irrompe nella storia dell’uomo ormai desacralizzata e priva di trascendenza causandone l’epilogo.
Scritto nel 1899, I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo è l’ultima opera di Vladimir Solov’ëv, concepita come risposta allo sterile razionalismo della filosofia europea, alla desacralizzazione mascherata da nuova religione, al problema del male e alla falsificazione del bene. Scegliendo la forma di un dialogo polemico e ironico, l’Autore profetizza l’epilogo del nostro processo storico attraverso la parabola dell’Anticristo: un uomo di genio, convinto spiritualista, pacifista, ecologista, filantropo e animalista, dal linguaggio inclusivo, antropocentrico e libertario, capace di ridare unità ai cristiani divisi da secoli di separazioni e scismi. Il suo avvento nel mondo ammalia religiosi, intellettuali e governanti, e irrompe in una storia umana desacralizzata e priva di trascendenza: uno scenario quanto mai attuale nel deserto di senso e di valori che ci troviamo a vivere oggi.
Un manoscritto creduto perduto e misteriosamente ritrovato, due storie legate tra loro. Salai, discepolo indisciplinato del maestro Leonardo, violento e ladro, si trova suo malgrado a investigare insieme a lui sul misterioso avvelenamento di Bianca Giovanna Sforza, presunta modella della famosa Gioconda. Circondati da situazioni oscure e magiche, la loro avventura si dipana in una Milano del 1496, descritta in modo accurato, con i suoi Sestieri e Contrade e in mezzo ai suoi meravigliosi Navigli. Leonardo e Salai scopriranno che dietro a tutto vi è lo zampino della Francia, con il preciso intento di spodestare il Moro e di entrare a Milano, cosa che avverrà nel 1499. A causa di ciò, Leonardo sarà costretto a fuggire e, dopo mille peripezie, dovrà rifugiarsi nella stessa Francia con il suo nuovo discepolo, Francesco Melzi. Qui la Gioconda, ovvero il dipinto di Bianca Giovanna Sforza, sarà la chiave di tutti i misteri, al centro dei quali vi sarà l’oscura presenza della della strega Arima, che continuerà a tormentare Leonardo fino alla mortale resa dei conti.
Un romanzo di fede ambientato nel contesto western del New Mexico di metà Ottocento.
Nel 1851, il giovane sacerdote francese Jean-Marie Latour viene inviato come vicario apostolico nel New Mexico dalla Chiesa di Roma, preoccupata per la recente annessione del territorio agli Stati Uniti. Il paese, mal servito da preti immorali e corrotti, è infatti attraversato da turbolente trasformazioni che vedono contrapposti gli interessi dei colonizzatori (mercanti, cacciatori, pionieri e cercatori d’oro) e quello dei nativi che difendono con pazienza e disperazione la propria terra, la propria indipendenza e la loro identità (anche religiosa). Insieme al suo aiutante padre Vaillant, sullo sfondo di uno scenario da western in cui si può venire uccisi in qualunque momento, per trent’anni Latour viaggia di villaggio in villaggio e annuncia la buona notizia: ogni sosta è l’occasione per santificare un luogo, incontrare persone e situazioni, accrescere la fede e cementare l’amicizia. Scritto nel 1927, La morte viene per l’arcivescovo dimostra come una scrittrice protestante sia riuscita a tratteggiare la figura di un sacerdote cattolico meglio di molti scrittori cattolici.
Ci sono donne e uomini che hanno cambiato il corso della storia per sempre, figure rivoluzionarie nella mente e nel cuore. Una contessa che mediò tra un papa e un imperatore; un viaggiatore curioso che ammaliò la Cina; un uomo che costruì una grande cupola e un altro che per primo puntò il cannocchiale verso l'universo; un navigatore che scoprì un mondo nuovo e una regina del nord che scelse Roma come casa propria. L'Italia non sarebbe quella che è oggi se non fosse stata amata da chi, come loro, si è battuto per creare un Paese unito nella geografia e nei valori. Venti vite, venti personaggi coraggiosi, lungimiranti e appassionati, a volte imprudenti o solo fortunati, ognuno dei quali con intelligenza, sensibilità e saggezza ha arricchito la nostra nazione. Età di lettura: da 9 anni.
"Il Libro della Giungla" rivive in sei racconti originali di Katherine Rundell pieni di atmosfera e incanto. Un omaggio a uno dei classici più amati di sempre. Con le illustrazioni dell'artista inglese Kristjana S Williams. Un libro per grandi e piccoli, anche da leggere insieme. Età di lettura: da 9 anni.
Quando la morte ci separa all’improvviso dalla persona amata l’amore si trasforma in disperazione e la tentazione di cercare un contatto con l’aldilà può essere fatale. Così Laurie, figlio brillante e un po’ viziato di una famiglia bene, da poco convertito al cattolicesimo, comincia ad avvicinarsi allo spiritismo per il desiderio di rivedere la sua Amy, da poco defunta. Nessuno intorno a lui sembra disposto a prenderlo sul serio: parenti, amici e persino il parroco evitano il discorso o liquidano il tutto come sciocchezze. L’Autore de Il Padrone del mondoracconta un horror soprannaturale di stampo vittoriano che sottende temi ancora attuali: l’indifferentismo religioso, l’importanza della preghiera, la poca preparazione di credenti e sacerdoti che lasciano prosperare una religione “fai da te”, forme di magia, spiritismo e truffe ai danni dei più deboli.
Occultismo, astrologia, esoterismo e alchimia: questi gli elementi che hanno costituito la fissazione del nazismo e dato origine a una serie di simboli e rituali pagani in grado di innalzare il Terzo Reich alla gloria eterna. Nel 1935, il giovane Hugo, appartenente all'Ahnerbe, la divisione delle SS adibita alla ricerca dell'eredità ancestrale, viene inviato sulle tracce del Santo Graal, già cercato dai Cavalieri Teutonici e Templari e forse situato nella chiesa di Santa Maria Isana Vercellese; la paleontologa Eva invece, alla ricerca della Lancia di Longino, viene derubata del manoscritto originale de I Maestri Cantori di Norimberga di Richard Wagner, contenente un segreto capace di sovvertire l'ordine del mondo. Ma un gesuita, zio di Himmler... Prefazione di Paolo Gulisano.
Da un maestro del romanzo storico d’appendice, I Bianchi e i Blu sono un’opera fluviale ambientata tra la Rivoluzione francese e il periodo napoleonico che, secondo le intenzioni di Dumas, doveva raccontare la storia recente della Francia mescolando fatti storici e inventati, personaggi noti e sconosciuti, e dare eguale importanza ai vincitori (i Blu, i rivoluzionari) e ai vinti (i Bianchi, i realisti) riconoscendone l’eroismo. Il romanzo è strutturato in quattro parti a sé stanti e separate nel tempo: la guerra contro i prussiani sul Reno durante il Terrore nel 1993, l’assalto alla Convenzione nazionale nell’ottobre 1795, il tentato colpo di Stato del settembre 1797 e la campagna d’Egitto del 1798-99. Sulla scena compaiono Saint-Just e Barras, Napoleone e Joséphine, Madame de Stael e Benjamin Constant, scioani e vandeani, incredibili e meravigliose, insomma tutto il variopinto e irrequieto mondo della Parigi degli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione francese. Senza dimenticare i valorosi Roland e Morgan, destinati a essere i protagonisti de I Compagni Jéhu dello stesso Dumas, e i tanti soldati verso cui va la simpatia dell’Autore che ne ammira la bontà, la spontaneità e il coraggio. Infatti, se è chiaro il suo sostegno alla causa rivoluzionaria e napoleonica, è altrettanto spietata la sua condanna nei confronti della violenza del popolo, della meschinità dei carnefici e degli inganni perpetrati da chi detiene il potere.
Acume, caparbietà o sfacciata fortuna? Qual è stata la forza motrice che ha portato scienziati, medici, esploratori e archeologi a realizzare le scoperte che hanno cambiato il nostro modo di vedere il mondo? Un viaggio in diciotto avvincenti racconti che ci fanno rivivere i momenti delle grandi scoperte dell’umanità direttamente dal punto di vista dei loro protagonisti.
Le più belle storie di Natale della tradizione classica raccontate ai più piccoli, impreziosite da bellissime illustrazioni a colori. 25 storie da raccontare sotto l’albero, in attesa dell’arrivo del giorno più magico dell’anno.
Una ricca raccolta di storie tratte dalla mitologia greca, popolate da divinità potenti e capricciose, da mostri terrificanti ed eroi coraggiosi. Orfeo ed Euridice, Alcione, Narciso, Persefone e Ade, Efesto e Pandora: sono solo alcuni dei mitici personaggi che popolano queste intramontabili storie e che da migliaia di anni incarnano i mille volti dell’umanità. I più celebri miti greci, le storie più avvincenti e affascinanti, riscritte da Stefano Bordiglioni per essere proposte ai lettori più piccoli. Le ricchissime illustrazioni di Angelo Ruta accrescono il fascino della narrazione, impreziosendo ogni storia con dettagli curatissimi.
In questi racconti Luigi Santucci fa riaffiorare dallo sguardo curioso dell'infanzia episodi buffi e fantasie, per esempio l'impresa di stipare in un'auto tutte le persone care per sfuggire a un cataclisma. Attraverso un filtro che sa tenere viva la prospettiva dell'infanzia si possono raccontare persino le imprese del primo veterinario della storia o, in una vivace messa in scena, ideata per la radio, il mondo dal punto di vista degli animali... Introduzione di Tabanelli Giorgio.
Nel mondo che i Pionieri hanno colonizzato valicando un confine di cui si è persa ogni traccia, gli oggetti decadono in una poltiglia tossica se il loro nome non viene scritto e pronunciato con prefissata frequenza. Per evitarne la distruzione, un comitato centrale veglia severamente sulle parole pronunciate dagli abitanti delle colonie, perché la vita in un mondo minacciato dalla disgregazione richiede volontà e disciplina. Vanja, cittadina di Essre, viene inviata dalla sua comune nella gelida colonia di Amatka e troverà ad attenderla i primi fuochi di una rivoluzione sotterranea giocata sulla potenza del linguaggio. Suo malgrado, Vanja dovrà così affrontare le possibilità che si celano dietro il velo di blanda oppressione che assopisce i pensieri e le parole del popolo di Amatka.
Monica Maggi con questo suo primo libro "Sguardo fisso sulla vita" ci mostra come anche dalle vicissitudini di salute, da lei affrontate e qui narrate, sia possibile trarre motivi di apertura alla vita e persino di spinta alla gioia di vivere. Suo obiettivo iniziale è quello di raccogliere sotto forma diaristica la successione di alcuni episodi che sconvolgono non poco il corso normale di vita, per ricavarne stimoli positivi di autoriflessione e incoraggiamento. L'obiettivo, infatti, diviene più complesso. Non si tratta più solo di dialogare con sé, di interpretarsi, di interrogarsi, ma di rendere il più vasto pubblico di lettori partecipe di un mondo di vissuti troppo ricco di significati per non es-sere comunicato. E Maggi lo fa sommessamente, con un linguaggio semplice e gradevole, uno stile scorrevole, un contenuto a forte carica emozionale. Utile specie a quanti non riescono a "intravedere la luce in fondo al tunnel" e sono in viaggio alla ricerca di un senso della vita. Viene così allo scoperto una personalità, quella dell'Autrice, estremamente sensibile, attenta all'umano, ma anche determinata e, persino, eccezionale. Per l'eccezionalità non tanto delle esperienze vissute, anche se non comuni, quanto del modo, anche coraggioso e sagace, con cui, con successo, le affronta e tuttora le gestisce.
Primavera 1219: Francesco d'Assisi, assetato di Dio, salpa per la crociata. Sulle orme di Cristo, parte per predicare il pentimento sotto le mura assediate di Damietta. Desideroso di calmare i lupi che si contendono la Terra Santa, in Gerusalemme, città ferita ma splendente, intravede il compimento della sua ricerca. Nel corso del viaggio, lasciato il campo cristiano, il Poverello va incontro al potente sultano d'Egitto, al-Malik al-K?mil. Sullo sfondo di una folle spirale di massacri e di sangue, mentre si susseguono assedi e battaglie, questi due personaggi fuori dal comune instaurano un dialogo del tutto particolare. Senza arma alcuna che non sia la fede, due visioni del mondo vengono a contatto, si sollecitano a vicenda, arrivano a sfiorarsi... Fragili momenti di grazia dove tutto sembra possibile, in cui il potente re e il santo straccione, ignorando l'odio dei guerrieri di Dio, intravedono all'improvviso l'unica strada possibile della pace. Un romanzo in cui si mescolano storia e finzione, e che sviluppa il tema di una ricerca quanto mai attuale: quella dell'incontro, brusco ma fecondo, tra islam e cristianesimo.
"Chiudo gli occhi e intono la mia ultima canzone. Canto con tutto il cuore: per Charlie, per mio padre, ma soprattutto per me. Riapro gli occhi e vedo Charlie sorridere. È la persona di cui ho più bisogno!"
Katie Price ha diciassette anni e una rara malattia che le impedisce di rimanere anche un solo secondo sotto la luce diretta del sole. Farlo le costerebbe la vita. Solo al tramonto il mondo di Katie le si dischiude davanti: con la sua chitarra esce da casa e si mette a suonare ovunque, a cantare le sue canzoni negli angoli della città, anche alla stazione dei treni, per tutti i viaggiatori che vanno e vengono. E lì una sera Charlie Reed incrocia la sua strada, proprio lui, la sua "cotta tremenda", l'ex atleta del liceo di cui Katie è innamorata da dieci anni in gran segreto, senza mai aver avuto l'occasione di poterlo incontrare e frequentare. Perché tutto nella vita, per chiunque tranne che per lei, succede al calore del sole. Ma questo incontro cambierà il destino di Katie, di Charlie e quello delle persone attorno a loro, per sempre. Perché per innamorarsi bisogna essere avventati, ma per lasciarsi amare ci vuole coraggio.
La fine della Seconda guerra mondiale è nell'aria, ma nella campagna piemontese il vecchio Benito Sereno spera che duri ancora quel tanto che gli serve per intascare una lauta ricompensa, consegnando al regime fascista tre "articoli" interessanti: Michele, un partigiano, suo fratello minore Dino, colpevole solo di avere fattezze giudaiche, e la ribelle Teresa, la madre che li protegge con le unghie e con i denti. Michele sarà deportato a Chemnitz e Dino a Kònigsbrùck. Nel suo viaggio il ragazzo verrà accompagnato da uno strano personaggio, un nano "di eccezionale altezza" che gli farà da guida. All'Offizierskasino del lager vivrà una prigionia "dorata" che rafforzerà in lui l'attitudine a distogliere lo sguardo dall'orrore che lo circonda. Nella palazzina del Circolo stringerà amicizie, imparerà a cucinare e intreccerà una delicata storia d'amore con una Helferin tedesca. Ma la guerra incombe: arrivano i bombardamenti, l'avanzata sovietica e quella degli americani, il crollo della Germania nazista. Dino ritrova Michele, segnato dalla prigionia, e vagando per la Germania distrutta è finalmente obbligato a vedere tutto quello che gli era stato risparmiato: le fosse dei cadaveri a cielo aperto, le vittime delle deportazioni, la disumanità, la distruzione.
«La verità che ricordavo è che il diavolo, visto da vicino, non sembra poi così brutto. Si confonde tra persone che ti somigliano, si nasconde nei piccoli gesti di ogni giorno. Alzarsi, lavorare. Mangiare, bere, lavarsi, dormire, volersi bene. Cose così. E ti lascia credere che anche quella sia una vita possibile.»
Fishke lo zoppo è considerato il capolavoro di narrativa di Mendele Moicher Sfurim: dalle sue pagine emerge l’universo degli schnorrer, accattoni vagabondi, descritto con fedeltà e bonaria ironia. È come un’affettuosa esortazione ad abbandonare l’arretratezza e la chiusura dell’isolato mondo dello shtetl nel rispetto dell’autentica tradizione.
Anche per questo Sfurim è unanimemente riconosciuto come il primo grande classico della letteratura jiddisch: nella sua opera trovano una perfetta sintesi l’entusiasmo riformistico degli illuministi e l’incrollabile saldezza dell’ebreo orientale dinanzi alle aggressioni della storia, la pietas tenerissima e la sbrigliata invenzione linguistica, con la sua irresistibile comicità.
365 grandi eventi, uno per ogni giorno dell’anno. Viaggiamo attraverso tutte le date del calendario scoprendo gli avvenimenti più curiosi o particolari o significativi, dalla preistoria al mondo moderno. Un libro da sfogliare dall’inizio alla fine o da spiluccare alla rinfusa.
Nel Vangelo di Marco, durante la notte del Getsemani, compare accanto a Gesù di Nazaret un misterioso ragazzo. Di lui non si sa nulla, né chi sia, né perché sia lì. Di lui non si parlerà più nel testo biblico. Questo è il racconto della sua vita, il ragazzo, oramai vecchio e in punto di morte, decide di ricordare nella sua ultima notte la storia di quell'incontro, di farne un'eredità per il figlio in veglia. Con lo scorrere delle ore, l'enigma del nascondimento di quegli eventi lontani animerà la confessione di un testimone involontario della vicenda del Cristo, da Cafàrnao a Gerusalemme. Un altro Vangelo possibile, al quale assiste per caso un ragazzo ancora libero.
Quando il conte e la contessa Degl'Inganni si trasferiscono nel quartiere di Violet, lei capisce subito che c'è qualcosa che non va. E quando la sua eccentrica vicina, Dee Dee Derota, scopre che il suo prezioso gioiello, la Perla d'Oriente, è stato rubato, tutti gli indizi sembrano indicare che i colpevoli siano proprio loro. Dato che nessuno sembra disposto ad ascoltarla, Violet dovrà usare tutte le sue doti da detective per scoprire la verità... Età di lettura: da 7 anni.
In questo romanzo visionario dai toni fantascientifici, Naomi Alderman costruisce una perturbante distopia che è anche una parabola sul potere e sulle sue perversioni. In un tempo imprecisato ma molto vicino al nostro presente, nel mondo comincia all'improvviso a verificarsi uno strano fenomeno: prima le ragazze, e poi le donne in generale, sviluppano la capacità di infliggere dolore e morte tramite scariche elettriche emanate dalle loro mani e attivate da una misteriosa "matassa" collocata sulle clavicole. Si innesca cosi un'inedita gerarchia di potere - in cui gli uomini sono ridotti in schiavitù, seviziati e uccisi - che è anche un'imprevista evoluzione dei rapporti tra i sessi e l'impulso a un nuovo ordine globale, con esiti inarrestabili e catastrofici. "Ragazze elettriche" scompagina il racconto del futuro prossimo e penetra nelle vene della crudeltà che abita ineludibilmente, come uno stigma, la conquista e l'esercizio del potere.
Mari e Jonna, due artiste, due atelier ai capi opposti di un grande edificio sul porto di Helsinki, e una casetta condivisa su una piccola isola solitaria davanti al mare aperto. Mari scrive, illustra, sogna, si fa domande, accoglie un maestro burattinaio russo che sacrifica il sonno all'arte, si appassiona a una donna sola al mondo che le chiede il senso della vita. Jonna dipinge, intaglia il legno e trova risposte, cerca di catturare la realtà con la sua cinepresa, ama i film western di serie B e i capolavori di Fassbinder, e mette mano al fucile da caccia quando c'è bisogno di una «sana spietatezza». Le loro personalità si scontrano e si confrontano attraverso dialoghi sagaci e silenzi che non hanno bisogno di parole, unite da un'urgenza creativa che riesce ogni volta a gettare una luce nuova sulle cose e sulla natura umana, a trasformare la quotidianità in una riserva di piccole epiche fuori dall'ordinario e di inattese rivelazioni. Definito da Ali Smith «una vera opera d'arte», "Fair play" è una partita a due, un gioco sottile tra due donne fieramente indipendenti che con ironia e nel rispetto inviolabile dei reciproci spazi mantengono sempre vivo uno scambio autentico, pungente, eppure pieno di tenerezza. Con la sua finezza di lingua e di sguardo, capace di cogliere il significato racchiuso nel gesto più semplice, Tove Jansson traduce in un gioiello letterario il rapporto con la donna con cui ha condiviso quarant'anni di lavoro e di vita, in un equilibrio lieve e rivoluzionario, all'insegna di quella libertà che accompagna una riuscita storia d'amore.
Ostinata, indipendente, battagliera, Calpurnia continua il suo viaggio di scoperta tra animali, piante, prati e fiumi che le svelano, in un'avventura infinita, tutti i loro segreti. Età di lettura: da 12 anni.
Un aviatore in volo sopra al deserto è costretto ad un atterraggio d'emergenza in mezzo al nulla. Improvvisamente una voce lo sorprende: "Disegnami una pecora!" A parlare è un bambino, il principe del lontano asteroide B612 su cui viveva in compagnia di tre vulcani e una rosa. Età di lettura: da 8 anni.
Il destino di Luisa Sanfelice fu tragico e patetico. Innamoratasi di un giovane ufficiale della Repubblica Napoletana, ne sposò le idee più per amore che per fede e per salvargli la vita contribuì a soffocare la cospirazione realista. Poco dopo, l'esercito del cardinale Ruffo, la famosa santa Fede, entrava da padrone a Napoli e nella repressione che seguì la marchesa Sanfelice, vittima innocente della storia, fu condannata a morte e decapitata. Ispirandosi a questa figura, Vincent Ssheean ha ricostruito il fitto tessuto di un'epoca, riportando in vita i colori, le trame, i personaggi di quello straordinario romanzo che fu il settecento italiano. Da Ferdinando I, re distratto e scansafatiche, a Maria Carolina, tiranna crudele e donna collerica; dall'ammiraglio Nelson a Lady Hamilton, l'avventuriera passata dall'anticamera al salotto; da Eleonora Pimentel, la ninfa Egeria della Repubblica, al capitano Baker, puro eroe del dovere e dell'amore. Nelle strade di Napoli affollate da una rumorosa moltitudine, nei salotti dei nobili, nei convegni pubblici e segreti, si svolge intorno a Luisa Sanfelice una vicenda corale d'amore e di rivoluzione, fedele ai fatti storici e ricca di movimento drammatico e profondità umana.
Nell'anno 64, un vecchio patrizio romano seguace della "setta dei cristiani" è in attesa di essere bruciato vivo per ordine di Nerone. Il suo nome è Pilato. Egli è colui che, trent'anni prima, lasciò crocifiggere quel galileo, agitatore di folle, rabbino, quel profeta che si faceva passare per Messia e Figlio di Dio. Perché Pilato abbandonò Gesù al Sinedrio? Perché si lavò le mani del sangue di questo giusto che sosteneva i poveri e predicava il perdono dei peccati? Il dubbio, la codardia, o forse il presentimento che tutto ciò era necessario per permettere che Cristo potesse compiere il suo destino? Un romanzo storico avvincente, dal quale la figura del procuratore della Giudea emerge molto diversa dall'immagine di zelante e freddo funzionario tracciata dai Vangeli. Con una perfetta conoscenza del mondo romano e cristiano, Anne Bernet ricostruisce nella forma classica della "memoria" la vita straordinaria di un uomo senza il quale non sarebbe mai nata la più grande storia del mondo.
Avete mai immaginato di essere uno zombie e vivere all'interno dell'immenso mondo di Minecraft? Con questo libro ci avventuriamo tra le pagine del diario di un dodicenne fuori dal comune: Zack è uno zombie di Minecraft! Prova a dare un'occhiata al suo mondo attraverso i suoi occhi "vuoti" e la sua espressione mortifera. Nulla sarà più come prima! Età di lettura: da 8 anni.
Francis Sable, secondogenito di un'aristocratica famiglia inglese, è giovane, ricco, brillante e poeta di talento. Perché allora non è felice? Perché la sua vita è percorsa da un'insoddisfazione che i balli, i divertimenti e le vacanze all'estero non riescono a placare? Solo la sorella Cathryn, pittrice di estremo rigore morale e grande spiritualità, sembra capire la sua inquietudine. Ma nel corso di una scalata su quelle montagne che sono la grande passione di entrambi, in Austria con l’amico Johann, una tragedia cambia per sempre le vite di questa “gioventù dorata”. E l’ateo Francis dovrà fare i conti con gli abissi della disperazione e affrontare la sterilità di quella che è stata, finora, la sua vita. In questo romanzo di formazione e conversione Ethel Mannin sviluppa una riflessione toccante e profonda sull’amicizia e sull’ambizione, sulle relazioni tra gli uomini e sul rapporto con Dio. Sullo sfondo l’Europa brillante e fragile tra le due guerre mondiali. Al centro, il dramma di una figura indimenticabile, un moderno Sant’Agostino che, come nella citazione dalle ""Confessioni"" che dà il titolo al libro, arriverà tardi all’incontro con la fede.
La giovane donna di questo romanzo autobiografico, trova la forza di combattere in nome della vita che porta in grembo. Viene aiutata dal riemergere dei ricordi di un padre molto amato e che, durante la dittatura di Ceausescu, aveva saputo proteggere la propria famiglia dalle violenze e dai soprusi. È un percorso che piano piano cresce in intensità, energia e luce; un messaggio che acquista man mano sempre maggior potenza fino a divenire un liberatorio inno alla vita.
Un'udienza dal Re dei Cani. Salire sul palcoscenico senza saper suonare, in un'orchestra di compagni di classe. Un amico reso psicopatico dalla canasta che con uno scolapasta in testa sequestra la tua famiglia. L'esaltazione e la paura, il divertimento e l'imbarazzo: ci sono tutte le emozioni e i colori della vita e dell'inconscio nei racconti che compongono questa antologia, ogni racconto un sogno, ogni sogno una finestra sul mondo interiore, sulle ossessioni, sulle riflessioni di cinque dei più grandi narratori italiani. E in qualche modo anche sul nostro universo di lettori e di esseri umani: perché siamo permeabili alle storie e di esse ci nutriamo, nel sonno come nella veglia. Come rivivessimo delle ''favole di mezzanotte", ha scritto la psicanalista Simona Argentieri nella prefazione, "coniate non per conciliare il sonno, ma per inquietare con grazia e magari ispirare in noi anonimi e privati sognatori nuovi scenari della fantasia inconscia".
Quando un personaggio, "dopo aver bevuto il caffè, mi chiede la cena e poi un letto per dormire, vuol dire che si è accampato nella mia immaginazione, nella mia testa": così Dacia Maraini illustra, in questa breve, profonda lezione di scrittura, un momento cruciale della creazione narrativa. Racconta come sono nati alcuni dei suoi protagonisti, quali sono le funzioni che assolvono nella trama, con quali metodi delinea la loro personalità, come gioca con i dettagli del loro aspetto, con il loro linguaggio... E anche cosa non bisogna mai fare. Ne nasce un percorso attraverso i suoi romanzi, popolati da figure tra le più vivide e amate della letteratura italiana, arricchito dall'appassionata testimonianza di una lettrice vorace e curiosa, attenta al presente ma legata al fascino dei classici, capace di coinvolgerci fino all'ultima pagina in una lezione di scrittura che è anche e prima di tutto una lezione di lettura, e di osservazione attenta della realtà.
... C'era tra questi preti che guardavano a don Mazzi, più sofferente e più insofferente di tutti, don Bruno Scremin. Veniva da una modesta famiglia operaia proprio di Bassano del Grappa, "la culla dei preti", e per decenni come racconta don Luigi Maistrello nel prezioso "Lo scontro. II Vescovo Principe e il prete ribelle", scritto "a quattro mani" ("quelle di "don" Bruno e le mie"), era stato un seminarista, un prete, un teologo, un docente "senza grilli per la testa". Finché, appunto, l'inquietudine per le contraddizioni di una certa Chiesa clericale preconciliare finì per diventare incontenibile. E sfociò, inevitabilmente, in uno scontro frontale con quel vescovo che come forse nessun altro rappresentava il mondo che lui si illudeva di poter cambiare. Scontro destinato a diventare la sintesi delle spaccature del "piccolo mondo antico" vicentino, dove la religione era spesso velata di quella ipocrisia perbenista e vuota di fede vera che sarebbe stata canzonata da Pietro Germi nella gemella Treviso di "Signore e signori"... (dalla Prefazione di Gian Antonio Stella).
Dai Sumeri ai Cinesi, dagli Etruschi ai Romani, dagli Egizi ai Greci e agli Indiani... La storia della civiltà dell'uomo odierno è la somma di tante storie dei popoli che ci hanno preceduto. Età di lettura: da 7 anni.
Storie da ascoltare con gli occhi chiusi, al calduccio del piumone, la testa sul cuscino. Storie per dormire sereni e fare sogni belli. Età di lettura: da 4 anni.
Settantatré anni prima di Cristo, quando nessun dio e nessun uomo sembravano in grado di minacciare i destini della Città Eterna, uno schiavo decise di spezzare le catene in cui era avvolto e, accompagnato da un pugno di seguaci disposti a tutto, portò il suo attacco al cuore di Roma. Comincia così la storia di Spartaco, il gladiatore. Un'epopea di libertà che attraversò la penisola italica riuscendo a sconfiggere a più riprese le apparentemente invincibili legioni romane. Un'avventura straordinaria capace di vibrare nel tempo e di riportare in vita una figura leggendaria.
Incontri bizzarri, viaggi con la fantasia, straordinarie avventure di animali e di personaggi surreali... Le migliori storie di Gianni Rodari in una raccolta ricca, colorata, divertente! Età di lettura: da 4 anni.
"Un essere artisticamente colto, sensibile e sensuale", ma anche "un fallito in tutte le imprese", uno a cui "niente interessa fuor che l'arte" e che all'arte ha sacrificato "padre, madre, ricchezze, amanti". Romanzo, meta-romanzo e autobiografia, le "Confessioni" di George Moore ripercorrono gli anni trascorsi dall'autore nella Parigi bohémienne di metà Ottocento, dove, spinto da ambizioni artistiche, il giovane irlandese entrò in contatto con gli emergenti impressionisti (di cui questo libro contiene la prima testimonianza in lingua inglese). Con la sincerità disarmante di un "giovane Holden" ante litteram, in un misto di malinconia e noncuranza, hybris e disperazione, aridità e lirismo, Moore ci fornisce l'elenco dei suoi insuccessi: come pittore, come giornalista, come romanziere, e anche come critico, in un mosaico fuori da ogni tradizione letteraria che gettò le basi del romanzo moderno.
1984. Susana è una giovane ornitologa e abita nel faro che domina l'Isola dei Gabbiani, nelle fredde acque del Mar Cantabrico. Ha deciso di trasferirsi in un quel luogo remoto e selvaggio per studiare da vicino il comportamento di una particolare specie di gabbiani. Ma una serie di incidenti inizia a minacciare la sua incolumità, finché una notte... Vent'anni dopo, Laura e Jacobo, entrambi poliziotti, trascorrono la loro luna di miele sull'isola, dove è appena stato aperto un hotel di lusso. Tra gli ospiti, però, aleggia una strana atmosfera: nessuno sembra essere arrivato lì per caso e presto l'ombra del sospetto si insinua tra i presenti rendendoli agitati e nervosi... specialmente quando il cadavere di uno di loro viene ritrovato tra gli scogli. Mentre infuria una violenta tempesta che rende impossibili le comunicazioni con la terraferma, Laura e il marito danno immediatamente inizio alle indagini. Intanto gli omicidi si susseguono a ritmo serrato secondo un macabro copione: l'assassino sembra imitare le atroci morti dei protagonisti di un libro emerso dal passato. Nessuno è al sicuro, nessuno sa davvero chi ha accanto, nessuno può restare da solo. Ma una cosa con il trascorrere dei giorni diventerà chiara a tutti: L'Isola dei Gabbiani nasconde un oscuro segreto che preme per venire alla luce.
Il Tram 83 è il giardino delle delizie e l'allucinato epicentro della "Città-Paese", capitale di un imprecisato ma riconoscibile stato africano: prostitute di ogni età, musicisti scalcagnati, turisti a scopo di lucro, minatori alcolizzati e faccendieri carichi di soldi sporchi, stranieri in cerca di fortuna e locali in cerca di un diversivo alla miseria si incrociano e rimescolano nel bar a luci rosse più fornito - di bevande, divertimento e carne di cane - della città. È la frontiera africana, niente regole e l'imperativo categorico della sopravvivenza per tutti. Requiem, infaticabile maestro di traffici, e Lucien, scrittore spiantato e idealista in arrivo dall'entroterra, si rivedono dopo molti anni. Coinvolto negli affari loschi di Requiem, Lucien incontra un eccentrico editore e si avventura in un'impresa letteraria dagli esiti dubbi, in mezzo al carnevale esplosivo e disperato del Tram 83, dove le smanie e i gesti sono sfrenati come la corsa all'oro che ha messo a soqquadro il paese, e il vuoto è dietro l'angolo: "Questo è il Nuovo Mondo, ognuno per sé e la merda per tutti".
Dai racconti di grandissimi narratori come Hans Christian Andersen, Charles Dickens, Louisa May Alcott, Kenneth Grahame, tante storie natalizie, perfette da leggere davanti al camino, aspettando il Natale. Età di lettura: da 6 anni.
Quale filo rosso lega il racconto del gioco di tre bambini egizi, quello del crotonese Milone alle Olimpiadi e quello del messaggio segreto che Nabucodonosor invia a un suo generale? È la storia stessa: alla base di questi tre racconti, come di tutti gli altri, c'è un dato storico oggettivo. La nave più lunga che vedono i bambini sul Nilo portava un obelisco e veniva costruita solo per quell'occasione; Milone di Crotone è un famoso atleta che vinse quattro volte le gare di lotta alle Olimpiadi antiche; Nabucodonosor faceva radere il capo a uno schiavo e sulla cute veniva tatuato un messaggio che scompariva alla ricrescita dei capelli. I personaggi dei racconti possono quindi essere in parte un'invenzione, ma un dato storico sta alla base di ognuna delle vicende narrate. Età di lettura: da 7 anni.
A Tiddlesbury, una piccola cittadina inglese tutti conoscono e adorano Fanny. Fanny è dolce, simpatica, sembra brillare di una luce speciale. Il suo segreto? Attenersi ogni giorno a una stretta regola di vita, il "Manifesto della felicità" compilato dalla sua migliore amica sotto forma di decalogo. Si tratta di semplici azioni quotidiane - Elenca tutte le cose belle che hai; Prenditi cura di qualcosa; Ridi; Concediti un premio - che servono a regalare un po'di buonumore, a rendere il mondo più bello e che, magicamente, portano anche fortuna. E così, proprio grazie al Manifesto, Fanny ha incontrato Matt, bello e di successo, forse un po'troppo devoto alla carriera, ma con tutte le carte in regola per essere definito il "ragazzo perfetto". E ora, come in una fiaba, lui le ha chiesto di sposarlo. La data del matrimonio è vicinissima, e le cose da organizzare così tante... troppe, per una come Fanny che vive perennemente con la testa tra le nuvole! Come se non bastasse, a turbare l'equilibrio della sua vita da sogno arrivano la madre, che le piomba in casa all'improvviso in cerca di ospitalità, e un ragazzo, sexy da togliere il respiro, che le fa battere il cuore come non le capitava da tempo. Le certezze di Fanny cominciano a vacillare una dopo l'altra: tenere a bada la madre, un vero e proprio tornado di donna, e tentare di reprimere i sentimenti ribelli che rischiano di mandare all'aria l'imminente matrimonio non è semplice...
Settantuno storie come settantuno ciliegie, piccoli frutti dolci e rossi da gustare con gli occhi, leggendo, o con le orecchie, ascoltando. Storie-ciliegie da gustare da soli o in compagnia, seduti nell'erba o con la testa sul cuscino, pronti a sognare. Da mettere alle orecchie, come le ciliegie, per fare maschera, o ornamento, e giocare al teatro. Come le ciliegie, per tenere in bocca il piccolo nocciolo, e succhiarlo fino all'ultimo sapore. Età di lettura: da 4 anni.
Lo scrittore Benedetto De Risi, scosso dalla perdita della moglie Lia, si ritira in un borgo di montagna, con la sola compagnia di una governante e di un gatto. Giorno dopo giorno, al ritmo delle stagioni e delle fasi lunari, Benedetto scrive un diario, nel quale inserisce dodici racconti, moderne parabole che fanno da contrappunto al fluire dei pensieri. È la riflessione, inquieta e mai arresa, di un uomo che si prepara all'ultimo passo e che ripercorre la propria esistenza, interrogandosi sull'amore, la salvezza, la libertà, il dolore, la presenza (o l'assenza) di Dio. Profonda indagatrice spirituale e narratrice che sa toccare le corde dell'animo, Adriana Zarri scrive, con "Dodici lune", un'intensa avventura dello spirito, che rifiuta ogni facile consolazione nel nome di un'insopprimibile, intransigente ricerca della verità.
Una ricca raccolta di storie tratte dalla mitologia greca, popolate da divinità potenti e capricciose, da mostri terrificanti ed eroi coraggiosi. Orfeo ed Euridice, Alcione, Narciso, Persefone e Ade, Efesto e Pandora: sono solo alcuni dei mitici personaggi che popolano queste intramontabili storie e che da migliaia di anni incarnano i mille volti dell'umanità. Età di lettura: da 10 anni.
Uomini saggi, stolti, animali parlanti, principi, re... Tanti personaggi per tante storie diverse ambientate in ogni angolo del mondo, che hanno tutte qualcosa in comune: sanno mettere il buonumore! Età di lettura: da 7 anni.
Per la stragrande maggioranza delle persone il carcere è un universo sconosciuto. La paura che esso evoca genera un meccanismo di rimozione. E così il carcere si sottrae allo sguardo pubblico e alla critica della sua funzione, supposta, di risocializzazione. Da qui la necessità di provare a spiegare "cos'è il carcere", e di discutere la "possibile utopia" della sua abolizione. Questo tentativo riesce bene a Salvatore Ricciardi, che il carcere ha conosciuto a fondo per averci trascorso un lungo tratto della sua esistenza. Con una narrazione essenziale, Ricciardi racconta in cosa consiste "la casa del nulla", una delle tante definizioni coniate dai prigionieri per nominare l'inferno che sono costretti ad abitare. Una realtà regolata da una violenza quotidiana dispotica e crudele, dai parametri di una pena affatto "rieducativa". Come in un lucido sogno, Ricciardi si addentra nella vita passata, si ricala nei gironi dell'inferno, ne ripercorre i meandri raccontando i corpi e le menti sofferenti che lo abitano, le loro condizioni materiali di vita, le loro tecniche di resistenza all'annientamento psicofisico che fa registrare centinaia di suicidi e migliaia di atti di autolesionismo all'anno. Prefazione di Erri de Luca.
L'esistenza di Ed Kennedy scorre tranquilla. Fino al giorno in cui diventa un eroe. Ed ha diciannove anni, una passione sfrenata per i libri, un lavoro da tassista piuttosto precario che gli permette di vivacchiare, e nessuna prospettiva per il futuro. Quando non legge, passa il tempo con gli amici giocando a carte davanti a un bicchiere di birra o porta a spasso il Portinaio, il suo cane, che beve troppo caffè e puzza anche quando è pulito. Con le donne non è particolarmente disinvolto, perché l'unica ragazza che gli interessi davvero è Audrey, la ragione per cui è rimasto in quel posto senza vie d'uscita. Capace di colpirlo al cuore con una frase: "Sei il mio migliore amico". Non serve una pallottola per uccidere un uomo, bastano le parole. Tutto sembra così tremendamente immutabile: finché il caso mette un rapinatore sulla sua strada, e Ed diventa l'eroe del giorno. Da quel momento, comincia a ricevere strani messaggi scritti su carte da gioco, ognuno dei quali lo guida verso nuove memorabili imprese. E mentre Ed diventa sempre più popolare, mentre nota una luce diversa negli occhi di Audrey e la gente lo saluta per strada, inizia a domandarsi: da dove arrivano i messaggi, chi è il messaggero?
Guido Conforti, uomo colto, impegnato e professionale, più che quarantenne e quasi cinquantenne, viene licenziato ed è costretto alla giovanile arte dell'invio curriculum e del sostenere colloqui. Trova lavoro in un call center, tra cuffie e telefoni, con colleghi più che ventenni e quasi trentenni che non sanno come si costruisce un futuro, e cercano comunque di cavarsela. Un confronto generazionale, immersi nell'efficientismo e nel precariato contemporaneo che detta tempi, ritmi e relazioni, con interlocutori quasi trentenni, i waiters, a cui il presente sembra sfuggire di mano, mentre vorrebbero solo far funzionare il mondo che li circonda.
Il volume raccoglie le prime due storie dei Rugby Rebels: "Uniti alla metà" e "Fuori dalla mischia". Un gruppo di amici uniti dalla passione per il rugby, ma non solo... Diego, dodici anni, è un rugbista di indubbio talento e incerta fortuna. Almeno finché non incontra i Rebels, una ex-squadra leggendaria in cerca di riscatto. Vincere il campionato giovanile sembra un sogno proibito, ma la loro coach, Mighty Keira, ha un debole per le sfide impossibili. Tra vecchi nemici, nuovi amici e una ragazza molto speciale, la sfida dei playoff sarà un'avventura indimenticabile. Età di lettura: da 10 anni.
Shin Dong-hyuk è l'unico uomo nato in un campo di prigionia della Corea del Nord ad essere riuscito a scappare. La sua fuga e il libro che la racconta sono diventati un caso internazionale, che ha convinto le Nazioni Unite a costituire una commissione d'indagine sui campi di prigionia nordcoreani. Il Campo 14 è grande quanto Los Angeles, ed è visibile su Google Maps: eppure resta invisibile agli occhi del mondo. Il crimine che Shin ha commesso è avere uno zio che negli anni cinquanta fuggì in Corea del Sud; nasce quindi nel 1982 dietro il filo spinato del campo, dove la sua famiglia è stata rinchiusa da decenni. Non sa che esiste il mondo esterno, ed è a tutti gli effetti uno schiavo. Solo a ventitré anni riuscirà a fuggire, grazie all'aiuto di un compagno che tenterà la fuga con lui, e ad arrivare a piedi e con vestiti di fortuna in Cina, e da lì in America. Questa è la sua storia.
James Wrexham, trentanovenne pensoso e solitario, è impiegato in un tetro studio legale quando accetta l'offerta che potrebbe cambiargli la vita: diventare segretario del signor Jonathan Scrivener. Assunto senza aver mai incontrato il suo datore di lavoro, Wrexham si ritrova da solo nell'appartamento di Scrivener, riceve vaghe istruzioni attraverso un avvocato e, poco a poco, comincia a sospettare di essere vittima di un diabolico esperimento. La bizzarra serie di ospiti che ha libero accesso alla casa - una giovane dall'eterea bellezza, un playboy, un cinico alcolista, una vedova che potrebbe aver ucciso il marito - non contribuisce di certo a chiarirgli le idee. Spiriti inquieti, tutti questi personaggi hanno una storia da raccontare sul conto di Jonathan Scrivener, ma le versioni non collimano e l'assente padrone di casa appare di volta in volta come un degenerato, un simpatico avventuriero, un misantropo, un attore fallito o un artista di genio. Chi è l'uomo che si nasconde dietro questa personalità multipla? E che cosa vuole veramente dal sempre più perplesso segretario? Prefazione di Henry Miller.
In una Parma crepuscolare coperta da una spessa coltre di neve, il marcio sembra nascondersi ovunque: la corruzione dilaga, il crimine è fuori controllo e la rabbia cresce. Soneri è il più arrabbiato di tutti perché crede ancora nella giustizia e se la vede sfuggire di mano. Il commissario deve fare i conti con tre piste d'indagine, tre matasse il cui bandolo sembra impossibile da dipanare. Il primo gli arriva da Angela, la sua compagna, che gli segnala strani suoni provenienti dall'argine del fiume. Scivolando tra l'erba gelata, Soneri ritrova un telefonino - senza memoria - e misteriose tracce di cani che terminano nel nulla. Il secondo comincia in un ospizio, dal quale è scomparso un vecchio signore che la memoria l'ha persa a causa della demenza senile, e che sembra, invece, non aver lasciato traccia alcuna. E infine il terzo filone d'inchiesta porta Soneri verso le piste da sci sulle quali pare essersi dissolto come neve al sole il sindaco della città: tutti sapevano che sarebbe stato lì in vacanza, nessuno ricorda quando l'ha visto. Sin dall'inizio delle ricerche, Soneri sente che dietro quei casi si cela un'unica strategia, quella della lucertola. Ma questa volta l'inseguitore non si lascia ingannare.
740 a.C. In un piccolo regno di contadini e pastori, Sesto, da poco capo del suo gruppo, inizia una giornata di lavoro. Non sa che il destino gli sta per riservare una serie di enigmatici e per certi aspetti dolorosi eventi. Uno di questi sarà l'incontro-scontro con Romolo, il benedetto dagli dei; un re tanto spregiudicato in battaglia, quanto arguto in politica. Egli ha creato una compagine amalgamando popoli ed imponendo, anche con la forza, il suo disegno politico. Sullo sfondo di trame e spargimenti di sangue, il giovane Fabio diverrà partecipe di una lotta tra realtà configgenti eppure destinate, un giorno, a convergere l'una verso l'altra. Da un lato un mucchio di capanne arroccate su un'altura, avamposto spavaldo delle genti latine; dall'altro gli infidi vicini Etruschi. In gioco c'è la stessa sopravvivenza dei Romani e saranno proprio quei contadini e pastori che con il loro coraggio determineranno il destino di "quelle capanne chiamate Roma".
Ottaviano, nipote di Giulio Cesare, ha appena diciotto anni quando viene informato dell’assassinio del condottiero. Gli ideali che avevano fatto grande l’epoca repubblicana sono ora ridotti a aschere grottesche, mentre sul Senato regnano indisturbati la corruzione e il caos. Circondato da uomini che tramano alle sue spalle per il potere, il giovane Ottaviano dovrà ricorrere alla forza delle spade e a tutte le seduzioni della politica per trasformare in realtà il proprio destino: quello di essere proclamato Augusto e salutato come il padre dell’Impero.
Pubblicato nel 1972, vincitore del National Book Award, Augustus è considerato uno dei migliori romanzi storici mai scritti, uno di quei rari capolavori, come Io, Claudio di Robert Graves e Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, in grado di trascendere il genere di appartenenza. L’incedere degli eventi è ricostruito attraverso lettere e frammenti di diario attribuiti ai protagonisti, da Marco Antonio a Mecenate, da Agrippa a Cicerone. Ed è su questo polifonico intreccio di voci che John Williams esercita la sua acuta, spietata, capacità di penetrare nella psicologia degli individui. Augustus può essere letto come un’indagine sul significato del potere, senza nulla perdere dell’esattezza della ricostruzione storica, immagine di un’epoca lontana eppure così simile alla nostra.
John E. Williams
Romanziere, poeta e accademico statunitense, dopo la Seconda guerra mondiale, alla quale prende parte in qualità di sergente dell’aeronautica in India e in Birmania, studia all’Università di Denver. In questo perdio pubblica i suoi primi lavori: il romanzo Nothing But the Night (1948) e il libro di poesie The Broken Landscape (1949), che sarà seguito nel 1965 da una seconda raccolta: The Necessary Lie. Nel 1954 ottiene il dottorato di ricerca in letteratura inglese all’Università del Missouri e, nel 1955, torna all’Università di Denver come docente di scrittura creativa. Nel 1960 pubblica il suo secondo romanzo Butcher’s Crossing, seguito nel 1965 dal celebrato Stoner. ha curato le antologie English Renaissance Poetry (1963). Ha fondato e diretto fino al 1970 la rivista «University of Denver Quarterly». Muore nel 1994, lasciando incompiuto il suo quinto romanzo, The Sleep of Reason.
Immagina di avere cinque anni, di conoscere a malapena il tuo nome e di non essere mai andato oltre i confini del piccolo villaggio in cui vivi. Immagina di salire per sbaglio su un treno e che all'improvviso le porte si chiudano. Immagina di viaggiare per un tempo che sembra infinito e, alla fine del viaggio, di ritrovarti catapultato nella più povera, caotica e pericolosa metropoli del mondo, Calcutta. Ora, devi fare una cosa sola: sopravvivere. Sembra un film, invece è la storia vera di Saroo. E ciò che la rende ancora più straordinaria è quello che è successo venticinque anni più tardi, quando Saroo, cresciuto in Australia da una famiglia adottiva, decide di provare a rintracciare sua madre e i suoi fratelli. Non sa il nome del suo villaggio, ma si ricorda perfettamente una cisterna, un piccolo ponte e il fiume in cui andava a fare il bagno. E passa tutte le sue serate, con pazienza e determinazione infinite, a esaminare attraverso Google Earth ogni linea ferroviaria indiana, fino a trovare un luogo familiare. Ma per scoprire se quell'immagine sfocata è veramente la sua casa c'è un solo modo. Andarci di persona. La lunga strada per tornare a casa è una storia commovente e intensa, che racconta con gli occhi di un bambino la drammatica realtà di quelli come lui, soli, per strada, nell'indifferenza di tutti.
Mika Waltari compone il vivido racconto di un evento epocale, l'assedio e la caduta di Costantinopoli e del millenario Impero Romano d'Oriente nel 1453 ad opera dei turchi ottomani. A narrare nella forma di un diario gli ultimi mesi della capitale bizantina è Johannes Angelos, inquieto avventuriero, mercenario e mistico, disilluso e visionario, alla perenne ricerca di un'irraggiungibile pienezza, di un significato più profondo nell'esistenza. Nato a Costantinopoli, la sua vita è stata un continuo errare, dalla Francia a Ferrara, a Firenze, fino alla partenza per la crociata, alla prigionia turca e alla grazia ottenuta dallo stesso sultano Maometto II. Ma Johannes non resiste al grido d'aiuto della propria città sotto assedio e come rispondendo a una chiamata del destino fugge per andare a difenderla. Solo alla fine del romanzo, dopo aver combattuto strenuamente, affrontato i sospetti di essere una spia ottomana, nell'amara consapevolezza della sconfitta e della morte imminente, scoprirà di avere sangue imperiale ed essere in realtà il legittimo erede al trono. Nel precipitare degli eventi, l'ultima cosa che Angelos si aspetta è di rimanere folgorato dalla seducente Anna Notaras, nobildonna greca passionale e volubile, e di innamorarsi perdutamente di lei. Tra sanguinose battaglie e gli intrighi per il potere e la sopravvivenza di un regno allo sfascio, i due allacciano una tempestosa relazione segreta contro la volontà del padre di lei, il potente megaduca... Postfazione di Luca Scarlini.
Eroe e martire della libertà di pensiero, Giordano Bruno pagò con la vita la difesa delle proprie idee. Pur così diverso nel temperamento dallo scontroso Nolano, Morris West ha sempre considerato Bruno uno spirito affine, quasi uno specchio del suo tormento interiore di cattolico libero che s'interroga sulla giustizia dell'ortodossia religiosa. "L'ultima confessione" è il diario immaginario nel quale il filosofo, imprigionato nel Sant'Uffizio e sapendo prossima la sua esecuzione, racconta la sua storia. Bruno si definisce "un prete indegno, un monaco apostata, un mago imbroglione, un sedicente angelo della luce che arranca nella sua stessa oscurità, uno sbruffone, un prevaricatore, logorroico nelle discussioni e velenoso nelle dispute. Tutto questo e anche di più, se trovate le parole!", eppure rivendica con orgoglio l'autonomia della propria coscienza. Opera estrema di West, questo romanzo può esserne considerato il testamento spirituale. Lo scrittore morì alla sua scrivania, lasciando incompiuti gli ultimi capitoli che, per iniziativa dei familiari, sono qui sostituiti con un epilogo basatlo sui suoi appunti.
"La gente sostiene che sono pazzo. Io sono il figlio di Albert Einstein." A parlare è Eduard, il figlio dolcissimo, intelligente e - tragicamente pazzo di Albert Einstein. Amato teneramente eppure abbandonato in un manicomio, è l'unico problema che suo padre non sia riuscito a risolvere. Lui - il genio matematico, il padre della più rivoluzionaria teoria scientifica degli ultimi secoli, l'ebreo scampato per miracolo all'Olocausto, il venerato professore americano, l'uomo impertinente, sempre libero e coraggioso - rimane disarmato di fronte ai primi sintomi, alla diagnosi di follia, all'ineluttabile definitività della perdita. Albert sa di essere impotente, mentre la Storia incombe su di lui e lo costringe a fare una scelta dolorosa, quella della sopravvivenza oltreoceano. Eduard ha vent'anni, ha la vivacità del padre, per il quale nutre un'ironica venerazione, e la consapevolezza di dover fare i conti con una mente troppo grande. Lo pensa, si interroga, si perde nei meandri della propria pazzia, vive fuori dal mondo. Unica figura famigliare a restargli accanto, fino alla fine, è sua madre, che lascia tutto per dedicare l'esistenza a quel ragazzo sfortunato. Padre, madre, figlio: tre voci, tre fili che si intersecano sullo sfondo del Novecento per tessere il lato oscuro nell'epopea di un gigante.
Quando, una mattina d'inverno, la polizia suona alla porta di Damien North, timido e discreto professore di filosofia, su di lui si abbatte l'accusa atroce di aver scaricato materiale pedopornografico sul suo computer. North sa di essere innocente, ma trovare le prove che lo scagionino è un problema intricato, che trasforma il tranquillo e abitudinario professore nella vittima sacrificale ideale, in una società alla ricerca del colpevole a tutti i costi.
"Ciao. lo sono Maiale. Questo è il mio diario. È super top secret, ma io e Papera abbiamo deciso che tu devi leggerlo, così potrai aiutarci. Perché siamo un po' nei pasticci. Anzi, non è proprio così, la verità è che noi siamo in un gran pasticcio. Io spero che tu crederai a quello che ho scritto, perché Papera, pensa che è incredibile. Ma non è vero. È la mia vita. Vedrai. Con affetto, Maiale".E tà di lettura: da 7 anni.
È una volontà profonda e senza macchia di donarsi a Dio a spingere la giovane belga Gabrielle van der Mal a entrare in convento, prendendo il nome di suor Luke. Ma il rumore del mondo esterno assedia il silenzio del chiostro, e la scelta di Gabrielle è solo l'inizio di un confronto, sempre più serrato, con se stessa. La sua vocazione viene prima messa alla prova in Africa, infermiera in uno sperduto ospedale congolese, e poi nel Belgio occupato dai nazisti, dove il suo sostegno alla Resistenza si scontra con la richiesta di fedeltà incondizionata ai precetti della Chiesa. Fedele descrizione della vita claustrale e intenso racconto di un travaglio interiore, il romanzo è ispirato alla vita di Marie Louise Habets, che incontrò l'autrice, anche lei infermiera, alla fine della Seconda Guerra Mondiale e rimase al suo fianco per quasi tutta la vita. Pubblicato nel 1956, "Storia di una suora" fu subito un best seller internazionale e divenne, tre anni dopo, un fortunato film con Audrey Hepburn nel ruolo della protagonista.
I giocatori della Virtus sono una vera squadra. Perché i ragazzi sono uniti in campo e fuori, e non si arrendono mai davanti alle difficoltà. Con la grinta di Mattia, il loro capitano, e l'entusiasmo di Daniel, appena arrivato dal Camerun, a loro tutto sembra possibile. Anche affrontare ostacoli e minacce che col calcio hanno ben poco a che fare. Età di lettura: da 10 anni.
È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - "Storia di una ladra di libri" è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.
Cosa faresti se il mondo fuori fosse letale e l'aria che respiri potesse uccidere? Se vivessi in un luogo dove ogni nascita richiede una morte e le tue scelte possono salvare vite o distruggerle? Questo è il mondo di Wool. In un futuro apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive rinchiusa in un gigantesco silo sotterraneo. Lì, uomini e donne vivono prigionieri in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Il rispetto delle leggi è affidato allo sceriffo Holston, un uomo lucido e malinconico che vive nel ricordo della moglie scomparsa. Dopo anni di servizio integerrimo, un giorno, a sorpresa, rompe inaspettatamente il più grande di tutti i tabù e chiede di uscire, di andare fuori, incontro alla morte. La sua fatidica decisione scatena una serie di terribili eventi. A sostituirlo è nominato un candidato improbabile, un tecnico specializzato del reparto macchine: Juliette. Ora che il silo è affidato a lei, imparerà presto a sue spese quanto il suo mondo è malato. Juliette è abituata ad aggiustare le cose e vuole vederci chiaro: com'è nato il silo? E chi ha interesse a mantenervi l'ordine, tanto da arrivare a uccidere? Forse il silo è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare. Rivolta.
Dal suo nascondiglio sulle coste del Madagascar, lontano da un'umanità che francamente non lo interessa, il vecchio Long John Silver scrive le memorie di una vita vissuta all'insegna della libertà assoluta, alla quale ha sacrificato senza alcun rimpianto ogni altra cosa. Sa che la fine è vicina, ma l'inscalfibile pirata con una gamba sola, che nell'Isola del tesoro era riuscito a fuggire con parte del ricco bottino, la morte l'ha guardata più volte negli occhi e non ne ha paura. Quello che non si aspetta è che il destino abbia in serbo per lui un'ennesima avventura, quando sulla sua sperduta spiaggia africana compaiono due uomini bianchi in fin di vita, un avido lord inglese e un cencioso marinaio, unici sopravvissuti a un ammutinamento e a un naufragio dopo una rocambolesca spedizione negriera. È ancora una volta Jim Hawkins a ritrovarsi depositario delle leggendarie peripezie di Silver, ricevendo in Inghilterra da mani sconosciute questo racconto che il corsaro, ormai creduto morto, ha scritto di suo pugno. Così, come un inatteso messaggio nella bottiglia, Björn Larsson ci consegna un capitolo inedito della vera storia del pirata Long John Silver, un episodio che solo ora, a distanza di anni, ha ritrovato nel cassetto. E in cui rivive tutto un mondo, sospeso tra storia e invenzione, di grandi avventure per terra e per mare, di meschini gentiluomini e pirati giustizieri.
Stekko adora giocare a basket, e da grande sogna di diventare una stella dell'NBA. Si è da poco trasferito a Porto Vecchio, ma per fortuna anche qui c'è una squadra di pallacanestro, gli Sharks, con cui si sente subito a casa. Con Fiacca, Yoghi, Tecno, Grinta e gli altri nasce un'intesa speciale, sul campo e fuori. E tra allenamenti, partite, compiti in classe e difficoltà grandi e piccole Stekko impara a volare a canestro... Età di lettura: da 10 anni.
Due culture, due modi di pensare, due fedi… un solo Dio. Questo racconto vuole essere esempio di convivenza di due culture: una accoglie l’altra, nelle sue differenze e nelle sue fragilità. Alcuni personaggi camminano soli, chiusi come sono, nella presunzione di bastare a se stessi, solo con quello che hanno. E se uno rompe l’ordine statico di qualcun altro non è puro caso, ma Provvidenza. È una storia fatta di incontri, di personaggi banali, alcuni strani, altri finanche eccentrici, altri ancora saggi e per finire provvidenziali.
Si ispira alla società multiculturale odierna, nella quale risulta sempre più lontano il dialogo di tradizioni diverse, in particolare tra musulmani e cristiani che reciprocamente si additano come conservatori e custodi della vera fede.
Una “convivialità delle differenze”, attraverso la quale ognuno con le proprie diversità può insegnare qualcosa a un altro. Anche un musulmano a un cristiano. E viceversa.
È il 1933. Camille Galay, venticinque anni, arriva a Parigi. Ha lasciato Brooklyn, dove è cresciuta, e l'Alabama, dove ha fotografato i volti segnati dalla Grande depressione. È irrequieta. Non le basta essere la ricca erede del più grande biscottificio di Parigi per dare un senso alla propria vita. Non le basta nemmeno calarsi nei panni di un'operaia. Ha bisogno di scoprire le proprie radici, di ritrovare quel passato per cui la madre Gabrielle ha lottato tanto, l'amore fra i suoi genitori che l'orrore della Grande guerra ha quasi spazzato via. Ha bisogno dell'amicizia di Magda, della purezza e della solennità dei legami che si stringono da bambini. Ha bisogno di guardare al presente. Di nuovi incontri per realizzarsi, per comprendere il tempo in cui vive. Attorno a lei l'Europa freme. In preda a un'euforia alcolica, corre verso un nuovo conflitto mondiale. Ma c'è chi decide di non chiudere gli occhi. Chi alla follia nazista si oppone con intelligenza e umanità. Elise, libraia indipendente e cauta, Grete, attrice di cabaret e spietata osservatrice di una Germania accecata dalla gloria, Louvain, agente segreto con un'affascinante cicatrice sul labbro: le loro storie s'intrecciano a quella di Camille, coinvolti nella liberazione dell'unico ebreo che le nazioni si contendono, l'uomo che sta mettendo a punto la formula dell'acqua pesante, componente indispensabile per una nuova micidiale arma nucleare.
Il romanzo, ambientato nella società ionica a partire dall’inizio degli anni sessanta, affronta l’impatto con la grande industria, nel momento in cui si insedia il IV Centro Siderurgico alle porte della città di Taranto.
Sono anni di grandi prospettive per l’intero territorio che va oltre i confini della sola provincia. Cambia l’assetto territoriale, il paesaggio, la società; una mentalità nuova si afferma progressivamente. Si pensa che stia per verificarsi una svolta decisiva, dal punto di vista economico, in particolare per la famiglia. L’Autore ripercorre le fasi più significative delle trasformazioni di quel periodo, inserendo una storia fantasiosa, ma verosimile, che ha come protagonista un personaggio che vive il passaggio dalla civiltà rurale alla civiltà industriale, con le luci e le ombre, in modo strettamente personale. Egli, infatti, non assiste semplicemente al trapasso della società da un modo di essere ad un altro, ma diventa lui stesso il soggetto delle trasformazioni a livello psicologico, culturale, sociale.
John Marcher è un uomo ossessionato dalla certezza che gli accadrà qualcosa di straordinario. Il tempo passa e la cosa non accade, ma "verrà, può ancora venire". L'incontro inaspettato con May Bartram gli dischiude l'orizzonte di un'amicizia autentica, discreta e quotidiana. La donna, che comprende e custodisce con lui il suo segreto, è una presenza reale, legata all'attesa e alla promessa incombente su ogni istante della sua vita. Capolavoro dell'eccellenza narrativa di James, "La tigre nella giungla" mette a fuoco il mistero della vita che accade come un imprevisto (di-)sconosciuto amore.
I sei protagonisti di "Cloud Atlas - L'atlante delle nuvole" vivono in punti e momenti diversi del mondo e del tempo, eppure fanno parte tutti di un unico schema, una specie di matrioska composta da sei personaggi uniti l'uno all'altro dal filo sottile e inestricabile del caso. Le loro anime si spostano come nuvole, passando dal corpo di un notaio americano di metà Ottocento, giunto su un'isola del Pacifico per assistere ai devastanti effetti del colonialismo, al giovane musicista che s'intrufola nell'esistenza di un celebre compositore belga tra le due guerre mondiali. Da un'intrepida giornalista che indaga sull'omicidio di uno scienziato antinucleare in piena guerra fredda, a un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta, sino a un clone schiavizzato nella Corea del prossimo futuro. Per arrivare infine all'alba del nuovo mondo - all'indomani dell'Apocalisse - e al suo primitivo, stupefatto abitante. I sei personaggi si trasformano vivendo avventure incredibili in un affascinante, inventivo viaggio nella Storia dalle grandi esplorazioni fino ai confini del mondo che verrà - e nell'anima stessa dell'uomo. Un romanzo generoso, un'apoteosi di sapori, colori e atmosfere che emoziona, stordisce e finisce dove tutto era iniziato. Un'epica storia del genere umano nella quale le azioni e le conseguenze delle nostre vite si intrecciano attraverso il passato, il presente e il futuro, mentre le nostre anime mutano cambiando per sempre il nostro destino.
Nel caos di sentimenti che spesso significa l'adolescenza si inoltra questa breve quanto intensa storia di amicizia, di furore giovanile e di rivalsa. Volpe, Claudio e Denis sono amici divisi nella competizione. Per vincere il torneo interparrocchiale di pallanuoto, l'allenatore don Sazzini vi ha iscritto due squadre e la sorte ha deciso che Claudio e Denis, nella stessa formazione, saranno avversari di Volpe, portiere nell'altra. Il giorno della sfida, dopo un rocambolesco finale di partita, accade nel chiuso degli spogliatoi qualcosa che minaccia anche l'amicizia del trio di tredicenni. Qualcosa che ne fa risaltare, nel bene e nel male, le diverse personalità: Volpe leale e sincero, Claudio debole e remissivo, Denis invidioso e meschino. Dopo quella partita che sembra dover decidere tutto nella vita dei ragazzi, gli eventi prendono la via insidiosa del ricatto e conosceranno rapidi ribaltamenti fino all'inatteso finale. Tanto è convulso e difficile diventare grandi: perché crescere "è come partire con un biglietto di sola andata in tasca ... iniziare un viaggio, che fa male e rende felici allo stesso tempo. Un viaggio che sembra non cominciare mai e quando ci si rende conto che si è partiti è già tempo di scendere dal treno".
Rulli di tamburi. Esplosioni di cembali. Dzemal-Edin e i suoi compagni a cavallo scalpitano ai bordi della piazza d'armi a Krasnoe Selo. È il maggio 1848, il giorno della parata delle scuole militari. Dzemal-Edin sfila davanti alle tribune, elegante nella sua uniforme verde e rossa. Fiero. Nobile. Integro. Rivive l'emozione di un tempo, quando da piccolo cavalcava insieme ai murid sulle montagne del Dagestan. Allora gli sembrava di appartenere al più grande esercito del mondo. Oggi è un ufficiale della Santa Madre Russia. Il ribelle ceceno ora è il pupillo dell'imperatore. La sua è una vita a metà. È ancora un bambino quando il padre Shamil, imam guerriero, dopo un conflitto decennale lo consegna ai russi come amanat, garante di pace. L'ostaggio non sarà più restituito. Dzemal-Edin viene segregato a San Pietroburgo, alla corte di Nicola I, che lo adotta e, fatto eccezionale, gli concede di mantenere la fede islamica. Al Palazzo d'Inverno Dzemal-Edin diventa il cadetto più promettente, il cavaliere più ammirato. E si innamora di una nobildonna russa. Per sposare Elizaveta Petrovna Olenina è pronto a macchiarsi del peccato supremo per un musulmano: l'apostasia. Quando sarà richiamato al ruolo di soldato di Allah, l'amore per Lisa si scontrerà con il dovere di salvare il suo popolo. Attingendo a documenti d'archivio e mano-scritti inediti, Alexandra Lapierre riporta alla luce la vicenda finora ignota del figlio dell'imam cresciuto alla corte dei Romanov.
In un intreccio che passa per Roma, Venezia, abbazie benedettine e rovine medievali, viene lentamente dispiegato il complesso passato di Goran, colpevole di aver scoperto una verità troppo grande in grado di sconvolgere l'Equilibrio del mondo. Schivando storie d'amore e tentativi di omicidio, Ludovico non si fermerà fino a che non avrà portato alla luce il misterioso teorema, legando con un solo colpo il mondo della religione a quello della scienza.
È un linguaggio profondo e complesso quello con cui ci parlano coloro che abbiamo amato e non sono più con noi, ineffabile come il paese che abitano. I sogni e i ricordi sono il solo passaggio per questo luogo in cui le epoche della vita si confondono, "un'isola sospesa sulle acque, dai contorni sfumati e frastagliati". Così, attraverso il filtro essenziale della memoria e del sogno, Dacia Maraini ci racconta in questo libro intenso e intimo come "Bagheria" coloro che ha amato, che l'hanno amata e che vivono ora solo attraverso i ricordi: "nel giardino dei pensieri lontani" rievoca e incontra la sorella Yuki, il padre Fosco, Alberto Moravia, Giuseppe Moretti - l'ultimo compagno scomparso prematuramente per una malattia crudele - l'amico carissimo Pasolini e un'inedita e fragile Maria Callas. Perché il racconto ha il potere di accogliere e abbracciare come in una grande festa le persone amate, restituendo al momento della fine, che oggi sempre più si tende a negare, a nascondere, quel sentimento estremo di bellezza e consolazione che gli è proprio. Dacia Maraini ci regala una storia sincera e struggente, un ritratto memorabile di sé che mescola affetti privati e pubblici, felicità e dolore.
Orbo, cinico, solitario e, talvolta, inspiegabilmente idealista, questo è Héctor Belascoaràn, il detective privato partorito dall'inventiva di Paco Ignacio Taibo II. Nella strade piovose di Città del Messico indaga su torbide storie di amore e morte che coinvolgono lottatori mascherati e giovani suicidi. A nord, nelle città di frontiera, insegue un'attrice in fuga sotto un sole cocente, accompagnato da ricordi e rimpianti. In uno stato del sudovest del Messico, percorso da fermenti di rivolta, cerca un morto che forse è fin troppo vivo. Questo volume raccoglie i romanzi "Fantasmi d'amore", "Sogni di frontiera" e "Svaniti nel nulla".
È una bellissima bimba senza nome quella che Chun tiene tra le braccia. Ancora pochi istanti e dovrà separarsene, avvolgerla nel drappo di stoffa, posarla nella cesta di vimini e allontanarsi in fretta, senza cedere alla tentazione di voltarsi. Perché se il cielo ascolterà le sue preghiere, la porta dell'Istituto non tarderà ad aprirsi e una nuova vita, più bella e più facile, comincerà per la piccola lontano da qui. Dall'altra parte del mondo, in quello stesso momento, Maya Lange sta lavorando perché il sogno di Chun, e di tante altre come lei, possa avverarsi. È specializzata in speranza Maya, fondatrice e proprietaria di un'agenzia di adozioni: grazie a lei, il dolore di una madre si converte nella gioia di un'altra, un destino apparentemente segnato vira di colpo e le fila di vite fino a un attimo prima distanti si intrecciano a formare nuove, indissolubili trame d'amore. Sono più di quattrocento le bambine a cui Maya ha trovato, negli anni, una nuova famiglia, una casa. Di ciascuna lei conserva un ritratto, un ricordo. E nei momenti peggiori, quando le ansie, le paure e i dubbi degli aspiranti genitori minacciano di travolgerla, è sufficiente che Maya guardi i loro visi per ritrovare di colpo la forza di ascoltare, rassicurare, consolare. Perché il solo dolore che Maya abbia rinunciato a curare è quello che si porta dentro, irrimediabile come la perdita che lo ha causato. Ma il destino è un filo impossibile da spezzare, e Maya sta per scoprire chi c'è all'altro capo del suo.
Francia. Il ristorante che gestisce insieme alla moglie Elli è immerso nell'incantevole paesaggio della Normandia, fatto di ampi spazi verdi che si affacciano sul mare. Prenotare un tavolo è difficile come preparare il boeuf bourguignon perfetto. Ma alla morte improvvisa di Elli, Jacques perde ogni ispirazione, il suo talento è soffocato da una cupa disperazione e la sua cucina è vuota, lontana dai profumi paradisiaci e dai sapori straordinari che l'hanno reso famoso. Jacques sopravvive, ma il ristorante rischia la bancarotta ed è noto ormai soltanto per il pessimo servizio. Elli riuscirà però a cambiargli la vita per la seconda volta. Quando Jacques trova in soffitta un piccolo ricettario rosso scritto dalla moglie, ricomincia a cucinare per amor suo e, lentamente, si apre a un nuovo inizio. Grazie al suo talento straordinario in cucina e alla forza di due donne innamorate, Jacques riesce ad abbandonare il suo mondo fatto di ricordi e rimpianti e ritorna ad assaporare la vita, con un pizzico di fiducia, molto amore e un po' di magia.
Jac L'Étoile è da sempre in fuga dal passato. Ultima erede di una grande e decaduta famiglia di profumieri francesi, è tormentata dal ricordo di un amore perduto e da misteriose visioni innescate dalle fragranze esotiche che respira fin da bambina. Per liberarsene è fuggita a New York, dove lavora come studiosa di mitologia e autrice televisiva. Ma il passato riemerge quando il fratello Robbie, deciso a tentare il tutto per tutto pur di risollevare le sorti della famiglia, le annuncia di aver ritrovato un antico testo, "Il libro dei profumi perduti", e alcune tracce del leggendario profumo delle anime gemelle, un'essenza in grado di risvegliare memorie di vite trascorse e fornire così la prova della reincarnazione. È l'inizio di un'avventura che costringerà Jac a fare i conti con i propri fantasmi e ad affrontare oscuri nemici per i quali la posta in gioco non sono i sentimenti, ma il potere. Dall'Egitto di Cleopatra alla Francia rivoluzionaria, dalle montagne del Tibet alle catacombe di Parigi, "Il libro dei profumi perduti" è un thriller dell'anima, un susseguirsi di intrighi, passioni e colpi di scena.
Keeley Jack ha 26 anni, veste sempre di nero, ama guardare vecchi film mangiando cioccolata e ha due sogni nel cassetto: diventare fashion designer e ritrovare Gray, il vero amore. Non che la sua esistenza sia noiosa, anzi: è appena stata assunta come stylist di Vestiti nel tempo, un programma televisivo che curiosa negli armadi dei vip. E Dana, una ricca vedova russa, l'ha ingaggiata per rinnovare completamente il guardaroba. Nel primo caso, si tratta di far emergere i ricordi che si annidano nelle pieghe degli abiti, nel secondo, di rimuoverne ogni traccia. Ma Keeley sa il fatto suo: è un'inguaribile perfezionista. Nel lavoro aiuta, in amore non sempre. Perché l'amore è fatto di luci e di ombre e se non te ne fai una ragione, rischi di perderlo, come è successo con Gray. Per fortuna ci sono le "ragazze": Emma e Carmen che ogni tanto prendono il treno da Edimburgo e la raggiungono a Londra per spassarsela un po'. E sua sorella Liza, che sa dirle le parole di cui ha bisogno: "Lasciati un po' andare, Keels. Lo so, il tuo lavoro consiste nel rendere le cose e le persone assolutamente perfette, ma qualche volta la modella ha il mal di pancia e le scarpe non si intonano con il vestito". Tra incontri, feste, capricci da dive, romantici fine settimana, vestiti da mille e una notte e serate al pub con le amiche, Keeley capirà che la vita è un taglia e cuci gioiosamente imperfetto e forse troverà la chiave del cassetto dei suoi sogni.
Nessuno meglio di Annie conosce la magia di certi ingredienti. Nessuno meglio di lei sa che mescolando un pizzico di vaniglia, una spolverata di cioccolato, qualche fragola e la giusta quantità di zucchero si può cambiare una vita, far nascere un'amicizia, colmare un vuoto del cuore. È stata sua madre a insegnarglielo, è stata lei a passarle la ricetta segreta dei cupcake. Annie era solo una bambina, e si ricorda ancora di quelle sere passate a cucinare nella grande casa dei St Claire, a San Francisco, dove sua madre faceva la domestica. Quei dolci sono l'unico ricordo che le rimanga della madre, morta troppo presto. E di Julie, primogenita dei St Claire, quasi una sorella per lei. Ma la loro amicizia era finita a causa di un tradimento imperdonabile. Sono passati anni da allora. Annie ha lottato per affermarsi, si è ribellata alle convenzioni, ha studiato per fare della sua passione e del suo talento un lavoro. E ce l'ha fatta. Adesso è tornata a San Francisco e vuole realizzare il suo sogno: aprire una pasticceria. C'è una sola persona in grado di aiutarla: Julie. La ragazza, ormai avviata a una brillante carriera di donna d'affari, si sta per sposare, ma non ci pensa due volte. Aiuterà l'amica, e forse questa sarà la chance per farsi perdonare. Ma funesti e inspiegabili incidenti cominciano ad accadere, uno dopo l'altro. Qualcuno sta cercando di sabotare in tutti i modi il loro progetto. Perché i conti con il passato non sono affatto chiusi. E c'è un segreto che non è stato ancora svelato.
La 'O' di Giotto, il naso storto di Michelangelo, le invenzioni di Leonardo da Vinci, il caratteraccio di Piero di Cosimo, l'ossessione alchimistica del Parmigianino: sono solo alcuni frammenti di quel grande specchio dell'arte italiana del Rinascimento (e non solo) che è "Le Vite de' più eccellenti architetti, pittori e scultori" di Giorgio Vasari. Al di là del suo indubbio valore storiografico, "Le Vite" è una commedia umana in cui cronaca e leggenda, pettegolezzo e memoria si intrecciano dando vita alla più vasta ed esaltante epopea narrativa incentrata sulla figura dell'artista. Dietro le opere d'arte, spesso capolavori celeberrimi, Vasari sa rintracciare il profilo degli uomini che le hanno realizzate, con le loro ambizioni, ossessioni, passioni, bizzarrie di carattere. La bellezza delle Vite come libro da leggere e godere era rimasta fino a oggi inaccessibile a causa della distanza storica che ci separa dalla lingua in cui l'opera di Vasari è scritta, quel toscano di base fiorentina che difficilmente si lascia avvicinare da un lettore ordinario. Marco Cavalli colma finalmente questa distanza presentando in questo volume la traduzione in italiano moderno di ventuno biografie vasariane scelte tra le più belle per vivacità narrativa e precisione miniaturistica del dettaglio.
La vicenda si svolge in Italia verso la metà degli anni trenta. Una serie di inspiegabili esplosioni si verificano in un laboratorio scientifico in cui si svolgono ricerche biologiche di natura indecifrabile cui si accompagna la successiva sparizione di tre scienziati. Di fatto, i tre scienziati sono stati rapiti dagli uomini di un altro pianeta con il probabile intento di studiare la Terra e i terrestri. Nei tre anni di permanenza nel pianeta si sviluppa il difficile tentativo di stabilire un rapporto con una civiltà tanto diversa. Così, la "scoperta della Terra" non è soltanto quella degli extraterrestri ma anche quella dei rapiti, costretti a un continuo confronto tra la loro esperienza e le forme di vita e di espressione con cui sono entrati a contatto. Questo turbinare di vicende rappresenta l'altra faccia della "scoperta della Terra". Questo non è un tradizionale romanzo di fantascienza, ma la storia di un complesso di vicende narrate in alternanza tra i due pianeti come in un gioco di specchi.
In bilico tra romanzo e memoria autobiografica, "L'educazione cattolica" racconta le fasi di un apprendistato fallimentare destinato però a rivelarsi propiziatorio. Già espulso dalla scuola poco più che decenne, il giovane Salvatore viene iniziato ai misteri gaudiosi e soprattutto dolorosi di un'educazione cattolica che ha come teatro una società provinciale chiusa e reticente il cui clericalismo tradizionale ha stretto un patto di non belligeranza con il nazionalismo fascista. Restio ad adeguarsi a un sistema che mortifica le esigenze della sua fantasia, Salvatore diventa oggetto delle ambizioni redentrici di zia Lieta, posseduta da una fede religiosa che sconfina nel fanatismo. Altri personaggi si contendono l'anima e l'affetto del protagonista: il padre Ugo, ateo; il nonno Giovanni, agnostico; lo scultore francese Martin, protestante. Barcamenandosi tra di essi, Salvatore riesce a compiere esperienze decisive nello studio del padre scultore e nelle botteghe degli artigiani vicentini, per lo più socialisti - esperienze che gli indicheranno infine qual è la strada da seguire. Il volume include "L'ultimo della classe", la cui prima edizione risale al 1986. Le due narrazioni formano infatti un unico libro che abbraccia il periodo 1916-1934. Per questa ragione l'inedita "Educazione cattolica" è preceduta qui da "L'ultimo della classe", che si ripubblica in una nuova versione integrata da copiosi supplementi ed emendamenti di pugno dell'autore. Con una nota di Giulia Basso
È l'Emiro il Nemico Pubblico Numero Uno degli Stati Uniti, l'uomo spietato e inafferrabile che da anni elude le ricerche del Campus, l'agenzia di intelligence creata dall'ex presidente Jack Ryan. A capo di un'impenetrabile e capillare rete del terrore, l'Emiro si sta preparando a sferrare l'attacco definitivo all'Occidente. Mentre il presidente in carica, l'ambiguo e irresoluto Edward Kealty. non trova di meglio che temporeggiare con i governi amici dei terroristi. Jack Ryan decide che è giunto il momento di scendere di nuovo in campo, per affrontare l'emergenza planetaria e difendere il futuro degli Stati Uniti. Al suo fianco, una squadra d'eccezione: i fedelissimi ex membri dell'unità speciale Rainbow John Clark e Ding Chavez, i fratelli Caruso e soprattutto suo figlio Jack, deciso a seguire le leggendarie orme del padre. E mentre nelle grotte del Pakistan, tra i ghiacci svedesi e nei giacimenti petroliferi del Brasile si scatena una caccia all'uomo senza precedenti, il male si annida indisturbato proprio nel cuore di un'America ancora ignara... Tom Clancy ritorna sulla scena del techno-thriller con un romanzo che per la prima volta riunisce i suoi personaggi più amati. E ci racconta di un futuro in cui i peggiori incubi dell'Occidente sono più veri della realtà.
All'indomani dell'8 settembre 1943 il tenente d'Artiglieria Giovannino Guareschi, di stanza ad Alessandria, era catturato dai tedeschi e, avendo rifiutato di continuare a combattere per il Grande Reich, veniva spedito, insieme a migliaia di altri militari italiani, in un campo di concentramento nazista. Ritornò a casa il 4 settembre del 1945, respingendo le frequenti e pressanti proposte di "collaborazione". Un autentico calvario, durante il quale "io avevo in mente di scrivere un vero diario e, per due anni, annotai diligentissimamente tutto quello che facevo e non facevo, tutto quello che vedevo e pensavo. Anzi, fui ancora più accorto: e annotai anche quello che avrei dovuto pensare...". Comincia così l'avventurosa storia di questo testo, poi proseguita e completata dai figli Alberto e Carlotta nelle "Istruzioni per l'uso" che precedono il volume. Contiene, innanzitutto, la cronaca della vita quotidiana nei vari Lager in cui Guareschi venne spostato, ma raccoglie anche informazioni sull'universo dei campi di prigionia, riunendo infine una serie di testimonianze sul martirio di quanti erano avviati ai campi di sterminio. Una scrittura pacata, in cui sempre affiora una nota di struggente umorismo, che racconta l'orrore della notte più buia d'Europa in pagine di altissimo valore umano e letterario.
Uomini e donne segnati da ferite, fisiche e mentali, con cui imparare a convivere, ragazze in cerca della propria emancipazione, individui combattuti fra desiderio di appartenenza e bisogno di autonomia. Scritte con uno stile cristallino, le storie di Jean Stafford si concentrano sui minuti dettagli della solitudine, sulle imprevedibili dinamiche che plasmano i rapporti interpersonali. In filigrana, dentro ciascuno dei suoi personaggi, c'è l'autrice, donna dotata di una sensibilità fuori dal comune, accresciuta ed esasperata da un destino tragico. Sposata a lungo con il poeta Robert Lowell, brillante ma mentalmente instabile, la Stafford uscì infatti distrutta nel corpo e nello spirito da quel rapporto, che le costò tra l'altro il coinvolgimento in un grave incidente automobilistico, le cui conseguenze sono ben descritte nel vivido e spietato racconto che dà il nome a questa raccolta. Premiata con il Pulitzer e finora inedita in Italia, la sua opera è, nel panorama letterario statunitense, una punta di eccellenza che sta alla pari di autori come John Cheever, Flannery O'Connor ed Eudora Welty. Prefazione di Irene Bignardi.
Chi era Mo Yan prima di raggiungere fama internazionale con "Sorgo rosso"? Nel suo ricordo e nelle parole di questo racconto, un bambino cacciato da scuola alla fine degli anni settanta, individuato come responsabile di ogni brutto tiro giocato nel piccolo paese ai margini della campagna cinese in cui è cresciuto. Poi, un adolescente e un operaio al cotonificio di zona che spende tutto ciò che guadagna in guanti bianchi come i divi del cinema e che, per affrancarsi dal ceto di contadino, entra nell'esercito, finendo in una sperduta unità a coltivare i campi e a sognare di morire nella Guerra del Vietnam. Ad accompagnare la sua crescita, a seguire con destini alterni la sua inaspettata fortuna sono due suoi compagni di classe, He Zhiwu - eroe canaglia Che non conosce principi di autorità e costruisce un impero economico di azioni azzardate - e Li Wenli - una ragazza testarda, abituata a fare sempre le scelte giuste che la portano sul cammino sbagliato. Trent'anni di storia cinese, trent'anni di transizione raccontati attraverso i cambiamenti epocali di vite minute, con il tono aperto e autoironico di una confessione tra amici.
Alien Ginsberg non è stato soltanto il più famoso poeta di una generazione, ma un testimone del tempo suo e nostro, un instancabile sperimentatore di forme e tecniche espressive, straordinariamente coraggioso, curioso e aperto; fino a incarnare l'ideale di un anziano "poeta-professore", molto diverso dall'icona Hipster Droga & Beat anni sessanta che lo ha portato alla celebrità. "Saluti cosmopoliti" è la sua ultima raccolta pubblicata in vita, per la quale è stato finalista al Premio Pulitzer: un diario privato, un libro dei sogni, una guida gnomica alla "pazza saggezza", un album di canzoni ironiche che raccolgono i modi della cultura popolare; ma anche un pacato e sorridente recupero della satira e perfino dell'elegia classica. Un'opera pervasa da un'intensa e serena meditazione buddhista sulle immagini fluttuanti del mondo e sull'impermanenza del sé, in cui, non di rado, il poeta si fa intenerito e placido cantore della quotidianità. Con "Saluti cosmopoliti", uscito originariamente nel 1996, iniziava la breve ma intensa collaborazione tra il Saggiatore e Alien Ginsberg. Per ricordare, nei suoi risvolti umani e letterari, una vicenda editoriale che ha visto la casa editrice accompagnare il poeta, senza saperlo, nei suoi ultimi anni, il libro qui riproposto è introdotto da un epistolario. Una corrispondenza multipla, affollata di persone che, intorno e insieme a Ginsberg, hanno reso possibile la nuova e definitiva pubblicazione delle sue opere. Premessa di Luca Formenton.
Il Saggiatore lancia la sua nuova collana di narrativa italiana con un libro visionario e perturbante. Ferruccio Parazzoli riprende e amplia il successo di "Adesso viene la notte"... Una risposta narrativa a "L'affaire Moro" di Sciascia e a "Buongiorno, notte" di Bellocchio. In "Altare della patria" Dio e Satana si giocano le anime e i corpi di Paolo VI e di Aldo Moro. Tra Dostoevskij e Bret Easton Ellis, il racconto medianico di un grande narratore del nostro tempo.
Bruciare la città-mondo, la capitale del ventesimo secolo. La città della Senna, dei boulevard e di Notre-Dame, del Louvre e della torre Eiffel. Bruciare Parigi. "Bruciate Parigi!" ordina Hitler nella fase conclusiva della Seconda guerra mondiale. Ma l'ordine non venne eseguito e Parigi fu salva. Chi la salvò dalla distruzione? De Gaulle? 0 il generale von Choltitz? Il comunista Rol o il console svedese Nordling? Come si arrivò al 25 agosto 1944, giorno in cui la città venne liberata dagli Alleati? Attraverso carte segrete ritrovate negli archivi tedeschi, documenti dell'epoca, ordinanze, verbali e ricordi dei testimoni, Dominique Lapierre e Larry Collins scrivono un drammatico romanzo-cronaca - da cui verrà tratto l'omonimo film di René Clement - mettendo in scena eroi e traditori, giovani e vecchi, spie e ostaggi. Sono i protagonisti dell'epopea della città, dall'incubo della distruzione totale alle battaglie per le strade, fino alla liberazione.
All'inizio degli anni settanta Dominique Lapierre e Larry Collins attraversano il continente indiano per raccogliere interviste con testimoni, registrare vicende strabilianti, comporre la trama di un potente racconto corale: quello del popolo indiano in cammino verso la propria indipendenza. Dalla nomina di Lord Mountbatten a viceré delle Indie, il 1° gennaio 1947, all'assassinio di Gandhi, il 30 gennaio 1948, "Stanotte la libertà" ripercorre i tredici mesi che cambiarono per sempre il volto dell'Impero britannico e il destino di quattrocento milioni di indiani. Un viaggio serrato e appassionante tra i segreti di una terra incantevole, le miserie e gli splendori del suo popolo, il coraggio e la fede degli uomini che aprirono la via alla libertà. Su tutti, s'irradia la figura del Mahatma Gandhi, la Grande anima, il profeta dal fascino tuttora inesauribile. Quel viaggio segnerà la vita di Dominique Lapierre, che da allora, preso d'amore per la sua India, vi ritornerà per infiniti viaggi, memorabili incontri, nobili slanci umanitari.
Mary cura gli ammalati con le erbe del bosco. È questo il suo unico potere, e frate Matthew lo sa. Ecco perché tenta invano di salvarla durante il processo per stregoneria, anche se questo significa rischiare una dolorosa punizione, l'esilio. Costretto ad abbandonare il suo quieto monastero inglese, il frate intraprende un viaggio pericoloso attraverso la Francia, diretto al luogo dove dovrà scontare la pena. Ma presto scopre che il destino ha in serbo per lui qualcosa di diverso, ed è proprio lo spirito di Mary a indicargli la strada verso Felik, un villaggio sperduto fra le Alpi. Qui un atroce castigo divino sta per abbattersi sugli abitanti, che sembrano aver inaridito il proprio cuore. E un giorno, inaspettatamente, su Felik inizia a cadere una fitta neve tinta di rosso. Un grande affresco medievale che intreccia amore, avventura e mistero.
Nei primi anni settanta Dominique Lapierre,con Larry Collins, arriva a Nuova Delhi per scrivere la straordinaria storia dell’indipendenza dell’India dall’Impero britannico.
Sarà l’inizio di una prodigiosa storia d’amore. Al volante di una vecchia Rolls-Royce Silver Cloud, la “macchina dei maharaja”, percorre in sei mesi più di ventimila chilometri. Raccoglie testimonianze e documenti unici, vive avventure rocambolesche, conosce e riesce persino a intervistare gli assassini del Mahatma Gandhi. Ne nascerà Stanotte la libertà, racconto epico sulla lotta per l’indipendenza indiana. Ma nascerà anche un rapporto forte, intenso e sincero tra gli ultimi della terra e lo scrittore affermato, che da allora all’India e all’aiuto umanitario dedicherà tutto se stesso.
Dopo il primo viaggio, Lapierre infatti ritornerà in India incessantemente, impegnandosi in programmi concreti contro le condizioni di estrema povertà.
Dormirà nelle bidonville fianco a fianco con gli emarginati della società e con i tanti eroi senza nome che si danno da fare per migliorare le condizioni dei più poveri, incontrerà Madre Teresa di Calcutta; collaborerà con James Stevens, fondatore del centro Udayan, grazie al quale migliaia di figli di lebbrosi vengono strappati dalla miseria e dalla malattia.
L’intervento di Lapierre si rivelerà decisivo per la sopravvivenza e il rilancio di questa istituzione, che garantisce un futuro per tanti bambini malati o con genitori lebbrosi. Seguiranno gli anni vissuti tra i diseredati delle bidonville di Pilkhana, a fianco dell’infermiere svizzero Gaston Grandjean. Anni di grande slancio e di immersione nella sofferenza e nella privazione da cui vedranno la luce un libro e un film celeberrimi: La Città della gioia, di cui in India mon amour Lapierre ci regala inediti dietro le quinte.
La penna di Lapierre accompagna il lettore in ripetuti viaggi nei misteri del paese-continente, immergendolo nella vitalità e il fascino dell’umanità incontrata. Foto, ricordi e riflessioni si mescolano creando una testimonianza unica: India Mon amour.
Un indimenticabile inno alla vita e alla speranza, unito da un fil rouge che deriva da un proverbio indiano: “Tutto ciò che non è donato, è perduto”.
Cambridge, 1965. Due ragazzi si conoscono e si innamorano. Lei si chiama Sonia Maino, è italiana e proviene da una famiglia semplice. Lui è indiano e sì chiama Rajiv Gandhi: è figlio di Indira e nipote del Pandit Nehru, il fondatore, insieme al Mahatma Gandhi, dell'India indipendente. Superata l'opposizione iniziale del padre della ragazza, nel 1968 i due si sposano. Al matrimonio, lei indossa un sari rosso, il colore delle spose indiane. Nascono due figli, ma la tranquillità familiare non durerà a lungo. Presto Rajiv diventerà consigliere della madre e segretario generale del Partito del Congresso. Nel 1984 Indira Gandhi, al secondo mandato come primo ministro, perde la vita in un attentato e il figlio le succede. La tragedia incombe: nel maggio del 1991 Rajiv viene assassinato da un commando delle Tigri Tamil. Nel 1995 avviene l'incredibile: Sonia accetta il ruolo di leader offertole dal Partito del Congresso. Sarà proprio lei a portare alla vittoria il suo schieramento alle elezioni del maggio 2001, rinunciando poi al ruolo di primo ministro, pur rimanendo alla presidenza del Partito per perseguire il suo obiettivo iniziale, lo stesso del marito e della suocera: la lotta alla povertà. Con una scrittura epica e carica di sensualità, sulla scia di "Stanotte la libertà" di Dominique Lapierre e Larry Collins, Javier Moro ricostruisce nel suo "Sari rosso" la storia memorabile e appassionante dell'"italiana" diventata "figlia dell'India".
Il giornale sta al terzo piano di un palazzo storico. Non ci sono scritte sulla porta. Niente nome né testata, solo un manipolo di penne che comunicano fra loro in inglese. Fuori dall’ascensore qualcuno ha appeso un cartello: «Lasciate ogni speranza voi ch’uscite. Outside is Italy». Tre piani sotto c’è Roma, la cui bellezza, con quel misto di fascino e inquietudine, caos e dolce vita, appare eterna soprattutto a chi, all’inseguimento di sogni effi meri, vi arriva da un paese lontano.
Tutti i dipendenti del giornale – americani, inglesi, australiani, canadesi – sono suffi cientemente uomini di mondo per primeggiare nella qualità che governa il loro mondo: l’imperfezione. Lo stagista zelante interviene sempre a sproposito, la titolista non riesce a far entrare le parole nelle colonne, il correttore di bozze lascia errori grossolani, il redattore pedante dà letteralmente in escandescenze se qualcuno si azzarda a utilizzare l’avverbio «letteralmente», l’inviato al Cairo conosce quattro parole di arabo e non ha idea di dove si trovino le notizie. In redazione parlano il giornalese, lingua che fonde sintesi e desiderio di conformismo, ma fuori ognuno torna a indossare – drammaticamente – la propria inadeguata unicità.
Undici ritratti di imperfezionisti – taglienti, ironici e fatalmente intrecciati con le traversie del giornale e con l’ultimo mezzo secolo di storia – formano il racconto perfetto del regno dell’approssimazione mediatica, dove l’arte della verità fl uttua pericolosamente nella corrente delle passioni umane, tra cialtroneria e bassezze, cinismo e solitudine.
Quando arrivavano quelli di città al Boscaccio c’era gente che stava in forse se uscire di casa con la doppietta carica a pallettoni oppure a palla.
Guareschi
In quella Bassa padana, un tempo popolata dal prete e dal sindaco più amati d’Italia, ritroviamo una generazione tutta nuova: Chico, Gigino, Giacomino, Cesarino, la Gisa e Paolino… I grandi rivali dell’epica di Guareschi, don Camillo e Peppone, si fanno da parte per lasciare spazio ai loro figli, nipoti e piccoli amici che scorrazzano per il Boscaccio: una masnada di ragazzini alle prese con gli aspetti più duri della vita, raccontati con sentimento e tocco poetico. Trentatré storie, scritte tra il 1942 e il 1966 e scelte dai figli dello scrittore, e il fumetto Ciccio Pasticcio e i due compari, ideato e disegnato dallo stesso Guareschi, diventano un grande libro di favole in grado di affascinare i lettori di ogni età.
Tutti odiavano il signor Rao, un uomo infido e capace di tirare fuori il peggio da ciascuno dei condòmini, per starsene poi a guardarli sprofondare nelle calunnie gongolante.
Karunakar Rao era un uomo dall'aspetto innocuo ma dal potere devastante: più che cattivo, perfido. Ciononostante, malgrado tutti gli abitanti dell'Ala A del condominio Utkrusha avessero almeno una buona ragione per volerlo morto, quando il suo corpo esanime venne trovato nell'ascensore, una cappa oscura piombò sul Palazzo e nessuno di loro riuscì a gioire di quella liberazione.
È la nipote di Miss Lalli - la detective in pensione della Omicidi di Bombay - a raccontare, con molta immaginazione e un pizzico di logica, le vicende degli ultimi due mesi dell'Utkrusha, nel quale abitano anche loro. L'aspirante scrittrice batte a macchina su una Brother la storia di come il signor Rao avesse continuato a seminare zizzania con la solita ostinazione e una rinnovata caparbietà...
Le molte voci del condominio fanno eco alle mille storie di Bombay, con le cangianti contraddizioni della città, in cui i mendicanti sanno come salvarsi la pelle scampando alle offerte dei benefattori europei, le donne muoiono uccise per la dote nell'omertà domestica e le tradizioni e il conformismo possono ancora più di ogni legge. Sono proprio le voci degli abitanti dell'Utkrusha che si accavallano, come in un coloratissimo radiodramma, a permettere a Lalli, la detective sessantenne con una passione per la cucina e compassione per i criminali, a ricostruire il percorso omicida che appare ispirato alla Canzone del giardiniere, una geniale filastrocca nonsense di Lewis Carroll.
Kalpana Swaminathan (1956), medico e scrittrice, vive e lavora a Bombay, inesauribile fonte di ispirazione per il suo lavoro letterario. Già autrice di libri per bambini e di una raccolta di racconti polizieschi, scrive per periodici indiani recensioni e articoli sotto lo pseudonimo di Kalpish Ratna.
Il primo romanzo della serie con protagonista Miss Lalli è Sapori assassini a Bombay (Kowalski, 2009).
Una terra meravigliosa e ribelle sceglie la strada dell’insurrezione, con un poeta a capo della rivolta e un manipolo di anarchici, avventurieri e arditi pronti ad accorrere per sostenere rivendicazioni che parlano di giustizia e di libertà. Questa è Fiume all’indomani della Prima Guerra Mondiale. Per molti un esempio da seguire ma per il governo italiano soltanto uno scandalo da sopprimere il più presto possibile. In attesa che l’esercito dei Savoia compia il suo dovere, una congiura internazionale ordisce un piano per attentare alla vita di Gabriele D’Annunzio. L’esecutore di un simile intento è Italo Serra, un ufficiale specializzato in missioni coperte: uno dei tanti soldati che non possono e non vogliono tornare a casa dopo l’esaltazione tragica che il conflitto ha instillato nelle menti di una generazione di combattenti. Durante gli ultimi giorni di vita della reggenza dannunziana, nel corso del «Natale di Sangue» del 1920, quando le truppe regolari del generale Caviglia spazzeranno via il sogno fiumano, il capitano Italo Serra – ammaliato dalle personalità dello scrittore Giovanni Comisso, del tenente Guido Keller e della bella Ada – scoprirà come tutto ciò in cui ha creduto fino a quel momento sia soltanto un inganno: un’illusione fatta rivivere attraverso pagine sorprendenti, dedicate al lato sconosciuto del tentato omicidio di Gabriele D’Annunzio e a un episodio della storia contemporanea italiana a lungo rimosso e mistificato.
Tokyo, 1948. Anno del Ratto. Portatore di malattia, il topo governa la città occupata due volte: dalle truppe del generale americano Mac Arthur, insediato dopo la resa giapponese, e da fantasmi inquieti.
Tokyo. Un altro anno del Ratto. Uno scrittore corre ansimando nella notte, gli occhiali rotti, i pantaloni infangati. Fra le sue braccia gli appunti di un libro che non vuole farsi scrivere. Sta correndo verso la Porta Nera. Lì forse troverà la verità. Lì forse capirà chi è il falso medico che nel 1948 ha avvelenato e ucciso i dodici dipendenti della Banca Teikoku.
Tokyo ha scelto il suo colpevole. Ma la città è occupata, posseduta, la verità nascosta. Per scoprirla, lo scrittore partecipa a una seduta spiritica: dodici candele vengono spente, una per ciascuno spirito. Le voci delle vittime, della polizia, degli occupanti americani si contaminano, si intrecciano in un serrato rituale esorcistico. Fra i deliri dei testimoni, dove nessuno dice la verità e quando la dice ne mistifi ca un’altra, s’insinua lo spettro della Guerra Batteriologica, l’eredità degli atroci esperimenti sui tronchi, le cavie umane dell’Unità 731 deliberatamente infettate dalla peste.
E le pagine del libro che non voleva farsi scrivere ora non sono più bianche. Eppure lo scrittore non trova pace perché, sì, i personaggi fi nalmente sono suoi, ma sue sono anche le lacrime, sua è la sofferenza del Giappone.
È la condanna dello scrittore quella che David Peace racconta nel secondo volume della Trilogia di Tokyo. La sua partecipazione al dolore di un paese spezzato dalla guerra. È l’omaggio ai racconti di Akutagawa e al cinema di Kurosawa, ma anche al buio di 1984. Una storia in cui nulla è risparmiato, nessuno è risparmiato. Un libro che fa trattenere il respiro come se fosse morto il mondo intero.
Descrizione
È il 1955. In molti stati del Sud degli Stati Uniti, le persone di colore non godono ancora di diritti pari ai bianchi. Sembra impossibile, ma quasi cento anni dopo l'abolizione della schiavitù, regole rigidissime dividono nettamente gli uni e gli altri. E un giorno come tanti altri, dopo essere salita sull'autobus dalla porta anteriore, aver pagato il biglietto, essere scesa e risalita dalla porta posteriore, Rosa Parks, per rispettare queste regole, dovrebbe alzarsi per cedere il posto a sedere a un bianco nel bus affollato. Ma dice no. Da questa semplice parola scoppia un caso, e Rosa viene arrestata. La comunità nera locale guidata da un giovane pastore di nome Martin Luther King organizza un boicottaggio alla società dei trasporti, e porta la vicenda di Rosa fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Alla fine, la segregazione sugli autobus viene dichiarata incostituzionale, e comincia così una pagina nuova della storia americana. Età di lettura: da 12 anni.
Creata inizialmente per fronteggiare l'espansione dell'eresia catara e inaugurata formalmente da papa Gregorio IX a partire dal 1233, l'Inquisizione è stata una delle istituzioni più discusse della civiltà occidentale: in nome dell'ortodossia religiosa furono torturate e uccise migliaia di persone, spesso accusate di reati improbabili. Dopo il suo apogeo nella Spagna del XV secolo e con la Controriforma in Italia, l'Inquisizione arrivò anche nel Nuovo Mondo e fu ufficialmente soppressa solo nel XX secolo. Nel loro veemente resoconto gli autori dimostrano come la Chiesa, nel suo insieme, si sia appropriata dei metodi dell'Inquisizione per controllare e manipolare qualunque informazione in grado di interferire nella propria sua sfera d'azione.
La Germania secondo Fabrizia Ramondino ovvero diario di un “viaggio esteriore e interiore”, scandito dal ritmo di una meditazione poetica: nelle pagine di questo taccuino, l’autrice narra di sé e della sua lunga frequentazione delle “terre tedesche”, ricostruendo, dal dopoguerra sino a oggi, l’instabile profilo di un Paese segnato dai traumi e dalle crisi ripetute del Novecento. Immagini di città – Heidelberg, Francoforte, Monaco, Wuppertal, Weimar, Berlino – si intrecciano a riflessioni sulla Storia e sulla cultura tedesca, sollecitando via via, accanto alla memoria del passato, un tentativo di decifrare gli scenari del presente scaturiti dalla svolta del 1989. Ne deriva un singolare itinerario attraverso lo spazio e il tempo, che è insieme un bilancio di vita e di scrittura: l’esperienza del viaggio coinvolge di rimando la nozione delle origini e il rapporto con Napoli, “città balia” piú che “madre”, oggetto di un amore difficile e radice di un senso irrimediabilmente precario dello star di casa e nel mondo. Accompagnano il testo tre lettere inedite di Gesualdo Bufalino, Anna Maria Ortese e Karsten Witte riferite alla prima versione del Taccuino tedesco (La Tartaruga, 1987).
Secondo un'antica tradizione tibetana, per purificare il nostro spirito e ritrovare l'equilibrio perduto dobbiamo camminare in solitudine per tre giorni di seguito nel bosco, osservando e ascoltando ciò che avviene intorno a noi. Il bosco è un continuo fruscio di desideri legati al cielo: qualcuno, rimasto impigliato tra i rami e le foglie, può essere esaudito durante il cammino.
Lena è giovane, bellissima e intelligente e accanto ha un marito che farebbe qualunque cosa pur di renderla felice. Ma lei non sa più dare né ricevere amore fin da quando - aveva nove anni - qualcuno le ha rubato l'innocenza, segnandola per sempre. Un segreto nascosto con cura, sepolto nell'anima, un fantasma di cui però non riesce a liberarsi e che a poco a poco sgretola il suo equilibrio. L'affetto e la dedizione di Lorenzo non bastano, e nemmeno la nascita di Prisca scalfisce la scorza di questa donna gelida, nemica, distante. C'era la guerra all'epoca in cui Lena aveva vissuto sulla propria pelle la follia degli adulti; da allora è trascorso molto tempo, eppure lei continua a combattere un'infinita battaglia dentro se stessa, contro i demoni che l'assediano. La sua bambina la teme e la respinge fino al punto di odiarla, di non volerla vicino, e la tragica scomparsa di Lorenzo accelera il distacco della figlia dalla madre. Un rapporto distruttivo, logorante, che lentamente intacca anche la psiche di Prisca, inducendola a difendersi con una straziante, terribile forma di rifiuto... Ambientata fra il 1939 e i giorni nostri, una storia di infanzia tradita, di sentimenti calpestati, di amori molesti, cui la scrittura limpida e affilata di Barbara Garlaschelli imprime un pathos e una drammaticità crescenti, che catturano il lettore sino al liberatorio finale.
Palermo, 1204. Berardo, arcivescovo di Bari, si aggira nei vicoli in compagnia di Federico, un ragazzino cresciuto per strada, amico di arabi ed ebrei, ed erede del Regno di Sicilia. Incaricato dal papa di educarlo come un re cristiano, Berardo partecipa al sogno di Federico di riportare la sua terra all'antica grandezza, facendone il punto d'incontro di filosofi e scienziati di tutto il Mediterraneo. È al suo fianco quando i principi di Germania gli offrono la corona che fu di Carlo Magno, accendendo in lui il desiderio di rendere il Sacro Romano Impero forte e unito come la Roma dei Cesari. Tollerante e carismatico, colto e ambizioso, lungimirante e sanguigno: l'uomo conosciuto come Stupor Mundi rivive in tutto il suo fascino e le sue contraddizioni.
Veronica Miller, che tutti chiamano Ronnie, ha diciassette anni, vive a New York, frequenta i club più trendy della città ed è convinta di essere una ragazza indipendente. Fino a quando si ritrova a passare l'estate a Wilmington, nel North Carolina, con il padre Steve, ex insegnante di pianoforte e concertista, che ha abbandonato la famiglia ormai da tempo. È questa la ragione per cui Ronnie lo detesta, al punto da non voler più avere niente a che fare con lui. Sono passati tre anni dall'ultima volta che gli ha rivolto la parola e non avrebbe alcuna intenzione di ricominciare proprio adesso. Ma a organizzare la sua vita non è lei, non ancora. Sua madre ha preso una decisione irrevocabile: spedirla insieme al fratellino Jonah tra le braccia di quel padre quasi sconosciuto, che si è autoesiliato in uno sperduto paesino della costa orientale. Dove il massimo divertimento è pescare e fare surf. A Ronnie sembra di essere finita in un incubo, e ormai è convinta che quella sarà la peggiore estate della sua vita.
Eppure...
Eppure, Steve è sempre il padre che le ha insegnato ad amare la musica, e che ha scritto per lei le canzoni più belle.
Eppure, conoscere Will, l'ultima persona da cui credeva di poter essere attratta, significa vedere il mondo con occhi nuovi. Con lui, Ronnie vive esperienze che a New York non aveva mai nemmeno immaginato, come sorvegliare per tutta la notte un nido di tartarughe marine e contemplare in silenzio il calare del sole sulla linea dell'orizzonte. Così, quasi senza rendersene conto, si ritrova perdutamente innamorata, per la prima volta nella sua vita. Una manciata di giorni, e quella breve estate diventa la più struggente delle stagioni. Indimenticabile, come il primo amore.
L'ultima canzone racconta, come solo Nicholas Sparks riesce a fare, tutti i modi in cui l'amore ci ferisce. E poi ci guarisce.
Da questo commovente e intenso romanzo sarà tratto un film interpretato da Miley Cyrus, alias Hannah Montana, idolo delle adolescenti di tutto il mondo.
Christopher Robin è tornato al Bosco dei Cento Acri! Le storie di Puh e dei suoi amici del bosco scritte da A.A. Milne sono state amate da generazioni di bambini e genitori. Ora, ottant'anni dopo, David Benedictus riprende a scrivere là dove Milne si era interrotto. "Ritorno al Bosco dei Cento Acri" è la continuazione ufficiale tanto attesa di "Winnie Puh" e di "La Strada di Puh". Nelle nuove avventure ritroviamo i nostri protagonisti preferiti e incontriamo anche qualche nuovo personaggio. Le illustrazioni di Mark Burgess seguono con straordinaria fedeltà lo stile originale.
Copertina cartonata
Da Buenos Aires l’ispettore Ferroni viene mandato a Villa del Carmen, un paese della sperduta provincia argentina, sulle tracce di Matilde Trigo: fidanzata con il sindacalista José Luis Benetti, la ragazza da mesi è scomparsa dalla capitale e l’unica possibilità di ritrovarla è l’amica Marita, con la quale si è confidata per lettera. Marita però ha intenzione di difendere testardamente i segreti che Matilde le ha rivelato, il racconto dell’amore e della sua vita all’indomani del golpe militare. Il destino di un paese segnato dalla repressione e dalla violenza si intreccia nel romanzo di Norma Huidobro alla storia di una drammatica partita tra individui: una misteriosa donna scomparsa, una ragazza caparbia, un investigatore ossessivo e tenace.
“Un romanzo onesto e affilato come un ago di cristallo: ti affonda nel cuore, commovente e ipnotizzante” Rosa Montero
“L’epopea di un eroismo singolare, intimo, che luminosamente diventa universale” Alberto Manguel
“Un romanzo necessario per poter capire certe chiavi che articolano o disarticolano questa cosa che chiamiamo specie umana” José Saramago
Traduzione di Maria Cristina Secci
“Nel seguito della Masseria delle allodole la Arslan torna a scuotere le coscienze di tutto il mondo.”
– Brunella Schisa, il Venerdì
La fuga è finita. Al sicuro sulla nave che li condurrà in Italia, Shushanig e figli si lasciano alle spalle le atrocità che hanno sconvolto la loro vita e quella di tante famiglie armene. Quello è il passato, conservato per sempre tra le pagine della Masseria delle allodole. Ora, mentre in Italia i figli di Shushanig si adattano dolorosamente a una nuova realtà, Ismene, la lamentatrice greca che li ha strappati alla morte, cerca di salvare altre vite, prendendosi cura degli orfani che vagano nelle strade di Aleppo. Ma proprio quando, nella Piccola Città dove tutto ha avuto inizio, qualcuno torna per riprendere quel che gli appartiene, ogni speranza di costruire un futuro cade in frantumi. La narrazione di Antonia Arslan stupisce per la capacità di testimoniare le vicende di un popolo condannato all’esilio e di dipingere un mondo vivo e pulsante di donne e uomini straordinari.
Dal suo rifugio sotto le coperte, Tina racconta a Vittoria, amica amatissima, persa e ritrovata, i fatti, il disordine e i ricordi degli anni in cui una brusca rottura le ha tenute lontane. Nel tentativo di ricondurre a un unico, ricorrente malamore i tanti modi in cui ha amato, Tina recupera dai suoi cassetti brani di romanzi incompiuti e li annoda alla testimonianza di un presente insopportabile. L'assistenza a due genitori anziani, incattiviti da una relazione infelice, riporta in superficie le sofferenze infantili e permette di ricomporre gli indizi di un antico rifiuto. Si delinea così l'"autobiografia di una borderline" dalla caotica vita sentimentale, nella quale gli affetti vivono di strappi e tormentosi ritorni. Eppure il cielo resta alto sulle rovine e una ricomposizione è possibile.
“Amate lo straniero, perché anche voi
foste stranieri in terra d’Egitto.”
Deuteronomio 10,19
Spinto dall’urgenza di affrontare i fenomeni dell’immigrazione e dell’integrazione, di quotidiana e spesso drammatica attualità, Enzo Bianchi cerca nell’Antico e nel Nuovo Testamento risposte complesse e non condizionate da facili pregiudizi. È etico, infatti, accogliere qualcuno senza potergli fornire casa, pane, vestiti e, soprattutto, una soggettività e una dignità nel nostro corpo sociale? Partendo dal presupposto che l’accoglienza è altra cosa dal soccorso in caso di emergenza, e ricordando che i cristiani sono stati nella storia “stranieri e pellegrini” che hanno dovuto subire la diffidenza, l’ostilità e addirittura la persecuzione, Enzo Bianchi analizza la condizione dello straniero per riscoprire le origini dell’ospitalità al pellegrino, dell’apertura al viandante, che sono al centro dell’etica cristiana.
È una tiepida mattina d'autunno a Chester's Mill, nel Maine, una mattina come tante altre. All'improvviso, una specie di cilindro trasparente cala sulla cittadina, tranciando in due tutto quello che si trova lungo il suo perimetro: cose, animali, persone. Come se dal cielo fosse scesa la lama di una ghigliottina invisibile. Gli aerei si schiantano contro la misteriosa, impenetrabile lastra di vetro ed esplodono in mille pezzi, l'intera area - con i suoi duemila abitanti - resta intrappolata all'interno, isolata dal resto del mondo. L'ex marine Dale Barbara, soprannominato Barbie, fa parte dell'intrepido gruppo di cittadini che vuole trovare una via di scampo prima che quella cosa che hanno chiamato la Cupola faccia fare a tutti loro una morte orribile. Al suo fianco, la proprietaria del giornale locale, un paramedico, una consigliera comunale e tre ragazzi coraggiosi. Nessuno all'esterno può aiutarli, la barriera è inaccessibile. Ma un'altra separazione, altrettanto invisibile e letale, si insinua come un gas velenoso nel microcosmo che la Cupola ha isolato: quella fra gli onesti e i malvagi. Tra i quali spiccano Big Jim Rennie, un politico che non si ferma davanti a niente - nemmeno l'omicidio - pur di tenere in mano le redini del potere, e suo figlio, che cova in sé un terribile segreto. Ma tutti loro, buoni e cattivi, dovranno fare i conti con la Cupola stessa, un incubo da cui sembra impossibile salvarsi. Ormai il tempo rimasto è poco, anzi sta proprio finendo, come l'aria... Visionario, emblematico, allegorico e con alcuni tra i personaggi più sinistri che Stephen King abbia mai creato, The Dome è epica allo stato puro.
Sotto il ponte più antico di Parma, il cadavere di un uomo affiora dalla riva melmosa. È stato assassinato, e poi gettato in acqua chissà dove, finché la corrente non l'ha portato lì. Il commissario Soneri, incaricato delle indagini, si affida come sempre all'istinto e raccolti i primi, labili indizi, decide di risalire il fiume. In un freddo, piovoso pomeriggio di gennaio, il suo tragitto a ritroso lo conduce in un borgo isolato dell'Appennino, vicino a un passo percorso un tempo da mercanti e pellegrini e ora battuto da ambulanti extracomunitari, ma anche da "spalloni" della droga. I paesani parlano poco e malvolentieri, l'ostilità verso l'intruso, perdipiù sbirro, è palese, tuttavia Soneri arriva a scoprire in fretta l'identità della vittima - un ricco e temuto imprenditore del posto - e a legare il suo nome a un pesante scontro di interessi sul futuro di quelle montagne. Col passare dei giorni l'inchiesta si fa sempre più inquietante, mentre il commissario cerca, letteralmente, di trovare la pista giusta fra sentieri impervi che si perdono in un paesaggio intatto di neve, alberi e acqua. In questo scenario che lo affascina e insieme lo turba, s'imbatte in alcuni bizzarri personaggi, raccolti in una sorta di "comunità dei boschi", e in uno scomodo prete dalla fede eversiva, confinato per punizione in quel luogo dimenticato da Dio...
L'autrice racconta la storia di una nonna (nonna della narratrice), della sua vita, del suo matrimonio e dei suoi amori. In quest'ordine, appunto, perché alla nonna tutto capita un po' in ritardo, quando ormai non ci spera più. Il matrimonio sembrava una possibilità sfumata (per via di una sentimentalità troppo accesa che faceva fuggire i pretendenti), quando a Cagliari, nel '43, arriva un uomo che viene ospitato dalla famiglia e si sdebita sposandone la figlia. Ma non è ancora l'amore, quell'amore vagheggiato e sognato da tutti i personaggi di Milena Agus, con tanto sfortunato ardore. Ed ecco che sembra arrivare inaspettato, durante un viaggio in Continente, durante una cura termale per curare il "mal di pietre", i calcoli renali.
Tre sorelle occupano tre appartamenti di un palazzo nobiliare, un tempo tutto loro, nell’antico quartiere Castello di Cagliari. La maggiore, Noemi, sogna gli splendori perduti e tenta di ricostruirli con avarizia e puntiglio, mentre la seconda, Maddalena, sposata a Salvatore, sogna un figlio che non vuole venire, e l’ultima, detta ‘contessa di ricotta’ perché ha le mani e il cuore di ricotta, sogna l’amore. Ed è lei la sola ad avere un figlio, Carlino, indecifrabile terremoto e squisito pianista. Intorno alla famiglia e alle sue tenaci illusioni, ci sono personaggi piú solidi, piú concreti, ma non meno sfuggenti, perché, dopotutto, solo le illusioni non fuggono: la vecchia tata, l’ombroso vicino, il pastore Elias… Milena Agus, nel suo quarto romanzo, ci riporta a quel mondo tutto suo, dove incanto e disincanto si mescolano senza mai sciogliere il verdetto, il mistero; e dove ogni vita disegna la sua parabola come tante stelle cadenti, che appaiono e scompaiono in un fulgido cielo nero.
1923. Elvira, una pittrice spagnola residente a Parigi, riceve la notizia che suo marito Rémy è morto in circostanze oscure a Shanghai. Quando giunge in Cina, accompagnata dalla nipote Fernanda, scopre che Rémy non le ha lasciato altro che debiti. Unica cosa di valore: uno scrigno antico che contiene una strana mappa. Elvira apprende anche che il marito è stato assassinato dai sicari della mafia di Shanghai, la Banda Verde, proprio per quello scrigno che a quanto pare fa gola anche agli eunuchi imperiali e ai seguaci del movimento nazionalista. Intuendo lo straordinario messaggio serbato nel cofanetto, Elvira e Fernanda si lanciano sulla pista del leggendario mausoleo di Qin Shi Huangdi, il Primo Imperatore, dove si favoleggia siano conservati tesori inestimabili. All'avventurosa spedizione si uniscono un antiquario cinese, un giornalista irlandese, amici di Rémy, il suo giovane servo Biao - che rivela sorprendenti doti di deduzione matematica - e il monaco Jade Rojo, maestro di filosofia taoista e arti marziali. Solo con il loro aiuto le due donne potranno sciogliere gli enigmi e superare le prove micidiali che proteggono il luogo di sepoltura del Primo Imperatore del Celeste Impero.
"Ora che il futuro s'era fatto corto e mi sfuggiva di mano con l'inesorabilità della sabbia che cola dentro una clessidra, mi capitava spesso di pensare al passato della mia esistenza: cercare lì le risposte con le quali sarebbe giusto morire. Perché fossi nata, perché fossi vissuta, e chi o che cosa avesse plasmato il mosaico di persone che da un lontano giorno d'estate costituiva il mio Io." Così comincia questa straordinaria epopea della famiglia di Oriana Fallaci, una saga che copre gli anni dal 1773 al 1889, con incursioni nel passato e in un futuro che precipita verso il bombardamento di Firenze del 1944. È una storia dell'Italia rivoluzionaria di Napoleone, Mazzini, Garibaldi, attraverso le avventure di uomini come Carlo che voleva piantare viti e olivi nella Virginia di Thomas Jefferson, Francesco marinaio, negriero e padre disperato, e donne indomite come la Caterina che alla fiera di Rosìa indossa un cappello pieno di ciliege per farsi riconoscere dal futuro sposo Carlo Fallaci, o come una bisnonna paterna, Anastasìa, figlia illegittima, ragazza madre, pioniera nel Far West. Dopo anni di ricerche, l'autrice ha visto la cronaca familiare trasformarsi in "una fiaba da ricostruire con la fantasia": "la realtà prese a scivolare nell'immaginazione e il vero si unì all'inventabile poi all'inventato... E tutti quei nonni, nonne, bisnonni, bisnonne, trisnonni, trisnonne, arcavoli e arcavole, insomma tutti quei miei genitori, diventarono miei figli".
"Il mio cammino verso la fede non è cominciato con un guizzo deciso, ma con una serie di sballottamenti da quello che sembrava un porto sicuro all'altro". Inizia così la cronaca del singolare cammino di fede di una alquanto insolita e irriverente ex atea, Anne Lamott, autrice di best seller che, nel mezzo di una vita tormentata trova un modo tutto personale di rivolgersi a Dio. In un mix di passione, intuizione e umorismo, Lamott trascina il lettore in un viaggio nel suo tormentato passato per illustrare il suo strambo ma geniale approdo alla fede.
Nevica sangue nei tre inverni della paura. Sono le stagioni più dure della guerra civile italiana e dell'interminabile dopoguerra. Tedeschi, fascisti e partigiani combattono con obiettivi diversi, ma compiono le stesse atrocità. È questo disordine crudele a travolgere Nora Conforti. Diciotto anni, ragazza di famiglia ricca, Nora si rifugia con il padre sulle colline fra Reggio Emilia e Parma. Non immagina che proprio lì incontrerà il primo amore e subito dopo gli orrori di due guerre in grado di sconvolgere la sua esistenza. Giampaolo Pansa ci racconta una storia che nasce da lunghi anni di ricerche sulla Resistenza e sulle sue tante zone d'ombra. Un affresco della borghesia agraria emiliana, nell'arco di sei anni infernali, dal giugno 1940 alla fine del 1946. E una ricostruzione controcorrente di un'epoca feroce. Accanto a figure che appartengono alla storia, come Togliatti, De Gasperi, i capi delle bande rosse e nere, il vescovo Socche, il partigiano bianco detto "il Solitario", si muove la gente comune di quegli anni. Le donne chiamate a sopportare il peso più grande della guerra. I bambini messi di fronte al terrore politico. I giovani schierati su trincee opposte. L'asprezza dello scontro fra ricchi e poveri. Le vittime del dopoguerra che emergono dalle fosse segrete, fantasmi capaci di turbarci ancora oggi.
Straordinario romanzo sulla forza dell'amore materno, Il dono è il nuovo, piccolo capolavoro dell'autrice di Amatissima e, quasi ne fosse il preludio, è ambientato due secoli prima, alla fine del Seicento, quando il commercio degli schiavi era solo agli inizi, e nell'America ancora incontaminata e selvaggia regnavano violenti contrasti religiosi e di classe, pregiudizi e oppressioni. Florens è una ragazzina con "le mani da schiava e i piedi di una signora portoghese", sa leggere e scrivere, le piacciono le scarpe dei grandi, ama con trasporto sua madre e vive in una squallida capanna. È figlia di una schiava, e forse del padrone, proprietario di una piantagione nel Maryland cattolico. Un giorno nella fattoria giunge Jacob, commerciante e avventuriero anglo-olandese con una piccola proprietà nell'aspro Nord, che è passato a riscuotere un debito. Il padrone gli offre la schiava, ma in un attimo lei, che ha colto negli occhi dell'uomo un lampo di bontà, lo convince a prendersi la piccola Florens, certa che avrà un futuro migliore. Malgrado la riluttanza a trattare "carne umana", Jacob accetta la bambina come indennizzo e la porta con sé. Da quel giorno e per tutta la vita, Florens cercherà invano di colmare il vuoto dell'abbandono materno con l'amore di altri: prima quello di Lina, un'altra serva nella tenuta del nuovo padrone, la cui tribù è stata sterminata dal vaiolo; quello della loro padrona, Rebekka, a sua volta vittima dell'intolleranza religiosa in Inghilterra; di Sorrow, una strana ragazza che ha trascorso l'infanzia in mare; e poi, diventata grande, quello di un fabbro, forte e libero, africano che non ha mai conosciuto la schiavitù. Ma Florens ignorerà sempre che quell'abbandono non è stato altro che un gesto di mi sericordia, un atto di salvezza, l'estremo straziante dono di sua madre.
Guarda il video dell'intervista a Toni Morrison su Rai News 24.
Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone... Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un'intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il "Mein Kampf" e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s'infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti.
Come ridurre i costi di mantenimento degli anziani e degli altri membri improduttivi della nostra società? Il benessere sociale è una conquista che richiede sacrifici, per quanto estremi. Ecco il tema di un curioso colloquio in cui medici, politici, economisti e teologi membri del progetto USTAU (Ultimo Stadio della vita Umana) tentano di "pianificare in modo responsabile l'avvenire di milioni di persone", compreso il loro auspicabile decesso: "Tutti noi nasciamo alla stessa età, perché non dovremmo anche morire alla stessa età?". Una soluzione finale garbata, rispettosa del benessere comune ed economicamente efficiente, una vera "eutanasia sociale". Nelle parole di questi illuminati architetti sociali traspare un significativo ribaltamento nel rapporto tra istituzioni e individuo: se la "medicalizzazione" della società ha rifiutato la morte, questa "deve diventare di nuovo naturale". Il cittadino, assimilato biologicamente al "corpo" dello Stato, dovrà inserirsi docilmente nel ciclo di produzione e smaltimento che governa la società dei consumi. Il provocatorio cinismo di questa "modesta proposta", comparsa nel 1978, in pieno apogeo del modello sociale svedese, raccolse l'inevitabile scandalo dei benpensanti per la lucidità con cui riusciva a rovesciare l'ottimismo ecumenico del welfare state scandinavo in una distopia di inquietante attualità, che "precorre di decenni il nostro tempo", come scrive H.M. Enzensberger in occasione dell'adattamento teatrale dell'opera.
Asja ha quattordici anni, l'aria spavalda e gli occhi inquieti. Vive in un quartiere popolare con una madre sempre depressa e va male a scuola. Ruba nei negozi e chatta con ragazzi più grandi. Esce di nascosto e si accanisce contro la sua compagna di classe Maria, troppo remissiva, troppo studiosa, troppo per bene. Asja è una ragazza difficile, cammina con fatica e non si separa mai dalle amiche del cuore. Poi un giorno si mette nei guai e tutto cambia. Inizia così una corsa alta ricerca della vera se stessa. Un romanzo sul bullismo al femminile raccontato dal punto di vista della "ragazza cattiva". Sul significato dell'amicizia, della luce che accende dentro il primo amore e del valore del perdono.
Nel paesaggio di acqua e nebbie della Bassa, il commissario Soneri si trova a suo agio. Insieme con gli anziani del posto è tra i pochi a conoscere quel tratto del Po, a sapersi muovere tra gli argini, le golene, i casolari sparsi in una terra che ormai sembra abitata da fantasmi. E dove invece le cose stanno cambiando: slavi che pescano il pesce siluro e forse trafficano con le armi; speculatori che rubano la sabbia dal letto del fiume; ragazzi sbandati senza un futuro; una banda che rapina i bancomat con l'esplosivo... Stavolta però succede anche di peggio: nel giro di un giorno spuntano due cadaveri. Il primo, come presto viene appurato, è di un giovane ungherese. Rinvenuto nel fango con un foro di proiettile in testa. Il secondo è dell'ex comandante partigiano Libero Manotti, morto di vecchiaia, di solitudine, di abbandono nella sua casa isolata in mezzo ai pioppi. Due storie diverse, eppure legate da un filo: Soneri ci mette un po' a trovarlo, avviando un'indagine che lo porta a scavare nel rivolo ambiguo del nuovo terrorismo rosso, ma anche nel passato, al tempo dell'occupazione tedesca. E che lo mette drammaticamente a confronto con alcuni, indimenticabili personaggi del fiume: il Nocio, marinaio d'acqua dolce dalla scorza ruvida e dall'animo nobile; la stagionata Gina, che tuttavia all'amore non rinuncia; il vecchio Lumén, che sulla sua sedia a rotelle esce solo con il buio, perché così la realtà gli pare meno brutta; Carega, maestro in pensione con la saggezza di un filosofo.
In questi tredici racconti, King mette in scena l'imprevedibile umanità di personaggi che si trovano a vivere storie semplici o ai limiti del reale. L'11 settembre Scott si è dato malato e inizia a trovare in casa degli oggetti appartenuti ai suoi colleghi. Dopo che Monette si è sfogato, raccontando a un autostoppista sordomuto di essere stato tradito, sua moglie viene trovata morta in una stanza d'albergo. Janet è sposata ad Harvey da trent'anni e comincia a non poterne più, soprattutto dopo che lui è andato in pensione e ciondola tutto il giorno per casa. E un gatto arriverà direttamente dall'Inferno.
La sera del 26 aprile 1998 il vescovo Juan Gerardi Conedera viene picchiato a morte nella sua casa parrocchiale di San Sebastiàn, nel centro storico di Città del Guatemala. Due giorni prima aveva presentato "Guatemala: mai più", un rapporto redatto dall'Ufficio dei diritti umani dell'Arcivescovado sulla violenza perpetrata nel Paese negli ultimi sessant'anni. Nei quattro volumi, l'esercito guatemalteco è indicato come responsabile della tortura, della morte e della sparizione di oltre duecentomila civili, ponendo in questo modo le basi per processare i militari con l'accusa di crimini contro l'umanità. Il movente e i mandanti dell'assassinio sembrerebbero evidenti, eppure lo scenario che via via emerge dalle indagini governative parla di un delitto maturato nell'ambiente ecclesiastico, di relazioni omosessuali, di figli illegittimi, perfino dell'aggressione mortale da parte di un pastore tedesco. Uno scenario tratteggiato "ad arte", pettegolezzi che diventano verità ufficiale. Gli ingredienti perfetti per un thriller. Eppure. Eppure "L'arte dell'omicidio politico" non è un romanzo: è la riapertura di un caso insabbiato, è la ricerca ostinata della verità, nata da una serie di articoli di Francisco Goldman per il New Yorker sull'omicidio di Gerardi a pochi mesi dal fatto e divenuta sempre più inquietante nel corso degli anni, trasformandosi infine in un libro che ha contribuito a ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali guatemalteche del 2007.
L'ordine animale delle cose è nascosto sotto la superficie del potere umano sul mondo. Antonio Prete ci racconta di animali fantastici e animali reali, di animali che sono stati parte della sua vita o l'hanno attraversata con la forza del simbolo, dell'allegoria o della semplice presenza. Un bestiario privato e illuminante, cui l'autore affida la nostalgia di una purezza perduta. O, forse, un sogno: che all'uomo sia riservato "un tempo in cui, deposta infine la pretesa superiorità del genere umano, e appresa dagli animali la forma profonda del pensiero", saremo pronti per una nuova, inattesa metamorfosi. Un'evoluzione al contrario.